A. PANORAMICA INTRODUTTIVA SULLA RETE NATURA 2000 IN UMBRIA

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1 A. PANORAMICA INTRODUTTIVA SULLA RETE NATURA 2000 IN UMBRIA A.1 Breve introduzione sugli habitat e le specie di Allegato I e le specie di Allegato II della Direttiva Habitat e di Allegato I della Direttiva Uccelli per i quali i siti Natura 2000 sono stati designati La Regione Umbria ha recepito la Direttiva Habitat 92/43/CEE con la L.R. 27/2000 costituendo la Rete Natura 2000 regionale composta da 97 SIC e 7 ZPS. I 104 siti Natura 2000 umbri ricadono nelle regioni biogeografiche Mediterranea (65 SIC e 5 ZPS) e Continentale (31 SIC e 3 ZPS). Nei siti Natura 2000 sono state rilevate 41 tipologie di habitat (All. I Dir. Habitat) di cui 11 prioritarie: HAB 3130 nome HAB Acque stagnanti, da oligotrofe a mesotrofe, con vegetazione dei Littorelletea uniflorae e/o degli Isoëto- Nanojuncetea 3140 Acque oligomesotrofe calcaree con vegetazione bentica di Chara spp Laghi eutrofici naturali con vegetazione del Magnopotamion o Hydrocharition 3170* Stagni temporanei mediterranei 3240 Fiumi alpini con vegetazione riparia legnosa a Salix eleagnos 3260 Fiumi delle pianure e montani con vegetazione del Ranunculion fluitantis e Callitricho- Batrachion Fiumi con argini melmosi con vegetazione del Chenopodion rubri p.p e Bidention p.p Fiumi mediterranei a flusso permanente con vegetazione dell alleanza Paspalo-Agrostidion e con filari ripari di Salix e Populus alba Fiumi mediterranei a flusso intermittente con il Paspalo-Agrostidion 4030 Lande secche europee 4060 Lande alpine e boreali 4090 Lande oro-mediterranee endemiche a ginestre spinose 5110 Formazioni stabili xerotermofile a Buxus sempervirens sui pendii rocciosi (Berberidion p.p.) 5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli 5210 Matorral arborescenti di Juniperus spp. 5230* Matorral arborescenti di Laurus nobilis 5330 Arbusteti termo-mediterranei e pre-desertici 6110* Formazioni erbose rupicole calcicole o basofile dell'alysso-sedion albi 6170 Formazioni erbose calcicole alpine e subalpine 6210 (*) Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco- Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee) 6220* Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea 6230* Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane (e delle zone submontane dell'europa continentale) 6420 Praterie umide mediterranee con piante erbacee alte del Molinio-Holoschoenion 6430 Bordure planiziali, montane e alpine di megaforbie idrofile 6510 Praterie magre da fieno a bassa altitudine (Alopecurus pratensis, Sanguisorba officinalis) 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae 7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di tufi (Cratoneurion) 7230 Torbiere basse alcaline 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e termofili 8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica 8310 Grotte non ancora sfruttate a livello turistico 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae) 91F0 Foreste miste riparie di grandi fiumi a Quercus robur, Ulmus laevis e Ulmus minor, Fraxinus excelsior o Fraxinus angustifolia (Ulmenion minoris)

2 91L0 91M0 91AA* Querceti di rovere illirici (Erythronio-Carpinion) Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere Boschi orientali di quercia bianca 9210* Faggeti degli Appennini con Taxus e Ilex 9260 Boschi di Castanea sativa 92A0 Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba 9340 Foreste di Quercus ilex e Quercus rotundifolia 9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici Nei siti Natura 2000 sono presenti specie vegetali e animali inserite nell Allegato II della Direttiva Habitat : 3 Specie Vegetali: Himantoglossum adriaticum, Ionopsidium savianum, Adonis distorta; 31 Specie Animali: 10 di Mammiferi Canis lupus Miniopterus schreibersii Myotis blythii Myotis capaccinii Myotis emarginatus Myotis myotis Rhinolophus euryale Rhinolophus ferrumequinum Rhinolophus hipposideros Ursus arctos 7 di Pesci Cobitis taenia Cottus gobio Lampetra planeri Leuciscus lucumonis Leuciscus souffia Padogobius nigricans Rutilus rubilio 7 di Rettili e Anfibi Salamandrina terdigitata Triturus carnifex Bombina variegata Elaphe quatuorlineata Vipera ursinii Emys orbicularis Testudo hermanni 7 di Invertebrati Euplagia quadripunctaria Melanargia arge Euphydryas aurinia Lucanus cervus Cerambyx cerdo Rosalia alpina

3 Austropotamobius pallipes Le specie di Uccelli comprese nell Allegato I della Direttiva Uccelli presenti nei siti Natura 2000 umbria sono 66: Acrocephalus melanopogon Alcedo atthis Alectoris graeca Anthus campestris Aquila chrysaetos Ardea purpurea Ardeola ralloides Aythya nyroca Botaurus stellaris Bubo bubo Bubulcus ibis Calandrella brachydactyla Caprimulgus europaeus Ciconia ciconia Ciconia nigra Circaetus gallicus Circus aeruginosus Circus cyaneus Circus pygargus Charadrius alexandrinus Chlidonias hybridus Chlidonias niger Coracias garrulus Egretta alba Egretta garzetta Emberiza hortulana Falco biarmicus Falco columbarius Falco eleonorae Falco peregrinus Falco vespertinus Ficedula albicollis Gallinago media Gavia arctica Gyps fulvus Himantopus himantopus Ixobrychus minutus Lanius collurio Larus minutus Limosa lapponica Lullula arborea Luscinia svecica Mergus albellus Milvus migrans Milvus milvus Nycticorax nycticorax Pandion haliaetus Pelecanus onocrotalus Perdix perdix Pernis apivorus Philomachus pugnax Phoenicopterus ruber

