ALLEGATO A DGR nr del 03 ottobre 2017

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1 pag. 1 di 10 Oggetto: Consorzio di bonifica Veneto Orientale di San Donà di Piave (VE). Deliberazione dell Assemblea consortile del 22 dicembre 2016, n. 12/A-16 Approvazione nuovo Piano di Classifica. VERBALE ISTRUTTORIO Premessa La legge regionale 8 maggio 2009, n. 12 Nuove norme per la bonifica e la tutela del territorio, che regola le funzioni dei Consorzi di bonifica nel territorio veneto classificato di bonifica integrale, individua all articolo 2 i comprensori dei dieci nuovi Consorzi di bonifica, derivanti dalla fusione degli Enti previgenti, istituiti ai sensi della l.r. n. 3/1976. Il consorzio di bonifica Veneto Orientale, la cui superficie di ettari corrisponde al comprensorio n. 10 individuato dalla l.r. n. 12/2009, si estende esclusivamente in territorio di pianura, per la maggior parte nella porzione orientale della provincia di Venezia. Osservando la pianura veneta da est a ovest il comprensorio del consorzio di bonifica Veneto Orientale si estende dal fiume Tagliamento al fiume Piave, e prosegue oltre il corso del Piave comprendendo tutta la costa fino al territorio comunale di Cavallino-Treporti, parte della valle da pesca Drago-Jesolo e, immediatamente a monte di quest ultima ricomprende il bacino idraulico delimitato a nord dal canale Fossetta tra i territori comunali di Musile di Piave e Quarto d Altino. Il documento che costituisce relazione del Piano di classifica in argomento, dopo aver descritto il comprensorio di bonifica di competenza del Consorzio, entra nel dettaglio della suddivisione del territorio nei bacini idraulici mettendone in evidenza le differenze in ragione della superficie e delle attività che in diversa misura il Consorzio di bonifica compie. Degno di nota è che sono attivi 80 impianti idrovori di sollevamento delle acque meteoriche dotati di una portata complessiva di 839 mc/s e che la dotazione irrigua consortile è pari a mc/s. Norme tecniche per la applicazione della classifica La relazione del Piano riporta nel capitolo 16 le Norme tecniche per la applicazione della classifica. Le disposizioni individuate nella forma di articolato costituiscono valido strumento di dettaglio del Piano di classifica da parte del personale consortile chiamato a darne applicazione, ma non ne sono sostanza; pertanto, tali norme non sono oggetto di approvazione da parte della Giunta regionale ai sensi dell art. 35 della l.r. n. 12/2009. Perimetro di contribuenza Nella revisione al Piano di classifica il consorzio Veneto Orientale ha illustrato alla Tavola 10 il perimetro di contribuenza. La relazione del Piano riferisce che con riferimento al sistema di opere in consegna al Consorzio ( ) la sua caratterizzazione principale è quella di insieme di opere idrauliche deputate alle funzioni di scolo delle acque meteoriche (per gravità o meccanico) e di difesa dalle acque esterne. La relazione del Piano, nel descrivere il territorio oggetto di imposizione contributiva, delimitato dal perimetro di contribuenza, lo riconduce ad aree il cui regime idraulico è interconnesso con opere a differente funzionalità, a seconda delle caratteristiche altimetriche: opere che consentono lo scolo naturale in collettori di bonifica, impianti idrovori per il sollevamento meccanico delle acque da allontanare, opere di difesa dalle acque esterne. Dal confronto tra la Tavola 10 del presente Piano e la Tavola 7 del Piano di classifica adottato nel 2011 si possono riscontrare delle differenze. In proposito, nella relazione oggetto di istruttoria non sono riportate le motivazioni che hanno portato ad includere nel perimetro di contribuenza aree che precedentemente non vi facevano parte. 1

2 pag. 2 di 10 A supporto della Tavola 10 si rende necessario, pertanto, uno specifico documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione consortile, che illustri le motivazioni e i presupposti specifici di quei territori (presenza di opere, attività di manutenzione, ) che sono stati inclusi ex novo o esclusi nel nuovo perimetro di contribuenza, distinguendo per beneficio di bonifica e per beneficio di disponibilità irrigua. Beneficio di bonifica Il beneficio di bonifica viene ricondotto al vantaggio economico goduto dal bene immobile, individuato dalla differenza fra il valore attuale del bene e quello attribuibile al medesimo bene in assenza delle opere di bonifica e delle attività compiute dal Consorzio di bonifica per la loro manutenzione ed esercizio; viene altresì individuato come criterio fondamentale del Piano il legame fra il beneficio e l attività svolta dal Consorzio, che trova espressione in costo di gestione. Ciò in quanto nelle condizioni territoriali notevolmente diversificate del comprensorio in argomento, che richiedono opere di bonifica variamente strutturate e con differenti intensità di esercizio, la valutazione del beneficio ai fini del riparto della contribuenza, deve consentire di ragguagliare l incremento di valore conseguito dai singoli immobili al comportamento idraulico dei suoli (indice di comportamento), alla loro soggiacenza rispetto ai livelli idraulici dei collettori di recapito esterni alla bonifica (indice di soggiacenza), alla efficienza del sistema di bonifica di contrastare gli specifici fattori di rischio idraulico (indice di efficacia). I citati indici, il cui prodotto costituisce l indice tecnico, trovano completamento nella individuazione dell indice di beneficio attraverso l ulteriore prodotto con l indice economico. Va da sé che il contributo di ciascun immobile sarà dato dal prodotto della sua superficie per gli indici tecnici