Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download ""

Transcript

1 1

2 Perché occorre avere una vigilanza assoluta sull attribuzione del Cer ai rifiuti? 2

3 Attribuzione non causale del CER e responsabilità Cass. Pen., sez. III, 22 dicembre 2011, n L attribuzione del Cer va effettuata secondo la logica della corrispondenza fra codice e prodotti, e non secondo le caratteristiche dell'impianto a cui vanno destinati i rifiuti. Tale attribuzione non va effettuata privilegiando la compatibilità con le autorizzazioni dei destinatari e la compatibilità con le esigenze commerciali. Il delitto di traffico illecito di rifiuti può essere integrato sia da una struttura operante in assenza di qualsiasi autorizzazione e con modalità del tutto contrarie alla legge sia da una struttura che includa stabilmente condotte illecite all'interno di un'attività svolta in presenza di autorizzazioni e, in parte, condotta senza altre violazioni. (cfr. Terza Sezione Penale, sentenza 15 dicembre 2010, Bonesi e altro) 3

4 Attribuzione non causale del CER e responsabilità Cass. Pen., sez. III, 22 luglio 2011, n Sul concetto di "coinvolgimento : la mera osservanza delle condizioni relative al conferimento a soggetti autorizzati e all osservanza delle regole sul formulario non vale ad escludere la responsabilità dei detentori e/o produttori di rifiuti allorquando costoro si siano "resi responsabili di comportamenti materiali o psicologici tali da determinare una compartecipazione, anche a livello di semplice facilitazione, negli illeciti commessi dai soggetti dediti alla gestione dei rifiuti" (vedi Cass., Sez. III, 6 febbraio 2000, n. 1767). Il sistema della responsabilità penale, inoltre, nella materia in oggetto, "risulta ispirato ai principi di concretezza e di effettività, con il rifiuto di qualsiasi soluzione puramente formale ed astratta" (vedi Cass., Sez. III 20 ottobre 1999, n )". 4

5 Attribuzione del Cer ai rifiuti rappresentati da assorbenti igienici, pannolini e pannoloni provenienti da raccolta differenziata comunale il criterio fondamentale per l attribuzione del Cer risiede nella fonte o provenienza del rifiuto come insegna l Introduzione alla decisione 2000/532/Ce (fatti salvi i Cer di cui ai capitoli da 13 a 16 che, invece, sono residuali es. imballaggi); quindi, in sostanza, nel processo produttivo o di consumo che lo ha generato, in base a quanto stabilito dalla Commissione europea e come codificato nella Introduzione all Elenco medesimo (si veda anche allegato D al Dlgs 152/2006, parte IV) 5

6 Possibili Cer da attribuire a assorbenti igienici, pannolini e pannoloni derivanti da raccolta differenziata Cer altre frazioni non specificate altrimenti Qui lo 01 indica la raccolta differenziata Cer : assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce Cer : rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce In tutti questi casi, sarà sempre necessario che nei documenti che accompagnano le varie movimentazioni sia specificato di quali rifiuti esattamente si tratti (es rappresentato da assorbenti igienici, pannolini e pannoloni derivanti da raccolta differenziata del Comune di.). 6

7 Cer ( rifiuti urbani non differenziati ), invece, non è applicabile poiché esplicitamente riferito ai rifiuti urbani non differenziati. Sicché esso non attiene al caso di specie in quanto i rifiuti urbani rappresentati da assorbenti, pannolini e pannoloni derivano da raccolta differenziata. Cer ( altri rifiuti non biodegradabili ), appare parimenti non applicabile poiché riferito a rifiuto derivanti da giardini e parchi (inclusi i rifiuti cimiteriali). 7

8 CER e Dm 8 aprile 2008 In ordine agli stoccaggi di tali materiali, una volta raccolti in modo differenziato dal gestore del servizio pubblico si osserva che: Ai sensi del Dm 8 aprile 2008 relativo alla disciplina dei centri di raccolta comunali che, ai sensi dell articolo 183, comma 1, lett. mm), Dlgs 152/2006, questi stoccaggi non sono intesi come tali ma, appunto, come momenti della raccolta. Questo significa che tali centri non devono essere titolari dell autorizzazione ordinaria di cui all articolo 208, Dlgs 152/2006 per la messa in riserva (R13) prevista per gli stoccaggi di rifiuti recuperabili, ma solo della semplice iscrizione nella categoria 1 dell Albo nazionale gestori ambientali. In tali centri, però, possono entrare solo i rifiuti elencati in allegato I, paragrafo 4.2, 8

9 in tale Dm non figurano né il Cer ( altre frazioni non specificate altrimenti ) né il Cer ( assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce ) né il Cer ( rifiuti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce ) né il Cer ( rifiuti urbani non differenziati che, comunque, si ritiene non apponibile). Questo significa che il centro di raccolta comunale (poiché nessuno di Cer suindicati è presente nel Dm 8 aprile 2008), non può accogliere i rifiuti in argomento ove identificati con i suindicati CER a meno che non sia autorizzato in forma ordinaria (articolo 208, Dlgs 152/2006) ai fini della messa in riserva (R13) 9

