Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 1

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1 Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 1

2 INDICE 1 CONTENUTI DEL PIANO DELLE REGOLE ANALISI DEL SISTEMA URBANO Evoluzione storica La morfologia urbana e l immagine della città contemporanea IL PATRIMONIO STORICO- ARCHITETTONICO E AMBIENTALE Le emergenze architettoniche Il sistema ambientale IL PROGETTO DEL PIANO DELLE REGOLE SALVAGUARDIA DEI BENI STORICO ARCHITETTONICI E AMBIENTALI TUTELA DEI BENI AMBIENTALI E PIANO PAESISTICO COMUNALE Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 2

3 1 CONTENUTI DEL PIANO DELLE REGOLE Ai sensi della legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12, art.10 (Piano delle regole): 1. Il piano delle regole: a) definisce, all interno dell intero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali insieme delle parti di territorio su cui è già avvenuta l edificazione o la trasformazione dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento; b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale; c) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante; d) contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall articolo 57, comma 1, lettera b); e) individua: 1) le aree destinate all agricoltura; 2) le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche; 3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica. 2. Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il piano delle regole individua i nuclei di antica formazione ed identifica i beni ambientali e storico-artistico-monumentali oggetto di tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) o per i quali si intende formulare proposta motivata di vincolo. Il piano delle regole definisce altresì, con riferimento a quanto stabilito dall articolo 8, comma 1, lettera b), le caratteristiche fisicomorfologiche che connotano l esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi integrativi o sostitutivi, nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o permesso di costruire convenzionato, nel rispetto dell impianto urbano esistente, ed i criteri di valorizzazione degli immobili vincolati. 3. Per gli ambiti di cui al comma 2, inoltre, identifica i seguenti parametri da rispettare negli interventi di nuova edificazione o sostituzione: a) caratteristiche tipologiche, allineamenti, orientamenti e percorsi; b) consistenza volumetrica o superfici lorde di pavimento esistenti e previste; c) rapporti di copertura esistenti e previsti; d) altezze massime e minime; e) modi insediativi che consentano continuità di elementi di verde e continuità del reticolo f) idrografico superficiale; g) destinazioni d uso non ammissibili; h) interventi di integrazione paesaggistica, per ambiti compresi in zone soggette a vincolo paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004; i) requisiti qualitativi degli interventi previsti, ivi compresi quelli di efficienza energetica. 4. Il piano delle regole: a) per le aree destinate all agricoltura: 1) detta la disciplina d uso, di valorizzazione e di salvaguardia, in conformità con quanto previsto dal titolo terzo della parte seconda; 2) recepisce i contenuti dei piani di assestamento, di indirizzo forestale e di Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 3

4 bonifica, ove esistenti; 3) individua gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, dettandone le normative d uso. b) per le aree di valore paesaggistico-ambientale ed ecologiche detta ulteriori regole di salvaguardia e di valorizzazione in attuazione dei criteri di adeguamento e degli obiettivi stabiliti dal piano territoriale regionale, dal piano territoriale paesistico regionale e dal piano territoriale di coordinamento provinciale; c) per le aree non soggette a trasformazione urbanistica individua gli edifici esistenti, dettandone la disciplina d uso e ammette in ogni caso, previa valutazione di possibili alternative, interventi per servizi pubblici, prevedendo eventuali mitigazioni e compensazioni agro-forestali e ambientali. 5. Le indicazioni contenute nel piano delle regole hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul regime giuridico dei suoli. 6. Il piano delle regole non ha termini di validità ed è sempre modificabile. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 4

