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- Fabiana Rostagno
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1 1 CONTENUTI DEL CORSO Sicurezza e Ergonomia A. Di Giulio Ambiente luminoso A. Di Giulio artificiale e naturale Ambiente acustico A. Di Giulio Vibrazioni A. Di Giulio Ambiente termico M. Alberti Inquinamento chimico M. Alberti e qualità dell aria 2 CONTENUTI DEL CORSO Campi elettromagnetici intensi Ergonomia del posto di lavoro e interfacce M. Alberti M. Alberti Affidabilità dell operatore G. Mummolo umano e degli impianti Rischio meccanico G. Mummolo Rischio elettrico G. Mummolo Pagina 1 di 20
2 3 INFORTUNI SUL LAVORO NEL SETTORE INDUSTRIALE DATI INAIL 1996 INFORTUNI: Totale Mortali Settore metallurgico 23,4 % Settore delle costruzioni 20 % SITUAZIONI PIU FREQUENTI: - soggetti di età compresa tra 26 e 30 anni - riguarda in uguale misura uomini e donne - lunedì prime 3 ore COSTO INFORTUNI:» MLD/anno» 3% PIL 4 ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO IN MATERIA DI SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO L Italia, sul piano normativo, ha dedicato grande attenzione al problema (fin dal 1930) OBBLIGO GENERALE DI SICUREZZA Costituzione art La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell individuo e interesse della collettività art La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Pagina 2 di 20
3 5 ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO OBBLIGO GENERALE DI SICUREZZA Codice Civile - art.2087 L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro. D.Lgs n 626/94 e n 242/96 Attuazione delle direttive... riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro - Titolo I 6 ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO D.Lgs n 626/94 e n 242/96 - Titolo II: Luoghi di lavoro - Titolo III: Uso delle attrezzature di lavoro - Titolo IV: Uso dei dispositivi di protezione individuale - Titolo V: Movimentazione manuale dei carichi - Titolo VI: Uso di attrezzature munite di videoterminali - Titolo VII: Protezione da agenti cancerogeni - Titolo VIII: Protezione da agenti biologici Pagina 3 di 20
4 7 ALTRE NORMATIVE DI RIFERIMENTO D.Lgs n 277/91 Attuazione direttive... in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici, biologici durante il lavoro D.P.R. n 303/56 Norme generali per l igiene del lavoro D.P.R. n 547/55 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.P.R. n 459/96 Direttiva Macchine (Direttiva CE 89/392) 8 DECRETO LEGISLATIVO N 626/94 Complesso delle disposizioni o misure adottate o previste in tutte le fasi dell attività lavorativa per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell integrità dell ambiente Interventi organizzativi e di formazione Interventi tecnici Interventi alla fonte Pagina 4 di 20
5 9 DECRETO LEGISLATIVO N 626/94 METODO Programmazione della prevenzione mirando ad un complesso che integri in modo coerente nella prevenzione le condizioni tecniche, produttive ed organizzative dell azienda nonché l influenza dei fattori dell ambiente di lavoro. 10 DEFINIZIONI DATORE DI LAVORO Soggetto titolare del rapporto di lavoro... che, secondo il tipo e l organizzazione dell impresa, ha la responsabilità dell impresa stessa... in quanto titolare dei poteri decisionali e di spesa. DIRIGENTE E PREPOSTO Chi, nell ambito delle proprie responsabilità, dirige e sovrintende le attività dell azienda LAVORATORE Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro Pagina 5 di 20
6 11 FUNZIONI E RESPONSABILITÀ DATORE DI LAVORO DIRIGENTI PREPOSTI Valutazione rischi e programmazione misure di prevenzione Organizzazione dei servizi aziendali Informazione e formazione Consultazione dei lavoratori 12 MISURE GENERALI DI TUTELA a) valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza b) eliminazione dei rischi, ove possibile, o riduzione al minimo c) riduzione dei rischi alla fonte d) programmazione della prevenzione e) sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che è meno pericoloso (es. sostanze) f) rispetto dei principi ergonomici nella concezione del posto di lavoro Pagina 6 di 20
7 13 MISURE GENERALI DI TUTELA g) priorità delle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale h) limitazione al minimo del numero di lavoratori esposti al rischio i) utilizzo limitato degli agenti chimici j) controllo sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici l) allontanamento del lavoratore dal rischio per motivi sanitari m) misure igieniche 14 MISURE GENERALI DI TUTELA n) misure di emergenza o) uso di segnali di avvertimento e di sicurezza ; p) regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza q) informazione, formazione, consultazione e partecipazione dei lavoratori ovvero dei loro rappresentanti r) istruzioni adeguate ai lavoratori Pagina 7 di 20
