Ordinanza Commissariale n.387 del 22/07/2010

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1 SEMINARIO SULLA PROTEZIONE CIVILE E SULLE ATTIVITA DI EMERGENZA Baveno 6 novembre 2010 Ordinanza Commissariale n.387 del 22/07/2010 Regolamento di Organizzazione delle Attività del Settore Emergenza

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4 La risposta ai disastri rappresenta una delle attività principali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La Croce Rossa Italiana da sempre è attiva nella preparazione e risposta a emergenze e crisi nazionali ed internazionali. In linea con il primo obiettivo della Strategia 2020 la Croce Rossa Italiana si pone l obiettivo di raggiungere una migliore preparazione alle emergenze, una più efficace e rapida risposta agli eventi ed una più rapida riabilitazione della popolazione e dei mezzi di sussistenza.

5 La Croce Rossa Italiana, attiva da sempre nella risposta ai disastri, ha risposto nell aprile 2009 alla più grande emergenza sul territorio nazionale degli ultimi decenni: quasi settantamila sfollati e trecento morti in seguito al sisma che alle 3.32 del 6 aprile ha stravolto la vita della popolazione abruzzese Il Settore Emergenze

6 Il Settore Emergenze Il 2010 ha visto la CROCE ROSSA ITALIANA prendere parte per la prima volta al sistema di risposta ai disastri della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, con l impiego della Emergency Response Unit Base Camp in seguito al terremoto che il 12 gennaio ha colpito la Repubblica di Haiti. Abbiamo potuto contribuire così a realizzare quella che è stata, ed è tutt ora, la più grande operazione umanitaria si soccorso in seguito ad un disastro realizzata dalla IFRC nella sua storia

7 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile

8 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile Si trovano nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 6 maggio 2005, n. 97 APPROVAZIONE DEL NUOVO STATUTO DELL ASSOCIAZIONE ITALIANA DELLA CROCE ROSSA

9 Articolo 2, lettera b): promuovere e diffondere, nel rispetto della normativa vigente, l'educazione sanitaria, la cultura di protezione civile e dell'assistenza alla persona, organizzare e svolgere in tempo di pace, servizio di assistenza socio-sanitaria in favore di popolazioni nazionali e straniere nelle occasioni di calamità e nelle situazioni di emergenza sia interne sia internazionali e svolgere i compiti di struttura operativa nazionale del servizio nazionale di protezione civile.

10 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile Primo soccorso e trasporto infermiinterventi socioassistenziali a più ampio raggiosoccorso sanitario di massaricerca e ricongiungimento dispersiraccolta e distribuzione di generi di prima necessità e di soccorsi provenienti anche dall estero

11 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile Primo Soccorso Sgombero feriti Trasporto Infermi.Allestimento e gestione di postazioni di Pronto Soccorso.Concorso nella gestione degli ospedali da campo e treni ospedale.

12 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile Concorso nel censimento della popolazione.concorso nell evacuazione della popolazione sinistrata con particolare riferimento agli anziani, ai minori ed alle altre persone non autosufficienti.concorso nel censimento dei morti e feriti.concorso e/o gestione di strutture di accoglienza emergenziali.invio nella zona interessata e nelle strutture campali di personale medico, infermieristico e di soccorso anche ad integrazione del personale già presente.concorrere a far affluire i materiali, le attrezzature mediche, i medicinali necessari all assistenza sanitaria immediata.

13 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile il 29 agosto 2003 viene stipulato tra il Dipartimento della Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana un PROTOCOLLO D INTESA

14 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile il Protocollo d intesa con il Dipartimento della Protezione Civile L impiego delle componenti della CRI può avvenire contestualmente all attivazione dei Vigili del Fuoco e delle Forze Armate;Condivisione delle informazioni;al verificarsi di una calamità naturale, la CRI mette a disposizione la propria intera organizzazione, entro cinque ore dal verificarsi dell evento.posti riservati a membri della CRI nei corsi formativi organizzati dal D.P.C.;Affidamento alla CRI di attività formative in materia sanitaria e di soccorso;partecipazione della CRI ad esercitazioni periodiche per testare i piani di protezione civile

15 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile il 7 ottobre 2004 viene stipulato tra il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile e la Croce Rossa Italiana un PROTOCOLLO D INTESA

16 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile il Protocollo d intesa con i Vigili del Fuoco In emergenza le sinergie operative tra i due Enti sono individuate ed attuate senza particolari formalità;in situazioni di emergenza, costante flusso di informazioni tra le rispettive entità provinciali;attività formativa vicendevole di un Ente a vantaggio dell altro.presenza di una autoambulanza CRI con relativo personale presso i campi organizzati dai VVF;Possibilità di interventi congiunti al verificarsi di emergenze di tipo NBCR;Modalità applicative del protocollo da stabilirsi a livello locale.