dell area su cui ricade e per l indice economico proprio del bene medesimo. In ottemperanza a quanto stabilito dalla DGR n. 79/2011, il Piano di classifica in esame distingue quattro diverse UTO (Unità Territoriali Omogenee): UTO n. 1 Lugugnana; UTO n. 2 Loncon; UTO n. 3 Brian; UTO n. 4 Sile. Ciascuna di queste UTO costituisce una unità gestionale distinta riconducibile ad uno specifico centro di costo. Sempre in attuazione alla citata DGR n. 79/2011, il Piano procede al riparto della spesa in ragione dello scolo delle acque meteoriche originate da eventi di carattere ordinario (tra 5 anni) e della difesa originate da eventi eccezionali (tra 50 anni), individuando la quota relativa allo scolo nel 22% e quella relativa alla difesa nel complementare 78%. Peraltro, gli indici tecnici di comportamento e di efficacia vengono tarati sulla diversa natura e articolazione delle componenti della spesa sostenuta dal Consorzio di bonifica, che ben rappresentano la diversa graduazione della attività dell Ente, nelle diverse situazioni territoriali. Tale taratura trova fondamento nelle dettagliate analisi dei costi di gestione nel quinquennio di attività consorziale Tale soluzione consente infatti di quantificare la incidenza delle diverse componenti di esercizio riferibili alla rete, piuttosto che agli impianti, nonché agli ambiti della bonifica e della irrigazione. Indice di soggiacenza: la componente relativa alla soggiacenza non esprime differenziazioni all interno delle aree a scolo naturale, mentre assume rilievo qualora si confrontano tali aree con quelle a scolo alternato o meccanico, dove la necessità di sollevamento e allontanamento delle acque meteoriche attraverso il funzionamento discontinuo e continuo delle macchine idrovore rappresenta il fattore tecnico più distintivo. Il piano in esame riconduce il parametro della soggiacenza al rapporto fra i costi medi di esercizio riferiti alle diverse condizioni dello scolo naturale, dello scolo alternato e di quello meccanico; questo ultimo suddiviso nelle zone alte, medio e basse, in funzione della soggiacenza dei terreni rispetto i livelli di recapito esterni. Ciò ha portato alla individuazione di sette diversi ambiti territoriali, delle quali la fascia A è costituita dai bacini a scolo meccanico litoranei, mentre la fascia D è costituita principalmente da bacini a scolo naturale. Compiute le opportune elaborazioni dei parametri unitari di costo riferiti alle diverse tipologie di scolo e fatto pari a 1 l indice di soggiacenza delle aree a scolo naturale, lo stesso viene individuato con valori compresi fra 1 e 2,21. Indice di comportamento: tale indice esprime le differenze previste nei diversi bacini idraulici dovute al comportamento idraulico dei diversi tipi di suoli in occasione di eventi meteorici. In presenza di suoli poco permeabili e con limitata dotazione di volumi di invaso, tanto più elevata è la quantità d acqua da versare nei collettori di bonifica, tanto più la soglia di criticità degli eventi di pioggia sarà alta e verrà raggiunta in tempi 2

3 pag. 3 di 10 molto brevi. Ne deriva che il beneficio di bonifica ritratto dagli immobili - che trova rappresentazione nell indice di comportamento - è tanto più alto tanto più la soglia di criticità è bassa, e quest ultima si traduce a seconda dei casi in un maggior sviluppo della rete, in una maggiore attività di manutenzione, in un più prolungato o intenso funzionamento degli impianti di sollevamento o in maggiori valori di portate sollevate. Pertanto, tale indice rappresenta direttamente lo stretto rapporto fra attività di bonifica e rischio idraulico, traendo nel coefficiente udometrico il parametro che meglio lo interpreta. Tale coefficiente esprime il valore della portata massima riferita all ettaro, che a seguito di un determinato evento di pioggia viene registrato nel collettore di bonifica a servizio dell area. Nel caso in questione è stato fatto riferimento a eventi di pioggia con carattere ordinario, con tempo di ritorno di 5 anni, che portano a coefficienti udometrici da 7,40 a 34,76 (urbano): attribuito il valore 1 ai terreni con lenta infiltrazione, corrispondenti a terreni argilloso-limosi, che sono i più diffusi nel comprensorio con oltre ettari, gli indici di comportamento derivati oscillano fra 0,62 e 4,16. Indice di efficacia: esprime il diverso grado di strutturazione del sistema di bonifica che nel comprensorio in argomento dipende molto dalle diverse storie delle parti che lo compongono; il tutto si traduce o in una variazione del rischio residuo o nella necessità che alla azione della bonifica concorrano altri sistemi idraulici. E evidente infatti che è diverso se un medesimo risultato della bonifica venga raggiunto con uno sviluppo delle opere a rete consortili di 1 Km per Kmq o con un carico di opere a rete di 3 Km per Kmq. Le analisi dello sviluppo in lunghezza delle opere a rete in carico alla bonifica per Kmq di superficie, ricadendo in tali opere sia i canali che le arginature di difesa, ha portato a classificare i 47 bacini idraulici del comprensorio in quattro raggruppamenti in funzione della densità media delle opere a rete, che varia fra 11,53 m/ha a 32,19 m/ha. Fatta pari a 1 la media della densità, viene individuato un coefficiente di densità a rete che varia fra 0,31 e 1,67. Analogamente a quanto fatto relativamente all indice di soggiacenza, anche nel caso dell indice di efficacia sono state individuate le voci di costo afferenti alla rete, che portano a definire diversi profili della attività consortile espresse come costi generali (Pg) legati alla sola gestione delle opere, che sono ben rappresentate dalle