(relazione all incontro del 26 maggio 2012: Una mela al giorno: educazione alimentare a casa e a scuola)
|
|
- Graziana Nicoletti
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 IL DESIDERIO DI MANGIARE A SCUOLA: STORIA DI UN BAMBINO A RISCHIO DI SHOCK ANAFILATTICO PER ALIMENTI (relazione all incontro del 26 maggio 2012: Una mela al giorno: educazione alimentare a casa e a scuola) Ringrazio la dr.ssa Verweji dell invito a questo incontro e a raccontare la nostra esperienza. Sono il papà di un bambino che ora ha tre anni e mezzo e soffre di una forma grave di allergia ad alimenti e, in particolare, latte, noce e nocciola. Un anno fa abbiamo iscritto nostro figlio al 1 anno di scuola dell infanzia. Una scuola comunale. L'allergia alimentare grave è determinata da una ipersensibilità a determinati alimenti (i più diffusi: proteine del latte, uovo, frutta a guscio, grano, arachidi, pesce) dovuta a un meccanismo immunologico che comporta una reazione al contatto con l allergene. La reazione allergica può essere lieve (arrossamento, un po di prurito) ma può arrivare a livelli altissimi di gravità, fino appunto allo shock anafilattico, che è definibile una grave reazione allergica, immediata, sistemica, IgE mediata, che interessa almeno due organismi o apparati cutaneo, gastrointestinale, respiratorio, cardiovascolare, neurologico in rapida sequenza, potenzialmente letale. I sintomi, la cui velocità di insorgenza è direttamente proporzionale alla loro drammaticità, compaiono in un lasso di tempo variabile da pochi minuti a un massimo di due ore dall ingestione e talora anche dal solo contatto cutaneo o dalla sola inalazione di particelle allergeniche aereodiperse (come (da: Raccomandazioni per la gestione
2 del bambino allergico a Scuola, Commissione Federasma Onlus SIAIP per la tutela del bambino allergico). Il bambino allergico deve assolutamente evitare di entrare in contatto, ingerire o inalare le sostanze cui è allergico, perché per lui l allergene è un veleno. Ci si trova di fronte, quindi, a due questioni da affrontare: - la gestione dell evitamento - la gestione del soccorso in caso di reazione anafilattica Entrambi questi problemi assumono particolare rilevanza, e particolare criticità, in ambito scolastico LA GESTIONE DELL EVITAMENTO A SCUOLA La gestione del'evitamento a scuola è differente a seconda dell età dell alunno. L evitamento dell allergene deve essere considerato naturalmente con particolare attenzione al momento del pasto, ma non solo, perché il contatto, l inalazione o l ingestione possono avvenire anche in altri momenti o situazioni: 1 per la presenza di un alimento allergenico, 2 per il contatto con un soggetto contaminato da una sostanza allergenica (negli adolescenti allergici il bacio è un problema), 3 per la presenza di oggetti che contengono sostanze allergeniche (ad esempio matite o pastelli colorati, o detergenti, di cui è bene che siano sempre verificati i componenti).
3 Occorre, quindi, che vengano assunte una serie di misure preventive e precauzionali tali da evitare il più possibile che il soggetto allergico entri in contatto con l allergene. Per venire al momento del pasto, è evidente che bisogna che all alunno siano preparati cibi privi dell allergene e che nella filiera che va dalla scelta degli ingredienti, fino all assunzione del pasto non si devono verificare errori. Bisogna anche fare in modo che il momento della consumazione del pasto sia coretto: ad esempio, che non ci siano scambi di alimenti, o di posate. Tutto questo determina una differenziazione dell'alunno allergico rispetto agli altri e può comportare problemi di carattere psicologico e nella maturazione delle relazioni sociali. Due studi condotti in America, su bambini allergici, (uno dell Università del Mississippi Medical Center 1, l altro della Mount Sinai School of Medicine e della Fordham University, entrambe di New York 2, hanno evidenziato l esistenza del fenomeno del bullismo nei confronti dei bambini allergici: Il primo ha interessato 18 bambini, prevalentemente di età inferiore a 12 anni, 6 bambini su 18 (pari al 33%) erano stati oggetto di bullismo in diverse maniere: molestato, insultato, preso in giro o maltrattato fisicamente (spinte, colpi, strattoni). 1 FE8A2B7B5920} 2 eaf07c301393&ckey=43269b4c b26c-c727cfef242c&mkey={7de002a FE8A2B7B5920}
4 Alcuni erano stati bersagliati da lanci di cibo contenente l allergene. Il secondo ha indagato 111 famiglie riscontrando atti di bullismo nel 28,8% dei casi; in circa un terzo dei casi i genitori erano ignari della condizione di vittima dei loro figli. Gli atti di bullismo venivano compiuti principalmente nell ambiente scolastico ad opera di compagni di classe e coetanei, anche con la complicità di insegnanti. E' quindi necessario che il caso dell'alunno allergico sia gestito con attenzione anche sotto il profilo psicologico e relazionale. LA GESTIONE DEL SOCCORSO IN CASO DI REAZIONE ANAFILATTICA Nel caso di reazione anafilattica, a seconda della gravità, si deve intervenire con i cosiddetti farmaci salvavita, che si differenziano a seconda della gravità della reazione: antistaminici cortisonici broncodilatatori adrenalina (tramite il fastjekt, uno strumento autoiniettante e predosato) Di regola all'allergico grave viene prescritto di avere sempre con sé questi farmaci, che quindi devono essere presenti anche a scuola. In caso di shock anafilattico si deve immediatamente somministrare l adrenalina. Si deve provvedere a chiamare il 118, ma solo immediatamente dopo la somministrazione. La questione di chi deve farsi carico della somministrazione dei questi farmaci in orario scolastico è complessa e controversa, in assenza di uno specifico dato
