CORSO DI APPROFONDIMENTO TECNICO: LIBRETTO IMPIANTO RAPPORTO DI CONTROLLO PROVA DI TENUTA DUREZZA ACQUA CANNA FUMARIA

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1 CORSO DI APPROFONDIMENTO TECNICO: LIBRETTO IMPIANTO RAPPORTO DI CONTROLLO PROVA DI TENUTA DUREZZA ACQUA CANNA FUMARIA Relatore: Leone Giovanni LGSoftware coop a r.l.

2 Panoramica Leggi e Norme 1 D.M. 10 febbraio 2014 D.P.R. 16 aprile 2013, n Nuovi Rapporti di controllo e libretti d impianto 2 Prova di tenuta UNI 11137: D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59 trattamento acqua 4 CANNE FUMARIE - Nuovo D.Lgs. 102/2014

3 Obiettivi formazione Compilazione Rapporto Energetico di Tipo 1 (ex allegati G e F); Compilazione nuovo Libretto Impianto; Compilazione Dichiarazione Prova di Tenuta; Normative Trattamento acque; Normative Canne fumarie;

4 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 Cosa cambia con il nuovo D.M. 10/02/14? È un unico libretto per tutte le potenze e tipologie di impianto (non esiste più il libretto di centrale); deve essere redatto per tutti gli impianti, esistenti e di nuova installazione; deve essere redatto per tutti gli impianti di climatizzazione invernale e/o estiva, indipendentemente dalla loro potenza termica; >10 kw ed anche per quelli inferiori?

5 D.M. 10 febbraio 2014 Impianto termico: impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi di riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare e' maggiore o uguale a 5 kw. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate.

6 D.M. 10 febbraio 2014 Impianto termico Pn >= 5 kw Libretto di impianto per la climatizzazione D.M. 10/02/2014 Non confondere Libretto di impianto con Rapporto di efficienza energetica

7 D.M. 10 febbraio 2014 Cosa cambia con il nuovo D.M. 10/02/14? deve essere redatto dall installatore per i nuovi impianti e dal manutentore (o terzo responsabile) per quelli esistenti; deve essere disponibile in forma cartacea o elettronica; devono essere stampate e conservate, anche in formato elettronico, le schede pertinenti lo specifico impianto;

8 D.M. 10 febbraio 2014 I nuovi modelli ufficiali del libretto sono quelli ministeriali Art. 3 Compilazione e modalità di utilizzo dei modelli 3. Eventuali integrazioni del libretto, apportate dalle Regioni o dalle Province autonome ai sensi dell'art. 7, comma 6 del D.P.R. 74/2013, sono predisposte sotto forma di scheda aggiuntiva con numerazione coerente con quella della sezione del libretto cui afferiscono. 4. Gli allegati al presente decreto possono essere resi disponibili anche dalle associazioni di categoria degli operatori termoidraulici o da altri operatori del settore e dalle associazioni di interesse senza alcuna modifica o integrazione, eccezion fatta per l'eventuale aggiunta del logo delle associazioni, e con evidenziazione degli estremi del decreto ministeriale di adozione. Il libretto di impianto viene generato dall installatore «assemblando» le schede pertinenti alla tipologia di impianto installata; in caso di successivi interventi che comportano la sostituzione e/o l inserimento di nuovi sistemi di generazione del calore e/o del freddo, di regolazione, di distribuzione, di dismissione, al libretto di impianto andranno aggiunte e/o aggiornate, a cura dell installatore dei nuovi sistemi, le relative schede. In tal modo si avrà la descrizione completa nel tempo dell'impianto, comprensiva degli elementi dismessi, di quelli sostituiti e di quelli installati in un secondo tempo.

9 D.M. 10 febbraio 2014 CARTACEO Viene conservato dal Responsabile dell'impianto o dal 3 Responsabile che lo aggiorna e lo mette a disposizione degli interes-sati. Il Responsabile uscente lo consegna al subentrante Il 3 Responsabile a fine contratto riconsegna libretto ed allegati al Responsabile dell'impianto (amministratore di condominio, etc.) ELETTRONICO Viene conservato presso il Catasto Informatico della Autorità competente (Catasto Regionale degli Impianti) Viene aggiornato dagli operatori interessati che vi accedono tramite pass-word personale. Standardizzazione del libretto impianto in Formato XML con due metodi di inserimento dati: da portale e invio telematico

10 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 Note: Se un edificio è servito da due impianti distinti, uno per la climatizzazione invernale e uno per la climatizzazione estiva, che in comune hanno soltanto il sistema di rilevazione delle temperature nei locali riscaldati e raffreddati, sono necessari due libretti di impianto distinti; in tutti gli altri casi è sufficiente un solo libretto di impianto.