5 2 ANALISI DEL SISTEMA URBANO Evoluzione storica Le più antiche tracce storiche dell'odierna Casorate risalgono all'epoca romana. 1 È probabile che tra il II e il III secolo d.c. l agglomerato di case e nuclei famigliari che costituiva l antica Casorate fosse uno dei tanti villaggi sorti ad est del Ticino. Nel V-VI secolo d.c., Casorate probabilmente aveva già raggiunto dimensioni tali da diventare un centro altamente organizzato per la divulgazione del Cristianesimo e proprio in questo territorio furono costruiti edifici da adibire al nuovo culto. E attribuibile infatti al V-VI secolo la realizzazione della Chiesa di Casorate dedicata a S.Vittore: da questo momento in poi si ha qualche testimonianza frammentata della sua esistenza come capopieve, cioè come circoscrizione ecclesiastica maggiore rispetto ai territori circostanti. E' solo a partire dall'anno 977 che esistono numerose fonti scritte, quando l'imperatore Ottone concesse al vescovo di Pavia, tramite un documento allora nominato come Diploma, un feudo che comprendeva anche Casorate e sul quale godeva di alcuni diritti, benefici e poteri pubblici che erano propri del sovrano. A quel tempo il borgo abitato era conosciuto con il nome di Casolade il quale, però, apparteneva all' arcidiocesi di Milano. I vescovi pavesi per molto tempo difesero il feudo dall'autorità pubblica milanese che cercava di disconoscerne i privilegi e l'esenzione dalle tasse: Casorate fu, dunque, un borgo conteso fra Milano e Pavia, per i terreni molto fertil, e la grande estensione della pieve. Al tempo, Casorate si amministrava da sé, con la sola direzione del Podestà e del Pretore, eletti dal Vescovo, ciò a testimonianza dell importanza del borgo. Da alcuni documenti pare che Casorate si fosse dotata, sin dal X secolo, di mura di cinta con fossati per proteggere l'abitato e difendersi dai nemici: oggi, però, quelle mura non esistono più perché furono abbattute, probabilmente intorno al Alla fine del XI secolo al potere vescovile si affiancò una nuova forma organizzativa costituita da proprietari terrieri, mercanti e genti benestanti che occupavano una posizione sociale di rilievo: il Comune, che rappresentò la prima vera istituzione pubblica locale. Questa istituzione godeva di una propria autonomia e doveva rappresentare la comunità casoratese, in quanto il popolo eleggeva i propri rappresentanti che dovevano poi gestire i loro interessi. Nella prima metà del 1300 a Casorate vivevano circa 80 famiglie (spesso famiglie allargate costituite da più nuclei familiari legati fra loro da vincoli di parentela) e la popolazione totale non superava le 500 unità; già alla fine del XIII secolo a Casorate le chiese erano diventate tre: S.Vittore, S.Pietro e SS. Protaso e Gervasio. 1 Va sottolineato che le fonti storiche, iconografiche e materiali al riguardo sono quasi del tutto assenti, anche se una conferma indiretta della presenza di questa ci viltà è rappresentata da alcuni ritrovamenti di epoca r omana in località vicine (Besate, Cal vignasco, Fallavecchia, Morimondo, Motta Visconti, Ozzero). E probabile che a quel tempo esistesse un agglomerato di case e qualche nucleo familiare, ma ciò non ci permette di raccontare la storia delle origini di Casorate. Le prime fonti certe al riguardo sono documenti eccl esiastici che testimoniano che poco più tardi i villaggi limitrofi vennero a far parte della Pieve di Casor ate, a testimonianza del fatto che C asorate esisteva già nel II o III secolo dopo Cristo. 2 In molti documenti ci vili ed ecclesiastici del XV secolo Casor ate è chiamato Oppidum, il che fa supporre che il paese fosse circondato da mura e dotato da un fortilizio come alcune località limitrofe (Besate, Binasco, Rosate, ecc.). Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 5

6 L'istituzione comunale di Casorate, come forma di autogoverno della comunità, continuò ad operare per molto tempo, come documenta una pergamena conservata nel vicino Monastero di Morimondo, che faceva parte della pieve di Casorate. Tra il XIII e il XVI secolo questo tipo di autogoverno subì diverse riforme, ma continuò ad esistere, sotto la signoria viscontea e sforzesca di Milano ( ). All epoca viscontea risale la realizzazione del Naviglio di Bereguardo (1438), derivato ad Abbiategrasso dal Naviglio Grande, utilizzato in prevalenza per il trasporto di merci. Nel territorio si Casorate erano inoltre presenti altri corsi d acqua minori: le rogge Tolentino, Bergonza, Cina e Balzaresca esistevano già nella seconda metà del Quattrocento. Casorate, essendo governato da un potente signore, fu sempre protetto dalle ingerenze e dalle pretese di dipendenza amministrativa di altre autorità: finì così per sfuggire a molti degli effetti degli sconvolgimenti politici dell epoca. I documenti storici confermano che Casorate, pur partecipe alle vicende del periodo storico come la dominazione spagnola, francese e austriaca, riuscì a conservare la sua autonoma identità territoriale senza venire mai completamente dominata. Il catasto teresiano del 1722 mostra il borgo raccolto intorno all asse centrale che lo attraversa con direzione nord-ovest/sud-est, in direzione di Trivolzio e corrispondente alle attuali via Garibaldi, via Trivolzio e via Sant Agostino. Al centro del paese é ubicata la parrocchia di S.Vittore, alle sue spalle é visibile S. Maria del Carmine e nella parte nord del borgo la chiesa di S. Antonio: sulla strada per Moncucco in direzione sud si trova la chiesa dedicata a S. Protaso; tutte queste chiese risultano già edificate nel 1566, in occasione della visita pastorale: in tale circostanza vengono menzionate a Casorate, oltre a queste, anche due cappelle, una dedicata a S.Bernardo e un altra a S.Rocco. La chiesa di S. Protaso, ormai rudere, fu ricostruita all inizio del XVII secolo. Catasto teresiano 1722 Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 6