5 normativo. Scuole e le ASL si basano sulle Raccomandazioni emesse nel 2005 congiuntamente da Ministero della Salute e Ministero dell'istruzione, che tracciano un percorso in cui, con il coinvolgimento di genitori, scuola, ASL, pediatra di base e medico specialista, si deve individuare fra il personale scolastico chi si fa carico della somministrazione. Si deve però tenere presente che questa disponibilità è solo su base volontaria e necessita della preventiva autorizzazione scritta da parte della ASL e dei genitori dell'alunno. In alcuni casi è stata disposta la presenza di un infermiere professionale, ma di regola questo avviene a seguito di sentenze o ordinanze di un Giudice investito della questione. Una ASL di Roma ha avviato da qualche anno alcuni presidi sanitari all'interno di alcune scuole frequentate da uno (o più) alunni allergici. In provincia di Milano, per quanto mi consta, un infermiere è presente in una scuola frequentata da un bambino allergico. ESPERIENZA DI MILANO Per quanto riguarda la somministrazione dei pasti esiste una procedura che prevede la richiesta di somministrazione della c.d. dieta sanitaria secondo una classificazione tipizzata oppure la c.d. dieta personalizzata se le necessità dell alunno non possono rientrare in nessuna delle diete tipizzate. Miano Ristorazione negli ultimi anni ha mostrato attenzione nei confronti degli
6 alunni celiaci e allergici. Mi riferisco all incarico di consulenza che era stato affidato su questi temi al Dott. Ortolani, anche se la consulenza è stata interrotta. Resta il fatto che una produzione centralizzata e su grandi numeri come quella vigente a Milano non è garanzia di sicurezza. Errori nella somministrazione di diete sanitarie e/o religiose si verificano: - a novembre 2011 a una bimba delle primarie, con dieta senza uova, vengono somministrate uova strapazzate - in un altra scuola, a ottobre, un alunno riceve un piatto di gnocchi di patate con sugo al pomodoro e grana: il ragazzo ha una dieta priva di solanacee e di formaggio. Alla scodellatrice non risultava e solo la solerzia dell insegnante ha evitato il peggio. - un alunno di prima elementare ha avuto una reazione allergica un quarto d ora dopo aver finito di mangiare, a ottobre - è di questi giorni una segnalazione di non conformità in dieta sanitaria da parte di una commissione mensa I genitori hanno individuato alcune criticità specifiche e in particolare il fatto che: - i genitori dei bambini con diete personalizzate non sono mai in possesso dei menù, - le educatrici delle scuole d infanzia non sempre sono in possesso dei menù, le insegnanti delle primarie non lo sono mai, - criticità nel trasporto, - c è carenza di varietà della dieta, - è necessario che i pasti vengano predisposti col controllo, oltre che del dietista, anche del nutrizionista.
7 Più a monte credo che però la prima questione / criticità sia data dalla selezione delle diete speciali e delle diete personalizzate. E evidente che un minor numero consente una produzione migliore e un migliore controllo. Le diete sanitarie e le diete personalizzate sono nell ordine delle migliaia ed è scontato chiedersi non solo se a tutte corrisponde una effettiva esigenza, ma anche quale sia l importanza della dieta differenziata per l alunno. Un esempio. un genitore scrive: abbiamo chiesto (con certificato medico) di escludere la patata almeno fino ai tre anni. Queste scelte vengono dettate soprattutto per evitare che il bambino mangi cibo di scarsa qualità, come quello procurato da MiRi. E evidente che la dieta personalizzata non corrisponde ad un effettiva esigenza dovuta a una patologia. MiRi non fa un controllo preliminare più accurato: è sufficiente il certificato del pediatra, con le conseguenza di cui sopra. Eppure le Linee Guida della Regione Lombardia per la Ristorazione Scolastica prevedono che: E fondamentale la certificazione di centri specialistici e la relativa prescrizione dietetica specifica. Da quando, nel Comune di Torino, hanno richiesto una decina d anni fa che le
8 prescrizioni di diete sanitarie fossero certificate da un medico specialista di un ente ospedaliero pubblico, le diete sanitarie sono calate ed è stato possibile lavorare in maniera più mirata su chi effettivamente ha questa necessità. Altra questione: dovrebbe essere consentito, studiando le opportune procedure, per chi ha una seria necessità di dieta sanitaria, di portare il pasto da casa (un esperimento di questo tipo dovrebbe essere avviato a settembre nel Comune di Sesto Fiorentino, ed è anche adottato negli Stati Uniti). Esiste già un modulo per questa evenienza, ma mi pare che non sia molto pubblicizzato e, per citare la nostra esperienza diretta, alla nostra reiterata richiesta di ricorrere a questa procedura non è mai stato dato nemmeno un riscontro. Pare che questa procedura viga solo per casi particolarissimi e che il pasto debba essere portato al momento della consumazione. Non può essere portato prima perché non ci sono le attrezzature idonee per la conservazione. Si dovrebbe lavorare per migliorare questa possibilità. CONCLUSIONI Quello che constato in generale è che c è sempre un motivo per cui la risposta alle esigenze dell alunno allergico è non si può fare. Il menù delle diete agli insegnanti: non si può perché il loro contratto non prevede che debbano controllare. Maggiore selezione sulle diete: non si può perché la certificazione del pediatra non è contestabile. I pasti da casa: non si può perché non c è un protocollo.