11 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 Se è un unico impianto per la climatizzazione invernale ed estiva, se la prima verifica è avvenuta con funzionamento in modalità riscaldamento, TUTTE le verifiche periodiche dovranno essere effettuate in modalità riscaldamento ; se è avvenuta in modalità raffrescamento, TUTTE le successive verifiche periodiche dovranno essere effettuate in modalità raffrescamento.

12 INSERIRE DATA 120

13 Impostazioni standard per solo caldaia con produzione acq.calda

14 A PARTIRE DAL 25 GIUGNO 2009 IL TRATTAMENTO ACQUA E OBBLIGATORIO Per una caldaia murale per uso domestico i punti importanti sono: Misurazione durezza acqua, se maggiore di 25 fr, condizionamento chimico sul riscaldamento, Condizionamento chimico su acqua sanitaria ( con ad esempio un filtro con polifosfati) e filtrazione (esempio filtro a rete)

15 X Inserire Potenza termica utile Pot.term.utile diviso pot.term.focolare per 100 esempio: (24,5 /26) * 100

16 Impostazione standard per una caldaia murale modulante

17 Impostazione standard per un termostato ambiente

18 Impostazione standard per un impianto termico

19 Impostazione standard per un impianto termico

20 INSERIRE IL VALORE CORRETTO DEL RENDIMENTO DI COMBUSTIONE

21 D.M. 10 febbraio 2014 Legenda delle Categorie della destinazione dell edificio Scheda 1 - Sezione 1.2 E.1 Edifici di tutte le tipologie adibiti a residenza e assimilabili; E.2 Edifici adibiti a residenze collettive, a uffici e assimilabili; E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili; E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto e assimilabili; E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili; E.6 Edifici adibiti ad attività sportive; E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili. Nel dettaglio, si riporta il testo dell art.3 del DPR 412/93 con l elenco delle sottocategorie: 1. Gli edifici sono classificati in base alla loro destinazione d'uso nelle seguenti categorie: E.1 Edifici adibiti a residenza e assimilabili: E.1(1) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali, collegi, conventi, case di pena, caserme; E.1(2) abitazioni adibite a residenza con occupazione saltuaria, quali case per vacanze, fine settimana e simili; E.1(3) edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari; E.2 Edifici adibiti a uffici e assimilabili: pubblici o privati, indipendenti o contigui a costruzioni adibite anche ad attività industriali o artigianali, purché siano da tali costruzioni scorporabili agli effetti dell'isolamento termico; E.3 Edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici; E.4 Edifici adibiti ad attività ricreative, associative o di culto e assimilabili: E.4(1) quali cinema e teatri, sale di riunione per congressi; E.4(2) quali mostre, musei e biblioteche, luoghi di culto; E.4(3) quali bar, ristoranti, sale da ballo; E.5 Edifici adibiti ad attività commerciali e assimilabili: quali negozi, magazzini di vendita all'ingrosso o al minuto, supermercati, esposizioni; E.6 Edifici adibiti ad attività sportive: E.6(1) piscine, saune e assimilabili; E.6(2) palestre e assimilabili; E.6(3) servizi di supporto alle attività sportive; E.7 Edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; E.8 Edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali e assimilabili.

22 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 Note: 14. REGISTRAZIONE DEI CONSUMI NEI VARI ESERCIZI Combustibile Energia elettrica Acqua reintegro Le tabelle dei consumi vanno compilate solamente in presenza di misuratori dedicati al solo impianto termico. Attenzione per combustibili solidi e gasolio conservare fatture e ricevute e riportare i dati nel modulo Impianti Centralizzati

23 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA Tipo 1 Gruppi termici Tipo 2 Gruppi frigo Tipo 3 Scambiatori Tipo 4 - Cogeneratori

24 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 RAPPORTO DI CONTROLLO In occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione di cui all'art. 7 del decreto del Presidente della Repubblica 74/2013, su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza utile nominale maggiore di 10 kw climatizzazione estiva di potenza utile nominale maggiore di 12 kw, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, il rapporto di controllo di efficienza energetica di cui all'art. 8, comma 5, si conforma ai modelli riportati agli allegati II, III, IV e V del decreto 10/02/14.

