BETON SCAVI S.r.l. CAVA INERTI LOCALITA CASCINA ALLASIA DATA: 24/01/2014 RIFERIMENTI NORMATIVI TECNICO COMPETENTE. Dott. Ing. Andrea Carlo Rabbia

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1 Pag. 1/36 CAVA INERTI LOCALITA CASCINA ALLASIA DATA: 24/01/2014 RIFERIMENTI NORMATIVI - Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 01/03/91 - Legge quadro sull inquinamento acustico n 447 del 26/10/95 - Decreto Ministeriale 11 Dicembre Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri del 14/11/97 - Decreto Ministeriale 16 Marzo D.G.R. Piemonte n del 2 febbraio Decreto Presidente della Repubblica n 142 del 30/03/04 TECNICO COMPETENTE Dott. Ing. Andrea Carlo Rabbia Documento redatto da FARM SRL - Formazione Analisi Rischi Misurazioni Torino - Corso Svizzera, 185 Tel.: Cell.: Fax: farmsrl@ .it / farm.srl@pec.it

2 Pag. 2/36 INDICE 1 OGGETTO PUNTI DI MISURA CONDIZIONI DI RILIEVO IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO VALORI LIMITE PER LA SINTESI DEI RISULTATI: IMPATTO ACUSTICO E CONFRONTO CON I VALORI LIMITE CONCLUSIONI ALLEGATI All. 1: Planimetria punti di rilievo e zonizzazione acustica All. 2: Strumentazione impiegata All. 3: Certificato Tecnico Competente

3 Pag. 3/36 1 OGGETTO In data 24 Gennaio 2014, su incarico della Spett.le, si è provveduto ad eseguire una serie di indagini strumentali con lo scopo di valutare l impatto acustico ambientale nelle zone circostanti la cava di sabbia e ghiaia sita in Località Cascina Allasia - Druento (TO) e di effettuare il riscontro con i limiti di legge. 2 PUNTI DI MISURA I rilievi strumentali sono stati effettuati in corrispondenza dei punti sensibili rappresentativi delle aree circostanti lo Stabilimento e riportati nella planimetria allegata.

4 Pag. 4/36 3 CONDIZIONI DI RILIEVO 3.1 PARAMETRI DI RIFERIMENTO Tempo di riferimento: diurno: dalle ore 6,00 alle ore 22,00. Tempo di osservazione: diurno: dalle ore 9,00-12,00 alle ore 14,00-17,00. Tempo di misura: 15 minuti. Posizione del microfono: in ambiente esterno: in ambiente abitativo: ad 1,5 m dal piano di calpestio: a 2 m dal filo facciata delle abitazioni. nessuna misura. Strumentazione utilizzata: in Classe 1 (conforme alle norme EN 60651/1994 e EN 60804/ vedasi allegato). 3.2 CONDIZIONI ATMOSFERICHE Temperatura esterna: C Le misurazioni sono state eseguite nelle seguenti condizioni: - assenza di precipitazioni atmosferiche, di nebbie o neve; - velocità del vento inferiore ai 5 metri al secondo; - microfono munito di cuffia antivento. 3.3 CONDIZIONI OPERATIVE I rilievi sono stati eseguiti durante le normali fasi di: scavo con escavatore; carico autocarri; circolazione mezzi (autocarri, pala gommata, escavatori).

5 Pag. 5/36 4 IL QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO Il quadro normativo di riferimento è costituito dalla: LEGGE QUADRO N 447 DEL 26 OTTOBRE 1995 SULL INQUINAMENTO ACUSTICO. La piena applicabilità della legge è demandata ai seguenti decreti attuativi: D.M. 11/12/1996, che reca disposizioni sull applicazione del limite differenziale agli impianti a ciclo produttivo continuo D.P.C.M. 14/11/1997, che definisce i limiti di accettabilità D.M. 16/3/1998, che definisce le tecniche di misurazione "D.P.R. 142 del 30/03/04 Regolamento per il contenimento e la Prevenzione dell inquinamento acustico derivanti dal traffico veicolare". Anteriormente alla L. 447/95 e relativi decreti attuativi era stata fornita una prima regolamentazione con il D.P.C.M. 1/3/1991, che definiva limiti di immissione sonora provvisori con obbligo di effettuare eventuali interventi di adeguamento.

6 Pag. 6/ DEFINIZIONI I termini tecnici utilizzati nel seguente documento, derivano dall art. 2 della Legge n. 477 del 26/10/1995, dall allegato A del D.P.C.M. 01/03/1991, dal D.P.C.M. 14/11/1997, dal D.M. 16/03/1998 e dal D.P.R. 142/04. Inquinamento acustico: L introduzione di rumore nell ambiente abitativo o nell ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell ambiente abitativo o dell ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi. Ambiente abitativo: Ogni ambiente interno di un edificio destinato alla permanenza di persone o comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli ambienti destinati ad attività produttive, salvo per quanto concerne l immissione di rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive. Punto ricettore: - qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo comprese le relative aree esterne di pertinenza - qualsiasi edificio adibito ad attività lavorativa o ricreativa comprese le aree esterne di pertinenza - aree naturalistiche vincolate - parchi pubblici - aree esterne destinate ad attività ricreativa ed allo svolgimento della vita sociale della collettività - aree territoriali edificabili già individuate dai piani regolatori generali e loro varianti generali. Sorgenti sonore fisse: Gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative. Sorgenti sonore mobili: Tutte le sorgenti sonore non comprese al punto precedente. Sorgente specifica: Sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la causa del potenziale inquinamento acustico.

