CARTA DEI SERVIZI UEPE. Uffici Esecuzione Penale Esterna MARCHE

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "CARTA DEI SERVIZI UEPE. Uffici Esecuzione Penale Esterna MARCHE"

Transcript

1 PROGETTO RIPROVA UEPE CARTA DEI SERVIZI UEPE Uffici Esecuzione Penale Esterna MARCHE Ministero Della Giustizia Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Provveditorato Regionale Marche 1

2 CChhee cc oo ss èè ll l UUFFFFIICCIIOO DDEELLLL EESSEECCUUZZIIOONNEE PPEENNAALLEE EESSTTEERRNNAA L UEPE, Ufficio Esecuzione Penale Esterna, è l Ufficio periferico del Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia. Ha il compito di favorire il reinserimento sociale delle persone che hanno subito una condanna definitiva, recuperando la dimensione della legalità e contribuendo alla sicurezza sociale, nel rispetto dei principi sanciti dalla Costituzione Italiana. L UEPE garantisce all utente un servizio improntato al rispetto della persona nella sua dignità e unicità, orientato allo sviluppo delle sue potenzialità e all assunzione di scelte autonome e responsabili. Le funzioni dell UEPE coniugano le richieste di sicurezza sociale e nel contempo di umanizzazione della pena, quindi di difesa sociale e di trattamento socio-educativo delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà A tal fine gli operatori dell UEPE mettono al servizio degli utenti le proprie competenze professionali garantendo tempestività e continuità degli interventi, in collaborazione con i servizi del territorio. Nella Regione Marche esistono due UEPE, uno ad Ancona, competente sul territorio delle province di Ancona e Pesaro Urbino, ed uno a Macerata, competente sul territorio delle province di Macerata e Ascoli Piceno. 2

3 ORGANIGRAMMA DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA M I N I S T E R O D E L LA G I U S T I Z I A DIPARTIMENTO AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA UFFICIO DEL CAPO DEL DIPARTIMENTO CAPO DEL DIPARTIMENTO Direzione Generale del Personale e della Formazione Istituto Superiore di Studi Penitenziari Direzione Generale per il Bilancio e della Contabilità Direzione Generale delle Risorse Materiali, dei Beni e dei Servizi Direzione Generale dei Detenuti e Del Trattamento Direzione Generale Dell Esecuzione Penale Esterna Istituti Penitenziari Regione Marche n.7 PRAP REGIONALE - MARCHE UEPE PRAP UEPE ANCONA- PESARO URBINO UEPE MACERATA- ASCOLI PICENO 3

4 La Carta dei Servizi La Carta dei Servizi è un documento informativo, rivolto ai cittadini/utenti, attraverso il quale l UEPE dichiara quali sono i servizi erogati, i principi fondamentali in base ai quali vengono erogate le prestazioni professionali e lo modalità di accesso al servizio. La Carta dei Servizi rappresenta uno degli strumenti di gestione della qualità dei servizi pubblici a disposizione delle Amministrazioni ed è il risultato di un processo attivo e permanente che si costruisce con la partecipazione e il coinvolgimento dell utente/cittadino, nonché degli altri attori coinvolti. 4

5 L Utente dell UEPE Gli utenti degli UEPE della Regione Marche sono cittadini maggiorenni che hanno subito una condanna penale, residenti o domiciliati nella Regione Marche. Si distinguono in: PERSONE IN ESECUZIONE PENALE ESTERNA, sottoposte alle seguenti misure: Misure alternative alla detenzione (affidamento in prova al servizio sociale, detenzione domiciliare, semilibertà) Misura di sicurezza della libertà vigilata Sanzioni sostitutive della detenzione(semidetenzione, libertà controllata, lavoro sostitutivo) PERSONE CONDANNATE IN STATO DI LIBERTA, In attesa di udienza del competente Tribunale di Sorveglianza per la concessione di eventuale misura alternativa alla detenzione. PERSONE DETENUTE IN ISTITUTO PENITENZIARIO Detenuti condannati con sentenza definitiva Detenuti imputati in attesa di giudizio Detenuti in permesso premio Detenuti ammessi al lavoro all esterno PERSONE CHE HANNO CONCLUSO LA PENA Bisognose di assistenza post-penitenziaria al fini del reinserimento sociale. 5

