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2 COSTRUISCI LA L ammiraglia della flotta del Re Sole Pubblicazione edita da De Agostini Publishing S.p.A. n. 2 Direzione Editoriale: Barbara Schwartz Coordinamento redazionale: Giuliano Donati Direttore Marketing: Valentina Bramati Product Manager: Marina Zanotti Consulenza di Marketing: Francesco Losco Coordinamento iconografia: a cura dei Servizi Editoriali Iconografici Realizzazione: milanoedit s.r.l. Redazione: Maurizia Musanti Progetto grafico: Creo sas, Marco Matricardi Impaginazione: Camillo Sassi Testi: Carlo Cavaletto, archivio Associazione Modellisti Navali Magellano ( Tavole tecniche: Lubra 2008 Ediciones Altaya, S.A De Agostini Editore S.p.A. Novara 2016 De Agostini Publishing Italia S.p.a Registrazione presso il Tribunale di Novara n. 431 del 18/11/2009 Iscrizione al ROC n del 24/11/2000 Direttore responsabile: Pietro Boroli De Agostini Editore: Novara, via G. da Verrazano 15 Redazione: Novara, corso della Vittoria 91 Referenze fotografiche: archivio Carlo Cavaletto, archivio Associazione Modellisti Navali Magellano, DeA/A. Dagli Orti, DeA/G. Dagli Orti, DeA Picture Library ISSN: PER TUTTE LE INFORMAZIONI SULLE OPERE DE AGOSTINI deagostini.com

3 INTRODUZIONE Manuale di architettura navale SCHEDA 6 Attrezzature di cantiere e prime fasi d impostazione di un vascello Riproduzione di un cantiere navale del XVII secolo, fotografata a una mostra di modellismo a Saint Malò. Lo scheletro della nave, pronto per essere ricoperto dal fasciame, è sostenuto da numerosi puntelli. La prima sezione che veniva impostata sul cantiere era la chiglia della nave, ossia la parte strutturale principale dello scafo, composta da un numero variabile di elementi. Per approntare la chiglia si procedeva posizionando separatamente sulle taccate un blocco per volta, che poi veniva rifinito e collegato a quello successivo. Questa fase della lavorazione non richiedeva l impiego di attrezzature di cantiere specifiche: ciascun componente della chiglia, infatti, poteva essere sollevato a braccia con l aiuto di piani inclinati e di paranchi. Dispositivi di sollevamento Per sollevare e mettere in opera i pezzi di ossatura del vascello di maggior peso, ad esempio la ruota di prua, ossia l elemento posto davanti alla chiglia e che aveva un peso superiore alle tre tonnellate, era richiesto invece l impiego di speciali gru di carico che venivano innalzate dopo aver allestito lo scalo. Nei cantieri navali erano particolarmente diffusi i bighi semplici (cioè a singolo palo, vedi tavola 12) o riuniti a coppie. Un tipico bigo (o biga) per la costruzione di un vascello di grandi dimensioni era costituito da due tronchi di conifera, alti circa venti metri e con un diametro alla base di circa un metro, uniti per le estremità superiori da una legatura, detta portoghese. Le estremità inferiori dei due tronchi erano divaricate di 5-6 metri e questa apertura era mantenuta stabile da una legatura, la trincatura ; le estremità inferiori erano corredate da elementi di appoggio, gli zoccoli o ciabatte, che scorrevano in una rotaia apposita. I bighi, disposti a entrambi i lati del vascello in costruzione, erano trattenuti in corrispondenza della legatura portoghese da due paranchi i cui tiranti, detti vette, erano inchiodati ai tronchi; i paranchi permettevano di mantenere i bighi ben ancorati al terreno, di accostarli o divaricarli. Ciascun bigo era trattenuto da quattro tiranti (i venti ) fissati alle estremità superiori e da altri due posti a un terzo dell altezza; i venti erano mantenuti tesi da paranchi volanti. Ai bighi erano fissati ulteriori paranchi: sulla testa, ossia l estremità superiore, si trovavano uno o due pa- 21

4 ESEMPI DI DISPOSITIVI DI SOLLEVAMENTO Riproduzione di un bigo di carico semplice, ampiamente utilizzato per assemblare i particolari di una nave di medie dimensioni. Si possono notare la legatura portoghese in testa, lo zoccolo sulla rotaia al piede, i diversi tiranti e i numerosi paranchi con pulegge. Gru risalente al XVIII secolo adottata in installazioni fisse come i cantieri in muratura, gli scali di carenaggio e i bacini di carico delle navi. TAVOLA 12 22

5 INTRODUZIONE ranchi semplici e, all altezza della legatura portoghese, altri due grandi paranchi. Un ulteriore paranco, il mantiglio, serviva per regolare l inclinazione del bigo. Oltre ai bighi, i cantieri potevano essere dotati di altre macchine per il sollevamento, come le capre (un semplice treppiede con un paranco in cima) e tipologie diverse di gru, come quella illustrata a destra a tavola 12 e solitamente destinata a installazioni fisse. Posizionamento della ruota di prua Dopo aver predisposto l intero insieme dei bighi, veniva sistemata in piano, lungo la chiglia, la ruota di prua. Quindi si fissavano due grossi paranchi in corrispondenza del suo baricentro e altri due verso la testa. La ruota veniva poi issata mediante l insieme di questi paranchi, cui si aggiungevano eventuali ulteriori paranchi di ritenuta, e calata fino al punto di connessione con l estremità anteriore della chiglia. Infine, la ruota veniva giuntata provvisoriamente alla chiglia con perni di legno, le caviglie. Tutto l insieme era poi immobilizzato con sostegni verticali infissi obliquamente nel terreno, i puntelli, posizionati sulle facce laterali e sul bordo anteriore della struttura di prua (vedi tavola 13). Manuale di architettura navale SCHEDA 6 Posizionamento dell arcaccia L arcaccia, ossia l insieme del dritto e di tutta la zona sagomata della poppa, doveva essere installata all estremità posteriore della chiglia. L arcaccia veniva lavorata e assemblata per intero nelle vicinanze del cantiere, e, dato che il suo peso superava nei vascelli maggiori le quindici tonnellate, doveva essere spostata mediante paranchi, dopo essere stata opportunamente rinforzata con traversine e legature provvisorie, per scongiurare il rischio di rotture o deformazioni durante lo spostamento. Un volta giunta presso lo scalo, l arcaccia veniva posata a terra, in piano e in linea con la chiglia; quindi veniva issata per mezzo di bighi di carico fino alla zona di unione con la chiglia, alla quale si collegava per mezzo di uno speciale incastro. Per sollevare l arcaccia venivano utilizzati due paranchi posti ai lati della struttura e legati all estremità superiore del dritto di poppa; quest ultimo veniva poi calato fino al punto di connessione della chiglia. A causa della complessità della struttura e del notevole peso, la messa in opera dell arcaccia era particolamente delicata. Una volta unite chiglia e arcaccia, quest ultima era sorretta da una dozzina di puntelli. Dopo la posa della chiglia e la connessione a essa della ruota di prua e dell arcaccia, la costruzione procedeva con le costole, il cui insieme ( accostolato ) veniva posizionato e installato procedendo contemporaneamente da prua e da poppa. Infine, una volta fissati alla chiglia, i singoli elementi delle costole venivano sostenuti con puntelli. Da un modello presentato a un esposizione di Saint Malò. Dettaglio di cantiere con, in primo piano, una coppia di bighi di carico utilizzata per l installazione della ruota di prua di un vascello di grandi dimensioni. Dispositivi di sostegno: i puntelli Con il procedere della costruzione, i vari elementi erano tenuti in posizione da puntelli di legno. Le teste dei puntelli venivano bloccate alla struttura da sostenere per mezzo di tacchetti di quercia fissati con tre chiodi. Le teste dei puntelli erano tagliate a becco di clarino in modo da adattarsi alla superficie del pezzo da sostenere; lo spigolo del becco era mozzato per accoppiarsi al tacchetto. L estremità inferiore dei puntelli poggiava su un asse, la suola o ciabatta, fissata allo scalo. Sulla ciabatta, dietro il piede del puntello, veniva inchiodato un altro tacchetto, che consentiva l inserimento di altri cunei contrastanti: questi ultimi rendevano possibili i piccoli aggiustamenti eventualmente necessari per una più precisa messa in opera dei pezzi dell ossatura (vedi tavola 13). 23

6 MESSA IN OPERA DELL OSSATURA E DELLE COSTOLE ) Ruota di prua. 2) Arcaccia. 3) Chiglia. 4) Costola. 5) Puntello. 6) Testa a becco di clarino. 7) Tacchetto. 8) Suola. 2 TAVOLA

7 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 7 L ossatura longitudinale: struttura e connessioni navale presenta talvolta una certa affinità con l anatomia: è il caso dell ossatura longitudinale che in un vascello svolge L architettura la stessa funzione che nello scheletro umano ha la spina dorsale. L ossatura longitudinale, infatti, assume l indispensabile compito di sorreggere l intera struttura del vascello: senza di essa lo scafo non avrebbe la rigidità necessaria per sostenersi né per reggere i marosi. La costruzione dell ossatura longitudinale è estremamente delicata e importante: ogni errore di calcolo o di esecuzione porterebbe a conseguenze gravissime e irreparabili per l integrità della nave stessa. La composizione dell ossatura longitudinale L ossatura longitudinale comprende sia il complesso della chiglia, sia gli insiemi strutturali di poppa (dritto di poppa e altri pezzi) e prua (ruota di prua e componenti annessi). Il disegno IV mostra l ossatura longitudinale completa di un vascello in costruzione. La tavola 14 mostra due ossature longitudinali complete, una intera (sopra) e una scomposta nei vari elementi costitutivi (sotto). Entrambe evidenziano il sistema di costruzione all inglese, con le costole passanti (ossia che attraversano la chiglia da un lato all altro) che si fermano molto prima delle estremità di prua e poppa e con ampio uso di riempimenti. Similmente alla spina dorsale umana, l ossatura longitudinale è composta da molti elementi minori che devono essere connessi tra loro in modo saldo e resistente. Oltre ai pezzi che formano la chiglia stessa, le giunzioni riguardano anche gli insiemi di prua e poppa, per i quali si adottano sistemi appositamente concepiti. Connessione con la ruota di prua Uno dei punti di connessione più delicati è quello tra chiglia e ruota di prua. La prua ha una struttura estremamente complessa e articolata che, oltre a garantire una forma valida per tagliare il mare, deve anche possedere una grande robustezza poiché è la zona della nave maggiormente investita dal moto ondoso. Disegno IV. L ossatura longitudinale di un vascello in costruzione. Si distinguono chiaramente gli insiemi delle strutture di poppa e prua e il complesso della chiglia al centro. 25

8 OSSATURA LONGITUDINALE DI UN VASCELLO Un esempio di ossatura longitudinale di vascello costruita secondo il metodo inglese: le costole passanti (2) non arrivano alle estremità della chiglia (1) e viene fatto ampio ricorso a riempimenti sia a prua sia a poppa (3) Esempio di ossatura scomposta nei vari elementi. L ossatura longitudinale comprende numerosi componenti che appartengono all insieme della chiglia e delle strutture portanti di prua e poppa. Nel disegno sono indicati solo i componenti principali: 1) Chiglia. 2) Sottochiglia. 3) Paramezzale. 4) Ruota di prua. 5) Dritto di poppa. 6) Riempimenti. TAVOLA