7 Nella seconda metà del Settecento venne affidato all arch. Gallori il progetto di ampliamento e ristrutturazione della chiesa parrocchiale; date il pessimo stato di conservazione, fu suggerito dal progettista di edificare un nuovo luogo di culto sull area occupata dalla casa parrocchiale antistante la facciata della chiesa: la nuova parrocchia fu ultimata nel 1790, mentre il campanile fu rialzato nel 1803 e di nuovo nel 1822 con una innalzamento della torre campanaria. Pochi anni dopo anche la chiesa di S. Maria fu demolita per le condizioni precarie e ricostruita nel 1854 su progetto dell arch. Moraglia in stile neoclassico. In seguito all Unità d Italia, il comune è denominato ufficialmente Casorate dal 15 marzo del 1863; la specifica di Primo deriva dalla sua appartenenza al primo distretto di Milano. La mappa del cessato catasto del dimostra come il nucleo storico ha mantenuto dimensioni pressoché invariate, così come é anche immutata la struttura urbana e la maglia viaria. Risulta però meglio delineato il tessuto edilizio, in cui si leggono chiaramente le tipologie edilizie a corte aperta e chiusa. Al centro del borgo é sempre la chiesa di S.Vittore con la piazza antistante che ha acquisito maggiori dimensioni; sono inoltre chiaramente individuate le chiese di S. Antonio e S. Maria, mentre non risulta più esistente la chiesa di S. Protaso; in corrispondenza dell attuale via S. Protaso il confronto tra le due mappe evidenzia inoltre un allargamento della sede stradale. Cessato catasto Anche la prima levata Igm del 1889 ricalca esattamente la situazione del cessato catasto di 30 anni precedente; in questa mappa é interessante rilevare la presenza del lazzaretto nella zona nord di Casorate, all uscita del paese. Il lazzaretto fu creato durante l epidemia di peste tra il 1576 e il 1630 fuori dal borgo per isolare i malati; ne rimane testimonianza nella cappella votiva ancora esistente. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 7

8 Prima levata Igm 1889 La limitata crescita di Casorate che si può rilevare dal confronto tra le mappe sopra riportate, era dovuta principalmente all isolamento del paese e la condizione di arretratezza in cui si trovava ancora alla fine dell Ottocento erano dovute principalmente al suo isolamento dovuto alla carenza di comunicazioni e scambi con i grandi centri urbani: Casorate era infatti all estremo nord del territorio di Pavia a cui apparteneva dal punto di vista amministrativo e all estremo sud del territorio milanese ma isolato da entrambe in quanto non esisteva una strada di collegamento tra le due città che passasse per Casorate. Questo isolamento continuò anche quando si sviluppò, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, la rete ferroviaria e poi tramviaria, in quanto Casorate rimase fuori dai tracciati di entrambe le reti; anche i collegamenti stradali erano scarsi in quanto il territorio non era attraversato da strade provinciali. Ancora all inizio del Novecento l economia locale si basava principalmente sull agricoltura e sull allevamento del bestiame, con presenza, come diffusa quasi ovunque in Lombardia, di telai per la filatura a domicilio. Nel 1907 iniziano i lavori per la realizzazione di una nuova strada provinciale e nel 1908 apre in via dell Orto una fabbrica per la lavorazione delle piume con duecento operai. Fabbrica di piume vista dalla strada Vista della fabbrica all interno dell isolato Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 8

9 Nel 1914 viene inaugurata la nuova strada che collega Casorate a Coazzano e Motta Visconti. Negli anni successivi la più importante opera pubblica é la realizzazione dell Ospedale, iniziato nel 1928 grazie al lascito del benefattore, Ing. Carlo Mira; nel tempo la struttura é stata ampliata conservando però l originaria planimetria ad H. Ospedale Carlo Mira Nel 1938 la popolazione di Casorate é di 3500 abitanti e non é quindi molto cambiata rispetto a quanto rilevato nel 1870, quando la popolazione era di La levata Igm del 1935 evidenzia infatti come i confini dell abitato sono sostanzialmente immutati. E cambiata però l economia, con un alto numero di addetti all industria (750), costituita da manifatture locali; per il resto gli abitanti sono ancora dediti all agricoltura o al commercio. Levata Igm 1935 L espansione urbana e lo sviluppo edilizio di Casorate hanno luogo nel secondo dopoguerra; la maglia degli isolati riprende la trama storica delle orditure agricole e dei tracciati stradali con un tessuto edilizio rado e tipologie edilizie costituite in prevalenza di case unifamiliari o edifici plurifamilari a 3-4 piani. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 9

