Corso di Formazione sulla sicurezza degli impianti elettrici Esecuzione dei lavori elettrici fuori tensione, in prossimità di impianti elettrici e

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2 Corso di Formazione sulla sicurezza degli impianti elettrici Esecuzione dei lavori elettrici fuori tensione, in prossimità di impianti elettrici e sotto tensione in bassa tensione in coerenza alle prescrizioni delle norme CEI EN e norma CEI 11-27

3 PREMESSA Destinatari dei corsi Personale tecnico operativo già operante nel settore che possiede le nozioni base di elettrotecnica ed impiantistica elettrica, che svolge attività su impianti elettrici ed elettronici quali: manutentori, gestori di impianti, personale delle Imprese impiantistiche di installazione, ecc L obiettivo Legislazione e normativa vigenti in materia di sicurezza dei lavori elettrici Modalità di organizzazione e conduzione in sicurezza dei lavori elettrici, in particolare dei lavori sotto tensione in BT

4 SCENARIO LEGISLATIVO

5 Scenario legislativo degli anni DPR 547 (27/4/1955) DPR 164 (7/1/1956) LEGGE 186 (1/3/1968) Regola d'arte DPR 303 (19/3/1956) Prevenzione infortuni sul lavoro Disposizioni di carattere coercitivo NORME CEI / UNI Disposizioni di buona tecnica

6 Scenario legislativo degli anni LEGGE 818 (7/12/1984) Prevenzione incendi LEGGE 791 (1977) Direttive comunitarie CEE sicurezza dei materiali DPR 224 (1988) n 73/23 n 85/374 Disposizioni di carattere coercitivo Disposizioni europee di carattere coercitivo

7 Scenario legislativo degli anni 90 LEGGE 46 (5/3/1990) LEGGE 109 (11/2/1994) LEGGE 758 (19/12/1994) Impianti Lavori pubblici (legge Merloni) Tutela del lavoro Disposizioni di carattere coercitivo Disposizioni di carattere coercitivo Disposizioni di carattere coercitivo

8 Scenario legislativo degli anni 90 Recepimento delle normative europee DL 626 (19/9/1994) DL 494 (7/1/1996) Prevenzione infortuni sul lavoro La responsabilità si incentra sul datore di lavoro Disposizioni di carattere coercitivo

9 Scenario legislativo degli anni 2000 LEGGE 462 (22/10/2001) LEGGE 380 (6/6/2001) Impianti di terra e verifiche Modifiche alla legge 46/90 Disposizioni di carattere coercitivo Disposizioni di carattere coercitivo

10 Scenario legislativo degli anni 2000 DM 37/08 Dlgs 81/08 Impianti elettrici e speciali Nuova 626 Disposizioni di carattere coercitivo Disposizioni di carattere coercitivo

11 DLGS 8108 IL DECRETO PRESCRIVE MISURE PER LA TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI DURANTE IL LAVORO, IN TUTTI I SETTORI DI ATTIVITA PRIVATI O PUBBLICI E IDENTIFICA IL DATORE DI LAVORO COME DESTINATARIO DELLA LEGGE

12 IL DATORE DI LAVORO DEVE EFFETTUARE PER CIASCUNA ATTIVITA LAVORATIVA UN ACCURATA ANALISI DEL RISCHIO SCOPO INFORMARE I LAVORATORI DEI RISCHI PRESENTI

13 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse INDIVIDUA... Il datore di lavoro Il progettista L impresa installatrice Il lavoratore Il preposto ai lavori

14 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO... Art. 26 -verificare l idoneità tecnico-professionale delle imprese appaltatrici o dei lavoratori autonomi; - fornire dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro; - promuovere la cooperazione ed il coordinamento con gli appaltatori/subappaltatori elaborando un unico documento di valutazione dei rischi.

15 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse OBBLIGHI DEL PROGETTISTA... Art rispettare i principi generali di prevenzione nella progettazione di luoghi, impianti e attrezzature; - scegliere dispositivi e attrezzature nel rispetto delle norme.

16 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse OBBLIGHI DEGLI INSTALLATORI ART. 24 Gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi tecnici, per la parte di loro competenza, devono attenersi alle norme di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi fabbricanti.

17 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse OBBLIGHI DEL LAVORATORE... ART.20 -contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti; - osservare le disposizioni e le istruzioni impartite; -utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanzee i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonché i dispositivi di sicurezza; - utilizzare in modo appropriato i dispositivi di sicurezza; -segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o alpreposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi, qualsiasi eventuale condizione di pericolo; -non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; - partecipare ai programmi di formazione; - sottoporsi ai controlli sanitari; - esporre apposita tessera di riconoscimento in caso di appalto/ subappalto.

18 DLgs 81/08 : prescrizioni di particolare interesse OBBLIGHI DEL PREPOSTO AI LAVORI... ART. 19 -sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge; -verificare affinché soltanto i lavoratori che abbiano ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone con rischio grave e specifico; -richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza; -informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato; -astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedereai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo; -segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente, sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro sia dei dispositivi di protezione individuale; - frequentare appositi corsi di formazione.

19 DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica Rischi di natura elettrica ART Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica connessi all impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione ed, in particolare, da quelli derivanti da: a) contatti elettrici diretti; b) contatti elettrici indiretti; c) innesco e propagazione di incendi e di ustioni dovuti a sovratemperature pericolose, archi elettrici e radiazioni; d) innesco di esplosioni; e) fulminazione diretta ed indiretta; f) sovratensioni; g) altre condizioni di guasto ragionevolmente prevedibili. Continua

20 DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica Rischi di natura elettrica ART A tale fine il datore di lavoro esegue una valutazione dei rischi di cui al precedente comma 1, tenendo in considerazione: a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, ivicomprese eventuali interferenze; b) i rischi presenti nell ambiente di lavoro; c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili. 3. A seguito della valutazione del rischio elettrico il datore di lavoro adotta le misure tecniche ed organizzative necessarie ad eliminare o ridurre al minimo i rischi presenti, ad individuare i dispositivi di protezione collettivi ed individuali necessari alla conduzione in sicurezza del lavoro ed a predisporre le procedure di uso e manutenzione atte a garantire nel tempo la permanenza del livello di sicurezza raggiunto con l adozione delle misure di cui al comma 1. Continua

21 DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica Rischi di natura elettrica ART bis. Il datore di lavoro prende, altresì, le misure necessarie affinché le procedure di uso e manutenzione di cui al comma 3 siano predisposte ed attuate tenendo conto delle disposizioni legislative vigenti, delle indicazioni contenute nei manuali d uso e manutenzione delle apparecchiature ricadenti nelle direttive specifiche di prodotto e di quelle indicate nelle pertinenti norme tecniche.

22 DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica Rischi di natura elettrica ART. 83 (lavori in prossimità di parti attive) 1. Non possono essere eseguiti lavori non elettrici in vicinanza dilinee elettriche o di impianti elettrici con parti attive non protette, o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, e comunque a distanze inferiori ai limiti di cui alla tabella 1 dell allegato IX, salvo che vengano adottate disposizioni organizzative e procedurali idonee a proteggere i lavoratori dai conseguenti rischi. 2. Si considerano idonee ai fini di cui al comma 1 le disposizioni contenute nelle pertinenti norme tecniche.