10 Il tutto a meno di attribuire il Cer altri rifiuti non biodegradabili. Infatti, questa tipologia di rifiuti è contemplata nell allegato I, paragrafo 4.2., Dm 8 aprile 2008; tuttavia, essi derivano (stante l apposizione della categoria di provenienza 02 ) da giardini e parchi (inclusi i rifiuti provenienti dai cimiteri). Come è evidente, tale attribuzione non è possibile, poiché non rispecchia affatto la la reale fonte di derivazione. Pertanto, il gestore del servizio pubblico che gestisce la raccolta differenziata dei rifiuti in argomento non può giovarsi del regime autorizzatorio agevolato previsto per i centri di raccolta comunale di cui al Dm 8 aprile Infatti, potrà procedere allo stoccaggio di tali rifiuti solo in aree appositamente autorizzate ex art. 208, Dlgs 152/2006. A meno, ovviamente, di modifiche normative, sulle quali peraltro non si confida. 10

11 CER PRODOTTI TESSILI ANALISI la prima coppia di cifre: 20, rifiuti urbani (rifiuti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifiuti della raccolta differenziata ). la seconda coppia di cifre: 01 frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 1501); la terza coppia di cifre: 11 prodotti tessili Come è evidente, il Cer opera nel rispetto della procedura di individuazione del Cer di cui al punto 3.1 della Introduzione alla decisione 2000/532/Ce ed è contemplato dal Dm 8 aprile

12 Si è consapevoli del fatto che il Cer potrebbe suscitare qualche perplessità in ordine alla identificazione dei rifiuti in esame come prodotti tessili. Però, si osserva che sono costituiti per oltre l 80% in peso da fibre tessili e si richiama il Regolamento (UE) n. 1007/2011 relativo alle denominazioni delle fibre tessili e all etichettatura e al contrassegno della composizione fibrosa dei prodotti tessili che abroga le direttive 73/44/Cee, 96/73/Ce e 2008/121/Ce (segnatamente punto 7 del preambolo e allegato VIII). 12

13 assorbenti, pannolini, pannoloni e rifiuti sanitari L articolo 2, comma 1, lett. g), Dpr 254/2003 individua i rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani. Al n. 7 figurano (ex multis) gli assorbenti igienici anche contaminati da sangue esclusi quelli dei degenti infettivi, i pannolini pediatrici e i pannoloni CIOE assorbenti igienici (anche contaminati da sangue, ma esclusi quelli da degenti infettivi) pannolini pediatrici pannoloni sono assimilati ex lege ai rifiuti urbani. Cioè sono assoggettati al regime giuridico e alla modalità di gestione dei rifiuti urbani e non è necessaria un apposita delibera comunale per farli transitare dal regime giuridico e gestionale degli speciali a quello degli urbani, come avviene per i rifiuti assimilabili (si veda articolo 2, comma 1, lett. g), Dpr 254/2003). 13

14 E anche possibile che rifiuti prodotti al di fuori delle strutture sanitarie abbiano caratteristiche simili a quelle dei rifiuti sanitari (si pensi alla medicheria di uno stabilimento industriale). In tal caso, vale la disciplina di cui all art. 15, Dpr 15 luglio 2003, n. 254 dove è stabilito che I rifiuti speciali, prodotti al di fuori delle strutture sanitarie, che come rischio risultano analoghi ai rifiuti pericolosi a rischio infettivo, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera d), devono essere gestiti con le stesse modalità dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Sono esclusi gli assorbenti igienici.. Cioè gli assorbenti igienici derivanti da una struttura non sanitaria non sono considerati pericolosi ai fini della loro gestione. 14

15 Il Cer attribuibile si ritiene sia il rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici). L assimilazione, infatti, non incide sulla provenienza, ma sulle modalità di gestione e di tassazione. Tuttavia, ove assorbenti igienici (anche se non contaminati da sangue), pannolini pediatrici e pannoloni siano a rischio infettivo (Cer *, pericoloso) tale regime di assimilazione agli urbani non opera (combinato disposto articolo 1, comma 5, lett. g); articolo 2, comma 1, lett a), lett d), lett. g); articolo 15 e Allegato I, Dpr 254/2003). Questi rifiuti, pertanto, in tal caso, rimangono speciali pericolosi. 15

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio. Vengono posti alcuni quesiti in relazione al servizio di trasporto dei rifiuti. Un Consorzio di Enti Locali, costituito

Dettagli

CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI

CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI CONFINDUSTRIA PADOVA, TREVISO, VICENZA LA NUOVA DISCIPLINA PER LA CARATTERIZZAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI Vicenza 14 aprile 2015 CLASSIFICAZIONE E CODIFICA DEI RIFIUTI classificazione dei rifiuti

Dettagli

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,

Dettagli

FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N

FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N NOTA ESPLICATIVA AI FINI DELL APPLICAZIONE DELL ARTICOLO 11 DEL DECRETO LEGGE 31 AGOSTO 2013, N. 101, SEMPLIFICAZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI SISTRI

Dettagli

Gestione dei Rifiuti

Gestione dei Rifiuti Gestione dei Rifiuti Copia n. In Consegna a: Funzione: Data Distribuzione: 0 08.07.09 Prima emissione Previte Grazia Maria Previte Grazia Maria Rev Data Causale Emissione RGA Approvazione DG Pagina 1 di

Dettagli

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati

La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati La gestione dei rifiuti prodotti in siti potenzialmente contaminati Pordenone, martedì 26 maggio 2009 Paolo Verardo Settore Tutela Ambientale della Provincia di Pordenone Normativa di riferimento D.Lgs.

