ROCCA DI MANERBA, ROCCA DI RIVOLI, ROCCA DI GARDA E L USO DI SITI ARROCCATI NELLA PREISTORIA

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1 Lawrence Barfield, Simon Buteux 13 ROCCA DI MANERBA, ROCCA DI RIVOLI, ROCCA DI GARDA E L USO DI SITI ARROCCATI NELLA PREISTORIA Lawrence Barfield, Simon Buteux 1. Introduzione Nella preistoria, come in tempi più recenti, la scelta di un luogo per abitazioni umane è sempre dipesa da un numero diverso di fattori 1. Le località scelte variano da regione a regione, da cultura a cultura e da periodo a periodo. Benché gli archeologi siano in grado di individuare località abitate nel passato ed in alcuni casi di comprenderne il modello di abitazione sebbene in maniera imperfetta in una regione specifica, l identificazione dei motivi per la scelta di un sito, o il modo in cui una rete di siti interagiva, è meno semplice. Anche la definizione della grandezza di un sito, della sua durata cronologica e la frequenza della sua occupazione può presentare difficoltà. In questo contributo viene descritta l occupazione preistorica di due siti posti su collina, la Rocca di Rivoli e la Rocca di Manerba. Entrambi sono stati scavati estesamente ed in molti aspetti somigliano alla Rocca di Garda (Fig.1). È auspicabile che il loro studio possa contribuire all interpretazione della sequenza di occupazione sulla Rocca di Garda. Tutte e tre le colline rappresentano siti di castelli medievali, ma la supposizione che essi siano stati occupati, principalmente per ragioni di difesa, anche in altri periodi può rivelarsi i n g a n n e v o l e 2 (Figg. 2 e 3). Nella preistoria, siti collocati su collina potevano assolvere a funzioni molto diverse dalla difesa, erano ad esempio punti di sorveglianza, luoghi di culto o di commercio. È possibile che legami con un luogo significativo nelle tradizioni e miti di un popolo possano anche aver giocato un ruolo nella scelta di un insediamento. Inoltre vanno anche tenute in conto le questioni del rapporto tra questi siti ubicati su collina ed altri insediamenti contemporanei, l uso del paesaggio circostante e la struttura socio-politica dell epoca. Fig. 1) Ubicazione delle rocche di Manerba, Garda e Rivoli. 2. L ubicazione dei siti Tutti e tre i siti occupano una posizione al confine tra la Pianura e le montagne. La spiegazione del loro uso ripetuto può essere semplicemente la 1 Per una discussione degli insediamenti difensivi vedi RO W- LANDS Per gli scavi medievali della Rocca di Manerba: BA R F I E L D, BROGIOLO,BUTEUX 1997; la Rocca di Rivoli: HUDSON,LA ROCCA HUDSON 1982.

2 14 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 2) Pianta della Rocca di Manerba (da BARFIELD, BUTEUX 1998). presenza di queste colline dominanti sulla Pianura. La Rocca di Rivoli si trova in una posizione chiave per dominare la valle dell Adige, in un percorso che si dirige verso l interno delle Alpi ed importanti passi alpini. Comunque, la possibile esistenza di una connessione tra una fase specifica dell occupazione e la comunicazione a lunga distanza non è facile da stabilire. D altra parte, l occupazione della Rocca di Manerba e della Rocca di Garda, che si trovano su sponde opposte del lago, deve aver avuto uno stretto collegamento con le attività connesse all uso del Lago di G a r d a. Benché tutti e tre i siti siano stati scelti presumibilmente a causa della presenza di una collina dominante, l ubicazione principale dell insediamento preistorico in una fase specifica non è sempre sulla cima della collina. Una spiegazione di questo fatto potrebbe essere che la cima faceva soltanto parte di un complesso d occupazione in cui diverse parti della collina venivano usate per diverse funzioni proprio come nel caso di un castello medievale. Esiste anche la possibilità che in alcuni casi i resti sulle sommità siano stati distrutti dall attività medievale. Sia nel caso della Rocca di Manerba 3 che della Rocca di Rivoli 4 sembra che l occupazione preistorica fosse concentrata su una spalla della collina, dove c era terreno più piano e più riparato dagli elementi atmosferici. Alla Rocca di Garda, d altra parte, dove c è un area piana più ampia sulla sommità, si trovano abitazioni preistoriche sia sulla sommità che ad una quota più bassa, in Loc. Capre, dove l accesso sia alla sommità che al lago erano ugualmente possibili. 5 A causa del fatto che le strutture preistoriche erano meno sostanziali di Fig. 3) Pianta della Rocca di Rivoli (da BARFIELD, BAGO- LINI 1976). quelle del periodo medievale, le località più riparate erano probabilmente preferite come luoghi d insediamento. 3 BORRELLO,BROGIOLO 1978; BORRELLO 1973; BARFIELD,BUTEUX BARFIELD,BAGOLINI SALZANI 1993.