23 DLgs 81/08 : prescrizioni di natura elettrica Rischi di natura elettrica ART. 117 (lavori in prossimità di parti attive) 1. Ferme restando le disposizioni di cui all articolo 83, quando occorre effettuare lavori in prossimità di linee elettriche o di impianti elettricicon parti attive non protette o che per circostanze particolari si debbano ritenere non sufficientemente protette, ferme restando le norme di buona tecnica, si deve rispettare almeno una delle seguenti precauzioni: a) mettere fuori tensione ed in sicurezza le parti attive per tutta la durata dei lavori; b) posizionare ostacoli rigidi che impediscano l'avvicinamento alle parti attive; c) tenere in permanenza, persone, macchine operatrici, apparecchi di sollevamento, ponteggi ed ogni altra attrezzatura a distanza di sicurezza. 2. La distanza di sicurezza deve essere tale che non possano avvenire contatti diretti o scariche pericolose per le persone tenendo conto del tipo di lavoro, delle attrezzature usate e delle tensioni presenti e comunque la distanza di sicurezza non deve essere inferiore ai limiti di cui all allegato IX o a quelli risultanti dall applicazione delle pertinenti norme tecniche.

24 CONFRONTO VECCHIO - NUOVO D.P.R. 27 Aprile 1955 n 547 (ABROGATO) Il lavoratore come soggetto tutelato, ma non partecipe D. Lgs.. n 81 9 APRILE 2008 Il lavoratore come soggetto attivo nel processo della sicurezza, e quindi anche responsabile

25 CONFRONTO VECCHIO - NUOVO DLgs 81/08 DPR 547/55 DPR 547/55: stabilisce regole tecniche... DLgs 81/08: non indica i modi per conseguire la sicurezza ma stabilisce il fine da conseguire...il legislatore fa carico al datore di lavoro di raggiungere l obiettivo attraverso l analisi e la valutazione del rischio...

26 DPR 164/1956 art. 11 sostituito da Tabella 1 allegato IX Dlgs 81/08 DISTANZE DI SICUREZZA PER LAVORI IN PROSSIMITA DI PARTI IN TENSIONE DPR 164/56 5m

27 DPR 164/1956 art. 11 sostituito da Tabella 1 allegato IX Dlgs 81/08 DISTANZE DI SICUREZZA PER LAVORI IN PROSSIMITA DI PARTI IN TENSIONE Dlgs 81/08

28 LEGGE 1 MARZO 1968, N. 186 DISPOSIZIONI CONCERNENTI LA PRODUZIONE DI MATERIALI, APPARECCHIATURE, MACCHINARI, INSTALLAZIONI ED IMPIANTI ELETTRICI ED ELETTRONICI.

29 LEGGE 186/68 art. 1 TUTTI I MATERIALI LE APPARECCHIATURE I MACCHINARI LE INSTALLAZIONI E GLI IMPIANTI ELETTRICI ed ELETTRONICI DEVONO ESSERE REALIZZATI E COSTRUITI A REGOLA D ARTE

30 LEGGE 186/68 art. 2 I MATERIALI, LE APPARECCHIATURE I MACCHINARI LE INSTALLAZIONI E GLI IMPIANTI ELETTRICI ed ELETTRONICI REALIZZATI SECONDO LE NORME CEI SI CONSIDERANO COSTRUITI A REGOLA D ARTE

31 DECRETO DM 3708 DPR 447 6/12/91 LEGGE 5/3/90 n 46 DM 11/6/92 certificato di riconoscimento DM 20/2/92 modello dichiarazione di conformità DM 22/4/92 elenchi libri professionisti per verifiche DPR /4/94

32 AMBITO DI APPLICAZIONE Articolo 1 DECRETO 37 Edifici civili e non civili Tutti gli impianti elettrici ed elettronici (speciali) sono soggetti al decreto n.37 Nota: sono esplicitamente inclusi anche l automazione di cancelli, barriere, ecc. (norma UNI 12453)

33 Soggetti abilitati Art. 3 DECRETO 37 Imprese e Ditte 1 Regolarmente iscritte o uffici tecnici interni 2 Requisiti tecnico-professionali = Abilitazione all installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione straordinaria

34 Requisiti tecnico-professionali Articolo 4 DECRETO 37 Titolo di studio ed esperienza Laurea Diploma Formazione Professionale Operaio Specializzato Laurea Tecnica Diploma specifico + 2 anni Formazione Professionale + 3 anni 3 anni di esperienza nel settore come operaio specializzato (NO QUALIFICATO)

35 Articoli il progetto DECRETO n. 37 OBBLIGATORIO sempre REDATTO da professionisti o, dove previsto (art.7), da soggetti abilitati DEPOSITATO - allo sportello unico contestualmente al progetto edilizio per ottenere la DIA oppure il permesso di costruire - allo sportello unico contestualmente alla dichiarazione di conformità per edifici già dotati di agibilità a cura dell impresa installatrice

36 Progettazione degli impianti nel settore civile DECRETO 37 art. 2 SI Cabina MT/BT oppure Superficie>400m 2 oppure Potenza > 6kW NO Locale ad uso medico Progetto redatto da professionista iscritto all albo SI Ambiente a maggior rischio in caso di incendio NO Progetto redatto da responsabile tecnico dell impresa Ambiente a con pericolo di esplosione

37 Progettazione degli impianti nel settore non civile DECRETO 37 art. 2 SI Cabina MT/BT oppure Superficie>200m 2 oppure Potenza > 6kW NO Locale ad uso medico Progetto redatto da professionista iscritto all albo SI Ambiente a maggior rischio in caso di incendio NO Progetto redatto da responsabile tecnico dell impresa Ambiente con pericolo di esplosione

38 Dichiarazione di conformità alla regola dell arte Si certifica che l impianto è stato eseguito a regola d arte... CEI 64-8 CEI 99-3 CEI 79-3 CEI... firma del titolare - La dichiarazione deve riportare i numeri di partita IVA e di iscrizione dell impresa - Da rilasciare al committente a fine lavoro

39 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE secondo il modello del Ministero dell Industria D.M. 20/2/92 Il sottoscritto... titolare o legale rappresentante dell impresa (ragione sociale)... operante nel settore... con sede in Via... n... Comune... (prov...) tel... part. IVA... Iscritta nel Registro delle Ditte (R.D n. 2011) della C.C.I.A.A. di... n... Iscritta all Albo Provinciale delle Imprese Artigiane (L n. 443) di... n... esecutrice dell impianto (descrizione schematica) Inteso come : nuovo impianto trasformazione ampliamento manutenzione straordinaria altro (1)...