9 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 7 DRITTO DI POPPA TENONE CHIGLIA MORTASA Disegno V. Connessione tra dritto di poppa e chiglia con giunzione a mortasa e tenone. La tavola 15 in alto mostra in dettaglio alcuni componenti della prua uniti alla sezione anteriore della chiglia. Si nota come, per ottenere la maggiore robustezza possibile, alcune strutture, nel caso illustrato ruota di prua e piede di ruota, potessero essere provviste di un elemento di giunzione e di rinforzo a U. Nella stessa tavola, sotto, è illustrata la giunzione tra l estremità anteriore della chiglia e la prima sezione della ruota di prua. Il tipo di connessione è detto a palella complessa poiché i piani di incastro sono più di uno: la giunzione risultava così molto più salda e capace di resistere a forze di sollecitazione provenienti da direzioni diverse. La giunzione a palella veniva poi rafforzata con spine di metallo o di legno (caviglie). Connessione con il dritto di poppa Nella zona del calcagno, ovvero all estremità posteriore della chiglia, avviene la connessione tra chiglia e dritto di poppa. Quest ultimo è un elemento perpendicolare (o quasi) alla chiglia su cui poggia la struttura di poppa; al dritto inoltre è incernierato il timone. Questo elemento riveste quindi estrema importanza e la connessione con la chiglia deve essere particolarmente ben curata. A causa dell angolazione tra chiglia e dritto di poppa non è possibile usare la giunzione a palella; si impiega quindi il sistema detto mortasa e tenone, con la mortasa, femmina, scavata nella chiglia, e il tenone, maschio, all estremità inferiore del dritto (vedi disegno V). 27

10 TAVOLA 15 ELEMENTI DI GIUNZIONE TRA CHIGLIA E PRUA ) Chiglia. 2) Ruota di prua. 3). Piede di ruota. 4) Gorgiera. 5) Controruota. 6) Bracciolo. 7) Rinforzo a U La giunzione tra l estremità anteriore della chiglia (1) e la prima sezione della ruota di prua (2). Il tipo di connessione è detto a palella complessa.

11 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 8 Il complesso della chiglia Modello di Pierre Rouanne che riproduce un cantiere francese del XVII secolo. Si noti la chiglia completa posata sulle taccate. La chiglia costituisce il principale elemento strutturale longitudinale dello scafo. Posizionata al centro della carena (la parte immersa dello scafo), ne occupa l intera lunghezza, dalla ruota di prua al dritto di poppa. La chiglia propriamente detta era costituita da travi attentamente sagomate e ricavate da tronchi selezionati, con una sezione di cm. Per ottenere una chiglia della lunghezza desiderata, le travi erano connesse tra loro con un sistema a palella (vedi oltre) che permetteva di ottenere un insieme resistente e robusto. Alla chiglia erano uniti altri elementi: sotto di essa era posizionata una sottochiglia (detta anche controchiglia o falsachiglia), che correva lungo l intera lunghezza della chiglia stessa. La sottochiglia aveva funzioni protettive ed era formata da elementi relativamente sottili, uniti tra loro tramite palelle disposte in modo sfalsato rispetto alle giunzioni della chiglia. La chiglia serviva anche da sostegno per le costole, gli elementi strutturali trasversali. Nel sistema di costruzione in uso presso i cantieri continentali, gli incastri per le costole erano ricavati direttamente sulla faccia superiore della chiglia mentre, nel sistema inglese, si preferiva realizzare un elemento specifico, lo schienale, in cui erano ricavati gli incastri. Lo schienale veniva accoppiato superiormente alla chiglia, badando sempre di tenere sfalsate le linee di giunzione. La tavola 16 mostra i vari elementi di un complesso di chiglia realizzato secondo il sistema inglese. Infine, al di sopra della chiglia (o dello schienale nei vascelli inglesi), era posizionato il paramezzale; anch esso era composto da più travi e fungeva, per così dire, da elemento di chiusura delle costole: grazie agli incastri di cui era dotata la faccia inferiore del paramezzale, le costole venivano trattenute e tenute saldamente in posizione. La connessione a palelle A causa dell impossibilità di ottenere dai tronchi d albero elementi più lunghi di 6-8 metri, era indispensabile adottare un sistema di connessione tra le singole travi che garantisse la massima affidabilità, soprattutto in caso di strutture, come la chiglia o il paramezzale, la cui tenuta era di vitale importanza per l integrità del vascello. Nelle costruzioni navali dell epoca presa in esame, il tipo di giunzione più comune era quello detto a palella che consisteva nella sovrapposizione delle teste, opportunamente sagomate ad angolo, delle sezioni da congiungere. La lavorazione dei piani angolati era piuttosto varia e permetteva di ottenere giunzioni di tipo diverso: in al- 29

12 COMPLESSO DI CHIGLIA SECONDO IL SISTEMA INGLESE ) Paramezzale. 2) Schienale. 3) Chiglia. 4) Sottochiglia. 5) Incastro per costola. 6) Palella con giunzione laterale. 3 TAVOLA 16 30

13 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 8 Chiglia del modello de La Belle di Francesco Arrighini sul piano di costruzione. Le frecce rosse indicano due palelle semplici. cuni casi le palelle si congiungevano con la sovrapposizione di due soli piani (palelle semplici), in altri le teste erano lavorate con più piani di giunzione, magari con l aggiunta di altri elementi (palelle complesse). La tavola 17 in alto mostra alcuni esempi di palelle in uso nella cantieristica navale tra la metà del Seicento e l inizio dell Ottocento. Da notare anche che le teste delle sezioni da unire mediante palelle potevano essere sovrapposte (soprasotto) oppure accostate fianco a fianco (destra-sinistra): nel sistema inglese, ad esempio, le travi della chiglia erano connesse tra loro ( impalellate ) con una giunzione laterale (vedi tavola 16). Le palelle della sottochiglia erano disposte in modo tale che, in caso di urto contro il fondale, i danni fossero limitati all elemento direttamente coinvolto nella collisione. La tavola 17 in basso mostra cosa accadeva in un eventualità del genere: si nota come, nonostante l urto, la sezione dietro a quella che tocca il fondo resti in posizione. La battura Lungo ciascun lato della chiglia correva un incisione, di sezione variabile, detta battura. La sua realizzazione era una delle operazioni più difficili e delicate della costruzione di un vascello, tanto da essere riservata esclusivamente al maestro d ascia che, non di rado, utilizzava allo scopo attrezzi costruiti personalmente da lui o che venivano tramandati da una generazione all altra. La battura svolgeva l importantissima funzione di servire da incastro per il torello, il primo corso di fasciame (ossia le tavole di rivestimento esterno dello scafo) che stava a contatto con la chiglia. La grande difficoltà di esecuzione della battura era dovuta sia al fatto che essa doveva essere perfettamente identica su entrambi i lati della trave di chiglia, sia all esigenza di possedere una sezione variabile: la battura, infatti, doveva tenere conto del fatto che il torello doveva appoggiarsi alle costole, la cui angolazione variava a seconda che si trovassero a centro nave (figura A nel disegno VI), verso prua (figura B) o verso poppa (figura C). In altre parole, l incastro della battura doveva essere conformato in modo tale da consentire di posizionare il fasciame ad angolazioni diverse a seconda di quale fosse la sezione di scafo interessata (centro nave, prua o poppa). A COSTOLA BATTURA CHIGLIA SOTTOCHIGLIA B Disegno VI. Battura della chiglia a centro nave (A), verso prua (B) e verso poppa (C). TORELLO C 31

14 TAVOLA 17 ESEMPI DI CONNESSIONI A PALELLA Rappresentazioni di connessioni a pallela di tipo diverso in uso nelle costruzioni navali in legno. 32 Connessione della sottochiglia: in caso di urto, la conformazione della palella consente di limitare i danni alla sola sezione che tocca contro il fondo.

15 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 9 Il paramezzale e l unione delle costole Ossatura di un modello di vascello in costruzione secondo la tecnica d arsenale. La freccia indica il paramezzale. Posizionato sopra la chiglia, il paramezzale era uno degli elementi di maggiore importanza per l integrità strutturale dello scafo di un vascello. Costituito da più travi, il paramezzale era simile alla chiglia per dimensioni (in particolare la sezione) e robustezza. La sua funzione principale era quella di sovrapporsi alle costole, tenendole ben salde grazie agli incastri ricavati sulla sua faccia inferiore (vedi tavola 18, in alto). A differenza della chiglia, il paramezzale non era dritto, ma tendeva a incurvarsi verso l alto in prossimità della prua e della poppa, seguendo la progressiva elevazione delle costole alle estremità dello scafo. Le sezioni rialzate del paramezzale erano denominate rispettivamente prestantino di prua e prestantino di poppa a seconda che fossero verso l avanti o verso il retro. Le travi che costituivano il paramezzale erano connesse tra loro con giunzioni a palella, anche se in caso di imbarcazioni di piccole dimensioni si potevano utilizzare semplici connessioni testa contro testa, opportunamente rinforzate (vedi tavola 19, A e B). Sui vascelli di dimensioni particolarmente importanti, al paramezzale erano affiancati due elementi laterali di eguale lunghezza, i controparamezzali, e un ulteriore rinforzo superiore, il sovraparamezzale. L unione delle costole Chiglia (chiamata schienale nel sistema all inglese) e paramezzale servivano da elementi di unione inferiore e superiore delle costole. A centro nave le costole (la cui struttura, estremamente complessa, è oggetto di pagine dedicate) erano accoppiate due a due. Le due costole affiancate non erano però perfettamente identiche: tra l altro, presentavano una diversa conformazione dell incastro inferiore. Per questo, come si vede nella tavola 18 in basso, anche gli incastri corrispondenti della chiglia erano differenti. La connessione tra costole, chiglia e paramezzale non era garantita unicamente dagli incastri, ma era assicurata da un complesso di caviglie e perni metallici che, seguendo schemi diversi, fissavano tra loro i vari elementi (vedi tavola 19, C e D). Il risultato finale era un insieme molto robusto e coeso. Nella sezione centrale dello scafo le costole si trovavano all incirca alla stessa altezza e alla stessa angolazione rispetto alla chiglia. Non così verso prua e verso poppa, dove le linee dello scafo si rastremavano sensibilmente e richiedevano una diversa conformazione e connessione delle costole. La tavola 20, in alto, mostra la sezione di prua di un vascello costruito secondo il sistema continentale: la costola è intera e si incastra nella sede predisposta sulla ruota (o controruota) di prua. Il sistema inglese è illustrato nei due disegni in basso: le costole non sono più intere ma divise in due semicostole che si uniscono lateralmente ai riempimenti di prua e di poppa. COSTOLE O QUINTI? Gli elementi strutturali trasversali dell ossatura dello scafo di una nave sono detti costole, proprio come le ossa della gabbia toracica. Oltre che con il termine costola, in architettura navale questo componente è conosciuto anche come quinto, ordinata o, più raramente, corba. Il quinto maestro è la costola di maggiore larghezza dell ossatura. 33

16 TAVOLA 18 PARAMEZZALE E UNIONE DELLE COSTOLE ) Paramezzale. 2) Chiglia. 3) Sottochiglia. 4) Battura. 5) Costole affiancate. 34 Unione delle costole affiancate alla chiglia. Le frecce indicano i due incastri ricavati sulla faccia superiore della chiglia: si noti come siano conformati in modo diverso per ciascuna costola.