9 Oppure c è la legge sulla privacy, oppure, e parlo della somministrazione dei farmaci salvavita, il personale scolastico non può essere obbligato. Credo che di fondo ci sia una assenza di consapevolezza dell'entità e della portata del problema e di conseguenza manchi il giusto approccio: il problema viene o sminuito o ingigantito. Questo sia a livello degli operatori scolastici, sia a livello di enti. Per l esperienza diretta e attraverso i racconti di altri genitori, possiamo dire che si crea una vera e propria barriera, fin dal primo momento. Se è scuola d infanzia, ci si sente anche rispondere che la scuola dell infanzia non è scuola dell obbligo. E vero, ma allora voglio precisare che la frequentazione della scuola dell infanzia è un diritto, non un mero servizio, e che il servizio sanitario lo prevede la legge 833 del 1978 deve assicurare la tutela sanitaria che consenta la frequenza scolastica a partire dalla scuola materna. e che una recente ordinanza del Tribunale di Milano ha affermato che la frequentazione della scuola materna deve essere considerata un diritto fondamentale, al pari della frequentazione delle scuole superiori, a partire dalla primaria. Mentre a novembre 2011, a Milano, è stata siglata la convenzione fra Comune di Milano e ASL a valere per nidi e scuole d infanzia comunali, per adeguarsi alle raccomandazioni Moratti Storace del 2005, contemporaneamente a Torino si teneva un Convegno, organizzato dall Associazione ANGEA, in cui veniva illustrato il lavoro svolto in quel Comune, fra cui: - corsi di informazione e formazione tenuti da allergologi pediatri e rivolti a tutto il personale docente, che si ripetono ogni anno.
10 - lezioni nelle scuole sul tema dell allergia tenute da volontari della CRI e rivolti agli studenti / alunni. Questi corsi sono preparati e attuati mediante kit didattici predisposti a seconda della fascia di età cui si rivolgono, - somministrazione del pasto: lavoro di selezione delle diete sanitarie, di graduazione a seconda della gravità di ciascun singolo caso; analisi e verifica della filiera. La consapevolezza del problema è così scarsa che per il Comune di Milano un bambino con allergia grave e prescrizione dei farmaci può frequentare la scuola anche senza che questi farmaci siano presenti nella scuola e che qualcuno sia disponibile e autorizzato alla somministrazione. Si registra troppo spesso una mancanza di volontà a collaborare e dialogare per ottimizzare le misure di salvaguardia, dalla definizione delle misure precauzionali e delle misure d emergenza, alla corretta formazione e informazione. L esempio di Torino è lontano. Molto lontano. Continuo anche a pensare che questa disponibilità non c è perché non c è un lavoro alle spalle, da parte delle istituzioni, che porti ad avere consapevolezza di questa tematica. Io chiedo che la ASL organizzi corsi di formazione e informazione per gli insegnanti in tema di allergie, coinvolgendo esperti a partire da pediatri allergologi. Chiedo che si faccia un censimento per capire l entità del fenomeno, perché è un fenomeno più vasto di quanto non si creda e, soprattutto, un fenomeno in crescita.
11 Chiedo che si faccia riferimento alle esperienze migliori, quali Torino, o la Toscana, dove la convenzione che la Regione ha siglato con il Provveditorato è certamente all avanguardia, dal momento che prevede che non si debba individuare il personale che deve somministrare il farmaco solo fra il personale scolastico, ma, ove se ne riscontri la necessità, anche fra il personale sanitario. Chiedo che comunque la ASL si faccia carico responsabilmente della formazione del personale scolastico e che questa formazione, da una parte consista nella spiegazione di come e quando si somministra il farmaco, dall altra spieghi tutti gli aspetti dell allergia, compresi quelli di carattere psicologico e relazionale. Vorrei che ci fosse questa consapevolezza negli operatori, a tutti i livelli, che si devono occupare dei nostri figli e questo anche e soprattutto nel momento della somministrazione del pasto: Uno psicoterapeuta a cui abbiamo chiesto un parere ha avvertito nella sua relazione che: Il quotidiano confronto con gli altri bambini durante il momento del pasto consumato a scuola invece di essere un ulteriore e fondamentale momento di socializzazione e scambio comunicativo, rimarca ogni giorno una differenza rispetto ai compagni Ebbene, credo che invece bisognerebbe tradurre i limiti che derivano da questa affezione in un occasione preziosa di crescita per tutti, perché tutti, e non solo i bambini, imparino ad accettare la diversità, a convivere con essa e, soprattutto, ad appezzarla ed valorizzarla. Per poter rendere effettivi questi desideri, insieme ad altri genitori abbiamo creato
12 un Associazione: BAM! Bimbi Allergici a Milano 3, che dia voce e attenzione ai nostri figli. Grazie Paolo Scomazzon Presidente BAM! Bimbi Allergici a Milano 3 sito internet:
Comunicazione del rischio Sentiero docenti
Convegno Gli allergeni negli alimenti Roma 25 settembre 2013 Comunicazione del rischio Sentiero docenti Giulia Mascarello WP8 Strategie di comunicazione sui fattori di rischio di allergie alimentari U.O.