40 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE commissionato da :... installato nei locali siti nel Comune di :... (prov...) Via... n.... scala... piano... interno... di proprietà di (nome, cognome o ragione sociale e indirizzo)... in edificio adibito ad uso : industriale, civile, commercio, altri usi... DICHIARA sotto la propria personale responsabilità, che l impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell arte, secondo quanto previsto dall art. 6, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l edificio, avendo in particolare : rispettato il progetto redatto ai sensi dell art. 5 da seguito la norma tecnica applicabile all impiego (3) :... installato componenti e materiali costruiti a regola d arte e adatti al luogo di installazione (artt. 5-6); controllato l impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge

41 Allegati obbligatori : DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DELL IMPIANTO ALLA REGOLA DELL ARTE Progetto ai sensi degli articoli 5 e 7 (4); relazione con tipologie dei materiali utilizzati (5) schema di impianto realizzato (6); ATTENZIONE! IL PROGETTO DEVE ESSERE AGGIORNATO CON LE VARIANTI IN CORSO D OPERA riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti (7); copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali Allegati facoltativi (8) :... DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione. IL DICHIARANTE data,... (timbro e firma)... AVVERTENZE PER IL COMMITTENTE: responsabilità del committente o del proprietario - L. 46/1990 art. 10 (9)

42 Allegati obbligatori alla dichiarazione di conformità - esempi CIVILE ABITAZIONE SUPERFICIE : 200 mq POTENZA IMPEGNATA : 3 kw IL PROGETTO PUO ESSERE REDATTO A CURA DEL RESPONSABILE TECNICO DELL IMPRESA IL PROGETTO E COSTITUITO DALLO SCHEMA DELL IMPIANTO DA REALIZZARE INTESO COME DESCRIZIONE FUNZIONALE ED EFFETTIVA DELL OPERA (art.7)

43 Allegato 1 - PROGETTO PLANIMETRIA FORZA MOTRICE PLANIMETRIA LUCE

44 Allegato 1 - PROGETTO PLANIMETRIA IMPIANTI SPECIALI (TV-TP-AF-ecc) PLANIMETRIA IMPIANTO DI TERRA

45 Allegato 1 - PROGETTO SCHEMA QUADRI ELETTRICI SCHEMA A BLOCCHI (SOLO PER IMPIANTI SU PIU PIANI O COMPLESSI)

46 Allegato 2 SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

47 Allegato 2 SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

48 Allegato 2 SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

49 Allegato 2 SCHEMA DI IMPIANTO REALIZZATO

50 Allegato 3 RELAZIONE CON TIPOLOGIA DEI MATERIALI UTILIZZATI

51 Allegato 4 RIFERIMENTO A DICHIARAZIONI DI CONFORMITA GIA ESISTENTI SI ALLEGA, AD ESEMPIO, UNA COPIA DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA RELATIVA ALL IMPIANTO DI TERRA DI CANTIERE CHE E STATO RIUTILIZZATO PER L IMPIANTO DI TERRA DEL NUOVO EDIFICIO

52 Allegato 5 COPIA DEL CERTIFICATO DI RICONOSCIMENTO DEI REQUISITI TECNICO PROFESSIONALI

53 Allegato 6 ALLEGATI FACOLTATIVI - RISULTATI DELLE VERIFICHE EFFETTUATE AI FINI DELLA SICUREZZA DELL IMPIANTO - RESISTENZA DI TERRA - CONTINUITA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE - IMPEDENZA DI ISOLAMENTO - INTERVENTO DEI DIFFERENZIALI DICHIARAZIONE DI CONFORMITA DEI QUADRI ELETTRICI (CEI oppure CEI EN )

54 LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE PROVA DEGLI INTERRUTTORI DIFFERENZIALI

55 LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE VERIFICA DELL ISOLAMENTO DEI CAVI

56 LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE VERIFICA DELLA CONTINUITA DEL CONDUTTORE DI PROTEZIONE

57 LE MISURE PER UNA CORRETTA VALUTAZIONE VERIFICA DELLA RESISTENZA DI TERRA

58 LE NORME TECNICHE REGOLA DELL ARTE LEGGE 186/68 DM 37/08 NAZIONALI: - NORME CEI - NORME UNI ESIGENZA DI UNIFICAZIONE A LIVELLO EUROPEO CONFERISCONO ALLE NORME CEI e UNI VALENZA GIURIDICA NORME EUROPEE - NORME EN CEI EN UNI EN

59 EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

60 EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO PER FAR CIRCOLARE UNA CORRENTE OCCORRE... disporre di un generatore di tensione disporre di un circuito elettrico disporre di un utilizzatore che chiuda il circuito I G V U

61 MACROSHOCK Ic: valore limite convenzionale di pericolosità

62 MICROSHOCK IL PAZIENTE HA CONDIZIONI DI SALUTE PRECARIE Ic: valore limite convenzionale di pericolosità

63 CIRCUITO EQUIVALENTE DEL CORPO UMANO Z p1 Z i Z R U U Tensione di contatto [V] Z p2 Impedenza tot. del corpo umano [Ω] Z p : impedenza della 50 pelle 2625 Z i : impedenza interna Z : impedenza del corpo 100 umano 1875 U Z p : impedenza della pelle R U : resistenza del corpo 125 umano 1625 Z i : impedenza interna Z U : impedenza del corpo umano R U : resistenza del corpo umano

64 CIRCUITO EQUIVALENTE DI CONTATTO PER L UOMO NEL MACROSHOCK R U =f(v) R A1 =1000Ω R A2 =3ρ/2 dove ρ: resistività del terreno R A1 : resistenza aggiuntiva calzature R A2 : impedenza verso terra del luogo di sosta R U : resistenza del corpo umano

65 SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA

66 SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA ISOLAMENTO

67 SOLUZIONE CONTRO I PERICOLI DELLA CORRENTE ELETTRICA EQUIPOTENZIALIZZAZIONE

68 La dose accettabile I E Ig MASSA A MASSA B Rete di terra A RAB B U AB = R AB X I E U AB < dose

69 L ELETTROCUZIONE DOSE = f (i,t,r) i: intensità corrente e percorso nel corpo umano t: tempo di esposizione R: resistenza del circuito equivalente

70 EFFETTI PATOFISIOLOGICI DELLA CORRENTE ELETTRICA TETANIZZAZIONE ARRESTO DELLA RESPIRAZIONE FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE USTIONI

71 EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO DEFINIZIONI SOGLIA DI PERCEZIONE Valore minimo di corrente che causa una sensazione alla persona attraverso cui fluisce la corrente SOGLIA DI RILASCIO Massimo valore di corrente per cui la persona può lasciare gli elettrodi con i quali è in contatto SOGLIA DI FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE Valore minimo di corrente che provoca la fibrillazione ventricolare

72 EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO

73 EFFETTI DELLA CORRENTE ATTRAVERSO IL CORPO UMANO (*) (*) (*) valori in ma

74 Zone tempo/corrente relative agli effetti della corrente alternata sulle persone

75 Zone tempo/corrente relative agli effetti della corrente continua sulle persone

76 L ELETTROCUZIONE DESCRIZIONE DELLE ZONE Zone Effetti fisiologici Zona A Abitualmente nessun effetto fisiologicamente pericoloso. Zona B Abitualmente nessun danno organico. Probabilità di contrazione muscolari e difficoltà respiratoria; disturbi reversibili nella formazione e conduzione di impulsi nel cuore; inclusi fibrillazione atriale e arresto cardiaco provvisorio senza fibrillazione ventricolare, che aumentano con l intensità della corrente e il tempo. Zona C In aggiunta agli effetti della zona 3, la probabilità di fibrillazione ventricolare aumenta. Effetti pato-fisiologici come arresto cardicaco, arresto respiratorio, gravi ustioni possono presentarsi con l aumentare dell intensità della corrente e del tempo.