25 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 RAPPORTO DI CONTROLLO I controlli di efficienza energetica devono essere inoltre realizzati: A) all'atto della prima messa in esercizio dell'impianto, a cura dello installatore; B) nel caso di sostituzione degli apparecchi del sottosistema di generazione, come per esempio il generatore di calore; C) nel caso di interventi che non rientrino tra quelli periodici, ma tali da poter modificare l'efficienza energetica. Il successivo controllo deve essere effettuato entro i termini previsti a far data dalla effettuazione dei controlli di cui al comma 3.

26 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 PERIODICITA' DEI CONTROLLI (1) I limiti degli intervalli sono riferiti alla potenza utile nominale complessiva dei generatori e delle macchine frigorifere che servono lo stesso impianto

27 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 PERIODICITA' DEI CONTROLLI

28 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA TIPO 1 GRUPPI TERMICI RAPPORTO DI CONTROLLO DI EFFICIENZA ENERGETICA TIPO 2 GRUPPI FRIGO

29 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 Pn >= 5 kw Libretto di impianto Pn > 10 kw Climatizzazione invernale Pn > 12kW Climatizzazione estiva Libretto di impianto Rapporto di controllo di efficienza energetica Libretto di impianto Rapporto di controllo di efficienza energetica

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31 Attenzione inserire la somma delle potenze utili dell impianto

32 OBBLIGATORIO A PARTIRE DAL 25/06/2009

33 DUREZZA DELL ACQUA IMPORTANTISSIMI CHIARIMENTI IMPIANTI DI Pfoc < 350kW Gli impianti termici di P foc < 350kW a partire dal 25/06/2009 DEVONO essere dotati di sistemi di trattamento dell acqua secondo lo schema seguente. SOLO RISCALDAMENTO, durezza acqua 25 f: Per gli impianti con Pfoc da 0 a 100 kw è previsto soltanto il CONDIZIONAMENTO CHIMICO (esempio un dosatore di polifosfati, ); (si precisa che con il condizionamento chimico si evita il deposito delle incrostazioni ma non varia la durezza ed i valori pur rimanendo maggiori di 25 f, saranno ritenuti a norma) b) Per gli impianti con Pfoc da 100 a 350 kw è previsto l ADDOLCIMENTO (solo con l addolcimento la durezza diminuisce) RISCALDAMENTO E produzione di ACQUA CALDA SANITARIA, durezza 15 f: a) Per gli impianti con Pfoc da 0 a 100 kw è previsto CONDIZIONAMENTO CHIMICO e FILTRAZIONE; b) Per gli impianti con Pfoc da 100 a 350 kw è previsto l ADDOLCIMENTO E FILTRAZIONE; IMPIANTI DI Pfoc 350kW Per gli impianti installati a partire dal 1/08/1994 con Pfoc 350kW si devono seguire le indicazioni della UNI 8065:1989, come previsto dall art.5 c.6 del DPR 412/93. Quindi sono richiesti: se SOLO PRODUZIONE ACS fare obbligatoriamente filtrazione: a.1) se impianti con durezza < 25 f: condizionamento chimico o trattamento di addolcimento a.2) se impianti con durezza 25 f: trattamento di addolcimento e se necessario anche il condizionamento chimico. se PRODUZIONE ACS e (o solo) RISCALDAMENTO fare obbligatoriamente filtrazione: b.1) se impianti con durezza < 15 f: condizionamento chimico b.2) se impianti con durezza 15 f: condizionamento chimico e e addolcimento.

34 Legislazioni trattamento acqua D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74 Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n (13G00114) - Il Presidente della Repubblica (GU n. 149 del ) Il Presidente della Repubblica, con il Decreto 16 aprile 2013, n. 74, articolo 8, definisce i criteri generali per la prestazione energetica degli impianti termici. Riportiamo estratto dell'art. 8, comma 1, lettera c): In occasione degli interventi di controllo ed eventuale manutenzione di cui all'articolo 7 su impianti termici di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale maggiore di 10 kw e sugli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale maggiore di 12 kw, si effettua un controllo di efficienza energetica riguardante: [...]; c) la verifica della presenza e della funzionalità dei sistemi di trattamento dell'acqua, dove previsti. D.P.R. 2 aprile 2009, n. 59 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia - Il Presidente della Repubblica (GU n. 132 del ) Il Presidente della Repubblica, con il Decreto 2 aprile 2009, n. 59, articolo 4, definisce criteri generali e requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici e degli impianti termici. Riportiamo estratto dell'art. 4, comma 14: Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d'uso all'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, nel caso di edifici di nuova costruzione e ristrutturazione di edifici esistenti, previsti dal decreto legislativo all'articolo 3, comma 2, lettere a), b) e c), numero 1), limitatamente alle ristrutturazioni totali, e nel caso di nuova installazione e ristrutturazione di impianti termici o sostituzione di generatori di calore, di cui alla lettera c), numeri 2) e 3), fermo restando quanto prescritto per gli impianti di potenza complessiva maggiore o uguale a 350 kw all'articolo 5, comma 6, del decreto del Presidente della Repubblica 26 agosto 1993, n. 412, e' prescritto: a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25 gradi francesi: 1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kw; 2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kw; b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore di 15 gradi francesi. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.