3 Lawrence Barfield, Simon Buteux La sequenza di occupazione e la funzione dei siti Mesolitico e Neolitico antico La mancanza d occupazione in certi periodi può essere informativa tanto quanto la sua presenza. Per esempio, nessuno dei siti ha fornito evidenza di un occupazione precendente al Neolitico medio, e questo dato richiede una spiegazione. I siti dei cacciatori-raccoglitori del Mesolitico di solito erano collocati sia nel fondo valle che ad alta quota a più di 2000 metri, un ubicazione forse collegata ad uno sfruttamento stagionale di diverse risorse animali e vegetali. Non vi è evidenza che le località a media quota, come i siti arroccati, fossero favorite. A Manerba un accampamento datato al periodo di transizione tra il Mesolitico e l inizio del Neolitico, associato alla pesca, era collocato al livello del lago nel Riparo Valtenesi. 6 Durante il Neolitico antico e la prima fase della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata i siti di solito sono trovati nel fondo valle o sulle terrazze fluviali, e la loro mancanza in zone arroccate suggerisce che non ci fosse ancora bisogno di tali siti a scopo di difesa, controllo o culto Neolitico medio e recente L occupazione iniziale dei siti arroccati cominciò durante la seconda fase della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata, sia a nord che a sud della Pianura Padana. Questo fu un periodo, intorno al 4000 a.c., che vide lo sviluppo dello scambio a lunga distanza, per esempio di selce. È possibile interpretare gli insediamenti su tutti e tre i siti arroccati come posti centrali (central places) per il controllo del commercio e la distribuzione di beni economici. 8 È possibile che quest insediamenti abbiano avuto anche un ruolo difensivo e fossero stati luogi di culto, tutte funzioni che non sono incompatibili nel contesto dell organizzazione sociale preistorica. Alla Rocca di Rivoli alcuni scavi sono stati condotti da uno degli autori (Barfield) tra il 1963 ed il 1968 sull unica area piana sul pendio della Rocca, un campo chiamato Spiazzo. 9 È stata indagata una gran parte di un insediamento della Cultura Fig. 4) Strutture neolitiche nell area di Spiazzo sulla Rocca di Rivoli (da BARFIELD, BAGOLINI 1976). del Vaso a Bocca Quadrata (Fig.4). Le strutture principali trovate comprendavano pozzetti scavati nel sottosuolo, di un tipo che una volta era interpretato come fondi di capanna, ma più probabilmente si tratta di pozzi per l estrazione dell argilla per l intonaco di capanne o per immagazzinamento, in seguito riempiti con rifiuti derivanti dall insediamento. Le case erano di legno ed almeno una era stata coperta d intonaco decorato con motivi lineari e curvilinei incisi. Una fossa interrotta, costruita in sezioni regolari di due metri, divideva il sito. Questa è una struttura interessante in quanto assomiglia a strutture rituali contemporanee della Cultura di Chassey in Francia e può essere associata al fenomeno più generale delle recinzioni interrotte tipiche del Neolitico dell Europa settentrionale. 10 Tali siti, come forse nel caso 6 BARFIELD 1983 e BAGOLINI WHITTLE BARFIELD, BAGOLINI BURGESS et al

4 16 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 5) Rocca di Rivoli: Idoletti e pintadere neolitici, grandezza 2/3 (da BA R F I E L D, BA G O L I N I ). delle rocche, erano spesso associati a riunioni religiose, scambio e commercio. Reperti di rilievo dalla Rocca di Rivoli comprendono idoletti femminili e pintadere in terracotta, di ispirazione balcanica, che sono elementi tipici della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata (Fig.5). Le pintadere sono stampi di argilla di solito decorati con motivi curvilinei, zig-zag incisi, o punti impressi, che probabilmente erano adoperati per la decorazione del corpo. Per quanto riguarda la ceramica, in questo sito è stato possibile per la prima volta identificare e definire le ultime due fasi della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata: Rivoli Chiozza (o VBQ II, stile meandrospiralico) e Rivoli Rocca (o VBQ III, stile a impressioni e incisioni) (Fig.6). L ultima di queste due fasi della cultura fiorì durante il Neolitico recente. Senza dubbio, una funzione principale dell insediamento neolitico sulla Rocca di Rivoli, almeno durante le ultime fasi d occupazione, fu quella di centro per la lavorazione e la distribuzione della selce di alta qualità proveniente dai vicini Monti 11 BARFIELD BARFIELD,BUTEUX 1998; BARFIELD,BROGIOLO,BUTEUX Gli strati inferiori sono ancora da esplorare.