aliquote percentuali dell incidenza dei costi per le opere a rete (Pr) e per gli impianti (Pi) rispetto a quelli totali. Il Pi assume valore rilevante solo nelle aree a scolo meccanico o alternato. Le elaborazioni fra i coefficienti di densità di rete e i diversi parametri di profilo di attività consortile, distinti per lo scolo naturale, alternato e meccanico, portano alla individuazione di parametri ricalcolati per le diverse zone, che rapportati ai loro valori massimi danno i relativi valori di efficacia di sistema, compresi fra 0,22 e 1,00. Il piano in esame prevede anche la possibilità che nel comprensorio sussistano aree con condizioni permanenti di franco insufficiente, che scende al di sotto di valori di 1,00 metro: per tali aree è previsto un coefficiente di attenuazione di 0,67. Il prodotto fra tale coefficiente di attenuazione per quello di efficacia di sistema dà l indice di efficacia i cui valori sono compresi fra 0,29, per le zone vallive e con solo difesa idraulica, a 1,00 per le zone a scolo naturale e densità della rete alta, che si riduce a 0,67 qualora sia presente insufficiente franco. L indice economico è del tutto indipendente dai precedenti indici ed è chiamato a esprimere il vantaggio fondiario e quindi l incremento di valore del bene immobile in rapporto causale con le opere di bonifica e, pertanto, con l attività compiuta e che compie il Consorzio. Per arrivare a definire tale indice la relazione del Piano in argomento illustra le valutazioni compiute per pervenire a dei valori economici di riferimento, che prendono in considerazione la capitalizzazione dei redditi catastali (dominicale e rendita), elaborandoli poi sulla base di valutazione di carattere estimativo in maniera diversificata per quanto attiene i terreni agricoli e gli immobili urbani, nella esigenza per questi ultimi di arrivare a prendere in considerazione il solo valore del terreno al netto della parte del valore derivante dagli investimenti realizzati con la infrastrutturazione dell area e l edificazione. Quest ultimo e delicato obiettivo è stato perseguito compiendo elaborazioni a livello di ciascun comune attraverso la rendita catastale unitaria delle categorie di immobili appartenenti alle tipologie più rappresentative a livello comunale, attribuendo poi a questi le rendite degli immobili con le caratteristiche costruttive di minor pregio (1^ classe di immobili quasi sempre di classe A2 e A3: abitazioni di tipo economico). 3

4 pag. 4 di 10 Tali valutazioni hanno portato ad individuare nel valore di 88,10/mc quello medio ordinario della consistenza di riferimento degli immobili urbani, comprendente ancora però al suo interno il valore del terreno, gli investimenti di urbanizzazione, i costi di costruzione e tutti gli oneri connessi alla trasformazione. Considerato come valore rappresentativo per l analisi dell area l indice di densità fondiaria pari a 1 mc/mq, viene individuato in 88,10/mq il valore di riferimento del terreno urbano. La necessità di arrivare alla individuazione del valore del suolo nudo ha coinvolto valutazioni sul valore minimo venale in comune commercio delle aree edificabili ai fini IMU e le quotazioni immobiliari aggiornate al primo semestre 2015 dell Osservatorio del mercato immobiliare della Agenzia delle Entrate, assumendo sempre come riferimento le aree edificabili con indice di densità fondiario di 1 mc/mq, usando nelle elaborazioni i valori minimi rilevati per ciascun comune. Numerose valutazioni e considerazioni sulla possibile incidenza del costo dell area nuda sul valore dell area edificata, tese a verificare la validità dei valori assunti come riferimento, utilizzando sempre criteri prudenziali al fine di evitare il rischio di sovra stima, hanno portato ad individuare nell 8% tale incidenza; l aliquota così individuata applicata al valore di riferimento di 88,10/mq porta ad individuare in 7,05/mq il valore dell area nuda edificabile per gli immobili urbani residenziali con densità fondiaria di 1 mc/mq. Analoghe elaborazioni e criteri di valutazione hanno interessato gli immobili a destinazione produttiva, portando alla individuazione nell importo di 4,81/mq il valore dell area nuda per destinazioni produttive con indice di densità fondiaria di 1 mc/mq. Depurati i valori di cui sopra del valore del suolo ante bonifica, individuato nell importo di 0,07/mq, si sono trovati i tre valori di riferimento di 1,78/mq per la superficie agricola, di 4,74/mq per l urbano industriale e di 6,98/mq per l urbano residenziale con densità fondiaria di 1 mc/mq; fatto pari a 1,00 il valore più basso, i tre indici economici utilizzati nel Piano in argomento saranno rispettivamente: 1,00; 2,66; 3,92. Peraltro, in sede di applicazione del Piano, agli immobili urbani residenziali viene individuato per ciascuna particella il relativo indice di densità fondiaria, applicando poi il corrispondente indice economico. L indice di beneficio, ottenuto dal prodotto fra l indice tecnico e quello economico, esprime per ciascuna zona omogenea, e quindi per tutti gli immobili in essa ricadenti, il vantaggio di carattere fondiario riferito alla unità di superficie, derivante dalla esecuzione delle opere di bonifica e dalla loro continua attività di manutenzione, gestione ed esercizio compiuta dal Consorzio. E stato pertanto possibile ottenere diverse classi finali di beneficio: i terreni agricoli hanno un indice di beneficio compreso fra 0,14 e 2,26; quelli relativi ai terreni a destinazione urbana industriale commerciale hanno un indice compreso fra 0,37 e 17,98; mentre i terreni a destinazione urbana residenziale turistica con densità fondiaria di 1 mc/mq