Dettagli

ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA

ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA INDICE 1 CENTRI DI RACCOLTA... 2 1.1 MODALITÀ PER L ACCESSO E IL CONFERIMENTO DI RIFIUTI AI CDR... 2 1.1.1 Utenze non domestiche... 2 1.1.2 Distributori/installatori/centri

Dettagli

COMUNE DI VILLENEUVE

COMUNE DI VILLENEUVE COMUNE DI VILLENEUVE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. CHAMPLONG DESSUS NEL COMUNE DI VILLENEUVE DI 2^ CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI. Approvato

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI Approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 24 del 14.04.2011

Dettagli

SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI

SCUOLA INTERNAZIONALE SUPERIORE DI STUDI AVANZATI Procedura di cottimo fiduciario ex art. 125 c. 11 D.lgs. 163/2006 e art. 334 D.P.R. 207/2010 per il servizio fisso triennale di gestione dei rifiuti speciali nel comprensorio SISSA di Via Bonomea n. 265

Dettagli

RISOLUZIONE N. 454/E

RISOLUZIONE N. 454/E RISOLUZIONE N. 454/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 01 dicembre 2008 OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 Trattamento Iva rifiuti Quesito La Società

Dettagli

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del 19 giugno 2006. Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova. (pubbl. in Gazz. Uff. dell Unione

Dettagli

D.M. 1 aprile 1998, n. 145

D.M. 1 aprile 1998, n. 145 D.M. 1 aprile 1998, n. 145 D.M. n.145-01/04/1998: Regolamento recante la definizione del modello e dei contenuti del formulario di accompagnamento dei rifiuti ai sensi degli articoli 15, 18, comma 2, lettera

Dettagli

qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi (Art. 183 D.lgs.

qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l intenzione o abbia l'obbligo di disfarsi (Art. 183 D.lgs. RIFIUTI: ASSEGNAZIONE DEI CODICI C.E.R. E CORRETTE MODALITA DI STOCCAGGIO D.Lgs. 152/2006 Montebelluna, 14.05.2011 ASOLOMONTEBELLUNA 1 DEFINIZIONE DI RIFIUTO qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore

Dettagli

PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE

PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE PRODUTTORE, DETENTORE, RESPONSABILITA ESTESA DEL PRODUTTORE Roma, 23 marzo 2011 Hotel dei Congressi Sala dei Congressi Viale Shakespeare n. 29 DEFINIZIONI (Art. 183, lett. f) DLgs

Dettagli

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI

FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI SEGRETERIA NAZIONALE 00198 ROMA VIA TEVERE, 46 TEL. 06.84.15.751/2/3/4 FAX 06.85.59.220 06.85.52.275 SITO INTERNET: www.fabi.it E-MAIL: federazione@fabi.it FEDERAZIONE AUTONOMA BANCARI ITALIANI Ai Sindacati

Dettagli

Fondi pensione, un tris di chiarimenti

Fondi pensione, un tris di chiarimenti Fondi pensione, un tris di chiarimenti L Agenzia delle Entrate, in risposta a tre quesiti posti con istanza di interpello, chiarisce per i vecchi fondi pensione con gestione assicurativa come procedere

Dettagli

marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA

marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA marca da bollo da 16,00 ALLEGATO A/3 ( modulo dell offerta economica ) MODULO DELL OFFERTA ECONOMICA (Da inserire in BUSTA B -Offerta Economica- ) OGGETTO: PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO

Dettagli

La gestione dei rifiuti

La gestione dei rifiuti La gestione dei rifiuti Ferrara, Hera S.p.A. Divisione Ambiente 1 La normativa di riferimento La principale normativa di riferimento : il decreto legislativo 152/2006 Norme in materia ambientale Parte

Dettagli

Network sviluppo sostenibile. Il ritorno del SISTRI Il conferimento dei rifiuti ai centri di raccolta. Paolo Pipere

Network sviluppo sostenibile. Il ritorno del SISTRI Il conferimento dei rifiuti ai centri di raccolta. Paolo Pipere Network sviluppo sostenibile Il ritorno del Il conferimento dei rifiuti ai centri di raccolta Paolo Pipere Responsabile Servizio Adempimenti Ambientali Camera di Commercio di Milano Segretario Sezione

Dettagli

Pneumatici fuori uso (Pfu), la disciplina normativa Di Paola Ficco. ECOMONDO - Rimini, 30 ottobre 2009

Pneumatici fuori uso (Pfu), la disciplina normativa Di Paola Ficco. ECOMONDO - Rimini, 30 ottobre 2009 Pneumatici fuori uso (Pfu), la disciplina normativa Di Paola Ficco ECOMONDO - Rimini, 30 ottobre 2009 Premessa Tra le dizioni pneumatico fuori uso e pneumatico usato esiste una una pericolosa confusione.

Dettagli

Classificazione dei rifiuti

Classificazione dei rifiuti Classificazione dei rifiuti DM di modifica dell allegato D ed I della parte quarta del d. lgs.152/06 Dott.ssa Giulia Sagnotti Ministero dell Ambiente Direzione Generale RIN Divisione Rifiuti DM di modifica

Dettagli

Linee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti

Linee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti Gestione e consulenza rifiuti elettronici e da ufficio v.2.0 del 06/09/2011 Linee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti LINEE GUIDA PER LA COMPILAZIONE DEL FORMULARIO 2 Le presenti linee

Dettagli

Argomento Istruzioni Scheda

Argomento Istruzioni Scheda Comunicazione / Scheda / modello 0) Scheda Anagrafica autorizzazioni 1) Comunicazione rifiuti semplificata 1) Comunicazione rifiuti semplificata Scheda SRS 1/2/3/4 1) Comunicazione rifiuti semplificata

