RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DELLO STATO TRANSITORIO

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1 Allegato al protocollo ARPAT n del 22/06/2016 Viale America n 104 Loc. Gello Pontedera (PI) COMUNICAZIONE ALL AUTORITÀ COMPETENTE RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA DELLO STATO TRANSITORIO Maggio

2 Referenze per il presente documento Referenti per il presente documento Ing. Fabrizio Vitale - Ing. Matteo Giovannelli Recapito telefonico e fax tel. 0586/ fax 0586/ Mail f.vitale@tsiweb.org - m.giovannelli@tsiweb.org 1

3 Sommario 1 PREMESSA SCOPO DEL DOCUMENTO DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI GESTIONE DELLO STATO TRANSITORIO Individuazione della tipologia dei rifiuti e della loro modalità di stoccaggio Gestione delle acque meteoriche incidenti sulla superficie scolante interessata dallo stoccaggio delle balle di plastica Analisi delle condizioni meteoriche dell area e valutazione della capacità di accumulo delle acque meteoriche incidenti sulla superficie scolante Analisi del quadro emissivo CONLCUSIONI

4 1 PREMESSA La Società REVET S.p.A. fondata nel 1986, è oggi un industria certificata UNI EN ISO 9001:2008 (qualità), UNI EN ISO 14001:2004 (ambiente), BS OHSAS 18001:2007 (sicurezza), leader nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti e serve circa 200 amministrazioni comunali e oltre l 80% della popolazione toscana. La Società REVET S.p.A. è titolare di un complesso impiantistico di stoccaggio e selezione ai fini del recupero di rifiuti differenziati da raccolta stradale ubicato in Loc. Gello nel Comune di Pontedera costituito da: _ impianto di selezione del multimateriale (vetro, plastica e lattine), denominato Centro Comprensoriale CC; _ impianto di selezione plastica, denominato CSS; entrambi autorizzati all esercizio definitivo con D.D. n del 30/10/2010 e successive integrazioni. La Società REVET S.p.A., a seguito della necessità di scindere la suddetta autorizzazione in due distinti atti autorizzativi di cui uno relativo all impianto di selezione del multimateriale (CC) e uno relativo all impianto di selezione plastica (CSS), ha richiesto e ricevuto dalla Provincia di Pisa le seguenti autorizzazioni identificabili con: _ la Determinazione n del 29/10/2015 avente per oggetto l Autorizzazione all esercizio del Centro Comprensoriale CC per la selezione del multimateriale; _ la Determinazione n del 29/10/2015 avente per oggetto l Autorizzazione all esercizio dell impianto di selezione plastica CSS. Contestualmente alla richiesta di scissione dell atto autorizzativo di cui alla D.D. n del 30/10/2010, REVET S.p.A. ha presentato il progetto per l allungamento delle linee di selezione (impianto CC) nonché per la realizzazione di tutte le opere necessarie per rendere fisicamente indipendente l impianto CC dall impianto CSS. Il progetto, già valutato in sede di conferenza provinciale convocata in data 25/08/2015 ai sensi del D.Lgs. 152/2006, è inserito con i suoi contenuti e obiettivi nel rapporto istruttorio allegato all atto di cui alla D.D del 29/10/

