2. interventi per l accessibilità ESTERNA, di tipo non strutturale e/o strutturali di ridotta entità (comunque non superiori agli euro).
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- Giulietta Ferrara
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1 Contributi del FRNA per interventi di adattamento dell ambiente domestico: linee guida sulle modalità di sperimentazione per l anno nel Distretto di Modena (All. 5, D.G.R. n. 1206/07) 1. FINALITA Gli interventi di adattamento dell ambiente domestico previsti dal FRNA non sono erogati a domanda, bensì rappresentano una opportunità, nell ambito del programma personalizzato per la persona non autosufficiente attivato dai servizi, al fine di rendere adeguata la vita a domicilio (parliamo nello specifico di accessibilità, libertà di movimento ed autogestione, attività di cura ed assistenza). Lo strumento di lavoro è il PAI (programma assistenziale individualizzato) finalizzato al mantenimento a domicilio; ed in linea con questa finalità si ritiene necessario che le procedure, gli interventi ed i tempi di erogazione siano i più brevi possibile e comunque congrui con l obiettivo del sostegno a domicilio. 2. INTERVENTI FINANZIABILI Gli interventi che possono essere finanziati, per alloggi di proprietà del beneficiario, o da questi in locazione, previo consenso del proprietario, riguardano specificatamente due categorie: 1. gli interventi che riguardano l INTERNO dell ambiente domestico, per migliorare l accessibilità e la mobilità e/o l attività di cura: di tipo strutturale o che prevedano l utilizzo di arredi, dispositivi, impianti, facilitatori, ausili e attrezzature purchè non finanziabili dal nomenclatore tariffario (DM 332/99); 2. interventi per l accessibilità ESTERNA, di tipo non strutturale e/o strutturali di ridotta entità (comunque non superiori agli euro). Non sono finanziabili interventi per ausili e attrezzature previste dal DM 332/99. Nel caso in cui sia necessaria la prescrizione di ausili, protesi, ortesi previsti da Nomenclatore Tariffario, è opportuno che vengano definiti percorsi socio-sanitari integrati, come richiamato dalla nota regionale numero del Inoltre non sono prevedibili sovrapposizioni con altre linee di finanziamento (L13/89, LR 29/97); in tal senso l Ufficio Comune, responsabile della gestione amministrativa del Fondo, dovrà provvedere a far sottoscrivere al beneficiario la dichiarazione di non richiedere altri contributi pena la restituzione del finanziamento ottenuto. Oltre a richiedere la dichiarazione del beneficiario, dovrà essere effettuato un controllo in merito ai contributi già erogati, oltre all analisi e al raccordo con le richieste ancore inevase degli altri canali di finanziamento. 1
2 3. BENEFICIARI Soggetti Disabili, con certificazione della condizione di handicap grave (art. 3 comma 3 della L. 104/92) e Soggetti Anziani, con valutazione di non autosufficienza da parte dell UVG ( es: Bina e altri strumenti) così come per l accesso alla rete dei servizi attualmente. Si conviene di non irrigidire lo strumento, pertanto l anziano, che non sarebbe riconosciuto non autosufficiente da parte dell UVG, ma con una disabilità pregressa certificata ai sensi dell art. 3, comma 3, L104/92, è da ritenersi soggetto beneficiario. 4. REQUISITI DI ACCESSO Attestazione di non autosufficienza (vedi punto 3) e soglia ISEE non superiore a euro 5. ENTITA DEL CONTRIBUTO Limite max di spesa ammissibile: euro (naturalmente il progetto di intervento può comportare una spesa superiore, ma la percentuale di contributo che viene concesso dovrà essere calcolata sulla cifra massima di Euro) Tetto massimo di contributo: euro Le Quote percentuali di contribuzione alla spesa sono definite in base all ISEE a. ISEE fino a 8.000: contributo del 90% sulla spesa sostenuta (contributo max: euro) b. I.S.E.E. da a : contributo del 70% sulla spesa sostenuta (contributo max: euro) c. I.S.E.E. da a : contributo del 50% sulla spesa sostenuta (contributo max: euro) d. I.S.E.E. da a : contributo del 40% sulla spesa sostenuta (contributo max: euro) Per situazioni eccezionali con esigenze particolari di dotazioni domotiche, e comunque in funzione di una valutazione complessiva del Servizio Sociale, il limite massimo di contributo erogabile è del 75% su un tetto massimo di spesa ammissibile di euro, per un progetto di intervento particolarmente complesso (le percentuali di contributo erogabili, differenziate in base all ISEE, vanno diminuite del 15% rispetto alle quote sopra indicate). Nel caso di carenza di risorse il criterio di priorità è definito dall ISEE. 2