vedono il valore dell indice di beneficio compreso fra 0,55 e 26,50. Peraltro, l indice di beneficio viene rideterminato assumendo ulteriori valori, in riduzione rispetto all indice di beneficio per la bonifica, per i casi particolari descritti al capitolo Tra questi, non si conviene sulla esclusione dal pagamento del contributo consortile prevista per i magazzini ed altri edifici di competenza consorziale, per le aree pubbliche destinate ad attività di protezione civile del rischio idraulico, perché anche tali immobili traggono beneficio dall attività di bonifica, nonché per le fasce di rispetto di argini e canali consorziali, in quanto si verificherebbe una evidente disparità di trattamento nei confronti delle analoghe fasce di rispetto decorrenti lungo opere di competenza regionale. Deve essere evidenziato che il consorzio di bonifica Veneto Orientale esercita la propria attività anche in numerose aree esterne al comprensorio della superficie complessiva di ettari, interconnesse idraulicamente con le opere consortili; tale attività è regimata attraverso specifiche convenzioni con i Consorzi finitimi chiamati a contribuire alla spesa sostenuta (Consorzio di bonifica Piave di Montebelluna - TV - e Consorzio di bonifica Cellina Meduna di Pordenone). Al fine di determinare l importo di tale spesa la relazione del Piano ricorre agli indici tecnici precedentemente descritti, mantenendo così coerenza fra quanto precisato per gli immobili consortili e quelli ricadenti nelle aree extracomprensoriali interconnesse. Va da sé che in tali aree il criterio utilizzato non costituisce interpretazione del beneficio, in quanto privo della componente economica di valorizzazione fondiaria, ma rappresenta un adeguato riferimento analitico per realizzare la preliminare ripartizione della spesa fra i rispettivi Consorzi finitimi territorialmente competenti. Pertanto, tali determinazioni non costituiscono oggetto del Piano di classifica in esame e non possono essere oggetto del presente procedimento amministrativo di approvazione del Piano di classifica ai sensi dell art. 35 della l.r. n. 12/

5 pag. 5 di 10 Contributo relativo allo scarico di acque non meteoriche ex art. 37 della l.r. n. 12/2009 La procedura individuata dalla relazione del Piano, per dare adempimento alla previsione dell art. 37 della l.r. n. 12/2009 nella determinazione del contributo di concessione allo scarico, fa riferimento alla quantità dello scarico annualmente immessa nella rete di bonifica rapportata ai costi sostenuti dal Consorzio nel bacino che riceve lo scarico. Dopo aver proceduto alla quantificazione del volume complessivo delle acque, sia meteoriche che di scarico, veicolate dalla rete di bonifica nelle diverse aree omogenee, tale volume viene ragguagliato moltiplicandolo per un indicatore proporzionale ai costi unitari della gestione complessiva delle opere di bonifica nel bacino ricadente, denominato indice di ragguaglio; tale indice è direttamente derivato dall indice di soggiacenza precedentemente decritto ed è distinto per le aree agricole rispetto a quelle urbanizzate e per le aree a diversa modalità di scolo, naturale, alternato e meccanico. Una volta determinato il totale dei costi complessivi della bonifica sostenuti dal Consorzio per la gestione dei volumi d acqua, sia meteorica che di scarico, questo totale viene diviso per il totale dei volumi ragguagliati, ottenendo così la tariffa unitaria per metro cubo scaricato; ciò consente di ricavare la quota relativa ai volumi degli scarichi ragguagliati. Va da sé che tale tariffa avrà un valore differente e crescente, a seconda che lo scarico avvenga nella rete di un area a scolo naturale, anziché alternato o meccanico. Beneficio di disponibilità irrigua Vengono individuati preliminarmente due comparti operativi nei quali lo sviluppo del sistema distributivo irriguo ha seguito nel tempo percorsi diversi: uno in destra e uno in sinistra Livenza; ambedue i comparti presentano una irrigazione estensiva, che nella gran parte dei casi assume caratteristiche di irrigazione di soccorso, anche se ci sono evidenti differenze in ordine alla entità delle azioni complementari a carico degli agricoltori. Tali differenti azioni trovano espressione nell indice di esercizio, che assieme all indice di efficacia e di consumo idrico costituiscono la base della classifica irrigua. Completa il quadro degli indici irrigui l indice economico, calibrato rispetto alle specifiche caratteristiche del sistema irriguo consorziale. Ai fini della determinazione dell indice di beneficio sono stati considerati solo i terreni che nelle condizioni attuali possono realmente usufruire della irrigazione di soccorso, mentre sono stati esclusi dalla contribuzione quelli nei quali la irrigazione è solo potenziale: anche per questi ultimi è stata illustrata la perimetrazione. Nel comparto est, di ettari, sono gli ettari di fatto irrigabili, prevalentemente utilizzando la rete di scolo. Nel comparto est rientrano tra i terreni conteggiati come irrigabili ettari del 14 settore ove la distribuzione avviene attraverso una rete irrigua in pressione. Nel comparto ovest, di ettari, sono gli ettari irrigabili, mentre ettari lo sono solo potenzialmente. In tale comparto è prevalente la presenza di una rete irrigua dedicata. Una accurata analisi tecnico-economica del periodo relativamente ai due comparti ha consentito di individuare la quota di incidenza fra i due comparti delle voci sintetiche di spesa: generali, rete e impianti. Indice di esercizio: esprime il diverso grado di esercizio dei sistemi irrigui nelle varie zone servite dal Consorzio, che condiziona in maniera significativa l entità delle azioni complementari a carico degli utenti e i relativi costi: maggiore è il grado di esercizio del Consorzio, minori sono le azioni complementari a carico dell utenza. Ovviamente dove c è una rete irrigua strutturata, come nel comparto ovest, c è una attività di esercizio maggiore rispetto le aree ove tale rete non c è. 5