10 2.2. La morfologia urbana e l immagine della città contemporanea L analisi della morfologia urbana di Casorate Primo evidenzia come i tracciati stradali storici sono rimasti pressoché immutati e hanno costituito la matrice sulla quale si é sviluppata la città: si tratta in primo luogo della spina centrale che attraversa il paese con direzione sud-est /nord-ovest, costituita da via Sant Agostino-corso Garibaldi, che all uscita del Comune diventano rispettivamente le strade provinciali N.111, con direzione Trovo a sud e la SP180 con direzione Besate a nord. Dall asse centrale si diramano, in corrispondenza dell attuale piazza Contardini, cuore della cittadina, degli assi radiali perpendicolari che fanno parte della viabilità principale e storicamente hanno rappresentato i collegamenti con gli altri Comuni vicini: via dell Orto e, proseguendo, via Motta Visconti in direzione di quest ultima e via Vittorio Emanuele in direzione di Coazzano; questi due assi diventano all uscita del Comune la SP n.33 Motta Visconti-Coazzano che collega Casorate alla SP30 in direzione di Binasco, dove si può accedere all autostrada A7 Mi-Ge. Esiste quindi a tutt oggi un traffico di penetrazione nell abitato che ha poche possibilità di evitare la zona centrale, anche se Casorate é dotato, a differenza degli altri Comuni vicini, di una strada di circonvallazione da nord-est a sud-ovest che costituisce l asse principale della rete viaria di Casorate Primo (S.P. 190); alla S.P. 190 si collegano le altre principali direttrici extraurbane. La morfologia urbana é inoltre caratterizzata dal tracciato del Naviglio di Bereguardo che scorre quasi sul confine ovest del Comune, con direzione nord-sud. La lettura del tessuto urbano, oltre ad evidenziare il reticolo stradale storico, consente di distinguere chiaramente il nucleo storico e le zone di successiva espansione edilizia che, come già detto, sono state realizzate a partire dal secondo dopoguerra. In generale il nucleo storico non si caratterizza per la presenza di edifici di alto valore architettonico ma per la persistenza di un tessuto edilizio caratterizzato dalla permanenza di tipologie a corte; sono inoltre ancora presenti cascine storiche che rappresentano interessanti esempi di complessi rurali sparsi nel territorio agricolo del Comune (cascina Cajella, dell Acqua, Noerina). L immagine del centro storico si coglie in particolare lungo gli assi centrali che hanno costituito sin dall origine la spina su cui é si costruito il nucleo di Casorate e dove si sono consolidate le cortine edilizie che a tutt oggi conferiscono identità al luogo: via Santini, corso Garibaldi, via San Agostino, via Mira. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 10

11 corso Garibaldi via Santini via Mira Si tratta in prevalenza di edifici a due piani, con caratteri architettonici piuttosto semplici e tipici dell edilizia storica minore, che formano cortine continue sulla strada e in molti casi corti aperte all interno degli isolati, dove sono spesso presenti tipologie a ballatoio; all interno degli isolati le corti, ereditate dall ambiente agricolo, hanno subito alterazioni e adattamenti sia nei caratteri architettonici che nella configurazione dello spazio. esempi di edifici a ballatoio nel centr o storico alterazione della tipologia a ballatoio trasformazioni e adattamenti realizzati all interno di corti storiche del nucleo urbano In molti casi all interno delle corti sono presenti anche edifici di servizio (depositi,rustici,fienili) con architettura caratterizzata da volumi aperti a doppia altezza in mattoni a vista, a testimonianza dell economia agricola che fino all inizio del Novecento ha costituito la principale fonte di sussistenza. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 11

12 esempi di rustici e fienili presenti nelle corti del centro storico: edifici accessori alla precedente attività agricola oggi spesso inutilizzati In generale nel nucleo centrale sono leggibili interventi sugli edifici storici che hanno portato trasformazioni sia dei caratteri architettonici che nell uso dei materiali e delle tecniche costruttive; questo aspetto si coglie in particolare all interno degli isolati, dove gli interventi sono meno visibili e controllabili, ma anche verso strada, dove il recupero é spesso realizzato con materiali, finiture e colori non coerenti con l immagine dell edilizia storica e é quasi ovunque il risultato di iniziative singole e indipendenti, senza alcun coordinamento e continuità anche nella stessa cortina stradale; ciò porta inevitabilmente a un immagine urbana confusa e disordinata, oltre che a una perdita di identità del centro storico; a questo aspetto si aggiunge il problema delle condizioni di degrado di alcuni edifici nel centro urbano, che risultano inutilizzati. esempi di interventi di recupero nel centr o storico Sono numerose anche le sostituzioni edilizie con edifici di epoca recente che, in alcuni casi rispettano il sedime, gli allineamenti e le altezze del tessuto storico adiacente; in altri i nuovi interventi sono in totale contrasto ambientale con l intorno urbano, per volume, tipologia edilizia e caratteri architettonici. edifici di epoca recente nel centro storico Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 12

