Rifugiati siriani: come organizzare e sostenere gli aiuti internazionali?

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1 Risoluzione 1971 (2014) Rifugiati siriani: come organizzare e sostenere gli aiuti internazionali? 1. L Assemblea parlamentare ha affrontato la situazione dei rifugiati siriani nella sua Risoluzione 1902 (2012) sulla risposta europea alla crisi umanitaria in Siria, adottata ad ottobre 2012, in occasione del dibattito di attualità di aprile 2013 sui rifugiati siriani in Giordania, Turchia, Libano e Iraq sul tema: Come organizzare e sostenere gli aiuti internazionali?, nella sua Risoluzione 1940 (2013) sulla situazione in Medio Oriente, adottata a giugno 2013 e nella sua Raccomandazione 2026 (2013) sulla situazione in Siria, adottata ad ottobre Secondo le stime fornite dall Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR), circa 2,2 milioni di Siriani, di cui 1,1 milione minori, sono fuggiti dal paese per chiedere protezione ai paesi vicini. Nella stessa Siria, si contano, in base alle stessi fonti, circa 6,8 milioni di persone che hanno bisogno di aiuti umanitari (3,1 milioni di bambini) e 4,25 milioni sfollati all interno del paese, la cui situazione richiede attenzione. 3. L Assemblea insiste che soltanto una prospettiva di pace e una soluzione politica del conflitto permetteranno di risolvere i problemi posti dalla drammatica situazione dei rifugiati e degli sfollati in Siria e nei paesi di accoglienza e riafferma il proprio sostegno alla conferenza internazionale di pace sulla Siria (Ginevra 2). In questa tragico contesto, chiede a tutti i belligeranti di mettere fine ai combattimenti. 4. La comunità internazionale deve organizzare gli aiuti umanitari in base al diritto internazionale umanitario e conformemente alla dichiarazione rilasciata il 2 ottobre 2013 dal Presidente del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite. 5. L Assemblea accoglie con favore l avvio a Montreux della conferenza internazionale di pace sulla Siria e il varo del processo di dialogo tra i Siriani sulla base del Comunicato di Ginevra del 30 giugno 2012, corroborato dalla Risoluzione del 27 settembre 2013 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L Assemblea auspica che la Conferenza spiani la strada per una transizione dalla logica di guerra alla logica di pace, stabilità e riconciliazione e consenta di costruire una nuova Siria nella quale tutti i Siriani si sentano a proprio agio. 6. L Assemblea parlamentare sostiene l appello lanciato da Chaloka Beyani, Relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani degli sfollati nel proprio paese, chiedendo alle parti in conflitto di fornire alle organizzazioni internazionali e alle organizzazioni non governative (ONG) i mezzi necessari Discussione dell Assemblea del 29 gennaio 2014 (6 seduta) (V. Doc , relazione della Commissione migrazioni, rifugiati e sfollati, relatore: On. Jean-Marie Bockel; e Doc , parere della Commissione affari politici e democrazia, relatore: On. Şaban Dişli). Testo adottato dall Assemblea il 29 gennaio 2014 (6 seduta).