77 L ELETTROCUZIONE La fibrillazione ventricolare è considerata essere la principale causa di morte per contatto elettrico. Esistono anche casi di morte dovuta ad asfissia o arresto cardiaco. Effetti pato-fisiologici come contrazioni muscolari, difficoltà di respirazione, aumento della pressione sanguigna, disturbi nella formazione e conduzione degli impulsi nel cuore inclusi la fibrillazione atriale e l arresto cardiaco provvisorio possono accadere senza fibrillazione ventricolare. Tali effetti non sono letali e sono abitualmente reversibili. Correnti di parecchi ampere producono con tutta probabilità gravi ustioni con conseguenti seri danni e anche la morte.

78 EFFETTI DELL ARCO ELETTRICO Elettroshock, rumore, emissioni di luce, aumento della pressione, influenze tossiche causate dalla decomposizione degli involucri Effetto termico (90% è calore radiante) con insorgenza di ustioni di 2 e 3 grado

79 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA SUI LUOGHI DI LAVORO DEVONO ESSERE RICHIAMATE LE ISTRUZIONI, MEDIANTE QUADRI O TABELLE ESPOSTI O SPECIFICI DOCUMENTI IN POSSESSO DEL PERSONALE, PER IL PRIMO SOCCORSO DA PRESTARE AI COLPITI DA CORRENTEE ELETTRICA I LAVORATORI DEVONO ESSERE ADDESTRATI (ANCHE CON ESERCITAZIONI PERIODICHE) E INFORMATI SULLE MODALITA DA ADOTTARE PER SOCCORRERE IN CASO D URGENZA I COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA

80 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA ESEMPIO INDICAZIONI DI PRIMO SOCCORSO Nel prestare soccorso ad una vittima di folgorazione è fondamentale assicurarsi di avere interrotto l'energia elettrica staccando la spina o l'interruttore generale per evitare di diventare una seconda vittima. Nel caso questo non sia attuabile, si deve isolare la vittima dal conduttore con un mezzo isolante. Se per esempio il soggetto è in contatto elettrico con un utensile, cercare di allontanare l'apparecchio con un bastone in legno ben asciutto. Non toccare l'infortunato se non si è certi che sia isolato dalla sorgente elettrica. Nel toccare una prima volta il soggetto non afferrarlo subito con il palmo della mano, piuttosto toccarlo con il dorso delle dita. Se una tensione pericolosa è presente, la chiusura involontaria della mano provoca l'immediato allontanamento delle dita. Il quadro patologico che deve essere affrontato in caso di pronto soccorso verso un soggetto vittima di folgorazione comprende: Arresto cardiaco Blocco respiratorio Ustioni Danni neurologici Traumi indiretti dovuti a cadute o movimenti incontrollati dei muscoli Il comportamento da seguire è il seguente: Per prima cosa chiamare il soccorso sanitario segnalando il tipo di infortunio accaduto, il luogo esatto dove è avvenuto e lo stato del paziente. Verificare che non sussistano ulteriori pericoli oltre alla già citata disconnessione dell'energia elettrica. Determinare lo stato della vittima: se cosciente o meno, se respira, se battito cardiaco regolare. Se necessario e solamente se si ha un'adeguata formazione, effettuare la rianimazione cardiopolmonare Evitare di muovere l'infortunato, non somministrare bevande o medicamenti, non applicare medicamenti alle eventuali ustioni.

81 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA ESEMPIO INDICAZIONI DI PRIMO SOCCORSO

82 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA La corrente può produrre la paralisi della respirazione (inibizione dei centri nervosi o tetanizzazione dei muscoli respiratori); altre volte il soggetto colpito sviene e la lingua cade in gola ostruendo le vie respiratorie. Nel primo caso occorre procedere rapidamente con una respirazione artificiale (rianimazione cardiopolmonare), mentre nel secondo è sufficiente reclinare la testa della persona coricata sul dorso, aiutandosi con una mano dietro il collo e l altra sulla fronte.

83 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA

84 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA

85 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA Nel caso sull infortunato fossero presenti ustioni da elettricità, procurate da arco elettrico o da passaggio di corrente, si procederà preliminarmente a valutare l entità del danno tenendo conto che le ustioni di1 grado procurano solo arrossamento della pelle, quelle di 2 grado producono la formazione di vesciche e quelle di 3 grado, cioè gravi, provocano danni ai tessuti profondo. La gravità è funzione anche dell estensione delle ustioni; infatti sono considerate gravi, quindi suscettibili di ricovero in ospedale, quelle che interessano almeno il 5% della superficie corporea, a prescindere dal grado. Sono inoltre considerate gravi le ustioni agli occhi, al volto, o nelle pieghe del corpo. Ustione 2 grado Ustione 3 grado

86 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA Per le ustioni non gravi ( 1 e 2 grado con estensione inferiore al 5%) occorrerà: 1. irrorare abbondantemente con acqua la superficie ustionata fino all attenuazione del dolore; 2. senza comprimere, fasciare o fissare con cerotto; 3. rivolgersi al medico nei casi più rilevanti; 4. non si bucheranno mai eventuali bolle Nel caso invece le ustioni siano gravi (di 3 grado o con estensione superiore al 5%) occorrerà: 1. spegnere, con acqua o con coperte o con indumenti, gli abiti eventualmente ancora in fiamme dell infortunato; 2. avvolgere l ustionato in un telo pulito o coprire con garza sterile la zona ustionata; 3. se necessario praticare la respirazione artificiale e/o il massaggio cardiaco; 4. se le ustioni sono estese distendere l infortunato con le gambe sollevate e coprirlo con la coperta isotermica; 5. procedere al ricovero in ospedale.

87 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA NORMATIVA E altresì importante sapere cosa, nella fattispecie, non bisogna fare: 1. non spogliare l infortunato; 2. non toccare la parte ustionata; 3. non asportare sostanze combuste a contatto con la pelle; 4. non somministrare calmanti, antidolorifici o bevande alcoliche; 5. non applicare polveri, pomate, oli etc. 6. non coprire le ustioni al viso.

