La tabella indica la serie storica dei migranti tratti in salvo in mare in operazioni coordinate dalla Guardia Costiera italiana dal 2012 ad oggi.

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1 La tabella indica la serie storica dei migranti tratti in salvo in mare in operazioni coordinate dalla Guardia Costiera italiana dal 2012 ad oggi

2 MIGRANTI SOCCORSI - 36% - 24% rispetto allo stesso periodo del 2016 ( ) rispetto allo stesso periodo del 2015 ( ) DETTAGLIO DEGLI INTERVENTI DI SOCCORSO COORDINATI DALLA CENTRALE OPERATIVA DELLA GUARDIA COSTIERA ASSETTI NAVALI APPARTENENTI A UNITA' SOCCORSE PERSONE SOCCORSE % rispetto al nr. Tot. di migranti soccorsi Migranti giunti direttamente sulle coste italiane * Alcune unità sono state soccorse congiuntamente da unità della Guardia Costiera e da altre unità militari/forze di polizia

3 La tabella dimostra come dall inizio dell anno ad oggi il flusso migratorio si è ridotto del 36% ( migranti soccorsi nel 2016 contro i del 2017). I primi sei mesi del 2017 sono quelli che hanno fatto registrare il maggiore picco di arrivi ( migranti), con una percentuale di sbarchi che faceva segnare un preoccupante + 18% rispetto al Nel mese di luglio, il Governo italiano ha messo in campo il proprio impegno con le Autorità libiche per un maggiore controllo delle proprie coste e dei propri confini interni insieme all attivazione di altre iniziative (approvazione codice di condotta, disponibilità dall UE ad un maggior impegno, sia politico che economico, per affrontare la questione migratoria). Ciò ha determinato l inizio di una netta flessione delle partenze dalla Libia: dal mese di luglio, si è registrata una flessione degli arrivi del 71% (in 6 mesi sono stati soccorsi migranti contro i del 2016)

4 AL 12 DICEMBRE totale migranti soccorsi di cui: Uomini Donne Bambini totale migranti soccorsi di cui: Uomini Donne Bambini totale migranti soccorsi di cui: Uomini Donne Bambini

5 AL 14 DICEMBRE Nel corso del 2017 si è registrato un decremento della presenza di minori non accompagnati a bordo dei natanti soccorsi. Il numero rimane tuttavia considerevole. Al riguardo, nel mese di maggio 2016, UNICEF e il Corpo delle Capitanerie di porto Guardia Costiera hanno individuato un accordo di collaborazione per avviare azioni sinergiche a bordo delle unità navali impegnate nelle attività di soccorso in mare, finalizzate a fornire, sin dal primo momento del recupero, adeguata assistenza umanitaria ai minori non accompagnati. UNICEF ha inoltre individuato la Guardia Costiera come Ambasciatore dell UNICEF per la meritoria opera di salvataggio che sta svolgendo nel Mediterraneo.

6 Fonte: MINISTERO DELL INTERNO AL 14 DICEMBRE

7 L organizzazione SAR marittima italiana è affidata al Corpo delle capitanerie di porto Guardia Costiera in qualità di MRCC (Maritime Rescue Coordination Center) che si riferisce al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, quale autorità nazionale responsabile dell esecuzione della Convenzione di Amburgo. L organizzazione SAR italiana prevede, a livello centrale, presso il Comando Generale del Corpo, una Centrale Operativa, cui fanno capo le sale operative dei 15 centri secondari di soccorso (MRSC) e quelle dei comandi dipendenti qualificati come unità costiere di guardia (UCG). Con specifico riferimento al fenomeno della migrazione via mare, oltre la centrale operativa di Roma operano quelle di Palermo, Catania, Reggio Calabria e Bari, nonché i comandi dipendenti da queste tra i quali la Capitaneria di porto di Pozzallo. Pozzallo COSTE ITALIANE INTERESSATE DA OPERAZIONI CONNESSE CON I FLUSSI MIGRATORI

8 Oltre alle operazioni di soccorso ai migranti, il Corpo ha continuato a svolgere tutte le attività che lo qualificano come punto di riferimento per gli utenti del mare, garantendo la sicurezza in mare e nelle strutture portuali, l ordinato svolgimento delle attività ricreative e produttive, la tutela dell ambiente e delle risorse ittiche. Lo sforzo del Comandi periferici del Corpo si fa più intenso specialmente nel periodo estivo, con lo svolgimento dell'operazione Mare Sicuro che ha visto impegnati, quest anno, oltre uomini e donne della Guardia Costiera lungo gli chilometri di coste del Paese ed anche sul Lago di Garda e sul Lago Maggiore. Si tratta di un operazione che il Corpo ha svolto come interfaccia operativa dei tre Dicasteri di riferimento, operando all insegna della trasversalità nella fitta rete di controlli e nel rispetto delle norme che regolamentano il corretto uso del mare e delle spiagge e tutelano la risorsa ittica e l'ambiente marino. I numeri finali dell operazione evidenziano un trend positivo, con particolare riguardo a: l attività di controllo su imbarcazioni e natanti ottimizzata grazie all'attuazione del meccanismo Bollino Blu, che limita le possibili duplicazioni nei controlli ai diportisti anche quest anno ha comportato, una diminuzione (- 4%) degli interventi di soccorso prestati in favore di unità da diporto in difficoltà; anche il numero di bagnanti soccorsi diminuisce (- 14%) Dati confortanti attribuibili ad una efficace campagna di sensibilizzazione degli utenti del mare; da segnalare, purtroppo, l aumento (+ 17%) delle persone che hanno perso la vita in mare rispetto allo scorso anno. Tale aumento è riconducibile ai tanti casi di malore di natura cardiocircolatoria, registrati nel periodo dell operazione Mare sicuro. SAR UNITA DA DIPORTO SOCCORSE PERSONE IN VITA SOCCORSE PERSONE DECEDUTE si registra un lieve incremento (+ 6%) del numero totale di controlli di polizia marittima, a testimonianza di un livello di guardia che rimane molto alto a garanzia del corretto svolgimento delle attività ludiche-turistiche connesse alla balneazione e alla tutela dell ambiente e della risorsa ittica; rispetto alla passata stagione, sia gli illeciti amministrativi riscontrati (+ 8%) che le comunicazioni di notizie di reato (+ 10%), confermano una efficace attività di controllo e repressione portata avanti durante tutto il periodo dell operazione. SAR CONTROLLI