17 CONNESSIONI DEL PARAMEZZALE E FISSAGGIO DELLE COSTOLE TAVOLA 19 A A) Paramezzale composto da sezioni connesse con giunzione a palella. C B C) e D) Esempi di schemi di fissaggio del paramezzale alle costole sottostanti con caviglie di legno e perni metallici. A loro volta le costole erano fissate allo stesso modo alla chiglia. D B) Paramezzale composto da sezioni unite testa contro testa, con rinforzo superiore fissato con perni e caviglie. 35

18 TAVOLA 20 COSTOLE INTERE E SEMICOSTOLE 1 Costola di prua secondo il sistema continentale. 1) Costola intera 2) Ruota (o controruota) di prua 3) Battura 4) Incastro per la costola A B 36 Costole di poppa (A) e prua (B) secondo il sistema inglese. 1) Semicostole. 2) Chiglia. 3) Battura. 4) Riempimenti. 5) Prestantino del paramezzale.

19 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 10 Il complesso della prua nel sistema continentale Riproduzione di vascello francese da 74 cannoni, costruita secondo il metodo di modellismo d arsenale, opera del francese Alain Gautier. È evidente la differenza tra l andamento delle costole e la struttura a prua. La prua o prora costituisce uno degli elementi più articolati dello scafo di un vascello. Tale complessità è dovuta sia a esigenze di tipo funzionale, sia a particolarità costruttive. Per quanto riguarda le prime, si tenga presente che la prua è la sezione della nave più esposta alla forza del mare: deve resistere al moto ondoso, garantendo l integrità di tutto lo scafo, e al tempo stesso deve tagliare l acqua, opponendo una resistenza relativamente ridotta all avanzamento. Per quanto riguarda, invece, i criteri costruttivi, la sezione di prua si differenziava dal resto dello scafo. Se si considera l ossatura longitudinale, infatti, si nota che le costole erano poste in modo perpendicolare rispetto alla chiglia (vedi pagina 25). Tuttavia, la conformazione della prua impediva di proseguire la collocazione delle costole ad angolo retto e richiedeva una struttura completamente diversa. Nel sistema inglese, si utilizzavano le cosiddette costole (o semicostole) deviate, che formavano un angolo di ampiezza progressivamente minore rispetto alla chiglia. Le semicostole erano posizionate su riempimenti opportunamente sagomati, che seguivano la curva del prestantino del paramezzale, della controruota e della ruota di prua. Disegno VII. Esempio di connessioni fra prestantino del paramezzale (A), controruota (B) e ruota (C) nel sistema inglese, XIX secolo. Il disegno VII mostra un esempio di sistema inglese dell inizio del XIX secolo, con connessioni a palella e a mortasa e tenone (questo particolare sistema verrà trattato in dettaglio nel seguito dell opera). Nello stile costruttivo dei vascelli in uso in Francia e nel continente europeo, invece, nella sezione di prua non si usavano più costole fissate alla chiglia, ma un complesso di travi verticali (apostoli e scalmi di cubia, come spiegato oltre), opportunamente rinforzate. A B C 37

20 TAVOLA 21 SEZIONE DI PRUA DI VASCELLO SECONDO IL SISTEMA CONTINENTALE ) Costole. 2) Chiglia. 3) Ruota di prua. 4) Sperone. 5) Elementi verticali di prua (apostoli e scalmi di cubia). 6) Occhi di cubia.

21 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 10 Apostoli e scalmi di cubia Nelle costruzioni navali del XVI secolo, le travi verticali di prua erano di norma sei per lato. Si trattava quindi in totale di dodici elementi: per questo, vennero chiamate apostoli, in riferimento al numero dei discepoli di Gesù. In seguito, con l evoluzione delle tecniche di cantiere, il numero di elementi verticali variò e fu introdotta una diversificazione delle funzioni. Talvolta il nome apostoli venne mantenuto (anche se non c era più corrispondenza con il numero), altre volte furono introdotte denominazioni diverse. Per ragioni di chiarezza, nel Manuale si definiscono apostoli solo i due elementi affiancati (uno per parte) al dritto di prua, mentre gli altri sono chiamati scalmi di cubia (vedi tavola 22). Questi ultimi devono il proprio nome alle cubie (o occhi di cubia ), ovvero ai fori circolari ricavati a prua che servivano al passaggio delle gomene dell ancora. Per affinità, sono detti scalmi di cubia anche gli altri elementi verticali che pure non recano fisicamente gli scassi per le cubie. Prua della nave da trasporto francese del XVIII secolo Gros Ventre, costruita da Giorgio Flenghi. Si notino gli elementi verticali che ne compongono la struttura. La costruzione della prua Nel sistema continentale, apostoli e scalmi di cubia erano fissati tra loro con perni e caviglie che li attraversavano nel senso della larghezza. Questa connessione non era però sufficiente per garantire la necessaria robustezza. Gli elementi portanti veri e propri erano infatti le ghirlande, componenti di forma curva uniti perpendicolarmente al dritto di prua. Apostoli e scalmi si appoggiavano alle ghirlande la cui presenza permetteva di ottenere un complesso eccezionalmente robusto e in grado di resistere anche alle sollecitazioni più violente. La prua nel sistema continentale La tavola 21 mostra un esempio di sezione di prua costruita secondo il sistema continentale. Si noti come le costole dell ossatura longitudinale arrivassero fin quasi all estremità prodiera per poi arrestarsi prima del dritto di prua. Tutte le costole, anche se progressivamente più ristrette, erano poste ad angolo retto rispetto alla chiglia, il cui proseguimento era rappresentato dalla ruota di prua e dallo sperone. Lo spazio compreso tra la costola più vicina alla prua e la ruota di prua era riempito con grosse travi verticali, opportunamente sagomate. Lo schema era piuttosto complesso, ma garantiva un eccezionale robustezza strutturale, a condizione che la selezione dei legnami e la precisione della lavorazione fossero eseguite a regola d arte. Modello del Gros Ventre del modellista Giorgio Flenghi. Questa vista interna della sezione di prua permette di apprezzare la disposizione delle ghirlande (una di queste è indicata dalla freccia azzurra). 39

22 TAVOLA 22 VISTA FRONTALE DI PRUA DI VASCELLO SECONDO IL SISTEMA CONTINENTALE ) Costole. 2) Chiglia. 3) Dritto di prua. 4) Ghirlande. 5) Apostolo. 6) Scalmi di cubia). 7) Occhi di cubia.

23 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 11 Il dritto di prua: componenti e connessioni La sezione di prua che, come è stato ricordato in precedenza, rappresenta una delle parti più complesse del vascello, si sviluppa attorno a una struttura longitudinale composta da più elementi. Per convenzione, questo complesso è indicato come dritto di prua o talvolta, più semplicemente, ruota di prua, in riferimento al suo componente più importante che dona il nome al tutto. L insieme di elementi che costituisce il dritto di prua assolve a funzioni importantissime: in particolare, a esso si deve la rigidità strutturale dell intera prora. Le tavole 23 e 24 mostrano due viste, in sezione laterale e in pianta, della struttura di prua di un vascello a due ponti costruito secondo il sistema continentale. Osservando la tavola 23 si noti come sull ossatura longitudinale si innestassero la ruota di prua, la controruota e il prestantino del paramezzale. Questi elementi conferivano alla prua un andamento curvo che poi si accentuava sino a divenire quasi verticale. L insieme reggeva le ghirlande che, a loro volta, servivano da appoggio per gli apostoli e gli scalmi di cubia. La tavola 24 permette di osservare come ruota, controruota e prestantino avessero un profilo rastremato, di larghezza decrescente verso prua. L estrema complessità costruttiva di questa sezione richiedeva che ciascun elemento fosse saldamente connesso a quello adiacente: l uso di grossi chiodi permetteva di ottenere un insieme molto rigido. Le linee tratteggiate di tavola 23 mostrano il posizionamento dei chiodi: si noti come in alcuni casi essi attraversassero molti elementi e richiedessero quindi la presenza di fori eseguiti con grande precisione. Questa stessa tecnica era utilizzata anche per la connessione delle sezioni estreme della prora (sperone e tagliamare), come indicano le linee tratteggiate del disegno VIII. Una efficace rappresentazione della complessità della prua e, in particolare, della struttura portante (dritto di prua), la forniscono i due disegni di tavola 25, che mostrano i principali componenti del dritto di prua di due vascelli di epoche diverse: per quanto la composizione e la forma dei singoli elementi potessero mutare, il concetto costruttivo restava il medesimo. Disegno VIII. Esempi di dritto di prua, con evidenziate (linee tratteggiate) le connessioni realizzate con chiodi di notevole lunghezza. 41

24 TAVOLA 23 STRUTTURA DI PRUA (SISTEMA CONTINENTALE) VISTA IN SEZIONE ) Chiglia. 2) Sottochiglia. 3) Piede di ruota. 4) Ruota di prua. 5) Battura. 6) Controruota. 7) Riempimento. 8) Paramezzale. 9) Prestantino. 10) Costole singole. 11) Costole affiancate. 12) Ghirlanda. 13) Bagli. 14) Ponte di batteria. 15) Ponte di coperta. 16) Chiodature (linee tratteggiate).