17 Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 Ruolo fondamentale della Croce Rossa Italiana nelle tre azioni: immediata entro 12 ore entro 24 ore

18 AZIONI IMMEDIATE Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 concorre a fornire dettagliate informazioni riguardo le conseguenze determinate dall evento al fine di determinare una prima stima della perdita di vite umane, del numero di feriti, della popolazione che necessita assistenza;fornisce gli elementi informativi riguardo le risorse umane, logistiche e tecnologiche presenti ed impiegabili nell immediatezza sul territorio;propone l eventuale impiego di risorse aggiuntive, individuandone provenienza, caratteristiche, tempistica e modalità di impiego;assicura il concorso al soccorso e all assistenza sanitaria dei feriti.

19 ENTRO 12 ORE Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 assicura la presenza di proprio personale presso i centri operativi e di coordinamento attivati sul territorio;garantisce il concorso all attivit{ di allestimento e gestione dei campi base dei soccorritori e delle aree di ricovero della popolazione;assicura il concorso alle attività di assistenza alla popolazione e garantisce particolare attenzione nelle attività a favore delle fasce più deboli;

20 Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 ENTRO 12 ORE attiva le proprie strutture permanenti al fine di garantire, nei limiti di capacità, l assistenza alloggiativa alle persone evacuate e comunque coinvolte dall evento;propone l eventuale invio di team di specialisti sia di soccorsi speciali sia per la validazione di specifiche situazioni di rischio (sanitario-logistica-psicologica);propone l invio di team per il censimento delle necessità della popolazione e per il ricongiungimento dei nuclei familiari;attiva i propri nuclei trasporti con l utilizzo di mezzi speciali.

21 Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 ENTRO 24 ORE assicura l attivazione di servizi di produzione e distribuzione pasti per i soccorritori e per la popolazione;

22 Indirizzi Operativi per la Gestione delle Emergenze Direttiva DPCM 03 dicembre 2008 ENTRO 24 ORE assicura l attivazione delle attrezzature e del personale necessario alla dislocazione e gestione sul territorio di potabilizzatori e macchine imbustatrici e distribuzione di acqua.

23 Compiti della Croce Rossa Italiana in Protezione Civile Ordinanza Commissariale n. 387 del 22 luglio 2010 REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE EMERGENZA DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

24 Cos è il Regolamento? Il regolamento è lo strumento normativo interno della Croce Rossa Italiana che disciplina l organizzazione di tutta la struttura nazionale e territoriale per quanto riguarda le attività di preparazione e risposta ai disastri. Nel medesimo ambito di attività rientrano i grandi eventi e gli eventi a massiccio afflusso nei casi in cui le risorse impiegate in tali contesti siano quelle generalmente coordinate dal Delegato per le Attività di Emergenza.

25 Da dove proviene il nuovo Regolamento? Delibera 39/2006 ABRUZZO HAITI OC 387/2010 Regolamento di organizzazione Attività del Settore Emergenze della Croce Rossa Italiana PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI

26 NOVITA Delegato per la Protezione Civile DELEGATO CRI PER LE ATTIVITA DI EMERGENZA

27 E allora cosa cambia? Prima di tutto il nome: cambiare la denominazione è stata una scelta precisa, proprio in relazione alle attività che svolgiamo.le attività di protezione civile sono quelle che svolgiamo a livello nazionale come struttura operativa del Servizio Nazionale di Protezione CivileMa la nostra attività non è solo questa, ci occupiamo: di risposta internazionale ai disastri e alle crisi all interno del Movimento Internazionale, di soccorso ai migranti in situazioni particolarmente delicate,insomma di molte attività che escono dalla definizione standard di protezione civile usata nel nostro Paese ma che appartengono, comunque, alla sfera dell emergenzae allora ecco che la denominazione cambia percambiare LE COMPETENZE DEI NOSTRI DELEGATI

28 ORGANIZZAZIONE Doppia organizzazione Livello Periferico con attivazione a carattere territoriale Livello Centrale con modalità di attivazione con livello a carattere Internazionale e Nazionale a integrazione del territoriale