5 Lawrence Barfield, Simon Buteux 17 Fig. 6) Ceramica neolitica dalla Rocca di Rivoli: A) Vasi a bocca quadrata nello stile spirale-meandrico della fase media della cultura del VBQ, B) Vasi a bocca quadrata nello stile ad incisioni ed impressioni della fase recente della cultura del VBQ, grandezza 1/3 (da BARFIELD, BAGOLINI 1976). Lessini o Monte Baldo. 1 1 L industria litica era abbondante con bulini, grattatoi frontali, punte di freccia peduncolate ed ogivali quali strumenti princ i p a l i. L insediamento neolitico sulla Rocca di Manerba presenta sia somiglianze che differenze interessanti con quello sulla Rocca di Rivoli. Gli scavi sulla Rocca di Manerba sono ancora in corso, e gli autori sono responsabili soprattutto degli aspetti preistorici della ricerca mentre il Prof. G. P. Brogiolo dell Università di Padova è responsabile per la parte medievale. 12 Come a Rivoli, l insediamento neolitico è collocato sulla spalla della collina e non in cima (Fig.7). Il pendio qui è piuttosto ripido e un terrazzamento artificiale, sostenuto da muri di contenimento in pietra di costruzione grezza, fu costruito per creare una superficie più piana ed ampia per la costruzione di case. Per quanto riguarda le strutture stesse, fino ad ora sono state recuperate soltanto scarse tracce ma sembra che 11 BARFIELD BARFIELD,BUTEUX 1998; BARFIELD, BROGIOLO,BUTEUX 1997.

6 18 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 7) Sequenza stratigrafica in Sito X sulla Rocca di Manerba (da BARFIELD, BUTEUX 1998). riguardino case in legno con fondi rettangolari, comprendenti uno strato di sassi, e buche di palo 13. La differenza principale tra la Rocca di Manerba e la Rocca di Rivoli durante il Neolitico è rapresentata dalla cultura materiale. Il materiale neolitico dalla Rocca di Manerba appartiene in gran parte alla Cultura di Lagozza, con soltanto una piccola quantità di materiale (comprendente una pintadera) associata alla Cultura del Vaso a Bocca Quadrata (Fig.8). 14 Le ragioni di questa differenza non sono chiare e potrebbero essere sia cronologiche che geografiche. È chiaro che la Cultura di Lagozza deriva dalla Cultura di Chassey della Francia meridionale, e possibilmente la sua comparsa in Italia settentrionale, dove essa sostituisce la Cultura del Vaso a Bocca Quadrata 1 5, è dovuta ad un nuovo gruppo etnico proveniente da ovest. 16 Sembra che il confine di questa nuova cultura sia la sponda occidentale del Lago di Garda, dove si trova la Rocca di Manerba, perché ad est del Lago di Garda, nel Veneto nord-orientale, la Cultura del Vaso a Bocca Quadrata continuava a fiorire durante il Neolitico recente, come abbiamo già visto alla Rocca di Rivoli. È stato suggerito che lo scarso materiale dalla Rocca di Rivoli che mostra l influenza della Cultura di Lagozza sia arrivato quale conseguenza dei rapporti commerciali e senz altro può essere dimostrato che sia la Rocca di Rivoli che quella di Manerba partecipavano alle reti di scambio che coinvolgevano la ridistribuzione di selce di alta qualità proveniente dai Monti Lessini o dal Monte Baldo. La differenza tra il lato orientale ed il lato occidentale del Lago di Garda diventa ancora più evidente quando si prende in considerazione il materiale neolitico, ancora non ben conosciuto, della Rocca di Garda, che sembra appartenere alla Cultura del Vaso a Bocca Quadrata, anche se la Rocca di Garda può essere vista dalla Rocca di Manerba attraverso il lago. D interesse in questo contesto è la ceramica proveniente da un saggio di scavo intrapreso recentemente sulla sommità della Rocca di Garda che è stata datata all ultima fase della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata e perciò può essere contemporanea all insediamento della Cultura di Lagozza sulla Rocca di Manerba. 1 7 Comunque, dovrebbe essere notato che alcuni studiosi ritengono che la sovrapposizione cronologica tra la Cultura del Vaso a Bocca Quadrata e la Cultura di Lagozza in quest area sia minima. 18 In questo caso l insediamento neolitico sulla Rocca di Manerba andrebbe visto come più recente dei due siti ad est del lago. Nel contesto di questo dibattito, non è chiaro se la piccola quantità di materiale dalla Rocca di Manerba attribuibile alla Cultura del Vaso a Bocca Quadrata rappresenti una fase di occupazione distinta, prima della fondazione dell insediamento della Cultura di Lagozza, o se sia presente come conseguenza di attività commerciali, nello stesso modo nel quale è stata interpretata la piccola quantità di materiale della Cultura di Lagozza dalla Rocca di Rivoli. È auspicabile che la ricerca in corso a Manerba servirà a chiarire questo problema. L industria litica associata con l insediamento della Cultura di Lagozza sulla Rocca di Manerba è costituita da una selce di buona qualità probabilmente importata dai Monti Lessini, così come la selce adoperata sulla Rocca di Rivoli. Selce locale della formazione del Medolo, di una qualità 13 Gli strati inferiori sono ancora da esplorare. 14 BORRELLO 1973, BORRELLO,BROGIOLO C è materiale della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata a Sopra Sasso, appena sotto la Rocca di Manerba. 16 BAGOLINI SALZANI DE MARINIS,PEDROTTI 1997.