6 pag. 6 di 10 Parametrizzando i costi di esercizio viene attributo l indice di esercizio pari a 1 alle aree del comparto est privo di rete irrigua strutturata, attribuendo indici crescenti alle aree con irrigazione strutturata del comparto ovest in ragione del carico di rete per unità di superficie (1,88 e 2,46). L indice massimo di 3,18 viene attributo al 14 settore dotato di rete tubata in pressione. L indice di consumo riconosce un premio agli utenti del 14 settore per la elevata efficienza nell uso della risorsa idrica irrigua, che consente di far beneficiare di quella risparmiata gli utenti delle restanti aree del medesimo comparto. Gli utenti del 14 settore godono di un indice di consumo pari a 0,71, mentre tutti gli altri utenti presentano lo stesso indice con valore pari a 1. L indice di 0,71 viene inoltre riconosciuto a tutti i consorziati che dimostrino di essere dotati di impianti distributivi aziendali di elevata efficienza distributiva. L indice di efficacia consente di attenuare il contributo irriguo nelle aree, prevalentemente con proprietà molto frazionata, dove il sevizio irriguo consortile è compiuto in forma precaria, con apprestamenti di fortuna, in quanto la rete irrigua consortile non è stata completata (5604 ettari del comparto ovest). Pertanto, se alla totalità delle aree irrigate viene riconosciuto un indice di efficacia pari a 1, attraverso un coefficiente di attenuazione di 0,5, legato alla minor presenza di rete e opere irrigue, viene individuato in 0,77 il valore dell indice di efficacia da applicare nelle aree ad irrigazione precaria. L indice economico viene attribuito partendo dalla considerazione preliminare che a livello comprensoriale il vantaggio economico conseguito dai diversi terreni irrigui è costante, in quanto il sistema irriguo è di carattere estensivo in grado di consentire solo interventi di soccorso e, pertanto, in grado di produrre vantaggi difficilmente differenziabili in ragione delle caratteristiche pedologiche o dei diversi ordinamenti. Tale considerazione porta ad individuare in 1 l indice economico da attribuire a tutti i terreni che godono del beneficio irriguo; solo i terreni per i quali viene dimostrata la impossibilità per almeno 2/3 della superficie di poter essere coltivati godono, attraverso un coefficiente di riduzione, di un indice economico di 0,20. Peraltro, si ritiene che il medesimo coefficiente di riduzione venga applicato anche alle superfici che godono di contributi pubblici per la loro conservazione nello stato di non coltivazione, in quanto il riconoscimento di tali contributi pubblici non incide sullo stato del terreno sottoposto alla contribuenza consortile. L indice di beneficio irriguo esprime nelle diverse zone omogenee il vantaggio di carattere fondiario, rapportato alla unità di superficie, derivante dalla esecuzione delle opere di irrigazione ed alla successiva e continua attività di manutenzione ed esercizio compiuta dal Consorzio; tale indice deriva dal prodotto degli indici di esercizio, di consumo, di efficacia e di quello economico ed assume valori compresi fra le unità e 2,46. Osservazioni e ricorsi Le osservazioni pervenute dal consorzio di bonifica Cellina Meduna di Pordenone, con competenza territoriale in Regione Friuli Venezia-Giulia, sono rilevanti per le connessioni idrauliche tra i due Consorzi confinanti, in quanto il territorio veneto compreso tra i fiumi Tagliamento e Livenza riceve i contributi idraulici dal consorzio di monte Cellina Meduna. E opportuno ricordare che fino ai primi anni 90 al confine tra la Regione Veneto e la Regione Friuli Venezia Giulia hanno operato tre Consorzi di bonifica interregionali San Michele al Tagliamento, Bacino Reghena e Sant Osvaldo, i quali hanno svolto le proprie funzioni in piena autonomia istituzionale sotto il diretto controllo dello Stato fino al 4 agosto In tale data è entrata in vigore l intesa sottoscritta dalle due Regioni, in attuazione alle disposizioni nazionali di cui all art. 73 del D.P.R. n. 616/1977 e del D.P.R. n. 469/1987 per lo scioglimento dei Consorzi di bonifica interregionali; tale intesa ha disposto la ridelimitazione dei comprensori ricadenti nelle due Regioni, dentro i consorzi di bonifica allora denominati Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento di Portogruaro e Cellina Meduna di Pordenone. L intesa, tuttora vigente, prevede al punto 3 l adozione da parte dei due consorzi Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento e Cellina Meduna di un protocollo di accordo tecnico-gestionale-finanziario volto a regolamentare le funzioni relative ai casi di interconnessione del regime idraulico delle opere pubbliche di bonifica e di irrigazione: lo schema di protocollo, approvato preliminarmente dalle rispettive Giunte 6