DettagliComune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
Comune di Figline Valdarno (Provincia di Firenze) REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 46 del 13.4.2010 ART. 1 FINALITA 1. Il servizio
DettagliComune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA
Comune di Airuno REGOLAMENTO SERVIZIO MENSA SCOLASTICA Deliberazione di Consiglio Comunale 31 25.09.2002 Approvazione Deliberazione di Consiglio Comunale 14 29.06.2005 Modifica Deliberazione di Consiglio
DettagliI dati sulla disabilità
I dati sulla disabilità In applicazione alla Legge 104/92 viene effettuato l accertamento della presenza di handicap in situazione di gravità. Complessivamente nell anno 2004 nella U.S.L. 5 sono stati
DettagliGIORNATA CON MENU SPECIALE FACCIAMO FESTA 30 GENNAIO 2014 Nelle scuole di Milano servite da Milano Ristorazione
GIORNATA CON MENU SPECIALE FACCIAMO FESTA 30 GENNAIO 2014 Nelle scuole di Milano servite da Milano Ristorazione Il prossimo 30 gennaio 2014 nelle scuole d infanzia, primarie e secondarie di Milano, in
DettagliLa manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti
La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA
1 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA ART. 1 OGGETTO E FINALITA DEL SERVIZIO Il servizio di refezione scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze. Il servizio
DettagliINTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)
INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO DI MENSA SCOLASTICA
Allegato delibera di C.C. n.6 del 10/04/ COMUNE DI GUSPINI Provincia di Cagliari Direzione Servizi Amministrativi Servizio Pubblica Istruzione, Cultura e Sport REGOLAMENTO SERVIZIO TRASPORTO SCOLASTICO
DettagliRICERCA SULLA PERCEZIONE DELLA VIOLENZA E SUGLI INTERVENTI SOCIALI NEL DISTRETTO 9
LE ONDE Onlus Via XX Settembre 57 90141 Palermo Tel. Fax +39091327973 e-mail leonde@tin.it UNIONE EUROPEA Fondo Sociale Europeo REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Progetto FSE n. 1999/IT.16.1.PO.011/6.08/7.2.4/015
DettagliSOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI A SCUOLA
ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE Galileo Galilei Via D. Menci, 1-52100 Arezzo - Tel. 05753131 - Fax 0575313206 E-mail: galilei@itis.arezzo.it; Sito Internet: http://www.itis.arezzo.it C.F.: 80002160515
DettagliCOMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA
COMUNE DI MONTICELLO D ALBA - Provincia di Cuneo- REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO MENSA SCOLASTICA APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 41 DEL 22/12/2010 MODIFICATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO
Dettaglida spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICO Area Igiene degli Alimenti e della Sicurezza Nutrizionale Servizio Igiene della Nutrizione da spreco a opportunità la gestione degli avanzi nelle ristorazione scolastica
DettagliREGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI
REGOLAMENTO APPLICATIVO PROGETTO BLSD CRI Il progetto BLSD CRI si pone come finalità la diffusione della cultura della rianimazione cardiopolmonare e delle competenze necessarie ad intervenire su persone
Dettagli"!2 2)10$03%404$ +#-+5 " 5" +"5! 7//!". *"/# ""#+!#2
"!2 2)10$03%404$!"#$%&&'($%) *#+!#,+!"-. +-#. +*"/..)0($0(1 "5!#+!# +#-+5 " 5"!!+6"!" "5! 7//!". *"/# ""#+!#2 +5! 6" 66"!- # #. "/ +! 6"!2%'$%0605"+6"!/!6"+!"-. #,!"/!!+!! ##/.!!#"!! # 5-!/! # +!" + +-!