6 Gli interventi professionali dell Assistente Sociale L Assistente Sociale dell UEPE, nell esercizio delle sue funzioni, attua i seguenti interventi: 1) Svolge, su richiesta dell Autorità Giudiziaria, le inchieste utili a fornire i dati per l applicazione, la modificazione, la proroga e la revoca delle misure di sicurezza. 2) Svolge le indagini socio - familiari per l applicazione delle misure alternative alla detenzione ai condannati. 3) Propone all Autorità Giudiziaria il programma di trattamento da applicare ai condannati che chiedono la misura alternativa dell affidamento in prova e/o della detenzione domiciliare. 4) Controlla l esecuzione dei programmi da parte degli ammessi alle misure alternative alla detenzione mediante interventi di aiuto e controllo. 5) Presta attività di consulenza agli Istituti Penitenziari per favorire il buon esito del trattamento penitenziario. 6) Svolge segretariato sociale 7) Fornisce assistenza familiare e post penitenziaria 8) Partecipa ai processi di progettazione a favore dell inclusione sociale con i diversi attori sociali. Gli strumenti tecnico- professionali dell Assistente Sociale Colloqui individuali e familiari Visite domiciliari Verifiche lavorative Relazioni socio familiari Relazioni sull andamento delle misure Lavoro di équipe Lavoro di rete con i servizi territoriali 6

7 I PRINCIPI Gli UEPE aderiscono agli standards di qualità fissati a livello nazionale, garantendo oggettività e uniformità di interventi. Assicurano all utente un servizio improntato al rispetto della persona nella sua dignità e unicità, orientato allo sviluppo delle sue potenzialità e all assunzione di scelte autonome e responsabili. Alle persone che accedono all UEPE sono, quindi, garantiti i seguenti principi: 1. Rispetto della persona 2. Uguaglianza imparzialità 3. Autodeterminazione e promozione della persona 4. Partecipazione 5. Non giudizio 6. Accoglienza 7. Accessibilità 8. Riservatezza delle informazioni 9. Professionalità 10. Trasparenza delle decisioni 11. Tempestività 12. Continuità 13. Servizio integrato con le altre realtà del territorio 7

8 Relazioni con l esterno I servizi con i quali collabora l UEPE nello svolgimento dei suoi compiti istituzionali sono: Magistratura di Sorveglianza Istituti Penitenziari Uffici Giudiziari Servizi Sociali Territoriali Comunità Terapeutiche Servizi socio-sanitari dell Asur Cooperative Sociali Forze dell Ordine Regione Provincia Comune Imprese Studi legali Studi Commerciali Università Degli Studi Organizzazione di volontariato 8

9 UEPE ANCONA- PESARO URBINO INFORMAZIONI Sede Via Mamiani Ancona tel fax Competenza territoriale Province di Ancona e Pesaro Urbino. Come raggiungere l UEPE di Ancona Pesaro Urbino L Ufficio è raggiungibile: dalla stazione ferroviaria con le linee bus urbane 1/3, 1/4 direzione centro; dall uscita A14 Ancona Nord, seguendo le indicazioni per Ancona porto; dall uscita A14 Ancona Sud, seguendo le indicazioni per Ancona porto. Orario di ricevimento del pubblico L Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Ancona Pesaro Urbino riceve il pubblico: - dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.00; - il martedì e il giovedì dalle alle

10 UEPE MACERATA-ASCOLI PICENO INFORMAZIONI Sede Via Weiden n Macerata tel fax Competenza territoriale Province di Macerata e Ascoli Piceno. Come raggiungere l UEPE di Macerata L Ufficio è raggiungibile: dalla stazione ferroviaria con le linee urbane direzione ospedale dall uscita A14 Civitanova Marche seguendo le indicazioni per Macerata Sud/Corridonia e quindi Macerata centro, poi direzione Ospedale e Tribunale. Orario di ricevimento del pubblico L Ufficio di esecuzione penale esterna di Macerata- Ascoli Piceno riceve il pubblico: - dal lunedì al sabato dalle ore 9.00 alle 13.30; - il martedì e il giovedì dalle alle