29 DELEGATO CRI PER LE ATTIVITA DI EMERGENZA Il Presidente si AVVALE del Delegato per le Attività di Emergenza E nominato direttamente dal Presidente dell Unit{ La nomina è basata sul principio del rapporto fiduciario tra delegante e delegato Oltre al Delegato il Presidente può nominare un Delegato Vicario (su proposta del Delegato) Delegato e Vicario durano in carica per tutto il periodo di mandato del Presidente

30 DELEGATO CRI PER LE ATTIVITA DI EMERGENZA Scelto fra i soci attivi o personale dipendente di ruolo, nell ambito del Comitato territoriale C.R.I. di pertinenza, che hanno superato con esito positivo il corso di formazione di cui alla O.C. 55/2009 e successive modifiche, ovvero da coloro che sono in possesso del titolo di Emergency Manager

31 art COMITATO PROVINCIALE Nei comuni capoluogo di provincia, qualora non sia istituito il Comitato locale ma solo il Comitato provinciale, il Presidente Provinciale provvede contestualmente alla nomina del Delegato Provinciale C.R.I. per le attività di emergenza, alla nomina del Delegato Locale C.R.I. per le attività di emergenza, ognuno con rispettivi ambiti di competenza.analogamente si provvede alla nomina per le Unità CRI senza autonomia amministrativa dipendenti (gruppi ed ex Delegazioni)

32 art TRASMISSIONE ATTI Il provvedimento deve essere trasmesso da tutti i Comitati territoriali C.R.I. ad ogni livello, entro 30 giorni dall emanazione a:a) Organi di controllo superiore b) Dipartimento Attività Socio-Sanitarie e Operazioni in Emergenzac) Servizio 12 Interventi di emergenza e Operazioni Internazionalid) Sala Operativa Nazionale I comitati provinciali e locali devono trasmettere la nomina anche al comitato regionale

33 art ALBO DEI DELEGATI Il Servizio 12 Interventi di emergenza e Operazioni Internazionali cura le tenuta dell Albo dei Delegati Regionali. Il Delegato Regionale cura la tenuta e l aggiornamento dell Albo dei Delegati Provinciali e Locali, che devono essere aggiornati e trasmessi entro il 30 giugno e 31 dicembre di ogni anno.

34 art PIANI DI EMERGENZA Provvede alla realizzazione del Piano di Emergenza, secondo le linee guida definite (in emanazione) con cadenza annuale. Il Piano ed i suoi aggiornamenti vanno trasmessi: al Delegato C.R.I. per le attività di emergenza di livello superiore, al Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie e delle Operazioni in Emergenza, al Servizio12 Attività di Emergenza ed Operazioni Internazionali e alla Sala Operativa Nazionale

35 art COMPITI DEI DELEGATI

36 art COMPITI DEI DELEGATI

37 art IL DELEGATO Il Delegato svolge le proprie attività a tutti i livelli in qualità di rappresentate delle Croce Rossa Italiana nella funzione di Struttura Operativa Nazionale di Protezione Civile (Art.11 Legge 225 ).Per le attività internazionali svolge attività di supporto alla struttura centrale nella individuazione delle risorse umane e materiali da impiegare nella risposta.

38 art COLONNE MOBILI REGIONALI E previsto il concorso dei Comitati Regionali alla costituzione delle Colonne Mobili Regionali tramite apposito accordo o convenzione con l Ente Regione. Tale tipologia di collaborazione però non deve in alcun modo compromettere l aliquota di personale o mezzi e materiali che le Unit{ potrebbero mettere a disposizione per un operazione di soccorso che la C.R.I. potrebbe promuovere a livello centrale.

39 art. 4 - COMMISSIONE NAZIONALE E istituita presso il Comitato Centrale COMMISSIONE NAZIONALE PER LE ATTIVITA DI EMERGENZA quale Organo consultivo e propositivo per le attività di pianificazione e preparazione del settore emergenza della Croce Rossa Italiana

40 art. 4 - COMPOSIZIONE COMMISSIONE NAZIONALE a) Presidente Nazionale (che la convoca e la presiede)b) Delegato Nazionale C.R.I. per le Attività di Emergenzac) Vertici nazionali delle componenti volontaristiche o da propri rappresentantid) Direttore Generalee) Capo del Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie e delle Operazioni in Emergenzaf) Dirigente del Servizio 12 Interventi di Emergenza ed Operazioni Internazionalig) Delegati Regionali C.R.I. per le attività di emergenzah) Delegati Provinciali C.R.I. per le attività di emergenza delle province autonome di Trento e Bolzano La commissione è convocata di norma due volte all anno.