DettagliSCHEDA DI RILEVAZIONE
Allegato 3 RICERCA: SCUOLA ED IMMIGRAZIONE SCHEDA DI RILEVAZIONE PROGETTO OSSERVATORIO PERMANENTE SULLA CONDIZIONE DEGLI IMMIGRATI E SULLO STATO DEI PROCESSI DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE NELLE REGIONI
DettagliPROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE
PROGETTO VIAGGI D ISTRUZIONE Anno scolastico 2011-2012 PREMESSA I Viaggi d Istruzione effettuati durante l anno scolastico sono iniziative integrative dell attività didattica e del percorso formativo dei
DettagliCOMUNE DI TAVERNERIO Regolamento Comunale della Mensa Scolastica
COMUNE DI TAVERNERIO Regolamento Comunale della Mensa Scolastica Art. 1 Finalità Il servizio di mensa scolastica è realizzato dal Comune nell ambito delle proprie competenze stabilite dalla legislazione
DettagliISTRUZIONI PER LE INSEGNANTI DI SOSTEGNO
Pag 1/5 INCONTRI DI INIZIO ANNO SCOLASTICO Al più presto il docente di sostegno, non appena assegnato a nuovi casi, dovrà curare alcuni incontri: Con il gruppo docente dell anno precedente Con i genitori
DettagliCIRC.8597/044 TORINO, 10 MAGGIO 2010 TO7.001.103 Ai Dirigenti scolastici delle scuole statali
1 CIRC.8597/044 TORINO, 10 MAGGIO 2010 TO7.001.103 Ai Dirigenti scolastici delle scuole statali Agli Uffici economali territoriali SEDI Oggetto: Scuole secondarie di I grado, primarie e per l infanzia
DettagliCONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)
CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma
DettagliISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO
ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI STRANIERI INDICE: PREMESSA 1. FINALITA 2. CONTENUTI 3. LA COMMISSIONE ACCOGLIENZA 4. PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA
DettagliQuestionario per le famiglie
Allegato Questionari di rilevazione Questionario per le famiglie Cari genitori, i Nidi e le Scuola dell infanzia, già da alcuni anni, sono impegnati in progetti di formazione e valutazione per il miglioramento
DettagliITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO
ITALIANO PONTE TRA LE CULTURE NEL MEDITERRANEO 1 PERCHÉ CONOSCERE L ITALIANO È UN PLUSVALORE? 2 Perché conoscere l italiano è un plusvalore? Un esempio dal Marocco Malika Eddakhch- docente di italianistica
DettagliCOMUNE DI SEZZE ISTITUZIONE COMITATO MENSA SCOLASTICA MODALITA DI CONTROLLO REFEZIONE SCOLASTICA
ART. 1 - Finalità COMUNE DI SEZZE ISTITUZIONE COMITATO MENSA SCOLASTICA MODALITA DI CONTROLLO REFEZIONE SCOLASTICA Il Comune di Sezze gestisce la mensa scolastica della scuola dell infanzia. Il Comune
DettagliREGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE ACCESSO E FRUIZIONE DEL SERVIZIO DI
COMUNE DI SAN FERDINANDO PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA AREA AMMINISTRATIVA- DEMOGRAFICA REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE ACCESSO E FRUIZIONE DEL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA PER LA SCUOLA DELL INFANZIA,
DettagliREGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA IC8 (Approvato dal Consiglio d Istituto nella seduta del 30/06/2015)
ISTITUTO COMPRENSIVO N. 8 VIA CA' SELVATICA,11-40123 BOLOGNA Tel 051333384 Fax 0516143898 Sito Web: http://www,ottovolante.org e-mail: comprensivo8@gmail.com boic85100g@istruzione.it REGOLAMENTO DELLA
DettagliREGOLAMENTO!ISCRIZIONI!A.S!2015/2016!
!,4128.635664,,01.560860L3268034M :AEDD@E5ADA,0.634 8ICAHEADDAADE@CA EC! SCUOLA dell INFANZIA REGOLAMENTO!ISCRIZIONI!A.S!2015/2016! Il Ministro dell Istruzione, Università e Ricerca ha emanato, in data
DettagliDIREZIONE DIDATTICA STATALE Viale Carlo Alberto dalla Chiesa, 1 Tel. 011/9882714 - fax 9829280- e-mail: toee17500q@istruzione.it 10088 VOLPIANO (TO)
DIREZIONE DIDATTICA STATALE Viale Carlo Alberto dalla Chiesa, 1 Tel. 011/9882714 - fax 9829280- e-mail: toee17500q@istruzione.it 10088 VOLPIANO (TO) Prot. n. 2484 Volpiano, 02.09.2013 Circ.n. 5 Agli insegnanti
DettagliCOMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP
ALLEGATO 1 COMMENTO ACCORDI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO DATORE LAVORO-RSPP Premessa. I corsi hanno una durata minima di 16 ore e a determinate condizioni e entro certi limiti (v. punto 4), è consentito
DettagliREGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA
COMUNE DI MARCIGNAGO Prov. Pavia REGOLAMENTO PER L EROGAZIONE DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 7 del 13.03.2006 INDICE ART.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO
DettagliALLERGIA ALIMENTARE: QUALI INTERVENTI DI PREVENZIONE E TERAPIA?
Assemblea Nazionale di Federsanità ANCI Torino, 6-7 dicembre 2007 PARTECIPARE AL PROGETTO SALUTE Stili di vita e generazioni ALLERGIA ALIMENTARE: QUALI INTERVENTI DI PREVENZIONE E TERAPIA? Dott.ssa Giovanna
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE
Pediatri di Famiglia ASL Monza e Brianza PROTOCOLLO D INTESA ASL / PEDIATRI DI FAMIGLIA / UFFICIO SCOLATICO PROVINCIALE PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI IN AMBITO SCOLASTICO Monza - Luglio 2009 1. PREMESSA
DettagliIS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI
IS DIR 09 ISTRUZIONE SICUREZZA DOCENTI I docenti non possono mettere a repentaglio la sicurezza degli alunni e devono pertanto: sorvegliare gli alunni conoscere e informare gli alunni loro affidati sulle
DettagliI colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.
I colloqui scuola-famiglia: le basi per una comunicazione efficace Dott.ssa Claudia Trombetta Psicologa e psicoterapeuta claudia.trombetta@email.it CTI Monza, 20 Novembre 2015 Prima parte: comprendere
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliPSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare
PSA: Laboratorio disciplinare di religione per gli insegnanti della scuola elementare Sottogruppo coordinato da Fortunata Capparo (verbale 2 incontro - 18 /11 2002) L ispettore Gandelli ha iniziato l incontro
DettagliLINEE GUIDA OPERATIVE Data: 03/04/09. PO_7.5DTerm SOMMINISTRAZIONE DIETE SPECIALI
PROCEDURA OPERATIVA PO_7.5DTerm SOMMINISTRAZIONE DIETE SPECIALI Pag. 1/8 INDICE 1. SCOPO 3 2. APPLICABILITÀ 3 3. MODALITÀ 3 3.1. Documentazione diete speciali 3 3.2. Verifica termobox 4 3.2.1. Diete sanitarie
DettagliComune di Morlupo Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA
Comune di Morlupo Provincia di Roma REGOLAMENTO COMUNALE PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA Approvato con delibera di consiglio comunale n 33 del 08.08.2007 INDICE Art. 1 Oggetto del servizio Art.