11 RIFERIMENTI LEGISLATIVI LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA LEGGE 26 LUGLIO 1975, N. 354 e successive modificazioni Norme sull Ordinamento Penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 30 GIUGNO 2000, N. 230 Regolamento recante norme sull ordinamento penitenziario e sulle misure privative e limitative della libertà LEGGE 27 LUGLIO 2005,N. 154 Delega la governo per la disciplina dell ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria art. 3 (Esecuzione Penale Esterna) LEGGE 07 AGOSTO 1990, N. 241 e s.m.i. Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato dei servizi sociali LEGGE 24 NOVEMBRE 1981, N. 689 Modifiche al sistema penale 11

12 ISTITUTI PENITENZIARI REGIONE MARCHE Casa Circondariale di Ancona, Via Montecavallo n. 73/A Ancona TEL. 071/ fax 071/ Casa di Reclusione Ancona - Barcaglione Via Colle Ameno n Ancona TEL. 71/ fax 071/ e- mail: cr.ancona@giustizia.it Casa Circondariale di Pesaro Strada Fontesecco n. 88, Pesaro TEL. 0721/ fax 0721/ e -mail: cc.pesaro@giustizia.it Casa Mandamentale di Macerata Feltria Via Abradesse, 7 Macerata Feltria TEL. E fax 0722/74120 Casa di Reclusione di Fossombrone Viale Leopardi n Fossombrone TEL. 0721/ fax 0721/ cr.fossombrone@giustizia.it Casa Circondariale Ascoli Piceno Via Navicella 218 Marino del Tronto (Ascoli P.) tel. 0736/ fax 0736/ e mail: cc.ascolipiceno@giustizia.it Casa di Reclusione di Fermo Viale XX Giugno, 1 Fermo TEL. 0734/ fax 0734/ e -mail: cr.fermo@giustizia.it Casa Circondariale di Camerino Via Sparapani n Camerino (MC) TEL. 0737/ fax 0737/ cc.camerino@giustizia.it 12

13 GLOSSARIO Affidamento in prova al Servizio Sociale Misura alternativa alla detenzione prevista dall art. 47 dell Ordinamento Penitenziario alla quale possono essere ammessi condannati con una pena ( o un residuo pena) non superiore ai tre anni. Comporta l osservanza di prescrizioni stabilite dalla Magistratura di Sorveglianza. Assistenza post-penitenziaria Interventi dell Uepe in collaborazione con gli Enti Territoriali volti a favorire il reinserimento sociale degli ex detenuti ed ex internati. Cooperative sociali Imprese associative fondate con lo scopo di sostenere la promozione umana e l'integrazione sociale e lavorativa dei cittadini appartenenti alle cosiddette categorie svantaggiate (ex detenuti, disabili, ragazze-madri ecc.). Detenzione domiciliare Misura alternativa che consente al condannato che si trova in particolari condizioni giuridiche, di salute e familiari, di scontare la pena presso la propria abitazione, ovvero in un altro luogo di privata dimora ovvero in un luogo pubblico di cura e di assistenza. Equipe del carcere Gruppo di operatori penitenziari (educatore, assistente sociale Uepe, psicologo, agente di Polizia Penitenziaria, altre eventuali figure professionali), presieduto dal direttore, incaricati di effettuare l'osservazione sul singolo detenuto e di definire il programma individualizzato di trattamento.. 13

14 Esecuzione penale esterna Modalità di espiazione della pena in forma alternativa a quella detentiva tradizionale in carcere, che prevede la sottoposizione e l osservanza di prescrizioni impartite dall Autorità Giudiziaria alla persona condannata Giustizia riparativa Modello alternativo di giustizia che coinvolge la vittima, il reo e la comunità nella ricerca di possibili soluzioni agli effetti del conflitto generato dal fatto delittuoso, allo scopo di promuovere la riparazione del danno, la riconciliazione tra le parti e il rafforzamento del senso di sicurezza collettivo. Grazia Provvedimento di clemenza individuale concesso dal Presidente della Repubblica che condona in tutto o in parte la pena o la sostituisce con un altra meno grave. Indulto Provvedimento di indulgenza a carattere generale che opera esclusivamente sulla pena principale, la quale viene condonata, in tutto o in parte, o commutata in un altra specie di pena stabilita dalla legge (art. 174 c.p.). Non estingue gli altri effetti penali della condanna. Istituto penitenziario (carcere) Luogo dove vengono trattenuti ("ristretti") individui privati della libertà personale in quanto riconosciuti colpevoli (o anche solo imputati - si parla in questo caso di "carcerazione preventiva") di reati che prevedono la detenzione. 14