88 SOCCORSO AI COLPITI DA CORRENTE ELETTRICA ESEMPIO CHE FA RIFLETTERE... Fig.1 Fig.2 Fig.3 Fig.4

89 APPROCCIO ALLA SICUREZZA

90 DEFINIZIONI RISCHIO r( t) = [(1 S( t)] kd Dove: (1 S( t) rappresenta il pericolo probabilità che si verifichi l evento contro la sicurezza (S) kd rappresenta il danno probabile K è la probabilità che si verifichi il danno d è l entità del danno

91 Il rischio di un evento è dato dalla probabilità che l evento sfavorevole possa avvenire, dal danno che quell evento può causare e dalla probabilità che il danno si verifichi Esempio: Viaggio aereo - pericolo (1-S(t)) = probabilità di incidente (bassissima) - (d) = danno in caso di incidente (elevato) - (k) = probabilità che si verifichi il danno in seguito all incidente (elevata)

92 Esempio: Viaggio in automobile - pericolo (1-S(t)) = probabilità di incidente (molto elevata) - (d) = danno in caso di incidente (medio) - (k) = probabilità che si verifichi il danno in seguito all incidente (media)

93 In base alla definizione ed alle statistiche è meno rischioso viaggiare in aereo che non in automobile

94 RIDUZIONE DEL RISCHIO

95 - SEPARAZIONE FISICA FRAPPOSTA TRA IL PERICOLO E L UOMO

96 - QUANTITA DI UN CERTO ELEMENTO CHIMICO O FISICO CHE PUO INTERESSARE IL CORPO UMANO SENZA CAUSARGLI GRAVI DANNI

97 - Insieme di azioni e reazioni di un soggetto al presentarsi di una determinata situazione

98 - Un comportamento sbagliato può rendere inutili le barriere o indurre a recepire dosi superiori a quelle tollerate

99

100 RISCHIO ELETTRICO

101 Può derivare da... IL RISCHIO ELETTRICO 1. Contatto diretto con parti normalmente in tensione

102 Può derivare da... IL RISCHIO ELETTRICO 2. Contatto indiretto con parti accidentalmente in tensione

103 Può derivare da... IL RISCHIO ELETTRICO 3. Azione indiretta in conseguenza di un arco elettrico

104 Può derivare da... IL RISCHIO ELETTRICO 4. Rischi di incendio dovuti a corto circuiti o sovracorrenti

105 IL RISCHIO ELETTRICO Può derivare da Rischi di esplosione (dovuti al funzionamento degli impianti elettrici installati in luoghi in ambienti nei quali è possibile la presenza di miscele esplosive)

106 Può derivare da... IL RISCHIO ELETTRICO 6. Campi elettromagnetici

107 PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI

108 La linea deve essere protetta contro il sovraccarico mediante un interruttore termico oppure un fusibile. Le caratteristiche dell interruttore o del fusibile devono essere coordinate con quelle del circuito. I B I n I Z I f 1,45 I Z Oltre alla linea, tutti i componenti dell impianto devono essere protetti affinché la corrente che transita al loro interno non sia superiore a quella nominale.

109 Dimensionamento da battaglia Nota: ogni 50 m di linea, aumentare di una taglia la sezione

110 PROTEZIONE CONTRO I CORTO CIRCUITI

111 La protezione consiste nel verificare che l energia che lascia passare il dispositivo di protezione, dal momento in cui si stabilisce la corrente di cortocircuito fino al momento in cui si estingue, sia inferiore all energia che il cavo può sopportare senza danneggiarsi. Ogni dispositivo di protezione deve essere scelto in modo tale da sopportare la massima corrente di cortocircuito che può transitare nell impianto senza essere danneggiato, ossia deve essere verificata la condizione: I 2 t K 2 S 2 I CC MAX I CN

112 CARATTERISTICA DI INTERVENTO INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO INTERVENTO TERMICO CURVA B I M = 3 5 I n CURVA C I M = 5 10 I n CURVA D I M = I n INTERVENTO MAGNETICO

113 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

114 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI Si parla di contatto diretto quando si entra in contatto con una parte attiva dell impianto e cioè con conduttori che sono normalmente in tensione, ad esempio i conduttori di una linea elettrica.

115 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI DIRETTI

116 Isolamento Le parti attive devono essere ricoperte completamente da uno strato di isolante avente spessore adeguato alla tensione nominale verso terra del sistema elettrico ed essere resistenti agli sforzi meccanici, elettrici, termici e alle alterazioni chimiche cui può essere sottoposto durante il funzionamento. Vernici, lacche, smalti e prodotti simili non sono considerati idonei a garantire una adeguata protezione contro i contatti diretti. Involucri e barriere L involucro garantisce la protezione dai contatti diretti quando esistono parti attive (ad es. morsetti elettrici) che devono essere accessibili e quindi non possono essere completamente isolate. La barriera è un elemento che impedisce il contatto diretto nella direzione normale di accesso. Le barriere e gli involucri devono essere saldamente fissati, rimovibili solo con attrezzi, apribili da personale addestrato oppure solo se l accesso alle parti attive è possibile dopo avere aperto il dispositivo di sezionamento con interblocco meccanico o elettrico.

117 Grado di protezione riferito alla penetrazione di solidi e liquidi Per identificare il grado di protezione, convenzionalmente in sede IEC si è adottato un codice composto dalle lettere IP seguite da due cifre ed eventualmente da un terza lettera addizionale. La prima cifra indica il grado di protezione contro i corpi estranei e contro i contatti diretti, la seconda contro la penetrazione di liquidi mentre la lettera addizionale (deve essere usata solo se la protezione contro l accesso è superiore a quella definita con la prima cifra caratteristica) ha lo scopo di designare il livello di inaccessibilità dell involucro alle dita o alla mano, oppure ad oggetti impugnati da una persona. Grado di protezione riferito alla protezione delle persone La sigla IPXXB non indica nessuna protezione contro i solidi e contro i liquidi (IPXX) ma, con la lettera B addizionale designa l'inaccessibilità al dito. Le norme impianti prescrivono per gli involucri contenenti parte attive scoperte, un grado di protezione almeno pari a IPXXB e, per le superfici superiori orizzontali a portata di mano, un grado di protezione minimo IPXXD. La lettera D indica l'inaccessibilità al filo. A portata di mano sono da intendere le parti conduttrici poste nel volume che si estende attorno al piano di calpestio, normalmente occupato o percorso da persone, delimitato dalla superficie che una persona può raggiungere con la mano estendendo completamente il braccio senza l uso di mezzi ausiliari

118

119

120 REALIZZAZIONE IMPIANTO DI TERRA

121 REALIZZAZIONE DELL IMPIANTO DI TERRA Lo scopo di un impianto di terra con funzione di protezione è fondamentalmente quello di agevolare l interruzione del circuito affetto da guasto e di equipotenzializzare il più possibile tutte le superfici con cui una persona può andare in contatto

122 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI

123 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Un contatto indiretto è il contatto di una persona con una massa o con una parte conduttrice a contatto con una massa durante un guasto all isolamento (ad esempio la carcassa di un elettrodomestico). Mentre ci si può difendere dal contatto diretto, mantenendosi a distanza dal pericolo visibile, nel contatto indiretto, essendo un pericolo invisibile, ci si può difendere solo con un adeguato sistema di protezione. Massa Parte conduttrice facente parte dell impianto elettrico che può essere toccata e che non è normalmente in tensione ma che può andarci se si ha un cedimento dell isolamento principale.

124 SISTEMA TT Il sistema TT ha un punto collegato direttamente a terra e le masse dell impianto collegate ad un impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema di alimentazione Anche se la messa a terra del neutro e quella delle masse dell impianto non sono ben distinte, come per es. nel caso di edifici nei quali sia situata anche la cabina di trasformazione dell ente di distribuzione dell energia, il sistema è considerato un sistema TT: non si tiene conto in altre parole dei collegamenti non intenzionali tra le messe a terra nella determinazione delle condizioni di protezione

125 SISTEMA TT Tutte le masse protette contro i contatti indiretti dello stesso dispositivo di protezione devono essere collegate allo stesso impianto di terra Il punto neutro di ogni trasformatore o di ogni generatore, deve essere collegato a terra.