4 Platalea leucorodia Plegadis falcinellus Pluvialis apricaria Podiceps auritus Porzana parva Porzana porzana Pyrrhocorax pyrrhocorax Recurvirostra avosetta Sterna albifrons Sterna caspia Sterna hirundo Sylvia undata Tadorna ferruginea Tringa glareola Il sistema Natura 2000 in Umbria ha una configurazione geografica piuttosto uniforme, senza concentrazioni spaziali molto rilevanti. La matrice territoriale è in genere piuttosto friendly rispetto alla localizzazione dei siti grazie alla notevole copertura forestale della regione (quasi il 40%) pur se con livelli di qualità molto differenziati in ragione delle stratificazioni delle vicende di trasformazione dei boschi e delle aree interstiziali. Ben diverso appare invece il quadro della frammentazione di questa matrice a causa del sistema insediativo e, più in particolare, della rete di infrastrutture viarie che supporta comunque le concentrazioni, soprattutto lineari, di aree urbanizzate. La regione dell Umbria è una delle poche in Italia ad aver promosso l indagine sulla occlusione ecosistemica provocata dalle arterie stradali e i risultati, ottenuti nell arco di tre anni di lavoro, sono piuttosto chiari. Le linee principali di frammentazione del pattern naturale e seminaturale sono la S.S. Flaminia, la S.S. 209 Valnerina, il fascio infrastrutturale della Val del Paglia e la E45 Valtiberina. Nel confronto con le altre quest ultima costituisce la barriera peggiore per i potenziali flussi biotici di specie terrestri in tutta la regione, a causa della sua conformazione tecnica pressoché tutta a raso o in rilevato, con poche discontinuità come ponti, viadotti o gallerie. L intera carreggiata della superstrada è infatti separata da barriere new jersey molto continue per cui gli unici varchi utilizzabili da specie di fauna terrestre sono le discontinuità tecniche citate, costituite da tunnel, viadotti e sovrappassi. Rete Ecologica della Regione Umbria (RERU) Il progetto RERU è la prima esperienza conclusa in Italia che riguardi un intero distretto amministrativo regionale con intenzione dichiarata di costituire uno strato informativo, basato sulla lettura e sulla interpretazione delle esigenze eco-relazionali della fauna, rapportabile con gli altri contenuti del Piano Urbanistico Territoriale, L.R. 27/2000, nel condizionare effettivamente i quadri previsionali delle modificazioni del territorio. Il progetto, recepito con Legge Regionale 22 febbraio 2005 n. 11, artt. 9 e 10, Modifiche della L.R. 24 marzo 2000 n. 27 (PUT), ha coinvolto, con il coordinamento interno del Servizio Promozione e Valorizzazione Sistemi Naturalistici e Paesaggistici, tre unità di ricerca italiane, operanti in altrettanti Atenei (Perugia, l Aquila, Camerino), oltre un centro di ricerca olandese (Alterra) e l Università di Cambridge (UK). Successivamente la RERU è stata inserita nella L.R. 26 giugno 2009, n. 13, Norme per il governo del territorio e la pianificazione e per il rilancio dell economia attraverso la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, Art. 27, comma b2, come aspetto fondamentale della carta dei regimi normativi del territorio che sostanzia gli elaborati del Piano di Coordinamento Provinciale. Oltre a ciò la rete è stata incorporata nel Piano Paesaggistico Regionale di ultima elaborazione nel Repertorio delle Conoscenze del Quadro Conoscitivo (QC 1.6 e QC 1.7)

5 collocandosi di fatto come interfaccia di riferimento strategico per tutti i dispositivi di pianificazione della regione. In termini metodologici la stesura della RERU è stata basata sulla Carta Geobotanica regionale, scala 1: realizzata dall Università di Camerino, Dipartimento di Botanica ed Ecologia,che ha prodotto un approfondimento arricchito rispetto alla notevole dotazione di cartografie geobotaniche, già in possesso della Regione. La Rete Ecologica Umbra è intesa come una rete di ecosistemi di importanza locale o globale, costituita da corridoi quali: zone umide, aree boscate, prati, pascoli, parchi di ville, corsi d acqua naturali e artificiali, siepi, filari e viali alberati che connettono aree naturali di maggiore estensione, che sono di fatto serbatoi di biodiversità. Nello specifico il progetto ha permesso di individuare sull intero territorio regionale quelle connessioni vegetazionali corridoi che favoriscono la biopermeabilità collegando tra loro i nodi rappresentati dalle Aree Naturali Protette e dai Siti Natura Si tratta concretamente di trovare soluzioni al fenomeno della frammentazione mediante la realizzazione di corridoi di vegetazione forestale tra i frammenti e ove possibile, operare il ripristino ambientale di aree lungo i corridoi o tra frammenti con la funzione di sosta e collegamento per le specie animali. Il progetto di Rete Ecologica Regionale dell Umbria ha permesso l individuazione degli elementi della rete quali nodi e corridoi ecologici mediante raccolta e valutazione di studi, lavori e dati esistenti in campo ambientale, rappresentati su un sistema di tipo G.I.S.. Il livello di dettaglio è alla scala 1: che consente pertanto il dialogo tra il prodotto regionale e gli strati informativi elaborati alla dimensione locale (Province e Comuni). Tale progetto diventa quindi il supporto essenziale per l attivazione della seconda fase che prevede l applicazione a livello territoriale delle conoscenze acquisite mediante scelte pianificatorie di livello locale e l individuazione di interventi da finanziare finalizzati alla tutela, salvaguardia, mantenimento, ricostituzione delle connessioni a rete in ambiti quali: corsi d'acqua, attraverso l'individuazione di modalità gestionali che garantiscano la sicurezza idraulica e la qualità ecologica; agricoltura, attraverso la promozione e la predisposizione di azioni di tutela e di miglioramento dell agro-ecosistema; forestazione, attraverso il miglioramento dell'efficacia degli interventi di conservazione gestione e miglioramento a scala locale; recupero ambientale, attraverso la realizzazione di interventi di restauro di aree degradate per il miglioramento ecologico del territorio, la conservazione della natura e la fruizione compatibile; viabilità, attraverso la individuazione di situazioni di conflitto tra strade e fauna selvatica per predisporre azioni di mitigazione e/o compensazione; fruizione sostenibile, miglioramento della conoscenza del territorio per aumentarne la fruizione mediante il coinvolgimento delle popolazioni residenti e dei soggetti sociali interessati.

