L oggetto di studio. Capano et al., (2014: 26) Qui slides pasquino
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1 L oggetto di studio
2 L oggetto di studio Capano et al., (2014: 26) Qui slides pasquino
3 Le tre facce della politica Inglese Politics Policy Polity Italiano Politica Noi usiamo la stessa parola politica- per indicare più concetti, ma in realtà sono completamente diversi: politica (in senso di politics) designa la sfera della lotta per la conquista del potere e per la definizione degli orientamenti generali del governo politica (in senso di policy) designa le misure per rispondere a uno specifico problema pubblico politica (in senso di polity) designa le questioni relative all identità e alla definizione dei confini della comunità
4 Le tre facce della politica Lo studio dei due piani risponde anche a differenti tradizioni di ricerca
5 Ambiti e relazioni reciproche
6 Ambiti e relazioni reciproche
7 Ambiti e relazioni reciproche
8 Ambiti e relazioni reciproche
9 Gli approcci contemporanei Strutturalismo (fattori socio-economici). Approccio sistemico I paradigmi Pluralismo (attori; comportamentismo) -Storico Neo-istituzionalismo -Sociologico-organizzativo -Razionale Culturalismo
10 La scienza politica in Italia - la nomina nel 1963 a professore ordinario di Giovanni Sartori. Il padre della scienza politica italiana ottiene in quell anno la cattedra di Sociologia, per poi passare a quella di Scienza politica pochi anni dopo. Intorno a quella cattedra e al centro fiorentino di studi comparati nascerà il primo nucleo di politologi accademici italiani e la «Rivista Italiana di Scienza Politica» (1971); - la pubblicazione dei primi lavori empirici. Dopo un quindicennio di «incubazione», finalmente escono le prime monografie ricche di ricerca empirica. Lo spartiacque è rappresentato dal volume sul parlamento, curato da Sartori [1963], in cui per la prima volta un tema proprio del diritto costituzionale viene sviscerato sul piano della conoscenza empirica. Sempre nel 1963 Alberto Spreafico e Joseph LaPalombara pubblicano una fondamentale ricerca empirica sulle elezioni e il comportamento politico in Italia; - l apertura e il ruolo nei primi network internazionali della ricerca. Un primo gruppo di giovani studiosi italiani si forma negli Stati Uniti, grazie anche a cospicui finanziamenti americani. Alcuni di essi torneranno in Italia dopo il PhD per innestare di nuova linfa la scienza politica italiana e costruire assieme agli studiosi formati da Sartori, Bobbio e Leoni i nuclei fondativi della disciplina; - altri finanziamenti americani, utili non solo a garantire borse di studio e progetti di ricerca, ma anche ad aprire centri di formazione e di ricerca, come l Istituto Cattaneo di Bologna; - la decisione ministeriale, presa nel 1968, di consentire alle Facoltà di Scienze politiche l inserimento del corso di Scienza politica nel primo biennio.
11 Tipi di regime Democrazia. Autoritarismi. Democratizzazione Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
12 I dilemmi della teoria democratica Un insieme di procedure che garantiscono parità di diritti politici o un regime che promuove il «bene comune»? Un metodo per garantire che tutti partecipino attivamente alla assunzione delle decisioni o per garantire il controllo e la sostituzione pacifica dei governanti? Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
13 Procedura o sostanza? «L unico modo di intendersi quando si parla di democrazia, in quanto contrapposta a tutte le forme di governo autocratico, è di considerarla caratterizzata da un insieme di regole (primarie o fondamentali) che stabiliscono chi è autorizzato a prendere le decisioni collettive e con quali procedure» [Bobbio 1984, 4]. «Portata alle sue estreme conseguenze, la convinzione che esiti sostanziali debbano avere la precedenza sulle procedure diviene una giustificazione piatta ed antidemocratica dei custodi (guardians) e dietro l ingannevole dicitura di democrazia sostanziale non si nasconde altro che una dittatura» [Dahl 1990, ] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
14 Democrazia partecipativa. Come? Assunto di uguaglianza intrinseca dei cittadini Piena autonomia personale Pari considerazione dei rispettivi interessi [Dahl 1990] Condizioni del processo democratico Tutti i cittadini adulti (o quasi) hanno pieni diritti politici Hanno pari possibilità di partecipazione effettiva Hanno piena comprensione degli effetti delle decisioni Hanno il controllo finale sull agenda e sulla delega Hanno un voto di uguale peso nella fase decisionale Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
15 Democrazia rappresentativa. Come? «Il metodo democratico è quell insieme di accorgimenti costituzionali per giungere a decisioni politiche, che realizza il bene comune permettendo allo stesso popolo di decidere attraverso l elezione di singoli individui tenuti a riunirsi per esprimere la sua volontà» «Il metodo democratico è lo strumento istituzionale per giungere a decisioni politiche, in base al quale singoli individui [candidati alla leadership] ottengono il potere di decidere attraverso una [libera] competizione che ha per oggetto il voto popolare» [Schumpeter 1977(1954) 239; 257] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
16 La democrazia liberale (una procedura intessuta di valori e diritti) Le regole della definizione «minima» Pluralismo politico Elezioni libere, pacifiche, corrette, ricorrenti che legittimano i governi e i loro presupposti sostanziali Libertà civili (individuali e associative) Limitazioni (e controlli) all esercizio del potere di governo Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