126 SISTEMA TT I (T T ) g L 1 L L 2 3 N M R B R A I g

127 SISTEMA TT I (T T ) g L 1 L L 2 3 N M R B R A I g

128 SISTEMA TT SISTEMA TT: CONDIZIONI DA RISPETTARE ENTE FORNITORE PRIVATO L1 L2 L3 N ORDINARIE R E X I dn 50 V R E : resistenza di terra I dn :corrente di intervento dell interruttore differenziale PE I d AMBIENTI PARTICOLARI R E X I dn 25 V PE R E : resistenza di terra I dn :corrente di intervento dell interruttore differenziale

129 SISTEMA TN Il sistema TN ha un punto collegato direttamente a terra mentre le masse dell impianto sono collegate a quel punto per mezzo del conduttore di protezione. Si distinguono tre tipi di sistemi TN, secondo la disposizione dei conduttori di neutro e di protezione: TN-C: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un solo conduttore (PEN). TN-S: il conduttore di neutro e di protezione sono separati; TN-C-S: le funzioni di neutro e di protezione sono combinate in un solo conduttore in una parte del sistema;

130 SISTEMA TN-C L 1 L 2 L 3 (TN-C) PE N (TN-S) PEN M

131 SISTEMA TN-S CABINA ELETTRICA L1 L2 L3 N PE PE PE

132 SISTEMA TN -masse Tutte le masse dell impianto devono essere collegate al punto di messa a terra del sistema di alimentazione con conduttori di protezione che devono essere messi a terra in corrispondenza od in prossimità di ogni trasformatore o generatore di alimentazione.

133 SISTEMA TN SISTEMA TN: CONDIZIONI DA RISPETTARE CABINA ELETTRICA PE L1 L2 L3 N PE I R / I d I a I CC MIN I a : corrente di intervento interruttore MT / MTD entro tempo stabilito I CC MIN :corrente di cortocircuito fondo linea PE

134 BT: Sistema TN-C e TN-S TRAFO MT/BT I a corrente di intervento della protezione TRAFO MT/BT I a N Z g PEN Z g PE I g Z g. I a < Uo I a è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione entro i tempi previsti in tabella o entro 5 s per i circuiti di distribuzione U 0 (V) Tempo di interruzione (s) 120 0, , ,2 > 400 0,1

135 Tempi massimi di interruzione per i sistemi TN U o (V) > 400 Tempo di interruzione (s) 0,8 0,4 0,2 0,1

136 Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MT

137 Tensione di contatto in caso di guasto a terra lato MT I E Ig MASSA A MASSA B Rete di terra A RAB B U AB = R AB X I E U AB < dose

138 Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MT La condizione più sfavorevole che può verificarsi a seguito di un guasto lato media tensione è quella che vede coinvolto l impianto del distributore (cabina di consegna e cavo di collegamento a monte della protezione generale dell utente). In questo caso le protezioni demandate ad interrompere il circuito sono quelle dell ente distributore. Occorre pertanto verificare che corrente di guasto a terra, tempo di intervento delle protezioni del distributore e resistenza dell impianto di terra siano coordinate. Nella tabella sottostante sono riportate le massime tensioni di contatto ammissibili in relazione al tempo di eliminazione del guasto.

139 Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MT In via teorica la massima tensione di contatto che può manifestarsi è pari alla tensione totale di terra ovvero: Dove U T-MAX = U E = I F * R E U T-MAX : massima tensione di contatto che può manifestarsi U E : tensione totale di terra I F : corrente di guasto monofase a terra R E : resistenza totale di terra Pertanto se risulta possibile soddisfare la condizione U TP >= I F * R E, la protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul lato media tensione è sempre garantita.

140 Protezione contro i contatti indiretti per un guasto sul livello MT ESEMPIO Supponiamo che il distributore fornisca i seguenti dati relativi ad una fornitura in media tensione: - Corrente di guasto monofase a terra: I F = 40 A - Tempo di eliminazione del guasto a terra: t F = >> 10 s In tabella per un tempo di eliminazione del guasto t F > 10 s corrisponde una U TP di 80V. La resistenza di terra dovrà pertanto essere inferiore a 2 ohm (80V/40A). Se la condizione relativa alla resistenza di terra non è soddisfatta, bisognerà procedere alla verifica strumentale delle tensioni di passo e contatto

141 SISTEMA IT Il sistema IT non ha parti attive collegate direttamente a terra, mentre le masse sono collegate a terra. La corrente (I d ) dovuta ad un primo guasto è di valore limitato, perché si richiude attraverso le capacità verso terra dell impianto ed eventualmente anche attraverso l impedenza inserita tra un punto (di solito il neutro) del sistema di alimentazione e la terra.

142 SISTEMA IT Nei sistemi IT le parti attive devono essere isolate da terra oppure essere collegate a terra attraverso un impedenza di valore sufficientemente elevato. Questo collegamento può essere effettuato al punto neutro del sistema oppure ad un punto neutro artificiale, che può venire collegato direttamente a terra quando l impedenza di sequenza zero risultante sia sufficientemente elevata. Se non esiste alcun punto neutro, si può collegare a terra attraverso un impedenza un conduttore di fase.

143 SISTEMA IT L 1 L 2 L 3 M C C C 3 2 1

144 SISTEMA IT Percorso della corrente di guasto nei sistemi di tipo IT (primo guasto); non è necessario interrompere il primo guasto a terra ma occorre prevedere un dispositivo di controllo dell isolamento. SISTEMA IT (1 GUASTO)

145 SISTEMA IT Percorso della corrente di guasto nei sistemi di tipo IT (secondo guasto); il secondo guasto a terra deve essere eliminato mediante interruttori magnetotermici o differenziali a seconda delle necessità. SISTEMA IT (2 GUASTO)

146 SISTEMA IT SISTEMA IT: CONDIZIONI DA RISPETTARE R E X I g 50 V 1 GUASTO R E : resistenza di terra I g :corrente di guasto I a I CC MIN / 2 2 GUASTO I a : corrente di intervento interruttore MT / MTD entro 0,4 s I CC MIN :corrente di cortocircuito fondo linea

147 LAVORI ELETTRICI

148 Principi fondamentali per l esecuzione di un lavoro elettrico (CEI EN ) VALUTAZIONE DEI RISCHI ISTRUZIONE DEL PERSONALE ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO TRASMISSIONE DELL INFORMAZIONE/COMUNICAZIONE REQUISITI DEL POSTO DI LAVORO IMPIEGO DI ATTREZZI, EQUIPAGGIAMENTI E DISPOSITIVI SCHEMI E DOCUMENTAZIONE SEGNALI (pericolo, divieto, avvertimento)