7 Lawrence Barfield, Simon Buteux 19 Fig. 8) Materiali neolitici dalla Rocca di Manerba: A) Ceramica della cultura di Lagozza (da BORRELLO 1973), B) Lame in selce, C) Pintadera neolitica, grandezza 2/3. inferiore, è invece assente. Il materiale litico è caratterizzato, da un lato, da una tecnologia laminare di ottima qualità, e dall altro dalla presenza di prodotti di scheggiatura, fattore attestante l importazione di pre-nuclei o di nuclei sul sito e la successiva produzione di lame sul posto. La tecnologia laminare con percussione indiretta è una tecnologia nella quale la Cultura di Lagozza eccelleva e necessitava di una selce di buona qualità. Nella tipologia litica si trovano grattatoi frontali, punteruoli, bulini e punte di freccia trasversali. Nonostante le differenze culturali tra i due siti, sembra che durante il Neolitico recente sia la Rocca di Manerba che la Rocca di Rivoli fossero posti centrali per la lavorazione e possibilmente per la ridistribuzione di selce importata di buona q u a l i t à. Il contributo che possono fornire ulteriori scavi sulla Rocca di Garda è quindi molto importante. Il sito ha il potenziale di chiarire l importante problema della possibile contemporaneità della fase finale della Cultura del Vaso a Bocca Quadrata e la Cultura di Lagozza e di chiarire il possibile ruolo dei siti arroccati come posti centrali nelle reti di commercio e di scambio L Eta del Rame e del Vaso Campaniforme Nell Età del Rame, che inizia intorno al 3200 a.c., vediamo dei profondi cambiamenti nella cultura, società ed insediamento nell Italia settentrionale. Insediamenti in questa fase sono rari, però sepolture, sia in necropoli di singoli inumati, che sepolture collettive 19 sono più comuni. La Rocca di Rivoli sembra essere abbandonata in questo periodo, sebbene strumenti in selce del tipo campignano, dunque attribuibili a questo 19 Come nel Riparo Valtenesi a Manerba : BARFIELD 1984.

8 20 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I periodo, sono stati trovati nel Riparo Regano ai piedi della Rocca. 2 0 D altra parte a Manerba troviamo non soltanto una continuazione d occupazione sulla Rocca ma anche un area di sepoltura importante al bordo del lago sotto la scogliera imponente del Sasso. Quest ultimo sito, il Riparo Valtenensi, comprendeva una serie di capanne mortuarie in legno, contenenti, oltre ad ossa umane non in articolazione, anche una ricca serie di corredi, soprattutto elementi di collana e punte di freccia in s e l c e. 2 1 Sulla Rocca di Manerba l insediamento sulla spalla della cima è di nuovo occupato, forse dopo un interruzione, con un notevole cambiamento della cultura materiale. La ceramica dell Età del Rame differisce in modo cospicuo da quella fine della Cultura di Lagozza; comprende adesso soprattutto vasi grossolani con cordoni lisci e tazze più fini con anse a nastro. Ceramica distintiva dell Età del Rame, quale la White Ware, ceramica scopettata e ceramica impressa con puntini (Fig.9A), è presente, ma in minima quantità. Anche l industria litica è diversa da quella neolitica. L uso di selce di buona qualità importata dai Monti Lessini continua, ma soltanto per la produzione di strumenti di qualità come pugnali e punte di freccia, (Fig.9B). Una selce locale proveniente dai depositi del Medolo, di una qualità meno buona, è adesso impiegata per strumenti di uso comune come grattatoi, bulini e coltelli. La produzione di strumenti su lame è in questo periodo molto ridotta. È difficile spiegare perché vi sia una continuazione dell occupazione sulla Rocca di Manerba ma non sulla Rocca di Rivoli. Forse la diminuzione dell importanza del commercio di selce portò all abbandono di Rivoli quale centro di scambi. Sicuramente l introduzione del metallo comportò mutamenti nell organizzazione delle reti commerciali. Va notato che il Riparo Valtenesi appartiene a una tradizione di sepolture collettive, il cosidetto gruppo di Civate, diffusa soprattutto in Lombardia. Ad est del Lago di Garda e nella Pianura Fig. 9) Rocca di Manerba, Sito X: A) Coccio dell età del rame, B) Punte di freccia dagli strati dell età del rame e della cultura del vaso campaniforme, grandezza 2/3 (da BARFIELD, BUTEUX 1998). Padana (Cultura di Remedello) si trova soprattutto una tradizione di sepolture singole. 22 È possibile che il lago fungesse anche in questo periodo quale confine tra due aree culturali. In contrasto con l impressione di una frequentazione irregolare dei siti nel corso della prima parte dell Età del Rame, questi tre siti, la Rocca di Rivoli, la Rocca di Manerba e la Rocca di Garda furono occupati nel periodo della Cultura del Vaso Campaniforme. Questa cultura comparve in Europa intorno al 2500 a.c. dimostrando una notevole uniformità su una area che si estende dalla Scozia al Marocco e dalla Sicilia alla Polonia. 2 3 Il suo aspetto più caratterisico è la presenza di un bicchiere per bere, fine e decorato: il vaso campaniforme (Fig.10). A questo vaso si associava anche una ceramica comune più varia. Si può interpretare il fenomeno del vaso campaniforme in Europa in diversi modi l arrivo di un nuovo gruppo etnico, o un culto associato con il consumo di bibite alcoliche, oppure come un influsso di artigiani in metallurgia e commercianti. Sulla Rocca di Manerba pare esista una continuità tra l occupazione dell Età del Rame e quella della Cultura del Vaso Campaniforme, con alcuni 20 PELLEGRINI BARFIELD 1983 e BARFIELD NICOLIS, MOTTES 1998.