17 Critiche e alternative alla concezione procedurale della democrazia Le critiche più frequentemente sollevate contro la definizione di Schumpeter riguardano: 1. la presunta riduzione della democrazia a semplice competizione elettorale; 2. l assegnazione di una delega a governare affidata a una squadra di persone dotate di enorme potere non controllabile per tutta la durata della loro carica. I critici hanno, perciò, contrapposto alla democrazia procedurale di Schumpeter una democrazia considerata sostanzialmente PARTECIPATIVA, nella quale i cittadini partecipano attivamente, intensamente, continuativamente alla produzione delle decisioni politiche a tutti i livelli. Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, Capitolo 2 Tipi di regime
18 Riassumendo 1. PLURALISMO POLITICO 2. LEGITTIMAZIONE DEI GOVERNI DEMOCRAZIE LIBERALI DEMOCRAZIE ELETTORALI REGIMI NON DEMOCRATICI Pluralismo effettivo Elezioni pacifiche, libere, corrette e ricorrenti Pluralismo formalmente consentito Elezioni abbastanza corrette Coalizione dominante Non ci sono elezioni o non sono competitive 3. AUTONOMIA DELLA SOCIETÀ CIVILE Libertà individuali ed associative con possibilità di dissenso verso i governanti in carica L espressione del dissenso verso il governo e pluralismo dell informazione compressi o preclusi. L informazione non è libera. Dissenso vietato. Mobilitazione dall alto. 4. LIMITI AL POTERE DI GOVERNO L esercizio del potere di governo è soggetto a controlli e contrappesi. I governanti possono manipolare il processo elettorale o alterare le regole del gioco per evitare di essere sostituiti L esercizio del potere di governo è arbitrario e privo di contrappesi; magistratura e forze di sicurezza non sono del tutto neutrali. Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
19 Come si può misurare? Freedom House 10 indicatori su garanzia/limitazione dei diritti politici 15 indicatori su garanzia/limitazione delle libertà civili Polity IV* Presenza di garanzie tipiche delle democrazie istituzionalizzate Presenza di caratteri tipici delle autocrazie istituzionalizzate» 1 (massimamente liberi) 7 (massimamente non liberi)» - 10 (totalmente autocratici) + 10 (totalmente democratici) *a breve Polity V Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
20 Gli indicatori utilizzati Freedom House 10 indicatori su garanzia/limitazione dei diritti politici (correttezza processo elettorale, effettiva garanzia di pluralismo, responsivness) 15 indicatori su garanzia/limitazione delle libertà civili (Libertà di pensiero e di espressione, magistratura indipendente, garanzia di un giusto processo rule of law -, tutela autonomia personale e diritti di proprietà) Polity IV Presenza di garanzie tipiche delle democrazie istituzionalizzate Procedure elettorali, libere preferenze su leader alternativi, garanzie diritti civili Presenza di caratteri tipici delle autocrazie istituzionalizzate Limitazioni partecipazione politica, meccanismi di cooptazione elite, arbitrio nell esercizio di governo) Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
21 Stati con più di 50Mln di abitanti Paese Freedom House (2015) Tipo di regime Polity IV (2015) FH-Polity ( ) Pop in Mln (2011) % pop mond (2011) % prod mond (2011) Reddito pro capite in $ (2011) Usa Dem Lib (1) Dem (10) 10,00 311,7 4,5 19, Germania Dem Lib (1) Dem (10) 9,85 81,8 1,2 3, Regno Unito Dem Lib (1) Dem (10) 9,85 63,3 0,9 2, Italia Dem Lib (1) Dem (10) 9,77 59,4 0,9 2, Giappone Dem Lib (1) Dem (10) 9,63 127,8 1,8 5, Francia Dem Lib (1) Dem (9) 9,60 65,3 0,9 2, Sud Africa Dem Lib (2) Dem (9) 9,15 51,6 0,7 0, India Dem Lib (2,5) Dem (9) 8, ,4 17,9 5, Brasile Dem Lib (2) Dem (8) 8,25 200,5 2,9 2, Filippine Dem Elett (3) Dem (8) 7,96 94,5 1,4 0, Messico Dem Elett (3) Dem (8) 7,82 120,4 1,7 2, Turchia Dem Elett (3,5) Dem (3) 7,15 73,2 1,1 1, Tailandia Non Dem (5,5) Autocr (-3) 6,89 66,9 1,0 0, Indonesia Dem Elett (3) Dem (9) 6,54 244,8 3,5 1, Bangladesh Dem Elett (4) Dem (1) 6,35 153,4 2,2 0, Russia Non Dem (6) Dem (4) 5,28 143,0 2,1 3, Nigeria Dem Elett (4,5) Dem (7) 5,06 163,8 2,4 0, Pakistan Dem Elett (4,5) Dem (7) 4,60 173,7 2,5 0, Ethiopia Non Dem (6,5) Autocr (-3) 3,81 89,9 1,3 0, Egitto Non Dem (5,5) Autocr (-4) 2,49 83,8 1,2 0, Iran Non Dem (6) Autocr (-7) 2,48 75,2 1,1 1, Congo (RD) Non Dem (6) Autocr (-4) 1,83 68,1 1,0 nd 584 Vietnam Non Dem (6) Autocr (-7) 1,27 87,8 1,3 0, Birmania Non Dem (5,5) Autocr (-3) 1,13 52,1 0,7 0,1 nd China Non Dem (6,5) Vassallo (a cura di) Autocr (-7) 1, ,1 19,3 14, Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
22 La diffusione della democrazia (2015) Circa il 40% della popolazione mondiale vive in democrazie liberali, il 35% in regimi autoritari, il 25% in democrazie elettorali o in regimi in transizione. Nei paesi liberi è concentrato il 65% del prodotto lordo mondiale, a fronte del 20% dei paesi con regimi autoritari. I paesi che risultano democratici sono 77. Ma 25 hanno meno di un milione di abitanti e includono lo 0,06 per cento della popolazione mondiale. Importanza del consolidamento >>> Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
23 Lo sviluppo della democrazia nel tempo Importanza della «durata» (democrazie consolidate). Il valore medio dell indice FH/Polity è riferito al periodo Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
24 Misurare la democratizzazione Media dell indice di democrazia FH/Polity per tutti i paesi di ciascuna area [Vassallo 2016] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
