Tema della sessione specifica: Innovare senza Digitale? Quali sono secondo lei i fattori fondamentali per accelerare

Transcript

1 Ennio Lucarelli 4 ottobre 2014 Forum Piccola Industria: Innovare è l Impresa Tema della sessione specifica: Innovare senza Digitale? Due domande per Ennio Lucarelli: Quali sono secondo lei i fattori fondamentali per accelerare l innovazione digitale delle imprese? Sono qui in rappresentanza di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, la federazione dei Knowledge Intensive Business Services, che rappresenta 40 Associazioni di categoria organizzate in 6 Filiere, 50 Sezioni territoriali istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria: ICT; Progettazione, Impiantistica, Energia compatibile; Cultura e Turismo; Ingegneria e Consulenza, Comunicazione e Marketing, Knowledge ed Education; Valutazione della conformità; Gioco ed intrattenimento; Servizi per il credito e finanziari. 1

2 Un settore quello dei Business Services che in Italia conta circa 1/10 del totale europeo, ovvero tra grandi, medie e piccole imprese; di addetti, di cui il 50% dipendenti; 255 miliardi di euro di fatturato e 110 miliardi di valore aggiunto. Un settore quello dei Business Services che hanno fatto una grande salto nel futuro proprio fondandosi sull IT, ovvero sul digitale, che ha permeato e trasformato i servizi in tutto il mondo, facendone nascere tantissimi di nuovi. Ringrazio il Presidente Alberto Baban per il tema che ha scelto per questa iniziativa in quanto oggi più che mai Innovare è l impresa e l innovazione non è più solo tecnologica, ma investe tutti gli ambiti nei quali una impresa opera: dalla gestione dei processi e del documentale all e-commerce, al marketing, alla logistica; al customer care verso clienti e cittadini; dalla progettazione alla produzione ed alla qualità, grazie anche alle innovazioni della manifattura additiva, innovazioni che hanno avuto una forte accelerazione negli ultimi anni sia 2

3 come effetto della globalizzazione che dallo straordinario sviluppo di internet e dei servizi digitali per il business. Il tema, se è vitale per le grandi imprese, non lo è certo meno per le piccole e medie. Esse rappresentano un grande valore per l economia del nostro Paese, ma operano in una Business Community sempre più ampia e sempre più dotata di infrastrutture digitali, siano esse reti, che piattaforme, che piccole soluzioni (APP) che cambiano la vita di tutti i giorni e la competizione nel mercato mondiale, europeo e nazionale, ma anche, e questa è una novità, in quello di nicchia. La rivoluzione digitale sta cambiando radicalmente il modo di produrre, vendere e distribuire, erogare servizi alle imprese ed ai cittadini coinvolgendo anche tutti i settori tradizionali del made in Italy, che per competere debbono diventare sempre più digitali in tutti i Paesi avanzati e anche in quelli emergenti. Risorse del digitale che fino a pochi anni fa erano riservate agli addetti all informatica come Hardware, Software, Connettività, e- Business Services, diventano parte integrante della creazione del valore del prodotto industriale manifatturiero e, se qualcuna di 3

4 queste risorse è obsoleta o manca, l impresa manifatturiera è lesa nella sua capacità di competere. C è molto da fare per il sistema Paese e per le singole imprese industriali: Dai primi posti dell Italia nella connettività fissa e mobile degli anni 90 siamo arrivati agli ultimi posti in Europa e nel mondo proprio nei nostri insediamenti industriali dove si dovrebbero assicurare per tutte le imprese almeno le condizioni sufficienti di accesso alla rete: le carenze sono diffuse sul territorio nazionale al nord come al sud: Distretto di Biella, Riviera del Brenta, Chieti Val di Sangro, Bari Modugno, solo alcuni esempi ove la fibra ottica passa nella vicinanza delle aree industriali, senza offrire connettività accettabile alle stesse; Nelle piattaforme cloud software ed hardware e dei software gestionali per le nostre imprese siamo all inseguimento, ma dobbiamo fare molto di più, come università (nel digitale l università ha perso anni preziosi oggi da recuperare con un duro lavoro), domanda pubblica (oggi pesantemente 4

5 inquinata dal fenomeno dell In House providing senza alcun riguardo alla competizione di mercato ed al merito, bruciando in tal modo mercato utile per far crescere migliori imprese tecnologiche) e noi stessi imprese IT (sempre più occupati a commercializzare prodotti altrui, che impegnati a svilupparne di propri a misura per il sistema economico italiano). Per innovare, sono necessarie risorse economiche e finanziarie, ma a livello nazionale ce ne sono poche. Per questo bisogna porre fine allo spreco e al sottoutilizzo dei fondi strutturali e di Coesione europei. Non è pensabile che abbiamo completato l anno 2013 senza spendere ben 30 miliardi di euro delle risorse europee riservate all Italia per il periodo Queste risorse, che non sono state ancora perse, vanno a sommarsi agli oltre 32 miliardi da spendere per il periodo Oltre 60 miliardi che il nostro Paese deve assolutamente investire non solo in infrastrutture, ma anche in ricerca e innovazione, in progetti di innovazione per i territori e i distretti industriali. 5