8 15 VALUTAZIONE DEI RISCHI E PROGRAMMAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE 1) Valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori in relazione alla natura dell attività dell unità produttiva. 2) Redazione di un documento contenente: relazione di valutazione dei rischi individuazione delle misure di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione individuale programma delle misure opportune per il miglioramento nel tempo dei livelli di sic. 16 VALUTAZIONE DEL RISCHIO PERICOLO Fonte potenziale di lesioni e/o danni alla salute ambiente di lavoro uomo macchina procedura di lavoro Pagina 8 di 20
9 17 VALUTAZIONE DEL RISCHIO RISCHIO Combinazione di probabilità di accadimento e di gravità di possibili lesioni o danni nell ambito di una situazione pericolosa R = f (p, M) p = probabilità di accadimento M = magnitudo (gravità) del danno 18 STIMA DELLA GRAVITÀ DEL DANNO GRADO ESEMPIO I minimo prognosi fino a 3 giorni II critico prognosi da 3 a 40 giorni III notevole prognosi oltre 40 giorni IV rilevante inabilità permanente o morte Attenuanti: dispositivi di protezione primo soccorso Aggravanti: combinazione di anomalie o agenti materiali Pagina 9 di 20
10 19 STIMA DELLA PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO 1 improbabile quasi impossibile che accada 2 remoto esistono possibilità che accada 3 possibile può accadere qualche volta 4 probabile può accadere molte volte 5 frequente può accadere quasi sempre Attenuanti: breve esposizione pochi esposti Aggravanti: lunga esposizione molti esposti 20 MATRICE DI RISCHIO Probabilità di accadimento Danno IV III II I Sicurezza accettabile CONTROLLO Sicurezza insufficiente AZIONE Rischio grave e specifico URGENZA Rischio grave e immediato EMERGENZA Pagina 10 di 20
11 21 ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Medico competente Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza 22 SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Individua i fattori di rischio Valuta i rischi Individua le misure di sicurezza Attua le misure preventive e protettive Elabora le procedure di sicurezza Propone i programmi di informazione e formazione dei lavoratori Pagina 11 di 20
12 23 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA E consultato in ordine alla valutazione dei rischi, alla individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione E consultato in merito all organizzazione della formazione Promuove l elaborazione, l individuazione e l attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare la salute dei lavoratori Avverte il responsabile dell azienda dei rischi individuati nel corso della attività 24 MEDICO COMPETENTE SORVEGLIANZA SANITARIA accertamenti preventivi ai fini della valutazione della idoneità del lavoratore accertamenti periodici per controllare lo stato di salute dei lavoratori ed esprimere il giudizio di idoneità alla mansione specifica istituisce ed aggiorna le cartelle sanitarie informa il lavoratore collabora alla predisposizione del servizio di pronto soccorso, all informazione e formazione Pagina 12 di 20
13 25 RIUNIONE PERIODICA DI PREVENZIONE Datore di lavoro 2 riunioni all anno Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Responsabile servizio di prevenzione e protezione Medico competente Revisione documento di valutazione Valutazioni dispositivi di protezione individuale Programmi di informazione, formazione 26 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. Pagina 13 di 20
14 27 LAVORI IN APPALTO DATORE DI LAVORO COMMITTENTE : verifica l idoneità tecnico-professionale della società appaltatrice in relazione ai lavori da affidare fornisce dettagliate informazioni sui rischi specifici presenti negli ambienti in cui operare coopera con il datore di lavoro della società appaltatrice nell attuazione delle misure di prevenzione e protezione promuove il coordinamento degli interventi tra le diverse imprese appaltatrici 28 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI DATORE DI LAVORO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE MEDICO COMPETENTE LAVORATORE Posto di lavoro e mansioni SQUADRE ANTINCENDIO Piani antincendio ed emergenza Pagina 14 di 20