7 Pag. 7/36 Limiti di emissione: Livelli massimi di rumore che possono essere immessi da una singola sorgente sonora fissa e si applicano a tutte le aree del territorio ad essa circostanti secondo la rispettiva classificazione in zone. I valori limite di emissione si riferiscono all'ambiente esterno (anche se il D.P.C.M. del 14/11/97 non lo dice esplicitamente). I rilievi fonometrici vanno eseguiti negli spazi utilizzati da persone e comunità. Il D.P.C.M. del 14/11/97 precisa (o meglio modifica) il significato di valore limite di emissione definito dall'art. 2 comma 1, lettera e della Legge 447/95. Mentre in quest'ultima il valore di emissione di una sorgente si riferiva al rumore misurato in prossimità della sorgente stessa, nel decreto il valore di emissione si configura (per le sorgenti fisse) come il rumore immesso in tutte le zone circostanti ad opera di una singola sorgente sonora. I valori limite di emissione delle sorgenti mobili e dei singoli macchinari costituenti le sorgenti fisse sono altresì regolamentati, dove previsto dalle norme di omologazione e certificazione delle sorgenti stesse. Limiti assoluti di immissione: Livelli massimi di rumore che possono essere immessi dall'insieme di tutte le sorgenti sonore misurati in prossimità dei ricettori. I valori limite assoluti di immissione si riferiscono all'ambiente esterno. Per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali i limiti di immissione non si applicano all'interno delle rispettive fasce territoriali di pertinenza. All'esterno di tali fasce di pertinenza, dette sorgenti, concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione. All'interno delle fasce di pertinenza, le singole sorgenti sonore fisse devono rispettare i valori limite di emissione, mentre nel loro insieme devono rispettare i valori assoluti di immissione. Appositi decreti definiscono l'ampiezza delle fasce di pertinenza delle infrastrutture ed i relativi limiti di immissione legati alla componente del rumore rispettivamente stradale, ferroviaria, aerea. Valori di attenzione: Il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana o per l ambiente. Valori di qualità: I valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli obbiettivi di tutela previsti dalla legge. Tempo a lungo termine (TL): Rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR all interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità di un lungo periodo.

8 Pag. 8/36 Tempo di riferimento (TR): Rappresenta il periodo della giornata all interno del quale si eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento: quello diurno compreso tra le ore h 06:00 e le h 22:00 e quello notturno compreso tra le h 22:00 e le h 06:00. Tempo di osservazione (TO): E un periodo di tempo compreso in TR nel quale si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare. Tempo di misura (TM): All interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno o più tempi di misura (TM) di durata pari o minore del tempo di osservazione in funzione delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia rappresentativa del fenomeno. Livello di rumore ambientale (LA): E il livello continuo equivalente pressione sonora ponderato A, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall insieme del rumore residuo e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l esclusione degli eventi sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale della zona. E il livello che si confronta con i limiti massimi di esposizione: 1. nel caso di limiti differenziali, è riferito a TM; 2. nel caso di limiti assoluti è riferito a TR. Livello di rumore residuo (LR): E il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A, che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale e non deve contenere eventi sonori atipici. Livello differenziale di rumore (LD): Differenza tra il livello di rumore ambientale (LA) e quello di rumore residuo (LR): LD = LA LR Livello di emissione: E il livello continuo equivalente di pressione sonora ponderato A, dovuto alla sorgente specifica. E il livello che si confronta con i limiti di emissione. Fattore correttivo (Ki): E la correzione in db(a) introdotta per tener conto della presenza di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è di seguito indicato: - per la presenza di componenti impulsive: KI = 3 db(a) - per la presenza di componenti tonali: KT = 3 db(a) - per la presenza di componenti di bassa frequenza: KB = 3 db(a). Livello di rumore corretto (LC): E definito dalla relazione: LC = LA + KI + KT + KB.

9 Pag. 9/ CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO I valori limite di emissione applicabili in una determinata area sono funzione del tipo di attività svolta nell area stessa. Al fine di determinare i valori limite da rispettare, i Comuni debbono suddividere il proprio territorio nelle 6 seguenti possibili classi (zonizzazione acustica). Classe I Classe II Classe III AREE PARTICOLARMENTE PROTETTE AREE DESTINATE AD USO PREVALENTEMENTE RESIDENZIALE AREE DI TIPO MISTO Classe IV AREE DI INTENSITA UMANA Classe V Classe VI AREE PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI AREE ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali, rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici ecc. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con basse densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività commerciali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici. Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie. Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni. Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi. Classificazione del territorio comunale in zone acustiche (D.P.C.M. 01/09/91/D.P.C.M. 14/11/97). In particolare, i Comuni, seguendo le Linee Guida Regionali devono redigere una proposta di zonizzazione acustica e renderla nota attraverso affissione all albo pretorio e annuncio pubblicato sul B.U.R.. Entro i 60 giorni successivi i soggetti interessati potranno presentare osservazioni. La successiva approvazione definitiva del provvedimento comunale è comunicata mediante avviso sul B.U.R..