149 NORME CEI Norma Italiana: CEI Data Pubblicazione: 01/01/2014 Edizione: Quarta Comitato Tecnico: CT 78 - Lavori elettrici sotto tensione La presente Norma CEI costituisce la IV edizione della stessa. Essa si applica alle operazioni ed attività di lavoro sugli impianti elettrici, ad essi connesse e vicino ad essi ed eserciti a qualunque livello di tensione, destinati alla produzione, alla trasmissione, alla trasformazione, alla distribuzione e all'utilizzazione dell'energia elettrica, fissi, mobili, permanenti o provvisori. La presente Norma fornisce le prescrizioni di sicurezza per attività sugli impianti elettrici sopra descritte e, in particolare, si applica alle procedure di lavoro e a quelle di esercizio durante i lavori e di manutenzione. La presente Norma si applica a tutti i lavori elettrici ed anche ai lavori non elettrici quali ad esempio lavori edili eseguiti in vicinanza di impianti elettrici, di linee elettriche aeree o in vicinanza di cavi sotterranei non isolati o insufficientemente isolati (vedi D. Lgs 81/08 e s.m.i.). La presente Norma non si applica ai lavori sotto tensione su impianti a tensione superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua, trattati nella Norma CEI La IV edizione della Norma CEI presenta una struttura identica alla Norma CEI EN : da cui deriva. Le modifiche rispetto alla precedente edizioni, oltre a quanto suddetto, sono: a) definizioni riguardanti i responsabili degli impianti elettrici e dei lavori eseguiti su di essi; b) definizioni di lavoro elettrico e di lavoro non elettrico; c) prescrizioni di sicurezza per le persone comuni (PEC) che eseguono lavori di natura non elettrica; d) distanza di lavoro sotto tensione (DL) relativa alla bassa tensione che viene azzerata; e) revisione e aggiunta della modulistica correlata ai lavori elettrici e non elettrici; f) dichiarazione esplicita della non applicabilità della distanza di lavoro (Dw) della Norma CEI EN La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI 11-27: che rimane applicabile fino al Si vedano anche la CEI 11-81: e la CEI EN : (CEI 11-48).

150 NORME CEI Norma Italiana: CEI EN Data Pubblicazione: 01/01/2014 Comitato Tecnico: CT 78 - Lavori elettrici sotto tensione La presente Norma EN 50110, Parte 1 costituisce una revisione della precedente edizione del 2004, pari numero. Essa presenta le seguenti modifiche tecniche di rilievo rispetto alla EN : Miglioramento delle definizioni delle persone responsabili e loro livello di responsabilità e un esempio nell Allegato B; - Aggiunta di un paragrafo sulle misure di emergenza e un paragrafo nell Allegato B; - Aggiunta di un paragrafo sul pericolo da arco elettrico nell'allegato B; - Aggiornamento dei riferimenti normativi e della Bibliografia. La Norma in oggetto sostituisce completamente la Norma CEI EN : , che rimane applicabile fino al Si vedano anche la CEI 11-27: e la CEI 11-81:

151 LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO Si definisce lavoro con rischio elettrico qualsiasi lavoro che può provocare un danno per la salute dovuto a shock elettrico. Si ha presenza di rischio elettrico quando un operatore si avvicina (con parti del corpo o attrezzi manovrati) ad una distanza inferiore a DA9 (allegato IX Dlgs 8108) da una parte attiva non protetta.

152 LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO TIPOLOGIE

153 Tipi di lavori elettrici La distanza limite DL Rappresenta il limite da non valicare né direttamente (con parti del corpo), né indirettamente (con oggetti maneggiati) quando non si opera secondo le procedure previste per i lavori sotto tensione La distanza di prossimità Dv Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DL ed in cui si assume necessario adottare particolari misure di prevenzione del rischio elettrico e, quindi, le procedure dei lavori in prossimità descritte nella norma CEI La distanza DA9 Delimita la zona circostante a quella individuata dalla DV che non deve essere valicata quando si opera con le procedure dei lavori ordinari

154 Tipi di lavori elettrici

155 LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO LAVORO ELETTRICO Si definisce lavoro elettrico un attività che si svolge all interno della zona prossima o della zona sotto tensione di una parte attiva in tensione, a prescindere dal tipo di attività che viene svolta. Anche il lavoro fuori tensione è considerato un lavoro elettrico se l attività viene svolta su parti attive messe fuori tensione e in sicurezza

156 LAVORO CON RISCHIO ELETTRICO LAVORO NON ELETTRICO Si definisce non lavoro elettrico un attività (solitamente di natura non elettrica come scavi, puliture, ecc.) che si svolge nella zona di lavoro compresa fra Dv e DA9 da parti attive non protette

157 Tipi di lavori elettrici In funzione dello stato delle parti attive (fuori tensione o in tensione), si possono avere: Parti attive fuori tensione Lavoro elettrico FUORI TENSIONE Parti attive sotto tensione Lavoro elettrico SOTTO TENSIONE: A CONTATTO A DISTANZA A POTENZIALE Lavoro elettrico IN PROSSIMITA

158 Tipi di lavori elettrici Misure di sicurezza Lavoro elettrico fuori tensione Messa fuori tensione ed in sicurezza dell impianto Lavoro elettrico sotto tensione a contatto Elmetto e visiera isolanti, guanti isolanti, attrezzi isolati (doppia protezione isolante) e protezione contro l arco elettrico. Lavoro elettrico in prossimità Barriere o schermi di protezione oppure distanza con sorveglianza

159 ZONA DI LAVORO E lo spazio entro il quale possono muoversi le persone, gli attrezzi, i materiali, i mezzi da esse utilizzati durante l esecuzione di un lavoro, senza che essi possano penetrare anche accidentalmente: PER LAVORI FUORI TENSIONE Nella zona prossima o nella zona di lavoro sotto tensione di parti attive in tensione o fuori tensione non messe in sicurezza diverse da quelle in cui si opera per lavori fuori tensione PER LAVORI SOTTO TENSIONE Nella zona prossima o nella zona di lavoro sotto tensione di parti in tensione diverse da quelle in cui si opera per lavori sotto tensione

160 Scelta del tipo di lavoro elettrico La scelta della modalità di esecuzione del lavoro elettrico: fuori tensione in tensione in prossimità è di competenza del datore di lavoro o del Preposto ai lavori, in i accordo con il responsabile dell impianto, in base alle caratteristiche dell impianto, alla natura dell intervento, etc. Nell esecuzione di un lavoro possono ricorrere contemporaneamente più tipologie di lavori elettrici, ad esempio : lavoro fuori tensione + lavoro in prossimità lavoro sotto tensione + lavoro in prossimità in questi casi occorre applicare entrambe le procedure di sicurezza previste per i due tipi di lavoro.