7 pag. 7 di 10 regionali, è entrato in vigore all atto della sottoscrizione da parte dei Presidenti dei due Consorzi il 23 novembre Il punto 4 dell intesa specifica, in particolare, che la contribuenza sugli immobili dei territori interregionali assegnati ai consorzi Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento di Portogruaro e Cellina Meduna di Pordenone viene rideterminata con l approvazione dei nuovi Piani di classifica degli immobili e di riparto degli oneri di bonifica e di irrigazione dei citati consorzi regionali. A tal proposito, il medesimo punto 4 prevede la possibilità che la gestione e la manutenzione della rete di bonifica e di irrigazione fatta da uno dei due consorzi possa portare benefici nei territori ricompresi nel consorzio confinante, e che tale situazione debba essere regolata nel protocollo tecnico-gestionale-finanziario in termini di partecipazione finanziaria del consorzio beneficiario alle spese sostenute dal consorzio contermine. Il protocollo tecnico-gestionale-finanziario stabilisce che l esercizio, l ordinaria manutenzione e la polizia sulle opere dei disciolti consorzi interregionali viene svolta dal consorzio Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento ; il consorzio Cellina Meduna riscuote l importo della contribuenza dagli immobili ricadenti nelle aree in territorio friulano, e provvede a trasferirla al consorzio veneto contermine. Tali immobili ricadenti in territorio friulano, dal 1995, ricevono beneficio in termini di vantaggio diretto, di carattere fondiario, dall attività svolta dal Consorzio veneto. Negli anni che si sono succeduti il Consorzio ha adottato più Piani di classifica, determinando nuovi indici sulla base dei quali annualmente venivano determinati in sede di riparto gli importi da chiedere al Consorzio confinante friulano, affinché ne riscuotesse la contribuenza consortile. Le attività di gestione, manutenzione ed esercizio delle opere in territorio friulano, fintanto che sono svolte dal consorzio veneto, comportano costi a carico delle proprietà ricadenti nel territorio friulano, che vanno corrisposti al Consorzio veneto secondo le modalità descritte nel protocollo tecnico-gestionalefinanziario vigente. Il Piano di classifica del consorzio Veneto Orientale, a cui la presente istruttoria si riferisce, descrive che nelle aree di interconnessione idraulica il Consorzio continua a svolgere attività a beneficio degli immobili in territorio friulano. Il territorio che trae beneficio da tali attività è stato esaminato dal punto di vista delle caratteristiche che descrivono il comportamento idraulico dei suoli, la soggiacenza, in termini di incidenza degli impianti che il Consorzio gestisce, e l efficacia dell attività di bonifica, quest ultima rappresentata dalla densità della rete in gestione consortile. Pertanto, sulla scorta degli indici tecnici determinati per il comprensorio veneto, sono stati attribuiti gli indici tecnici ai territori friulani, finalizzati a quantificare il contributo consortile da richiedere al consorzio Cellina Meduna. Per quanto anzidetto, in vigenza del protocollo tecnico-gestionale-finanziario attuale, continua a sussistere la condizione secondo la quale il contribuente friulano, tramite il consorzio Cellina Meduna, contribuisce alle attività svolte dal consorzio Veneto Orientale in territorio friulano. L istruttoria svolta sulle osservazioni presentate dal consorzio di bonifica Cellina Meduna di Pordenone di fatto si sostanzia nella istanza di rivedere la gestione della contribuenza di bonifica e di irrigazione sulla base delle attività di gestione ordinaria delle opere compiuta dal consorzio Veneto Orientale a beneficio dei territori del consorzio contermine, attività che è limitata agli interventi strettamente necessari al mantenimento dello stato di consegna delle opere. Si conviene, peraltro, sulla necessità espressa da entrambi gli Enti territoriali di rivedere e aggiornare il protocollo tecnico-gestionale-finanziario, tenendo conto che quest ultimo regolamenta anche la programmazione, l approvazione, l esecuzione e la manutenzione di nuove opere pubbliche di bonifica e di irrigazione ricadenti nei comprensori dei disciolti consorzi interregionali e in grado di influire sull assetto ambientale e idraulico nei rispettivi ambiti territoriali. Si è dell avviso, infine, che le valutazioni riguardanti la titolarità dell attività di manutenzione ordinaria dei bacini friulani oggetto del protocollo tecnico-gestionale-finanziario, nonché le conseguenti decisioni sulla possibilità di esercitare i diritti dei consorziati in seno agli organi dei Consorzi di bonifica, unitamente alla individuazione di indici tecnici per i territori ricadenti nel comprensorio del consorzio Cellina Meduna in forma coerente con quelli del comprensorio del consorzio Veneto Orientale al fine di determinare la quota di riparto della spesa sostenuta, non siano argomenti che attengono all istruttoria regionale sul Piano di classifica, e che invece debba essere argomento di confronto e di concertazione in fase di revisione del citato protocollo. 7

8 pag. 8 di 10 Tematiche di altro interesse vengono, invece, sollevate da tre Consiglieri comunali del Gruppo consiliare Scegli Civica di San Donà di Piave (VE), che avanzano ricorso avverso la deliberazione dell Assemblea del consorzio di bonifica Veneto Orientale n. 12/A-16 del 22 dicembre 2016 di approvazione del nuovo Piano di classifica degli immobili per il riparto della contribuenza consortile. Tale ricorso contesta i principi e i criteri dello stesso, definendoli inappropriati, e non osservanti le disposizioni regionali di cui alla l.r. n. 12/2009 e alla DGR n. 79/2011. I ricorrenti sostengono, peraltro, che da tale Piano di classifica non è possibile comprendere come si articolerà il nuovo contributo consortile. In risposta alla lettera a) del ricorso, da una valutazione complessiva del nuovo Piano di classifica, gli istruttori incaricati definiscono soddisfatto il principio richiamato al punto 2 della DGR n. 572 del 3 maggio 2013, secondo il quale il Piano in esame è conforme alle direttive nazionali e regionali, in particolare nell analisi