10 Pag. 10/ LIMITI DI EMISSIONE Livelli massimi di rumore che possono essere immessi da una singola sorgente sonora fissa nelle aree del territorio ad essa circostanti secondo la rispettiva classificazione in zone. I valori, espressi in funzione della classe del territorio e del periodo della giornata, sono riportati nella seguente tabella. CLASSE AREE LIMITI DI EMISSIONE Leq in db(a) NOTTURNI DIURNI I PARTICOLARMENTE PROTETTE II PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI III DI TIPO MISTO IV DI INTENSA ATTIVITA UMANA V PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI VI ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI Valori limite di emissione (D.P.C.M. 14/11/97). I valori limite di emissione si riferiscono all ambiente esterno (anche se il D.P.C.M. del 14/11/97 non lo dice esplicitamente). I rilievi fonometrici vanno eseguiti negli spazi utilizzati da persone e comunità. Il D.P.C.M. del 14/11/97 precisa (o meglio, modifica) il significato di valore limite di emissione definito dall art. 2 comma 1, lettera e della Legge 447/95. Mentre in quest ultima il valore di emissione di una sorgente si riferiva al rumore misurato in prossimità della sorgente stessa, nel decreto il valore di emissione si configura (per le sorgenti fisse) come il rumore immesso in tutte le zone circostanti ad opera di una singola sorgente sonora. I valori limite di emissione delle sorgenti mobili e dei singoli macchinari costituenti le sorgenti fisse sono altresì regolamentati, dove previsto dalle norme di omologazione e certificazione delle sorgenti stesse.

11 Pag. 11/ LIMITI DI IMMISSIONE Livelli massimi di rumore che possono essere immessi dall insieme di tutte le sorgenti sonore, misurati in prossimità dei ricettori. I valori limite assoluti di immissione si riferiscono all ambiente esterno. I valori assoluti, espressi in funzione della classe del territorio e del periodo della giornata, sono riportati nella seguente tabella. CLASSE AREE LIMITI ASSOLUTI Leq in db(a) NOTTURNI DIURNI I PARTICOLARMENTE PROTETTE II PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI III DI TIPO MISTO IV DI INTENSA ATTIVITA UMANA V PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI VI ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI Valori limite assoluti di immissione (D.P.C.M. 14/11/97). Nota: Infrastrutture dei trasporti Per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali i limiti di immissione non si applicano all interno delle rispettive fasce territoriali di pertinenza. All esterno di tali fasce di pertinenza, dette sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione. All interno delle fasce di pertinenza, le singole sorgenti sonore fisse devono rispettare i valori limite di emissione, mentre nel loro insieme devono rispettare i valori assoluti di immissione. Appositi decreti definiscono l ampiezza delle fasce di pertinenza delle infrastrutture ed i relativi limiti di immissione legati alla componente del rumore rispettivamente stradale, ferroviaria, aerea ed in particolare: - infrastruttura stradale: D.P.C.M. n.142 del 30/03/ infrastruttura ferroviaria: D.P.R. n. 459 del 18/11/ infrastruttura aeroportuale: D.M. del 20/05/1999.

12 Pag. 12/ LIMITI TRANSITORI (art.6, comma 1 del D.P.C.M. 01 Marzo 1991) In assenza di classificazione acustica del territorio da parte del Comune, per una immediata applicazione della norma, il D.P.C.M. prevede il vigore immediato dei limiti sottoesposti: ZONIZZAZIONE TEMPI DI RIFERIMENTO Leq in db(a) DIURNO (06:00 22:00) NOTTURNO (22:00 06:00) Tutto il territorio nazionale Zona A (decreto ministeriale n. 144/68) (*) Zona B (decreto ministeriale n. 144/68) (*) Zona esclusivamente industriale (*) Zone di cui all art. 2 del Decreto Ministeriale del 2 Aprile 1968 n VALORI DI QUALITA' Sono valori di rumorosità da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodologie di risanamento disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla presente legge. I valori espressi in funzione della classe, del territorio e del periodo della giornata sono riportati nella seguente tabella: CLASSE AREE LIMITI ASSOLUTI Leq in db(a) NOTTURNI DIURNI I PARTICOLARMENTE PROTETTE II PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI III DI TIPO MISTO IV DI INTENSA ATTIVITA UMANA V PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI VI ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI Valori di qualità (D.P.C.M. 14/11/97).