9 Lawrence Barfield, Simon Buteux 21 Fig. 10) Vasi Campaniformi: A) dalla Rocca di Rivoli, B) dalla Rocca di Manerba, Sito X, grandezza 2/3, (A, da BAR- FIELD, BAGOLINI 1976; B, da BARFIELD, BUTEUX 1998). aspetti, come l industria litica e la ceramica grossolana, mostranti pochi cambiamenti. Sulla Rocca di Rivoli, d altra parte, la comparsa di vasi campaniformi segue un interruzione nell occupazione del sito ed i cocci campaniformi sembrano essere più strettamente associati con il successivo insediamento dell Età del Bronzo antico. Qualunque siano le cause del fenomeno campaniforme, il fatto che i siti arroccati furono insediati in questo periodo, per difesa, come centri di scambio o culto, è significativo per l interpretazione di questa cultura L antica e media Età del Bronzo Durante l antica Età del Bronzo (c a.c.) troviamo di nuovo un notevole contrasto tra l occupazione sulla Rocca di Rivoli e quella sulla Rocca di Manerba. Sulla Rocca di Rivoli, la rioccupazione dell area di Spiazzo sulla spalla della collina nel periodo del vaso campaniforme segnala l inizio di un intenso periodo d occupazione della rocca che continuerà nell antica Età del Bronzo (Fig.11A). La ceramica e altri manufatti recuperati sono tipici della cultura chiamata Polada. Alla Rocca di Manerba, in contrasto, è stata rinvenuta soltanto una minima quantità di materiale dell antica Età del Bronzo. Sembra che in questo sito un occupazione di lunga durata, di più di 2000 anni, sia stata sostituita da visite occasionali. La spiegazione di questo contrasto tra la Rocca di Manerba e la Rocca di Rivoli, se non di origine tafonomica, può essere spiegata con la diversa ubi-

10 22 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 11) A) Rocca di Rivoli: ceramica dell età del bronzo antico, 1/3, B) Rocca di Manerba: ansa cornuta del bronzo medio, 2/3 (A, da BARFIELD, BAGOLINI 1976). cazione dei due siti. La Rocca di Rivoli era situata in una posizione di controllo sul fiume Adige e forse in questo periodo controllava il commercio di materiali come il rame alpino. La Rocca di Manerba, d altra parte, non si trova in una tale posizione chiave rispetto al traffico commerciale, e la riduzione delle attività in questo periodo potrebbe essere collegata con la comparsa di numerosi insediamenti palafitticoli, che in questo momento si stabiliscono intorno al bacino meridionale del Lago di Garda, diventando l aspetto più distintivo dell insediamento dell antica Età del Bronzo. 24 In tutti e tre i siti c è scarsa evidenza di occupazione nel corso del Bronzo medio, un periodo nel 24 ASPES 1982.

