Mezzi di lotta agli insetti in agricoltura
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- Gioacchino Guerra
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1 MEZZI MECCANICI 1- RACCOLTA DIRETTA potature Mezzi di lotta agli insetti in agricoltura 2- RACCOLTA INDIRETTA utilizzo di piante esca più attrattive della coltura principale spazzolamento + scortecciamento delle piante arboree contro le cocciniglie interramento degli stocchi contro la piralide MEZZI FISICI CALORE - bruciare residui di potatura, ristoppie, nidi - applicare calore secco alle derrate alimentari e umido per risanare semi o bulbi - effettuare la SOLARIZZAZIONE: riscaldamento del terreno sotto pellicola plastica (40-50 C) E una pratica diffusa in terreni che ospiteranno colture orticole/floricole e soprattutto nelle zone meridionali o la Liguria Spesso si ricorre anche alla FUMIGAZIONE del terreno con prodotti chimici ad ampio spettro d azione MEZZI AGRONOMICI Scelta della varietà: ad esempio le varietà precoci di ciliegio permettono di evitare l attacco di Rhagoletis cerasi oppure varietà precoci di melo permettono di evitare l attacco di Cydia pomonella: in questo modo i frutti sono maturi prima che vi sia il picco di volo di tali insetti Impiego di materiale propagativo sano: ad esempio semi conciati o barbatelle di vite certificate per l assenza di virus o altre malattie trasmissibili da parte degli insetti 1
2 Potature: per eliminare insetti che vivono a spese del legno di piante arboree. E altrettanto importante, poi, eliminare i residui di potatura bruciandoli (all interno dei rami o della branche vi possono essere uova, larve o pupe) Lavorazioni del terreno: per eliminare gli insetti terricoli (es. grillotalpa, uova di cavallette, maggiolino, ecc..) Rotazioni colturali o messa a riposo del terreno per 1 o più anni il succedersi per anni di una monocoltura comporta la riduzione della biodiversità dell ecosistema e quindi l impoverimento dell ambiente che diventa più fragile e difficilmente riesce a reagire agli stress esterni (es. comparsa improvvisa di un nuovo fitofago) Caso emblematico è quello della monocoltura di mais (ad esempio nella Pianura Padana) che favorisce la pullulazione di piralide e diabrotica Creazione di zone-rifugio per insetti utili spesso gli insetti utili sono predatori da larve e glicifagi da adulti l assenza di piante spontanee ai bordi dei campi (forniscono nettare) determina la scomparsa di molti ausiliari e l impossibilità di contenimento di insetti dannosi sulla coltura principale è importante creare zone rifugio, dove gli insetti utili possono riprodursi e sopravvivere per poi passare alla coltura principale e attaccare gli insetti dannosi PER MANTENERE IN SALUTE IL CAMPO COLTIVATO E IMPORTANTE GARANTIRE UNA ELEVATA BIODIVERSITA PIANTE COLTIVATE PIANTE SPONTANEE AI MARGINI DELLA COLTURA PRINCIPALE (es. siepi) O NELL INTERFILA INSETTI UTILI CHE DALLE SIEPI SI SPOSTANO SULLA COLTURA PRINCIPALE E LA DIFENDONO DAGLI INSETTI DANNOSI 2
3 L IMPORTANZA DELLA BIODIVERSITA NEL CAMPO COLTIVATO gestione intensiva siepi, policolture, rotazione colturale, colture di copertura diversificazione habitat ridotti interventi meccanici + insetti utili - insetti dannosi fertilizzazione organica lavorazioni meccaniche diserbo totale monocoltura interventi fitosanitari ad ampio spettro fertilizzazione chimica gestione agroecologica - insetti utili + insetti dannosi Le siepi hanno varie funzioni: frangivento protezione dall erosione e dagli smottamenti trattengono l acqua nel suolo sono corridoi che consentono il passaggio di insetti utili tra diversi ambienti rifugio per piccoli mammiferi, rettili, insetti creano un panorama agricolo più naturale MEZZI BIOTCNOLOGICI TRAPPOLE sono dispositivi per catturare insetti adulti Gli insetti possono essere attratti dalla LUCE (trappola fototropica), dai COLORI (trappola cromotropica) e dalle SOSTANZE CHIMICHE (trappola chemiotropica). le siepi offrono agli insetti utili rifugio risorse alimentari (polline e nettare) siti svernamento habitat Le trappole sono impiegate per: MONITORAGGIO e CATTURA MASSALE 3