9 ILLECITI AMMINISTRATIVI NOTIZIE DI REATO Molto intensa è stata anche l attività condotta nel 2017 dal Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, nella qualità di organo tecnico del delle Infrastrutture e Trasporti responsabile della gestione amministrativa e funzionale della sicurezza della navigazione (secondo l'accezione anglosassone di SAFETY OF NAVIGATION), della sicurezza marittima (MARITIME SECURITY) e del personale marittimo. A tal proposito, si evidenzia che l'amministrazione italiana si colloca già ai primi posti a livello internazionale sia per quanto attiene le proprie navi (permanenza delle unità di bandiera nella white list) sia per l'attività espletata a bordo del naviglio straniero che tocca i porti nazionali (Port State control). Ciò denota come la competitività ed il dinamismo del naviglio nazionale siano cresciuti negli ultimi anni, grazie al concreto impegno degli armatori italiani, alla qualità della cantieristica italiana, alla formazione qualificata degli equipaggi e al rispetto dei rigorosi standard di sicurezza della navigazione. Risultati che danno lustro al "Sistema Paese", valorizzano la qualità della flotta di bandiera italiana e proiettano il Corpo delle Capitanerie di porto quale modello di efficienza e competenza tra i partner internazionali ed istituzionali, per il suo ruolo prezioso a servizio della funzione marittima del Paese. quale Amministrazione di bandiera (attività di Flag State), il Corpo è stato impegnato nel controllo, verifica e rilascio della documentazione di sicurezza della navigazione del naviglio nazionale mercantile e da pesca; in qualità di Stato del porto di approdo (attività di Port State control), l attività del Corpo si è concentrata nel controllo diretto di conformità alle normative internazionali convenzionali nei confronti delle navi di bandiera straniera che approdano nei porti nazionali.

10 Le due attività prevedono l'impiego di personale del Corpo, altamente qualificato secondo standard europei e formato presso il Nucleo Didattico Formativo di Genova, sulla base delle più recenti normative di settore internazionali e nazionali. Un'ulteriore attività tecnica preminente delle Capitanerie di porto riguarda la sicurezza marittima, materia che coinvolge i sistemi portuali e la gestione delle navi, attraverso l individuazione di misure di natura preventiva volte a tutelare lo shipping e gli impianti portuali contro la minaccia di atti illeciti intenzionali. Il Corpo svolge le funzioni di Autorità Nazionale Competente per il recepimento e l attuazione della normativa comunitaria e nazionale che regola la materia. Le misure che attengono la sicurezza marittima contro le minacce di atti illeciti coinvolgono 92 porti, 354 impianti portuali e 567 navi italiane. Il Corpo si occupa della corretta applicazione della disciplina attinente lo stato giuridico del personale marittimo con particolare riguardo alla formazione, addestramento e certificazione. In tal senso, al Corpo è demandato il riconoscimento degli enti di formazione e di addestramento per il personale e l esercizio dell attività di vigilanza e controllo sugli enti di formazione riconosciuti.

11 L esperienza maturata nel campo del soccorso in mare ha evidenziato l esigenza di sviluppare una capacità specialistica di recupero naufraghi che consenta il soccorso, direttamente in acqua, di pericolanti non altrimenti avvicinabili dai mezzi navali. Il Soccorritore Marittimo è una nuova figura professionale (istituita con DM n. 405 in data 09 agosto 2017) specificatamente addestrata e adeguatamente equipaggiata che è chiamata ad operare direttamente in acqua, con una tempestiva e qualificata azione di salvataggio operando, all occorrenza, in zone precluse a qualunque mezzo nautico o in condizioni di intervento critiche. Il personale militare appartenente al Corpo delle Capitanerie di Porto consegue la qualifica di Soccorritore Marittimo attraverso la frequenza ed il superamento di un corso svolto presso il Centro di Formazione Specialistica di Messina, dove acquisisce competenze di primo soccorso sanitario, elevate capacità natatorie e una conoscenza approfondita delle procedure di recupero naufraghi da unità navali. Al termine del corso, i soccorritori verranno imbarcati, a rotazione, a bordo delle unità navali dislocate a Lampedusa ed inserite nel dispositivo SAR per le esigenze operative in area mediterranea.