11 Lawrence Barfield, Simon Buteux 23 Fig. 12) Rocca di Rivoli: A) Ceramica e spillone dell età del bronzo finale, 1/3, B) Piede a spirale da una fibula dell età del ferro, 1/1 (da BARFIELD, BAGOLINI 1976). quale si attesta la continuazione degli insediamenti palafitticoli insieme ad un espansione di popolazione verso la Pianura Padana, la Cultura delle Terramare. Sulla Rocca di Manerba si trovano soltanto alcune anse cornute, tipiche di questa fase (Fig.11B) Bronzo Finale Nel corso del Bronzo Finale i due siti arroccati acquistano di nuovo importanza come punti d insediamento. Sulla Rocca di Rivoli questa occupazione è stata riconosciuta dalla presenza di ceramica tipica del periodo, insieme ad uno spillone di bronzo, (Fig.12A). Sulla Rocca di Manerba la rioccupazione è intensiva su tutta la superfice della collina, e sulla spalla abitata durante il Neolitico e l Età del Rame si trova un livello di abitazione, piuttosto rimaneggiato, associato a buchi di palo e ceramica. Il Bronzo Finale è un periodo di maggior cambiamento sociale ed economico nell Italia settentrionale, associato con l emergenza di gruppi con identità regionale ed etniche che più tardi formeranno le aree culturali dell Età del Ferro con una polarizzazione di potere verso il Veneto orientale

12 24 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 13) Rocca di Manerba: Ceramica dell età del ferro (da BROGIOLO 1972). (Cultura Paleoveneta) e la Lombardia occidentale (Cultura di Golasecca). 25 Gli insediamenti lungo i margini del lago vengono abbandonati e questo fenomeno è accompagnato da uno spopolamento generale dell area di Garda, ad eccezione di alcuni siti strategici come i siti arroccati. A tutt oggi non è chiaro se questi cambiamenti siano stati causati da processi socio-politici interni, fattori ambientali-climatici o persino invasioni dall Europa centrale. Quest ultima possibilità sembra trovare supporto nella somiglianza culturale fra il Bronzo Finale dell Italia settentrionale e la cultura dei Campi d Urne al di là delle Alpi in questo periodo. È un momento della preistoria in cui si trova ampia evidenza di rapporti e scambi, in particolare di oggetti in bronzo, tra i due lati delle Alpi. È nel contesto di tale quadro economico e politico che va interpretata la rioccupazione dei siti sulla Rocca di Manerba, la Rocca di Rivoli e forse la Rocca di Garda. 26 La Rocca di Rivoli di nuovo approfitta dell ubicazione strategica del sito sull Adige, mentre la Rocca di Manerba e la Rocca di Garda si trovano in posizioni strategiche rispetto al Lago di Garda. Nel caso della Rocca di Manerba si può aggiungere che il collasso del sistema di insediamenti sul lago può essere anche collegato con questa nuova fase d insediamento. In questo contesto è interessante notare che la ceramica del Bronzo Finale della Rocca di Manerba, in linea con altri siti sulla sponda occidentale del lago, come Monte Covolo, è collegata più con l area Protoveneta centrata nel Veneto orientale che con l aspetto Protogolasecchiano della Lombardia. 2 7 Il controllo del lago in questo periodo rimase così nelle mani dei centri di potere del Veneto. I tre siti qui discussi possono forse anche essere visti come parte di un confine tra i gruppi Proto-Veneti della Pianura e l emergente gruppo etnico alpino della Cultura Meluno- Luco (i Raeti) dominante l area a nord del lago. 25 DE MARINIS 1986, p. 24; NEGRONI CATACCHIO È anche il momento nel quale si trova l apertura delle zone montane alpine ai duplici apporti commerciali centro-italici e padani da un lato, transalpino dall altro POGGIANI KELLER 1989, p La famosa necropoli di Garda, databile a cavallo tra la fine del Bronzo Finale e l Età del Ferro si trova però ai piedi della Rocca di Garda: SALZANI BROGIOLO 1972; BARFIELD,BUTEUX,BOCCHIO 1995.

