I confini tra religioni e culture: non solo luogo di separazione ma anche di incontro
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- Sofia Mari
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2 Turista Immigrato Pellegrino a) condizione sociale nella quale la persona si mette volontariamente b) disposizione individuale della mente e del cuore c) condizione nella quale lo collocano gli altri Come abitare il confine tra religioni? Tra culture?
3 1. non partire dalla differenza di dottrine e di culture ma partire dall esistenza pratica Gli uomini attendono dalle varie religioni la risposta ai reconditi enigmi della condizione umana, che ieri come oggi turbano profondamente il cuore dell'uomo: la natura dell'uomo, il senso e il fine della nostra vita, il bene e il peccato, l'origine e lo scopo del dolore, la via per raggiungere la vera felicità, la morte, il giudizio e la sanzione dopo la morte, infine l'ultimo e ineffabile mistero che circonda la nostra esistenza, donde noi traiamo la nostra origine e verso cui tendiamo. (Nostra Aetate 1.c)
4 2. Le religioni degli altri contengono elementi di verità da prendere sul serio La Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini. (Nostra Aetate 2.c) 3. Ai cristiani è chiesto di prendersi cura della fede degli altri Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e della collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi. (Nostra Aetate 2.e)
5 3 regole per abitare il confine tra religioni a) Non vivere il diverso nella fede come minaccia alla propria identità religiosa, cioè: - La fede ridotta a «marcatore d identità» è calpestata e calpesta gli altri - Impegnarsi a distinguere nella propria fede le abitudini, le tradizioni, lo stile di vita, le forme culturali, gli usi pubblici. Chi non sa distinguere questi elementi nella propria fede non li riconosce in quella altrui e se ne sente minacciato
6 b) Evitare lo zelo disinformato. Sforzarsi di conoscere un po le caratteristiche generali della religione dell altro. Non si tratta di laurearsi, si tratta di informarsi, anche solo su wikipedia. c) Consapevolezza dell incontro concreto. Impegnarsi nella cura dell interazione con: - pedagogia dell ascolto, con la mente e il cuore - far sentire l altro oggetto di un interesse sincero - costruire relazioni personali a partire da elementi comuni (interessi, bisogni )
7 Il dialogo non è tra dottrine, ma tra persone. Il luogo del dialogo è l interazione concreta, quindi qualunque incontro tra due o più persone. I bisogni comuni e gli interessi comuni sono il terreno privilegiato per abitare il confine tra religioni. Non si tratta di accettare ogni differenza come giusta o vera. Ma di accogliere comunque l altro come persona (già amata da Dio).
8 Colui che entra in un gruppo venendo da fuori, si trova nella posizione di «sradicato» cioè data dal fatto che: a) non appartiene al gruppo fin dall inizio; a) introduce nel gruppo elementi o qualità sociali che non sono derivati e derivabili dagli elementi o qualità che caratterizzano le relazioni del gruppo in cui entra. (ad esempio: lingua, cultura, religione, tipi di rapporti tra uomo e donna, tra figli e genitori, abbigliamento, cucina, legami di parentela con persone in paesi lontani, speciale interesse per quanto avviene in un paese lontano)
9 Questo sradicamento fa si che qualunque relazione questa persona avrà con i singoli membri del gruppo non sarà caratterizzata dagli stessi elementi che caratterizzano le relazioni tra i membri nativi del gruppo (ad es. la lingua, rapporti di parentela, di vicinato, essere già membri di associazioni, essere già colleghi di lavoro, «avere una religione» con maggiore o minore convinzione e pratica, modi di relazione tra uomo e donna, modi di passare il tempo libero, ecc )
10 Le relazioni tra due o più nativi sono tanto più ricche di aspetti quanti più elementi le compongono. Invece il terreno comune sul quale poggiano le relazioni tra nativi e stranieri non può che essere generale. Il nuovo arrivato dispone di pochi elementi in base ai quali stabilire le relazioni con i nativi. Questa scarsità di elementi fa si che i nativi tendano a considerarlo standard («voi cinesi siete tutti uguali, gli albanesi sono violenti, gli immigrati sono pericolosi»)
11 Sia il nativo che colui che viene da fuori tendono a pensare che quel tipo di relazione che hanno possono averla ugualmente con molti altri a lui simili. Ciascuno entra in relazione con l altro attraverso una riduzione dell altro ad uno schema generale. Attraverso questo processo, colui che viene da fuori rischia di restare straniero nel tempo, cioè di restare nel gruppo come membro sì, ma con una posizione marginale, esposta a estraneità, discriminazioni, incomprensioni, debolezza. Anche qui il luogo del confine è l interazione concreta e più il nativo sarà disponibile ad arricchirla a favore dello straniero, meno questo sarà reso straniero nel gruppo e in futuro.
12 Qualche lettura - Jacques Potin e Valentine Zuber, Dizionario dei monoteismi, EDB, 2005 (Per farsi un idea di noi stessi e degli altri. Semplice, chiaro, utile, ricco di informazioni) - Jaroslav Pelikan, Gesù nella storia, Laterza, 1989 (alcune interpretazioni che nelle diverse epoche sono state date della figura di Gesù. Per avere un idea della pluralità che è nella nostra fede) - Schalom Ben-Chorin, La fede ebraica, il melangolo, 1997 (lezioni sull ebraismo basate sulla dottrina di Maimonide, grande figura dell ebraismo europeo, vissuto nel XII secolo, ma ancora oggi molto studiato e considerato un punto di riferimento, più o meno come nel cattolicesimo è S. Tommaso d Aquino. Entrambi hanno Aristotele come base culturale. - Elia Benamozegh, Il Noachismo, Marietti, 2006 (piccolo libro sulla tradizione rabbinica che individua dei «comandamenti» dati a Noè, che sono rivolti a tutti, non solo al popolo di Israele (come invece sono quelli dati a Mosè). È una tradizione a cui oggi viene fatto riferimento per declinare un ebraismo universalistico, in cui il ruolo del popolo ebraico è di mostrare agli altri la vera via e orientarli verso di essa).
13 - Abraham Joshua Heschel, Il sabato. Il suo significato per l uomo moderno, Garzanti, 1999 (un libro che resta nel cuore, anche dei cristiani. Scritto per gli ebrei, nella descrizione del sabato come dono Dio nell incontro con Lui si intravede la figura di Cristo). - Jean-Louis Ska, Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico, EDB, 2013 (sui legami delle tre religioni abramitiche) Due libri per farsi un idea sull Islam - Luigi Patrini, Cari amici musulmani come rendere possibile la necessaria convivenza tra islamici e cristiani, Marietti, Pier Giorgio Gianazza, I Figli del Corano. L islam oltre i luoghi comuni, EDB, 2013
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