13 Pag. 13/ LIMITI DIFFERENZIALI DI IMMISSIONE Un caso particolare di limite di immissione è il limite differenziale, definito come differenza tra il livello equivalente di rumore ambientale ed il rumore residuo, ossia il rumore che si rileva escludendo la specifica sorgente disturbante. I limiti differenziali si applicano all interno degli ambienti abitativi e sono di 5 db(a) per il periodo diurno e 3 db(a) per il periodo notturno. I valori differenziali espressi in funzione della classe, del territorio e del periodo della giornata sono riportati nella seguente tabella: CLASSE AREE TEMPI DI RIFERIMENTO NOTTURNI DIURNI I PARTICOLARMENTE PROTETTE II PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI III DI TIPO MISTO IV DI INTENSA ATTIVITA UMANA V PREVALENTEMENTE INDUSTRIALI VI ESCLUSIVAMENTE INDUSTRIALI NON SI APPLICA NON SI APPLICA Valori limite differenziali di immissione (D.P.C.M. 14/11/97). I limiti differenziali non si applicano: - alle aree esclusivamente industriali, ossia alle aree appartenenti alla classe sesta - nel caso che il rumore sia prodotto da infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali - nel caso che il rumore sia prodotto da impianti a ciclo produttivo continuo qualora siano rispettati i limiti assoluti di immissione - nel caso che il rumore sia prodotto da servizi e impianti fissi dell edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo provocato all interno dello stesso. Inoltre i valori limite differenziali di immissione non si applicano (in quanto ogni effetto del rumore è da intendersi trascurabile) qualora si verifichino entrambe le seguenti condizioni: - il livello del rumore ambientale misurato a finestre aperte sia inferiore a 50 db(a) nel periodo diurno e a 40 db(a) nel periodo notturno - il livello del rumore ambientale misurato a finestre chiuse sia inferiore a 35 db(a) nel periodo diurno e a 25 db(a) nel periodo notturno.

14 Pag. 14/ PIANI DI RISANAMENTO In caso di superamento dei limiti l impresa può, in alternativa presentare un piano di risanamento alla Provincia entro 6 mesi dalla classificazione del territorio Comunale (decorrenti dalla data di pubblicazione sul B.U.R. dell avviso di avvenuta approvazione), con indicazione dei tempi previsti per l adeguamento; qualora l impresa avesse già effettuato interventi di adeguamento ai sensi dell art. 3 del D.P.C.M. 1 Marzo 1991, comunque insufficienti a rispettare i nuovi limiti, il termine di adeguamento potrà essere pari a quello necessario per completare il piano di ammortamento relativo agli interventi realizzati; adeguarsi entro 6 mesi dalla classificazione del territorio comunale. I piani di risanamento sono soggetti ad approvazione con eventuali prescrizioni; qualora la Provincia non si esprima entro 180 giorni il proponente è tenuto a realizzarlo nei tempi e nei periodi proposti, comunicando entro i successivi 15 giorni l inizio dei lavori a Provincia e Comune. Al termine degli interventi viene trasmessa alla Provincia una relazione tecnica attestante il conseguimento degli obbiettivi di risanamento. 4.9 ATTIVITÀ ALL APERTO O CANTIERI Sono possibili deroghe ai limiti per l attività all aperto o cantieri, a condizione che abbiano carattere temporaneo o stagionale, compatibilmente con le regolamentazioni locali. L autorizzazione è rilasciata dal Comune con l indicazione dei limiti temporali della deroga e delle prescrizioni atte a ridurre al minimo il disturbo.

15 Pag. 15/ NUOVE ATTIVITÀ Le domande per il rilascio di: concessioni edilizie relative alla realizzazione, modifica o potenziamento di impianti ed infrastrutture adibiti ad attività produttive; provvedimenti comunali che abilitano alla utilizzazione dei medesimi immobili ed infrastrutture; licenza od autorizzazione all esercizio di attività produttive; debbono contenere una documentazione di previsione di impatto acustico. La stessa è prodotta laddove sia prevista la denuncia di inizio attività TECNICO COMPETENTE Il compito di effettuare misure e controlli e di redigere i piani di risanamento è demandato ad una apposita figura professionale definita Tecnico Competente, riconosciuta dalla Regione che ne rende accessibile l Albo SANZIONI Fattispecie Sanzione Non ottemperanza ad ordinanze in materia acustica (L. 477/1995 art. 10). Sanzione amministrativa da 2 a 20 milioni Superamento dei limiti (L. 447/1995 art. 10) Sanzione amministrativa da 1 a 10 milioni Violazione di disposizioni di Stato, Regione, Provincia e Comuni (L.447/1995 art. 10) Sanzione amministrativa da a 20 milioni

16 Pag. 16/36 5 VALORI LIMITE PER LA Con riferimento alla e sulla base della zonizzazione acustica del Comune di Druento, i valori limite di legge applicabili possono così essere sintetizzati: 5.1 LIMITI DI IMMISSIONE ED EMISSIONE Punto n Classe di appartenenza Limite di immissione db(a)eq Diurno Limite di emissione db(a)eq Diurno 1 (*) III (*) III (*) III III (*) Nota: Punti corrispondenti ad abitazioni civili. 5.2 LIMITE DIFFERENZIALE (applicabile presso le abitazioni civili) 5 db(a) di giorno.