13 Lawrence Barfield, Simon Buteux 25 Fig. 14) Rocca di Manerba: Ripostiglio di spilloni del bronzo finale/età del ferro, 2/3 (da BROGIOLO 1972) L Età del Ferro Nel corso dell Età del Ferro è probabile che il ruolo dei siti arroccati sia cambiato nuovamente. Ci sono poche tracce d insediamento in questo periodo sia sulla Rocca di Rivoli che sulla spalla della Rocca di Manerba. Si trovano però tracce di occupazione ed una sepoltura ad una quota più bassa sul pendio di Manerba. Sulla sommità della rocca è stato recuperata ceramica (Fig.13) ed un ripostiglio di bronzi in una conca che si trova un po sotto la sommità verso est, nel corso degli scavi del Questo ripostiglio comprendeva soprattutto spilloni e qualche fibula (Fig.14). Tipologicamente questi oggetti coprono un periodo di tempo che va dalla fine del Bronzo Finale (X secolo a.c.) fino alla seconda fase dell Età del Ferro (VIII secolo a.c.). Uno strato di cenere e ciottoli sulla sommità è anche databile all Età del Ferro. Per il ripostiglio e lo strato con ciottoli è probabile si tratti di un contesto rituale. La deposizione di oggetti di metallo, soprattutto spilloni e fibule, è un aspetto dei santuari collinari, i cosidetti B r a n d o p f e r p l ä t z e, che si trovano distribuiti su una grande area delle Alpi centrali dalle pre-alpi italiane verso nord fino all Austria. 2 9 A n c h e i depositi bruciati sulla cima della Rocca di Manerba suggeriscono tale interpretazione. Si può anche notare che l unico reperto dell Età del Ferro dalla Rocca di Rivoli è parte di una fibula con un piede a disco, databile al nono secolo a. C. (Fig.12B); non è impossibile che anche questo sia da collegare con un deposito votivo. 4. Conclusioni Anche se sono conosciuti soprattutto per i loro castelli medievali, i tre siti in considerazione possiedono un ricco passato d uso e frequentazione preistorica (Fig.15). Un tema generale che emerge dal nostro studio è il probabile cambiamento di funzione di questi siti attraverso il tempo. Anche se i due siti della Rocca di Manerba e la Rocca di Rivoli sono stati sicuramente occupati contemporaneamente soltanto in tre momenti della preistoria - il Neolitico tardo/medio, il periodo della Cultura del Vaso Campaniforme ed il Bronzo Finale - è possibile che avessero funzioni diverse nelle tre fasi. 28 BROGIOLO GL E I R S C H E R Un altro esempio, non lontano da Manerba, si trova sulla cima di Monte Covolo, Villanuova sul Clisi, Brescia.

14 26 PROGETTO ARCHEOLOGICO GARDA - I Fig. 15) L occupazione comparativa della Rocca di Rivoli e della Rocca di Manerba. Un secondo tema è rappresentato dalla similarità tra la sequenza culturale sulla Rocca di Manerba e quella sulla Rocca di Rivoli. Tuttavia, esistono anche notevoli differenze. Fattori topografici, economici e culturali portarono all abbandono di un sito e alla continuità d occupazione di un altro in una certa fase. Ogni sito possiede la sua propria storia. Per la Rocca di Manerba, come anche per la Rocca di Garda, questa è ancora in corso di studio. Tale storia di funzioni variabili attraverso il tempo non finisce al confine arbitrario tra la protostoria e la storia. Negli scavi recenti sulla Rocca di Manerba, per esempio, è stato possibile rintracciare la storia della Rocca fino al suo abbandono nel Il possibile santuario collinare dell Età del Ferro può essere visto come il precursore del tempio di Minerva, anch esso per lungo tempo ipotizzato sulla rocca e forse adesso riconosciuto dagli scavi del Esistono indizi che il sito adottò, come già nel Bronzo Finale, un ruolo strategico per la difesa del lago ed il commercio alla fine del periodo romano. Tale ruolo sarebbe stato svolto anche dalla Rocca di Garda in questo periodo. Gli scavi recenti sulla Rocca di Manerba hanno prodotto pure tracce di strutture in legno del periodo alto medievale, precedenti alla costruzione del castello medievale in pietra. La costruzione dei castelli sulla Rocca di R i v o l i 3 0 e la Rocca di Garda, come anche sulla Rocca di Manerba 3 1 non deve essere considerata come un avvenimento di un singolo periodo ma deve essere posta nel contesto di uno sviluppo che si estende fin nella lontana preistoria. La Rocca di Garda dev essere vista sia come uno sito in sé, che come un sito che contribuisce alla comprensione più generale della preistoria e la storia dell area benacense. Le ricerche archeologiche future sulla Rocca di Garda porteranno non soltanto dati accademici fondamentali - che, come abbiamo visto, contribuiranno alla risoluzione di importanti problemi archeologici - ma potranno essere di aiuto a tutta la comunità del Garda e allo sviluppo turistico dell area. 30 HUDSON,LA ROCCA HUDSON BARFIELD, BUTEUX,BROGIOLO 1997.