13 In generale l immagine degli edifici di recente costruzione non é di particolare qualità ed é spesso priva di relazioni con il contesto storico-architettonico in cui é inserita. In particolare in via Papa Giovanni XXIII e via San Protaso sono presenti due edifici di notevole impatto ambientale, che per volume e dimensioni risultano fuori scala rispetto ai piccoli lotti dell edilizia storica e senza alcun rapporto con l intorno urbano. edificio recente in via Papa Giova nni XXIII vista da via Santini edificio recente in via San Protaso Lo sviluppo urbano dopo la seconda guerra mondiale é caratterizzata da un tessuto edilizio rado che si estende intorno al nucleo centrale dapprima sul proseguimento dei tracciati storici, e poi con una maglia pressoché parallela a questi, con prevalenza di case unifamiliari o edifici plurifamilari a 3-4 piani. L espansione edilizia é avvenuta principalmente a sud del centro storico, estendendosi fino alla strada di circonvallazione SP 190 lungo la quale sono anche localizzati gli insediamenti industriali. Il territorio comunale ha mantenuto tuttavia una notevole estensione di terreno agricolo che circonda il centro abitato in tutte le direzioni con particolare sviluppo a sud. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 13

14 Foto aerea 2007 (fonte Google Earth) Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 14

15 3 IL PATRIMONIO STORICO- ARCHITETTONICO E AMBIENTALE 3.1 Le emergenze architettoniche Casorate Primo nasce come centro rurale ma solo con la rivoluzione industriale che investe il territorio sud Milano, Casorate intraprende un sostanziale processo di trasformazione che porta a un radicale processo di evoluzione dell impianto storico ed economico della città. L istaurarsi delle nuove attività industriali inizialmente legate alle attività rurali, come ad esempio il Piumificio, ha determinato un processo di evoluzione del sistema storico tradizionale che ha modificato l intero sistema urbano. All interno del territorio di Casorate, sono ancora individuabili testimonianze architettoniche del sistema storico originario quali le diverse cascine ancora in attività e legate alla produzione agricola e puntuali presenze architettoniche nel nucleo centrale oggi riadattate a residenze private di cui si riconoscono ancora alcune tipologie edilizie ed elementi architettonici originari. Le emergenze architettoniche più significative per qualità e come valore testimoniale della storia locale, ancora presenti sul territorio sono legate principalmente al periodo di industrializzazione di Casorate e quindi rappresentano edifici più recenti rispetto alle preesistenze rurali. Gli edifici individuati all interno dell elaborato C6 sono di fatto i manufatti di maggior pregio storico-architettonico presenti all interno del territorio comunale che rappresentano testimonianze di primarie importanza della storia locale. In particolare sono individuate, oltre alle chiese e alle cascine, le architetture legate al periodo industriali, quali le archeologie industriali dell ex Piumificio e Villa Belloni, residenza padronale legata alla fabbrica. - Il sistema delle Cascine Come anticipato il territorio comunale è caratterizzato dalla presenza di aziende agricole, il cui assetto dei suoli costituisce la principale caratteristica territoriale del Comune di Casorate. Il patrimonio edilizio esistente legato all attività agricola rappresenta quindi un elemento rappresentativo di forte valore storico anche se nello stato di fatto i principali insediamenti rurali risultano sottoutilizzati e scarsamente utilizzati e in alcuni casi dismessi. In particolare alcuni complessi sono stati parzialmente trasformati e riadattati a residenza pur mantenendo l impianto originario. Alcuni porzioni o interi complessi risultano in pessimo stato di conservazione come nel caso di Cascina Cajella e Cascina Noerina. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 15

16 Cascina Noerina Cascina Cajella Cascina dell Acqua - Villa Belloni La villa costruita nei primi decenni del 1900 nasce come residenza padronale legata al Piumificio di proprietà della famiglia Belloni. La villa sorge in adiacenza all edificio produttivo. La villa si caratterizza per la qualità architettonica in stile eclettico. Di particolare importanza anche il giardino pertinenziale, con essenze e alberature di pregio. Attualmente la Villa è dismessa e in cattivo stato di conservazione. - Il Piumificio Villa Belloni Fondata nei primi anni del XX secolo il piumificio rappresenta la prima realtà produttiva di Casorate Primo e il motore del processo di trasformazione del sistema urbano tradizionale, da realtà agricola a città legata all attività produttiva. Nel 1908, anno della fondazione della fabbrica di lavorazione delle piume, gli operai impegnati erano circa 200. Dell impianto originario rimangono alcune porzioni di edifici, mentre l assetto attuale è il risultato di interventi di ampliamento e sostituzione delle strutture eseguito negli anni 50. Particolari della fabbrica di lavorazione delle piume Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 16