15 29 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI QUANDO? Assunzione Trasferimento o cambiamento di mansione Introduzione nuove attrezzature, tecnologie o sostanze Evoluzione dei rischi o insorgenza di nuovi rischi 30 INFORMAZIONE E FORMAZIONE DEI LAVORATORI CONTENUTI Normative di sicurezza e disposizioni aziendali Fattori di rischio nelle attività industriali Rischi per la sicurezza e la salute connessi all attività dell impresa Rischi specifici connessi alla mansione Misure/attività di prevenzione e protezione adottate Uso corretto dei DPI in dotazione Formazione su specifiche procedure di lavoro Pagina 15 di 20
16 31 ERGONOMIA Termine riferito ai sistemi di lavoro Ergon lavoro Nomos legge, regola In cosa consiste il sistema di lavoro Componente umana (U) Macchina (M) Ambiente (A) 32 Semplici Complessi SISTEMI DI LAVORO U M U M M A A A U M U M U A U Interazioni possibili: U M (*) M A U A (*) A U (*) M U (*) A M (*) coinvolgono l uomo Assicurare che le necessità dell uomo per un lavoro in sicurezza ed efficienza vengano poste alla base della progettazione dei sistemi di lavoro. Pagina 16 di 20
17 33 ALCUNE INTERAZIONI DI BASE IN UN SISTEMA DI LAVORO U M: azioni effettuate dall U sulla M: sforzi, controlli fini, alimentazione e scarico della macchina, manutenzione, ecc. M U: feedback (retroazione) e presentazione delle informazioni; emissione di rumore, vibrazioni, calore, contatto con superfici calde, ecc. A U: l ambiente può influenzare la capacità dell uomo ad interagire con il sistema di lavoro a causa di fumo, rumore, calore, vibrazioni, ecc. Anatomica Fisiologica Psicologica Fisica Anatomica Fisiologica Psicologica Fisica - Fisiologica 34 Sistema di lavoro confini fisici e funzionali che separano da un altro sistema adiacente Approccio sistemico metodologia di studio dei sistemi di lavoro multidisciplinarietà: dovuta alla valutazione delle diverse Interazioni (fisiologia, psicologia, ingegneria, fisica, ecc.) Comunicazione attraverso input ed output Errore umano sovente è la causa alla quale si attribuisce la responsabilità di incidenti o ridotte prestazioni del sistema di lavoro. Una dettagliata analisi dei fatti porta ad evidenziare che esso è, in generale, solo una concausa. Pagina 17 di 20
18 35 UNA ANALISI ACCURATA DEVE PRENDERE IN CONSIDERAZIONE I SEGUENTI ASPETTI: 1. criteri di progettazione dei componenti del sistema con particolare riferimento all interfaccia uomo-macchina 2. stato del sistema coinvolto nell anomalia: stabile/non stabile, attivo/inattivo, acceso/spento, ecc. 3. carico fisico e mentale dell operatore 4. organizzazione del lavoro 5. fattori esterni 36 ERGONOMIA IN PRATICA L ergonomia impatta sulla progettazione dei sistemi di lavoro attraverso due principali modalità: 1) attività di ricerca in ordine a definire le caratteristiche (antropometriche, psicologiche, di capacità, di carico di lavoro, ecc.) della popolazione umana; costituisce il lavoro di base per l emissione di standard, di leggi, di linee guida 2) attività applicativa, costruttiva, sperimentale Pagina 18 di 20
19 37 ERGONOMIA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO I principi ergonomici si applicano alla concezione e realizzazione di condizioni di lavoro idonee ad assicurare il benessere dell uomo, tenuto conto anche del progresso tecnologico e delle esigenze economiche 38 ERGONOMIA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO SISTEMA DI LAVORO E l insieme organizzato: degli uomini, delle loro conoscenze, delle modalità temporali ed esecutive con cui svolgono le proprie attività, delle macchine e delle attrezzature impiegate, dell ambiente fisico in cui operano Pagina 19 di 20
20 39 ERGONOMIA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO MEZZI DI LAVORO Sono costituiti dagli attrezzi, dalle macchine, dagli impianti e dagli altri elementi materiali del sistema di lavoro POSTO DI LAVORO E l area organizzata in cui il lavoratore esplica la mansione affidatagli AMBIENTE DI LAVORO E l insieme di : - ambiente fisico - ambiente architettonico - ambiente naturale 40 ERGONOMIA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO CONCEZIONE Del posto di lavoro e dei mezzi di lavoro parametri antropometrici posture, impegno muscolare e movimenti presentazione e percezione dei segnali e delle informazioni dispositivi di attuazione / controllo Dell ambiente di lavoro fattori fisici fattori chimici fattori biologici Dei processi di lavoro attuati in modo tale da preservare l integrità psicofisica dell uomo Pagina 20 di 20
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