41 art. 4 - COMPOSIZIONE COMMISSIONE REGIONALE-PROVINCIALE a) Presidente del Comitato territoriale C.R.I. (che la convoca e la presiede)b) Delegato Regionale o Provinciale C.R.I. per le attività di emergenzac) Vertici, rispettivamente regionali o provinciali, delle Componenti volontaristiche o propri rappresentantid) Direttore Regionale per la Commissione regionale, ovvero dal Funzionario amministrativo per la Commissione provincialee) Delegati C.R.I. per le attività di emergenza dei Comitati provinciali insistenti sul territorio di pertinenza (Commissione regionale)f) Delegati C.R.I. per le attività di emergenza dei Comitati locali insistenti sul territorio di pertinenza (Commissione provinciale) La commissione regionale/provinciale è convocata normalmente almeno due volte all anno.

42 art. 4 - COMPOSIZIONE COMMISSIONE LOCALE Può essere costituita dal Presidente Locale su proposta del Delegato. Composta da elementi definiti dal Presidente Locale.

43 Come la Struttura Centrale risponde alle Emergenze?

44 art. 6 - UNITA DI CRISI CENTRALE Rappresenta il cervello dell operazione. La sua convocazione avviene solo per emergenze di grande impatto, nazionali o internazionali. Il suo compito è la definizione della tipologia di risposta da dare all evento, definendone l indirizzo politico e strategico.

45 art. 6 - UNITA DI CRISI CENTRALE COMPOSIZIONE 1) il Presidente nazionale2) il Delegato nazionale3) i Vertici Nazionali delle componenti volontaristiche4) il Direttore generale5) il Capo Dipartimento delle Attività Socio Sanitarie e delle Operazioni in Emergenza.6) il Capo Dipartimento Risorse Umane ed Organizzazione7) il Capo Dipartimento Amministrazione e Patrimonio8) il Dirigente del Servizio 1 Affari generali e Segreteria9) il Dirigente del Servizio 4 Informatica10) il Dirigente del Servizio 6 Trattamento Economico11) il Dirigente del Servizio 8 Amministrazione e Finanza12) il Dirigente del Servizio 9 Acquisizione beni e Servizi e Patrimonio Immobiliare13) il Dirigente del Servizio 11 Rapporti con le Componenti Volontaristiche14) il Dirigente del Servizio 12 Attività di Emergenza ed Operazioni Internazionali15) il Dirigente del Servizio 13 Attività Sociali, Sanitarie e Socio Sanitarie.

46 art. 6 - UNITA DI CRISI CENTRALE COMPOSIZIONE

47 art. 6 - UNITA DI CRISI TERRITORIALE E demandata ai Presidenti regionali e provinciali la facolt{ di dotarsi di un Unit{ di Crisi

48 art.7 - TEAM DI VALUTAZIONE E COORDINAMENTO Nucleo di valutazione TEAM DI VALUTAZIONE E COORDINAMENTO

49 art.7 - TEAM DI VALUTAZIONE E COORDINAMENTO Reperibilità H24Impiego nazionale e internazionaleopera in supporto ai Delegati delle unità territoriali CRI coinvolte dall evento Composto da Emergency Manager o Disaster Manager con specifiche competenzeimpiego in tre ore per le emergenze nazionali, sei ore per le emergenze internazionali, con turni di reperibilità H24

50 art.8 - SALA OPERATIVA NAZIONALE E SALE TERRITORIALI Sala Operativa Nazionale Operatività h24 con funzione di monitoraggio e sorveglianza costanteorganizzata in 8 Funzioni, coordinate da Emergency Manager, attivate sulla base delle esigenzee competente nella movimentazione di personale, mezzi e attrezzatura verso il territorio regionale interessato dall eventosi avvale di un nucleo di almeno 20 volontari

51 art.8 - SALA OPERATIVA NAZIONALE E SALE TERRITORIALI Sala Operativa Nazionale - HUB INFORMATIVO Garantisce lo scambio continuativo di informazioni tra la Sala Operativa e tutte le Unità territoriali C.R.I., sia per eventi previsti o in corso, che per situazioni critiche sul territorio. Al verificarsi di un evento la Sala Operativa Nazionale diventa la struttura da cui partono tutte le indicazioni operative sulla mobilitazione di personale, mezzi e materiali, che altro non sono che l applicazione delle linee strategiche stabilite dall Unit{ di Crisi Centrale LE UNITA CRI TERRITORIALI (Presidente e Delegato) SEGNALANO ALLA SALA OPERATIVA NAZIONALE TUTTE LE SITUAZIONI DI CRITICITA E LE AZIONI INTRAPRESE