25 STRUTTURA DI PRUA (SISTEMA CONTINENTALE) VISTA IN PIANTA TAVOLA ) Dritto di prua. 2) Apostolo. 3) Scalmi di cubia. 4) Ghirlanda. 5) Prestantino del paramezzale. 6) Controruota. 7) Ruota di prua (linea tratteggiata). 8) Paramezzale. 9) Chiglia (linea tratteggiata). 10) Costole singole. 11) Costole affiancate. 12) Chiodature. 43

26 TAVOLA 25 ESEMPI DI DRITTO DI PRUA Dritto di prua, seconda metà XVIII secolo. 1) Chiglia 2) Piede di ruota 3) Ruota di prua 4) Gorgiera 5) Tagliamare 6) Riempimento dello sperone 7) Freccia 8) Paramezzale 9) Prestantino (o bracciolo) 10) Cappuccino Dritto di prua, inizio del XIX secolo. 1) Chiglia 2) Piede di ruota 3) Ruota di prua 4) Gorgiera 5) Tagliamare 6) Sperone e riempimenti 7) Freccia 8) Paramezzale 9) Prestantino (o bracciolo) 10) Cappuccino

27 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 12 Lo sperone: funzione ed evoluzione Nei vascelli da guerra fino all inizio del XIX secolo, l estremità prodiera era costituita da un elemento sporgente di forma arrotondata, innestato sul dritto di prua. Questo elemento era denominato sperone e, come suggerisce il nome, rappresentava la diretta evoluzione dell analoga stuttura delle navi antiche a remi. In queste ultime, lo sperone rivestiva un compito di grande importanza: esso era, infatti, la principale arma offensiva delle navi da guerra del tempo. Lo sperone era costituito da robuste travi di legno e poteva essere dotato di un puntale di metallo. Saldamente fissato alla prora, era posizionato appena sotto o in corrispondenza della linea di galleggiamento, in modo da infliggere danni gravissimi agli scafi nemici. Nel corso del Medio Evo questa funzione si perse gradualmente: lo sperone si alzò progressivamente sopra la linea di galleggiamento e gran parte delle sue caratteristiche offensive vennero meno. All epoca della battaglia di Lepanto (1571), già in molte galee lo sperone si trovava interamente fuori dall acqua, si era allungato e serviva da base per manovre e per gli ornamenti prodieri (vedi foto sotto, a sinistra). Nelle navi da guerra a vela, lo sperone venne mantenuto e mutò progressivamente la sua forma: ancora piuttosto basso e sporgente sui galeoni sino all inizio del Seicento (foto sotto, a destra), si alzò e divenne via via più sfuggente nei vascelli. Il suo aspetto restò all incirca invariato fino all inizio dell Ottocento (vedi tavola 26), limitandosi a servire Modello d arsenale del vascello francese L Ambitieux del XVIII secolo, opera di Denis Désormière. La struttura dello sperone prodiero è chiaramente visibile. da supporto per la polena, come mette in evidenza l illustrazione di tavola 27. Nonostante non assolvesse particolari compiti strutturali, l insieme dell estremità prodiera era comunque oltremodo complesso, in particolare a causa della presenza di numerosi elementi decorativi e della piattaforma della polena che, tra l altro, ospitava le latrine riservate all equipaggio (vedi tavola 28). Sperone di galea ammiraglia della fine del XVI secolo. Modello di Isidre Oliveras. Prua di galeone spagnolo dell inizio del XVII secolo. Modello di Carlo Galanti. 45

28 TAVOLA 26 EVOLUZIONE DELLO SPERONE NEI VASCELLI Sperone di vascello francese risalente alla fine del XVII secolo. 46 Sperone della nave ammiraglia inglese Victory (1803).

29 SPERONE E POLENA DI VASCELLO FRANCESE DEL XVIII SECOLO TAVOLA ) Sperone. 2) Polena. 3) Serpi. 4) Cani di serpe. 5) Braccioli. 6) Riempimenti. 7) Occhi di cubia. 47

30 TAVOLA 28 SPERONE DEL XVIII SECOLO Vista frontale. 1) Tagliamare. 2) Sperone. 3) Braccioli. 4) Serpi. 5) Polena Vista in pianta. 1) Polena. 2) Serpi. 3) Piattaforma della polena. 4) Albero di bompresso. 5) Gru di capone.

31 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 13 Le serpi e gli altri elementi della piattaforma della polena Vista frontale della Victory, la gloriosa ammiraglia di Orazio Nelson conservata presso l arsenale navale storico di Portsmouth, in Gran Bretagna. Si noti come la struttura formata da serpi e cani di serpe congiunga lo sperone della nave alla prua dello scafo. La struttura prodiera che si estendeva oltre il dritto di prua, ossia il limite anteriore dello scafo vero e proprio, era composta da numerosi elementi, caratterizzati da una lavorazione complessa e da un disegno prevalentemente curvilineo. Tra questi componenti, i più vistosi erano quelli orizzontali, che congiungevano lo sperone alla prua dello scafo e che erano posizionati in più file di lunghezza decrescente dall alto verso il basso. La serpe (o serpa), tale era il nome di questi singoli elementi, era un lungo pezzo di legno ricurvo, spesso dorato e riccamente decorato. Le serpi erano tenute in posizione da elementi più piccoli disposti verticalmente, i cosiddetti cani di serpe (vedi tavola 29). L insieme, pur non dovendo assolvere a gravose funzioni strutturali, era sufficientemente robusto e permetteva l installazione, nello spazio che si creava tra prua dello scafo, serpi superiori e sperone, di un piano di calpestio: la piattaforma della polena. La piattaforma della polena Quest ultima serviva sia come stazione di manovra sia come spazio di sosta per l equipaggio (qui erano ricavati i servizi igienici riservati ai marinai). In particolare, la piattaforma era usata per la manovra delle vele di prora (il bompresso si trovava proprio sopra la piattaforma) e per le operazioni della piccola gru ausiliaria (detta gru del pescatore, gruetta o minotto), montata diagonalmente alla piattaforma. Alle spalle della piattaforma, una paratia verticale segnava il limite prodiero del ponte di coperta o del ponte del castello. Qui si trovavano gli accessi alla piattaforma, le aperture per i cannoni di caccia (ossia quei cannoni, non sempre presenti, che sparavano verso l avanti) e i servizi igienici degli ufficiali, in posizione più defilata e riservata rispetto a quelli, completamente esposti, della ciurma (vedi tavole 30 e 31). Il disegno di tutti questi elementi non cambiò in modo significativo tra la metà del XVII e l inizio del XIX secolo, rimanendo sostanzialmente immutato. L evoluzione riguardò solo aspetti formali ed estetici, riconducibili più a diversi stili nazionali che a reali differenze funzionali. La ricchezza ornamentale dell intera sezione e la complessità costruttiva rendono anche agli occhi dei contemporanei l insieme di prora una delle parti più belle e interessanti del vascello. 49

32 SERPI E CANI DI SERPE ) Vista laterale destra di serpi e cani di serpe. 2) Vista frontale (metà di dritta) di serpi e cani di serpe. 3) Diverse conformazioni dei cani di serpe. TAVOLA 29 50

33 PIATTAFORMA DELLA POLENA TAVOLA 30 Vista in pianta della struttura portante della piattaforma della polena. Vista in pianta della piattaforma della polena. 51

34 TAVOLA 31 STRUTTURA DELLA PIATTAFORMA DELLA POLENA ) Paratia verticale. 2) Bompresso. 3) Aperture dei cannoni. 4) Gru di capone. 5) Gru del pescatore. 6) Piattaforma. 7) Serpi. 8) Cani di serpe. 9) Servizi degli ufficiali. 10) Servizi dei marinai.

35 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 14 La polena: significato ed evoluzione La polena zoomorfa dorata del vascello francese Le Sans Pareil. Il modello è una realizzazione di José-Louis Tuset. Uno degli elementi di maggior fascino di una grande nave a vela in legno è costituito dalla polena. Collocata all estrema prua, la polena è fissata saldamente al vertice anteriore dello sperone. Le origini di questo elemento si perdono nel passato più remoto della storia navale. Già nell età antica numerose raffigurazioni di navi attestano la presenza di decorazioni costituite da soggetti antropomorfi o zoomorfi, come i grandi occhi dipinti ai fianchi della prua. Usanze simili si ritrovano anche in ci- viltà estranee alle tradizioni greco-romane o mediterranee: basti pensare alle snelle navi vichinghe, con teste di drago o altri soggetti che ornavano la prua. Di fatto, la polena ha un significato scaramantico, di buon augurio. In un certo senso, si può dire che rappresenti l anima stessa della nave. La polena è, infatti, un elemento specifico di ogni singola imbarcazione; non esisteva una standardizzazione: ciascuna nave aveva la propria polena. Tipico era il caso, nell epoca presa in esame dal Manuale, di vascelli battezzati con 53

36 TAVOLA 32 POLENA DEL VASCELLO INGLESE ROYAL WILLIAM, METÀ DEL XVII SECOLO 54 La polena riproduce una celebre scena tratta dall Iliade di Omero, con Achille a cavallo che trascina il corpo senza vita di Ettore, ucciso in duello davanti alle mura della città di Troia.

37 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 14 L elaborata polena della Royal William, della metà del XVII secolo, con finitura policroma. nomi mitologici o di personaggi storici, la cui polena rappresentava il soggetto a cui era intitolata la nave. Tra le fonti d ispirazione per la scultura di questi elementi, la mitologia e l olimpo pagano erano particolarmente utilizzati, ma non mancavano soggetti storici, araldici, zoomorfi, fantastici, epici e letterari. I vascelli di maggiori dimensioni erano corredati di polene estremamente elaborate, che potevano anche raffigurare intere scene: è questo, ad esempio, il caso del vascello inglese Royal William, la cui polena rappresenta Achille a cavallo che trascina il corpo di Ettore, ucciso in duello davanti alle mura di Troia. Polena raffigurante un cigno del brigantino francese Le Cygne. Modello di Yvon Collette. Realizzazione ed evoluzione Le polene dei vascelli erano in legno e la loro realizzazione era affidata a scultori e artisti. I carpentieri e le maestranze del cantiere, per quanto abili e qualificati, non se ne occupavano. La polena non era mai lasciata al naturale ma riceveva una finitura policroma ottenuta con vernici di vari colori che, tra l altro, servivano da protezione contro la salsedine e gli agenti atmosferici. I vascelli più prestigiosi potevano essere dotati di polene dorate che non venivano ulteriormente colorate. Nell arco di tempo considerato non si verificarono significative evoluzioni nello stile di questi elementi, ad eccezione di quanto previsto sui vascelli inglesi di primo rango: nella seconda metà del Settecento, su questi vascelli le classiche polene vennero sostituite con gli stemmi araldici del sovrano. Un esempio di questo nuovo stile lo si ritrova nella celebre ammiraglia Victory (vedi tavola 33, n. 4). Da ultimo, una curiosità. La realizzazione degli ornamenti dei vascelli barocchi e settecenteschi non solo comportava ingenti spese, ma appesantiva inutilmente la nave. Per questo, molti comandanti non esitavano a buttare a mare le decorazioni quando si trovavano in situazioni potenzialmente pericolose; tuttavia, alla polena non si rinunciava mai, a testimonianza dell importanza e del valore che essa rivestiva per la nave stessa e l equipaggio. 55

38 TAVOLA 33 POLENE DI VASCELLI INGLESI, XVIII-XIX SECOLO ) Terranova, ) Ajax, ) Shannon, ) Victory, ) Seahorse, ) Queen Charlotte, ) Bellerophon, ) Saint Vincent, ) Formidable, ) Royal Albert, ) Black Prince, ) Warrior, 1863.