unitaria delle caratteristiche dell intero comprensorio consortile, volta ad individuare un sistema di indici parametrizzati e confrontabili su scala comprensoriale e non di bonifica locale. Ciò appare evidente, ad esempio, dall analisi degli elementi oggettivi dai quali non è possibile prescindere, come il comportamento idraulico dei suoli in funzione degli apporti di acque meteoriche, le caratteristiche di copertura del suolo (tipologia di urbano, di zone produttive/commerciali, aree turistiche, varietà delle coltivazioni, presenza considerevole di boschi e aree protette) e la soggiacenza dei terreni. Le diverse tipologie di opere di bonifica presenti sul territorio e l intensità delle stesse, in funzione della conformazione territoriale e delle tipologie di beni immobili da preservare e di cui conservare o migliorare il valore fondiario del bene, costituiscono elemento chiave per dare espressione all indice di soggiacenza nel nuovo Piano di classifica del consorzio di bonifica Veneto Orientale. A completamento della revisione, secondo caratteristiche di unitarietà del comprensorio, degli indici della bonifica, si rileva anche l analisi condotta e specificata nel nuovo Piano che ha portato a definire, nell ambito dell indice di efficacia, le esistenti situazioni di aree con ridotta efficacia dell attività di bonifica; ciò ha portato, tra l altro, alla definizione degli elementi a scala comprensoriale necessari per la valutazione di eventuali altre situazioni di ridotta efficacia dell attività di bonifica. Per rispondere congiuntamente alle lettere b) e c) del ricorso, si deve precisare che il Piano di classifica risponde alla necessità di classificazione degli immobili (terreni e fabbricati), sulla base del beneficio che ritraggono i beni per effetto dell attività di bonifica (e dell attività di irrigazione, per quei terreni per i quali il Consorzio gestisce opere funzionali all attività irrigua). In esito alla istruttoria compiuta dagli Uffici il Piano di classifica del consorzio Veneto Orientale risponde a tutti i requisiti definiti nelle Direttive regionali (allegato A alla DGR n. 79/2011). Il Piano di classifica definisce indici di beneficio che derivano da un analisi territoriale e che presuppongono una rappresentazione che non subisce considerevoli variazioni nel corso degli anni. Ciò che invece assume carattere di variabilità annuale sono le previsioni di spesa delle attività di manutenzione ordinaria, rappresentate nel bilancio di previsione annuale dell Ente. Le previsioni di spesa annuali aggregate e gli indici di beneficio definiti nel Piano di classifica vengono ripartiti per macro-categorie con l annuale documento di Piano di riparto, Piano che ha tutt altra natura rispetto al Piano di classifica, e che quindi viene redatto annualmente in corrispondenza della predisposizione del Bilancio di previsione. Solo a seguito dell approvazione del Piano di riparto è quindi possibile elaborare i ruoli contributivi a carico di ciascun immobile e rappresentare una sintesi degli stessi con tabelle riepilogative. E importante, peraltro, che in sede di formazione dei ruoli contributivi e di invio degli avvisi bonari per il pagamento degli stessi, il contribuente sia adeguatamente informato sui presupposti di legge che obbligano al pagamento del contributo e sulle caratteristiche degli immobili di proprietà in termini di classifica. In proposito, si evidenzia che in coincidenza all approvazione del nuovo Piano di classifica, che sostanzialmente elabora un nuovo approccio di classificazione degli immobili unitaria a livello di intero comprensorio, risulta fuorviante mettere a confronto la contribuenza determinata con il Piano di classifica vigente dal 2011 con la contribuenza che sarà esito del nuovo Piano di classifica, per la non diretta confrontabilità dei due Piani e per il sostanziale lavoro di analisi del primo quinquennio di gestione consortile del consorzio Veneto Orientale, stante che il Piano di classifica del 2011 si attestava su immobili classificati sulla base di dati catastali e dell Agenzia del territorio ormai datati e riferiti alle gestioni separate degli ex consorzi Basso Piave e Pianura Veneta tra Livenza e Tagliamento. A completamento di quanto anzidetto, stante che il Piano di classifica contiene gli elementi per la classifica degli immobili, presupposto per la determinazione degli importi contributivi alla cui riscossione il Consorzio di bonifica è preposto, si precisa che, per quanto sancito dai principi dello Statuto del contribuente (legge 27 luglio 2000, n. 212), la cartella esattoriale per la riscossione dei tributi deve contenere gli elementi indispensabili al contribuente per essere posto a conoscenza delle motivazioni che adducono alla richiesta di 8

9 pag. 9 di 10 contributo, per poter controllare anche la correttezza dell imposizione; peraltro, l atto a cui viene fatto riferimento per l imposizione del contributo deve essere allegato, almeno per estratto, all atto notificato al contribuente. Con riferimento alla lettera d) del ricorso, nell approfondimento dedicato alla rappresentazione analitica del beneficio, illustrato al paragrafo della relazione del Piano, viene enunciato il criterio principale che governa la valutazione del beneficio ai fini del riparto della contribuenza, con specifico riferimento ad un analisi unitaria su un territorio esteso all intero nuovo comprensorio di bonifica, che non prescinde dalla presenza di condizioni territoriali notevolmente diversificate le quali, in virtù di tale grado di diversificazione richiedono sistemi di opere di bonifica variamente strutturati e comportanti differenti