52 art.8 - SALA OPERATIVA NAZIONALE E SALE TERRITORIALI Sala Operativa Nazionale PERSONALE MATERIALI MEZZI PIANIFICAZIONE SANITA STRUTTURE OPERATIVE ATTIVITA SPECIALI TELECOMUNICAZIONI INFORMATICA INTERVENTI INTERNAZIONALI MASS MEDIA INFORMAZIONE ASSISTENZA POPOLAZIONE

53 art.8 - SALA OPERATIVA NAZIONALE E SALE TERRITORIALI Sale Operative Territoriali Istituite dal Consiglio Direttivo del Comitato di pertinenza Se non operative H24 il Delegato C.R.I. per le attività di emergenza garantisce reperibilità H24Mantengono costante contatto con la Sala Operativa Nazionale ai fini del costante monitoraggio e sorveglianzatrasmettono con cadenza semestrale l elenco aggiornato dei recapiti (telefono ed ) della Sala Operativa stessa e del Delegato C.R.I. per le attività di emergenza di riferimento

54 art.10 - CENTRO INTERVENTI EMERGENZA I CIE continuano a rimanere il cuore logistico della risposta alle emergenze della Croce Rossa Italiana.Ogni Centro si avvale di un Nucleo Operativo Integrativo di Emergenza (N.O.I.E), composto da almeno 50 volontari individuati in accordo tra il Responsabile del Centro e il Delegato nazionale. Questi volontari rientrano sotto il coordinamento del Responsabile stesso del Centro. I Centri Interventi di emergenza del Paese sono cinque: 1 Centro (Roma) 2 Nord Ovest (Settimo Torinese - TO)3 Nord Est (Verona)4 Sud (Tito Scalo - PZ) 5 Isole (Buonfornello - PA)

55 art.11 - Come avviene il coordinamento degli attori? La Croce Rossa deve nominare un rappresentante presso tutte le strutture governative chevengono istituite al fine di gestire la risposta all emergenza Sono quindi previsti:a) Rappresentanti presso il Comitato Operativo di Protezione Civileb) Rappresentanti presso Sala Sistemac) Rappresentante presso la Direzione di Comando e Controllo (Di.Coma.C.) qualora istituita in loco dal Dipartimento della Protezione Civile. d) Rappresentante C.R.I. presso ogni struttura di coordinamento istituita ad ogni livello (Unità di Crisi della Regione, C.C.S. e Sala Operativa, C.O.M., C.O.I. e C.O.C.).

56 art.11 - SALA SISTEMA Centro di coordinamento del Dipartimento Protezione Civile che garantisce la raccolta verifica e diffusione delle informazioni di protezione civile con l obiettivo di allertare immediatamente, e quindi attivare tempestivamente, le diverse componenti e strutture preposte alla gestione dell emergenza. Oggi vi operano H24:Vigili del FuocoForze ArmatePolizia di StatoArma dei CarabinieriCorpo Forestale dello StatoCapitaneria di Porto Guardia Costiera Nei prossimi mesi sarà attivata H24 la postazione della Croce Rossa Italiana

57 art.11 - Come avviene il coordinamento degli attori? Le nomine dei rappresentanti delle CRI sono così previste:livello Regionale:Il Presidente su proposta del Delegato nomina i rappresentanti presso l Unit{ di CRI dell Ente Regione e la Sala Operativa delle Regione. Il personale nominato deve possedere la qualifica di Manager di Direzione Operativa Regionale CRI (corso di 3 livello o superiori).

58 art.11 - Come avviene il coordinamento degli attori? Le nomine dei rappresentanti delle CRI sono così previste:livello Provinciale:Il Presidente su proposta del Delegato nomina i rappresentanti presso il CCS e la Sala Operativa Provinciale unica e integrata. Il Presidente su proposta del Delegato, d intesa con i Presidenti dei Comitati Locali, nomina i rappresentati CRI presso i COM, COI, tra il personale proveniente dalle unità territoriali interessate. Il personale nominato deve possedere la qualifiche di coordinatore specializzato (corso di 2 livello o superiori).