17 Pag. 17/36 6 SINTESI DEI RISULTATI: IMPATTO ACUSTICO E CONFRONTO CON I VALORI LIMITE Nelle tabelle seguenti sono riportati in sintesi i livelli di rumore rilevati ed il confronto con i relativi valori limite. In particolare le tabelle si riferiscono a: Tabella 1: Tabella 2: Misure in ambiente esterno e confronto con valori limite di immissione ed emissione (periodo diurno). Criterio differenziale (periodo diurno).

18 Pag. 18/36 TABELLA 1: AMBIENTE ESTERNO - PERIODO DIURNO LIMITI DI IMMISSIONE ED EMISSIONE Punto di misura Tipo di zona Art. 1 comma 2 DPCM 14/11/1997 Rumore ambientale Livello di immissione consentito Art. 3 comma 1 DPCM 14/11/1997 Differenza nell immissione (2-3) Rumore emesso Livello di emissione consentito Art. 2 comma 2 DPCM 14/11/1997 Differenza nell emissione (5-6) Leq-dB(A)eq Leq-dB(A)eq db(a) Leq-dB(A)eq Leq-dB(A)eq db(a) 1 Classe III Classe III Classe III Classe III (*)Nota: Non sono presenti nè componenti tonali nè eventi impulsivi.

19 Pag. 19/36 TABELLA 2: AMBIENTE ABITATIVO - PERIODO DIURNO LIMITE DIFFERENZIALE Punto di misura Rumore ambientale Rumore residuo Livello differenziale Differenziale consentito Superamento (1-2) (3-4) Leq-dB(A)eq Leq-dB(A)eq db(a) db(a) db(a) (*)Nota: Come noto, il criterio differenziale si applica negli ambienti abitativi ma, non potendo per ovvi motivi effettuare il confronto tra livelli ambientale e residuo misurati all interno delle abitazioni, si assume l ipotesi semplificativa (ben dimostrata peraltro nella pratica) che il differenziale tra i due valori rimanga pressochè costante tra l esterno finestra e l interno finestra.

20 Pag. 20/36 7 CONCLUSIONI Dai risultati fonometrici precedentemente esposti si può affermare che i limiti di legge relativi all impatto acustico sul territorio vengono rispettati in tutti i punti. In particolare vengono rispettati: i limiti di immissione; i limiti di emissione; il limite differenziale.

21 Pag. 21/36 ALLEGATO 1 PLANIMETRIA PUNTI DI RILIEVO E ZONIZZAZIONE ACUSTICA

22 Pag. 22/36 PLANIMETRIA PUNTI DI RILIEVO

23 Pag. 23/

24 Pag. 24/36

25 Pag. 25/36

26 Pag. 26/36 ALLEGATO 2 STRUMENTAZIONE IMPIEGATA

27 Pag. 27/36 STRUMENTAZIONE UTILIZZATA Fonometro integratore LARSON DAVIS modello LXT1 serial number , conforme alle prescrizioni delle norme IEC 651 gruppo 1 e 804 gruppo 1, munito di indicatore di sovraccarico. Per la misura del valore massimo di picco (db LIN, PEAK): Fonometro integratore LARSON DAVIS modello LXT1 serial number dotato di costante di tempo di salita inferiore a 100 microsecondi. Tutta l'apparecchiatura è stata calibrata prima e dopo l'esecuzione dei rilievi.