Dettagli

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE FISCALITÀ E UNIONE DOGANALE Politica doganale, legislazione, tariffa doganale Normativa doganale

COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE FISCALITÀ E UNIONE DOGANALE Politica doganale, legislazione, tariffa doganale Normativa doganale COMMISSIONE EUROPEA DIREZIONE GENERALE FISCALITÀ E UNIONE DOGANALE Politica doganale, legislazione, tariffa doganale Normativa doganale Bruxelles, 1 febbraio 2012 TAXUD/A3/017/2011 Final IT Ares(2012)

Dettagli

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl Definizione di rifiuto Rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto che rientra

Dettagli

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE

SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE SERVIZIO GESTIONE RIFIUTI - AFFIDAMENTO DEL SERVIZIO ATTRAVERSO PROCEDURA COMPETITIVA AD EVIDENZA PUBBLICA. IL CONSIGLIO COMUNALE - - Vista l allegata relazione del Direttore del Settore Qualità Urbana,

Dettagli

Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali

Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali MODULO 3 Gestione dei rifiuti speciali Principali adempimenti amministrativi connessi alla gestione dei rifiuti speciali Dott. Michele Santoro I principali adempimenti amministrativi connessi alla produzione

Dettagli

Il centro comunale di raccolta differenziata e le nuove modalità di accesso

Il centro comunale di raccolta differenziata e le nuove modalità di accesso Il centro comunale di raccolta differenziata e le nuove modalità di accesso Il Comune di Seriate è proprietario del Centro Comunale di Raccolta Differenziata, sito in via Lazzaretto 4, realizzato nel 1997

Dettagli

LINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE

LINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE LINEE GUIDA LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI DA PARTE DEL PRODUTTORE Le linee guida di seguito proposte rappresentano un Vademecum per la gestione dei rifiuti speciali originatisi dall attività produttiva

Dettagli

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEL RIFIUTO

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEL RIFIUTO SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEL RIFIUTO Data di creazione: 21/04/2015 Ultimo aggiornamento: 21/04/201509:00:14 Validità del documento: 21/04/2016 Versione del documento: 2 Produttore del rifiuto: [DEMO]

Dettagli

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione,

visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, IL CONSIGLIO DELL UNIONE EUROPEA, visto il trattato che istituisce la Comunità europea, in particolare l articolo 93, vista la proposta della Commissione, (2) Per assicurare la corretta applicazione dell

Dettagli

RISOLUZIONE N. 34/E. Roma 5 febbraio 2008

RISOLUZIONE N. 34/E. Roma 5 febbraio 2008 RISOLUZIONE N. 34/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma 5 febbraio 2008 OGGETTO: IRAP Art. 11, comma 3, del decreto legislativo n. 446 del 1997 Esclusione dalla base imponibile dei contributi

Dettagli

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari PROTEZIONE DELL AMBIENTE DOTAZIONI DI SICUREZZA PER I LOCALI DESTINATI ALLA VENDITA E AL DEPOSITO - D.G.R. 7-10295 del 5/8/2003 PROTEZIONE DELL AMBIENTE

Dettagli

SITO ISTITUZIONALE MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE

SITO ISTITUZIONALE MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE SITO ISTITUZIONALE MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE www.sistri.it SISTRI L ENNESIMO TENTATIVO DI RIPARTENZA Quadro riferimento normativo Dlgs 3 aprile 2006, n. 152 (Norme

Dettagli

SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE

SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE RISOLUZIONE N. 154/E Roma, 11 giugno 2009 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza di interpello art. 11, legge 27 luglio 2000 n. 212 trattamento fiscale dei compensi percepiti in Italia

Dettagli

RISOLUZIONE N. 170/E. OGGETTO: Istanza di Interpello - ART.11, legge 27 luglio 2000, n. 212. X S.P.A.

RISOLUZIONE N. 170/E. OGGETTO: Istanza di Interpello - ART.11, legge 27 luglio 2000, n. 212. X S.P.A. RISOLUZIONE N. 170/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 12 dicembre 2005 OGGETTO: Istanza di Interpello - ART.11, legge 27 luglio 2000, n. 212. X S.P.A. Con l interpello specificato in oggetto,

Dettagli

FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO

FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO FORMULARIO DI IDENTIFICAZIONE DEL RIFIUTO Il formulario è un documento di tipo formale che garantisce la tracciabilità del flusso dei rifiuti nelle varie fasi del trasporto, dal produttore/detentore al

Dettagli

Provincia di Treviso Settore Gestione del Territorio

Provincia di Treviso Settore Gestione del Territorio Prot. n. 100793 Treviso, 21 dicembre 2004 OGGETTO: Gestione rifiuti urbani e assimilati Servizio pubblico integrativo di gestione rifiuti speciali Adempimenti relativi alla compilazione di formulari di

Dettagli

Nelle premesse, infatti, si parla giustamente di competenza giurisdizionale punto (6).