6 A.2 Numero e superficie dei siti Natura 2000 Siti di Importanza Comunitaria (SIC): 97 SIC superficie 121'188,79 ha Zone di Protezione Speciale (ZPS): 7 ZPS superficie 46'944,00 ha Superficie totale Natura 2000 di area terrestre: 104 siti Natura 2000 superficie 151'000 ha A.3 Principali tipologie di uso del suolo e e categorie di ecosistemi per i siti Natura 2000 L analisi delle tipologie geobotaniche degli ambiti SIC mostra come oltre il 35% dei siti appartiene alla categoria dei boschi di caducifoglie, ma si giunge quasi alla metà della estensione se si aggiungono anche i boschi di sclerofille sempreverdi a confermare la prevalenza nella regione degli habitat forestali. Interessante è anche il dato che vede raggiungere un valore complessivo di poco inferiore al 30% comprendendo le praterie secondarie e i seminativi semplici o incolti. Le categorie geobotaniche appena citate, più i popolamenti idrofitici, intercettano oltre l 85% dell intero territorio dei SIC, relegando le altre categorie a valori irrilevanti al di sotto del 2%. Tasso di distribuzione delle categorie geobotaniche sui SIC Il dato appena esposto sostanzia l esigenza di impianto di politiche di conservazione molto centrate su temi di restauro, di riqualificazione e di controllo di fisionomie ambientali molto trasformate dalla azione umana storica e. attualmente, soggette a pressioni che, nella migliore delle ipotesi, sono di ripresa naturale spontanea (come accade per gli incolti o le praterie secondarie).

7 In merito alle pressioni va ricordato che le aree urbanizzate sono oggi la quarta categoria per estensione di uso del suolo in Umbria (circa il 5%), con superfici di poco superiori a quelle degli oliveti e dei boschi di sclerofille sempreverdi. Alla scala della matrice regionale le coperture di suolo più rappresentative sono costituite dalle stesse che si ritrovano prevalenti nei SIC, ovvero seminativi semplici e dai boschi di caducifoglie collinari e sub montani che, nell insieme rappresentano circa i due terzi dell intera estensione della regione. Quantitativamente sono molto staccate le altre categorie, tra le quali solamente le praterie secondarie superano il 5%. Tra l 1 e il 2 % sono collocati i vigneti, i rimboschimenti, le fitocenosi idrofitiche e i seminativi arborati, mentre in quantità del tutto minimale (0,5% ed inferiori) sono rappresentate le restanti categorie.

8 B. STATO DI CONSERVAZIONE DI HABITAT E SPECIE B.1 Valutazione più recente dello stato di conservazione delle specie e dei tipi di habitat per l'umbria B.2 Valutazione complessiva dello stato di conservazione per categorie di habitat e gruppi di specie Per fornire una sintetica descrizione dello stato di conservazione di Habitat e specie animali/vegetali nel territorio umbro sono state prese in considerazione 3 ampie categorie ecosistemiche: 1) Zone umide (Wetlands), comprendente fiumi e pianure alluvionali, laghi, bacini, torrenti, ruscelli, canali, paludi, stagni, sorgenti e altri tipi di corpi idrici; 2a) Paesaggio Agrosilvopastorale Appenninico (Agrosilvopastoral Appenninic Landscape), corrispondente al complesso collinare-montuoso mosaico di boschi, prati, campi coltivati, con set aside, rocce, scogliere e grotte, che vanno, in Umbria, a 2450 metri di altitudine; 2b) Paesaggio planiziale (Lowlands), caratterizzati dal paesaggio naturale e seminaturale del piano-collinare che comprende ampi settori di terreno agricolo, relitti forestali, macchia e meso - vegetazione boschiva termofila, compresa fra i e i metri di altitudine. Per quanto riguarda la componente vegetale a ciascuna categoria è stata collegata la presenza di Habitat di All. I, specie di All. II, IV e V. Una tale suddivisione ha consentito di prendere in considerazione tutti gli Habitat e le specie presenti in Umbria, enfatizzando i contesti in cui essi risultano maggiormente minacciati e fornendone una valutazione in chiave conservazionistica appropriata e coerente. Infatti, le 3 tipologie rappresentano ambiti territoriali/paesaggistici ben distinti e interessati da diversi tipi di uso del suolo e presenza antropica. Per la componente animale sono state prese in considerazione le specie di All. I per la Dir. 79/409/CEE e di All. II per la Dir. 92/43/CEE. Di seguito vengono brevemente caratterizzati, con riferimento ad Habitat e specie animali/vegetali presenti e al loro stato di conservazione. Ambito 1: Zone umide (Wetlands) - In Umbria coinvolge 18 Habitat di All. I [3130, 3140, 3150, 3170*, 3240, 3260, 3270, 3280, 3290, 6420, 6430, 6510, 7210*, 7220*, 7230, 91E0*, 91F0, 92A0)], 1 specie vegetale di All. IV e V (Dir. 92/43/CEE), 43 specie animali di All. I (Dir. 79/409/CEE) e 30 specie animali di All. II (Dir. 92/43/CEE). Tutti gli Habitat afferenti a questo ambito sono, in varia misura, caratterizzati da elevato livello di frammentazione, superfici ridotte, forte isolamento e mancanza di connessione, marcata vulnerabilità derivante dalla sottrazione di spazi, dalla disponibilità di acqua e dalle sue proprietà chimiche, impoverimento floristico, semplificazione strutturale (nel caso degli Habitat forestali), invasione da parte di specie aliene, elevato indice di contrasto con le aree circostanti che presentano quasi sempre un forte grado di antropizzazione. Complessivamente lo stato di conservazione degli Habitat è scadente e in alcuni casi fortemente compromesso. L'unica specie vegetale di All. IV-V presente non mostra segni di declino, se non nella misura in cui gli Habitat in cui vegeta risultano soggetti a degrado, trattandosi di un'entità molto comune e ad ampia valenza ecologica.