28 Pag. 28/36 Eurofins - Modulo Uno SpA Torino - Italia Via Cuorg nè, 21 Tel Fax eurofins Centro di Taratura LAT No 062 Calibration Centre Laboratorio Accreditato di T aratura Modulo Uno la T N 062 Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA, IAF e IlAC Signatory of EA, IAF and IlAC Mutuai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calibration Pagina 1 di 6 Page 1 of6 -data di emissione date of issue -cliente customer - destinatario receiver -richiesta application -in data date Si riferisce a Referring lo -oggetto!te m - costruttore manufacturer -modello mode/ -matricola seria/ number -data di ricevimento oggetto date of receipt of item -data delle misure date of measurements - registro di laboratorio laboratory reference FARM s.r.l. Corso Svizzera, Torino (TO) FARM s.r.l. Corso Svizzera, Torino (TO) Ordine Fonometro Larson Davis l PCB LXT1 l Il presente certificato di!aratura è emesso in base all'accreditamento LAT N 062 rilasciato in accordo ai decreti attuativi della legge n che ha istituito il Sistema Nazionale di Taratura (SNT). ACCREDIA attesta le capacità di misura e di!aratura, le competenze metrologiche del Centro e la riferibilità delle!arature eseguite ai campioni nazionali e internazionali delle unità di misura del Sistema Internazionale delle Unità (SI). Questo certificato non può essere riprodotto in modo parziale, salvo espressa autorizzazione scritta da parte del Centro. This certificate of calibration is issued in compliance with the accreditation LA T N' 062 granted according to decrees connected with ltalian law No. 273/1991 which has established the National Calibration System. ACCREDIA attests the calibration and measurement capability, the metrologica/ competence of the Centre and the traceability of calibration results to the national and international standards of the /nternationa/ System of Units (SI). This certificate may not be partia/ly reproduced, except with the prior written permission of the issuing Centre. l risultati di misura riportati nel presente Certificato sono stati ottenuti applicando le procedure di!aratura citate alla pagina seguente, dove sono specificati anche i campioni o gli strumenti che garantiscono la catena di riferibilità del Centro e i rispettivi certificati di!aratura in corso di validità. Essi si riferiscono esclusivamente all'oggetto in!aratura e sono validi nel momento e nelle condizioni di!aratura, salvo diversamente specificato. The measurement results reported in this Certificate were obtained following the calibration procedures given in the following page, where the reference standards or instruments are indicated which guarantee the traceability chain of the laboratory, and the related calibration certifica/es in the course of validity are indicated as we/1. They re/ate on/y lo the calibra/ed item and they are va/id for the lime and conditions of ca/ibration, un/ess otherwise specified. Le incertezze di misura dichiarate in questo documento sono state determinate conformemente alla Guida ISOIIEC 98 e al documento EA Solitamente sono espresse come incertezza estesa ottenuta moltiplicando l'incertezza tipo per il fattore di copertura k corrispondente ad un livello di fiducia di circa il 95 %. Normalmente tale fattore k vale 2. The measurement uncertainties stated in this document have been determined according to the ISOIIEC Guide 98 and lo EA Usually, they ha ve been estimated as expanded uncertainty obtained multiplying the standard uncertainty by the coverage factor k corresponding to a confidence leve/ of about 95%. Normally, this factor k is 2. Il Responsabile del Centro f};j;h ~ Dott. Claudio Massa

29 Pag. 29/36 Eurofins -Modulo Uno SpA Torino- Italia Via Cuorgnè, 21 Tel Fax WNW.eurofins-modulouno.it.:~ eu rofi ns Centro di Taratura LAT No 062 Calibration Centre Laboratorio Accreditato di T aratura Modulo Uno LAT N 062 Mem bro deg li Acco rdi di Mu tuo Riconoscimento EA, IAF e JLAC Signatory of EA, IAF and JLAC Mut uai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calìbration Pagina 2 di 6 Page 2 of6 Di seguito vengono riportate le seguenti informazioni: In the fol/o wing, information is reported about: - la descrizione dell'oggetto in!aratura; description of the item to be calibrated l'identificazione delle procedure in base alle quali sono. state eseguite le!arature; technical procedures used for calibration performed gli strumenti/campioni che garantiscono la catena della riferibilità del Centro; instruments or measurement standards which guarantee the traceability eh a in of the Centre gli estremi dei certificati di!aratura di tali campioni e l'ente che li ha emessi; relevant calibration certificates of those standards with the issuing Body le condizioni ambientali e di!aratura; calibration and environmental conditions - i risultati delle!arature e la loro incertezza estesa. calibration resu/ts and their expanded uncertainty DESCRIZIONE OGGETTO IN T ARATURA Strumento Marca Modello Fonometro LARSON DAVIS LXT1 Preamplificatore PCB PRMLXT1 Microfono PCB Matricola Numero CE l EN : CEI EN 60804: BS :1997 LM.SIT IDENTIFICAZIONE PROCEDURE DI TARATURA Titolo Misuratori di livello sonoro (fonometri) Fonometri integratori mediatori Specification for the verification of sound level meters Part 1. Comprehensive procedure Procedura Modulo Uno approvata dal SIT CAMPIONI DI PRIMA LINEA Strumento Marca Modello Matricola Ente di Numero taratura certificato Validità Pistonofono BrOel & Kjrer INRIM Calibratore multifunzione BrOel & Kjrer INRIM Multimetro digitale Agilent 34401A US LAT / Barometro digitale Druck DPI SIT /MP/ INCERTEZZA ESTESA DI T ARATURA Grandezza Campi di misura Gamme éli frequenza Incertezza Livello di pressione sonora 124 db 250Hz 0,2 db Livello di pressione sonora dB 31,5 Hz + 16kHz 0,5 db