Nelle premesse, infatti, si parla giustamente di competenza giurisdizionale punto (6). IL REGOLAMENTO EUROPEO RELATIVO ALLE DECISIONI IN MATERIA MATRIMONIALE E DI POTESTA DEI GENITORI N 1347/2000, del 29 maggio 2000 in vigore dal 1 marzo 2001 1. LA COMPETENZA GIURISDIZIONALE Quando il regolamento

Dettagli

RISOLUZIONE N. 220/E. Con l interpello specificato in oggetto, concernente l interpretazione del D.M. 23 gennaio 2004, è stato esposto il seguente

RISOLUZIONE N. 220/E. Con l interpello specificato in oggetto, concernente l interpretazione del D.M. 23 gennaio 2004, è stato esposto il seguente RISOLUZIONE N. 220/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 13 agosto 2009 OGGETTO: Istanza di interpello - Art. 11 della legge n. 212 del 2000 - Conservazione sostitutiva dei documenti analogici

Dettagli

(il testo del decreto è aggiornato secondo le indicazioni della direttiva Ministero dell Ambiente del 9 aprile 2002)

(il testo del decreto è aggiornato secondo le indicazioni della direttiva Ministero dell Ambiente del 9 aprile 2002) Ministero dell'ambiente Decreto 1 aprile 1998, n. 148 Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti ai sensi degli articoli 12, 18, comma 2, lettera m), e 18,

Dettagli

(Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità)

(Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) 21.12.2004 Gazzetta ufficiale dell Unione europea L 373/1 I (Atti per i quali la pubblicazione è una condizione di applicabilità) REGOLAMENTO (CE) N. 2182/2004 DEL CONSIGLIO del 6 dicembre 2004 relativo

Dettagli

Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale. Rosanna Laraia

Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale. Rosanna Laraia Il DPCM 20 dicembre 2012 e la struttura del nuovo modello di dichiarazione ambientale Rosanna Laraia Il nuovo MUD Il DPCM 20 dicembre 2012 nasce dalla necessità di garantire l acquisizione delle necessarie

Dettagli

RISOLUZIONE N. 55/E. OGGETTO: Istanza di interpello - Trattamento Iva apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE Consorzio Alfa

RISOLUZIONE N. 55/E. OGGETTO: Istanza di interpello - Trattamento Iva apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE Consorzio Alfa RISOLUZIONE N. 55/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 20 marzo 2007 OGGETTO: Istanza di interpello - Trattamento Iva apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE Consorzio Alfa La

Dettagli

RISOLUZIONE N.129/E. OGGETTO: Consulenza giuridica - Disciplina applicabile all utilizzo e riporto delle perdite articoli 83 e 84 del TUIR

RISOLUZIONE N.129/E. OGGETTO: Consulenza giuridica - Disciplina applicabile all utilizzo e riporto delle perdite articoli 83 e 84 del TUIR RISOLUZIONE N.129/E Direzione Centrale Normativa Roma, 13 dicembre 2010 OGGETTO: Consulenza giuridica - Disciplina applicabile all utilizzo e riporto delle perdite articoli 83 e 84 del TUIR Con la consulenza

Dettagli

Regime IVA Moss. Premessa normativa

Regime IVA Moss. Premessa normativa Nota Salvatempo Contabilità 13.0 15 GENNAIO 2014 Regime IVA Moss Premessa normativa La Direttiva 12 febbraio 2008, n. 2008/8/CE, art. 5 prevede che dal 1 gennaio 2015 i servizi elettronici, di telecomunicazione

Dettagli

RESPONSABILITA' NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DA C/D, TERRE E ROCCE DA SCAVO E TRASPORTO RIFIUTI DA SISMA

RESPONSABILITA' NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DA C/D, TERRE E ROCCE DA SCAVO E TRASPORTO RIFIUTI DA SISMA RESPONSABILITA' NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI DA C/D, TERRE E ROCCE DA SCAVO E TRASPORTO RIFIUTI DA SISMA MANTOVA, 18 SETTEMBRE 2013 Relatore: Andrea Minari LA GESTIONE DEI RIFIUTI

Dettagli

Gli impianti dedicati alla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani : modalità realizzative e gestionali.

Gli impianti dedicati alla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani : modalità realizzative e gestionali. Gli impianti dedicati alla raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani : modalità realizzative e gestionali. Preso atto delle continue modifiche normative del settore e delle richieste di chiarimenti

Dettagli

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI

SCHEDA DI CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI NON PERICOLOSI 1.IDENTIFICAZIONE RICHIEDENTE Richiedente.... Indirizzo.. Referente...n tel...e-mail Tipologia richiedente (barrare una casella) titolare dell'autorizzazione lavori per conto del titolare dell'autorizzazione

Dettagli

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote. Sanzioni ex D. Lgs. 231/2001 e succ.modd. in relazione alla commissione di reati previsti dal Codice dell Ambiente (D. Lgs. 152/2006 e succ.modd.) (cfr. art. 2 co. 2,6,7,8 D. Lgs. 7 luglio 2011 n. 121)

Dettagli

Oggetto del regolamento

Oggetto del regolamento Regolamento dei criteri procedurali e sanzionatori volti al rispetto dell obbligo di allacciamento fognario degli edifici insistenti nelle aree servite dalla pubblica fognatura generatori di scarichi di

Dettagli

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA DEI COMUNI DI ZOLA PREDOSA E CASALECCHIO DI RENO E PER L ATTRIBUZIONE DI PREMI PER LA RACCOLTA

REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA DEI COMUNI DI ZOLA PREDOSA E CASALECCHIO DI RENO E PER L ATTRIBUZIONE DI PREMI PER LA RACCOLTA REGOLAMENTO PER L UTILIZZO DEL CENTRO DI RACCOLTA DEI COMUNI DI ZOLA PREDOSA E CASALECCHIO DI RENO E PER L ATTRIBUZIONE DI PREMI PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA DEI RIFIUTI URBANI E ASSIMILATI. Approvato