4 IL MONITORAGGIO esercitano attrazione attraverso il colore Trappola a capannina per monitoraggio. Il pannello inferiore è cosparso di sostanza collante e contiene al centro l'erogatore del feromone LA CATTURA MASSALE La CATTURA MASSALE serve a catturare il maggior numero di adulti, soprattutto maschi, per ridurre il potenziale riproduttivo di una specie dannosa e mantenere la popolazione entro livelli tali da non costituire un danno economico per la coltura MEZZI BIOLOGICI La lotta biologica è la conservazione e l uso di INSETTI UTILI esistenti nell ambiente naturale per controllare la densità di popolazione degli INSETTI DANNOSI mantenendola al di sotto della soglia economica di danno. La lotta biologica non abbatte la popolazione di un organismo dannoso ma la mantiene entro livelli tali da non costituire un danno 4
5 nel 1888 nacque negli USA la lotta biologica negli agrumeti della California si stava diffondendo la cocciniglia Icerya purchasi, proveniente dall Australia dove non causava alcun danno (in California il livello di infestazione era preoccupante) dall Australia fu introdotto la coccinella predatrice Rodolia cardinalis: essa debellò completamente Icerya in California la coccinella fu introdotta in tutte le regioni agrumicole del mondo La lotta biologica classica può essere realizzata attraverso 3 metodi: propagativo: vado a cercare nell area di origine di un insetto dannoso quali sono i suoi limitatori e li introduco nell ambiente in cui il fitofago è stato importato inoculativo: introduco periodicamente nell ambiente piccole colonie di un insetto utile inondativo: insetti utili lanciati nell ambiente come fossero un formulato insetticida Il ricorso alla lotta biologica in agricoltura è una conseguenza dell'uso indiscriminato di fitofarmaci a LARGO SPETTRO D AZIONE (clororganici, fosforganici, carbammati), dotati di notevole PERSISTENZA (clororganici), di elevata TOSSICITA (fosforganici, clororganici) Tra gli aspetti negativi della difesa chimica delle colture: l'accumulo dei residui ai vertici delle catene alimentari, il dissesto ecologico dovuto all'inquinamento delle falde acquifere e dei corsi d'acqua e l'incremento dei rischi per la salute pubblica Altri aspetti negativi: comparsa di fenomeni di resistenza nelle specie che si riproducono rapidamente (es. afidi) riduzione delle popolazioni di insetti utili La lotta biologica è efficace se attuata su ampie superfici: fanno eccezione gli ecosistemi fisicamente isolati quali le serre La lotta biologica offre risultati duraturi nel tempo rispetto alla difesa chimica 5
6 VANTAGGI DELLA LOTTA BIOLOGICA COCCINELLE controllo efficace delle specie dannose controllo di specie resistenti ai fitosanitari riduzione dei prodotti fitosanitari nessun impatto sull'entomofauna utile selvatica stabilizzazione dell'agroecosistema no effetti fitotossici-no tempo di carenza ambienti di coltivazione sani produzioni agricole pulite uovo pupa larva adulto SIRFIDI Neodryinus contro Metcalfa OTTIMI PREDATORI DI AFIDI, MOSCHE BIANCHE E ALTRI INSETTI DANNOSI originario del continente americano le femmine depongono un uovo sul corpo delle giovani Metcalfa pruinosa sottrae linfa elaborata ed imbratta la vegetazione con cera e melata 6