30 Pag. 30/36 Eurofins - Modulo Uno SpA Torino -Italia Via Cuorgnè, 21 Tel Fax eu rofi ns Centro di Taratura LAT No 062 Ca/ibration Centre Laboratorio Accreditato di T aratura Modulo Uno LAT N 062 Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA, IAF e JLAC Signatory of EA, JAF and ILAC Mutuai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calibration Pagina 3 di 6 Page 3 of6 RISULTATI DELLA TARATURA Taratura acustica Livello Sensibilità in arrivo Sensibilità applicata 123,8 db 0,0-0,5 Risposta in frequenza dell'intera catena fonometrica 3 2 l Uneare Uve/lo di riferimento: 93,9 ± 0,02 db a 250Hz ~ ~ c::. l:: o ~ ~ -l -2-3 ~ 31, l k 2k 4k Bk 12,5 k Toll. sup. 1,5 l,5 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,5 3,0 To11. inf. -1,5-1,5-1,0-1,0-1,0-1,0 -l, O -1,0-3,0-6,0 Scarto 0,3 0,3 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1 0,3 0,7 1,5 Frequenza Hz l. o... l Risposta di frequenza con ponderazione A e lineare Ponderazione A Livello di riferimento: 86,0 ± 0,02 db(a) a 1kHz l!!l l /.. - ~ 31, lk 2k 4k Bk 12,5 k 16 k Toll. sup. 1,5 1,5 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,5 3,0 3,0 Ton. inf. -l,5-1,5-1,0-1,0-1,0-1,0-1,0 -l,o -3,0-6,0 l Scarto 0,0-0, 1-0,1-0,1-0,1 0,0-0,1-0,1-0, l -0, l 0,0 Frequenza Hz

31 Pag. 31/36 Eurofins - Modulo Uno SpA Torino -Italia Via Cuorgnè, 21 Tel Fax eu rofi ns Centro di Taratura LAT No 062 Calibration Centre Laboratorio Accreditato di LAT N 062 T aratura Modulo Uno Membro degli Accord i di Mutuo Riconoscimento EA,!AF e ILAC Signatory of EA,!AF and ILAC Mutuai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calibration Pagina 4 di 6 Page 4 of6 Toll sup. Toll inf. Scarto 3 2 l o -l -2-3 Uneare Uve/lo di riferimento: 94,0 ± 0,02 db a 1 khz / ~ 31, lk 2k 4k 8k 12,5 k 16 k 1,5 1,5 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 1,0 l,5 3,0 3,0-1,5-1,5-1,0 -l,o -l,o -1,0-1,0 -l,o -3,0-6,0 l -0,1-0, l -0, 1-0,1-0,1 0,0-0, l -0, l -0,1 0,0 0,0 Freque11za Hz Rumore autogenerato Modalità di misura Tempo di integrazione Impedenza di adattamento Livello del rumore di fondo con ponderazione A Livello del rumore di fondo lineare Le q 120 s 18 pf 27,9 db(a) 33,1 db Indicazione di sovraccarico Livello di segnalazione sovraccarico Scarto di non linearità differenziale Tolleranza CEI EN classe 1 142,2 db(a) 0,0 db ± 0,4 db Campo dinamico agli impulsi e media temporale Caratteristica Pulse range Duty factor 1 o- 3 Duty factor 1 0" 4 Tolleranza Livello di riferimento Livello di prova Scarto rilevato CEI EN db(a) db(a) db classe 1 40,0 39,8-0,2 ± 1,7 db 60,0 59,9-0,1 ± 1,0 db 60,0 59,9-0,1 ± 1,O db

32 Pag. 32/36 Eurofins Modulo Uno SpA Torino -Italia Via Cuorgnè, 21 Tel Fax eu rofi ns Centro di Taratura LAT No 062 Calibration Centre Laboratorio Accreditato di LAT N 062 T aratura Modulo Uno Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA, IAF e ILAC Signatory cf EA, IAF and ILAC Mutuai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calibration Pagina 5 di 6 Page 5 of6 Livello db(a) Olinearità di livello del campo di misura di riferimento Livello di riferimento: 95,0 db(a) in SPL Differenza rilevata Tolleranza Differenza rilevata db Livello CEI EN db db(a) Le q SPL classe 1 Le q SPL 0,6 0,6 90 0,0 0,0 0,6 0,6 95 0,0 0,0 0,5 0, ,0 0,0 0,4 0, ,0 0,0 0,3 0, ,0 0,0 0,3 0, ,0 0,0 O, 1 O, ,0 0,0 0,0 0,0 ± 0,7 db 125 0,0 0,0 0,0 0, ,0 0,0 0,0 0, ,0 0,0 0,0 0, ,0 0,0 0,0 0, ,0 0,0 0,0 0, ,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Tolleranza CEI EN classe 1 ± 0,7 db Fondo scala nominale db(a) Linearità di livello dei campi di misura secondari Livello di Limite Tolleranza Limite Scarto Scarto riferimento inferiore CEI EN superiore db(a) db(a) db(a) db(a) classe 1 db(a) , ,0 ± 1 db , ,2 Tolleranza CEI EN Classe 1 ± 1 db

33 Pag. 33/36 Eurofins Modulo Uno SpA Torino- Italia Via Cuorgnè, 21 Tel Fax eu rofi ns Centro di Taratura LAT No 062 Calibration Centre Laboratorio Accreditato di T aratura Modulo Uno LAT N 062 Membro degli Accordi di Mutuo Riconoscimento EA, IAF e ILAC Signatory of EA, IAF and ILAC Mutuai Recognition Agreements CERTIFICATO DI TARATURA LAT 062 M1.13.FON.095 Certificate of Calibration Pagina 6 di 6 Page 6 of6 Caratteristica del rivelatore e dello strumento indicatore Livello di Tolleranza Livello di prova Scarto rilevato riferimento CEI EN db(a) db db(a) classe 1 Fattore di cresta 118,0 117,9-0,1 ± 0,5 db Ponderazione S 116,0 115,9-0,1 ± 1,O db Ponderazione F 116,0 115,9-0,1 ± 1,O db Impulso 120,0 119,8-0,2 ± 2,0 db Picco positivo db(c) 119,0 117,0-2,0 - Picco negativo db(c) 119,0 117,0-2,0 - Caratteristiche di attenuazione del fondo scala Livello di riferimento: 94,0 db(a) a 4 khz (SPL) Campo di indicazione Differenza rilevata Tolleranza fondo scala nominale db CEI EN db Le q SPL classe ,0 0, ,0 0,0 ± 0,5 db