3 Per particolari situazioni di marcato disagio economico, valutate ed evidenziate opportunamente in sede di PAI da parte del Servizio di riferimento, è eventualmente prevedibile anche la liquidazione anticipata del contributo all utente, al fine di consentire la tempestiva realizzazione dell intervento; oppure, in via del tutto eccezionale, la diretta liquidazione al fornitore/esecutore dell intervento, attraverso il Responsabile del Caso o l'amministratore di sostegno. Si suggerisce a tale riguardo un limite di di ISEE. 6. PROCEDURE PER L EROGAZIONE DEI CONTRIBUTI 6.1 STRUMENTI E MODALITA DI COMUNICAZIONE Si premettono all esplicitazione della procedura alcune riflessioni di carattere generale: 1. per rendere agevoli le modalità di comunicazione e raccordo tra i Servizi di riferimento ed il CAAD, è indispensabile che ciascun Polo individui un referente, quale unico interlocutore del CAAD; tale referente viene individuato nella figura del Coordinatore di Polo o suo incaricato. La modalità di comunicazione sarà garantita, almeno nella fase di avvio, attraverso l utilizzo delle schede già in uso per l attivazione delle consulenze CAAD. 2. ogni comunicazione da parte del CAAD, in merito al caso, sarà indirizzata al referente individuato che, unitamente al Responsabile del caso, curerà la restituzione mediata all utente beneficiario dell intervento. 3. nel corso di questo primo anno di sperimentazione potranno essere messi a punto, anche recependo indicazioni da parte della Regione, ulteriori strumenti per la registrazione ed il monitoraggio delle attività, condivisi all interno del Comitato di Pilotaggio. 4. è importante garantire che ai sopralluoghi effettuati dal CAAD partecipi il Referente del PAI/Responsabile del Caso, fatta salva l eventualità - a carattere eccezionale - di dovere comunque procedere per garantire una tempistica adeguata. 5. preso atto della complessità del percorso di valutazione di seguito illustrato, si ritiene opportuno che i servizi segnalino al CAAD le situazioni ragionevolmente ritenute idonee, per evitare inutili sovraccarichi dell Equipe. 6. si ritiene opportuno prendere in esame, tra le valutazioni per l accesso a questo percorso, anche le situazioni fin qui esaminate nei sopralluoghi svolti dalla Equipe del CAAD. 6.2 LA PROCEDURA 1. Quando nel PAI è prevista la necessità di interventi di adattamento dell ambiente domestico, i servizi socio-sanitari attivano e si avvalgono della consulenza tecnica del CAAD. Se ricorrono le condizioni di non autosufficienza e i limiti ISEE sopra descritti, è possibile prevedere nel PAI anche la proposta di contributi economici. 3
4 2. gli operatori del CAAD, in collegamento con il Responsabile del Caso, effettuano un sopralluogo e definiscono una ipotesi di intervento di massima per l adattamento dell ambiente domestico, utilizzando quale strumento una check-list ambienti. 3. il cittadino attiva privatamente i progettisti, gli artigiani, gli installatori di fiducia per l esecuzione dell intervento suggerito dal CAAD. 4. l equipe del CAAD analizza il progetto, il preventivo di spesa, le autorizzazioni amministrative eventualmente necessarie, e l eventuale consenso del proprietario. Effettua una valutazione di appropriatezza e congruità, identificando le spese ammissibili. Il CAAD trasmette i risultati della propria valutazione al Referente di Polo individuato ed invia contestuale comunicazione all Ufficio Comune. 5. l Ufficio Comune, previa valutazione positiva del CAAD di cui sopra, monitorate le risorse assegnate, approva la concessione del contributo ed impegna la relativa somma. La comunicazione al cittadino della concessione avviene attraverso il Responsabile del Caso 6. realizzato l intervento il CAAD provvede all accertamento dell esecuzione delle opere in conformità al progetto precedentemente valutato. La valutazione può prevedere anche un esito negativo. Il CAAD comunica l esito della sua valutazione al Referente di Polo individuato ed invia contestuale comunicazione all Ufficio Comune. 