17 3.2 Il sistema ambientale Il territorio di Casorate Primo si caratterizza per la forte presenza di ambiti agricoli che determinano un sistema ambientale di alto valore ecosistemico. La forte antropizzazione del territorio ai fini agricoli, già in atto all epoca romana, ha determinato l assetto attuale del sistema ambientale, caratterizzato dalla forte presenza di canali irrigui superficiali e vegetazione boschiva e arborea legata all attività agricola. L acqua in particolare, la sua abbondanza, la sua scarsa profondità rispetto al livello del suolo e la sua canalizzazione messa in opera dal lavoro umano, ha contribuito a creare un territorio fra i più fertili d Europa, oltre che alcuni ambienti che, se pur di origine antropica costituiscono oggi di riserve di biodiverstità. In particolare è da segnare la presenza del Naviglio di Bereguardo che determina il confine ovest del Territorio Comunale e che rappresenta un elemento di alto valore ambientale oltre che storico. - Il Naviglio di Bereguardo Il Naviglio di Bereguardo è di fatto una diramazione del Naviglio Grande. Il tracciato collega Abbiategrasso con Bereguardo, fino al raggiungimento del Fiume Ticino. Il Naviglio è un corso d acqua artificiale realizzato principalmente nella seconda metà XV secolo per ordine del Duca di Milano Francesco I Sforza. Lo scopo originario era quello di collegare via acqua i castelli di Abbiategrasso, Bereguardo e Milano. Nell'Ottocento questo Naviglio ebbe una funzione fondamentale per il trasporto di sale ed altre merci da Venezia, di legna e del vino proveniente dall Oltrepò. Il tracciato del Naviglio rappresenta un opportunità territoriale come collegamento e snodo a carattere ambientale tra il Parco Agricolo Sud Milano e Il Parco del Ticino, un sistema di connessione che permetta l integrazione tra i diversi ambiti tutelati a scala territoriale. Il Naviglio rientra all interno del PTRA Navigli Lombardi. Viste del Naviglio di Bereguardo nella porzione interna al territorio di Casorate Primo. - Corridoio Primario della Rete Ecologica Regionale La porzione sud del territorio comunale è interessata del passaggio del corridoio primario della rete ecologica regionale. Tale ambito rientro quindi all interno delle porzioni di territorio da tutelare per le particolari valenze ambientali per quanto riguarda biodiversità e funzionalità ecosistemiche. Il valore intrinseco dell ambito è legato alla polivalenza ambientale che il territorio antropizzato ad uso agricolo offre alla collettività rispetto ad una Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 17

18 rete a scala regionale di connessione ecologiche. In particolare la porzione del corridoio che interessa il Comune di Casorate Primo si caratterizza per l uso agricolo irriguo, quindi per la presenza di un sistema ricco di corsi d acqua superficiali, diversificazione delle culture e aree boscate. Veduta delle aree agricole ricadenti all interno del Corridoio Primario RER 4 IL PROGETTO DEL PIANO DELLE REGOLE Il progetto del Piano delle Regole concorre ad integrare ed a completare le trasformazioni urbane che sono previste ed auspicate nel Documento di Piano. I principali elementi di modificazione normativa che sono stati introdotti rispetto al PRG previgente: - Strumenti di salvaguardia degli elementi del paesaggio e suddivisione del territorio rispetto ai diversi gradi di sensibilità paesistica. - Individuazioni di specifiche modalità di intervento all interno del nucleo storico per la valorizzazione e tutela dell ambito urbano, favorendo interventi di recupero ed eliminazioni delle superfetazioni per ricostituire l immagine originaria degli edifici. - Favorire le riconversioni di aree produttive intercluse nel tessuto residenziale per limitare i fenomeni di interferenze tra le diverse destinazioni d uso. Il progetto del Piano delle regole, coordinato con le indicazioni contenute nel Documento di Piano, di fatto consolida le prescrizioni già contenute all interno del Piano previgente ma ridefinisce le modalità di attuazione all interno dell Originario Nucleo Storico al fine di garantire la valorizzazione del sistema centrale rafforzando gli strumenti di tutela degli elementi storici-architettonici rappresentativi di Casorate Primo. Il primario obiettivo degli interventi è la salvaguardia e valorizzazione del sistema architettonico storico che caratterizza l ambito. In particolare, a seguito di un dettagliato rilievo dello stato di fatto degli edifici esistenti, sono state individuate le modalità di intervento sui singoli edifici a seconda degli specifici valori storico-artistici e di conservazione del patrimonio edilizio e individuando i materiali ammessi per garantire l omogeneità con le tipologie storiche del contesto. Il recupero del sistema storico, unito al progetto di riorganizzazione dei servizi e della mobilità, permette di rafforzare l attrattività delle aree centrale. Allo scopo di incentivare i processi di trasformazioni si è introdotto la possibilità di recupero ai fini residenziali dei rustici e fienili legati alle attività agricole presenti all interno del tessuto storico. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 18

