REPORT CASI SORVEGLIANZA SINDROMICA REGIONE LAZIO

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1 SERVIZIO REGIONALE PER L'EPIDEMIOLOGIA SORVEGLIANZA E CONTROLLO DELLE MALATTIE INFETTIVE REPORT CASI SORVEGLIANZA SINDROMICA REGIONE LAZIO 28 gennaio - 24 febbraio 2019 Realizzazione a cura di: Raffaella Pisapia Donatella Mandolini Francesco Vairo seresmi@inmi.it

2 SORVEGLIANZA SINDROMICA dal 28 gennaio al 24 febbraio 2019 In collaborazione con Il presente documento riporta le attività di analisi ed interpretazione dei dati del sistema di sorveglianza sindromica nel periodo 28 gennaio-24 febbraio Vengono descritte le sindromi cha hanno generato un allerta limitatamente alla settimana ed alla classe di età implicata. Per ognuna di queste viene riportata l analisi e l interpretazione dettagliata dei codici ICD -IX-CM che potrebbero aver contribuito a creare l allerta e la loro distribuzione spaziale nei diversi PS della rete di sorveglianza. Qualora quest ultime analisi non fossero state conclusive, vengono riportate le eventuali indagini aggiuntive implementate dal SERESMI. Le sindromi oggetto di allerta verranno attentamente monitorate nelle analisi settimanali successive e riportate nei prossimi report periodici fino al rientro dell allerta. Valutazione degli accessi totali Dal numero del totale degli accessi ai PS si nota un andamento decrescente costante dal 2013 al 2019 con un netto calo stagionale degli accessi durante il quarto trimestre dell anno. Nel periodo 28 gennaio-24 febbraio 2019, il numero totale degli accessi ai PS è inferiore rispetto al valore atteso come ciclicamente rilevato negli anni precedenti.

3 Valutazione per sindrome Nel periodo in oggetto, le allerte riportate nel precedente sono rientrate eccetto la sindrome respiratoria. Durante il periodo in oggetto le seguenti sindromi hanno generato un superamento della soglia di allerta e per tale motivo sono riportate in dettaglio di seguito: sindrome respiratoria acuta, febbre e sepsi e shock non spiegati.

4 Sindrome respiratoria acuta Nella V settimana epidemiologica, il 7.89% (2291/29032 casi) di tutte le persone che si sono rivolte ai PS è stato visitato per Sindrome respiratoria acuta. Il 8.85% delle persone visitate per tale sindrome è stato ricoverato e vi sono stati 11 decessi. Rispetto alle precedenti 4 settimane, la percentuale degli accessi per sindrome sul totale degli accessi ha avuto un andamento crescente complessivamente e nelle fasce di età 0-4, 5-14, e anni, risultando invece stabile nelle restanti classi (45-64 anni e > 65 anni). Rispetto alla settimana IV, l andamento è stato decrescente complessivamente e in tutte le classi di età, ad eccezione della classe di età anni, nella quale ha superato la II soglia di allerta. Per tale classe di età la II soglia di allerta è stata superata anche nella settimana VI e l alert è rientrato nella settimana successiva (VII). I codici ICD9 che maggiormente hanno contribuito al superamento della soglia sono: dolore toracico (28%), dolore toracico non specificato (19%) e bronchite acuta (17%), omogeneamente distribuite tra i PS.

5 Febbre Nella V settimana epidemiologica, il 2.53% (735/29032 casi) di tutte le persone che si sono rivolte ai PS è stato visitato per Febbre. Il 3.3% delle persone visitate per tale sindrome è stato ricoverato e vi sono stati 3 decessi. Rispetto alle precedenti 4 settimane, la percentuale degli accessi per tale sindrome sul totale degli accessi ha avuto un andamento crescente complessivamente e in tutte le classi di età, ad eccezione della classe di età > 65 anni, nella quale ha presentato un andamento stabile. Rispetto alla settimana precedente (IV), l andamento è stato decrescente complessivamente, ma nelle classi di età 5-14 e anni è stata superata la II soglia di allerta. L alert è rientrato nella settimana VI per la classe 5-14, mentre per la classe è stato evidenziato un alert II anche nella settimana VI, rientrato poi nella settimana VII.

6 Il codice ICD9 che nella IV settimana epidemiologica ha determinato il superamento della soglia rispetto ai dati della settimana precedente è: FEBBRE (100%) diagnosi omogeneamente distribuita tra i PS di maggiore afflusso della Regione Lazio. Sepsi e shock non spiegati Nella VI settimana epidemiologica, lo 0.09% (26/30453 casi) di tutte le persone che si sono rivolte ai PS è stato visitato per Sepsi e shock non spiegati. Lo 0.47% delle persone visitate per la sindrome è stato ricoverato e vi sono stati 6 decessi. Rispetto alle precedenti 4 settimane, la percentuale degli accessi per tale sindrome sul totale degli accessi ha avuto un andamento stabile complessivamente e in tutte le classi di età. Rispetto alla settimana precedente (V), l andamento è stato decrescente complessivamente e in tutte le classe di età ad eccezione della classe di età 5-14 anni in cui l andamento è stato crescente ed è stata superata la II soglia di allerta, rientrata nella settimana VII. Inoltre nella settimana VIII è stata superata la I soglia di allerta per la classe di età anni.

7 Il codice ICD9 che ha contribuito al superamento della soglia è stato Setticemia non specificata (100%)

8 I codici ICD9 che hanno contribuito al superamento della soglia sono: setticemia non specificata (33%), sepsi (33%) e altro shock senza menzione di trauma (33%), diagnosi omogeneamente distribuite tra i PS.