Dettagli

VADEMECUM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA MANUTENZIONE

VADEMECUM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA MANUTENZIONE VADEMECUM PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI DA MANUTENZIONE Per fare in modo che le aziende che fanno attività di manutenzione, attuino in modo corretto la gestione dei rifiuti provenienti appunto dalla loro

Dettagli

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA

CITTA di SARZANA Provincia della Spezia REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA REGOLAMENTO ISOLA ECOLOGICA Adottato con deliberazione di Giunta Comunale n. 144 del 30.05.2002 ad oggetto Approvazione del Regolamento per l utilizzo dell Isola Ecologica, esecutiva ai sensi di legge,

Dettagli

Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo 2009

Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo 2009 Regolamento per l'utilizzazione dei fondi destinati alle iniziative e alle attività culturali e sociali degli studenti dell Università degli Studi della Basilicata Emanato con D.R. n. 170 del 26 marzo

Dettagli

Le nuova classificazione dei rifiuti industriali

Le nuova classificazione dei rifiuti industriali Le nuova classificazione dei rifiuti industriali 6 Marzo 2015 CONFINDUSTRIA RAVENNA Servizio QSAE Il primo step della corretta gestione dei rifiuti concerne la loro esatta classificazione. Infatti, la

Dettagli

GESTIONE DEI RIFIUTI 1/24

GESTIONE DEI RIFIUTI 1/24 GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO Lorella Di Giuseppe 1/24 2/24 PER RIFIUTO SI INTENDE QUALSIASI SOSTANZA DI CUI IL DETENTORE O IL PRODUTTORE SI DISFI O ABBIA L OBBLIGO DI DISFARSI D. Lgs. 152/2006 3/24

Dettagli

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA

CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA CONFRONTO TRA STABILE ORGANIZZAZIONE, SOCIETA E UFFICIO DI RAPPRESENTANZA L attuale contesto economico, sempre più caratterizzato da una concorrenza di tipo internazionale e da mercati globali, spesso

Dettagli

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196,

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, relativo alla individuazione dei tipi di dati e delle operazioni eseguibili in tema di trattamento

Dettagli

SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI INERTI PROVENIENTI DA ATTIVITA DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE

SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI INERTI PROVENIENTI DA ATTIVITA DI COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE PROVINCIA DI LECCE SETTORE TERRITORIO E AMBIENTE ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI LECCE SISTEMA INTEGRATO PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI SPECIALI INERTI PROVENIENTI DA ATTIVITA DI COSTRUZIONE

Dettagli

INTEROPERABILITA' E SIS. Casi particolari

INTEROPERABILITA' E SIS. Casi particolari INTEROPERABILITA' E SIS Casi particolari Rifiuti respinti in seguito ad esito negativo verifica analitica Il sistema comunica l esito negativo al produttore, al trasportatore ed all eventuale intermediario.

Dettagli

Gli obblighi del punto vendita

Gli obblighi del punto vendita Il Decreto Legislativo 14 Marzo 2014 n. 49, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 Marzo 2014 introduce alcune modifiche alla normativa vigente in materia di RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche

Dettagli

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN PIETRO DI MORUBIO Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio DITTA A.E.T.

Dettagli

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014

Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 Circolare N.34 del 6 Marzo 2014 ONLUS e pubblici esercizi, attività polisportive dilettantistiche e commercio su aree pubbliche. I chiarimenti del MISE Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla

Dettagli

www.dirittoambiente.net

www.dirittoambiente.net DOCUMENTI INformazione 2009 E vietato il plagio e la copiatura integrale o parziale di testi e disegni a firma degli autori - E vietato il plagio e la copiatura integrale o parziale di testi e disegni

Dettagli

Risoluzione n. 114/E

Risoluzione n. 114/E Risoluzione n. 114/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 23 maggio 2003 Oggetto: Istanza d interpello Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Fondo integrativo Sanitario Dirigenti delle

Dettagli

SISTRI Obblighi e responsabilità del produttore, del trasportatore, del destinatario e del delegato

SISTRI Obblighi e responsabilità del produttore, del trasportatore, del destinatario e del delegato SISTRI Obblighi e responsabilità del produttore, del trasportatore, del destinatario e del delegato Paola Ficco Roma, 26 aprile 2010 Nulla cambia in ordine al riparto di responsabilità tra produttore e

Dettagli

Criteri generali di corretta gestione dei rifiuti speciali

Criteri generali di corretta gestione dei rifiuti speciali MODULO 1 Organizzazione della prevenzione aziendale e valutazione dei rischi Criteri generali di corretta gestione dei rifiuti speciali Ing. Sabrina Arras Principali normative di riferimento D.Lgs. 152/2006

Dettagli

CRITERI GENERALI IN MATERIA DI INCARICHI VIETATI AI DIPENDENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

CRITERI GENERALI IN MATERIA DI INCARICHI VIETATI AI DIPENDENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE CRITERI GENERALI IN MATERIA DI INCARICHI VIETATI AI DIPENDENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE I criteri indicati nel presente documento esemplificano una serie di situazioni di incarichi vietati per i

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per gli incentivi alle imprese

Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per gli incentivi alle imprese ALLEGATO N. 2A Ministero dello Sviluppo Economico Direzione Generale per gli incentivi alle imprese DM 7 AGOSTO 2014 Credito d imposta a favore delle imprese sottoscrittrici di accordi di programma volti