161 Valutazione dei rischi I rischi associati ad un lavoro elettrico cambiano in funzione del d tipo e della pericolosità del lavoro stesso. E necessario quindi procedere ad una valutazione dei rischi connessa nessa ad ogni lavoro o ad ogni tipologia di lavoro La valutazione dei rischi si può suddividere in due livelli PRIMO LIVELLO di carattere generale di competenza del Datore di lavoro (ad es. il Piano della sicurezza) SECONDO LIVELLO di carattere specifico di competenza del Responsabile dell impianto e del Preposto ai lavori

162 Valutazione dei rischi Primo livello Piano della sicurezza Secondo livello Responsabile dell impianto e Preposto ai lavori Deve contenere le misure di prevenzione da attuare in relazione ai rischi individuati, indicando le attrezzature ed i DPI che devono essere usati per eseguire il lavoro Al Preposto ai lavori compete la valutazione di eventuali rischi elettrici e non elettrici non valutati preventivamente dal datore di lavoro L esistenza di questi rischi deve essere comunicata al responsabile dell impianto per definire la configurazione impiantistica da adottare durante l esecuzione dei lavori Per lavori tipici e ripetitivi, la valutazione dei rischi può essere sere fatta una tantum e tradotta in schede operative che indichino le modalità di esecuzione dei lavori, le attrezzature ed i DPI da utilizzare Per i lavori più complessi e non ripetitivi la valutazione dei rischi r va fatta di volta in volta

163 Comunicazioni Le comunicazioni tra le varie figure interessate ai lavori elettrici trici possono avvenire per mezzo di comunicazioni verbali (ad es. telefono, radio, passaparola) oppure scritte (fax, moduli, ecc.) Per evitare errori, se le informazioni vengono trasmesse verbalmente, chi le riceve deve ripeterle al mittente; quest ultimo deve confermare che esse siano state ricevute e capite correttamente ente Tutte le notifiche devono riportare il nome e, se necessario, l ubicazione della persona che fornisce l informazione Sono vietate comunicazioni regolate da segnali o da accordi preventivi allo scadere di un intervallo di tempo concordato (ad esempio: alle ore 11 si ridà tensione )

164 ORGANIZZAZIONE 1) Il RI evidenzia la necessità di un lavoro; 2) il PL esamina il lavoro; 3) il Pl cominica al RI le modalità con le quali intende eseguire il lavoro (fuori tensione, in tensione, ecc.) ; 4) il RI redige di conseguenza il Piano di lavoro e il PL redige il Piano di Intervento ; 5) in queste fasi RI e PL devono collaborare; 6) al momento previsto, il RI realizza l assetto di impianto stabilito dal Piano di lavoro; 7) il RI individua e delimita, se necessario, la zona di lavoro con la collaborazione del PL. Per le linee (aeree o in cavo) è sufficiente l individuazione certa; 8) il RI comunica al PL che è autorizzato ad iniziare il lavoro (comunicazione documentata). Questo atto è detto consegna dell impianto e rappresenta presenta la garanzia fornita dal RI al PL che impianto è nell assetto previsto dal PdL e che vi rimarrà fino alla restituzione dell impianto; 9) il PL dà le necessarie istruzione agli operatori e si assicura a che siano ben compresse; 10) sotto la direzione del PL si adottano le misure di sicurezza a previste, si allestisce il cantiere e si esegue il lavoro; 11) al termine il PL allontana tutti dal cantiere, si accerta che c siano state rimosse eventuali terre di lavoro e altre misure di sicurezza 12) il PL comunica al RI che il lavoro è terminato e si può ripristinare istinare l assetto normale dell impianto (comunicazione documentata). Tale atto è detto restituzione dell impianto e rappresenta la garanzia fornita dal PL al RI che e manovre di rimessa in servizio dell impianto non causeranno danni a persone o cose; 13) il RI ripristina l impianto nelle condizioni previste per l esercizio.

165 Si definiscono le figure professionali e si indicano le caratteristiche e le modalità di qualificazione (CEI 11-27) Persona esperta (PES) Persona avvertita (PAV) Persona comune (PEC) Persona o unità preposta alla conduzione dell impianto elettrico (per brevità, Responsabile dell impianto o Unità responsabile dell impianto) Persona o unità preposta alla conduzione dell attività lavorativa (per brevità, Preposto o Unità preposta ai lavori)

166 PERSONA ESPERTA (PES)

167 PERSONA AVVERTITA (PAV)

168 PERSONA COMUNE (PEC)

169 NORMA CEI 11-27/1 Persona Comune Persona Avvertita PAV istruzione esperienza attitudine Persona Esperta PES

170 PREPOSTO AI LAVORI

171 UNITA PREPOSTA AI LAVORI Unità (o Persona ) cui è demandato l incarico di eseguire il lavoro. La responsabilità rimane di fatto in capo al responsabile dell Unità. Nel caso la URL sia una persona, essa può coincidere con la stessa che ricopre il ruolo di persona preposta alla conduzione dell attività lavorativa sul posto di lavoro (PL). NOTA: PL e preposto secondo il Dlgs 8108 non necessariamente coincidono. NOTA: il PL deve essere presente sul luogo di lavoro durante l esecuzione delle attività NOTA: URL e URI sono state introdotte per tener conto che nelle aziende/società organizzate e strutturate (ad es. di medie e grandi dimensioni) ogni attività lavorativa viene studiata e progettata più che da una singola persona, da uno staff aziendale. Quest ultimo può essere formato da personale appartenente a più comparti e che viene coinvolto per le più svariate ragioni in relazione al mansionario aziendale e/o alle responsabilità assegnate. Per le aziende con minore struttura o per gli artigiani o per micro aziende, le figure di URI e URL possono non essere presenti, come del resto le figure distinte di RI e PL; queste ultime, peraltro, possono coincidere in un unica Persona. La Nuova Norma 11-27, prescindendo dalla reale organizzazione aziendale e dalle relative dimensioni, fa riferimento soltanto al RI e al PL. Per questo motivo, assumono importanza le definizioni di cui sopra in quanto rendono possibile, a cura dell eventuale azienda interessata, l esplicito abbinamento del loro personale all URI o all URL, oppure al RI o al PL.

172 RESPONSABILE DELL IMPIANTO

173 UNITA RESPONSABILE DELL IMPIANTO Unità designata alla responsabilità complessiva per garantire l esercizio in sicurezza di un impianto elettrico mediante regole ed organizzazione della struttura aziendale durante il normale esercizio dell impianto. Tali responsabilità rimangono di fatto in capo al responsabile dell Unità. Per grandi impianti elettrici complessi o per grandi reti elettriche, si può individuare una Unità responsabile di tutti gli impianti elettrici con la possibilità di delegare a singole persone compiti di responsabilità di parti d impianto anche per periodi limitati e definiti (es. impianti per la produzione di energia elettrica, trasformazione e/o cabine di smistamento, ecc.) mediante documentazione scritta.. NOTA: valgono le stesse considerazioni già espresse per le URL

174 PERSONA IDONEA AD ESEGUIRE LAVORI SOTTO TENSIONE (PEI) I lavori sotto tensione possono essere eseguiti soltanto da una persona idonea (PEI) L idoneità, formalizzata dal datore di lavoro, tiene conto di: - formazione - esperienza maturata - idoneità psicofisica - comportamento tenuto durante l attività lavorativa ai fini della sicurezza

175 CHI PUO ESEGUIRE LAVORI ELETTRICI

176 Conoscenze necessarie per il riconoscimento della condizione di PES e PAV

177 Conoscenze di base per eseguire lavori elettrici Livello 1A conoscenze teoriche Livello 1B conoscenze dell esecuzione pratica del lavoro elettrico

178 Livello 1A: conoscenze teoriche

179 Livello 1B: conoscenze dell esecuzione pratica del lavoro elettrico

180 Conoscenze per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I Livello 2A conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e I Livello 2B conoscenze pratiche sulle tecniche di lavoro sotto tensione

181 Livello 2A: conoscenze teoriche di base per lavori sotto tensione su sistemi di Categoria 0 e Iivello 1

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