L adozione di un Sistema di Gestione, l approccio al Decreto 4/2012.
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- Roberta Pozzi
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1 L adozione di un Sistema di Gestione, l approccio al Decreto 4/2012. Linea Casalecchio-Vignola, esempio del superamento di tecnologie obsolete: da CTC ad ACCM e completamento SCMT.
2 364 km Semplice Binario 2,5 ML treno/km anno 138 km di linee elettrificate 50 Stazioni 70 Fermate Copertura Scmt:100 km Sistema di Telecomando CTC Informazioni sull'azienda 2
3 9 Punti di Interconnessione con il GI RFI 320 Passaggi a Livello Informazioni sull'azienda 3
4 Piano Attrezzaggio SCMT
5 2012 Gestore Infrastruttura La Metamorfosi Aziendale Gli anni del cambiamento 2016 D.M. 05/Ago/ Autorizzazione di Sicurezza 5
6 Il cambio culturale ed Organizzativo Art. 8 Nell'esercizio delle ferrovie si devono adottare le misure e le cautele suggerite dalla tecnica e dalla pratica, atte ad evitare sinistri. Art. 95 Disposizioni Riguardanti Ferrovie dello Stato Il Ministro dei trasporti emana le norme regolamentari (RCT, RS, caratteristiche linee e impianti, caratteristiche materiale mobile). Artt. 96/97/98/99 Il direttore generale, il direttore del servizio materiale e trazione, il direttore del servizio lavori e costruzioni, il direttore del servizio impianti elettrici delle F.S. emana. Art. 100 DPR 753/1980 D.Lgs 162/07 Art. 8 Disposizioni Riguardanti Ferrovie Concesse Il Ministro dei trasporti emana le norme regolamentari. Ciascun gestore dell infrastruttura e ciascuna impresa ferroviaria è responsabile della propria parte di sistema e del relativo funzionamento sicuro nei confronti di utenti, clienti, lavoratori interessati e terzi. Il fabbricante o il suo mandatario, si avvalgono, per l omologazione dei Valutatori indipendenti di sicurezzariconosciuti dall Agenzia. I fabbricanti emettono la dichiarazione CE di conformità ed idoneità all impiego dei componenti di interoperabilità e la dichiarazione di verifica CE dei sottosistemi... (cfr. D.Lgs. 191/2011) Art. 13 Il sistema di gestione della sicurezza garantisce il controllo di tutti i rischi connessi alle proprie attività, compresa la manutenzione, i servizi, la fornitura del materiale e il ricorso ad imprese appaltatrici, tiene conto, ove appropriatoo ragionevoledei rischi generati dalle attività di terzi. Il sistema di gestione della sicurezza di ogni gestore dell infrastruttura tiene conto degli effetti delle attività svolte dalle varie imprese ferroviarie. Art. 15 Autorizzazione di sicurezza dei gestori dell infrastruttura Per poter gestire e far funzionare un infrastruttura ferroviaria, il gestore dell infrastruttura deve ottenere un autorizzazione di sicurezza dall Agenzia.(che) attesta l accettazione del sistema di gestione della sicurezza del gestore dell infrastruttura 6
7 Il cambio culturale 7
8 Reperimento Fondi per la Sicurezza SGS Flessibilità Organizzativa Formazione del Personale La Metamorfosi Aziendale Come affrontare il cambiamento Le leve aziendali per sopravvivere al cambiamento e raggiungere i risultati prefissati. Formazione a tutti i livelli. Formazione sulla Cultura della Sicurezza. 40 % Corsi SGS Asstra 50% Corsi di natura Tecnica del CIFI 30% corsi di natura gestionale e amministrativa Capacità di FER di adeguarsi ai mutamenti a livello organizzativo. Un Sistema di Gestione che non sia una sovrastruttura dell organizzazione ma sia frutto dell organizzazione stessa Le modifiche Tecniche ed Operative per il recepimento del Decreto Ansf 04/2012 spesso e volentieri passano da sacrifici di natura economica supportati anche dal sistema politico locale. 8
