CORSO DI FORMAZIONE INSEGNANTI COORDINATORI PER IL SOSTEGNO DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI PRESA IN CARICO LETTURA DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA

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1 DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI PRESA IN CARICO LETTURA DELLA DOCUMENTAZIONE SANITARIA DIAGNOSI CLINICA (permanente) PROFILO DI FUNZIONAMENTO (ogni tre anni) PROGETTO EDUCATIVO COMORBIDITA! VALUTAZIONE FUNZIONALE OSSERVAZIONE DIRETTA RIVOLTA ALLA QUOTIDIANITÀ DEL COMPORTAMENTO (pratiche di diagnostica pedagogica) VALUTAZIONE DEL CONTESTO IN CUI SI MANIFESTA QUEL COMPORTAMENTO

2 STRUMENTI PRIMA RILEVAZIONE Osservazione libera della quotidianità del comportamento scolastico SECONDA RILEVAZIONE OSSERVAZIONE STRUTTURATA DEL COMPORTAMENTO SCOLASTICO COMPORTAMENTO SCOLASTICO Sì No I Comprensione delle istruzioni impartite per lo studio Consapevolezza degli obiettivi di studio Assunzione di appunti in forma autonoma Esposizione verbale dei contenuti disciplinari fluida Pianificazione delle prove scritte TASSONOMIA: ACQUISIZIONE DEI CONCETTI Solo memorizzazione del concetto Memorizzazione e comprensione del concetto Memorizzazione, comprensione e applicazione del concetto LIVELLO METACOGNITIVO Percepire il senso e lo scopo del lavoro apprenditivo Stimare le difficoltà del compito Rappresentare le proprie conoscenze (schemi/mappe)

3 TERZA RILEVAZIONE COSA AIUTA IL MIO STUDIO STRATEGIE DIDATTICHE Sì No I Costruire una tabella di marcia per lo studio (tempi e altro) Pensare alle eventuali cose che si conoscono sull argomento da studiare Sottolineare durante la lettura Prendere appunti durante lo studio autonomo Studiare con un compagno Esercitare la previsione del testo Durante lo studio riassumere per iscritto con parole proprie Durante lo studio ripetersi con parole proprie i punti salienti Fare uno schema conclusivo Scrivere a fianco del testo delle idee guida Controllare continuamente se si sta comprendendo il testo Provare a ripetere quello che si è letto prima di terminare lo studio del testo Evidenziare i punti poco ricordati e concentrare il ripasso su di essi Fare una prova delle interrogazioni e immaginare le possibili domande

4 QUARTA RILEVAZIONE FASI OPERATIVE DEL COMPORTAMENTO SCOLASTICO Sì No ATTENZIONE Facilmente distraibile Spesso si divaga Attenzione adeguata all età PARTECIPAZIONE COGNITIVA Esitante (smarrimento lieve) Discontinua (smarrimento medio) Disorientata (smarrimento grave) Inefficace (smarrimento radicale) Di rifiuto (smarrimento non apprezzabile) ORGANIZZAZIONE È totalmente disorganizzato È impreciso Capacità di organizzazione in media con l età COMUNICAZIONE Rifiuto della modalità comunicativa Spesso esprime condotte di rifiuto Comunica con sufficiente capacità PROGETTUALITÀ Nulla tendenza alla progettualità Difficoltosa e incostante tendenza alla progettualità Capacità di progettare azioni