39 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 15 La poppa: la sezione nobile del vascello Poppa dell Amsterdam, replica di una nave della compagnia olandese delle Indie orientali ricostruita presso l antico arsenale della marina militare dei Paesi Bassi ad Amsterdam. Lo specchio di poppa ha due ordini di finestre. Tra le caratteristiche dei vascelli da guerra, una di quelle che cattura maggiormente l attenzione è la straordinaria ricchezza e complessità della poppa. In quest area della nave, dove le linee dello scafo si interrompono e assumono un andamento perpendicolare alla chiglia indirizzato verso l alto, si concentrano le decorazioni più elaborate e l aspetto della costruzione appare radicalmente diverso da quello del resto del vascello: i corsi di fasciame disposti longitudinalmente lasciano il posto a finestre, balconate, volute barocche, sculture. La poppa rappresenta in effetti uno degli elementi distintivi del vascello e, per comprenderne appieno struttura, funzioni e filosofia costruttiva è necessario analizzarla sotto diversi aspetti: qui ci limitiamo a proporre un primo sguardo introduttivo. L aspetto generale La sezione di poppa rappresentava la parte nobile del vascello. Essa era infatti destinata a servire da alloggio del comandante, di eventuali ospiti di riguardo (in particolare sulle unità di maggiori dimensioni), degli ufficiali. Vi era quindi una similitudine con i palazzi nobiliari dell epoca e la loro forte caratterizzazione decorativa: lo sfarzo degli ornamenti delle facciate era fonte di prestigio e serviva da indicazione dello status sociale di chi vi risiedeva. La poppa di un vascello rispondeva a questa stessa logica ed era quindi del tutto naturale che essa segnasse una differenza netta con il resto della nave. Oltre all aspetto decorativo, basti pensare anche alla luminosità dell ambiente: grazie alle numerose finestre, gli alloggi di poppa godevano di luce in abbon- 57

40 TAVOLA 34 POPPA DEL VASCELLO INGLESE HMS BELLONA 58 Il vascello inglese da 74 cannoni HMS Bellona, costruito nel 1760, apparteneva al terzo rango e aveva una poppa con due ordini di finestre. Si notino, accanto al timone, i sabordi per due cannoni di ritirata.

41 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 15 Vista di poppa del modello della nave francese Gros Ventre costruito da Giorgio Flenghi. Si noti come gli elementi che compongono la poppa abbiano un andamento e una disposizione completamente diversi dal resto dell ossatura dello scafo. danza, in stridente contrasto con gli ambienti malsani e in quasi perenne penombra che si trovavano sotto coperta. La stessa elevazione della poppa contribuiva a comunicare un senso di prestigio e di primato sul resto del vascello. Oltre agli alloggi, la poppa ospitava anche il quadrato, ossia l ambiente destinato alle riunioni tra ufficiali, e dotazioni utili al combattimento. Non bisogna infatti dimenticare che la poppa, per quanto ricca e decorata, era pur sempre parte di una nave da guerra e che, quando necessario, le esigenze belliche prevalevano su ogni altra considerazione. A poppa si trovavano quindi le installazioni per alcuni cannoni, i cosiddetti cannoni di ritirata, che all occorrenza sparavano anche dalle finestre degli alloggi. Si pensi che lo stesso Nelson ospitava nella sua cabina un cannone: su un vascello da guerra le priorità assegnate all arredamento e al comfort erano ovviamente secondarie rispetto agli imperativi del combattimento. La struttura costruttiva I vascelli avevano la poppa quadra (ossia piatta, non tondeggiante), costruita in modo diverso dal resto dell ossatura longitudinale. Il dritto di poppa si apriva in un articolata struttura a ventaglio, l arcaccia, composta da solide barre orizzontali di lunghezza crescente. La barra superiore di lunghezza maggiore era detta dragante. La struttura proseguiva verso l alto con altre travi perpendicolari alle barre, gli scalmi. Questi ultimi erano disposti in più ordini: dal basso verso l alto, si trovavano gli scalmi inferiori dello specchio di poppa, seguiti dagli scalmi superiori. Gli scalmi avevano un profilo angolato, in modo da spostare all indietro il volume della poppa. Sugli scalmi superiori si appoggiava l intelaiatura dello specchio di poppa, con scalmi e soglie che costituivano le aperture per le finestre. L insieme, i cui singoli elementi verranno trattati in dettaglio nel seguito dell opera, era estremamente elaborato e garantiva una robustezza sufficiente ma minore rispetto al resto dello scafo. La poppa rappresentava il vero punto debole dei vascelli di linea: la mancanza di solide paratie trasversali interne rendeva, infatti, pericolosissime le palle di cannone che colpivano lo specchio e che, non trovando ostacoli, potevano spazzare i ponti per l intera lunghezza della nave, fino a prua. 59

42 TAVOLA 35 ELEMENTI COSTRUTTIVI DELLA POPPA DI UN VASCELLO ) Dritto di poppa. 2) Arcaccia. 3) Barre di arcaccia. 4) Dragante. 5) Costola terminale. 6) Scalmi inferiori. 7) Scalmi superiori. 8) Scalmi dell'intelaiatura. 9) Soglia.

43 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 16 Il dritto di poppa: struttura e funzioni Studio di una fregata inquadrato dalla sezione poppiera. In primo piano le strutture che la compongono: dritto, controdritto e relativo timone. Mostra di navimodellismo, Saint Malò, giugno La conformazione della poppa, presa in esame precedentemente, rendeva questa struttura molto delicata: le costole da cui era composta, infatti, erano prive di vincoli con la chiglia. Come spiegato in precedenza, nell estremità poppiera gli elementi assumono un andamento pronunciato verso l alto e sono orientati in modo differente dal resto dell ossatura dello scafo. Poiché la poppa dei vascelli aveva una forma quadra, era strutturalmente più debole delle imbarcazioni delle epoche precedenti, in cui era invece tondeggiante. Un importante elemento di unione L enorme complesso della poppa, estremamente pesante, necessitava quindi di un elemento che la vincolasse alla chiglia, proprio perché questa funzione non veniva compiuta dalle costole. Il dritto di poppa costituiva appunto l elemento di raccordo e sostegno tra la chiglia e la poppa del vascello. Come indica il nome stesso, il dritto di poppa è una semplice trave diritta non del tutto perpendicolare alla chiglia, ma leggermente inclinata, in media di 7 gradi, verso l esterno della nave (nelle imbarcazioni seicentesche invece l inclinazione era più accentuata). La pendenza aveva lo scopo di far ricadere il baricentro dell intera struttura di poppa sopra la chiglia. Data la notevole mole di peso che doveva sostenere, il dritto era costituito da un pezzo unico, privo di giunzioni, e veniva ricavato da un tronco d albero, perlopiù di quercia, dalle dimensioni ragguardevoli: si pensi che la sezione del dritto di poppa del Victory, ad esempio, misurava ben 48 cm. 61

44 1 2 ALCUNE VISTE DEGLI ELEMENTI POPPIERI DI UN VASCELLO COSTRUITO SECONDO IL SISTEMA INGLESE Dritto di poppa TAVOLA 36 Controdritto Controdritto con tacche per le barre d arcaccia 3 4 Paramezzale Bracciolo o prestantino del controdritto Connessioni a palella Rinforzo metallico Riempimenti 1) Vista da poppa del dritto che ne evidenzia la rastrematura. 2) Vista laterale della zona di poppa. 3) Vista della connessione mortasa e tenone fra dritto e controdritto. 4) Vista da poppa della connessione mortasa e tenone fra dritto e controdritto. 62

45 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 16 Il modello in costruzione, la Gros Ventre, di Giorgio Flenghi evidenzia molto chiaramente il dritto e il controdritto su cui sono praticate le tacche per le barre d arcaccia. La connessione con la chiglia e gli altri elementi della poppa Trattando dell ossatura longitudinale dello scafo avevamo ricordato la particolare tipologia di connessione del dritto di poppa con il resto della chiglia, ossia il sistema mortasa e tenone : la mortasa, femmina, è scavata nella chiglia e il tenone, maschio, sporge dal dritto di poppa. Questo sistema era impiegato a causa dell angolazione tra i due elementi e contribuiva a rendere solido e robusto l intero insieme. La trave del dritto era rastremata per adattarsi all andamento della chiglia: si assottigliava gradatamente verso il basso, mentre salendo si allargava. Per rafforzare ulteriormente la sezione, sulla trave del dritto venivano praticati degli scassi, che costituivano la sede di placche metalliche dalla tipica forma a triangoli contrapposti (vedi tavola 36, secondo disegno); oltre a questi elementi di rinforzo, il dritto veniva collegato con lunghi bulloni al controdritto. Poiché la trave non era in grado di autosostenersi, infatti, veniva sempre affiancata, internamente, da una struttura gemella, il controdritto, alla quale era solidalmente unita. Il controdritto poteva essere più di uno: nel secondo disegno della tavola 36 se ne notano due, uno dei quali presenta alcune tacche che servivano per innestare le barre d arcaccia, le vere fondamenta dello specchio di poppa. Le barre d arcaccia dovevano essere introdotte obbligatoriamente nel controdritto: inserite direttamente sul dritto, infatti, lo avrebbero eccessivamente indebolito. Le tacche svolgevano la funzione che le ghirlande assolvevano rispetto alla prua: rendere più solidale e coesa l unione della sezione di poppa, più debole del resto, con l ossatura principale. Al controdritto si appoggiava un bracciolo detto anche prestantino del controdritto: il termine bracciolo verrà utilizzato anche in altre occasioni poiché definisce una struttura che mantiene solidale un elemento orizzontale a uno verticale. A seguire era posto il paramezzale che si prolungava verso prua. L intera sezione veniva colmata con elementi di riempimento generici, ossia sagome di legno di forma non definita. Nel sistema costruttivo inglese, la sezione in esame era molto importante poiché offriva l ancoraggio alle costole. Nella zona poppiera dei vascelli inglesi, infatti, le costole, divise in due parti e dette pertanto semicostole, erano connesse lateralmente e in maniera diretta agli elementi di riempimento. La struttura del dritto di poppa non era soggetta a particolari norme costruttive e non conobbe evoluzioni: era il maestro d ascia a stabilire, in base alla sua esperienza, la soluzione più efficace per il vascello cui stava lavorando in quell occasione. Una delle poche differenze tra le imbarcazioni basate sul sistema continentale e quello inglese era la presenza di uno o più controdritti: il controdritto esterno, ad esempio, non era di norma presente sulle navi di linea costruite adottando il secondo sistema. 63

46 SEZIONE LATERALE DI UN VASCELLO COSTRUITO SECONDO IL SISTEMA CONTINENTALE ) Paramezzale. 2) Riempimento dello schienale. 3) Bracciolo o prestantino del controdritto. 4) Dritto di poppa. 5) Controdritto esterno. 6) Controdritto interno con tacche per le barre d arcaccia. 7) Timone. 8) Riempimento. 4 TAVOLA

47 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 17 L arcaccia: struttura e funzioni La Gros Ventre del modellista Giorgio Flenghi in fase di costruzione. Le frecce indicano la zona di unione al dritto e le barre d'arcaccia, con spessori e lunghezze diversi. Proseguendo nell analisi degli elementi costitutivi dello scafo di una nave di linea, in particolare dell estremità poppiera, soffermiamo l attenzione sull arcaccia, elemento strutturale dei vascelli a poppa quadra. L arcaccia era formata da un insieme di componenti, le barre, che fungevano da raccordo tra l ultima costola di poppa e lo specchio di poppa. In altri termini essa riuniva i ponti, orizzontali, con la poppa che aveva invece un andamento verticale; detto ancora diversamente questa struttura svolgeva una funzione di collegamento tra una sezione dall andatura longitudinale (la chiglia) e due con orientamento trasversale (specchio di poppa e ultima costola di poppa). L'arcaccia è completata dal dragante (freccia nella foto) e l andamento a ventaglio delle barre è ancora più evidente. 65