Dettagli

REGOLAMENTO DEI DIRITTI DI ACCESSO DEI CITTADINI ALLE INFORMAZIONI ED AGLI ATTI E DOCUMENTI AMMINISTRATIVI

REGOLAMENTO DEI DIRITTI DI ACCESSO DEI CITTADINI ALLE INFORMAZIONI ED AGLI ATTI E DOCUMENTI AMMINISTRATIVI REGOLAMENTO DEI DIRITTI DI ACCESSO DEI CITTADINI ALLE INFORMAZIONI ED AGLI ATTI E DOCUMENTI AMMINISTRATIVI (Approvato con deliberazione n. 105 del 30.06.1997 del Consiglio Provinciale) Art. 1 Il presente

Dettagli

Il concetto di gestione dei rifiuti

Il concetto di gestione dei rifiuti Autorizzazioni e adempimenti per la gestione dei rifiuti Relatore: Laura Pampaloni Il concetto di gestione dei rifiuti Il D.lgs n. 152/2006 definisce la GESTIONE come la raccolta, il trasporto, il recupero

Dettagli

Emission trading Profili Iva

Emission trading Profili Iva Emission trading Profili Iva Avv. Sara Armella Armella & Associati www.studioarmella.com 1 Distinzione tra cessioni di beni e prestazioni di servizi nella disciplina Iva comunitaria Cessione di beni (art.

Dettagli

DEFINIZIONI INDISPENSABILI

DEFINIZIONI INDISPENSABILI 1 DEFINIZIONI INDISPENSABILI Preimballaggio Per imballaggio preconfezionato, o preimballaggio, si intende l insieme del prodotto e dell imballaggio nel quale è confezionato. Possiamo affermare quindi che

Dettagli

RISOLUZIONE N. 87/E. Roma, 20 agosto 2010. Direzione Centrale Normativa

RISOLUZIONE N. 87/E. Roma, 20 agosto 2010. Direzione Centrale Normativa RISOLUZIONE N. 87/E Direzione Centrale Normativa Roma, 20 agosto 2010 OGGETTO: Interpello articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212 Fatturazione delle prestazioni sanitarie effettuate nell ambito di strutture

Dettagli

L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AI RIFIUTI URBANI. I PRESUPPOSTI DI ASSOGGETTABILITA DEI RIFIUTI ALLE IMPOSTE COMUNALI

L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AI RIFIUTI URBANI. I PRESUPPOSTI DI ASSOGGETTABILITA DEI RIFIUTI ALLE IMPOSTE COMUNALI L ASSIMILAZIONE DEI RIFIUTI SPECIALI AI RIFIUTI URBANI. I PRESUPPOSTI DI ASSOGGETTABILITA DEI RIFIUTI ALLE IMPOSTE COMUNALI A cura della Dott.ssa Valentina Vattani Il tema dell assimilazione dei rifiuti

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti.

Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti. RISOLUZIONE N. 210/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 18 novembre 2003 Oggetto: Istanza di interpello. Aliquota Iva da applicare alle cessioni di preparazioni alimentari per cani e gatti.

Dettagli

Gazzetta Ufficiale N. 108 del 10 Maggio 2002 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

Gazzetta Ufficiale N. 108 del 10 Maggio 2002 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO Gazzetta Ufficiale N. 108 del 10 Maggio 2002 MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO DIRETTIVA 9 aprile 2002 Indicazioni per la corretta e piena applicazione del regolamento comunitario n.

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (resa ai sensi degli artt. 47 e 38 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n.445) Spett.le ARPA Lombardia DIPARTIMENTO DI.. Via...... (indirizzare all ARPA territorialmente competente con riferimento al sito di produzione dei materiali da scavo) Dichiarazione relativa al rispetto delle

Dettagli

RISOLUZIONE N.100/E QUESITO

RISOLUZIONE N.100/E QUESITO RISOLUZIONE N.100/E Roma, 19 ottobre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000 Articolo 1, commi 280-283, della legge 27 dicembre 2006,

Dettagli

La nuova classificazione dei rifiuti alla luce della Sentenza della Corte di Cassazione n. 5300/02 del 30.5.2002 Mauro Sanna

La nuova classificazione dei rifiuti alla luce della Sentenza della Corte di Cassazione n. 5300/02 del 30.5.2002 Mauro Sanna La nuova classificazione dei rifiuti alla luce della Sentenza della Corte di Cassazione n. 5300/02 del 30.5.2002 Mauro Sanna Ai fini dell applicazione della nuova classificazione dei rifiuti, introdotta

Dettagli

REGISTRO DI CARICO E SCARICO

REGISTRO DI CARICO E SCARICO REGISTRO DI CARICO E SCARICO Il registro di carico e scarico è un documento di tipo formale che deve contenere tutte le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti

Dettagli

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Gestione delle sostanze pericolose a scuola MODULO B Unità didattica B2-2 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03

Dettagli

I RIFIUTI SOLIDI. tutti li producono. .nessuno li vuole!!! Daniela Reali

I RIFIUTI SOLIDI. tutti li producono. .nessuno li vuole!!! Daniela Reali I RIFIUTI SOLIDI tutti li producono Daniela Reali.nessuno li vuole!!! 1975 CEE Normative EE riduzione quantità,, valorizzazione, ottimizzazione del trasporto e dell eliminazione eliminazione finale 1982

Dettagli

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori

DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006. Claudio Boldori DISPENSE IN MATERIA DI: GESTIONE RIFIUTI DAL DECRETO RONCHI DEL 1997 AL CODICE AMBIENTALE DEL 2006 Claudio Boldori CON LA PUBBLICAZIONE DEL RONCHI TER, SEMBRA CONCLUSA LA PRIMA E DOVEROSA FASE DI COMPLETAMENTO