5 QUARTO PASSAGGIO DEFINIZIONE DEL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE DATI ANAGRAFICI DIAGNOSI PROFILO COGNITIVO OPERATIVITA SCOLASTICA AUTONOMIE ESIGENZE EDUCATIVE COMPENSATIVI DIDATTICI L alunno, consapevole delle proprie difficoltà, evidenzia lentezza generalizzata, soprattutto nella elaborazione delle informazioni. Buono il livello intellettivo e l intuizione. Molto ben potenziato il canale visuo percettivo. Assenza di incipit. Lettura lenta e saltuaria perdita della riga nell andare a capo. Scarso recupero dei fatti matematici. Difficoltà diffuse nella lingua inglese scritta, nel prendere appunti e nell afferrare lunghe spiegazioni. Calcolo lento. percepisce bene lo scopo apprenditivo, ma non ha un metodo di studio organizzato. Ricorre alla lettura silente per affrontare il testo e passa immediatamente alla memorizzazione. Usa poche strategie didattiche. Finalizzate a fornire utili suggerimenti per la compilazione del Piano Didattico Personalizzato, ad integrazione della documentazione redatta dal Servizio Sanitario Locale: sostenere ed apprezzare ogni miglioramento; costruire un contesto adeguato al benessere dell alunno; sollecitare la costruzione di un metodo di studio autonomo; potenziare i processi orali della lingua straniera; interrogazioni programmate; verifiche alle prime ore, con contenuti ridotti. Sostegno all incipit (spinte di avvio); utilizzo di mappe e schemi; aiuti nella predizione del testo (anticipazioni); informazioni di contesto, sul testo che lo include, sull autore, sugli scopi; indicatori grafici sul foglio e sui testi (icone, parole chiave, didascalie, schemi); recuperi didattici (riformulazione, ripetizione, didascalie, domande di monitoraggio); facilitatori direzionali (anche nell espressione matematica); formulario; calcolatrice (per le verifiche); rinforzatori grafici sul testo. CONSIDERAZIONI

6 QUESTIONARIO GENITORI SITUAZIONE PSICODINAMICA AUTOSTIMA Alta Bassa Altalenante EMOTIVITA Controllata Ansia Comportamento oppositivo MOTIVAZIONE Elevata Scarsa Condizionata ALLO STUDIO dalle discipline studiate STRATEGIE DIDATTICHE UTILIZZATE NELLO STUDIO DOMESTICO Sottolinea le parti da studiare Sì No Costruisce schemi e/o mappe Utilizza strumenti particolari (digitali, altro) È seguito da un tutor GRADO DI AUTONOMIA NELLO SVOLGIMENTO DEI COMPITI Insufficiente Scarso Buono Ottimo NOTE PER GLI INSEGNANTI

7 PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Cognome: Nome: Data e luogo di nascita: Classe: DIAGNOSI: Redatta da: In data: INTERVENTI PREGRESSI E CONTEMPORANEI AL PERCORSO SCOLASTICO L alunno è sottoposto ad un trattamento specialistico? Per quale motivo? Sta lavorando sul contenimento delle comrbidità? VALUTAZIONE DELLA CONDIZIONE FUNZIONALE ATTUALE (da Profilo di Funzionamento) Riportare i dati del profilo di funzionamento (memoria, attenzione, situazione affettiva, ansia da stress, altro) DESCRIZIONE DEL DISTURBO IN CHIAVE DIDATTICA Lettura Le sue difficoltà di scrittura portano alla stanchezza precoce; a forme di stress; ad un comportamento lento e disorganizzato; ad un comportamento iper rapido. Comprensione Non comprende, memorizza solo. Scrittura Lenta, non fluiida e con grande impegno cognitivo. Calcolo Lento, normale, altro. ALTRO 1) COMPORTAMENTO SOCIALE Isolato, emarginato, con scarse abilità sociali, timoroso, estroverso,..

8 2) COMPETENZE DI LAVORO È autonomo,. Progetto educativo Analisi collegiale dei bisogni dell alunno a) Bisogni educativi speciali nell area cognitiva e strumentale b) Bisogni educativi speciali nell area comportamentale/relazionale/sociale Strategie didattiche Eventuali misure compensative e dispensative, concordate tra docenti, specialisti e genitori. COMPENSATIVI

9 DISPENSATIVI Valutazione scolastica COMPITI DELLA FAMIGLIA CONCORDATI CON IL CORPO DOCENTE

10 Il Consiglio di Classe COGNOME NOME MATERIA FIRMA Il Docente Coordinatore di Classe Il Docente Referente per gli Alunni con DSA Il Dirigente Scolastico I Genitori

11 MONITORAGGIO ORIENTAMENTO SCOLASTICO