2 per aiutare gli sfollati all interno del paese, in particolare donne e bambini, nonché i gruppi vulnerabili. 7. L Assemblea esprime nuovamente la propria gratitudine alle autorità turche, giordane, libanesi e irachene per aver accolto un numero considerevole di rifugiati, nonostante i problemi logistici che questo implica, e ringrazia quegli Stati membri o non membri del Consiglio d Europa che hanno accettato di accogliere rifugiati siriani per alleggerire in parte la pressione esercitata sui paesi vicini della Siria. Si tratta in particolare di Germania, Armenia, Austria, Bulgaria, Francia, Lussemburgo, Svezia e Svizzera. 8. L Assemblea si congratula per le iniziative assunte da alcuni Stati membri per offrire opportunità di ricongiungimento familiare a rifugiati siriani presenti sul territorio. Prende nota delle misure prese dalle autorità svedesi e svizzere in materia e esorta gli altri Stati a seguirne l esempio, nella misura del possibile. 9. L Assemblea deplora tuttavia che, nell insieme, gli Stati membri non abbiano adottato politiche generali in materia di rifugiati siriani e che, nella maggior parte dei casi, continuino ad esaminare in modo individuale le richieste di asilo siriane. 10. L Assemblea constata che la situazione in Iraq, in Giordania e in Libano diventa sempre più critica, in quanto questi paesi devono accogliere numerosi rifugiati e, allo stesso tempo, devono far fronte alla crisi economica e alla disoccupazione, che acutizzano le tensioni già esistenti tra le popolazioni locali e i rifugiati. 11. L Assemblea è profondamente turbata dalle condizioni estremamente precarie nelle quali vivono i rifugiati siriani, in particolare in Libano. Questo paese non dispone di infrastrutture che permettano di accogliere un alto numero di rifugiati, che, di conseguenza, soffrono per la mancanza di acqua potabile, cibo, vestiti e alloggio. L Assemblea coglie l occasione per rendere omaggio al lavoro delle organizzazioni internazionali, in particolare dell Alto Commissariato per i Rifugiati, che si sforzano comunque di assicurare al meglio aiuti umanitari in circostanze difficili. 12. L Assemblea desidera anche ringraziare le autorità turche, nonché la Mezzaluna Rossa turca, per aver creato delle strutture di accoglienza in cui i rifugiati siriani possono vivere in condizioni decenti e in cui i bambini possono proseguire gli studi. Sostiene pienamente l appello lanciato dal Primo Ministro turco, On. Recep Tayyip Erdoğan, a inviare aiuti internazionali, affinché la comunità internazionale aiuti il suo paese a far fronte all afflusso crescente di rifugiati La situazione delle donne e dei bambini, che rappresentano la stragrande maggioranza dei rifugiati siriani, è sempre più preoccupante. I minori sono le prime vittime del conflitto siriano e hanno urgentemente bisogno di aiuto. La

3 maggior parte di questi bambini hanno difficilmente accesso all istruzione e alcuni sono anche costretti a lavorare in condizioni che contrastano con la Convenzione sui diritti del fanciullo, mentre numerose donne subiscono violenze sessuali e violenze di genere (stupri, matrimoni forzati, prostituzione). 14. L Assemblea attira altresì l attenzione sulla situazione dei paesi dell Africa del Nord, che hanno accolto quasi rifugiati siriani e che sono sempre più interessati da afflussi massicci. Resta preoccupante anche la situazione in Egitto, che accoglie oltre rifugiati, in particolare siriani, alcuni dei quali a seguito di espulsione verso paesi terzi. E anche preoccupante che in Egitto dei bambini rifugiati siano posti in detenzione amministrativa. 15. L Assemblea chiede alle parti in conflitto di rispettare il diritto umanitario e consentire agli operatori umanitari di avere accesso agli sfollati in Siria, in particolare donne, bambini e gruppi vulnerabili, per fornire loro l aiuto di cui necessitano. 16. Conseguentemente, l Assemblea invita gli Stati membri del CdE, gli Stati osservatori presso il CdE, nonché l Assemblea parlamentare e gli altri Stati coinvolti dalla situazione dei rifugiati siriani: ad esaminare la possibilità di fornire una protezione temporanea o internazionale ai rifugiati siriani, conformemente alla Convenzione dell ONU sullo status di rifugiato ( Convenzione di Ginevra del 1951 ), e consentire loro di lavorare durante tale periodo, come già avvenuto in Turchia; ad applicare il principio fondamentale del non-respingimento e a sospendere i rientri forzati dei Siriani in Siria e nei paesi limitrofi, tenuto conto delle difficoltà che incontrano questi paesi a gestire l afflusso di Siriani; ad assicurare al massimo l accesso al loro territorio e alle procedure di asilo, a fornire condizioni di accoglienza adeguate e a far sì che i richiedenti asilo siriani beneficino di procedure efficaci ed eque, evitando i cosiddetti visti di transito ; ad evitare la detenzione amministrativa dei Siriani entrati nel territorio senza documenti di identità o irregolarmente e a farvi ricorso solo in condizioni eccezionali e in ultima istanza, dopo avere esaminato tutte le altre possibili soluzioni; a facilitare la concessione di visti e permessi di soggiorno ai Siriani, soprattutto a scopo di studio o lavoro o per ragioni umanitarie e familiari; a semplificare ed accelerare le procedure di ricongiungimento familiare; a dotare le organizzazioni umanitarie e le ONG dei mezzi amministrativi e finanziari necessari per aiutare i rifugiati siriani, soprattutto in Libano; a dar prova di generosità e solidarietà, accogliendo sul proprio territorio rifugiati siriani, la cui distribuzione deve essere equilibrata tra i paesi, e a creare