59 art.11 - Come avviene il coordinamento degli attori? Le nomine dei rappresentanti delle CRI sono così previste:livello Locale: Il Presidente su proposta del Delegato nomina i rappresentanti presso il COC. Il personale nominato deve possedere la qualifiche di operatore specializzato (corso di 1 livello o superiori).

60 art.12 - Disaster Management Support Service DMSS COMPITO:Supportare la struttura centrale e la periferia nella preparazione e nella risposta ai disastri. COMPOSIZIONE:Personale volontario e dipendente della Croce Rossa Italiana, afferente anche a Dipartimenti e Servizi differenti del Comitato Centrale, nonché a Comitati territoriali CRI a diversi livelli nominati dal Presidente Nazionale, su proposta del Delegato Nazionale CRI per le attività di emergenza

61 Strutturato in Unità diverse con competenze in settori specifici OC 387/2010 Regolamento di organizzazione Attività del Settore Emergenze della Croce Rossa Italiana art.12 - Disaster Management Support Service DMSS

62 art.13 - Come avviene il Coordinamento sul campo? Il primo responsabile del coordinamento è sempre il Delegato Locale che viene supportato, con funzione sussidiaria, dal livello provinciale, regionale e centrale a seconda dell impatto dell evento. Al Delegato Provinciale spetta il compito di coordinare tutte le risorse che da altre Unità locali della provincia sono attivate in supporto alla risposta. In analogia, al Delegato Regionale spetta il coordinamento delle risorse che da altre province sono mobilitate a supporto. Il Delegato Nazionale coordina le risorse in tutti i restanti casi.

63 art.13 - Come avviene il Coordinamento sul campo? In caso di attivazione delle strutture della Croce Rossa Italiana ad ogni livello, la movimentazione dei Volontari è disposta e coordinata dal Delegato C.R.I. per le Attività di Emergenza di riferimento. Al Vertice di Componente ne è data comunicazione a titolo informativo.

64 art.15 - Come è organizzata la formazione?

65 art.16 - Partecipazione dei Volontari CRI alle attività del Settore Emergenza 1. I volontari della Croce Rossa Italiana costituiscono una componente fondamentale dell organizzazione C.R.I. nel settore emergenza. 2. In caso di attivazione delle strutture della Croce Rossa Italiana ad ogni livello per gli eventi di cui all articolo 1, comma 1, la movimentazione dei volontari, fermo restando quanto previsto dall articolo 13, è disposta e coordinata dal Delegato C.R.I. per le Attività di Emergenza di riferimento. Al Vertice di Componente ne è data comunicazione a titolo informativo. 2bis. Il personale volontario della Croce Rossa Italiana può godere dell applicazione dei benefici di legge di cui agli articoli 9 e 10 del regolamento di cui al D.P.R. 8 febbraio 2001 n.194, così come previsto dall articolo 8, comma 5-ter della Legge 27 febbraio 2009, n. 13, con oneri a carico del bilancio della Croce Rossa Italiana ovvero con risorse provenienti da finanziamenti esterni.

66 art.16 - Partecipazione dei Volontari CRI alle attività del Settore Emergenza 3. L applicazione dei benefici di legge di cui sopra, è subordinata alla formale attivazione della componente volontaristica della Croce Rossa Italiana, da parte del Dipartimento della Protezione Civile, che può essere disposta con le seguenti modalità:a) La componente volontaristica della Croce Rossa Italiana è attivata autonomamente dal Dipartimento della Protezione Civile per il tramite di apposita nota indirizzata al Presidente Nazionale della Croce Rossa Italiana, con oneri a carico del Dipartimento della Protezione Civile stesso, limitatamente agli interventi in occasione di emergenze nazionali ovvero di grandi eventi;b) La componente volontaristica della Croce Rossa Italiana è attivata dal Dipartimento della Protezione Civile, per il tramite di apposita nota, su richiesta del Direttore Generale della Croce Rossa Italiana, con oneri a carico del proprio bilancio, o con risorse provenienti da finanziamenti esterni, ovvero a carico del bilancio del Dipartimento della Protezione Civile.

67 art.16 - Partecipazione dei Volontari CRI alle attività del Settore Emergenza 4. L Applicazione dei benefici di legge di cui al comma 2 può avvenire anche nel caso in cui la Croce Rossa Italiana sia attivata dall Ente Regione al fine di concorrere alla costituzione della Colonna Mobile di cui all articolo 14. L applicazione di tali benefici di legge è subordinata alla condivisione tra la CRI ed Ente Regione relativamente alla modalità di copertura degli oneri derivanti.