Dettagli

RISOLUZIONE N. 13/E. OGGETTO: Consulenza giuridica - Reverse charge - Cessione di telefoni cellulari e dispositivi a circuito integrato

RISOLUZIONE N. 13/E. OGGETTO: Consulenza giuridica - Reverse charge - Cessione di telefoni cellulari e dispositivi a circuito integrato RISOLUZIONE N. 13/E Roma, 07 febbraio 2012 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Reverse charge - Cessione di telefoni cellulari e dispositivi a circuito integrato Con istanza di

Dettagli

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO

RISOLUZIONE N.126/E QUESITO RISOLUZIONE N.126/E Roma, 16 dicembre 2011 Direzione Centrale Normativa OGGETTO: Consulenza giuridica - Adempimenti contabili degli enti non commerciali ed obbligo di rendicontazione di cui all'art. 20

Dettagli

SISTRI SITUAZIONE AL 24 GENNAIO 2014. A cura dell UI Torino Servizio Ambiente. Confindustria, 6 febbraio 2014

SISTRI SITUAZIONE AL 24 GENNAIO 2014. A cura dell UI Torino Servizio Ambiente. Confindustria, 6 febbraio 2014 SISTRI SITUAZIONE AL 24 GENNAIO 2014 A cura dell UI Torino Servizio Ambiente Confindustria, 6 febbraio 2014 LA BASE LEGALE Il SISTRI nasce ufficialmente nel 2009 con il D.M. 17/12/2009. La base legale

Dettagli

RISOLUZIONE N. 215/E. OGGETTO: Istanza d interpello imposta di registro, ipotecaria e catastale art. 32 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 601.

RISOLUZIONE N. 215/E. OGGETTO: Istanza d interpello imposta di registro, ipotecaria e catastale art. 32 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 601. RISOLUZIONE N. 215/E Roma, 09 agosto 2007 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Istanza d interpello imposta di registro, ipotecaria e catastale art. 32 d.p.r. 29 settembre 1973, n. 601.

Dettagli

IL DEPOSITO DOGANALE. Prato 23 novembre 2006

IL DEPOSITO DOGANALE. Prato 23 novembre 2006 IL DEPOSITO DOGANALE Prato 23 novembre 2006 LA DISCIPLINA Articoli da 84 a 90 (disposizioni comuni ai regimi doganali economici) e da 98 a 113 del Reg.CEE 2913/92 Articoli da 496 a 523 (disposizioni di

Dettagli

STUDIO LEGALE PROF. AVV. ORESTE CAGNASSO E ASSOCIATI

STUDIO LEGALE PROF. AVV. ORESTE CAGNASSO E ASSOCIATI per e-mail: consob@consob.it Torino, 23 luglio 2010 CONSOB Divisione Studi Giuridici Via G. B. Martini, 3 00198 - Roma Documento di consultazione avente ad oggetto indicazioni e orientamenti per l applicazione

Dettagli

DITTA LAPRIMA PLASTICS SRL PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI

DITTA LAPRIMA PLASTICS SRL PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI COMUNE DI ISOLA VICENTINA PROVINCIA DI VICENZA REGIONE VENETO DITTA LAPRIMA PLASTICS SRL PROGETTO IMPIANTO DI STOCCAGGIO E TRATTAMENTO DI RIFIUTI SPECIALI PROCEDURA GESTIONE RIFIUTI ALLEGATO n.4 alla RELAZIONE

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL 11.8.2015 Oggetto: Aumento del quantitativo di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi stoccati in deposito preliminare e messa in riserva e inserimento di impianto di trattamento di rifiuti, ubicato nel Comune

Dettagli

AMBIENTE E AGRICOLTURA

AMBIENTE E AGRICOLTURA Comunicazione Energia Ambiente Il Tuo spazio dedicato all Ambiente Incontro formativo AMBIENTE E AGRICOLTURA Proposte per una corretta gestione San Ginesio - 12 febbraio 2005 La corretta gestione dei rifiuti

Dettagli

Con la presente vengono fornite indicazioni ai fini dell autorizzazione all esercizio di detta modalità di gioco.

Con la presente vengono fornite indicazioni ai fini dell autorizzazione all esercizio di detta modalità di gioco. Ministero dell Economia e delle Finanze Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato DIREZIONE GENERALE Direzione per i giochi Ufficio 11 - Bingo Roma, 17 giugno 2011 AI CONCESSIONARI DEL GIOCO A DISTANZA

Dettagli

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO

RISOLUZIONE N. 308/E QUESITO RISOLUZIONE N. 308/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 05 novembre 2007 OGGETTO: Art. 10, n. 20) del DPR n. 633 del 1972 IVA. Esenzione Corsi di formazione per l accesso alla professione

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE

LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE 1 LA DISTRIBUZIONE ENTRA NEL SISTEMA RAEE Protocollo di intesa ANCI CDC RAEE e DISTRIBUZIONE Ing. Fabrizio Longoni Milano, 23 novembre 2010 IL VECCHIO SISTEMA RAEE 2 Cittadini Enti Locali Produttori (attraverso

Dettagli

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali

Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Misure urgenti per il miglioramento del sistema di controllo come disciplinato agli artt. 27 e seguenti del Reg. (CE) n. 834/2007 e relativi regolamenti di applicazione. VISTO il Reg. (CE) n. 834/2007

Dettagli