Riabilitazione implanto-protesica di un arcata mascellare mediante tecnologia Atlantis

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1 Riabilitazione implanto-protesica di un arcata mascellare mediante tecnologia Atlantis Andrea Tedesco*, Leonardo Franchini** Introduzione La paziente M. G. di anni 70, fumatrice, senza alcuna patologia sistemica, si è presentata alla nostra osservazione con la necessità di riabilitare protesicamente entrambe le arcate mascellari per problemi parodontali. Infatti all esame obiettivo abbiamo riscontrato la mobilità di tutti gli elementi residui, protesizzati con elementi in oro-ceramica ormai datati e con problemi estetici. A causa del riassorbimento osseo si evidenziava il margine protesico che, oltre ai suddetti inestetismi comportava accumulo di placca al gap tra protesi ed elementi dentari con conseguente infiammazione gengivale. Un indagine radiologica ci ha permesso * Libero professionista a Firenze. ** Titolare di Laboratorio odontotecnico a Firenze. Indirizzo per la corrispondenza: Andrea Tedesco Via Mattioli, Firenze tedescoandrea@virgilio.it di progettare un piano di trattamento definitivo e sottoporlo alla nostra paziente. Piano di trattamento La terapia implanto-protesica ha previsto l inserimento di 10 impianti Astra Tech OsseoSpeed e una riabilitazione protesica in oro-ceramica, supportata da abutment realizzati con tecnologia CAD/CAM Atlantis, che ha consentito di soddisfare le esigenze della paziente e raggiungere un buon compromesso estetico e funzionale del caso. Procedure chirurgiche e protesiche Dopo aver rilevato le impronte di studio, abbiamo pianificato l estrazione degli elementi ormai compromessi lasciando in situ soltanto gli elementi 1.3, 1.7 e 2.3, 2.7 come pilastri di provvisorio. Infatti non essendoci grave parodontopatia su tali elementi dentari, abbiamo rinunciato al carico immediato e, sfruttandone la posizione simmetrica, abbiamo potuto realizzare dei provvisori tali da poter evitare alla paziente il disagio per l attesa dei lunghi tempi di osteointegrazione. Quindi nel primo intervento abbiamo estratto i denti compromessi e, dopo aver rimosso le vecchie protesi, abbiamo inserito il primo provvisorio. Dopo circa 10 giorni abbiamo rimosso le suture e preso una seconda impronta che ci ha permesso di realizzare un secondo provvisorio più preciso ed estetico. Quindi l intervento chirurgico, a distanza di circa 1 mese, prevedeva l inserimento di 10 impianti Astra Tech OsseoSpeed tutti di diametro 3,5 e lunghezza 13 mm. In anestesia locale, dopo aver scolpito un lembo muco-periosteo a tutto spessore, sono stati inseriti gli impianti suddetti tutti con valore di torque pari a 35 Ncm. In fase chirurgica, ANNO 27 NUMERO 3bis speciale implantologia

2 Fig. 1 Opt preoperatoria. Fig. 2 Visione extraorale. Fig. 3 Visione intraorale prechirurgica. Fig. 4 Estrazione degli elementi dentari ad eccezione del 13, 17, 23 e 27. Fig. 5 Sutura. Fig. 6 Primo provvisorio. Fig. 7 Provvisorio in situ ancorato agli elementi dentari residui. Fig. 8 Dima chirurgica. 80 ANNO 27 NUMERO 3bis speciale implantologia 2011

3 a b c d e f Figg. 9a-f Fasi chirurgiche: a) verifica del parallelismo; b) inserimento impianti; c) Particolare mascherina chirurgica; d) verifica parallelismo; e) inserimento impianti; f) inserimento impianti. Fig. 10 Sutura. Fig. 11 Opt postoperatoria. Fig. 12 Provvisorio armato: visione occlusale. ANNO 27 NUMERO 3bis speciale implantologia

4 Fig. 13 Provvisorio armato. Fig. 14 Pilastri di guarigione. Fig. 15 Condizionamento tessuti molli. Fig. 16 Impronta. Fig. 17 Modello di lavoro. Fig. 18 Modelli con ceratura diagnostica per lavorazione CAD/CAM. Fig. 19 Virtual Abutment Design. Fig. 20 Atlantis Titanium abutment. Fig. 21 Particolare che evidenzia l individualizzazione rispetto al profilo di emergenza dei tessuti molli. 82 ANNO 27 NUMERO 3bis speciale implantologia 2011

5 Fig. 22 Struttura definitiva. Fig. 23 Lavoro definitivo in oro-ceramica. Fig. 24 Abutment Atlantis in situ. Fig. 27 Opt di controllo a 2 anni. Fig. 25 Lavoro definitivo. Fig. 26 Visione extraorale. per il corretto parallelismo degli impianti abbiamo utilizzato una dima chirurgica in resina. La paziente è stata dimessa con terapia antibiotica con Amoxicillina da 1 gr (1 compressa ogni 12 ore per 6 giorni). Dato che la paziente aveva un provvisorio ben adattato, abbiamo rimosso la sutura a una settimana circa e alla completa guarigione dei tessuti abbiamo realizzato un nuovo provvisorio questa volta rinforzato. A circa 6 mesi dall intervento, la seconda fase chirurgica prevedeva la rimozione delle viti tappo con l inserimento delle viti di guarigione e quindi una nuova rettifica del provvisorio. Successivamente, dopo aver estratto gli elementi dentari residui, abbiamo adattato il provvisorio direttamente sugli impianti inseriti utilizzando dei monconi provvisori. A questo punto, dopo circa 2 mesi, costruito un portaimpronte individuale, sono state rilevate le impronte di precisione con transfer a vite passante e, sfruttando la tecnologia CAD/CAM Atlantis, e in particolare il software VAD di elaborazione virtuale, abbiamo realizzato gli abutment definitivi individualizzati in titanio. La riabilitazione definitiva è stata realizzata in oro-ceramica. Risultati ottenuti Il controllo a distanza di 2 anni dal carico protesico mostra radiograficamente l ottimo mantenimento dei livelli di osso marginale, a conferma delle evidenze presenti in Letteratura, e uno stato di salute dei tessuti molli complessivamente sano. L integrazione estetica del manufatto protesico con i denti contigui soddisfa le aspettative della paziente, che si ritiene soddisfatta anche dal punto di vista del comfort funzionale. ANNO 27 NUMERO 3bis speciale implantologia

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