68 Come si concretizza la risposta ai disastri? a) Accordo bilaterale con una Società Nazionale colpita da un disastro o interessata da una crisi b) Intervento nell ambito degli strumenti di risposta della Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa c) Intervento su richiesta del CICR -Comitato Internazionale della Croce Rossad) Intervento in qualità di Struttura Operativa del Servizio Nazionale della Protezione Civile e) Intervento in collaborazione e/o coordinamento con il MAE -Ministero degli Affari Esteri-

69 Come si concretizza la risposta ai disastri? Prevista la possibilità di ricorrere agli strumenti di risposta internazionale della IFRC quali: Disaster Relief Emergency Found (DREF) Emergency Appeals Regional Disaster Response Team (RDRT) Field Assessment and Coordination team (FACT) Emergency Response Unit (ERU)

70 DREF - Disaster relief Emergency Found Fondo monetario di riserva creato nel 1985;Garantisce immediato supporto finanziario alle Societ{ Nazionali nella risposta alle emergenze;dal 2007 l obiettivo di capacità del DREF è 25 milioni CHF (precedentemente era 10 milioni); Riceve supporto dai donatori attraverso gli Annual DREF Appeal; La richiesta di allocazione del DREF è valutata caso per caso e può essere autorizzata e rilasciata entro 24 ore.il limite massimo per ogni allocazione è 1 milione CHF.Nel 2008 sono stati allocati in totale 17.8 milioni di Franchi Svizzeri.

71 DREF - Disaster Relief Emergency Found L allocazione per l avvio delle operazioni nei maggiori disastri è considerata in prestito ed è rimborsata quando sufficienti fondi sono raccolti tramite l emergency appeal;nelle operazioni minori, per le quali non viene lanciato un appello, è considerato come una donazione e spesso copre completamente il budget operativo.l allocazione può inoltre essere richiesta per la preparazione a immediate crisi, quando la risposta all emergenza non sia stata pianificata in un Annual Appeal.

72 APPEAL - bollettini informativi Gli Appeal:Annual Appeal, lanciato all inizio di ogni anno per finanziare un programma che incontra un bisogno identificato per l anno. Programme update e Annual report aggiornano su queste attività;emergency appeal, lanciati durante l anno entro poche ore successive ad un emergenza o disastro maggiore; la loro timeline è flessibile. Può essere lanciato in un ora dopo un disastro maggiore, spesso in forma di Preliminary Appeal, soggetto a revisione. Operation update, interim narratives & financial report e final report aggiornano su queste attività.i DREF bulletin:annual DREF appeal: lanciato quando un allocazione viene fatta e l attivit{ è normalmente coperta dal DREF. DREF Bullein updates e DREF bulletin final report aggiornano sull impatto del DREF.Information bulletin:information bulletin, usato per catturare una situazione che ha avuto o che potrebbe avere gravi conseguenze umanitarie, riporta l azione della CR/MR in caso di disastri su piccola scala e non sono necessarie ulteriori azioni o supporto. Il DREF normalmente non è allocato.

73 RDRT - Regional Disaster Respons Team Introdotti tra gli strumenti di risposta della Federazione nel 1998 con l obiettivo di ottimizzare le risorse umane e l esperienza all interno di ogni regione;gli RDRT consistono in staff e volontari della Società Nazionale esperti che possono essere impiegati per rispondere ad un disastro; Sono fondamentali nel supportare la SN nella valutazione e nell implementazione delle operazioni di relief;oltre a coprire le funzioni centrali del relief come cibo, acqua, salute e shelter, i RDRT possono supportare interventi di sicurezza alimentare, nutrizione, costruzione, media e altre aree specialistiche;nelle Americhe prendono il nome di RIT.

74 FACT - Field Assessment and Coordination Team Strumento creato nel 2000 al fine di assicurare supporto alle Società Nazionali durante la fase di emergenza; Permettono alle operazioni di iniziare immediatamente, mentre si recupera il tempo necessario a mobilizzare risorse umane a lungo termine; Formati da Disaster Managers della Federazione e delle SN (oltre 500 al 2008) da 100 paesi;differenti competenze: Relief, logistica, salute, nutrizione, salute comunitaria ed epidemiologia, acqua e sanificazione, finanza, amministrazione, supporto psicologico, shelter ed early recovery;pronti a prendere parte ad un FACT team in ore dalla notizia per 2-4 settimane, ovunque nel mondo.