5 2 SCOPO DEL DOCUMENTO Scopo del presente documento è quello di comunicare, all interno del contesto autorizzativo all esercizio in essere e richiamato sinteticamente in premessa, lo stato transitorio del complesso impiantistico di stoccaggio e selezione facente capo a REVET S.p.A. In particolare al fine di realizzare il progetto di separazione tra impianto CC e impianto CSS per la cui realizzazione sono previsti tempi lavorativi che si protrarranno fino al 31/12/2016, con n. 8 fasi di lavoro già previste nel progetto valutato positivamente, si segnala che si rendono necessari accorgimenti opportuni per la gestione in deposito temporaneo delle plastiche selezionate in balle. Nel corso della presente relazione, e con riferimento agli elaborati grafici allegati alla presente, si andranno ad illustrare le modalità di gestione previste. 3 DESCRIZIONE DELLE MODALITÀ DI GESTIONE DELLO STATO TRANSITORIO La Società REVET S.p.A. in merito al ciclo di selezione autorizzato all esercizio produce plastiche selezionate (derivanti quindi da un trattamento) che sono pressate in balle. Per consentire le operazioni di cantiere necessarie a realizzare gli interventi previsti da progetto autorizzato e finalizzato alla separazione tra impianto CC e CSS si rende indispensabile di poter stoccare le balle di plastica selezionate su un area non interferente con le lavorazioni previste da progetto c.s. A tal riguardo è stata individuata un area ben precisa e riconoscibile dagli elaborati grafici allegati alla presente in cui poter stoccare le balle di plastica prodotte. Si stima di dover poter stoccare nell aera suddetta al massimo ton di balle di plastica. La superficie di stoccaggio sarà pari a ca mq e sarà costituita da superficie impermeabile attualmente destinata alla viabilità di percorrenza realizzata in conglomerato bituminoso e dotata di rete di captazione delle acque meteoriche 4

6 incidenti. La superficie scolante corrispondente all area interessata dallo stoccaggio delle balle sarà pari all area di stoccaggio ovvero a ca mq. 3.1 Individuazione della tipologia dei rifiuti e della loro modalità di stoccaggio Nello stato transitorio dell impianto, necessario alla realizzazione degli interventi, come in parte già accennato, occorre avere la possibilità di stoccare le balle di plastica selezionate e pressate su spazio scoperto. Di seguito alcune precisazioni in merito ai rifiuti per i quali si chiede di poter gestire lo stoccaggio su spazio scoperto e nelle modalità riportate: Precisazioni In merito ai rifiuti di cui si chiede di poter stoccare in deposito temporaneo in esterno ci preme sottolineare che: _ trattasi di rifiuti già autorizzati dalle D.D. n e 3806; _ trattasi di rifiuti non polverulenti; _ trattasi di rifiuti non pericolosi. Inoltre, seppur riferiti a rifiuti anche se non pericolosi, si evidenzia che trattasi comunque di plastiche derivanti dal ciclo di selezione e pressatura. Il deposito delle balle di plastica selezionate e pressate sarà mantenuto raggruppato avendo cura di tenerlo separato dagli altri rifiuti dell impianto con particolare riferimento ai rifiuti pericolosi, nel rispetto della disposizione di cui all'articolo 187, comma 1, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. I rifiuti saranno infine identificati tramite il corretto codice CER e stoccati in modo da evitarne la dispersione nell ambiente. 5

7 La superficie di stoccaggio sarà pari a ca mq e sarà costituita da superficie impermeabile. Si stima di dover poter stoccare nell aera suddetta al massimo ton di balle di plastica. Le balle di plastica hanno una dimensione pari a ca. 1,5 x 1,5 x 1,5 m. L altezza massima di impilaggio delle balle sarà pari a 7,5 m ovvero pari a n. 5 balle di plastica una sull altra. Secondo informazioni ricevute, il peso di una balla non è costante, ma può variare dai 400Kg ai 750Kg e, in via cautelativa, è stato considerato il valore massimo di 750Kg. Di seguito si specificano le considerazioni svolte per il calcolo dello stoccaggio massimo ipotizzabile: _ l'impronta della singola balla a terra è pari a 1,5m*1,5m = 2,25mq; _ considerando 1.300mq di superficie occupata e che l area di ogni singola balla = 1.5*1.5 = 2,25mq, si otterrebbe 1.300/,.25 = 577 balle. _ considerando un certo franco minimo di spazio tra le balle e arrotondato a 573 balle (n. massimo di balle a terra) e ipotizzando un impilaggio fino a 5 file verticali, si avrebbe: 573*5 = balle; _ se ogni balla pesa al massimo 750kg = 0,75ton, si avrebbe 2865*0,75=2148ton, arrotondato a 2150 ton di stoccaggio massimo in deposito. 3.2 Gestione delle acque meteoriche incidenti sulla superficie scolante interessata dallo stoccaggio delle balle di plastica Nel periodo transitorio necessario alla realizzazione degli interventi, come già autorizzati, occorre avere la possibilità di stoccare le balle di plastica selezionate e pressate su un area impermeabile scoperta dotata di rete di captazione delle acque meteoriche dilavanti utilizzando opportuni accorgimenti per consentire di gestire l acqua dilavante sull area in esame. In particolare vista la configurazione dell area, che si propone come deputata ad accogliere lo stoccaggio delle balle di plastica, è possibile prevedere di raccogliere le 6