9 IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DI FER Definizione contesto normativo Definizione Processi e Attività Esecuzione delle Attività Correggere e Migliorare Verificare All.to III D.Lgs.162/2007 Reg. UE: 1169/2010 Reg. UE 402/2013 Reg. UE 1078/2012 ISO 9001:2015 Le linee Guida Era Politica e obiettivi di sicurezza Individuazione pericoli e fonti Organizzazione delle persone e regole per la gestione di assets e dei processi operativi (controllo dei rischi) Progettazione e realizzazione; Gestione della circolazione; Gestione della manutenzione, ecc..) Azioni Preventive e correttive Piani di azione / Piani di sicurezza Monitoraggi Audit Indagini Gestione NC Riesami Regole per il controllo 9
10 IL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA DI FER Dossier di Valutazione del Rischio Solido Dossier di Valutazione del Rischio. Rischi: Connessi attività proprie Condivisi con altri operatori in prossimità delle interfacce Derivanti dall uso di fornitori Derivanti da altre parti esterne al sistema ferroviario Esperienza Esperienza pregressa sulla progettazione dei sistemi di gestione Coinvolgimento Coinvolgimento del Personale a tutti i livelli Quadro Normativo Definizione di un Mutato Quadro Normativo di Riferimento 10
11 Principali Problematiche (REG.UE 1169/10 Criteri L,T,U,V,W) Rispetto Delle Norme Esterne Che Fissano Requisiti, standard Tecnici E Operativi Progettazione Infrastruttura ferroviaria Funzionamento sicuro dell infrastruttura Esecuzione della Manutenzione GESTIONE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI CONTROLLO DEL TRAFFICO (SCT) E DEGLI IMPIANTI DI SICUREZZA E SEGNALAMENTO (ISS) Abilitazione del Personale impiegato in attività di sicurezza 11
12 Superamento delle Problematiche Accordo Quadro stipulato con RFI a giugno Consulenza da parte di RFI, per la definizione delle procedure atte a soddisfare i criteri T,U,V,W; 2. Utilizzo di Istruttori ed Esaminatori per le conversioni delle abilitazioni del personale GC ed MI 3. Disponibilità e collaborazione dei colleghi di RFI del Nodo di Bologna Revisione dell impianto procedurale di FER Formazione,Corsi mirati sulle Tematiche attinenti ai Criteri Utilizzo Tecnologie per la gestione in tempo reale della Manutenzione e della Circolazione 12
13 PROBLEMATICHE!!!! Andare a modificare un solco già tracciato dal Gestore RFI in riferimento ai processi già consolidati con ANSF Voler spingere a tutti i costi processi e le procedure di RFI all interno dell organizzazione di FER non era possibile Poiché si rischiava di operare su diversi ambiti: Manutenzione, Gestione della Circolazione, Progettazione, Messa in Servizio etc con un rapporto di persone pari a 1:100 13
14 DECRETO 04/2012 Impatto del Decreto 4/2012 nelle aziende di cui al D.M. 05 ago 2016 Attribuzioni in Materia di Sicurezza della Circolazione Ferroviaria Compiti del Gestore Infrastruttura rif.2.3; Regolamentazione Tecnica di Settore rif.3; Rsgs rif.4.4; Messa in servizio di sotto sistemi strutturali rif.4.5; Monitoraggio della Sicurezza rif.5.2; Incidenti e Inconvenienti rif.5.4; Regolamento per la Circolazione Ferroviaria Allegato C Allegato A Attribuzioni in Materia di Sicurezza della Circolazione Ferroviaria Regolamento per la Circolazione Ferroviaria 26/09/2016 Nota Ansf 9956 «Provvedimenti Urgenti in materia di sicurezza dell esercizio ferroviario.»; soddisfare i requisiti imposti per i sistemi di segnalamento e sicurezza dal "Regolamento per la Circolazione Ferroviaria«; Allegato B Norme per la Qualificazione del Personale Norme per la Qualificazione del Personale impigato in attività di sicurezza della c.f. 21/07/2017 Nota Ansf «Migrazione dal sistema in vigore sulle linee di cui al DM del 05/08/16...»; Riconoscimento degli istruttori ed Esaminatori e le conversioni 14
15 1944 Bombardamento- II guerra Mondiale Linea (Bologna) Casalecchio-Vignola Storia Iniziano i lavori di ricostruzione,i treni tornano finalmente a circolare. In quegli anni la FCV inizia a subire la concorrenza (trasbordo) 1967 Ministero dei Trasporti, decide la sospensione del servizio passeggeri a vantaggio di un servizio Merci Rilancio - La legge 910/86 assegna 100 miliardi di lire per l'ammodernamento della Casalecchio - Vignola, La linea resta chiusa per 7 anni per lavori di ammodernamento Il traffico ferroviario è gestito con il sistema del C.T.C. con un'unica postazione D.C.O nella nuova stazione di Casalecchio. 15