4 le infrastrutture necessarie affinché siano forniti loro, in condizioni decenti, alloggio, servizi igienici, acqua, istruzione, cure sanitarie, cibo, ecc.; a prevedere un piano di contingenza in caso di nuovi afflussi massicci di rifugiati siriani e a fornire ulteriori aiuti allo sviluppo ai paesi limitrofi della Siria, per dar loro i mezzi necessari per accogliere i rifugiati con dignità e nel rispetto dei diritti fondamentali; a prendere misure volte a fornire tutte le risorse vitali, in particolare cibo, vestiti, assistenza medica e un ricovero temporaneo, agli sfollati in Siria e ai rifugiati nei paesi limitrofi; a sostenere un programma specifico di istruzione per i bambini siriani in ciascun paese di accoglienza e a sostenere gli sforzi in favore della promozione dell istruzione dei bambini siriani sfollati nel loro paese; ad assicurare una protezione adeguata alle donne e alle ragazze, facendo partecipare attivamente le donne rifugiate siriane alla assunzione di decisioni all interno dei campi, impedendo i matrimoni forzati e i matrimoni di minori, nonché fornendo servizi igienici accessibili e sicuri e offrendo un sostegno psicologico alle donne e ai bambini traumatizzati; a fornire un aiuto specifico agli sfollati all interno del paese che vivono in condizioni igieniche deplorevoli; a introdurre un programma di reinsediamento dei rifugiati siriani dal paese di accoglienza, eventualmente facendo appello agli aiuti della Banca di Sviluppo del Consiglio d Europa; a richiedere al Governatore della Banca di Sviluppo del Consiglio d Europa di prevedere una donazione, a valere sul conto fiduciario selettivo, per rafforzare l azione dell Alto Commissariato in favore dei rifugiati siriani; a far sì che le conseguenze umanitarie del conflitto siriano, non soltanto in Siria ma anche nei paesi vicini, e la necessità di aiuti internazionali di emergenza siano inseriti nell ordine del giorno della conferenza internazionale di pace sulla Siria (Ginevra 2) L Assemblea invita gli Stati membri dell Unione europea: ad attuare, ove necessario, la Direttiva 2001/55/CE del Consiglio del 20 luglio 2001 relativa a norme minime per la concessione di una protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di persone sfollate e a misure tese ad assicurare un equilibrio tra gli sforzi compiuti dagli Stati membri per accogliere queste persone e sostenere le conseguenze di tale accoglienza; a sostenere, in uno spirito di solidarietà e condivisione delle responsabilità, i paesi dell Unione europea che accolgono il maggior numero di rifugiati siriani e a rafforzare le loro capacità di accoglienza.

5 14. L Assemblea chiede a tutti i paesi vicini della Siria di aprire o lasciare aperte le frontiere ai rifugiati in fuga dalla Siria.

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