35 NORME UNI 8065 relative al TRATTAMENTO ACQUA (richiamate dalla legge 46/90, art. 7) 6. Caratteristiche dell acqua per impianti termici Di seguito vengono riportate le caratteristiche limite dell acqua di alimento (primo riempimento e rabbocchi successivi) e di esercizio (contenuta nell impianto). In fase di progetto devono essere previsti, in base alle caratteristiche dell acqua greggia, tutti gli impianti di trattamento ed i condizionamenti chimici necessari per ottenere acqua con le caratteristiche riportate in 6.1.4, 6.2.4, 6.3.4, e Compito del gestore è mantenere nel tempo entro i limiti e le caratteristiche delle acque, effettuando i necessari controlli e gli interventi conseguenti Impianto di riscaldamento ad acqua calda Trattamenti prescritti Per tutti gli impianti è necessario prevedere un condizionamento chimico. Per gli impianti di potenza maggiore di 350 KW ( kcal/h) è necessario installare un filtro di sicurezza (consigliabile comunque in tutti casi) e, se l acqua ha una durezza totale maggiore di 15 f un addolcitore per riportare la durezza entro i limiti previsti in Impiantistica - Tratt. previsto per caldaie oltre Kcal/h con durezza acqua magg. di 15 f - Tratt. previsto per caldaie fino a Kcal/h con durezza acqua magg. di 35 f Se per l'impianto di riscaldamento è utilizzata una caldaia di tipo misto (acqua calda sanitaria + risanamento) si dovranno seguire anche le prescrizioni che sono previste per gli impianti di produzione acqua calda sanitaria (UNI 8065 "6.4") Punti d intervento Gli impianti di trattamento devono essere installati a monte degli impianti da proteggere, sulle tubazioni di carico e reintegro, per potere trattare sia l acqua di primo riempimento sia quella di rabbocchi successivi. Il punto di immissione dei condizionanti deve essere previsto in modo da poter garantire la necessaria rapidità di azione: il punto di immissione ideale è nel flusso principale dell impianto in una zona di massima turbolenza, per esempio a monte delle pompe di circolazione Caratteristiche dell acqua di riempimento e rabbocco Aspetto: limpido Durezza totale: minore di 15 f Nota - Per gli impianti di riscaldamento con potenza minore di 350 KW ( kcal/h), se l acqua di riempimento o rabbocco ha una durezza minore di 35 f, l addolcimento può essere sostituito da idoneo condizionamento chimico. Impiantistica - Tratt. previsto per caldaie fino a Kcal/h con durezza acqua minore di 35 f - Tratt. previsto per caldaie oltre Kcal/h con durezza acqua minore di 15 f Se per l impianto di riscaldamento è utilizzata una Caldaia di tipo misto (acqua calda sanitaria + riscaldamento) si dovranno seguire anche le prescrizioni che sono previste per gli impianti di produzione acqua calda sanitaria (UNI ).

36 6.4. Impianti di produzione di acqua calda sanitaria Trattamenti prescritti In genere è necessario installare un filtro di sicurezza a protezione degli impianti. Successivamente, in base alle caratteristiche dell acqua, si può installare un addolcitore e/o un impianto di dosaggio automatico proporzionale di condizionanti chimici (anticorrosivi e/o stabilizzanti di durezza di tipo alimentare) Punti di intervento Sia gli impianti di trattamento che i punti di immissione dei condizionanti devono essere a monte del produttore di acqua calda Caratteristiche dell acqua di alimento Aspetto: limpido Durezza: Fino a 25 f di durezza temporanea si possono impiegare sia l addolcimento che il condizionamento chimico di stabilizzazione della durezza e/o anticorrosivo. Oltre i 25 f di durezza temporanea è obbligatorio l addolcimento. Ove è necessario, l addolcimento sarà integrato da condizionamento chimico anticorrosivo e/o antincrostante. Nella maggioranza dei casi l'acqua calda sanitaria è prodotta da una Caldaia Murale di tipo misto (acqua calda sanitaria + riscaldamento), ne consegue l'obbligo di applicare la norma relativa agli impianti di produzione acqua calda sanitaria (UNI 8065 punto 6.4), oltre a quanto previsto per l'impianto di riscaldamento (UNI 8065 punto 6.1).

