Lo sviluppo del biogas e del biometano in Italia alla luce del nuovo Decreto legislativo 28/2011
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- Stefano Martinelli
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1 Lo sviluppo del biogas e del biometano in Italia alla luce del nuovo Decreto legislativo 28/2011 Rocca di Casalina, Deruta (PG) 15 settembre 2011 Marino Berton
2 Quali politiche di incentivo per il biogas biometano Nuovo Decreto Legislativo sulle rinnovabili DECRETO LEGISLATIVO n 28/2011 RECANTE ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 2009/28/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO DEL 23 APRILE 2009 SULLA PROMOZIONE DELL USO DELL ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI, RECANTE MODIFICA E SUCCESSIVA BROGAZIONE DELLE DIRETTIVE 2001/77/CE E 2003/30/CE
3 NUOVA TARIFFA OMNICOMPRENSIVA PER GLI IMPIANTI CHE ENTRERANNO IN ESERCIZIO DAL 1 GENNAIO 2013 In generale per tutte le fonti rinnovabili: L incentivo ha lo scopo di assicurare una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio Il periodo di diritto all incentivo è pari alla vita media utile convenzionale delle specifiche tipologie di impianto e decorre dalla data di entrata in esercizio dello stesso; L incentivo resta costante per tutto il periodo di diritto e può tener conto del valore economico dell energia prodotta; Gli incentivi sono assegnati tramite contratti di diritto privato fra GSE e il soggetto responsabile dell impianto.; Per biogas, biomasse e bioliquidi sostenibili l incentivo tiene conto della tracciabilità e della provenienza della materia prima nonché dell esigenza di destinare prioritariamente: Le biomasse legnose trattate per via esclusivamente meccanica all utilizzo termico I bioliquidi sostenibili all utilizzo per i trasporti Il biometano all immissione nella rete del gas naturale e all utilizzo nei trasporti L incentivo è diversificato per fonte e per scaglioni di potenza
4 NUOVA TARIFFA OMNICOMPRENSIVA PER GLI IMPIANTI CHE ENTRERANNO IN ESERCIZIO DAL 1 GENNAIO 2013 Per il biogas l incentivo è finalizzato a promuovere: i.l uso efficiente di rifiuti e sottoprodotti, di biogas da reflui zootecnici o da sottoprodotti delle attività agricole, agro alimentari, agroindustriali, di allevamento..di prodotti ottenuti da coltivazioni dedicate non alimentari nonché di biomasse e bioliquidi sostenibili e biogas da filiere corte, contratti quadro e da intese di filiera., ii.la realizzazione di impianti operanti in cogenerazione; iii.la realizzazione e l esercizio, da parte di imprenditori agricoli, di impianti alimentati da biomasse e biogas asserviti alle attività agricole, in particolare di micro e minicogenerazione.
5 Incentivi per il biometano Finalmente anche l Italia si allinea agli altri paesi del nord Europa in tema di biometano. Entro 3 mesi dalla entrata in vigore del decreto, l Autorità per l energia elettrica e il gas emanerà le specifiche tecniche del biometano. E previsto un sistema di incentivi su tre diverse opzioni: a) una tariffa incentivante se utilizzato per la produzione di energia elettrica in impianti di cogenerazione ad alto rendimento; b) mediante il rilascio di certificati di immissione al consumo di biocarburanti qualora il biometano sia utilizzato nei trasporti c) mediante l erogazione di uno specifico incentivo qualora il biometano venga immesso nella rete del gas naturale. Un apposito decreto definirà durata ed entità dell incentivo.
6 DECRETI ATTUATIVI del Mise di concerto con il Matt e per i profili di competenza con il Mipaaf. Sono già trascorsi i sei mesi previsti dal Dlgs 28, è probabile che entro la fine del 2011 il Decreto sulla nuova tariffa omnicomprensiva sia approvato. E stato attivato un tavolo di confronto con le Organizzazioni di Categoria e le associazioni delle rinnovabili per raccogliere le proposte. E inoltre previsto il parere della Conferenza Unificata Stato Regioni QUALI SONO LE PROPOSTE PER IL NUOVO SISTEMA INCENTIVANTE?