9 Questo ambito rappresenta per tutte le specie animali un importante se non l unico corridoio ecologico (Zone umide lineari come fiumi, torrenti, ruscelli, canali) che consente loro di passare da una patch di habitat ottimale all altra, sia attraverso l acqua che per mezzo della vegetazione spondale; inoltre diverse specie animali presenti in questo ambito trovano nelle Zone umide importanti foraging areas. Tuttavia le varie tipologie di Zone umide risultano sottoposte a pesanti e gravi azioni di riduzione, frammentazione, inquinamento, semplificazione. Tale situazione costituisce un potente fattore limitante delle funzioni di habitat biologico e/o di corridoio ecologico per la gran parte delle specie animali. Un esempio è dato dai Chirotteri dove tutte le specie di All. II sono da considerare globalmente a rischio a seguito dell impatto che le attività antropiche hanno su questo ambito. Nelle Zone umide ricadono la maggior parte degli Uccelli di Allegato I, tra queste alcune specie sono maggiormente sensibili, ad esempio Ixobrychus minutus e Acrocephalus melanopogon, dove il principale fattore di rischio è dato dalla progressiva contrazione del canneto. L unico rettile è Emys orbicularis, questa specie si trova in un pessimo stato di conservazione in quanto estremamente localizzata e con popolazioni poco numerose, mentre per gli Anfibi le due specie endemiche della catena appenninica, Salamandrina perspicillata (elencata in All. II come Salamandrina terdigitata) e Bombina pachypus (elencata in All. II come Bombina variegata), sono esposte a fenomeni di estinzione locale a causa dell aumento della distanza tra una popolazione e l altra. Per quanto riguarda gli invertebrati acquatici particolarmente importante è Austropotamobius pallipes, in passato ampiamente diffuso nei tratti montani e pedemontani di tutti i corsi d acqua, mentre attualmente è in grave declino. Callimorpha quadripuncturia presenta un'ampia diffusione con areale tendenzialmente stabile, mentre risulta ancora non definito lo stato di conservazione di Coenagrion mercuriale. Per la fauna ittica risultano meritevoli di attenzione Cobitis bilineata, Leuciscus lucumonis e Cottus gobio, specie quest ultima che rispetto al passato ha registrato una significativa contrazione d'areale ed anche Lampetra planeri (Agnati, Ciclostomi), specie a forte rischio di estinzione con areale molto limitato e in rapida contrazione. Al contrario alcune specie autoctone o traslocate (Barbus tyberinus, Leuciscus souffia, Padogobius nigricans, Rutilus rubilio, Salmo cetti, Chondrostoma genei e Chondrostoma soetta) non mostrano preoccupanti segni di declino. Ambito 2a: Paesaggio Agrosilvopastorale Appenninico (Agrosilvopastoral Apenninic Landscape - In Umbria coinvolge 16 Habitat di All. I [6510, 4060, 4090, 5110, 5130, 5210, 5330, 6110*, 6170, 6110*, 6210 (*), 6220*, 6230*, 8130, 8210, 8310, più 6 in via indiretta, poiché interessati a livello di mosaico paesaggistico (5230*, 91M0, 9210*, 9260, 9340, 9540)], 4 specie vegetali di All. II e IV (Dir. 92/43/CEE), 2 specie vegetali di All. IV e V (Dir. 92/43/CEE), 21 specie animali di All. I (Dir. 79/409/CEE) e 26 specie animali di All. II (Dir. 92/43/CEE). Tutti gli Habitat afferenti a questo ambito, con l'eccezione di quelli rupestri e di quelli forestali, sono in varia misura caratterizzati da un forte dinamismo e dalla intrinseca necessità di gestione attiva, rappresentata ad esempio dalle attività di pascolo brado del bestiame e dallo sfalcio. Le superfici attuali sono ampie ma presentano talora evidenti fenomeni di incespugliamento che ne hanno provocato in alcuni casi una visibile regressione; allo stesso tempo, in alcuni territori si evidenziano problemi di sovrapascolamento. Complessivamente lo stato di conservazione degli Habitat è buono per i Siti dove continuano le tradizionali attività agro-silvo-pastorali, medio o medio-basso dove queste sono cessate, mostrando livelli di degrado più o meno marcato in base all'epoca di cessazione delle stesse. Per quanto riguarda gli Habitat di tipo

