Organizzazione, compiti, ruoli quali elementi strategici di produttività e di efficacia esimente della responsabilità amministrativa
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1 Organizzazione, compiti, ruoli quali elementi strategici di produttività e di efficacia esimente della responsabilità amministrativa Mariarosaria Spagnuolo Responsabile Area Ambiente e Sicurezza, Assolombarda Assolombarda - Milano, 4 giugno 2009
2 La visione sistemica dell impresa: L organizzazione ORGANIZZAZIONE GESTIONE RELAZIONI
3 In qualunque impresa sono presenti: Fattori materiali Capitale Persone Impianti e/o macchine Beni (materie prime, semilavorati, idee ) Fattore immateriale: organizzazione come collante necessario a coordinare e combinare gli altri fattori per raggiungere gli obiettivi prefissati (es. vendere prodotti, servizi )
4 L organizzazione può essere definita come: la combinazione dei fattori produttivi (materiali) finalizzata al conseguimento di un obiettivo secondo uno schema preciso di rapporti e interrelazioni tra i fattori stessi
5 Due gli aspetti fondamentali 1. organizzazione generale, che interessa l impresa nel suo insieme (la creazione di un nuovo ufficio) 2. organizzazione del lavoro, che interessa le modalità operative e la razionalità di impiego dei fattori produttivi (la robotizzazione di un ciclo produttivo)
6 La struttura organizzativa è un fattore attraverso il quale l organizzazione contribuisce al raggiungimento degli obiettivi dell impresa sulla base di: definizione delle attività e rapporti, comunicazioni, relazioni processi di decisione, risorse e mezzi da impiegare sistemi e procedure per il migliore svolgimento delle attività
7 L ordinamento legislativo attribuisce il potere organizzativo all imprenditore Definizione Struttura Organizzativa (Gerarchia)
8 I principi contenuti nella Costituzione e nel Codice Civile Art. 41 Cost. L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con la utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Qualcuno con un idea Cod. Civ. Art Imprenditore E' imprenditore chi esercita professionalmente un'attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi L attività si sviluppa e diventa imprenditore Art Direzione e gerarchia nell'impresa L'imprenditore è il capo dell'impresa e da lui dipendono gerarchicamente i suoi collaboratori Assume collaboratori per sviluppare attività
9 Art Prestatore di lavoro subordinato E prestatore di lavoro subordinato chi si obbliga mediante retribuzione a collaborare nell'impresa, prestando il proprio lavoro intellettuale o manuale alle dipendenze e sotto la direzione dell'imprenditore Art Categorie dei prestatori di lavoro I prestatori di lavoro subordinato si distinguono in dirigenti, quadri, impiegati e operai. Le leggi speciali, in relazione a ciascun ramo di produzione e alla particolare struttura dell'impresa, determinano i requisiti di appartenenza alle indicate categorie I collaboratori si impegnano allo sviluppo dell impresa: suddivisione compiti Inquadramento e struttura organizzativa Art L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l integrità fisica e la personalità morale di prestatori di lavoro La condizione posta alla libertà economica è il rispetto delle norme di salute e sicurezza
10 Attività produttiva e attività di tutela della salute e sicurezza sono un tutt uno perfettamente integrate e integrabili
11 Dalla prima sessione Sistema Sicurezza. Azienda: complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro Definizione dei ruoli dell organizzazione aziendale che devono provvedere alle procedure per l attuazione delle misure di sicurezza sul lavoro Posizioni di garanzia Soggettive Conferimento incarichi Valutazione dei Rischi ed elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi: Oggetto e Contenuto Documento di delega Appalti d impresa o interni Sistema di Gestione della Sicurezza Datore di Lavoro, Dirigente, Preposto, Lavoratore Gerarchia
12 UNA STRUTTURA GERARCHICO FUNZIONALE LINE STAFF RUOLI PREVENZIONE Spp Mc Rls
13 Quale è l indirizzo del D.Lgs.81/08? La gestione della sicurezza, intesa come un elemento imprescindibile su cui sviluppare le decisioni strategiche attraverso un approccio sistemico per l identificazione dei pericoli e la valutazione e il controllo dei rischi connessi a tutte le attività aziendali, per essere non soltanto conformi oggi a determinati requisiti specificati, ma anche di continuare ad esserlo in futuro.
14 SISTEMA ORGANIZZATIVO PRODUTTIVO GESTIONALE UNICO Con alcune componenti di particolare attenzione e strategicità Ambiente Responsabilità sociale di impresa Tutela della salute e sicurezza Qualità
15 CHI COSA COME NEL DECRETO LEGISLATIVO 81/08 Art Obblighi del datore di lavoro non delegabili Artt.18,19, 20 - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente, del preposto, dei lavoratori Progettisti, fabbricanti Servizio Prevenzione e protezione, Medico Competente, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza Art Misure generali di tutela Art Valutazione dei rischi Art. 30 Modelli di organizzazione e di gestione
16 Modello di organizzazione e di gestione Art. 16 Delega di funzioni 3. La delega di funzioni non esclude l'obbligo di vigilanza in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. La vigilanza si esplica anche attraverso i sistemi di verifica e controllo di cui all'articolo 30, comma 4.
17 Modello di organizzazione e di gestione Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi 2. Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere: d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri
18 Modello di organizzazione e di gestione Esteso l ambito applicativo del D.Lgs. 231/01 della responsabilità amministrativa degli enti ai reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, che si verifichino in connessione alla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni o relative alla tutela dell igiene e della salute sul lavoro.
19 Modello di organizzazione e di gestione Per ottenere l esenzione dalla responsabilità amministrativa, le imprese devono dimostrare: di aver adottato ed attuato, prima della commissione del reato, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenirlo deve essere istituito un Organismo di Vigilanza dotato di poteri autonomi di iniziativa e controllo.
20 Modello di organizzazione e di gestione Art Modelli di organizzazione e di gestione 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi: a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;
21 Modello di organizzazione e di gestione c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza; d) alle attività di sorveglianza sanitaria; e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori; f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori; g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge; h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate. 2. Il modello organizzativo e gestionale di cui al comma 1 deve prevedere idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta effettuazione delle attività di cui al comma 1.
22 Modello di organizzazione e di gestione 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere, per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell'organizzazione e dal tipo di attività svolta, un'articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio, nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello. 4. Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.
23 Modello di organizzazione e di gestione 5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla Commissione di cui all'articolo L'adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell'articolo 11.
24 Azienda che produce beni o servizi Norme cogenti applicative Soggetti che devono applicarle/ Organizzazione della prevenzione Modelli di organizzazione e gestione (norme volontarie) OHSAS 18001, Linee UNI-INAIL Responsible Care D.Lgs. n. 231/2001 Organismo di Vigilanza Sistema di controllo e disciplinare
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