16 24 km di linea a semplice binario Origine da Casalecchio G.- Diramazione della linea Bologna Pistoia L esercizio è con Dirigente Centrale Operativo da Casalecchio Garibaldi a Bazzano con sede a Casalecchio e con sistema a SPOLA da Bazzano a Vignola. Le stazioni di Casalecchio Garibaldi FER, Via Lunga, Crespellano e Bazzano sono gestiti mediante apparati ASCV (Apparati di Stazione con Calcolatore Vitale) statici. I segnali luminosi presenti nelle stazioni attrezzate con apparati ASCV sono del tipo a fibre ottiche Linea (Bologna) Casalecchio-Vignola Stato di Fatto In linea il distanziamento treni è attuato mediante Blocco elettrico Conta Assi (schema di principio SBA14). Passaggi a Livello di Linea protetti con sistemi di segnalamento in tecnologia elettromeccanica, riconducibili agli schema di principio V301/V305 Passaggi a Livello di Linea protetti con sistemi di segnalamento tipo UNIFER, facenti uso dei segnali lampeggianti di cui all art. 53-bis del R.S., 16
17 Dismissione degli apparati statici ASCV e realizzazione di un nuovo Apparato Centrale a Calcolatore del tipo Multistazione (ACC-M) Il Posto Centrale permarrà negli attuali locali presso la stazione di CASALECCHIO GARIBALDI L asset costituito dalla stazione di CASALECCHIO GARIBALDI (FER), verrà ceduto al gestore dell infrastruttura ferroviaria nazionale RFI Nella tratta di confine compresa fra le stazioni di CASALECCHIO GARIBALDI e VIA LUNGA, l informazione relativa alla presa di senso del Blocco conta-assi sarà veicolata attraverso Protocollo Vitale Sicuro (PVS) orizzontale, prelevando le condizioni dai relè BA asserviti alla testata di blocco predisposta nella stazione di VIA LUNGA. Linea (Bologna) Casalecchio-Vignola Il sistema di distanziamento in esercizio sulla linea CASALECCHIO G.(e)- VIGNOLA(i), basato sul Blocco conta-assi riconducibile allo SdP SBA14, sarà soggetto ad aggiornamento tecnologico, adottando il sistema ECM, normato dallo SdP SBA22 I Pedali conta-assi (Pca) di nuova posa, trasferiranno le informazioni di conteggio mediante un cavo F.O. dedicato STATO DI PROGETTO 1/2 17
18 Nell ambito dei lavori per la realizzazione del suddetto ACC-M, si procederà nell adeguamento dei Passaggi a Livello Verranno adeguate le distanze di segnalamento nei confronti delle Norme per l Ubicazione e Aspetto dei Segnali I Passaggi a Livello di Linea dove c erano sistemi di segnalamento tipo UNIFER verranno trasformati prendendo a riferimento lo schema della serie V300/444 Il sistema V305 esistente, comprendente i PL N 21 (Km ) e 22 (Km ), attualmente di tipo elettromeccanico, verrà convertito con l adozione della tecnologia statica equivalente a quella utilizzata nei PPM di stazione. Linea (Bologna) Casalecchio-Vignola I restanti sistemi di protezione PLL (Passaggi a Livello di Linea) realizzati secondo lo SdP V301 in tecnologia elettromeccanica, si interfacceranno con i rispettivi PPM mediante interposizione di appositi convertitori elettro-ottici, genericamente denominati cappelli elettronici, contenuti all interno del Posto Periferico Ridotto (cat. FS 845/041), che veicoleranno le condizioni relative alle relazioni con le stazioni limitrofe sfruttando la nuova dorsale in cavo a Fibre Ottiche, posata entro cunicolo affiorante. STATO DI PROGETTO 2/2 18