7 Adalia bipunctata coleottero coccinellide che si nutre delle principali specie di afidi presenti sulle piante arboree, arbustive ed erbacee lo sviluppo da uovo ad adulto passa attraverso 4 età larvali e richiede 3 settimane con temperature attorno ai C L IMPIEGO DI MEZZI BIOLOGICI DI LOTTA CONTRO GLI INSETTI DANNOSI la III e la IV età larvale, insieme agli adulti, sono gli stadi più voraci in grado di divorare fino a 100 afidi al giorno le femmine adulte depongono le uova in piccoli gruppi nei pressi delle colonie di afidi le larve neonate iniziano a nutrirsi di prede, inizialmente ricercando quelle più vicine e di più ridotte dimensioni successivamente acquistano grande mobilità ed estendono la loro azione in un raggio più ampio impiegata soprattutto come larva, su piante ornamentali, frutticole ed ortaggi, con interventi localizzati nei focolai di infestazione, ed anche in combinazione con altri ausiliari Adalia richiede un elevato numero di prede per svilupparsi, per cui non è adatta a lanci preventivi in assenza di prede 7
8 Amblyseius cucumeris il suo sviluppo è molto rapido e richiede 1-2 settimane acaro fitoseide predatore di tripidi (Frankliniella occidentalis, Thrips tabaci ed altri) su colture orticole ed ornamentali è in grado di utilizzare anche altre fonti di cibo, come il polline le condizioni ottimali sono C ed elevata umidità relativa occorre adottare un programma di introduzione precoce, prima della presenza visibile dei tripidi puntando sulla capacità di insediamento del predatore anche in assenza di prede Amblyseius swirskii acaro fitoseide originario del mediterraneo orientale, molto adatto alle condizioni climatiche calde è un predatore generico che si nutre di polline ma anche di uova e forme giovanili di mosche bianche e piccole larve di tripidi da sino a 100 individui per m 2, introdotti in una o più soluzioni 8
9 ciclo di sviluppo piuttosto rapido è utilizzato contro mosche bianche e tripidi in abbinamento ad altri antagonisti Orius laevigatus ed Eretmocerus mundus forte densità di popolazione con disponibilità di polline o prede vive si insedia facilmente su peperone, melanzana, cucurbitacee ed altre, soprattutto in estate le sue performance decadono nei periodi invernali individui per m 2 Anthocoris nemoralis il più efficace antagonista della psilla del pero in Europa 5 stadi giovanili 3 generazioni/anno è un predatore polifago che vive anche su altre specie sverna da adulto in luoghi riparati come fessure nella corteccia, legno o foglie secche quando le temperature minime superano i 10 C la femmina inizia a deporre le uova nei tessuti sotto l'epidermide 9
10 è molto mobile, attivo volatore per cui 5-6 punti di lancio per ettaro, per un totale di circa individui, sono sufficienti per una buona distribuzione Aphidius colemani parassitoide con impiego prevalente su Aphis gossypii in colture orticole e floricole anticipare l'insediamento di una buona popolazione del predatore nel pereto e limitare lo sviluppo della psilla è solitario, svolge il ciclo larvale all'interno del corpo dell'afide l'afide parassitizzato viene lentamente svuotato dall'interno sino a che si rigonfia, trasformandosi nella cosiddetta "mummia le femmine frequentano i siti di insediamento degli afidi e depongono un uovo all interno della vittima buon livello di parassitizzazione elevata specificità nei confronti dell'ospite 10
11 la distribuzione dell'insetto avviene in più lanci da 0,5-2 individui/m 2 interventi precoci con una serie di lanci a dosi minime ostacolano lo sviluppo degli afidi Chrysoperla carnea predatore molto comune di numerose specie di afidi larva adulto utilizzata su afidi come Macrosiphum spp. e Myzus spp., su colture di peperone, fragola, melanzana, piante ornamentali ed altre pupa 11
12 solo i tre stadi larvali di C.carnea, con l apparato boccale a forcipe, sono attivi predatori le femmine depongono le uova, con il tipico peduncolo, in prossimità delle colonie di afidi gli adulti si nutrono di polline, nettare ed altre sostanze zuccherine le larve sono immediatamente in grado di nutrirsi di prede quali afidi, acari, uova di lepidotteri, tripidi, cocciniglie le larve vanno distribuite in maniera accurata sulla vegetazione, anche in più riprese, curando maggiormente le zone più infestate a circa 25 C occorrono 2-3 settimane per completare lo sviluppo da uovo ad adulto è molto adattabile anche a condizioni ambientali sfavorevoli il quantitativo di riferimento è di larve per m 2 12