8 acque meteoriche incidenti sull area sfruttando la rete fognaria captante ed esistente e le attuali pendenze della zona in esame. Negli elaborati grafici allegati alla presente sono indicate le modeste modifiche da apportare alla rete fognaria esistente per: _ rendere la rete fognaria a servizio esclusivo della zona di stoccaggio delle balle: allo stato attuale la rete potrebbe ricevere anche acque provenienti dalle zone limitrofe; con l intervento proposto la rete fognaria riceverà solo le acque meteoriche incidenti sulla superficie scolante ove saranno stoccate le balle di plastica; _ indirizzare la rete fognaria, destinata a servizio esclusivo della zona di stoccaggio delle balle, verso un serbatoio di stoccaggio interrato esistente (capacità pari a litri); _ predisporre un nuovo serbatoio di stoccaggio fuori terra (capacità pari a litri) ad integrazione del serbatoio interrato esistente: nel serbatoio interrato o in apposito pozzetto adiacente collegato idraulicamente sarà installata una pompa per il rilancio delle acque in caso di troppo pieno verso l adiacente serbatoio fuori terra. La capacità complessiva di accumulo sarà dunque pari a litri. Si precisa che il serbatoio interrato allo stato attuale riceve solo minime quantità di percolato proveniente da un area coperta vicina destinata anch essa a stoccaggio di rifiuti. 3.3 Analisi delle condizioni meteoriche dell area e valutazione della capacità di accumulo delle acque meteoriche incidenti sulla superficie scolante Caratteristiche stazione meteorologica La stazione meteorologica presa a riferimento per il caso in esame si trova nell'italia centrale, in Toscana, presso l'aeroporto Galileo Galilei di Pisa, situato nell'omonimo territorio comunale tra la città e il mare (circa 5 km a sud-ovest dal centro storico cittadino), a 1 metro s.l.m. e alle coordinate geografiche E N E N La stazione effettua rilevazioni orarie 24 ore su 24, con osservazioni sullo stato del cielo 7

9 (nuvolosità in chiaro) e su temperatura, precipitazioni, pressione atmosferica con valore normalizzato al livello del mare, umidità relativa, eliofania, radiazione solare, direzione e velocità del vento. La stazione meteorologica può essere presa a riferimento in quanto vicina al sito di interesse e quindi da intendersi come significativa per i numerosi dati meteorologici raccolti nel recente trentennio. Medie climatiche ufficiali - Dati climatologici In base alle medie climatiche del trentennio : le precipitazioni medie annue si attestano a 894 mm, mediamente distribuite in 85 giorni, con minimo in estate, picco in autunno e massimo secondario in primavera. Sono riportate in tabella 1) le medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio e pubblicati nell'atlante Climatico d'italia del Servizio Meteorologico dell'aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio. Tabella 1) medie climatiche e i valori massimi e minimi assoluti registrati nel trentennio e pubblicati nell'atlante Climatico d'italia del Servizio Meteorologico dell'aeronautica Militare relativo al medesimo trentennio 8