25 Ondate e riflussi [Huntington 1991] Categoria N paesi a ondata 1 riflusso 2 a ondata 2 riflusso 3 a ondata Australia, Canada, Finlandia, Irlanda, Islanda, Nuova A Zelanda, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti. 10 B Cile. 1 C Austria, Belgio, Colombia, Danimarca, Francia, Germania occidentale, Giappone, Italia, Norvegia, Olanda. D Argentina, Cecoslovacchia, Grecia, Ungheria, Uruguay E Germania orientale, Polonia, Portogallo, Spagna. 4 F Estonia, Lettonia, Lituania. 3 *** Botswana, Costarica, Gambia, Giamaica, Israele, Malaysia, G Malta, Sri Lanka, Trinidad e Tobago, Venezuela. 10 Bolivia, Brasile, Ecuador, Filippine, India, Sud Corea, H Pakistan, Perù, Turchia 9 I Nigeria. 1 J Birmania, Figi, Gana, Guyana, Indonesia, Libano. Bulgaria, Guatemala, Honduras, Mongolia, Narnibia, K Nicaragua, Nuova Guinea, Panama, Repubblica dominicana, Romania, Salvador, Senegal. 12 L Haiti, Sudan, Suriname. 3 6 Paesi democratici 33 (max) 11 (min) 52 (max) 30 (min) 65 (max) Differenza netta [ +33 ] [ -22 ] [ + 41 ] [ - 22 ] [ +38 ] Totale paesi = 74 Fasi non democratiche di paesi precedentemente democratici Fasi democratiche o semidemocratiche Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
26 Huntington: le ondate di democratizzazione Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capano et al 117:2014 Capitolo 2 Tipi di regime
27 Le determinanti della democratizzazione Cosa favorisce lo sviluppo democratico? -Analisi con prospettiva storica -Prima spiegazione: teoria della modernizzazione (Weber): sviluppo economico motore dello sviluppo democratico -Economia vs. cultura (politica) Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
28 L economia conta? Ricchezza, industrializzazione, urbanizzazione e istruzione favoriscono la transizione alla democrazia. Un rapido sviluppo economico che crea forti diseguaglianze può radicalizzare le classi svantaggiate e favorire l uso da parte di leader autoritari del loro malessere. [Martin Lipset] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
29 Non sempre Si arriva alla democrazia in un'ampia varietà di condizioni, mentre le transizioni verso le dittature mostrano schemi ben definiti Le regressioni autoritarie sono meno frequenti nei paesi con maggiore reddito pro capite e istruzione dove la distribuzione della ricchezza è meno diseguale dove si verificano alternanze ma i governi sono stabili dove è stata adottata la forma di governo parlamentare invece che presidenziale [Adam Przeworski] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
30 e sempre meno La correlazione tra reddito e democrazia ha registrato un netto calo dopo la seconda guerra mondiale, ma è rimasta costante e significativamente positiva. La correlazione tra democrazia e uguaglianza economica è costantemente diminuita ed è ora un predittore marginalmente significativo. Ora risultano più correlate con la democrazia le variabili geografiche. [Boix, Miller e Rosato 2013] Variabili geografiche??? Cosa vuol dire? Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
31 Scontro di civiltà? Huntington: reazione a «La fine della storia» di Fukuyama «La mia ipotesi è che la fonte di conflitto fondamentale nel nuovo mondo in cui viviamo non sarà sostanzialmente né ideologica né economica. Le grandi divisioni dell'umanità e la fonte di conflitto principale saranno legate alla cultura. Gli Stati nazionali rimarranno gli attori principali nel contesto mondiale, ma i conflitti più importanti avranno luogo tra nazioni e gruppi di diverse civiltà. Lo scontro di civiltà dominerà la politica mondiale. Le linee di faglia tra le civiltà saranno le linee sulle quali si consumeranno le battaglie del futuro.» (Samuel P. Huntington, 1996) Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
32 Huntington considera nove civiltà: Occidentale, Cristiana orientale (ortodossa), Latino-americana (distinta da quella occidentale), Islamica, Indù, Cinese, Giapponese, Buddista, Africana. Uno scontro tra civiltà «dissimili» provocherà i conflitti del futuro Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
33 Dunque questione di «civiltà»? Dalle predisposizioni delle diverse civiltà possono dipendere l espansione o il recesso della democrazia. Dalle loro rivalità possono dipendere i possibili conflitti globali [Huntington 1991; 1996] Il confucianesimo da importanza all autorità, alla disciplina e alla responsabilità contro la libertà individuale, inibisce la distinzione tra società e stato L Islam incorpora una visione egualitaria congruente con la democrazia ma tende a rifiutare la necessaria distinzione tra legge coranica e diritto Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
34 O di modernizzazione culturale (Inglehart)? Una combinazione di economia e cultura: La democratizzazione è facilitata dalla diffusione di valori individuali, «auto-espressivi» o «emancipativi» a loro volta promossi dal controllo tecnico sulla natura (industrializzazione), dalla diffusione del benessere e dell istruzione, da una organizzazione del lavoro che richiede l apporto dell intelligenza individuale (economia post-industriale). Per cui i valori protestanti affermano valori emancipativi (non sono causa diretta di democratizzazione). Nei paesi musulmani in cui la ricchezza cresce e si diffonde, essere musulmano non impedisce di per sé la transizione democratica, perché costituisce un freno molto più tenue alla transizione verso questi valori [Inglehart e Welzel 2009]. Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