13 Cryptolaemus montrouzieri una femmina in condizioni ottimali (intorno ai 25 C) depone sino a 120 uova coccinellide predatore di cocciniglie cotonose, utilizzato in tutto il mondo sugli agrumi le uova sono deposte in vicinanza delle prede e le larve possano trovare facilmente cibo in grande quantità Gli adulti devono essere distribuiti il più possibile vicino ai punti di infestazione delle cocciniglie, così da avere un rapido contatto con le prede in circa un mese si compie il ciclo da uovo ad adulto attraverso 4 stadi larvali La capacità di predazione è molto elevata e porta fino ad una completa eliminazione del fitofago 13
14 Diglyphus isaea utilizzato su pomodoro, melanzana, ortaggi, piante ornamentali ed altre colture, anche in pieno campo imenottero parassitoide efficiente nel controllo di minatori fogliari del genere Liriomyza spp. le femmine, esplorando la superficie delle foglie, ricercano le larve minatrici che, paralizzate con un colpo di ovopositore, costituiscono poi il cibo per lo sviluppo delle larve di Diglyphus le larve mature costruiscono una camera pupale nella mina ed, al termine della metamorfosi un nuovo adulto fuoriesce dalla foglia praticando un foro circolare nell'epidermide ogni femmina depone dalle 60 alle 100 uova e presenta elevata capacità di ricerca dell'ospite: questo ne consente l'impiego preventivo le femmine presentano anche intensa attività di predazione delle larve minatrici 14
15 Diglyphus è in grado di ostacolare anche infestazioni già in atto Lanci ripetuti, con minime quantità dell'ausiliare, sino ad un totale di 0,5-2 individui al m 2, costituiscono il migliore modo per introdurlo negli ambienti colturali Encarsia formosa parassitoide di aleirodidi su colture orticole ed ornamentali la larva si sviluppa all'interno dell'aleirodide l adulto esce dal pupario dell'ospite attraverso un foro circolare gli adulti, tutte femmine, depongono un uovo all'interno di una neanide i pupari parassitizzati assumono, dopo circa 1-2 settimane, una colorazione più scura 15
16 sotto i 15 C ed oltre i 30 C l'attività è ridotta: vive bene nelle stagioni intermedie o nelle serre climatizzate E.formosa è anche un ottima predatrice di neanidi di aleirodidi lanci settimanali dell'insetto, con quantitativi di 2-4 individui/m 2 per ogni lancio Eretmocerus mundus imenottero parassitoide di Bemisia spp a C una femmina adulta vive circa 10 giorni deponendo circa 50uova 16
17 a differenza di E.formosa, l'uovo viene deposto esternamente, al di sotto della neanide la larvetta neosgusciata penetra immediatamente dentro il corpo del giovane aleirodide a C il ciclo da uovo ad adulto dura circa 2 settimane mentre in serre non riscaldate in inverno può superare il mese una neanide parassitizzata diventa più rigonfia e lucida e, dopo lo sfarfallamento dell'adulto di E.mundus, rimane sull esuvia svuotata il foro di uscita circolare, che indica la parassitizzazione avvenuta più introduzioni con quantitativi totali tra i 15 ed i 20 individui/m 2 che consentono un progressivo insediamento del parassitoide 17
18 Macrolophus pygmaeus miride predatore di aleirodidi molto diffuso nel bacino del Mediterraneo tutti gli stadi sono molto mobili e possono predare tutte le forme degli aleirodidi (uova, neanidi, adulti) il ciclo da uovo ad adulto a 25 C dura meno di un mese Macrolophus pygmaeus è in grado di sfruttare anche altre fonti di cibo come afidi, acari, larve di agromizidi e uova di lepidotteri 18