19 Figura 1: Estratto Tavola C4 Azzonamento Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 19

20 Il piano suddivide il territorio consolidato nelle seguenti categorie a cui corrispondono specifiche normative: - Zone A o Nuclei di antica formazione - Zone B Ambiti prevalentemente residenziali o B1- Aree residenziali esistenti e di completamento o B2- Aree residenziali a bassa densità o B3 Aree residenziali ad alta densità o B4 Aree a verde privato o B5 aree a verde di rispetto dell abitato - Zone C Terziario e commerciale o C1- Aree commerciali - Zone D Ambiti produttivi o D1 Aree produttive artigianali o D2 Aree produttive o D3 Ambiti artigianali con possibilità di riconversione funzionale - Zone E Ambiti agricoli o E1 Aree agricole o E2 Aree agricole speciali - Piani Esecutivi attuati, in corso di attuazione o approvati Per quanto riguarda le zone residenziali esistenti, il Piano distingue tre diversi ambiti in relazione alla densità edilizia esistente, confermando di fatto le prescrizione e i diritti acquisiti contenuti nel previgente Piano. Il Piano inoltre rafforza la presenza di ambiti di rispetto dell abitato, individuando aree strategiche per la costruzione di una zona filtro tra il tessuto consolidato e gli ambiti agricoli. Tali ambiti sono stati individuati principalmente nell ambito ovest tra il tracciato in previsione della circonvallazione in previsione e il tessuto esistente o previsto. La politica di salvaguardia nasce dall esigenza di tutelare gli ambiti non edificati a favore del rapporto tra costruito e paesaggio agricolo. Per ambiti ricadenti in tale categoria non vengono preclusi gli usi attuali e non determinano alcun vincolo di utilizzo pubblico, ma esclusivamente la tutela di spazi verdi non edificabili. Al fine di limitare interferenze tra diverse attività esistenti all interno del tessuto consolidato, sono stati individuati alcuni ambiti puntuali di attività produttive intercluse in aree prevalentemente residenziali che determinano dei contrasti ambientali. Per tali ambiti si prevede la possibile riconversione funzionale da produttiva a residenziale al fine di limitare le criticità presenti nel tessuto consolidato. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 20

21 5 SALVAGUARDIA DEI BENI STORICO ARCHITETTONICI E AMBIENTALI Sulla base delle analisi storiche e ambientali è stato redatto il Repertorio dei beni storico e ambientale (Elaborato C6) dove sono individuate le principali emergenze territoriali presenti all ambito comunale. In particolare gli elementi storici più significativi sono legati alle funzioni agricole, ad eccezione di alcune puntuali presenze di pregio all interno del nucleo centrale. Scopo del repertorio è fornire agli operatori, pubblici e privati, una documentazione sugli aspetti storici e paesistici dei beni che il PGT prende in considerazione, prevedendo per essi indirizzi, in alcuni casi di tutela, da rispettarsi, secondo quanto prevede la normativa correlata, in caso di interventi sui beni stessi o sul contesto paesistico. Per l Amministrazione pubblica il repertorio fornisce le basi informative per la valutazione dei progetti e la formulazione della autorizzazione paesistica di cui alla LR 12/2005 e alla DGR , n.7/11045 (linee guida per l esame paesistico dei progetti). Il repertorio è organizzato a secondo delle tipologie in particolare, cascine, edifici storici e beni ambientali. Ad ogni tipo di bene individuato corrisponde una scheda generale contenente le informazioni necessarie ad individuare i singoli beni, la loro localizzazione in relazione al contesto territoriale. Il repertorio è quindi da considerare come un documento in continuo aggiornamento, in quanto capace di registrare le trasformazioni e gli interventi sui beni. 3.1 TUTELA DEI BENI AMBIENTALI E PIANO PAESISTICO COMUNALE I beni ambientali sottoposti a varie forme di tutela o di particolare pregio, quindi oggetto di tutela e valorizzazione da parte dell Amministrazione, sono quelli indicati nel precedente capitolo. All interno del Piano delle Regole, come previsto dalla normativa regionale vigente in riferimento al Piano Paesistico Regionale, si determinano i valori del territorio sulla base dell interesse del paesaggio. Il Piano assume come criteri generali quelli individuati all interno delle linee guida del Piano Paesistico Regionale, nel Piano Territroriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Pavia e di tutti i Piani sovraordinati che interessano il territorio di Casorate Primo. Sulla base dei criteri individuati il Piano delle Regole specifica a maggior dettaglio tutti gli elementi presenti sul territorio che hanno rilevanza rispetto all assetto paesistico e ne determina le modalità di tutela e valorizzazione coerentemente alle politiche previste all interno del Documento di Piano. Gli strumenti di tutela sono rappresentati degli elaborati Elementi costitutivi del paesaggio e carta della sensibilità nonché dalla Normativa (Elaborato C8), che hanno lo Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 21