35 Le origini sociali [Barrington Moore 1966] Cinque casi (Inghilterra, Francia, Usa, Cina, Giappone, India) Tre percorsi (dalla società pre-industriale al mondo moderno) Usa, UK, Francia. La rivoluzione borghese porta alla democrazia Giappone. La rivoluzione conservatrice dall alto porta al fascismo Cina. La rivoluzione contadina dal basso porta al comunismo I fattori che spiegano l esito democratico Monarchia non troppo forte e aristocrazia terriera non troppo indipendente Svolta in senso mercantile dell attività agricola Indebolimento dell aristocrazia terriera Assenza di una coalizione aristocratico-borghese contro contadini e operai Eventi (rivoluzionari) di rottura con il passato Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
36 La seconda ondata Fattori internazionali: fine seconda guerra mondiale, sconfitta dei totalitarismi di «destra» Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
37 Fattori della 3 a ondata Crescita economica degli anni 50 e 60 Crisi economica e shock petrolifero: crisi di legittimazione dei regimi autoritari (metà 70) Dottrina e posizioni pubbliche della chiesa cattolica Ruolo degli attori internazionali (Usa con Carter e Regan, EC) Diffusione mass-media: effetti di dimostrazione ed effetto valanga [Huntington 1991] Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
38 Ricapitolando. -fattori strutturali culturali e economici spiegano in genere la democratizzazione -contingenze storico-politiche la possono spiegare in certi particolari casi e/o periodi (le tre ondate) -ma come si svolgono le transizioni alla democrazia? Che tipo di regime preesisteva? Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
39 La «strada» per la democratizzazione L importanza del percorso (Dahl) Oltre alle già discusse: origini sociali della dittatura e della democrazia rintracciate nella transizione da società agricole a industriali (Barrington Moore).. Ai fattori internazionali della seconda ondata....e ai fattori ricorrenti/ contingenti della terza ondata (Huntington). Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
40 Gli autoritarismi contemporanei Monarchie assolute: ereditarietà (Giordania, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Oman, Brunei. Molto diffusa in passato) Regimi a partito unico (Cina, Vietnam, Laos, Cuba; in passato Italia, Germania e Urss) Regimi militari (Congo, Tailandia, Birmania, Pakistan; in passato America Latina) Pseudo democrazie/autoritarismi elettorali: multipartitismo limitato, elezioni non del tutto libere etc.. (Russia, Egitto, Turchia) Esito (talvolta): dittature personali Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
41 Diverso «grado» di autoritarismo Regimi totalitari: forme estreme di regimi a partito unico Regimi sultanistici: forme estreme di dittature personali Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
42 Caratteristiche dei regimi sultanistici non possiedono nessuna ideologia, in qualche modo elaborata o coerente; il pluralismo politico, religioso o sociale è limitato dai vincoli di accettabilità imposti dal sultano; non necessitano di particolari forme di mobilitazione, che può avvenire solo in forma sporadica e cerimoniale; cancellano le differenze fra il privato e il pubblico per quel che riguarda la sfera di attività e di proprietà del leader; non riescono a sprigionare nessuna dinamica di transizione alla democrazia, poiché terminano con la scomparsa del sultano. Secondo Juan Linz e Alfred Stepan (1996): «la fondamentale realtà in un regime sultanistico è che tutti gli individui, gruppi e istituzioni sono permanentemente soggetti all'imprevedibile e dispotico intervento del sultano, e di conseguenza il pluralismo è precario» Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
43 Tipi di regime non democratici AUTORITARISMI TOTALITARISMO SULTANISMO 1. PLURALISMO POLITICO Il pluralismo è limitato Partito unico, con al vertice un leader e un piccolo gruppo. Il potere è nelle mani di un despota e del suo entourage personale 2. LEGITTIMAZIONE DEI GOVERNANTI Salvaguardia di tradizioni, valori, mentalità, ordine interno e sicurezza. Una ideologia ben strutturata che si propone di trasformare radicalmente la società. Arbitraria manipolazione di simboli e tradizioni. Glorificazione del governante 3. AUTONOMIA DELLA SOCIETÀ CIVILE La partecipazione viene dissuasa, il dissenso represso. La mobilitazione dei cittadini da parte del governo è contenuta. Mobilitazione intensa e continuativa della popolazione. Repressione del dissenso. Categorie prese a bersaglio come nemico da sradicare. Mobilitazione civile bassa e occasionale. Gruppi parastatali usano la violenza per reprimere o intimorire i dissidenti. 4. LIMITI AL POTERE DEI GOVERNANTI I limiti all esercizio del potere sono mal definiti ma prevedibili. L esercizio del potere ha limiti non prevedibili. L esercizio del potere non ha vincoli legali ed è altamente arbitrario. Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
44 Le tipologie di Dahl Incrociando le quattro dimensioni di pluralismo ed elezioni libere e partecipazione al voto di massa o solo a una parte: Oligarchie (egemonie) chiuse: no competizione no partecipazione Oligarchie competitive: competizione ma partecipazione limitata a classi dirigenti Egemonie includenti: partecipazione ampia ma limiti a competizione Poliarchie: moderne democrazie di massa Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
45 Dahl: il percorso influisce sulla stabilità Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
46 Per Huntington (1991) e Linz & Stepan (1996) è più facile transitare pacificamente alla democrazia da un regime militare piuttosto che da una dittatura personale Arrivare alla democrazia provenendo da regimi totalitari è stato sanguinoso (Germania) oppure lungo (Russia, con le specifiche del caso) Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