48 LA STRUTTURA DELL ARCACCIA ) Dritto di poppa. 2) Barre d arcaccia. 3) Controaletta. 4) Aletta. 5) Dragante. 6) Controdritto. 7) Secondo controdritto TAVOLA 38 66

49 SCAFO Manuale di architettura navale SCHEDA 17 Questa splendida stampa del Settecento, conservata presso il Museo storico navale di Venezia, mostra la struttura dello scafo di un vascello. A poppa si distingue chiaramente l arcaccia. Osservando lo scafo di un vascello, infatti, è evidente un netto cambio di direzione tra le linee della sagoma della chiglia e quelle della zona poppiera. Le barre d arcaccia erano travi di misure considerevoli, disposte orizzontalmente rispetto alla linea d acqua. A partire dalla porzione più vicina alla chiglia, le barre variavano le loro dimensioni, ossia aumentavano di lunghezza e diminuivano progressivamente il loro spessore che diventava più ridotto nella zona di raccordo con i ponti. Le travi tendevano a raddrizzarsi mano a mano che salivano verso il ponte superiore. L ultima barra d arcaccia che posava sul controdritto era chiamata dragante (vedi tavola 38). Le connessioni dell arcaccia con gli altri elementi della poppa Le barre d arcaccia, congiunte al controdritto interno, erano racchiuse tra due elementi, chiamati alette, che verranno descritti più avanti nel seguito dell opera. Le alette, che assumono un andamento curvilineo nella rappresentazione grafica (vedi tavola 38), non erano unite semplicemente con chiodi alle barre d arcaccia ma tramite un complesso insieme di connessioni a mortasa e tenone. Alle alette erano affiancate le con- troalette, le quali oltre a svolgere una funzione di rinforzo consentivano anche di diminuire la dimensione delle barre. Esaminando nel dettaglio il disegno principale della tavola 39, si noti che gli elementi portanti dell intero insieme di poppa erano il dritto di poppa e il dragante. Gli scalmi di poppa inferiori, che presentavano una sagoma ricurva, erano incastrati sul dragante. In alcuni casi dietro di esso era prevista una seconda trave, una sorta di baglio, poiché non essendoci ponti che raggiungessero l altezza del dragante c era bisogno di un sostegno ulteriore. Dal momento che l interruzione di linee nella zona in cui le barre, quasi orizzontali, venivano sormontate dagli scalmi di poppa, verticali, era molto marcata, era necessario che vi fosse un elemento davvero robusto per fare fronte all enorme mole di peso che gravava sopra la chiglia. Ecco il motivo per cui la trave da cui si ricavava il dragante doveva essere particolarmente spessa e resistente. L intero complesso di barre d arcaccia, alette, controalette, scalmi di poppa e dragante era perfettamente coeso grazie alla presenza di molteplici incastri, le cui connessioni presentavano forme diverse. 67

50 CONNESSIONI TRA BARRE D ARCACCIA E ALTRI ELEMENTI DELLA POPPA ) Dritto di poppa. 2) Dragante. 3) Costola. 4) Aletta. 5) Controaletta. 6) Riempimenti verticali. 7) Connessioni mortasa e tenone. 8) Chiglia. 9) Barre d arcaccia. 10) Controdritto. 11) Riempimenti verticali. 12) Bracciolo. TAVOLA 39 68

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53 Istruzioni di montaggio SCHEDA 6 L ordinata n. 7, il ponte inferiore intermedio e due listelli di ramino A A Passa la carta abrasiva su tutti i pezzi; verifica che l ordinata n. 7 si accoppi perfettamente all ultima scanalatura libera praticata sulla falsachiglia, quindi cospargi di colla i bordi della scanalatura. 1. Ordinata n Ponte inferiore intermedio 3. Listelli di ramino da 5x5x300 mm B 6C Verifica, usando una squadra, che gli angoli all intersezione dell ordinata e della falsachiglia siano di 90 gradi. C 90 6B Appoggia l ordinata nella fessura e spingila verso il basso fintanto che non è andata in battuta. D E 6D Stendi la colla sopra i profili delle ordinate e della falsachiglia tratteggiati in rosso nella fotografia. Lì troverà posto il ponte che hai appena ricevuto. 6E Sistema il ponte inferiore intermedio sulle ordinate e assestalo bene, in modo che rimanga incollato correttamente. 11

54 6 F G 5ª 6F Impiegherai ora i pezzi dei listelli rimasti e alcuni di quelli ricevuti con questo fascicolo per realizzare gli altri bagli. Posiziona un listello all interno della quinta ordinata come mostra la foto. Quindi marca con una matita il punto di taglio e accorcia il listello, impiegando il seghetto come di consueto. 6G Cospargi di colla i punti dell ordinata evidenziati con i cerchietti rossi: qui dovrai posizionare il baglio. H I 7ª 6I Segui nuovamente la medesima procedura per dotare lo scafo del settimo baglio. Durante le operazioni di incollaggio presta sempre la massima attenzione ad allineare perfettamente i bagli sia al fronte sia al retro di ciascuna ordinata. 6ª 6H Ora incolla il baglio e ripeti la stessa sequenza di operazioni per preparare il baglio successivo che andrà applicato nello spazio interno della sesta ordinata. K J 2ª 3ª 6J Prepara infine i bagli superiori da incollare sulla seconda e sulla terza ordinata di prua. 6K La foto mostra l aspetto che assumeranno i pezzi terminata questa fase del montaggio. Conserva con cura i materiali per le operazioni successive. 12

55 Istruzioni di montaggio SCHEDA 7 Il ponte centrale, due listelli spessi e alcuni listelli sottili A A Carteggia accuratamente tutti i pezzi; quindi con un righello e la matita traccia una linea nel senso della lunghezza del ponte per dividerlo in due parti simmetriche. Questa linea servirà per allineare il ponte centrale al ponte di prua. B 1. Ponte centrale 2. Listelli di ramino da 5x5x300 mm 3. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm C 7C Risistema il ponte sui bagli e assestalo nella posizione illustrata a fianco. 7B Posiziona il ponte sopra la struttura delle ordinate e verifica che si incastri correttamente nello spazio libero sui bagli (fai riferimento anche alla foto della fase C). Quindi sfilalo e cospargi di colla i bagli. D 7D Prepara i listelli di rivestimento: impiega due morsetti per tenerli fermi e colora di nero i quattro bordi di ciascuno con una matita, come hai già fatto in montaggi precedenti. 7E Stendi la colla sopra i listelli e sulla sezione della coperta che hai appena installato. Applica i listelli dal centro (come indica il tratteggio nella fotografia): accostali cioè alla linea in matita proseguendo l allineamento con i listelli del ponte di prua. E 13

56 7 F I 7F Prosegui l incollaggio dei listelli facendo sempre attenzione a farli combaciare con quelli che formano il rivestimento del ponte di prua. G 7I Impiega un tagliabalsa per eliminare le eventuali eccedenze dei listelli lungo il perimetro esterno del ponte. Quindi ripeti la medesima operazione per rifilare i bordi interni delle aperture al centro, indicate dalle frecce rosse. 7J Con una lima piccola rifinisci accuratamente i bordi dei listelli che contornano ciascuna apertura. J 7G Taglia alcuni segmenti di listelli per riuscire a rivestire anche le zone più ristrette del ponte. Aiutati con una pinzetta, come mostrato sopra. H K 7H Continua a posare i listelli fino a rivestire l intera larghezza del ponte; lascia pure incompleta la sezione posteriore del pezzo, come vedi nell immagine: la rifinirai posando il rivestimento del ponte di poppa. Premi bene sulla superficie dei listelli per farli aderire alla coperta. 7K Al termine delle operazioni proposte in questa scheda di montaggio lo scafo della Soleil Royal assumerà questo aspetto. Conserva ciò che non è stato utilizzato per impiegarlo in futuro. 14

57 Istruzioni di montaggio SCHEDA 8 Il ponte di bompresso, le paratie di prua e del bompresso A 1. Ponte di bompresso e paratia di prua 2. Paratia di bompresso 3. Listelli di sapelli da 0,6x5x250 mm 4. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm 5. Portelli 5 8A Recupera dai pezzi avanzati in precedenza un listello da 5x5 mm. Con questo preparerai il baglio superiore della quarta ordinata. Appoggia il listello sulle sporgenze superiori dell ordinata, come vedi nella foto. Quindi marca con la matita la linea di taglio e accorcia il listello con un seghetto. 8B Verifica che il baglio si incastri perfettamente nello spazio. Quindi sfilalo e cospargi di colla le sporgenze dell ordinata e le estremità del listello. Incolla il baglio e attendi che l adesivo si sia asciugato bene. 8C Prendi la plancia sulla quale sono pretagliati il ponte di bompresso e la paratia di prua e ripassa le incisioni con il tagliabalsa. Leviga la superficie dei pezzi con una limetta a grana fine. B C 8E Capovolgi la paratia e usa il tagliabalsa per eliminare l eccedenza dei segmenti su ciascuno dei quattro lati. Fai attenzione a non appoggiare mai le dita lungo la linea di taglio. D 8D Usa di nuovo il tagliabalsa e prepara dei segmenti di sapelli di misura adatta a ricoprire la paratia di prua. Quindi traccia una linea di matita al centro della paratia per ottenere due aree uguali. Utilizzando la colla a presa rapida, applica i pezzetti di sapelli partendo dal centro verso l estremità, come indica la freccia nella fotografia. E 15

58 8 F I 8F Recupera il lisciatoio e passalo sui bordi della paratia che hai appena ricoperto in modo da eliminare eventuali imperfezioni (freccia rossa nella foto). Con un pezzo di carta abrasiva a grana finissima leviga delicatamente anche la superficie, seguendo sempre le venature del legno. G 8I Recupera il ponte di bompresso (l elemento semicircolare nella plancia) e controlla che si inserisca perfettamente nell alloggiamento che mostra la foto grande. Verifica in particolare, come evidenzia l immagine piccola, che il pezzo appoggi direttamente sulla porzione superiore della falsachiglia. Se tutto è a posto, sfila il ponte, stendi l adesivo sulle zone di contatto, incolla il pezzo nella posizione corretta e attendi che la colla sia asciutta. J 8J Questa immagine dà l idea della posizione definitiva in cui dovrà essere incollata la paratia di bompresso che ti è appena stata consegnata. 8G Applica un velo di colla vinilica sulle zone della quarta ordinata evidenziate nella fotografia. H K 8H Incolla quindi la paratia sulla quarta ordinata e premi i due pezzi in modo che l adesivo sia ben distribuito e la paratia rimanga nella posizione corretta, ossia aderisca alla superficie del ponte. Tieni bloccato l insieme con due morsetti, poi attendi che la colla sia essiccata e sfilali. 8K Ecco l aspetto complessivo degli elementi che hai assemblato finora. Metti da parte ciò che non è stato utilizzato per le future sessioni di lavoro. 16