7 Le associazioni firmatarie IL BIOGAS FATTO BENE Filiera biogas biometano 2020 SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
8 Il biogas fatto bene: le prospettive di crescita del settore Una crescita graduale, costante e quanto più condivisa in un ottica di sostenibilità dell intero settore, è prioritaria per la filiera ed in generale di tutti gli attori del sistema in quanto permetterebbe: 1. di acquisire i risultati dell evoluzione delle tecnologie in termini di riduzione dei costi di produzione e di miglioramento dell efficienza carbonica della filiera permettendo progressivamente una revisione del sistema di incentivazione per gli impianti di nuova generazione. 2. di limitare l ingresso di forze imprenditoriali esterne al mondo agricolo nella gestione dei terreni, evitando situazioni di competizione con le filiere agricole tradizionali
9 Il Biogas fatto bene: le linee startegiche un piano di crescita della produzione di biogas capace di ridurre l utilizzo di biomasse di primo raccolto per MWh generato, con un utilizzo crescente e prioritario di effluenti zootecnici, residui e sottoprodotti agricoli e agroindustriali, colture di secondo raccolto, colture perennanti e colture di primo raccolto ottenute in rotazione. Il potenziale considerato è di 7 Mrd Nmc annui che riteniamo raggiungibile progressivamente nell arco di anni. La superficie di primo raccolto che si stima possa essere coinvolta al 2020 è di circa ettari, inferiore a quella impegnata nel 2000 a set aside, quindi congrua con l obiettivo di uno sviluppo equilibrato di terreno da dedicare alle colture alimentari ed energetiche.
10 Il Biogas fatto bene Gli obiettivi tecnologici Il miglioramento dell efficienza negli utilizzi energetici finali mediante il miglioramento dei sistemi di generazione elettrica in ambito decentrato (utilizzi termici in integrazione con altre FER, ORC, ecc) ed il trattamento del biogas a biometano per un suo utilizzo a distanza in sistemi cogenerativi ad elevata efficienza,con pompe di calore a gas metano, ecc, la diversificazione degli utilizzi finali dell energia da biogas non solo concentrata in ambito elettrico ma anche per la produzione di energia termica e biocarburanti, ricercando la massima integrazione con le altre FER no fuel ( solare, vento, geotermica in primis). un miglioramento delle rese di conversione delle matrici organiche e dell utilizzo dei digestati mediante l implementazione di tecnologie di digestione, pre e post trattamento;
11 Le proposte in ambito legislativo Il progetto per il biogas fatto bene è supportato da proposte operative che sappiano indirizzare lo sviluppo del settore con giuste regole comportamentali nella conduzione delle aziende agricole e con incentivi adeguati al fine di cogliere nel modo più efficace il potenziale del settore, sia per il conseguimento degli obiettivi del PAN che per la crescita della filiera in termini agricoli, industriali e ambientali.
12 Linee Guida per l autorizzazione degli impianti L obiettivo : Procedere ad una programmazione, per sviluppo degli impianti a biogas, riducendo i fenomeni di competizione per l uso del suolo agricolo per la produzione di biomasse e per la distribuzione del digestato da parte di impianti a biogas non dimensionati ai contesti locali e non dotati di una sufficiente disponibilità di biomasse producibili in-house, in particolare nelle aree ad elevata concentrazione zootecnica.
13 Linee Guida: la proposta Proposta : Al momento della presentazione della domanda di autorizzazione il proponente deve dimostrare la disponibilità di terreni agricoli sufficienti alla produzione di almeno il 70% dell energia primaria necessaria al funzionamento dell impianto, al netto dell energia ricavabile da effluenti zootecnici e da sottoprodotti.