47 Conclusioni Democrazia tipo particolare di regime Democrazia come «conquista»? Diversi percorsi/fattori per arrivarci Diverse gradazioni di democrazia Come sono «strutturate» le democrazie moderne? Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
48 Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
49 Regimi democratici. Forme di stato Stati unitari Federalismo e decentramento Autonomia legislativa Autonomia amministrativa Autonomia finanziaria Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
50 Come ci si arriva: Forme di stato Per associazione / per devoluzione Federalismo simmetrico / asimmetrico Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
51 Forme di stato Divisione delle competenze Federalismo cooperativo / competitivo Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
52 Paese Tipo di stato Popolazione in mln Spesa pubblica totale % della spesa pubblica amministrata dai governi Come classificarli? La ripartizione della spesa pubblica in percentuale al subnazionali Pil Canada Federale 34,3 43,0 76,2 Svizzera Federale 7,9 31,4 63,3 Spagna Federale 46,7 44,8 54,4 Brasile Federale 200,5 42,8 49,9 Australia Federale 22,3 35,4 48,5 India Federale 1247,4 27,5 48,1 Germania Federale 81,8 44,7 46,2 Stati Uniti Federale 311,7 40,1 44,1 Belgio Federale 11,0 54,3 42,4 Austria Federale 8,4 50,7 34,6 Argentina Federale 41,7 n.d. n.d. Sudafrica Semifederale 51,6 39,0 53,4 Olanda Semifederale 16,7 47,0 33,1 Italia Semifederale 59,4 49,1 30,4 Tipo di stato, spesa pubblica in rapporto al Pil, percentuale gestita dai governi subnazionali (2011) Fonte: La classificazione per «tipi di stato» è basata sui dati dell Institutions and Elections Project [Wig, Hegre e Regan 2015], con adattamenti; i dati sulla spesa pubblica sono tratti dall archivio Government Finance Statistics (Fondo Monetario Internazionale). Sono considerati i 52 paesi con almeno un milione di abitanti classificabili come democrazie liberali nel 2015 che nel ventennio precedente hanno registrato un valore medio dell indice FH/Polity superiore a 8 e che dunque possono anche essere considerate democrazie consolidate. Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Giappone Semifederale 127,8 56,5 29,3 Rep. Ceca Semifederale 10,5 39,5 24,9 Uruguay Semifederale 3,4 31,1 n.d. Bolivia Semifederale 10,1 n.d. n.d. Danimarca Unitario 5,6 56,8 63,0 Svezia Unitario 9,4 48,9 48,4 Finlandia Unitario 5,4 54,4 41,5 Corea del Sud Unitario 49,8 32,7 39,3 Norvegia Unitario 5,0 44,5 33,4 Polonia Unitario 38,1 44,3 32,2 Lettonia Unitario 2,1 55,4 27,7 Regno Unito Unitario 63,3 47,0 26,8 Romania Unitario 20,1 39,7 26,3 Estonia Unitario 1,3 38,0 24,8 Lituania Unitario 3,0 42,5 23,5 Ungheria Unitario 10,0 49,9 23,0 Francia Unitario 65,3 56,0 20,4 Capitolo 2 Tipi di regime
53 Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
54 Regimi democratici. Forme di governo Presidenziali Il capo dell esecutivo è selezionato attraverso una elezione popolare I mandati del capo dell esecutivo e dell assemblea sono fissi e non dipendono dalla reciproca fiducia Il presidente eletto nomina i componenti del governo e ne dirige l azione Il presidente ha alcuni poteri legislativi costituzionalmente garantiti Parlamentari Il governo viene nominato dal parlamento Per restare in carica il governo deve godere della fiducia del parlamento, che può sfiduciarlo. Il capo dello Stato svolge funzioni protocollari e di garanzia costituzionale Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
55 Parlamentari, presidenziali e varianti TIPO Parlamentare il capo del governo può essere sostituito in qualsiasi momento dalla maggioranza parlamentare Semipresidenziale (?) Direttoriale (?) Presidenziale il capo del governo è eletto per un mandato di durata fissa PAESI [a] Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Giamaica, Giappone, Nuova Zelanda, Norvegia, Regno Unito, Spagna, Svezia [b] Estonia, Grecia, Germania, India, Italia, Israele, Lettonia, Mauritius, Olanda, Repubblica Ceca, Trinidad e Tobago, Ungheria [c] Austria, Bulgaria, Finlandia, Irlanda, Lituania, Mongolia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia [d] Botswana, Sud Africa Francia, Romania Svizzera [a] Argentina, Benin, Bolivia, Brasile, Chile, Cipro, Costa Rica, Repubblica Domenicana, El Salvador, Panama, Stati Uniti, Uruguay [b] Corea del Sud, Taiwan Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
56 Il caso dell Italia (FH 2017) ( Vassallo (a cura di) Sistemi politici comparati Il Mulino, 2016 Capitolo 2 Tipi di regime
57 Elezioni e partiti Partecipazione. Partiti. Sistemi di partito
58 Cosa vuol dire partecipare? Provare a influenzare le decisioni pubbliche e la competizione per accedere a ruoli rappresentativi o di governo Chi. Quanto. Perché. Come
59 Che cos è la partecipazione politica? È quell insieme di AZIONI e COMPORTAMENTI che mirano a influenzare, in maniera più o meno diretta e più o meno legale, le decisioni, nonché la stessa selezione dei detentori del potere nel sistema politico o in singole organizzazione politiche. La partecipazione può essere: latente: visibile: quando si estrinseca in comportamenti si riferisce alla presenza di un opinione pubblica interessata alla politica che, per svariate ragioni, si attiva raramente e in maniera non continuativa 3
60 Capano et al, 2014: 270 La partecipazione politica