10 forestale, le principali criticità che li caratterizzano sono rappresentate dalla frammentazione di origine antropica, dall'impoverimento floristico e dalla semplificazione strutturale, spesso dovute ad una gestione poco lungimirante; complessivamente il loro stato di conservazione è medio. Per quanto riguarda gli Habitat di tipo rupestre, essi presentano una localizzazione geografica molto puntuale e legata a condizioni ambientali particolari, che generalmente ne hanno garantito un buono stato di conservazione. Integrare con minacce dal punto di vista della fauna. Le specie vegetali di All. II, IV e V presenti, subiscono sostanzialmente lo stesso tipo di pressioni che affliggono gli Habitat ai quali esse sono strettamente correlate. Questo ambito presenta una maggiore varietà di ambienti e le principali fonti di disturbo per le specie animali che abitano questo paesaggio ecologico sono legati a: progressiva riduzione dei pascoli, realizzazione di urbanizzazione e di infrastrutture nei settori inferiori delle valli (insediamenti, strade, ferrovie, elettrodotti, ecc) e sui crinali (parchi eolici, antenne, elettrodotti, ecc), free-climbing di scogliere e pareti rocciose, entrata libera nelle grotte. La maggior parte degli Uccelli di All. I per questo ambito è presente nelle praterie, coltivi abbandonati o ambienti rupestri e il principale fattore di rischio è dato dalla perdita dell habitat elettivo. Per questi motivi lo stato conservazionistico di molti Uccelli in questo ambito è critico come per Alectoris graeca, Emberiza hortulana, Aquila chrysaetos, Falco biarmicus, specie per le quali si contano pochi esemplari e presentano una distribuzione estremamente localizzata. Non tute le specie hanno una situazione così difficile, un esempio è dato dal Falco peregrinus che sta lentamente riconquistando territorio regionale. Tra le specie legate alle praterie primarie va certamente menzionata la Vipera dell Orsini (Vipera ursinii) specie con areale molto ristretto legata alle quote montane dell Appennino calcareo. Per questa specie lo stato di conservazione non è chiaro e sarebbero necessari approfondimenti vista l importanza conservazionistica che riveste. Tra gli Anfibi Bombina variegata, strettamente legata agli abbeveratoi per il bestiame, rischia una costante perdita di habitat idoneo alla riproduzione là dove sono cessate le tipiche attività legate al paesaggio agro-silvo-pastorale. Tra i Mammiferi sono presenti tre grandi carnivori, Canis lupus, Lynx lynx e Ursus arctos, tutti legati sia agli habitat forestali, come area di rifugio, sia a quelli di prateria come area di foraggiamento. Il canide presenta uno status regionale in continua crescita che rispecchia sostanzialmente la situazione nazionale, al contrario la presenza in Umbria delle altre due specie è principalmente localizzata nel versante sud-orientale della regione. Le cavità carsiche e le aree rupestri costituiscono luoghi fondamentali per la maggior parte delle specie di Chirotteri che qui trovano importanti luoghi di rifugio. Il rischio per questo gruppo è rappresentato dai possibili interventi di turisticizzazione di queste cavità, risulta pertanto prioritario intervenire fornendo indicazioni sulla loro corretta gestione. Molte specie di Chirotteri, tra cui ad esempio Myotis bechsteinii e Barbastella barbastellus, e di Invertebrati (Lucanus cervus, Cerambyx cerdo e Rosalia alpina) sono legati ad alcune tipologie forestali dove sono ancora presenti individui senescenti e morti in piedi, pertanto l applicazione di una gestione forestale con criteri naturalistici garantirebbe la sopravvivenza a molte specie di interesse conservazionistico. Le popolazioni umbre dei lepidotteri Melanargia arge e Euphydryas aurinia sono piuttosto localizzate, ma con popolazioni numerose, mentre Parnassius apollo è molto rara ed estremamente localizzata. Ambito 2b: Paesaggio planiziale (Lowlands) - In Umbria coinvolge 8 Habitat di All. I [3130, 3170*, 4030, 6420, 6510, 91L0, 91M0, 91AA*], 2 specie vegetali di All. IV e V (Dir.

11 92/43/CEE), 15 specie animali di All. I (Dir. 79/409/CEE) e 9 specie animali di All. II (Dir. 92/43/CEE). Tutti gli Habitat afferenti a questo ambito sono, in varia misura, caratterizzati da elevatissimo livello di frammentazione, superfici ridotte, forte isolamento e mancanza di connessione, elevato indice di contrasto con le aree circostanti che presentano quasi sempre un forte grado di antropizzazione, impoverimento floristico, semplificazione strutturale (nel caso degli Habitat forestali). Da sottolineare che le zone di pianura della regione Umbria sono state quasi del tutto private di vegetazione naturale: l'attuale diffusione degli Habitat forestali mesofili di pianura (91L0) o dei prati falciabili (6510) risulta quasi inesistente, benché il territorio presenti per essi un'ampia potenzialità. Particolarmente grave è la carenza di corridoi e connessioni ecologiche tra i siti a maggiore naturalità. Complessivamente lo stato di conservazione degli Habitat è marcatamente scadente e in molti casi fortemente compromesso. Le specie di All. IV-V presenti non mostrano particolari segni di declino, se non nella misura in cui gli Habitat in cui vegetano risultano soggetti a degrado. La situazione appena descritta fa sì che in questo ambito si riscontra un numero minore di specie animali. Tuttavia, numerose specie legate principalmente al complesso appenninico trovano un importante complemento ecologico nelle aree di pianura, evidenziano l'importanza della conservazione conservazione di questo complesso ambientale per la tutela delle specie animali. Gli impatti delle attività umane sulle pianure dal punto di vista zoologico sono gli stessi di cui sopra. B.3 anoramica di pressioni e minacce per le specie e gli habitat Habitats 31 Acque stagnanti Categorie di pressioni/minacce Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Pesca, caccia e raccolta - - Industria mineraria e estrazione di - - materiali Urbanizzazione, industrializzazione e attività similari Trasporti e comunicazioni Tempo libero e turismo (diversa dai precedenti) Inquinamento e altri impatti umani/attività Cambiamenti indotti dalle attività umane nelle zone umide e negli ambienti marini Processi naturali (biotici e abiotici) - - Categorie di pressioni/minacce Habitats 32 - Acque correnti - tratti di corsi d'acqua a dinamica naturale o seminaturale (letti minori, medi e maggiori) in cui la qualità dell'acqua non presenta alterazioni significative Pressioni attuali Minacce future