19 lanci ripetuti con piccole quantità a partire dall'inizio della coltivazione sono i più indicati deve essere introdotto precocemente, anche se la presenza di aleirodidi è minima, per anticipare il suo sviluppo nella coltura 1-3 individui per m 2 Nesidiocoris tenuis predatore molto comune nelle aree mediterranee Anche le uova di Tuta absoluta costituiscono una preda importante tutti i suoi stadi si nutrono di piccoli insetti soprattutto di uova, neanidi ed adulti di mosche bianche 19
20 L'intero ciclo di sviluppo è molto rapido soprattutto nelle stagioni più calde quando può durare anche solo 3 settimane adulti e giovani possono nutrirsi anche di linfa e possono provocare sintomi quali anellature brune su steli e piccioli, cascola fiorale, sino a decolorazioni e deformazioni dei frutti questa azione dannosa diventa significativa solo in assenza di prede pertanto questo predatore può avere un ruolo importante dove le infestazioni di mosche bianche sono gravi e vi è quindi sempre presenza di prede 1-2 individui per m 2 20
21 Necremnus artynes eulofide parassitoide di minatori fogliari come Tuta absoluta la femmina paralizza la larva di Tuta l ovipositore, quindi depone un uovo dentro la mina all esterno del corpo della larva la larva di Necremnus si nutre dall esterno di Tuta consumandola sino a che muta in pupa dentro la mina dalla quale esce l adulto Orius laevigatus Oltre all'azione diretta di parassitizzazione, il valore di Necremnus è aumentato dall attività di predazione delle femmine, che causa forte mortalità nelle popolazioni di Tuta (riduzione 70% delle larve) antocoride predatore utilizzato contro i tripidi (Frankliniella occidentalis) 21
22 la sua principale applicazione di successo riguarda le colture orticole soprattutto peperone, fragola, melanzana ed alcune ornamentali tutti gli stadi del predatore si nutrono possono utilizzare come fonte di cibo alternativo polline ed altri fitofagi, tra cui acari, afidi ed altri piccoli insetti a circa 25 C, lo sviluppo da uovo ad adulto richiede un paio di settimane come la sua preda, anche Orius laevigatus predilige stazionare nei fiori specialmente se ricchi di polline, del quale si nutre anche in assenza di prede 22
23 eseguire lanci ripetuti, di poche unità/m 2, a partire dalle prime osservazioni di tripidi o anche solo in presenza dei fiori, per anticipare l'insediamento del predatore Phytoseiulus persimilis fitoseide predatore utilizzato contro il ragnetto rosso (Tetranychus urticae), su colture orticole ed ornamentali, protette o in pieno campo, come fragola, peperone, melanzana, cucurbitacee importante iniziare il programma di lancio precocemente, già alla presenza dei primi ragnetti isolati, e mantenere un buon livello di umidità relativa elevata capacità di ricerca in grado di esplorare ampie superfici 23
24 5-25 individui/m 2 è un batterio sporigeno che ospite del terreno 28/02/2013 Bacillus thuringiensis quando viene ingerito dagli insetti sensibili, sporula nell'intestino dell'ospite libera tossine in grado di danneggiare il canale digerente delle larve, soprattutto di ditteri e lepidotteri su questi ultimi sono attivi soprattutto due ceppi: il Kurstaki e l'aizawai le tossine, innocue per l'uomo per una questione di ph gastrico, sono prodotte sotto forma di cristalli, i quali si dissolvono a ph superiori a 9 B. thuringiensis Kurstaki presenta sei differenti ceppi in commercio: 3A3B, ABTS 351, EG2348, SA11, SA12, HD1 le tossine Bt sono perciò estremamente specifiche e danneggiano solo l'intestino di ben determinate specie d'insetti B. thuringiensis Aizawai conta il solo ceppo H7, di cui esistono 4 differenti formulazioni in commercio dal Bacillus thuringiensis è stato estratto il gene che codifica per la tossina e inserito in piante coltivate quali soia e mais Un solo ceppo, l'nb176, per il B. thuringiensis tenebrionis, attivo sui coleotteri 24
25 Syngenta Intrachem-Bio 25
26 26
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