61 Forme di partecipazione politica Votare Iscriversi ad un partito Iscriversi a un sindacato Organizzare un corteo Assistere ad un comizio Classiche ortodosse Firmare per un referendum o per un iniziativa popolare Recenti eterodosse Propagandare l astensione o l annullamento delle schede Partecipare ad un movimento Fare scioperi selvaggi Bloccare il traffico Fare un sit-in Boicottare un supermercato Kaase e Marsh (1979)
62 Forme di partecipazione politica 1. dedicare tempo e lavoro ad un partito 2. andare a sentire un dibattito politico 3. partecipare a un corteo 4. iscriversi ad un partito 5. dar soldi ad un partito 6. partecipare a un comizio 7. rivolgersi a un uomo politico per qualche problema proprio o della propria famiglia 8. inviare lettere o reclami ad autorità pubbliche 9. cercare di convincere qualcuno a votare per un candidato 10. cercare di convincere qualcuno a votare per un partito Barbagli e Maccelli (1985)
63 Partecipazione elettorale: Italia Year Voter Turn-out Total vote Fonte: ex.cfm ,08 24,947, ,23 26,854, ,87 28,410, ,72 30,399, ,88 31,766, ,79 33,003, ,18 34,524, ,37 37,741, ,35 38,112, ,02 39,114, ,86 40,599, ,44 41,479, ,14 41,461, ,91 40,496, ,44 40,195, ,62 39,298, ,54 37,954, ,
64 Partecipazione elettorale
65 Partecipazione politica, Italia Nel 2013, circa 5 milioni e 700 mila persone (pari al 10,8% della popolazione di 14 anni e più) hanno manifestato il proprio impegno politico andando a comizi (6,7% della popolazione di 14 anni e più, in crescita rispetto all'anno precedente), partecipando a cortei (4,5%), sostenendo finanziariamente un partito (2,6%) oppure svolgendo attività gratuite per un partito (1,1%). Una quota molto più ampia della popolazione italiana partecipa alla vita politica del Paese in maniera invisibile, parlando o informandosi di politica o ascoltando dibattiti: si tratta di oltre 42 milioni di persone (l'80,2% della popolazione di 14 anni e più).
66 Partecipazione politica, Italia Prospetto 1 - Persone di 14 anni e più per frequenza con cui parlano di politica e che hanno svolto le attività indicate - Anni (per 100 persone di 14 anni e più) ANNI Parlano di politica una o più volte a settimana Non parlano mai di politica Partecipazione a: Comizi (a) Cortei (a) Ascolto dibatttito politico (a) Attività gratuite per partito (a) Soldi ad un partito (a) ,8 35,0 6,2 4,9 23,1 1,5 2, ,9 36,8 5,4 5,7 20,4 1,3 2, ,7 35,5 5,7 6,8 21,1 1,3 2, ,8 34,2 6,9 5,5 22,3 1,7 2, ,0 35,2 5,2 4,9 24,1 1,4 3, ,2 31,5 5,9 4,3 24,6 1,4 2, ,8 31,0 5,0 4,4 24,1 1,5 3, ,4 31,9 5,8 5,2 23,6 1,3 2, ,7 32,5 6,3 4,6 22,9 1,4 2, ,5 30,8 5,3 6,1 21,9 1,2 2, ,1 32,0 4,4 4,9 19,4 1,1 1, ,9 27,4 6,7 4,5 26,9 1,1 2,6 (a) Nei 12 mesi precedenti l'intervista. Fonte: Istat, Indagine annuale "Aspetti della vita quotidiana".
67 Gli italiani parlano di politica? tutti i giorni 34,1 qualche volta a settimana 21,4 qualche volta al mese 8,9 qualche volta all'anno 6,3 mai 23,2 Istat:
68 Il paradosso di Olson Se anche esiste un obiettivo condiviso e tutti sono consapevoli dei vantaggi che deriverebbero dal perseguirlo per ciascuno potrebbe apparire più razionale agire da free rider perché usufruirà lo stesso dei vantaggi dell azione collettiva senza pagarne gli eventuali costi Servono incentivi selettivi per motivare la partecipazione individuale
69 Quali fattori facilitano/spiegano la propensione a partecipare? Dotazione di risorse individuali Socializzazione (predisposizioni/valori) Civismo diffuso (contesto sociale) Opportunità istituzionali Senso di appartenenza ad un gruppo Mobilitazione organizzativa
70 Esempio 1. L istruzione conta? Negli ultimi due anni: Elem Medie Diploma Laurea Totale Ha fatto donazioni a partiti/movimenti 0,9 3,0 2,0 7,9 2,9 Distribuito volantini per partito o mov 0,5 3,4 3,8 5,2 3,3 Inviato lettere o reclami ad autorità 0,9 5,6 8,8 16,2 7,5 Ha partecipato a una manifestazione 1,4 6,7 13,6 25,1 10,8 (Non) ha acquistato un prodotto 3,2 10,1 12,7 24,1 11,8 È andato a incontri, dibattiti, comizi 6,5 14,7 22,2 40,8 19,6 Ha firmato per leggi pop. o referendum 6,4 19,9 26,0 40,3 22,8 Ha votato a elezioni primarie 18,0 21,6 30,3 33,0 25,8 N % 14,4 35,7 37,1 12,7 100 Fonte: Italian National Election Studies (Itanes) 2013
71 Esempio 2. La classe sociale? NEGLI ULTIMI DUE ANNI: Subord (oper, imp. esec, atipici) Piccola borghes Classe media impieg Borgh NC Totale Ha fatto donazioni a partiti/movimenti 2,4 2,2 3,3 5,4 2,9 Distribuito volantini per partito o mov 2,5 3,9 4,1 4,8 3,3 Inviato lettere o reclami ad autorità 3,5 5,7 11,4 17,7 14,3 7,4 Ha partecipato a una manifestazione 7,9 7,4 15,3 19,0 4,8 10,8 (Non) ha acquistato un prodotto 8,8 7,4 16,8 21,1 4,8 11,8 È andato a incontri, dibattiti, comizi 14,0 17,7 27,2 32,0 4,8 19,6 Ha firmato per leggi pop. o referendum 17,4 16,5 33,3 32,7 4,8 22,7 Ha votato a elezioni primarie 23,3 23,9 30,5 29,3 22,7 25,8 N % 47,5 15,3 26,1 9,8 1,4 100 Fonte: Italian National Election Studies (Itanes) 2013
72 MACRO Caratteristiche della polity Cleavages politicisociali-territoriali Leggi elettorali Sistemi di partito Struttura della competizione Competenza di partito Condizioni economia Tematiche issues (position/valence) Immagine del leader Distante VOTO Prossimo Stratificazione sociale orientamenti politici e valoriali Collocazione sociale Predisposizioni politiche Valori sociali e politici Decisione nel contesto elettorale Esposizione alla campagna elettorale Interazione con il reticolo sociale Euristiche decisionali MICRO Bellucci e Segatti, (2008:25)
73 Come si studia il comportamento politico (e elettorale)? Tecniche qualitative Tecniche quantitative: sondaggi e survey Questionario itanes post-voto 2013