DettagliBES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI. 29/09/13 dott. V.Gullotta 1
BES tra normativa e. BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI 29/09/13 dott. V.Gullotta 1 le politiche di inclusione scolastica Il modello italiano di inclusione scolastica è assunto a punto di riferimento in Europa
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliÈ adottato e posto n vigore Il seguente
STATUTO E REGOLAMENTO PER LA FORMAZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO SCIENTIFICO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DI CORSI DA PARTE DI VILLA SERENA S.P.A. PROVIDER E.C.M. ACCREDITATA PROVVISORIAMENTE
DettagliProtocollo d intesa per la somministrazione di farmaci in ambito scolastico
Protocollo d intesa per la somministrazione di farmaci in ambito scolastico Premessa Gli studenti che frequentano ogni ordine e grado di scuola, a causa di patologie acute o croniche, possono avere la
DettagliCampobasso. E, p.c. Alla Dott.ssa Loredana Paolozzi Responsabile della Gestione Amministrativo -Contabile del Progetto Obesità
Campobasso Dipartimento di Prevenzione lì, 13/4/2010 U.O.C. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Prot: 3324 Rif. Nota n. Oggetto: Piano Regionale della Prevenzione: Relazione sintetica, con riferimento
DettagliGESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP
ISTITUTO COMPRENSIVO E. CURTI GEMONIO Pagina 1 di 6 GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP Entro i termini e i criteri previsti dalla legge, sulla base del numero di
DettagliCOMUNE DI CASALBORGONE (Provincia di Torino) CAP. 10020 Tel. 011 91.74.302 Fax 011 91.85.007 e-mail: info@comune.casalborgone.to.
COMUNE DI CASALBORGONE (Provincia di Torino) CAP. 10020 Tel. 011 91.74.302 Fax 011 91.85.007 e-mail: info@comune.casalborgone.to.it REGOLAMENTO PER I SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE APPROVATO CON DELIBERAZIONE
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA
COMUNE di PORTO MANTOVANO REGOLAMENTO COMUNALE DI COMMISSIONE MENSA Approvato con Deliberazione Consiglio Comunale n. del 2 Art. 1 - Finalità La Commissione Mensa ha la finalità di favorire la partecipazione,
DettagliWORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO A SCUOLA Strumenti per lavorare come psicologo nella scuola 10/24 maggio 2013
Centro di psicologia per la Famiglia Il Nido e il Volo Consulenza psicologica infanzia adolescenza e età edulta Via dei Furi, 43 Roma (M Porta Furba) WORKSHOP FORMATIVO PER PSICOLOGI LO SPORTELLO DI ASCOLTO
DettagliSERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO
COMUNE DI RAVENNA ISTITUZIONE ISTRUZIONE E INFANZIA SERVIZIO DIRITTO ALLO STUDIO SISTEMA DI MONITORAGGIO PER IL CONTROLLO DELLA QUALITA DEL SERVIZIO DI RISTORAZIONE SCOLASTICA PRESSO NIDI D'INFANZIA, SCUOLE
DettagliFAQ PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE
FAQ PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE 1. Quando si possono presentare le domande? Le domande possono essere presentate durante tutto l anno, ma le graduatorie vengono fatte due volte l anno: con le domande presentate
DettagliGESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI
Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008
DettagliSCUOLA DELL INFANZIA CATERINA CITTADINI SUORE ORSOLINE DI SOMASCA VIA GRAN PARADISO, 31 00139 ROMA. Regolamento interno
SCUOLADELL INFANZIA CATERINACITTADINI SUOREORSOLINEDISOMASCA VIAGRANPARADISO,31 00139ROMA Regolamento interno REGOLAMENTO INTERNO PER LA SCUOLA DELL INFANZIA E PATTO SOCIALE DI CORRESPONSABILITA TRA SCUOLA
DettagliCittà di Ispica Prov. di Ragusa
Città di Ispica Prov. di Ragusa REGOLAMENTO SULL AFFIDO FAMILIARE DI MINORI Art. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori per
DettagliProgetto: Cucina e salute
Progetto: Cucina e salute Presentazione Spesso per motivi di salute siamo costretti a limitare o evitare del tutto certi alimenti: grassi animali, uova, zucchero, latte e formaggi, carni rosse Sicuramente
DettagliPROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE FINALITA Il presente documento denominato Protocollo di Accoglienza è un documento che nasce da una più dettagliata esigenza d informazione relativamente all
DettagliL OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario
L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA Il Servizio di Integrazione Scolastica
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
DettagliLa solidarietà entra nella Dichiarazione dei Redditi: DONA il 5 X 1000
La solidarietà entra nella Dichiarazione dei Redditi: DONA il 5 X 1000 La legge finanziaria ha previsto anche per quest anno la destinazione in base alla scelta del contribuente di una quota pari al 5
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliCOMUNE DI REGGELLO (Provincia di Firenze)
GARA D APPALTO PER L AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE DEI SERVIZI SCOLASTICI DI PRE SCUOLA E POST SCUOLA 4.09.20-30.06.204 CIG. 3570808D3 ALLEGATO DESCRIZIONE SERVIZI PRE E POST SCUOLA E SITUAZIONE A.S. 20/202
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliIl ruolo del chimico per la sicurezza ambientale
ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze
DettagliUfficio Scolastico Regionale per l Abruzzo. Rapporto dal Questionari Studenti
Rapporto dal Questionari Studenti SCUOLA xxxxxxxxx Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il questionario studenti ha lo scopo di indagare alcuni aspetti considerati rilevanti per assicurare il benessere
DettagliIL PRIMO SOCCORSO QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
IL PRIMO SOCCORSO NELLE SCUOLE QUALI REGOLE RISPETTARE DALLA FORMAZIONE DEL PERSONALE AI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE LE NORME DEL D.M. 388/03 LE RESPONSABILITA DEL PERSONALE SCOLASTICO PRESENZA
DettagliDisturbi Specifici dell Apprendimento
Disturbi Specifici dell Apprendimento Nuove norme in materia di segnalazione Intervento al collegio del 07/05/2013 Prima della legge 170 Una serie di circolari che mirano all inclusione scolastica riconoscendo
DettagliAlessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma LA COPPIA NON PUO FARE A MENO DI RICONOSCERE E ACCETTARE CHE L ALTRO E UN TU E COME TALE RAPPRESENTA NON UN OGGETTO DA MANIPOLARE
DettagliN. 423 DEL 09.09.2008
N. 423 DEL 09.09.2008 ASILI NIDO - APPROVAZIONE PROGETTO PER L INSERIMENTO DI BAMBINI CON DISABILITÀ NEGLI ASILI NIDO COMUNALI - ANNO SCOLASTICO 2008/2009 LA GIUNTA COMUNALE Vista la Legge Regionale 27/94
DettagliSISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive
SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare
DettagliI.Ri.Fo.R. Regionale Toscano Onlus. Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici Analisi dei fabbisogni per la formazione di Trascrittori testi in braille, ingranditi ed elettronici
DettagliAlcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri
Città di Torino Divisione Servizi Educativi Settore Integrazione educativa Alcuni dati sui servizi educativi a favore dei minori stranieri a cura di Carla Bonino Gli interventi che la Divisione Servizi
DettagliPotenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI
Potenza 18.04.2013 Prot. 2206 AI DIRIGENTI SCOLASTICI LORO SEDI OGGETTO: CORSI DI FORMAZIONE SULLA SICUREZZA PER LAVORATORI, PREPOSTI, DIRIGENTI - ART. 37 D. LGS. 81/08 Accordi Stato Regioni del 21 dicembre
DettagliDa dove nasce l idea dei video
Da dove nasce l idea dei video Per anni abbiamo incontrato i potenziali clienti presso le loro sedi, come la tradizione commerciale vuole. L incontro nasce con una telefonata che il consulente fa a chi
DettagliREGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE
REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria
DettagliMille menùper una grande città
Mille menùper una grande città Dott.sa Alessandra Palomba SIAN AUSL Reggio Emilia Non solo per la determina regionale per migliorare la vita dei soggetti celiaci La DETERMINA n. 16963 del 29/12/2011 riguarda
DettagliResoconto «scuola in movimento» per l'anno scolastico 2014/15
14/12/2015 Resoconto «scuola in movimento» per l'anno scolastico 2014/15 Strutture diurne «scuola in movimento» è un programma di portata nazionale dell Ufficio federale dello sport UFPSO volto a promuovere
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO 10 VICENZA
ISTITUTO COMPRENSIVO 10 VICENZA Scuola dell infanzia Carlo Collodi REGOLAMENTO DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI La scuola è un ambiente educativo sereno, governato dal rispetto dei diritti e dei doveri di ognuno.
DettagliProgetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti
Progetto LLP-LDV-TOI-09-IT-0448 ValeRIA Valutare la relazione tra insegnamenti e apprendimenti Il docente agli occhi dello studente Due scuole partner hanno somministrato il questionario Il docente agli
DettagliOGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE
OGGETTO TRASPORTO ASSISTITO PER IL TRASFERIMENTO AD ALTRO OSPEDALE QUESITO (posto in data 2 giugno 2010) A quale medico spetta, per legge, l accompagnamento di un malato durante il trasporto da un ospedale
DettagliPiazza Mercoledì 1234, 45678 Roma. Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89. www.adatum.com
Piazza Mercoledì 1234, 45678 Roma Tel. 012 34 56 78 Fax 123 45 67 89 www.adatum.com Sommario Introduzione... 3 Qual è lo scopo del progetto?... 4 A chi è rivolto l intervento?... 5 Come si articolerà il
DettagliREGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA
REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA Adottato con delibera del Consiglio Comunale n. 18 del 21/07/2010 1/7 TITOLO PRIMO SERVIZIO DI REFEZIONE SCOLASTICA.. pag.3 Art. 1 - FINALITA' DEL SERVIZIO
DettagliIl progetto di vita: la funzione del docente
L orientamento dove essere effettuato considerando le caratteristiche cognitive e comportamentali dell alunno la disabilità le competenze acquisite gli interessi e le predisposizioni personali e non ultimo
DettagliSvolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno)
1 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (Argomento n. 3 all ordine del giorno) Passiamo alla trattazione della: ITR/1037/QT, in data 19 novembre 2010, a firma dei Consiglieri Spreafico, Pizzul,
DettagliIntesa tra. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Federazione Regionale Toscana. sulle certificazioni mediche
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana Prot. 109 degli Ordini dei Medici della Toscana Prot. 128 Firenze, 8 gennaio 2015 Intesa tra Ministero
DettagliN. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30
PIANO ANNUALE PER L'INCLUSIVITÀ (PAI) Istituto Tecnico "F. Viganò" Anno scolastico 204/205 N. totale alunni frequentanti: 770 Classe/Sezione ^A ^B ^C ^D ^E ^F ^G ^H ^I 2^A 2^B 2^C 2^D 2^E 2^F N. alunni
DettagliREGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI
REGOLAMENTO ASSEGNAZIONE FONDI PER PROGETTI DI INTEGRAZIONE RIVOLTI A STUDENTI DISABILI 1 Art. 1 oggetto 1.1 - Il presente Regolamento disciplina l assegnazione, agli Istituti secondari di secondo grado
DettagliBisogni Educativi Speciali
Bisogni Educativi Speciali BES, tre grandi sotto-categorie: disabilità; disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. CHE FARE? Di Lucia ZANELLATO Disturbi Evolutivi
Dettagliwww.aiditalia.org 23/03/2012 Anna Perrone Presidente AID Brindisi Responsabile Coordinamento Regionale Puglia
www.aiditalia.org 2 Conoscere e affrontare i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) Illustrazione delle attività e presentazione dell Associazione Italiana Dislessia Leggi e normative 3 Responsabile
DettagliL intelligenza numerica
L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può
DettagliISTITUTO ONNICOMPRENSIVO CELANO REGOLAMENTO PER L USO DEI CELLULARI E DEI DISPOSITIVI MOBILI
ISTITUTO ONNICOMPRENSIVO CELANO REGOLAMENTO PER L USO DEI CELLULARI E DEI DISPOSITIVI MOBILI Adottato dal Commissario Straordinario con delibera n. 7 del 11/09/2015 INDICE Art. 1 - Soggetti Art. 2 Modalità
DettagliNota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali
Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2012 13 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 23.4.2013 1. Premessa A titolo di
DettagliIl volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi
Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale
DettagliASSERTIVITA = BUONA AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE 24/09/2013 DOTT.SSA GOZZOLI CATERINA 1
ASSERTIVITA = BUONA AUTOSTIMA E MOTIVAZIONE 24/09/2013 DOTT.SSA GOZZOLI CATERINA 1 AUTOSTIMA 24/09/2013 DOTT.SSA GOZZOLI CATERINA 2 L'autostima è il processo soggettivo e duraturo che porta il soggetto
DettagliN. identificativo progetto: IZS SA 08/09 RC. Sicurezza alimentare: garanzie e informazioni sulla presenza di sostanze allergeniche negli alimenti
N. identificativo progetto: IZS SA 08/09 RC Sicurezza alimentare: garanzie e informazioni sulla presenza di sostanze allergeniche negli alimenti Relatori: Dr.ssa M.R. Mancuso Dr.ssa B. Soro Sviluppo di
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliCosa sono i Bisogni Educativi Speciali?
Pagina 1 di 5 Cosa sono i Bisogni Educativi Speciali? I BES sono le necessità di tutti quelli alunni che presentano delle particolarità che impediscono il loro normale apprendimento e richiedono interventi
DettagliREGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE.
REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE MENSA COMUNALE. Approvato con deliberazione di C.C. n. 30 del 27.3.1998 Modificato con deliberazioni di C.C.: n. 49 del 29.5.1998 n.
DettagliNozioni generali. Principali forme di trattamento
tano essere di vitale importanza per il benessere psicofisico del paziente, pertanto vale sempre la pena impegnarsi, anche quando la sindrome non venga diagnosticata subito dopo la nascita. Principali
DettagliINTEGRAZIONE PROTOCOLLO INTESA alunni con disabilità nella provincia di Vicenza. DEFINIZIONE INTERVENTI a favore degli alunni con Autismo e DGS
INTEGRAZIONE PROTOCOLLO INTESA alunni con disabilità nella provincia di Vicenza DEFINIZIONE INTERVENTI a favore degli alunni con Autismo e DGS 4 Novembre 2013 1 DATI PROVINCIALI DISABILITÀ DISTURBI GENERALIZZATI
DettagliCIRCOLARE N. 157 A TUTTI I GENITORI DELLE FUTURE CLASSI DALLA SECONDA ALLA QUINTA SCUOLA PRIMARIA A.S. 2014/2015
ISTITUTO COMPRENSIVO DI VIA MONTEBELLO Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria, Scuola Secondaria di I grado Via Montebello, 18/a - 43123 Parma Tel. 0521 252877 fax 0521 962435 Cod. Fisc. 80010890343 C.M.
DettagliPROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO A.S. 2015/16
PROGETTO ALTERNANZA SCUOLA LAVORO A.S. 2015/16 Cos è A.S.L. e confronto con lo stage A.S.L.= METODOLOGIA DIDATTICA (decreto legislativo77/2005) A.S.L. = strumento che offre l opportunità di apprendere
Dettagli