12 Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Habitats 40 - Lande e arbusteti Categorie di pressioni/minacce temperati Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) - - Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Minacce future Habitats 51 - Arbusteti submediterranei Categorie di pressioni/minacce e temperati Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and - - similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Habitats 52 - Matorral arborescenti Categorie di pressioni/minacce mediterranei Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities

13 Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Habitats 53 - Boscaglie termomediterranee Categorie di pressioni/minacce e pre-steppiche Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) Minacce future Habitats 61 - Formazioni erbose Categorie di pressioni/minacce naturali Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) Minacce future Habitats 62 - Formazioni erbose secche Categorie di pressioni/minacce seminaturali e facies coperte da cespugli Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above)

14 Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Habitats 64 - Praterie umide Categorie di pressioni/minacce seminaturali con piante erbacee alte Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) Habitats 65 - Formazioni erbose Categorie di pressioni/minacce mesofile Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) Minacce future Habitats 72 - Paludi basse calcaree Categorie di pressioni/minacce Pressioni attuali Minacce future Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human

15 impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) Habitats 81 - Ghiaioni Categorie di pressioni/minacce Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Minacce future Habitats 82 - Pareti rocciose con Categorie di pressioni/minacce vegetazione casmofitica Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Minacce future Habitats 83 - Altri habitat rocciosi Categorie di pressioni/minacce Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Minacce future Categorie di pressioni/minacce Habitats 81 - Ghiaioni Pressioni attuali Minacce future

16 Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Habitats 81 - Ghiaioni Categorie di pressioni/minacce Pressioni attuali Agricoltura e Silvicultura Fishing, hunting and collecting Mining and extraction of materials Urbanisation, industrialisation and similar activities Transportation and communication Leisure and tourism (other than above) Pollution and other human impacts/activities Human induced changes in wetlands and marine environments Natural processes (biotic and abiotic) - - Minacce future

17 C. NORME GIURIDICHE E AMMINISTRATIVE PER LA TUTELA E GESTIONE DEL SITI NATURA 2000 C.1 Disposizioni di legge RERU Rete Ecologica della Regione Umbria - recepita con Legge Regionale 22 febbraio 2005 n. 11 e inserita nella L.R. 26 giugno 2009, n. 13 D.G.R. N. 226 DEL 23/02/2009 Recepimento DM n.184/07 Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS), misure di conservazione gestione ZPS, ai sensi Dirett. 79/409/CEE, 92/43/CEE, DPR 357/97 e ss.mm. e DM del 17 ottobre 07. D.G.R. N. 161 DEL 08/02/2010 Piani di Gestione dei siti Natura Adozione delle proposte di piano e avvio della fase di partecipazione. D.G.R. N. 5 DEL 08/01/2009 D.G.R. n. 1274/2008 relativa alle linee guida regionali per la valutazione di incidenza di piani e progetti. Integrazioni, modificazioni. Approvazione Piani di Gestione (98 su 104) con singole Deliberazioni per ogni sito Natura 2000 : D.G.R. n del 24/10/2011, D.G.R. n del 24/10/2011,D.G.R. n del 24/10/2011, D.G.R. n del 24/10/2011, D.G.R. n del 24/10/2011, D.G.R. n del 24/10/2011, D.G.R. n del 29/12/2011, D.G.R. n. 92 del 06/02/2012, D.G.R. n. 93 del 06/02/2012, D.G.R. n. 94 del 06/02/2012, D.G.R. n. 203 del 27/02/2012, D.G.R. n. 204 del 27/02/2012, D.G.R. n. 205 del 27/02/2012, D.G.R. n. 207 del 27/02/2012, D.G.R. n. 206 del 27/02/2012, D.G.R. n. 209 del 27/02/2012, D.G.R. n. 208 del 27/02/2012, D.G.R. n. 210 del 27/02/2012, D.G.R. n. 211 del 27/02/2012, D.G.R. n. 251 del 13/03/2012, D.G.R. n. 252 del 13/03/2012, D.G.R. n. 253 del 13/03/2012, D.G.R. n. 254 del 13/03/2012, D.G.R. n. 255 del 13/03/2012, D.G.R. n. 256 del 13/03/2012, D.G.R. n. 344 del 04/04/2012, D.G.R. n. 364 del 11/04/2012, D.G.R. n. 365 del 11/04/2012, D.G.R. n. 366 del 11/04/2012, D.G.R. n. 367 del 11/04/2012, D.G.R. n. 368 del 11/04/2012, D.G.R. n. 369 del 11/04/2012, D.G.R. n. 370 del 11/04/2012, D.G.R. n. 371 del 11/04/2012, D.G.R. n. 373 del 11/04/2012, D.G.R. n. 374 del 11/04/2012, D.G.R. n. 375 del 11/04/2012, D.G.R. n. 376 del 11/04/2012, D.G.R. n. 377 del 11/04/2012, D.G.R. n. 378 del 11/04/2012, D.G.R. n. 405 del 16/04/2012, D.G.R. n. 465 del 02/05/2012, D.G.R. n. 466 del 02/05/2012, D.G.R. n. 467 del 02/05/2012, D.G.R. n. 468 del 02/05/2012, D.G.R. n. 469 del 02/05/2012, D.G.R. n. 470 del 02/05/2012, D.G.R. n. 471 del 02/05/2012, D.G.R. n. 472 del 02/05/2012, D.G.R. n. 473 del 02/05/2012, D.G.R. n. 789 del 03/07/2012, D.G.R. n. 790 del 03/07/2012, D.G.R. n. 791 del 03/07/2012, D.G.R. n. 792 del 03/07/2012, D.G.R. n. 793 del 03/07/2012, D.G.R. n. 794 del 03/07/2012, D.G.R. n. 795 del 03/07/2012, D.G.R. n. 796 del 03/07/2012, D.G.R. n. 797 del 03/07/2012, D.G.R. n. 798 del 03/07/2012, D.G.R. n. 839 del 11/07/2012, D.G.R. n del 03/09/2012, D.G.R. n del 03/09/2012, D.G.R. n del 03/09/2012, D.G.R. n del 18/09/2012, D.G.R. n del 18/09/2012, D.G.R. n del 18/09/2012, D.G.R. n del 18/09/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 23/10/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 19/11/2012, D.G.R. n del 03/12/2012, D.G.R. n del 03/12/2012, D.G.R. n del 03/12/2012, D.G.R. n. 123 del 20/02/2013, D.G.R. n. 124 del 20/02/2013, D.G.R. n. 125 del 20/02/2013, D.G.R. n. 126