7. l Ufficio Comune, acquisita la valutazione della regolare esecuzione delle opere dal CAAD, liquida il contributo sulla base della documentazione di spesa (massimo entro 90 giorni dall accertamento della regolare esecuzione delle opere). Garantisce inoltre il flusso informativo per il monitoraggio a livello distrettuale e regionale. 4
5 6.3 FLOW CHART DEL PERCORSO Servizi territoriali Responsabili del Caso PAI una delle opportunità attivabili per favorire la permanenza al domicilio ed un sostegno al lavoro di assistenza e cura è oggi l accesso ai contributi FRNA, che consentono la realizzazione di: 1. interventi per l interno dell ambiente domestico 2. interventi per accessibilità esterna di ridotta entità Il Referente di Polo individuato effettua il monitoraggio complessivo del programma d attività; gestisce ed organizza i rapporti tra il CAAD ed i Servizi territoriali; gestisce i flussi informativi Il CAAD trasmette gli esiti del sopralluogo al Referente di Polo Al sopralluogo è presente il Responsabile del Caso Dopo il sopralluogo il CAAD realizza una ipotesi di intervento di massima, con indicazioni tecniche Il CAAD attiva l Equipe Multiprofessionale e programma il sopralluogo Il Referente di Polo attiva il Responsabile del Caso per la restituzione mediata degli esiti al cittadino L utente, sulla base del progetto di massima, attiva privatamente professionisti/tecnici di fiducia, che realizzano il progetto d intervento ed il preventivo di spesa Il Referente di Polo trasmette la relativa documentazione al CAAD Il CAAD invia comunicazione all Ufficio Comune, che sovrintende la gestione del Fondo, che approva la concessione del contributo e impegna le relative risorse. La comunicazione al cittadino della concessione del contributo avviene attraverso il Responsabile del Caso L Equipe Multiprofessionale valuta il progetto d intervento ed il preventivo di spesa, in riferimento all appropriatezza tecnicoprogettuale, all ammissibilità della spesa/intervento ed alla coerenza del preventivo con i costi di mercato. Trasmette gli esiti al Referente di Polo Il CAAD attiva l Equipe Multiprofessionale 5
6 Il cittadino dà avvio alla realizzazione degli interventi e comunica al Responsabile del Caso il completamento delle opere, trasmettendo la relativa documentazione di spesa Il Referente di Polo trasmette la documentazione al CAAD Il CAAD attiva l Equipe Multiprofessionale e programma il sopralluogo L Equipe Multiprofessionale del CAAD effettua il sopralluogo per verificare l esecuzione dell intervento e la conformità al progetto e comunica l esito al Referente di Polo e contestualmente all Ufficio Comune che provvedere alla liquidazione del contributo 7. IPOTESI DEI DATI INFORMATIVI MINIMI DA TRASMETTERE IN REGIONE: numero PAI contenenti interventi di adattamento ambiente domestico divisi per: area anziani, area disabilità, area gravissime disabilità acquisite DGR 2068/04 risorse totali del FRNA destinate a interventi di adattamento dell'ambiente domestico tempo medio di attesa per la realizzazione dell'intervento (gg intercorrenti tra la valutazione multidimensionale con stesura del PAI e la realizzazione dell'intervento) tempo medio di attesa per la liquidazione del contributo (gg intercorrenti tra l assegnazione del contributo e la liquidazione dello stesso dell'intervento) ammontare medio del contributo per persona entità degli interventi: divisi per fasce di spesa ammissibile effettuata: sino a euro, da a 8.000; oltre e per fascia di ISEE. numero situazioni che non hanno potuto beneficiare del contributo economico, pur in presenza di tutti gli altri requisiti, per superamento limite ISEE. Si propone inoltre la sperimentazione, nel corso dell anno, di modalità di raccolta dati più articolate e strutturate, da definirsi in sede di Comitato di Pilotaggio. 6
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