34 Pag. 34/36 ALLEGATO 3 CERTIFICATO TECNICO COMPETENTE Dott. Ing. Andrea Carlo Rabbia

35 Pag. 35/36 REGIONE PIEMONTE BU26 30/06/2011 Codice DB1004 D.D. 27 aprile 2011, n. 143 Legge 447/1995, art. 2, commi 6 e 7. Accoglimento e rigetto domande per lo svolgimento dell'attivita' di tecnico competente in acustica ambientale. Domande dal n. A869 al n. A886. Visto l'art. 2, commi 6 e 7, della legge 26/10/1995 n. 447, con cui si stabilisce che per svolgere attività di tecnico competente in acustica ambientale deve essere presentata apposita domanda all'assessorato regionale competente in materia, corredata da idonea documentazione comprovante l'aver svolto attività, in modo non occasionale, nel campo dell'acustica ambientale, da almeno quattro anni per i richiedenti in possesso del diploma di scuola media superiore ad indirizzo tecnico, o da almeno due anni per coloro che sono in possesso di laurea o diploma universitario ad indirizzo scientifico; vista la deliberazione n del 7/4/2010, con cui la Giunta Regionale ha stabilito le nuove modalità di valutazione delle domande per lo svolgimento dell'attività di tecnico competente in acustica ambientale; visto l'atto di indirizzo e coordinamento recante criteri generali per l'esercizio dell'attività del tecnico competente in acustica, emanato con D.P.C.M. 31/3/1998; visti gli ordini di servizio n. 5210/RIF del 24/4/96 e n. 7539/RIF del 3/7/97 con cui il Responsabile del Settore smaltimento rifiuti e risanamento atmosferico, ha istituito apposito Gruppo di lavoro per la valutazione delle domande stesse, come previsto dalla deliberazione sopra richiamata; visti inoltre gli ordini di servizio n. 7029/22 dell 8/6/2007 e n /DB del 24/9/2010, con cui il Direttore della Direzione Ambiente ha modificato la composizione del Gruppo di lavoro sopra citato; visto il verbale n. 68 della seduta del Gruppo di lavoro tenutasi il 7/4/2011, nonché le relative schede personali ad esso allegate, numerate progressivamente dal n. A869 al n. A886 conservato agli atti del Settore; Tutto ciò premesso, IL DIRIGENTE vista la legge regionale 28 luglio 2008, n. 23, Disciplina dell organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale ; in conformità con gli indirizzi e i criteri disposti nella materia del presente provvedimento dalla Giunta Regionale con deliberazione n del 7/4/2010; determina 1. di accogliere le domande per lo svolgimento dell'attività di tecnico competente in acustica ambientale presentate da parte dei richiedenti elencati nell'allegato A, parte integrante della presente determinazione; La presente determinazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte ai sensi dell art. 61 dello Statuto e dell art. 5 della l.r. n. 22/2010. Il Dirigente Carla Contardi Allegato

36 Pag. 36/36 Allegato A - Domande accolte (57 elenco) All. n. Cognome e Nome Luogo e data di nascita A/879 BALOSSINO Nevio Alessandria 17/4/1965 A/871 BENEVELLO Paolo Carmagnola (TO) 3/9/1974 A/872 FERRERA Gianfranco Tortona (AL) 14/4/1978 A/886 FILIPPA Daniele Pinerolo (TO) 13/12/1974 A/875 FURNO Francesca Novara 15/2/1973 A/882 GALLO Enrico Torino 12/5/1979 A/883 GIACOMETTO Davide Ivrea (TO) 16/1/1973 A/884 LAROVERE Alessandro Saluzzo (CN) 7/3/1979 A/880 MOLINO Andrea Bruno Torino 5/11/1972 A/885 PASTORELLI Andrea Torino 21/5/1974 A/877 PLATINETTI Veronica Gattinara (VC) 11/7/1972 A/874 RABBIA Andrea Carlo Torino 15/3/1974 A/869 ROSSINO Francesca Torino 2/4/1974 A/881 SORRENTINO Antonio Catanzaro (CZ) 12/4/1979 A/873 TREVISIO Luca Andrea Torino 28/2/1972 A/870 TUNINETTI Giorgio Torino 14/3/1974 A/876 VIAZZO Giorgio Caresana (VC) 10/3/1950 A/878 ZANELLATO Davide Torino 28/12/1982

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