10 Calcolo del volume annuale presunto di acque di prima pioggia AMPP da raccogliere ed allontanare Si stima che il volume massimo di acque di prima pioggia AMPP da raccogliere ed allontanare per ogni evento meteorico sia pari a ca. (1.300 m 2 x 0,005 m) = 6,50 m 3. Tale volume viene calcolato stimando, per ogni evento meteorico, i primi 5 mm di precipitazione uniformemente distribuita sull intera superficie scolante adibita allo stoccaggio delle balle di plastica e pari a ca m 2. Per il calcolo del volume presunto annuo di acque di prima pioggia AMPP da raccogliere ed allontanare occorre stimare il numero di giorni piovosi con intensità almeno pari a 5 mm. La vicinanza di una grande sorgente di calore latente come il mare espone Pisa ad eventi pluviometrici intensi; per una valutazione del clima di Pisa è necessario conoscere il numero di giorni piovosi che si verificano durante l'arco dei dodici mesi dell'anno (Tab. 2 ). Oltre al numero dei giorni piovosi è stata anche calcolata l'intensità media giornaliera delle precipitazioni. A fronte di quanto sopra esposto è possibile assumere a riferimento i seguenti valori: Intensità media della precipitazione relativa alle AMPP = 5 mm/giorno Giorni piovosi = 7,1 g/mese (valore medio) Superficie di dilavamento = m 2 Coefficiente di afflusso in fognatura = 1 Volume presunto annuo di acque di prima pioggia AMPP = 553 m 3 /anno 9

11 Calcolo del Volume annuale presunto di ulteriori aliquote di AMD successive alla AMPP da raccogliere ed allontanare Acque di seconda pioggia Per le acque meteoriche dilavanti che interessano la superficie scolante (superficie pari a ca m 2 ) è stato calcolato, in precedenza, nel corso di trattazione della presente relazione, il volume presunto annuo di acque di prima pioggia AMPP di riferimento che saranno inviate a vasca di accumulo e smaltite come rifiuto. Le ulteriori aliquote di AMD che interessano la stessa superficie scolante saranno ancora inviate all accumulo in apposita vasca di stoccaggio. Con riferimento ai dati riportati nelle tabelle 1) e 2) è possibile calcolare il volume annuale presunto di ulteriori aliquote di AMD successive alla AMPP da raccogliere ed allontanare, come di seguito riportato: Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Precipitazioni (mm) 63,4 57,5 59,8 89,1 61,5 47,8 25,4 49,4 101,5 140,3 123,5 74,4 Giorni di pioggia Intensità media giorno piovoso 7,9 8,2 7,5 8,9 8,8 9,6 8,5 12,4 16,9 15,6 13,7 8,3 Intensità media della precipitazione relativa ad ogni giorno piovoso = 10,5 mm/giorno Intensità media della precipitazione relativa alle AMPP = 5 mm/giorno Intensità media della precipitazione relativa alle Acque di seconda pioggia = 5,5 mm/giorno Giorni piovosi = 7,1 g/mese (valore medio) Superficie di dilavamento = m 2 Coefficiente di afflusso in fognatura = 1 Volume presunto annuo di acque di seconda pioggia = 609 m 3 /anno 10