22 scopo di evidenziare le caratteristiche paesistiche principali e gli elementi puntuali di pregio che concorrono a partecipare all immagine del paesaggio locale e a determinare i livelli di vulnerabilità. La Tavola C6 in particolare individua, oltre alle previsioni di rilevanza ambientale degli strumenti sovraordinati (PTPR, RER e PTCP) gli specifici elementi ambientali costitutivi del paesaggio di Casorate Primo e le norme correlate che dettano le specifiche normative per la loro tutela e valorizzazione. La Tavola C7 (Carta della sensibilità), a sua volta, suddivide il territorio comunale attribuendo a ciascuna porzione un grado di sensibilità ambientale. La suddivisione delle classi è desunta dalla D.g.r. 8 novembre 2002 n. 7/11045 Approvazione «Linee guida per l esame paesistico dei progetti» [ ] e prevede 5 classi di sensibilità (numerate da 1 a 5) con livello di sensibilità crescente. Nel caso del Comune di Casorate Primo l attribuzione delle classi si è attestata sulle seguenti categorie: 1 = Sensibilità paesistica molto bassa (alcuni tratti di viabilità principale) 2 = Sensibilità paesistica bassa (ambiti industriali) 3 = Sensibilità paesistica media (ambiti urbani e aree produttive all interno del corridoio primario RER) 4 = Sensibilità paesistica alta (Aree agricole di tutela paesistica, Centro storico e Cascine) 5 = Sensibilità paesistica molto alta (Ambiti ricadenti nel Corridoio ecologico primario RER). L attribuzione di livelli di sensibilità a zone del territorio comunale risponde, come già detto, a quanto previsto dalla D.g.r. 8 novembre 2002 n. 7/11045, al punto 5, dove viene indicato: «Al fine di fornire ai progettisti un utile strumento conoscitivo per la fase di valutazione della sensibilità del sito e nel contempo per agevolare il compito degli uffici tecnici e delle commissioni edilizie, le amministrazioni comunali possono, [ ] predeterminare sulla base degli studi paesistici compiuti e in coerenza con quanto indicato dalle linee guida per l esame paesistico dei progetti la classe di sensibilità paesistica delle diverse parti del territorio comunale o di particolari aree di esso» Il significato di tale indicazione è quello di definire un livello minimo di sensibilità da attribuirsi a ciascun ambito di aree: nulla esclude infatti che in un ambito di modesta sensibilità ambientale siano contenuti siti puntuali o di dimensione comunque non percepibile alla scala di rappresentazione della tavola grafica, di maggiore sensibilità, motivata da vedute particolari, presenza di elementi puntuali, anche tra quelli definiti dal repertorio (Elaborato C6). La classe di sensibilità indicata dalla tav. C7 rappresenta dunque il valore minimo da cui partire per l applicazione del meccanismo valutativo dei progetti stabilito dalla D.g.r. 8 Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 22

23 novembre 2002 n. 7/11045, ferma restando la necessità della valutazione da parte del progettista della sensibilità specifica del sito in cui è prevista la localizzazione del progetto, secondo i criteri stabiliti dalle linee guida regionali. Gli elementi costitutivi del paesaggio che caratterizzano Casorate Primo sono: a) Aree di elevata naturalità b) Ambiti agricoli ricadenti nella RER c) alberi sparsi sul limitare dei campi d) relitti di centuriazione e) aree agricole f) rete irrigua g) Insediamenti rurali h) edifici di interesse storico i) strade principali Fatto salvo quanto previsto dai Piani sovraordinati, in virtù delle peculiarità del territorio di Casorate è necessario in particolare fissare l attenzione su alcuni aspetti di particolare significatività. Come si è detto l ambiente di Casorate Primo può essere definito un paesaggio di agroecostistemi erbacei, piuttosto semplificati dal punto vista della biodiversità, con presenza frammentaria di siepi campestri e filari lungo il limitare dei campi, dei fossi e dei canali. Un elemento importante del suo paesaggio è però costituito dalla rete di rogge e canali, per le occasioni di arricchimento della biodiversità che già offrono, ma anche e soprattutto per le potenzialità a cui essa è connessa, arrivando a costituire un elemento significativo ai fini della rete ecologica comunale, elemento sostanziale della rete regionale. Agricoltura, acqua e fasce boscate rappresentano dunque gli elementi prioritari del paesaggio in quest area, sottoposti a tutela dalle diverse normative in vigore ma che hanno bisogno di un intervento in positivo che ne migliori la percezione e contribuisca ad innalzare la qualità dell ambiente. Marzo 2011 Relazione del Piano delle Regole - 23

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