14 Il Biogas fatto bene : Ad ognuno la sua taglia
15 Decreti attuativi D.Lgs 28/2011 Principi generali: Va segnalata l urgenza di procedere all emanazione dei decreti attuativi del D.Lgs n. 28 del 3 marzo 2011 perché in mancanza di chiari indirizzi nello sviluppo della filiera si assisterebbe al blocco degli investimenti. Tariffe fisse a valori monetari costanti per 15 anni comprensive del prezzo dell energia elettrica, nel corso del nuovo periodo. Tariffe suddivise per cinque scaglioni di potenza (<100 kwe, < 250 kwe, <600 kwe, <1000 kwe, sino a 5000kWe). Per i primi due scaglioni occorre prevedere un incentivo semplificato con tariffa omnicomprensiva. Per le classi di potenza oltre i 250 kwe : incentivo suddiviso tra tariffa base e bonus
16 Tariffe e bonus Per le taglie da 250 kwe sino a kwe si si individuano due bonus : o Land efficiency, riduzione delle superfici di colture di primo raccolto per unità di biogas prodotto incentivando l utilizzo di effluenti ed altri sottoprodotti in ambito decentrato. o Carbon efficiency, al fine di aumentare l efficienza negli utilizzi finali dell energia da biogas ed in particolare incrementare la riduzione delle emissioni di CO2 per unità di energia prodotta. I bonus proposti sono stati vagliati ed articolati anche per garantire affidabilità in termini di efficacia, semplicità e verificabilità, al fine di garantire certezza nella loro applicazione.
17 Bonus Land efficiency o o Obiettivo: per ridurre il fabbisogno di terreni si può agire a più livelli: sia riconoscendo dei premi all utilizzo di biomasse non di primo raccolto, sia favorendo adeguamenti normativi atti a facilitare gli utilizzi di sottoprodotti agroindustriali, nonché la distribuzione del digestato. Applicazione: il bonus matura per impianti che utilizzino per almeno il 70% del fabbisogno energetico una o più delle seguenti matrici: Effluenti zootecnici (aziendali e/o dei soci e/o provenienti da terzi prodotti a non più di 70Km dall impianto) - sottoprodotti agroindustriali - residui e sottoprodotti agricoli - colture di primo o secondo raccolto in successione o precessione annuale a colture foraggiere e/o alimentari - colture pluriennali (almeno biennali)
18 Il biogas fatto bene : l unione fa la forza.
19 Bonus carbon efficiency Obbiettivo: migliorare il bilancio delle emissioni di CO2 evitate della filiera, anche attraverso un efficiente utilizzo dell energia termica disponibile Applicazione: adesione alle opzioni di efficienza energetica e efficienza biotecnologica: i. Efficienza energetica: i titolari dell impianto che vorranno beneficiare del bonus dovranno dimostrare di aver esercito l impianto di produzione combinata di energia elettrica e calore in modo efficiente ii. Efficienza Biotecnologica. i titolari dell impianto che vorranno beneficiare del bonus dovranno dimostrare di aver esercito l impianto di produzione di biogas in modo efficiente al fine di ridurre l utilizzo della biomassa in ingresso.
20 Il biogas fatto bene : > efficienza
21 Art 20 21: Il biometano Il gruppo di lavoro della filiera biogas biometano propone il presente documento perché ritiene strategica l opzione del biometano in quanto permette di: a) diversificare gli utilizzi finali dell energia biogas anche nel settore del termico (cogenerazione, generazione domestica con pompe di calore) e dei trasporti (autotrazione) ampliando quindi le opzioni di mercato per la filiera; b) di integrare, in prospettiva, la produzione di biogas con le altre fonti FER non programmabili ed intermittenti, riducendo la necessità di interventi per l adeguamento della rete elettrica legata alla crescente domanda di immissione di energia rinnovabile.
22 Grazie per l attenzione
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