19 Procedura FER.D.PO.022- Messa in Servizio dei Sottosistemi Strutturali Il Processo di Messa in Servizio dei Sottosistemi Strutturali è attualmente regolato da una specifica procedura operativa del SGS di FER SCOPO è quello di standardizzare i processi di messa in servizio dei sottosistemi strutturali attuati da FER e la relativa documentazione di supporto, specificando ruoli e responsabilità dei soggetti coinvolti. CAMPO DI APPLICAZIONE si applica ogniqualvolta vengono apportate modifiche ai sottosistemi strutturali di terra della rete FER che impattano sui requisiti essenziali («Sicurezza», «Affidabilità e Disponibilità», «Salute», «Protezione dell ambiente», «Compatibilità tecnica» e «Accessibilità») e che pertanto richiedono uno specifico Processo di Messa in Servizio (MIS). 19
20 Il contesto Legislativo Il contesto Legislativo Europeo Direttiva Sicurezza 2004/49/CE Direttiva Interoperabilità 2008/57/CE Regolamento (UE) N. 402/2013 Regolamento (UE) n.1315/2013 sugli orientamenti dell'unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti Decisione 2014/880/UE Raccomandazione 2014/897/UE del 5 dicembre 2014 sugli aspetti relativi alla messa in servizio e all'uso di sottosistemi strutturali e veicoli a norma delle direttive 2008/57/CE e 2004/49/CE del Parlamento europeo e del Consiglio Direttiva Interoperabilità 797/2016/UE (4 pacchetto ferroviario) Decisione della Commissione 713/2010/UE (moduli per la verifica CE) Specifiche Tecniche di Interoperabilità (STI) Il contesto Legislativo Nazionale Dlgs. 10 agosto 2007 n. 162; Decreto Legislativo n (Attuazione direttive interoperabilità); Decreto ANSF n (Attribuzioni materia sicurezza + RCF) Linea Guida ANSF n
21 Direttiva 2008/57/CE disciplina le caratteristiche tecniche (progettazione, produzione e prove finali) dei sottosistemi e il processo di autorizzazione della messa in servizio degli stessi Vs Direttiva 2004/49/CE disciplina i soggetti che li utilizzano e si occupano della loro manutenzione Progettazione, Produzione e Prove Finali Caratteristiche Tecniche Norme di Esercizio/Manutenzione legate alla progettazione Conformità a STI Compatibilità Tecnica Integrazione Sicura Conformità a NTNN VR Secondo MCS Autorizzazione di Messa in Servizio Messa in Servizio, esercizio e Manutenzione Ritorni di Esperienza Disposizione e Processi del SGS Supervisione ANSF 21
22 Processi e Soggetti Coinvolti I PROCESSI ATTIVATI IN BASE AL TIPO D INTERVENTO PROCESSO DI MESSA IN SERVIZIO PROCESSO DI ANALISI E GESTIONE DEI RISCHI PROCESSO DI VERIFICA CE I SOGGETTI COINVOLTI Ansf Referente di Progetto (Responsabile del Processo) Organismi di Certificazione (NoBo/DeBo/CSM Assessor) Area Produzione (Gestore Infrastruttura) Area Tecnica(Direzione Tecnica) /Territoriale (DTP) Richiedente 22
23 Classificazione Intervento Nei casi di interventi che modificano le prestazioni del sottosistema si dovrà procedere come segue 23
24 Classificazione dell intervento Procedure di FER 24
25 Classificazione Intervento Casalecchio - Vignola Ristrutturazione: lavori importanti di modifica di un sottosistema o di una sua parte che migliora l insieme delle prestazioni del sottosistema. L intervento oggetto del fascicolo tecnico coinvolge principalmente il sottosistema CCS Comando, Controllo e Segnalamento, lasciando sostanzialmente inalterati i restanti sottosistemi 25
26 Analisi preliminare del rischio Modifica La modifica consiste nella realizzazione di un nuovo Apparato Centrale Computerizzato Multistazione (ACC-M), preposto al controllo della circolazione ferroviaria sull intera linea Casalecchio G.(e)- Vignola(i), in gestione a FER Ferrovie Emilia Romagna srl, e nell attrezzaggio SST-SCMT della suddetta linea Proponente Direttore Generale Gruppo di Sicurezza Incidenza sulla Sicurezza: SI Rilevanza: SI 26
27 Sequenza temporale Processo MIS: Intervento Importante Sottosistema CCS Comando, Controllo e Segnalamento CASALECCHIO-VIGNOLA Istanza Avvio Procedimento Tecnico per AMIS (Fascicolo Preliminare) DIC, 2017 Richiesta Parere Ansf Gen, 2018 Fascicolo Tecnico Feb, 2018 Richiesta AMIS Luglio, 2018 Circolare Attivazione Ago, 2018 MIS Ago, 2018 SETT Ott DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO Avvio Proc.Tecnico di Amis AMIS 16 ago 2018 Nulla Osta Sviluppo SSS 24 apr,