18 del 20/02/2013, D.G.R. n. 173 del 04/03/2013, D.G.R. n. 174 del 04/03/2013, D.G.R. n. 175 del 04/03/2013, D.G.R. n. 176 del 04/03/2013, D.G.R. n. 178 del 04/03/2013, D.G.R. n. 179 del 04/03/2013, D.G.R. n. 180 del 04/03/2013. C.2 Progressi e prospettive per la pianificazione della gestione per i siti Progressi nell'individuazione degli obiettivi di conservazione: 94% dei siti con Piano di Gestione approvato 6% dei siti con Piano di Getsione i preparazione Link al sito web con i Piani di Gestione e linee guida: idc=10&explicit=si Altre informazioni utili sui piani e commenti su altri strumenti / approcci per la pianificazione della gestione, informazioni e piani per determinati settori (ad esempio, attività forestale, ecc) D.G.R. N DEL 21/10/2005 Linee di indirizzo per l'applicazione dell'art. 5 e 6 del D.P.R. 357/1997 e successive modificazioni e integrazioni in materia di foreste.

19 F. OBIETTIVI STRATEGICI DI CONSERVAZIONE E PRIORITÀ PER NATURA 2000 PER IL PERIODO F.1: Sintesi delle priorità per periodo (e risultati attesi) per gli habitat prioritari e le specie, tenendo conto della necessità previste nell'obiettivo 2020 della Strategia europea per la biodiversità e per garantire il buon funzionamento della rete Natura 2000 (ZSC + ZPS) Ambito 1: Zone umide (Wetlands) Habitat prioritari: 3170*, 7210*, 7220*, 91E0* Specie vegetali prioritarie: / Specie animali prioritarie: Callimorpha quadripunctaria e specie selezionate dall Allegato I della Direttiva Uccelli (assimilabili alle specie prioritarie della Direttiva Habitat) Acrocephalus melanopogon, Alcedo atthis, Ardeola ralloides, Aythya nyroca, Botaurus stellaris, Gavia arctica, Ixobrychus minutus, Tadorna ferruginea. Sintesi delle priorità: Conservazione / Espansione / ripristino dell'habitat; Conservazione / espansione / ripristino della connettività ecologica tra patch di habitat; Prescrizione di esclusione / sospensione dell'uso produttivo dell'habitat (essenzialmente in distretti e periodi critici per la riproduzione relativamente ad attività ludico-sportive); Rimozione dei competitori / predatori alloctoni / domestici / Riduzione degli impatti di origine antropica su specie vegetali e Habitat / Adozione di pratiche agricole a basso impatto su specie e Habitat / Riduzione dell'immissione di nutrienti nell'ambiente attraverso le attività agricole e l'acquacoltura / Adozione di tecniche di selvicoltura sostenibile / Controllo e eradicazione delle specie aliene invasive / Adozione di protocolli di sorveglianza per l'applicazione di una corretta gestione di Siti, specie e Habitat / Azioni di compensazione dei mancati redditi di proprietari/gestori pubblici/privati dei terreni in cui si esercitano misure di conservazione di Habitat e specie / Recupero e realizzazione di strutture per la gestione di specie e Habitat / Monitoraggio di specie ed Habitat / Approfondimenti e indagini conoscitive su specie ed Habitat / Formazione del personale addetto alla gestione del territorio, degli habitat e delle specie / Istituzione di vivai per la coltivazione di specie vegetali autoctone di provenienza locale da impiegare negli interventi di ripristino e riqualificazione ambientale / Costruzione di reti di comunicazione. Risultati attesi: Resilienza della popolazione, Mantenimento della popolazione; Incremento della popolazione; Conservazione della diversità genetica; Mantenimento dell'equilibrio genetico. SITI NATURA 2000: IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT522002, IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT522024, IT522025, IT , IT