12 Verifica dei volumi di stoccaggio delle acque AMD provenienti da superficie scoperta: viabilità di percorrenza adibita a stoccaggio balle di platica: acque che comportano oggettivo rischio di trascinamento di sostanze (solidi sospesi, idrocarburi) di cui alla tabella 3 dell allegato 5 alla parte terza del D.Lgs. 152/06 (AMPP). La pavimentazione della viabilità di percorrenza realizzata in gran parte in conglomerato bituminoso garantirà un supporto stabile per i mezzi in transito e per le balle di plastica in stoccaggio e al tempo stesso una buona tenuta impermeabile per lo scorrimento delle acque di dilavamento. La superficie scolante della viabilità sul piazzale risulterà pari a ca m 2. La rete di captazione ovvero la rete fognaria a servizio dell area di stoccaggio delle balle è in grado di convogliare le acque meteoriche incidenti verso la vasca di raccolta adibita a ricevere le acque di dilavamento provenienti dall area in esame. Volume della vasca di stoccaggio: la vasca adibita allo stoccaggio avrà le seguenti dimensioni : n.2 cisterne rispettivamente da 5 e 20 m 3 per un volume complessivo di accumulo pari a 25 m 3. Il volume della vasca di accumulo è stato calcolato considerando in prima analisi che il volume medio di acque di pioggia incidenti (intensità media del giorno piovoso = 10,5 mm) da raccogliere ed allontanare per ogni evento meteorico sia pari a ca. (1.300 m 2 x 0,0105 m) = 13,65 m 3. Tale volume viene calcolato stimando, per ogni evento meteorico, i 10,5 mm di precipitazione uniformemente distribuita sull intera superficie scolante adibita allo stoccaggio delle balle di plastica e pari a ca m 2. Il volume della vasca di accumulo è stato poi aumentato considerando in seconda analisi che il volume massimo di acque di pioggia incidenti (intensità massima del giorno piovoso = 16,9 mm) da raccogliere ed allontanare per ogni evento meteorico sia pari a ca. (1.300 m 2 x 0,0169 m) = 21,97 m 3 < 25 m 3 (volume accumulo previsto). Tale volume è stato calcolato stimando, per l evento meteorico massimo registrato, i 16,9 mm di precipitazione uniformemente distribuita sull intera superficie scolante adibita allo stoccaggio delle balle di plastica e pari a ca m 2. _VERIFICA SODDISFATTA_ 11

13 3.4 Analisi del quadro emissivo Emissioni in atmosfera Nulla mutato rispetto a quanto recepito nelle D.D. n e Scarichi idrici Non varia il numero e la modalità degli scarichi già autorizzati dalle D.D. n e 3806: si sottolinea come invece si ridurrà il quantitativo di refluo prodotto avendo sottratto parte della superficie scolante attuale recapitante all impianto di depurazione. Emissioni sonore Nulla mutato rispetto a quanto recepito nelle D.D. n e CONLCUSIONI Riassumendo: non si ha variazione delle grandezze oggetto della soglia di applicabilità della normativa, né si ravvisa un incremento della capacità produttiva; non si ha l attivazione di nuove emissioni (aeriformi, sonore, idriche) o il sostanziale incremento di quelle esistenti; non si hanno modifiche qualitative significative delle emissioni; si ridurranno anzi i quantitativi degli scarichi idrici da acque dilavanti. non si hanno modifiche del ciclo produttivo riportato in autorizzazione e come da progetto approvato, in quanto il ciclo di lavorazione rimane il medesimo approvato nelle D.D. n e 3806 e non sarà alterato dalla sistemazione transitoria dei rifiuti sui piazzali; non si ha variazione nel sistema di gestione dei rifiuti se non limitatamente alla gestione dei rifiuti prodotti in deposito temporaneo; 12

14 non si ha introduzione di nuovi CER trattati; in particolare: le tipologie dei rifiuti gestiti dall impianto, il quantitativo annualmente trattato degli stessi, la quantità istantanea massima e le modalità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso, rimangono invariate; non si ravvisano effetti negativi sull ambiente o sugli esseri umani a seguito della gestione del stato transitorio così come descritto nella presente relazione. In conclusione si ribadisce, come meglio descritto nel corso della presente relazione, che l intervento non avrà alcuna ripercussione negativa sull ambiente. Si tratta infatti di una gestione di una porzione ben definita di spazio da adibire allo stoccaggio di plastiche selezionate prodotte in deposito temporaneo senza modifiche di impianto né di capacità produttiva o ricettiva nel rispetto di quanto già autorizzato con le D.D. n e 3806 entrambe del 29/10/2015. Pisa, maggio 2016 Il tecnico Ing. Fabrizio Vitale Il tecnico Ing. Matteo Giovannelli 13

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