28 RICHIESTA AVVIO DEL PROCEDIMENTO TECNICO ANSF Dicembre 2017 Istanza di avvio Procedimento tecnico (propedeutico alla richiesta di AMIS) riguardante il rinnovo e la ristrutturazione di sottosistemi in esercizio di cui di cui all articolo 19 del D.lgs. 191/2010. Realizzazione di un nuovo Apparato Centrale Computerizzato Multistazione (ACC-M), preposto al controllo della circolazione ferroviaria sull intera linea Casalecchio G.(e)-Vignola(i) e nell attrezzaggio SST-SCMT della suddetta linea Allegati a) Fascicolo Tecnico Preliminare FER.F.FT.016 contenente la descrizione del progetto di ristrutturazione ed elaborati grafici in esso richiamati b) Rapporto di valutazione Italcertifer ITCF-C ATF-RA relativo alla completezza e alla pertinenza della normativa c) Evidenza della conformità a RCF d) Analisi preliminare del rischio FER.DV.016 e un Dossier di classificazione della modifica. DATI RELATIVI AL SOTTISISTEMA STRUTTURALE DA AUTORIZZARE Denominazione Linea Casalecchio Vignola L intervento coinvolge esclusivamente il sottosistema CCS Comando, Controllo e Segnalamento, lasciando inalterate le caratteristiche dei restanti sottosistemi in servizio. I limiti dell intervento sono così individuati: Segnale di protezione S22 (Km ) stazione di CASALECCHIO GARIBALDI Segnali di arresto al paraurti S.03/S.04 (Km ) stazione di VIGNOLA NEI suddetti limiti, si prevede il completo rifacimento degli apparati centrali di stazione e dei sistemi di Protezione dei Passaggi a Livello di Linea Costruttore: ECM NOBO-DEBO-VIS:Italcertifer 28
29 Inquadramento dell intervento: Il Fascicolo Preliminare 29
30 Avvio del Procedimento di richiesta di AMIS: il Fascicolo Tecnico Avvio Procedimento e Richiesta di Amis RdP 30
31 Sequenza temporale Processo REG.402/2013 Sottosistema CCS Comando, Controllo e Segnalamento CASALECCHIO-VIGNOLA SETT Ott DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO Nomina GdE sett,2017 Relazione Gestione dei Rischi Dic,2017 Incarico CSM Assessor Feb,2018 Valutazione Indipendente Mag,2018 Dossier di Accettazione Sicurezza Lug,
32 Sequenza temporale Processo Verifica CE Sottosistema CCS Comando, Controllo e Segnalamento CASALECCHIO-VIGNOLA Dichiarazione Verifica CE Ago,2018 SETT Ott DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO Incarico NoBo/VIS Gen,2018 Verifica Costruito Ago,2018 Esame Progetto Giu,2018 Certificato di Verifica 03 Ago,
33 Documentazione di Certificazione. Allegati Documentazione di Certificazione Nobo\Debo Dichiarazione Verifica CE RdP 33
34 Dichiarazione di Verifica CE Emessa da RdP Allegata alla Richiesta di Amis 34
35 SWITCH OFF e MIS Effettuazione dello switch-off dell impianto La messa in servizio può prevedere il passaggio senza soluzione di continuità dalla configurazione d origine alla nuova configurazione. Il Richiedente deve prevedere una procedura di migrazione (procedura di switch-off). La procedura di switch-off deve: individuare il responsabile del GI che ha delega alla messa in servizio; descrivere attività, ruoli e responsabilità; indicare le modalità di prova; giustificare che le attività dello switch-off non incidono sulle porzioni del sottosistema non interessate dallo switch-off. La procedura di switch-off è stata valutata dal NoBo/DeBo in termini di esaustività ed adeguatezza rispetto ai requisiti della LG ANSF. Gli assessor del NoBo/DeBo hanno presenziato alle attività di switch-off. Al termine di esse il NoBo/DeBo hanno espresso un parere sul buon esito delle attività. Il Richiedente ha comunicato ad ANSF entro 2 giorni dal termine attività: il parere formalizzato del NoBo/DeBo l atto del gestore dell Infrastruttura con cui il sottosistema è stato messo in servizio. 35
36 Piano Investimenti Casalecchio - Vignola ACCM-BLOCCO-SCMT Progettazione -VIS Passaggi a Livello di Stazione Passaggi a Livello di Linea
37 Grazie Angelo Rufino
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