37 OBBLIGATORIA PROVA DI TENUTA PER LE MANUTENZIONI STRAORDINARIE DELLE CALDAIE GLI APPARECCHI INSTALLATI ALL ESTERNO DEVONO ESSERE OMOLOGATI PER L ESTERNO, PERTANTO SE NON LO FOSSERO BISOGNA INSTALLARE UN COPRICALDAIA E SEGNALARLO COME LOCALE TECNICO

38 UNI 11137: Prova di tenuta Uno dei controlli previsti per gli impianti a gas dal nuovo rapporto di controllo di Tipo 1 è la "Idonea tenuta dell impianto interno e raccordi con il generatore". Le note di compilazione del rapporto di controllo indicano che tale verifica va effettuata secondo la disposizioni della UNI 11137:2012. La norma UNI 11137:2012 si applica agli impianti domestici e similari da attivare, in servizio o da riattivare, alimentati a metano o GPL con portata termica unitaria non maggiore di 35 kw (punto 3.5 della norma) e, secondo la UNI 11528:2014, agli impianti con potenzialità singola di portata maggiore di 35 kw fino a pressioni di esercizio di 40 mbar (4000 Pa) per impianti alimentati a metano, e di 70 mbar (7000 Pa) per impianti alimentati a GPL.

39 RIFERIMENTI NORMATIVI I riferimenti normativi sono: - UNI :2008; - UNI 11137:2012; - UNI 10738:2012; - UNI 11528:2014. QUANDO ESEGUIRLA La prova di tenuta va effettuata in caso di: UNI : nuovo impianto (punto 5.1, procedura specifica); - rifacimenti parziali (punto 5.2, seguendo le procedure della UNI 11137); - interventi di manutenzione straordinaria (punto 5.2, seguendo le procedure della UNI 11137); UNI 11137:2004 e 2012 punto 5 a) persistente odore di gas; b) sostituzione di apparecchi; c) sostituzione tipo di gas distribuito; d) riutilizzo di impianti interni inattivi da oltre 12 mesi; e) almeno ogni 10 anni (sugli impianti per i quali non è prevista la manutenzione periodica, per es. adduzione gas con il solo piano cottura), a differenza del controllo di assenza fughe di gas effettuato durante la manutenzione ordinaria (che per gli impianti di riscaldamento è annuale); UNI 10738:2012 punto 5.5: verifica dell impianto gas. Rev.01 del

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42 CANNE FUMARIE Legge 3 agosto 2013, n. 90 Valida fino al 18 luglio 2014

43 CANNE FUMARIE - Nuovo D.Lgs. 102/2014 Il D.Lgs. n 102/2014 ha modificato NUOVAMENTE le norme sull OBBLIGO DELLO SCARICO A TETTO previste dal DPR 412/1993 all art.5 c.9 e seguenti. A partire dal 19 luglio 2014 possono quindi scaricare a parete: 1. GENERATORI A GAS A CAMERA STAGNA CON RENDIMENTO UTILE MAGGIORE O UGUALE A 90+2logPn (caldaia a tre stelle) in caso di sostituzione di generatori già esistenti che scaricavano precedentemente a parete o in canna fumaria collettiva ramificata. 2. GENERATORI A GAS A CONDENSAZIONE ECOLOGICI (APPARTENENTI ALLA CLASSE 5 NOx): - in caso di ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti siti in stabili plurifamiliari, qualora non siano presenti sistemi di evacuazione a tetto idonei o comunque adeguabili alle caldaie a condensazione; - in caso in cui l obbligo di evacuazione dei prodotti della combustione a tetto sia incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell intervento; - quando il progettista attesta ed assevera l impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto. 3. In caso si installino generatori ibridi compatti, composti almeno da un GENERATORE A GAS A CONDENSAZIONE ECOLOGICO ( classe 5 NOx) e una POMPA DI CALORE AD ALTO RENDIMENTO, dotati di una specifica certificazione di prodotto da parte del costruttore.