74 TIPI DI VOTO (Parisi e Pasquino, 1977) Voto di opinione: l elettore si ritiene capace di scegliere di volta in volta fra le proposte partitiche e le candidature. Presuppone di norma un alto grado di integrazione nel sistema politico, una sostanziale fiducia nelle procedure elettorali e un discreto controllo dei termini che definiscono l ambito della scelta; Voto di appartenenza: l elettore si sente parte di un area socio-culturale che automaticamente si traduce in un comportamento elettorale stabile nel corso del tempo. Questo tipo di voto presuppone una forte determinazione, una scarsa esposizione alla congiuntura politica e una continuità nel tempo; Voto di scambio: prevede l instaurazione di un rapporto clientelare continuativo nel tempo con gruppi di elettori, attraverso la promessa di favori e risorse. È caratterizzato da un altro grado di specificità e da una assenza di continuità nel tempo.
75 Partecipazione NON significa mobilitazione Si tratta di un processo relativamente spontaneo e autonomo, che nasce dal basso, dai cittadini, per influenzare i detentori del potere politico. Si tratta di un processo indotto ed eteronomo e riflette il tentativo dei detentori del potere politico di organizzare e tenere sotto controllo il consenso e il sostegno dei sudditi/cittadini. Gino Germani (1975) distingue fra: mobilitazione primaria, comporta la rottura degli antichi e tradizionali schemi di comportamento; mobilitazione secondaria, riguarda il rilancio dell attività di gruppi già mobilitati in passato; smobilitazione, avviene quando alcuni gruppi sociali si oppongono alla mobilitazione di altri gruppi. 24
76 Tre tipi di attori collettivi Finalità, modalità organizzative, logiche di azione Gruppi di pressione: influenza indiretta sui processi decisionali a difesa di un interesse ben definito, organizzazione formale, prevalenza della attività di lobbying Movimenti: influenza indiretta sui processi decisionali per mettere in agenda temi sottovalutati, assenza di organizzazione formale, prevalenza di modalità conflittuali e non convenzionali, partecipazione intermittente, aggregazioni discontinue Partiti: partecipazione diretta nell arena elettorale per coprire cariche pubbliche, organizzazione formale, rappresentanza politica secondo le regole istituzionali
77 Elezioni e partiti I sistemi elettorali e i loro effetti politici
78 I sistemi elettorali Perché sono importanti Fissano le condizioni per essere rappresentati e conquistare incarichi Gli elementi di cui si compongono Formula elettorale Dimensione dei collegi Destinatari del voto
79 Destinatari del voto Nominale (singolo) Categorico (non trasferibile) Ordinale (trasferibile in base all'ordine indicato dall'elettore) Di lista Senza voto di preferenza (liste bloccate) Con voto di preferenza
80 Le formule Maggioritarie I seggi sono attribuiti a chi ottiene più voti, a prescindere dalla quota di voti che ha ricevuto (first past the post, winner take all) Proporzionali I seggi sono distribuiti tra i candidati o i gruppi in concorrenza in proporzione alla quota di voti ottenuti
81 La dimensione dei collegi Uninominali. piccoli Plurinominali. grandi
82 Una classificazione dei sistemi elettorali in base alla formula Maggioritari Uninominale plurality Voto alternativo (majority) Doppio turno aperto (majority-plurality) Doppio turno chiuso (majority-majority) Voto in blocco Voto Limitato Voto singolo non trasferibile Proporzionali Voto di lista Voto singolo trasferibile Misti proporzionali A compensazione totale Misti maggioritari A compensazione parziale Ad assegnazione parallela Con premio di maggioranza
83 Uninominale a maggioranza semplice Un solo seggio in palio in ogni collegio Voto nominale Vince chi prende più voti (plurality)
84 Il voto alternativo (Australia) Collegi uninominali Gli elettori dispongono i candidati in ordine di preferenza (voto ordinale) Se nessuno ottiene il 50%+1 si elimina l'ultimo candidato ridistribuendo le sue seconde preferenze; si ripete il procedimento finché un candidato ottiene la maggioranza assoluta
85 Il doppio turno Aperto Al primo turno ottiene il seggio chi ottiene il 50% + 1 dei voti validi Passano al secondo tutti i candidati che hanno superato una determinata soglia e vince chi arriva primo Chiuso Al primo turno ottiene il seggio chi ottiene il 50% + 1 dei voti validi Passano al secondo turno di ballottaggio i primi due e vince chi arriva primo (ottenendo più del 50% dei voti)
86 Sistemi maggioritari plurinominali Voto singolo non trasferibile L elettore può votare per un solo candidato Effetto «semi-proporzionale» Voto limitato L elettore può esprimere più preferenze ma in un numero inferiore ai seggi disponibili Voto in blocco L elettore può esprimere un numero di preferenze pari al numero inferiore dei seggi disponibili Effetto «super-maggioritario»
87 Metodi del divisore e del quoziente
88 La soglia implicita Es 1. Plurality, 5 candidati Soglia di rappresentanza = 20 % Soglia di esclusione = 50 % Es 2. Prop, 3 seggi, 3 partiti Soglia di rappresentanza = 20 % Soglia di esclusione = 25 % Soglia di rappresentanza Minimo dei voti per un seggio, nelle peggiori condizioni Soglia di esclusione Il massimo dei voti sprecati, nelle peggiori condizioni» La stima di Lijphart della soglia effettiva = 75 / (m+1)
89 I sistemi misti Due modalità di ripartizione per due distinte quote di seggi: una con voto nominale e formula maggioritaria, una con voto di lista e formula proporzionale Misti-maggioritari: Italia ( ); Giappone (1994-) Misti-proporzionali: Germania; Nuova Zelanda Due modalità di ripartizione (una proporzionale, una maggioritaria) per due quote di seggi, con voto fuso Proporzionali con premio di maggioranza: Italia, Grecia, San Marino, Regioni in Francia Italia: rosatellum 2???