6 Infatti una importante novità per le imprese viene dalla strategia per la crescita e competitività della Commissione europea, Europa 2020: una parte rilevante di questi fondi devono essere investiti dalle regioni secondo piani strategici di specializzazione intelligente che le regioni devono mettere a punto, identificando i settori ritenuti strategici a livello locale, evitando il finanziamento a pioggia ma focalizzando investimenti economici e sostegno politico su alcune tematiche prioritarie, che presentano un potenziale di eccellenza, chiamando per collaborare a tali scelte anche le rappresentanze d imprese. Nell ambito di questa tematica una valenza particolare deve essere data alle Piattaforme Tecnologiche Nazionali di Ricerca che sono già con leadership industriale in quanto coordinate dalle federazioni di settore di Confindustria (noi ne coordiniamo direttamente tre su Patrimonio culturale, Internet del futuro e Servizi spaziali) e rappresentano un centro di 6

7 competenza e di raccordo con l Europa, costituendo un networking con università e centri di ricerca. Questi investimenti in innovazione concreta sui territori sono vitali per rilanciare crescita e occupazione. creare il nuovo manifatturiero, attraverso le sinergie fra servizi ed industria, rilanciando una politica industriale che veda nell innovazione l ingrediente centrale per il rilancio della crescita e competitività delle imprese. Un nuovo grande bando per l innovazione quale Industria 2015 Made in Italy che, con adeguate risorse e regole di funzionamento semplificate, spinga imprese piccole e grandi, settori tradizionali e servizi innovativi e digitali a studiare insieme progetti innovativi creando nuove catene del valore e modelli di business in ambiti strategici quali il Made in Italy, l Efficienza energetica, la Cultura e Turismo, l Internazionalizzazione, etc. Rafforzare il presidio e la leadership italiano dell Europa perché la revisione della strategia Europa 2020 per la 7

8 crescita e la competitività metta al centro le imprese e tutte quelle azioni che ne favoriscano lo sviluppo e l innovazione favorendo partnership tra manifatturiero e business service per il rilancio del manifatturiero europeo. Cosa state facendo per aiutare concretamente le PMI a beneficiare dell innovazione digitale? Solo alcuni esempi delle nostre attività: A livello europeo da anni su questi temi partecipando direttamente a gruppi di riflessione sulle politiche industriali europee come l High Level Group on Business Services insediato nel 2013 presso la Commissione Europea. Le sue conclusioni confermano il ruolo fondamentale dei business service come motore di innovazione in tutti gli ambiti dell economia e della società, hanno identificato alcune best practice europee ed anche gli indirizzi di miglioramento per l interazione manifattura servizi nel quadro di Horizon

9 La partita delle policy industriali per i servizi è di grande rilevanza in quanto, secondo stime dell OCSE, se sarà possibile rimuovere tutti i vincoli di mercato esistenti nel settore dei Servizi, l Unione raggiungerebbe un aumento della crescita dell 1,8%, e la creazione di 2,5 milioni di posti di lavoro. Non è cosa da poco. Stiamo anche lavorando: direttamente nei nostri territori con un Road Show, insieme alla Commissione europea, sui temi Horizon 2020 e sulle sinergie fra Industrie e Servizi di cui sopra. e su diversi temi d interesse delle imprese: dai pagamenti delle pubbliche amministrazioni e della fatturazione digitale per facilitare le imprese ed accelerare l adeguamento e la semplificazione dei processi tecnologici (con la Ragioneria dello Stato, con Assosftware 9

10 e la sua piattaforma HUB di fatturazione elettronica; all anagrafe Unica Nazionale (valorizzando gli investimenti già effettuati i gestionali esistenti); al SISTRI, il sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi (oggi ripudiato dallo stesso Ministero) con l obiettivo che si possa realizzare in un clima di aperta concorrenza sul mercato un nuovo sistema molto semplificato. In conclusione, il nostro obiettivo è di arrivare ad aiutare le nostre imprese produttive italiane a ridurre il "digital divide" che, secondo le classifiche internazionali, allontana la seconda nazione produttrice d Europa dal resto del mondo, il quale invece, anche nei paesi in via di più recente sviluppo, punta sulla tecnologia digitale per recuperare distanze abissali. 10