intensità di esercizio. In linea generale, il Consorzio di bonifica Veneto Orientale ha costruito nei suoi primi 5 anni di governo una nuova impostazione: le scelte di pianificazione e programmazione delle opere e degli interventi e quelle relative alla gestione ordinaria rispondono ad una visione unitaria delle esigenze del territorio a livello comprensoriale. C è da rilevare, in ogni caso, che il Piano in oggetto predisposto per la classifica degli immobili è stato opportunamente impostato per dare adeguata importanza alle differenziazioni territoriali attraverso gli indici tecnici; i diversi valori degli indici tecnici rappresentano sia le diversificate quote altimetriche da vincere per evitare allagamenti, sia i diversi sistemi di opere necessarie, sia la differente intensità di rete, sia i regimi di funzionamento degli impianti. Mentre la classifica è unitaria, al momento di valutare i costi di gestione e la loro attribuzione sul territorio, il Consorzio ha distinto due tipologie di costi: quelli che rappresentano costi legati alle attività ordinarie programmate di esercizio, manutenzione e sorveglianza sono stati analizzati a livello comprensoriale e suddivisi sugli immobili dell intero comprensorio; quelli, invece, che derivano da interventi i cui effetti hanno una ricaduta solo su alcuni ambiti specifici del territorio sono considerati costi riconducibili ad attività a valenza specifica e sono suddivisi per Unità Territoriali Omogenee (UTO) solo tra gli immobili ricompresi in tali ambiti. Conformemente a quanto previsto dal capitolo 3 delle Direttive regionali (allegato A alla DGR n. 79/2011), all interno di ciascuna UTO avviene il riparto delle spese: una parte di esse è riferita a costi di gestione ordinari e programmati per tutte le UTO, un altra parte invece è costituita da spese specifiche riferite a precisi ambiti appartenenti alla specifica UTO. L osservazione al ricorso di cui al punto e) va nel senso di quanto argomentato nella relazione del Piano: se da un lato la superficie stradale presenta lo stesso grado di impermeabilità di qualsiasi superficie impermeabile dentro l ambito urbano, e a tal riguardo costituisce un tutt uno con l agglomerato urbano e contribuisce a formare i deflussi complessivi dell urbano che il Consorzio deve allontanare, dall altro è pur vero che le strade situate al di fuori dei centri urbani rispondono a necessità di deflusso del tutto differenti; queste ultime, infatti, dispongono di adeguate superfici di invaso riconducibili alle affossature di guardia, tali da ricondurre la tipologia strade situate al di fuori dei centri urbani tra le casistiche per le quali la relazione del Piano riconosce una mitigazione del contributo di bonifica, attraverso l applicazione di un coefficiente K inv che consente l assegnazione di valori dell indice economico più contenuti rispetto alla tipologia urbano. Anche per quanto attiene l attività di irrigazione il Consorzio di bonifica ha svolto una analisi preliminare sulla gestione degli anni , considerando la varietà delle infrastrutture irrigue realizzate, sia quelle storiche che quelle più recenti, realizzate nell ultimo quinquennio, rappresentando con la Tavola 16 richiamata al punto f) del ricorso la perimetrazione delle aree irrigue differenziata per i diversi livelli dell indice di beneficio irriguo. Il risultato dell indagine preliminare sui costi di gestione attinenti alla pratica irrigua si è basato sulle registrazioni contabili, sui costi del personale attinenti la gestione irrigua, sul comparto macchine e mezzi dedicati all attività di irrigazione, nonché sui registri di funzionamento degli impianti per le finalità irrigue. L analisi ha portato a rivedere la delimitazione delle aree irrigate, a conclusione degli approfondimenti che hanno evidenziato nuove aree servite, oppure aree precedentemente servite ma con impianti di recente dismissione. I terreni in difficoltà ad essere raggiunti da opere consortili irrigue, oppure con ridotta possibilità di utilizzo della risorsa irrigua, come ad esempio le situazioni richiamate al punto g) del ricorso, nell analisi tecnico economica preliminare alla determinazione degli indici tecnici per il beneficio irriguo sono stati analizzati e opportunamente rappresentati nella Tavola 16 in ragione del diverso grado di efficacia dell attività irrigua per quegli specifici mappali: la medesima Tavola illustra anche le aree irrigue con beneficio nullo a cui non viene applicata alcuna contribuenza irrigua. Nel procedere alla determinazione degli indici tecnici per l irrigazione si sono utilizzati come supporto i dati dell analisi della gestione , come peraltro il Consorzio ha fatto anche per gli indici 9

10 pag. 10 di 10 tecnici della bonifica, evidenziando i costi di ordinaria gestione dai costi strettamente attinenti al funzionamento degli impianti a servizio di specifici ambiti. Per dare risposta alla puntualizzazione del ricorso sull impiego degli impianti di sollevamento idrovoro per la pratica irrigua, gli istruttori incaricati hanno potuto constatare che i documenti tecnici allegati al Piano di classifica dedicano uno specifico approfondimento, a cui si rimanda (paragrafo Attività degli impianti idrovori connessa all esercizio irriguo dell allegato 2 Indagini tecnico economiche preliminari alla determinazione degli indici ), sul regime idraulico della rete mista che viene alimentata mediante impianti idrovori per il sollevamento delle acque per consentire l esercizio irriguo. Venezia, lì 11/09/2017 GLI ISTRUTTORI F.to dott. Luigi De Lucchi F.to dott.ssa Roberta Rainato 10

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