90 Effetti su cosa Sulla distribuzione dei seggi tra i partiti (soglia) e quindi sulla frammentazione del sistema partitico Sulla fabbricazione delle maggioranze e quindi sulla dinamica della competizione Sulla assegnazione dei seggi ai singoli candidati e quindi sulla struttura organizzativa e la coesione interna dei partiti
91 Gli effetti. Perché 1. Strategic entry Non è razionale per i partiti presentare candidature autonome se non hanno chance di ottenere seggi 2. Strategic voting Non è razionale per gli elettori dare il voto a candidati o partiti che non hanno chance di ottenere seggi 3. Effetto diretto (meccanico) I candidati/partiti che non superano la soglia vengono esclusi dall assegnazione dei seggi a vantaggio degli altri N = m + 1 (collegio per collegio)
92 Effetti locali e nazionali Effetti locali (nei singoli collegi) Effetti nazionali (sul sistema partitico) La struttura della competizione può essere diversa in diverse aree del territorio nazionale. Quindi, può accadere che il numero dei partiti sia piccolo in ciascun collegio ma rimanga elevato al livello nazionale.
93 L effetto riduttivo con il plurality
94 Con il doppio turno di collegio
95 Con il VSNT
96 Con il proporzionale puro
97 Gli effetti sulla frammentazione [Vassallo 2016, 80]
98 Gli effetti sulla costruzione delle maggioranze [Vassallo 2016, 88]
99 Sulla competizione intra-partitica La limitano Collegio uninominale Lista bloccata I candidati devono investire poche risorse per la loro campagna elettorale individuale e, una volta eletti, sono indotti a non discostarsi troppo dalla linea del partito La incentivano VSNT Voto di preferenza Si riduce la coesione organizzativa, i costi delle campagne elettorali crescono, si consolidano reti personali tra singoli candidati e gruppi di elettori, può aumentare il livello della corruzione politica
100 Effetti «perversi» del maggioritario puro Risultati elettorali per la House of Commons 2015 fonte: Elaborazione dell'autore da web site Electoral Commission. Partiti/liste 2015 voti assoluti % (su voti espressi) seggi Conservatori ,9 331 Laburisti ,4 232 Scottish National Party ,7 56 Liberal Democratici ,9 8 Democratic Unionist Party ,6 8 Sinn Fein ,6 4 Plaid Cymru ,6 3 Social Democratic & Labour Party ,3 3 Ulster Unionist Party ,4 2 Green ,7 1 Ukip ,6 1 Alliance Party ,2 0 Altri ,1 1 Respect - Unity Coalition ,0 0 British National Party ,0 0 Totale ,0 650 Astensione 33,9
101 Due note sul Rosatellum 2.0 L elettore dà un voto unico che vale per una lista proporzionale bloccata corta in una circoscrizione plurinominale e per un candidato nel collegio uninominale. Se più liste sono collegate in una coalizione ad un medesimo candidato uninominale e l elettore vota solo il candidato nel collegio, i voti così espressi sono attribuiti pro quota tra le liste proporzionali secondo le opzioni già espresse dagli altri elettori (ad es. se 9 elettori votano solo il candidato e ci sono due liste collegate, di cui la prima col doppio dei voti della seconda, 6 voti si spalmano sulla prima e 3 sulla seconda). Le coalizioni devono essere omogenee sul piano nazionale.
102 .Rosatellum 2.0 Nei 232 collegi Camera (225 in 18 regioni, 1 in Val d Aosta e 6 in Trentino Alto Adige) è eletto il candidato che arriva primo. 12 sono eletti come sempre nei collegi esteri. I restanti 386 seggi sono attribuiti con la proporzionale, utilizzando il metodo del quoziente: gli sbarramenti sono del 10% per le coalizioni e del 3% per le liste, nonché del 20% regionale (o due collegi vinti) per le liste delle minoranze linguistiche. Al Senato, invece, i collegi sarebbero 116 (109 in 18 regioni, 1 in Val d Aosta e 6 in Trentino Alto Adige). 6 senatori restano eletti all estero. I restanti 193 sono eletti con la proporzionale: con formula identica a quella illustrata per la Camera.
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