59 Istruzioni di montaggio SCHEDA 9 Il ponte di castello e il rinforzo di prua della falsachiglia A B C A 9A Ritocca con la carta abrasiva tutti i pezzi che hai ricevuto. Usa il righello e la matita per tracciare una linea che divida in due parti simmetriche il ponte di castello (linea tratteggiata nella foto). Recupera quindi alcuni listelli e tagliali in segmenti adatti a rivestire il ponte. Anneriscine i bordi e incollali dal centro andando verso le estremità. B D 1. Ponte di castello 2. Rinforzo di prua della falsachiglia 3. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm 9B Ricopri completamente il ponte, quindi capovolgilo e rifila le eccedenze dei listelli lungo tutto il perimetro. Rifinisci accuratamente la sagoma del pezzo, come evidenzia la foto C. Quindi riapri il foro centrale del ponte tagliando parte dei listelli di copertura. 9D Prendi lo scafo in allestimento. Impiega il seghetto per eliminare i segmenti dei bagli sotto alle aperture del ponte intermedio (sezioni delimitate dalle linee rosse nella fotografia). Accorciali a filo dei bordi come indica il cerchietto rosso nell immagine. D 9C Passa il lisciatoio sulla superficie del ponte e sull intero perimetro per eliminare eventuali imperfezioni. Infine prendi la matita e traccia dei punti ai lati delle teste di ciascun listello per simulare la chiodatura. C 9E Appoggia ora il ponte di castello sulle prime quattro ordinate, in modo da verificare che si adatti perfettamente a questo spazio. Se tutto è a posto, sfilalo e cospargi di colla le superfici dei bagli su cui andrà alloggiato, tratteggiate in rosso nella fotografia. E 17

60 9 F I C B 90 9F Appoggia il ponte e assestalo nella posizione definitiva. Verifica che la sua superficie risulti perfettamente a contatto sia delle ordinate sia dei bagli. Se non è così, è preferibile impiegare colla a presa rapida al posto di quella vinilica. G A 9I Recupera il pezzo C e cospargilo di collante. Applicalo a contatto della prima ordinata, accanto al pezzo B. L ordinata e l elemento C devono formare tra loro un angolo retto: per eseguire correttamente il posizionamento del pezzo aiutati con la fotografia nel riquadro. 9J Applica l adesivo anche sulla sagoma D e sistemala tra l ordinata n. 1 e la n. 2. Verifica la posizione osservando la foto: dev essere bene a filo della falsachiglia. J 1ª D 2ª 9G Con il tagliabalsa stacca dalla plancia n. 2 i pezzi A, B, C e D. Rifila il bordo e la superficie di ciascuno con una limetta a grana fine. Capovolgi quindi lo scafo e lavora sulla prua. Cospargi di adesivo il pezzo A e applicalo sulla sezione della falsachiglia evidenziata in foto. K H B 9H Ora stendi un velo di colla sul pezzo B e posizionalo a contatto della prima ordinata come viene mostrato nella fotografia. 9K Al termine di questa sessione di lavoro hai corredato lo scafo della Soleil Royal del ponte di castello. Riponi in un luogo sicuro i materiali avanzati poiché li impiegherai in futuro. 18

61 La falsachiglia di poppa e due rinforzi di giunzione Istruzioni di montaggio SCHEDA 10 A 2 10A Passa un pezzo di carta abrasiva su tutti gli elementi che hai appena ricevuto per levigare maggiormente le superfici e migliorare l incollaggio. 1 B 1. Falsachiglia di poppa 2. Rinforzi di giunzione della falsachiglia C 10B Prendi uno dei due rinforzi e stendi un poco di colla sulla zona colorata di rosso nella fotografia. 10C Incolla il rinforzo sulla sezione posteriore della falsachiglia intermedia. Il rinforzo dev essere esattamente a filo del bordo superiore della falsachiglia, senza creare dislivelli, in modo tale che l incavo per l ordinata seguente (evidenziato dalla freccia) resti libero. D 10E Ripeti la sequenza di operazioni delle fasi B, C e D e applica l altro rinforzo sul lato opposto della falsachiglia. Quando la colla sarà ben asciutta sfila i morsetti. E 10D Applica due morsetti per tenere bloccato l insieme dei pezzi, attendi che la colla abbia fatto presa e si sia asciugata completamente. 19

62 10 F G 10F Cospargi di colla la falsachiglia di poppa nella zona evidenziata di rosso nell immagine. Quindi falla scivolare tra i due rinforzi che hai appena applicato, fino a mandarla in battuta contro la falsachiglia intermedia. I bordi superiori delle due sezioni della falsachiglia devono essere perfettamente allineati tra loro. H 10G Blocca i rinforzi con due morsetti fintanto che la colla sia asciutta. Verifica, con la foto di dettaglio, il corretto allineamento di tutti i pezzi. 10H Adesso ricoprirai il ponte di bompresso. Recupera i listelli di sapelli (allegati all uscita 8) e tagliane 4 in segmenti di lunghezza sufficiente a coprire il ponte: per calcolare la misura giusta devi orientare i pezzi come mostra l immagine. Poi traccia una linea di matita che divida a metà il ponte. Quindi rivestilo con lo stesso metodo impiegato in precedenza: comincia a posare i listelli dalla linea mediana segnata in matita. I J K 10J Segui la medesima procedura per coprire l altra metà del ponte e, come hai fatto prima, elimina le eccedenze usando il tagliabalsa. Prendi un pezzetto di carta abrasiva a grana finissima e ripassa la superficie del ponte, seguendo le venature dei listelli. 10I Dopo aver rivestito la prima metà del ponte, elimina con il tagliabalsa le eccedenze dei listelli, seguendo la sagoma del pezzo. Per tagliare più agevolmente i listelli, assicurati che aderiscano bene, soprattutto lungo il bordo del ponte. 10K Ecco l aspetto che deve assumere il tuo vascello alla conclusione di questa sessione di montaggio. Riponi con cura i pezzi che hai avanzato, in attesa di poterli riutilizzare nel corso di futuri assemblaggi. 20

63 L ordinata n. 8 e i rinforzi della falsachiglia di prua A Istruzioni di montaggio SCHEDA 11 2 B C A A Recupera la plancia di legno e ripassa con il tagliabalsa le sagome dei pezzi A, B, C e D in modo da estrarli. D B 1. Ordinata n Rinforzi della falsachiglia di prua 3. Listello di ramino da 5x5x300 mm 11D Posiziona l ordinata dentro la fessura e mandala in battuta. Verifica che la falsachiglia e l ordinata formino tra loro un angolo retto usando, come di consueto, una squadretta. D 11B Carteggia leggermente tutti gli elementi che hai appena separato e l ordinata numero 8. E C 11E Ricava da uno dei listelli di ramino allegati al fascicolo il baglio inferiore per l ottava ordinata. Traccia un segno di matita per poter definire la lunghezza del segmento, quindi taglia il listello con un seghetto. 11C Stendi un velo di adesivo sulla scanalatura della falsachiglia in cui dovrà essere inserita l ordinata. 21

64 11 F I 1ª 90 C B 11I Procedi ora incollando il pezzo C sull ordinata n. 1 e a contatto del B: aiutati osservando la foto. Verifica inoltre che l angolo tra l ordinata e C misuri F Applica una piccola quantità di adesivo sopra le sporgenze inferiori dell ordinata e appoggia il baglio su di esse. Verifica che quest ultimo sia perfettamente a filo dell ordinata, davanti e dietro. J G ponte di bompresso 2ª 1ª 1ª A D 11G Recupera la sagoma A e cospargila di colla. Osserva bene la foto per definire la posizione corretta del pezzo, che dovrà essere a contatto con la prima ordinata e il ponte di bompresso. 11J Da ultimo va installato l elemento D nello spazio compreso tra la prima e la seconda ordinata, incollandolo sulla superficie della falsachiglia. Il bordo del pezzo deve essere a filo del margine inferiore di quest ultima. H K 1ª B 11H Prepara quindi la sagoma B. Stendi un velo di collante e sistemala nella zona evidenziata nell immagine: sulla prima ordinata e a ridosso della falsachiglia, in modo che tocchi il pezzo A. 11K Ecco il risultato a cui devi arrivare al termine di questa sessione di montaggio. Riponi i pezzi avanzati in attesa di reimpiegarli in futuro. 22

65 Istruzioni di montaggio SCHEDA 12 L ordinata n. 9 e le paratie di poppa A A B C A Leviga la superficie della nona ordinata con un pezzo di carta abrasiva a grana fine. Stendi un sottile strato di colla sulla fessura della falsachiglia evidenziata dal tratteggio rosso in foto. 1. Ordinata n Paratie di poppa 3. Listelli di sapelli da 0,6x5x250 mm 4. Portello B D 12D Recupera un listello di ramino spesso 5x5 mm. Accostalo allo spazio vuoto compreso tra le sporgenze inferiori dell ordinata appena installata e marca la linea di taglio con una matita. 12B In seguito, posiziona l ordinata nell alloggiamento della falsachiglia e mandala in battuta delicatamente. E C 12E Col seghetto accorcia il baglio alla lunghezza corretta e incollalo sulle sporgenze inferiori della nona ordinata. Verifica che rimanga a filo davanti e dietro C Verifica, impiegando la squadretta, che tra l ordinata appena sistemata e la falsachiglia si formi un angolo retto. 23

66 12 F G A B C 12G Per tagliare i listelli di sapelli, invece, sono necessarie un paio di forbici. Impiegale per ricavare alcuni segmenti lunghi circa 35 mm che ti serviranno per ricoprire la paratia A. 12F Prendi la plancia, ripassa con il tagliabalsa i bordi delle sagome A, B e C ed estraile. Leviga le tre paratie con un pezzo di carta abrasiva a grana fine. H I 12I Capovolgi ora la paratia e rifila l eccedenza dei listelli con il tagliabalsa. 12H Prendi la paratia A e marca con la matita la linea centrale (tratteggiata in rosso nella foto). Ricopri il pezzo con i segmenti di sapelli, usando la colla a contatto. Segui la freccia: comincia dalla linea centrale e prosegui verso le estremità. J K 12J Carteggia con delicatezza tutti i bordi della paratia col lisciatoio. Infine, con un pezzo di carta abrasiva a grana finissima, leviga l intera superficie seguendo le venature del sapelli. 12K Al termine delle operazioni di assemblaggio proposte, lo scafo del tuo vascello deve assumere questo aspetto. Riponi con cura i pezzi avanzati in attesa di poterli utilizzare in prossime sessioni di lavoro. 24

67 La decima ordinata e il ponte inferiore di poppa A Istruzioni di montaggio SCHEDA A Carteggia tutti i componenti di legno allegati alla tredicesima uscita. Quindi stendi uno strato di collante nell alloggiamento della falsachiglia predisposto per l ordinata numero Ordinata n Ponte inferiore di poppa 3. Portello B C 90 13B Metti in posizione l ordinata e spingila a fondo nella scanalatura della falsachiglia. Come in precedenza, l angolo all intersezione dei due elementi dev essere retto. 13C Recupera il ponte inferiore di poppa e verifica che si adatti perfettamente allo spazio libero in primo piano nella foto. Quindi cospargi di adesivo tutte le superfici delle ordinate e della falsachiglia tratteggiate in rosso. D E 13D Disponi ora il ponte all interno della struttura dello scafo e aggiustane la posizione, incastrandolo fra le ordinate. Il pezzo dev essere ben allineato con la sezione precedente. 13E Procurati un listello di ramino da 5x5 mm e impiegalo per creare il baglio inferiore della decima ordinata. Accorcialo con un seghetto, dopo aver misurato la lunghezza esatta in base allo spazio disponibile. Infine cospargi un velo di colla sulle sporgenze indicate dalle frecce rosse. 25