75 FACT - Field Assessment and Coordination Team Insieme alla SN, ai membri del RDRT, alla delegazione IFRC regionale o del paese, all ICRC, ed in coordinamento con le autorit{ locali, le organizzazioni delle Nazioni Unite e le ONG, il FACT compie un assessment della situazione e identifica le necessità più urgenti; Il Team redige un assessment report, un piano di azione, la bozza dell Appello. Inoltre, facilita e coordina l avvio delle attivit{ di relief; Può richiedere l intervento delle Emergency Response Unit e coordinare il loro impiego;può consigliare o richiedere altre risorse umane e materiali e coordinare l assistenza fornita dal Movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa; Dopo avere supportato l implementazione del piano di azione, il FACT compie un passaggio di consegne con la SN, a delegazione e i delegati reclutati per l operazione.

76 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - Unità specializzate che intervengono nel sistema della Federazione Internazionale. L intervento ad Haiti, ad esempio, è stato caratterizzato dall impiego della ERU Base Camp.L individuazione delle risorse umane e strumentali da impiegare avviene sempre con l interfaccia del Delegato Nazionale e con la Sala Operativa Nazionale.Ma così come la Croce Rossa Italiana può concorre ad operazioni di soccorso in altri paese, anche le altre Società Nazionali e la Federazione Internazionale possono supportare la C.R.I. nelle operazioni di soccorso in Italia (Art. 19).

77 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - Le ERU sono lo strumento della Federazione per una risposta rapida ed efficace in caso di disastro. Hanno equipaggiamento standard. Personale previamente e uniformemente formato. Pronta ad un rapido impiego (48/72 ore ). Autosufficiente per 30 giorni. Tempo massimo di impiego in zona operativa 4 mesi. Finanziate dalle Società Nazionali partecipanti. Le ERU sono state create per migliorare la rapidit{ e l efficacia della risposta della Federazione in caso di catastrofe. Hanno il compito di ridurre il lavoro delle Società Nazionali e delle Delegazioni della Federazione impegnate nelle operazioni di soccorso in caso di disastro di elevata entità.

78 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - Criteri per l invio di una ERU in zona operativa:in base alla magnitudine e all impatto del disastro Necessit{ della popolazione Capacità della Società Nazionale nella risposta al disastro Capacità delle Autorità locali nella risposta al disastro Disponibilità della Federazione a rispondere al disastro Copertura economica Esclusivit{ dell intervento Accesso al Paese e alla zone del disastro Accordo con la Società Nazionale Accordo con le Autorità locali per le ERU IT/Telecom e sanitarie Accesso al trasporto locale Sicurezza

79 Tipologie di ERU:1 - Referral hospital2 - Basic Health Care3 - Water and Sanitation4 - Relief5 - Logistics6 - IT & Telecomunication7 - Base Camp OC 387/2010 Regolamento di organizzazione Attività del Settore Emergenze della Croce Rossa Italiana EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU -

80 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU -

81 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - BASIC HEALT CARE(cure sanitarie di base) Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Norvegia e Spagna;

82 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - WATSAN Water and sanitation (acqua e servizi igienici) Germania, Svezia, Austria, Spagna e Francia; Iugoslavia e Macedonia forniscono il personale in aiuto all Austria

83 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - RELIEF (sollievo) USA Danimarca - Spagna Belgio - Olanda Lussemburgo

84 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - LOGISTIC (logistica) Danimarca Gran Bretagna Spagna Francia Svizzera

85 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU - IT & TELECOM (telecomunicazioni) Austria, Danimarca, Spagna

86 EMERGENCY RESPONSE UNIT - ERU -

87 art C è distinzione tra le attivit{ di protezione civile e di difesa civile? PROTEZIONE CIVILE Attiene alla salvaguardia al soccorso all assistenza delle popolazione e alla tutela e al recupero dei beni a fronte di calamità naturali/antropiche DIFESA CIVILE Attiene alla sicurezza dello Stato comprendendo tutte le situazioni emergenziali che derivano da atti definibili di aggressione alla nazione SISTEMA APERTO OGGETTO DI DECENTRAMENTO SISTEMA PROTETTO SOTTRATTO AL DECENTRAMENTO Le attività di difesa civile non sono di competenza del Delegato CRI per le attività di emergenza

88 Si comporter{ da uomo chi, trovandosi in mezzo ai pericoli non getterà allo sbaraglio le sue virtù, ma, utilizzando l intelletto e le conoscenze, saprà giustamente affrontare le avversit{ Lucio Anneo Seneca grazie per l attenzione!

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