20 Ambito 2: 2a. Paesaggio agrosilvopastorale appenninico (Agrosilvopastoral ApennineLandscape) + 2b. Paesaggio planiziale (Lowlands) Habitat prioritari: 3170*, 5230*, 6110*, 6210(*), 6220*, 6230*, 91AA*, 9210*, Specie vegetali prioritarie: Klasea lycopifolia* Specie animali prioritarie: Ursus arctos, Canis lupus, Rupicapra pyrenaica ornata, Callimorpha quadripunctaria, Rosalia alpina e specie selezionate dall Allegato I della Direttiva Uccelli (assimilabili alle specie prioritarie della Direttiva Habitat) Alectoris graeca, Aquila chrysaetos, Bubo bubo, Circus pygargus, Coracias garrulus, Emberiza ortulana, Falco biarmicus, Lanius collurio, Lanius minor, Lullula arborea, Perdix perdix italica, Pyrrhocorax pyrrhocorax, Sylvia undata Sintesi delle priorità: Conservazione / Espansione / ripristino dell'habitat; Conservazione / espansione / ripristino della connettività ecologica tra patch di habitat; Uso produttivo sostenibile dell'habitat; Prescrizioni di esclusione / sospensione dell'uso produttivo dell'habitat (essenzialmente escursionismo estremo, arrampicata, volo libero) presso i siti riproduttivi; Presenza antropica sostenibile nell'habitat; Prescrizioni di esclusione / sospensione stagionali della presenza antropica nell'habitat; Prelievo sostenibile; Prescrizioni di esclusione / sospensione del prelievo; Controllo dei competitori / predatori selvatici autoctoni; Controllo dei competitori selvatici e domestici autoctoni; Rimozione dei competitori / predatori alloctoni / domestici; Reintroduzione; Ripopolamento / Riduzione degli impatti di origine antropica su specie vegetali e Habitat / Contenimento dei fenomeni dinamici della vegetazione che inducono modifiche floristiche e strutturali nell'habitat / Adozione di pratiche agricole a basso impatto su specie e Habitat / Riduzione dell'immissione di nutrienti nell'ambiente attraverso le attività agricole / Adozione di tecniche di selvicoltura sostenibile / Controllo e eradicazione delle specie aliene invasive / Adozione di protocolli di sorveglianza per l'applicazione di una corretta gestione di Siti, specie e Habitat / Azioni di compensazione dei mancati redditi di proprietari/gestori pubblici/privati dei terreni in cui si esercitano misure di conservazione di Habitat e specie / Recupero e realizzazione di strutture per la gestione di specie e Habitat / Monitoraggio di specie ed Habitat / Approfondimenti e indagini conoscitive su specie ed Habitat / Formazione del personale addetto alla gestione del territorio, degli habitat e delle specie / Costruzione di reti di comunicazione / Istituzione di vivai per la coltivazione di specie vegetali autoctone di provenienza locale da impiegare negli interventi di ripristino e riqualificazione ambientale. Risultati attesi: Resilienza della popolazione, Mantenimento della popolazione; Incremento della popolazione; Conservazione della diversità genetica; Mantenimento dell'equilibrio genetico; Conservazione e miglioramento della struttura, funzionale e floristica degli habitat. SITI NATURA 2000: IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT

21 F.2: Sintesi delle priorità per gli altri habitat e specie di cui alle direttive, tenuto conto della necessità di di progressi misurabili degli obiettivi per il 2020 previsti nella strategia per la biodiversità europea (Direttive Habitat e Uccelli) e per garantire il buon funzionamento della rete Natura 2000 (ZSC + ZPS ) Ambito 1: Zone umide (Wetlands) Habitat non prioritari: 3130, 3140, 3150, 3240, 3260, 3270, 3280, 3290, 6420, 6430, 6510, 7230, 91F0, 92A0 Specie vegetali non prioritarie: Ruscus aculeatus Specie animali non prioritarie: Acrocephalus paludicola; Ardea purpurea; Asio flammeus; Branta leucopsis; Charadrius alexandrinus; Chlidonias hybridus; Chlidonias niger; Ciconia cicoria; Ciconia nigra; Circus aeruginosus; Egretta garzetta; Gallinago media; Gavia stellata; Himantopus himantopus; Larus minutus; Limosa lapponica; Mergus albellus (Mergellus albellus); Nycticorax nycticorax; Pandion haliaetus; Philomachus pugnax; Platalea leucorodia; Plegadis falcinellus; Pluvialis apricaria; Podiceps auritus; Porzana parva; Porzana porzana; Recurvirostra avosetta; Sterna albifrons; Sterna caspia; Sterna hirundo; Tringa glareola; Rhinolophus euryale; Rhinolophus ferrumequinum; Rhinolophus hipposideros; Myotis bechsteinii; Myotis blythii; Myotis capaccinii; Myotis emarginatus; Myotis myotis; Barbastella barbastellus; Miniopterus schreibersii; Emys orbicularis; Bombina variegata; Salamandrina perspicillata; Coenagrion mercuriale, Austropotamobius pallipes. Sintesi delle priorità: Conservazione / Espansione / ripristino dell'habitat; Conservazione / espansione / ripristino della connettività ecologica tra patch di habitat; Prescrizioni di esclusione / sospensione dell'uso produttivo dell'habitat (essenzialmente in distretti e periodi critici per la riproduzione relativamente ad attività ludico-sportive); Prescrizioni di esclusione / sospensione della presenza antropica nell'habitat; Rimozione dei competitori / predatori alloctoni / domestici; Reintroduzione; Ripopolamento / Riduzione degli impatti di origine antropica su specie vegetali e Habitat / Adozione di pratiche agricole a basso impatto su specie e Habitat / Riduzione dell'immissione di nutrienti nell'ambiente attraverso le attività agricole e l'acquacoltura / Adozione di tecniche di selvicoltura sostenibile / Controllo e eradicazione delle specie aliene invasive / Adozione di protocolli di sorveglianza per l'applicazione di una corretta gestione di Siti, specie e Habitat / Azioni di compensazione dei mancati redditi di proprietari/gestori pubblici/privati dei terreni in cui si esercitano misure di conservazione di Habitat e specie / Recupero e realizzazione di strutture per la gestione di specie e Habitat / Monitoraggio di specie ed Habitat / Approfondimenti e indagini conoscitive su specie ed Habitat / Formazione del personale addetto alla gestione del territorio, degli habitat e delle specie / Istituzione di vivai per la coltivazione di specie vegetali autoctone di provenienza locale da impiegare negli interventi di ripristino e riqualificazione ambientale / Costruzione di reti di comunicazione. Risultati attesi: Resilienza della popolazione, Mantenimento della popolazione; Incremento della popolazione; Conservazione della diversità genetica; Mantenimento dell'equilibrio genetico; Conservazione e miglioramento della struttura, funzionale e floristica degli habitat. SITI NATURA 2000: IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT , IT522024, IT , IT

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