68 13 F G 13G Dalle sessioni di lavoro precedenti hai avanzato dei listelli di ramino da 5x5 mm: adopera il seghetto per ricavare 4 segmenti lunghi all incirca 30 mm ciascuno. 30 mm 13F Sistema il baglio a filo dell ordinata, davanti e sul retro. Riponi in un luogo sicuro l intera struttura, fintanto che la colla non sia essiccata. H I C B 13I Recupera la plancia fornita in allegato al fascicolo 12 e stacca le paratie rimaste, la B e la C. Per rivestirle, ripeti le stesse operazioni eseguite per la copertura del pezzo A. 13H Utilizzerai questi quattro segmenti per rinforzare le zone di giunzione delle tre sezioni di cui è composto il ponte inferiore. Incolla i vari pezzi al disotto del ponte, intercalandoli come indicano le frecce nell immagine. J K B C 13J In questa fotografia puoi osservare come devono risultare le paratie B e C dopo essere state ricoperte di sapelli e levigate leggermente con la carta abrasiva. 13K Ecco l aspetto complessivo del tuo vascello al termine delle operazioni di assemblaggio proposte in questa scheda. Riponi accuratamente tutti gli elementi che sono avanzati, in attesa di riutilizzarli in sessioni future. 26

69 Istruzioni di montaggio SCHEDA 14 Il ponte superiore di poppa e due cannoni C C Adesso sistema anche l altra metà del ponte, inserendola nelle scanalature, come hai fatto con il pezzo precedente Ponte superiore di poppa 2. Listelli di ramino da 5x5x300 mm 3. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm 4. Cannoni 5. Affusti di cannoni D A 14A Cospargi un sottile strato di adesivo come evidenzia la foto: sui bagli inferiori delle ordinate 7, 8, 9 e 10. Sopra a essi andranno poggiate le sezioni del ponte superiore di poppa. 14D Aggiusta la posizione delle due sezioni, accostandole con precisione e tenendo a modello la fotografia sopra. E B 14B Prendi la prima sezione del ponte e incastrala dentro le sporgenze come mostra l immagine. Manda in battuta il pezzo, verificando che rimanga ben aderente ai bagli. 14E Prepara alcuni segmenti di listelli di ramino in quantità sufficiente a ricoprire il ponte appena installato. Utilizza della colla a contatto e procedi come d abitudine: attacca i listelli prima vicino alla linea mediana del ponte, poi proseguendo verso le estremità. 27

70 14 F G 14G Cerca di riempire anche gli spazi più ristretti, usando segmenti molto corti. Mettili in posizione e, per maneggiarli meglio, impiega un paio di pinzette a becchi angolati. 14F Presta attenzione a posare i listelli allineandoli a quelli già incollati sulla sezione intermedia, in modo da coprire uniformemente tutto il ponte. H I 14I Con il tagliabalsa elimina l eccedenza dei listelli lungo i bordi del ponte e libera nuovamente le diverse aperture sulla superficie. Usa anche una lima per levigare le zone che sono state incise. 14H Procedi aggiungendo un pezzetto dopo l altro, fino a rivestire completamente il ponte. Premi sulla superficie perché la colla faccia presa. J K 14J Dopo aver terminato la copertura del ponte, adopera una matita per marcare due punti ai lati di ciascuna testa dei listelli, in modo da simulare l intera chiodatura. 14K L insieme degli elementi assemblati finora conferisce alla Soleil Royal l aspetto visibile nella foto qui sopra. Metti da parte i pezzi che ti sono avanzati, in modo da poterli utilizzare in future sessioni di lavoro. 28

71 L undicesima ordinata e alcuni elementi della scaletta A Istruzioni di montaggio SCHEDA A Cospargi un sottile strato di colla sull alloggiamento della falsachiglia destinato all undicesima ordinata. Poi manda in battuta quest ultima nella posizione corretta. 2 B 1. Ordinata n Montanti della scaletta 3. Gradini da 1x4x100 mm 15B La freccia rossa nella foto indica la scanalatura dell ordinata che deve essere perfettamente centrata rispetto alla sezione sporgente della falsachiglia. L angolo d intersezione tra ordinata e falsachiglia deve misurare D Adesso dovrai dipingere i ponti e le paratia installata finora sulla chiglia. Adopera del turapori trasparente satinato. Segui con attenzione le indicazioni fornite dal produttore. Stendi le pennellate rispettando il verso delle venature. D C E 15C Con un pezzetto di carta abrasiva a grana finissima leviga l intera superficie del ponte superiore, in modo da eliminare possibili dislivelli tra i listelli che lo ricoprono. Fai sempre scorrere la carta secondo il verso delle venature del legno. 15E Per un miglior risultato, dopo che la vernice è asciutta, leviga il ponte con una paglietta abrasiva come quelle che si usano per pulire gli utensili da cucina. Ripeti la verniciatura e la levigatura fino a raggiungere un grado di finitura soddisfacente. 29

72 15 F G A F Impiega il turapori anche per la paratia di poppa A, quella che hai ricoperto seguendo le istruzioni fornite nella scheda I A 15G Recupera fra i pezzi avanzati un listello di ramino da 5x5 mm. Taglialo in modo da realizzare i bagli superiori dell ottava e della nona ordinata e quello inferiore della decima (indicati dalle frecce rosse nella foto). Stendi la colla e disponi ogni baglio sulle sporgenze relative. H 8 15I Applica la paratia di poppa che hai appena verniciato sull ordinata n. 8. Incollala in modo che poggi totalmente sul ponte e resti bene a filo del baglio. Stringila fra due morsetti fintanto che l adesivo non abbia fatto presa. J 15H Cospargi di adesivo la superficie dell ottava ordinata che oltrepassa il ponte e la porzione del baglio evidenziate dal tratteggio rosso nella foto. K 15J Recupera i due portelli che hai ricevuto in precedenza. Stendi sul retro di ciascuno un velo di colla a presa rapida e applicali alla paratia, come mostrato nell immagine K La sessione di montaggio è così conclusa e lo scafo del tuo vascello ha assunto questo aspetto. Metti in ordine gli elementi che non hai utilizzato in modo da ritrovarli con facilità quando verrà il momento di adoperarli.

73 Il ponte del castello e il cassero Istruzioni di montaggio SCHEDA 16 A Ponte del castello 2. Cassero 3. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm 4. Listello da 5x5x300 mm 5. Cannone 6. Affusto di cannone 16A Recupera i listelli di ramino che ti sono avanzati dalle sessioni di lavoro precedenti e aggiungili a quelli che hai appena ricevuto. Segui le istruzioni della scheda numero 2: accorciali a 70 mm di lunghezza e annerisci i quattro bordi con una matita, tenendoli raccolti fra le ganasce di due morsetti. B 16B Con la matita e il righello traccia una linea che divida in due metà simmetriche il ponte di castello (tratteggio rosso nell immagine). Inizia a coprire il ponte coi listelli: applica il primo a ridosso della linea centrale e prosegui verso il bordo. 16C Dopo aver coperto la prima metà lavora sull altra fino a rivestire completamente il pezzo. C D 16D Adesso capovolgi il ponte: usa il tagliabalsa per eliminare le eccedenze dei listelli. Elimina anche i segmenti che ostruiscono le aperture evidenziate in rosso nella foto. La sagoma del pezzo dev essere del tutto simile all illustrazione della fase 16H. 16E Recupera la matita e traccia due punti ai lati della testa di ciascun listello per simulare la chiodatura. E 31

74 16 F I 16F Adopera il lisciatoio o un pezzo di carta abrasiva a grana fine per levigare con estrema delicatezza la superficie del ponte ed eliminare così eventuali imperfezioni dei listelli. 16I Verifica che il ponte alloggi correttamente nello spazio dedicato: sopra i bagli delle ordinate da otto a undici. Poi sfilalo e cospargilo di adesivo nelle zone a contatto con i bagli e le ordinate. Sistemalo di nuovo in posizione e incastralo bene. Puoi adoperare della colla a presa rapida nelle zone più difficili. J G 16G Passa il lisciatoio anche sui bordi del ponte in modo da pareggiare l intero spessore del pezzo. 16J Vernicia il ponte con del turapori dello stesso tipo e tonalità di quello impiegato per gli altri elementi. Segui le venature del legno. H K 16H Questa foto ha lo scopo di aiutarti a verificare se hai eseguito correttamente tutti i passaggi che sono stati illustrati finora. 16K Per il momento la tua Soleil Royal si presenta con questo aspetto. Metti da parte ciò che hai avanzato in attesa di poterlo impiegare in futuro. 32

75 Il ponte del castello di poppa e alcuni elementi per il pagliolato A Istruzioni di montaggio SCHEDA A Raccogli i listelli di ramino avanzati dalle sessioni precedenti e aggiungili a quelli forniti ora. Accorciali a 70 mm di lunghezza e anneriscine i bordi con una matita. Traccia sul cassero una linea che lo divida a metà e comincia a rivestirlo con i segmenti, come hai fatto per gli altri ponti. B 1. Ponte del castello di poppa 2. Listello di sapelli da 2x3x300 mm 3. Listelli di ramino da 0,6x5x200 mm 4. Elementi per il pagliolato 17D Recupera un listello di ramino spesso 5x5 mm: ricavane due bagli e incollali sopra le ordinate indicate dalle frecce rosse. 1 2 D 17B Ricopri completamente il ponte con i listelli, quindi capovolgilo e rifila l eccedenza dei segmenti su tutti i lati, impiegando il tagliabalsa. C E 17E Cerca la paratia B che hai rivestito di sapelli seguendo le istruzioni fornite nella scheda 13. Poi stendi un velo di collante sopra le zone evidenziate dal tratteggio rosso. 17C Leviga accuratamente il contorno del cassero con il lisciatoio, in modo da eliminare le differenze di spessore. Traccia dei punti ai lati delle teste dei listelli per simulare la chiodatura. 33

76 17 F B I 17I Stendi del turapori, dello stesso genere di quello usato in precedenza, sul cassero e sulla paratia B. Segui le venature del legno e lascia che la vernice si asciughi perfettamente. 17F Ora incolla la paratia sul ponte, a contatto dell ordinata. Immobilizza i pezzi con due morsetti fintanto che la colla non si sia asciugata. J G 17G Cospargi con uno strato di adesivo le zone dei bagli, della paratia e dell ordinata su cui andrà installato il cassero. Il pezzo, correttamente posizionato, deve incastrarsi bene nelle sporgenze dell ultima ordinata ed essere poggiato a filo della paratia. 17J Ricava il baglio superiore dell ultima ordinata tagliando un segmento adatto da un listello di ramino spesso 5x5. Incolla il baglio dove indica la foto. K H 17H Leviga con delicatezza l intera superficie con un pezzo di carta abrasiva a grana finissima. 17K Lo scafo del tuo vascello è ora completato con il cassero. Tieni da parte i pezzi avanzati perché li impiegherai in futuro. 34

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