44 CANNE FUMARIE - Nuovo D.Lgs. 102/2014 A seguire, riportiamo il testo integrale del DPR 412/93 art.5 c.9 e seguenti come modificato dal DLgs 102/2014 art. 14 c.8 e 9: Comma 9. Gli impianti termici installati successivamente al 31 agosto 2013 devono essere collegati ad appositi camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione, con sbocco sopra il tetto dell edificio alla quota prescritta dalla legislazione vigente. Comma 9 bis. è possibile derogare a quanto stabilito dal comma 9 nei casi in cui: a) si procede, anche nell ambito di una riqualificazione energetica dell impianto termico, alla sostituzione di generatori di calore individuali installati in data precedente a quella di cui al comma 9, con scarico a parete o in canna fumaria collettiva ramificata; b) l adempimento dell obbligo di cui al comma 9 risulta incompatibile con norme di tutela degli edifici oggetto dell intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale; c) il progettista attesta ed assevera l impossibilità tecnica a realizzare lo sbocco sopra il colmo del tetto; d) si procede alle ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio, funzionali e idonei o comunque adeguabili alla applicazione di apparecchi a condensazione; e) vengono installati uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore e dotati di specifica certificazione di prodotto. Comma 9 ter. Per accedere alle deroghe previste al comma 9-bis, è obbligatorio: I. nei casi di cui alla lettera a), installare generatori di calore a gas a camera stagna il cui rendimento sia superiore a quello previsto all'articolo 4, comma 6, lettera a), del decreto del Presidente della Repubblica, del 2 aprile 2009, n. 59; II. nei casi di cui alle lettere b), c), e d), installare generatori di calore a gas a condensazione i cui prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kwh, misurate secondo le norme di prodotto vigenti; III. nel caso di cui alla lettera e), installare generatori di calore a gas a condensazione i cui prodotti della combustione abbiano emissioni medie ponderate di ossidi di azoto non superiori a 70 mg/kwh, misurate secondo le norme di prodotto vigenti, e pompe di calore il cui rendimento sia superiore a quello previsto all'articolo 4, comma 6, lettera b), del decreto del Presidente della Repubblica, del 2 aprile 2009, n. 59; IV. in tutti i casi, posizionare i terminali di scarico in conformità alla vigente norma tecnica UNI 7129 e successive modifiche e integrazioni. Comma 9 quater. I comuni adeguano i propri regolamenti alle disposizioni ai commi di cui 9 9 bis e 9 ter.

45 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 D.P.R. 74/13 - Art. 9. Ispezioni sugli impianti termici Priorità per le ispezioni: a)impianti di cui non è pervenuto il rapporto di controllo b)generatori > 15 anni c)combustibile liquido o solido >100kW :100% ogni 2 anni d)macchine frigorifere >100kW : 100% ogni 4 anni e)gas >100kW, liquido o solido 20/100kW :100% ogni 4 anni f)rendimenti inferiori ai minimi

46 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 D.P.R. 74/13 - Art. 11. Sanzioni In relazione agli adempimenti di cui al D.Lgs. 192/05 vigono le sanzioni previste dall'articolo 15 comma 5, a carico di proprietario, conduttore, amministratore di condominio e terzo responsabile, comma 6, a carico dell'operatore incaricato del controllo e manutenzione.

47 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 D.Lgs. 192/05 - Art. 15. Sanzioni 5.Il proprietario o il conduttore dell'unita' immobiliare, l'amministratore del condominio, o l'eventuale terzo che se ne e assunta la responsabilità, qualora non provveda alle operazioni di controllo e manutenzione degli impianti di climatizzazione secondo quanto stabilito dall'articolo 7, comma 1, e' punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 500 euro e non superiore a 3000 euro.

48 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 D.Lgs. 192/05 - Art. 15. Sanzioni 5.L'operatore incaricato del controllo e manutenzione, che non provvede a redigere e sottoscrivere il rapporto di controllo tecnico di cui all'articolo 7, comma 2, e' punito con la sanzione amministrativa non inferiore a 1000 euro e non superiore a 6000 euro. L'ente locale, o la regione competente in materia di controlli, che applica la sanzione comunica alla camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di appartenenza per i provvedimenti disciplinari conseguenti.

49 D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto di efficienza energetica di cui al D.P.R. 74/13 D.M. 37/08 - Art. 15. Sanzioni 2. Alle violazioni degli altri obblighi derivanti dal presente decreto si applicano le sanzioni amministrative da euro 1.000,00 ad euro ,00 con riferimento all'entità e complessità dell'impianto, al grado di pericolosità ed alle altre circostanze obiettive e soggettive della violazione.

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