15 Lawrence Barfield, Simon Buteux 27 BIBLIOGRAFIA ASPES A. (a cura di)1982, Palafitte: mito e realtà,museo Civico di Storia Naturale, Verona BA G O L I N I B. 1980, Introduzione al neolitico dell Italia setten - trionale, Perdenone, BA G O L I N I B. 1986, Westliche Einflusse im Neolitikum in Nord Italien, Évkönyve Szekszárd, XII, pp BARFIELD L. H. 1983, The chalcolithic cemetery at Manerba del Garda, Antiquity, 57, pp BARFIELD L. H. 1983, Manerba del Garda (Brescia), Loc. Sasso. Scavi al Riparo Valtenesi, Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia, pp BARFIELD L. H. 1984, Il calcolitico alla luce degli scavi del Sasso di Manerba, Atti del 2 Convegno Archeologico Regionale, Como, pp BA R F I E L D L. H. 1985, Burials and boundaries in Chalcolithic Italy, in MALONE C., STODDART S. (a cura di), Papers in Italian Archaeology IV; The Cambridge Conferen - ce, pt.ii, Prehistory, British Archaeological Reports, International Series, 244, pp BARFIELD L. H. 1994, The exploitation of flint in the Monti Les - sini, Northern Italy, in ASHTON N., DAVID A. (a cura d i), Stories in Stone, Lithic Studies Occasional Papers N. 4, pp BARFIELD L. H., BAGOLINI B. 1976, The Excavation on the Rocca di Rivoli, Verona, , Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona (II serie) N. 1. BARFIELD L. H., BARKER G.W.W., CHESTERMAN J. T., PALS J. P. VOORIPS A , Excavation at Monte Covolo sul Clisi Brescia, , part 2, Annali del Museo di Gavardo, 13, pp BARFIELD L. H., BIAGI P., BORRELLO M-A , Scavi nella stazione di Monte Covolo ( ), parte 1, Annali del Museo di Gavardo, 12, pp BA R F I E L D L. H., BR O G I O L O G. P., BU T E U X S. 1997, Rocca di Manerba (BS), relazione preliminare sugli scavi 1995, Archeologia Medievale, XXIV, pp BA R F I E L D L. H., BU T E U X S., BO C C H I O G. 1995, Monte Covolo, una montagna e il suo passato, BUFAU, Birmingham. BARFIELD L. H., BUTEUX S. 1998, Rocca di Manerba, Italy: Exca - vations 1995/7: an interim report, B i r m i n g h a m University Field Archaeology Unit, project n 413. BO R R E L L O M-A. 1973, Hallazgos de materiales de tradicion Lagozza en la Rocca di Manerba, Prov. di Brescia, Benacus, I, pp BO R R E L L O M - A., BR O G I O L O G. P. 1978, Nuovo saggio di scavo sulla Rocca di Manerba, Benacus, pp BR O G I O L O G. P. 1972, Saggi di Scavo sulla Rocca di Manerba (BS), Memorie della Val Tenesi, II, pp. 23-5l. BR O G I O L O G. P. 1973, La prima fase dello scavo sulla Rocca di Manerba (BS), Nota Preliminare, Benacus, I, pp BURGESS C., TOPPING P., MORDANT C., MADDISON M. (a cura di) 1988, Enclosures and defences in the Neolithic of Western Europe, British Archaeological Reports, International Series, 403. DE MARINIS R. 1986, Dall età del Bronzo all età del Ferro nella Lombardia orientale, in R. D E MA R I N I S (a cura di), Gli Etruschi a nord del Po, Mantova. DE MARINIS R., PEDROTTI A. L. 1997, L età del rame nel versan - te italiano delle alpi centro-occidentali, Atti della XXXI Riunione Scientifica dell IIPP, Courmayeur 1994, Firenze, pp GL E I R S C H E R P , Campo Paraiso, un Brandopfer - platz tipo Rungger Egg?, Annuario Storico della Valpolicella, pp HUDSON P., LA ROCCA HUDSON C. 1982, Rocca di Rivoli. Storia di una Collina nella valle dell Adige tra preistoria e medioevo, Verona. NE G R O N I CA T A C C H I O N , II Bronzo finale e l inizio dell età del Ferro in transpadana: elementi comuni all area orien - tale e occidentale, Annali Benacensi, 5, pp NICOLIS F., MOTTES E. (a cura di) 1998, Simbolo ed enigma, Il bicchiere campaniforme e l Italia nella preistoria europea del III millennio a.c., Servizio Beni Culturali, Trento, pp PE L L E G R I N I G. 1875, Officina preistorica a Rivoli Veronese, Verona. PO G G I A N I KE L L E R R. 1989, Valtellina e Valchiavenna nella preisto - ria e protostoria: ritrovamenti e siti dal mesolitico al età del ferro, in R. PO G G I A N I KE L L E R (a cura di), V a l t e l l i n a e mondo alpino nella preistoria, pp , M o d e n a. RO W L A N D S M. J. 1972, Defence: a factor in the organisation of s e t t l e m e n t s, in P. J. UCKO, R. TRINGHAM, G. W. DIMBLEBY(a cura di), Man, Settlement and Urba - nism, Duckworth, London. SA L Z A N I L , La necropoli di Garda (Verona), B o l l e t t i n o del Museo Civico di Storia Naturale di Verona, 11, pp SALZANI L. 1993, Rocca di Garda, Quaderni di Archeologia del Veneto, IX, pp WHITTLE A. 1988, Contexts, activities, events Aspects of Neo - lithic and Chalcolithic enclosures in Central and Western Europe, in BU R G E S S, TO P P I N G, MO R D A N T, MADDISON, pp

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