Brembilla, Zogno, Ubiale Clanezzo
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- Giuseppe Carlini
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1 ZRC Brembilla Superficie totale 321,66 276,71 Brembilla, Zogno, Ubiale Clanezzo LA Z.R.C. si estende su entrambi i versanti della Valle Brembilla nel tratto terminale della valle dove il torrente confluisce nel Brembo. L orizzonte vegetazionale è quello tipico degli ambienti montani su suolo con buona pendenza e rocciosità esposta sul quale si affermano formazioni forestali di latifoglie assai polimorfe. L acero-frassineto si trova prevalentemente negli impluvi, mentre il querco-tiglieto risulta meno influenzato dall idrologia superficiale. Nelle aree più esposte a meridione prevalgono formazioni riferibili all orno-ostrieto con intrusioni di nocciolo e roverella. Tra le specie di sostituzione antropica, soprattutto a confine delle aree aperte dove le colture foraggere e i pascoli hanno sostituito il bosco prevale il castagno. La tipologia forestale mette in evidenza una significativa vocazionalità al capriolo e marginalmente alla lepre. Il buono sviluppo ecotonale mette in evidenza un habitat favorevole alla nidificazione e allo svernamento di numerosi passeriformi, e rapaci diurni e notturni Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori, il tasso, lo scoiattolo e il ghiro. E segnalata la presenza di una discreta popolazione di caprioli.
2 ZRC Cenate sotto Superficie totale 178,95 76,92 Cenate Sopra, Trescore Balneario, Cenate Sotto La ZRC comprende un tratto semiplaniziale della collina bergamasca. Il paesaggio vegetale originario è stato radicalmente sostituito dal paesaggio agrario a discapito di quello forestale sopravvissuto in forma di filare e di siepe, soprattutto come bordura ai fossi e ai piccoli corsi d acqua superficiali, e con singoli alberi da frutto vestigia dell agricoltura tradizionale. Le colture agricole, prevalenti sul territorio, sono di tipo foraggero con prati polifiti da sfalcio. La diffusa presenza di prati polifiti alternati a tracce di vegetazione arborea di latifoglie sostiene una buona vocazionalità per la lepre comune e per i fasianidi: fagiano e starna. L area considerata è di discreto interesse anche per la sosta e la nidificazione di specie ornitiche legate agli ambienti paranaturali della campagna coltivata. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori e il tasso. Si segnala la nidificazione di alcune specie ornitiche di interesse conservazionistico come l upupa e alcuni picidi. E segnalata la presenza del tasso.
3 ZRC - Monte Clemo Superficie totale 156,73 145,78 Sovere, Lovere, Pianico, Solto Collina La ZRC si estende attorno alle pendici del Monte Clemo comprendendo le aree sfalciate planiziali di Varadino. Le pendici sono caratterizzate da forti pendenze e da suoli con rocciosità accentuata. I suoli, esposti a sud, sono coperti da vegetazione forestale costituita in prevalenza da boschi misti di roverella e carpino, la cui componente floristica è condizionata dal microclima termofilo del Sebino. Sui versanti a settentrione verso la Val Cavallina si riscontra maggiore presenza dell acero-frassineto fortemente sostituito dalla coltura del castagno governato a ceduo. Modificazioni antropiche hanno prodotto nei fondovalle e alle quote più alte locali rimozioni delle strutture forestali originarie sostituite da colture foraggere e pascoli. La presenza di boschi a struttura orizzontale differenziata alternati a radure mette in evidenza una buona vocazionalità al capriolo e discreta vocazionalità alla lepre comune e ai fasianidi: fagiano e pernice rossa. Da segnalare una spiccata vocazionalità alla nidificazione e allo svernamento di alcuni rapaci diurni. Sono segnalati il nibbio bruno, il nibbio reale, il gheppio, la poiana, il falco pellegrino e avvistato il biancone. La teriofauna è rappresentata da una significativa presenza del cinghiale e del cervo. Per quest ultima specie la ZRC rappresenta una importante area di svernamento. Sono presenti tutte le specie di piccoli carnivori e il tasso. E segnalata una significativa popolazione di cervi e la presenza durante i periodi di migrazione numerose specie di rapaci diurni.
4 ZRC Monte Grione Superficie totale 220,39 214,12 Endine Gaiano, Sovere La ZRC si estende sulle pendici meridionali del Monte Grione tipico ambiente rupicolo a pietraia con coperture discontinue di vegetazione e cespugli di carpino, ginepro e essenze arbustive del microclima termofilo. I pendii del Grione sono assolati, con suolo povero, a scarsissima ritenzione d acqua. La ZRC per le sue caratteristiche insubriche e decisamente ecotonali risulta particolarmente vocata ai cervidi, capriolo e cervo, ai lagomorfi e alla pernice rossa. E segnalata la presenza costante di rapaci diurni, (poiana, nibbio, gheppio) e di tutti i piccoli carnivori e del tasso.
5 ZRC Monte Linzone Superficie totale 197,28 135,30 Palazzago, Caprino Bergamasco La ZRC è localizzata completamente nell orizzonte vegetazionale montano. Modificazioni antropiche hanno prodotto grandi aree aperte ottenute con la rimozione delle strutture forestali originarie sostituite da prato pascoli. La vegetazione forestale è assai polimorfa, generalmente su suoli con pendenze e rocciosità accentuate. Le formazioni forestali hanno una composizione floristica riferibile al querco-betuleto e querco-carpineto, boschi caratteristici di versanti ben esposti. Buona parte delle aree aperte con substrato erbaceo sono progressivamente colonizzate dalla vegetazione a cespugli termofila. L OP ha una discreta rilevanza per la nidificazione e lo svernamento di numerose specie di passeriformi e di rapaci diurni. Dal punto di vista della teriofauna le caratteristiche geomorfologiche e vegetazionali sono idonee all incremento delle locali popolazioni di capriolo e lepre comune. E segnalata la presenza di piccoli nuclei erratici di camosci e di singoli esemplari di cervo. Numerose specie di rapaci diurni in transito durante le migrazioni.
6 ZRC Valvertova Superficie totale 438,52 438,52 Cornalba, Vertova, Gazzaniga, Costa Serina, Colzate. La ZRC è ricompressa interamente nell orizzonte vegetazionale montano su suoli in buona pendenza e accentuata rocciosità in particolare sulle pendici del Monte Succhello dove spiccano pareti di roccia calcarea. La formazione forestale prevalente è il bosco misto di latifoglie con significativa presenza di faggeta in rapida evoluzione dal ceduo alla fustaia. Negli impluvi dove i suoli diventano più umidi il faggio lascia spazio all acero montano, al frassino maggiore con sporadiche presenze di sottobosco con Taxus baccata. L elevata densità forestale della ZRC, la presenza diffusa di cedui maturi di faggio e altre latifoglie e l assenza di aree aperte prative semplifica la biodiversità della zona per cui risulta principalmente vocazionale ai cervidi o a specie ornitiche tipicamente forestali. L ambiente rupicolo e il microclima termofilo favorisce lo svernamento e la nidificazione di molte specie di rapaci diurni. Sono ovunque diffusi i piccoli carnivori, lo scoiattolo, il ghiro e rapaci notturni tra cui principalmente l allocco. E segnalata la presenza saltuaria del cervo e dell aquila reale.
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