15 Lavoro all'esterno Beneficio di legge che consente al detenuto di svolgere un attività lavorativa, o di studio, al di fuori delle mura dell Istituto Penitenziario. Liberazione anticipata Istituto giuridico che prevede uno sconto di pena di 45 giorni per ogni semestre di pena espiata per il condannato in esecuzione penale in carcere o esterna, che ha dato prova di partecipazione al percorso di rieducazione Liberazione condizionale Istituto giuridico del diritto penale, sostitutivo della pena detentiva, a cui si può far ricorso allorquando, di massima, il condannato abbia scontato una congrua parte di pena detentiva e abbia dato prova di ravvedimento. Libertà controllata Sanzione sostitutiva che viene inflitta in caso di pene detentive brevi o applicata come conversione di pene pecuniarie. Comporta l osservanza di prescrizioni imposte dall Autorità Giudiziaria. Libertà vigilata Misura di sicurezza non detentiva, stabilita per legge. La sorveglianza è affidata all'autorità di Pubblica Sicurezza. La persona in stato di libertà vigilata deve osservare le prescrizioni imposte dal giudice. Magistrato di Sorveglianza Organo giurisdizionale monocratico che ha il compito di vigilare sull'esecuzione della pena nel territorio di propria competenza. Provvede sui permessi ai detenuti, sulle licenze ai detenuti semiliberi e agli internati, sulle modifiche relative alle misure alternative dell affidamento in prova e della detenzione domiciliare. Provvede altresì all applicazione, trasformazione e revoca delle misure di sicurezza. 15

16 Misure alternative alla detenzione Misure introdotte con la legge di riforma penitenziaria del 26 luglio 1975 n. 354, finalizzate al reinserimento sociale, che consentono al soggetto che ha subito una condanna di scontare, in tutto o in parte, la pena detentiva fuori dal carcere. Le misure alternative alla detenzione sono: l'affidamento in prova al servizio sociale, la detenzione domiciliare la semilibertà, la sospensione condizionata della parte finale della pena detentiva nel limite di due anni ( il c.d. indultino). Sono disposte dal Tribunale della Sorveglianza. Misure di sicurezza Provvedimenti adottati nei confronti di persone ritenute socialmente pericolose e applicate in relazione al loro grado di pericolosità sociale. 0rdinamento Penitenziario Apparato normativo che regolamenta il momento della privazione della libertà personale in esecuzione di una sanzione penale ( legge n. 354 del 26/07/1975 e successive modifiche) Osservazione e trattamento Attività condotta all interno dell istituto penitenziario da un equipe multi professionale nei confronti di persone condannate e internate. Consiste nella rilevazione delle cause del disadattamento sociale (del soggetto), nella valutazione delle sue risorse personali, familiari e sociali e nella formulazione del programma di trattamento rieducativo in vista del futuro reinserimento sociale. Permessi premio Benefici concessi, dopo l espiazione di parte della condanna, ai detenuti che abbiano dimostrato senso di responsabilità e correttezza, per coltivare interessi affettivi, culturali o di lavoro in ambiente libero. 16

17 Prescrizioni Obblighi e divieti limitativi della libertà, imposti al condannato dall autorità giudiziaria durante l esecuzione di un beneficio penitenziario o di una misura di sicurezza Progetto di reinserimento sociale Percorso individualizzato di integrazione della persona nel contesto familiaresociale e lavorativo di appartenenza Relazione di sintesi Documento redatto dagli operatori dell equipe penitenziaria che comprende notizie sul comportamento adottato dal detenuto durante la sua permanenza in istituto, notizie socio familiari, valutazioni e ipotesi di trattamento sia all interno dell istituto penitenziario che in eventuale misura alternativa all esterno. Semilibertà Misura alternativa regolamentata dall'art. 48 dell'ordinamento Penitenziario che consiste nella concessione al condannato e all'internato di trascorrere parte del giorno fuori dall'istituto di pena per partecipare ad attività lavorative, istruttive o comunque utili al reinserimento sociale, in base ad un programma di trattamento, la cui responsabilità è affidata al Direttore dell'istituto di pena. Trattamento rieducativo Parte del trattamento penitenziario, rivolto ai detenuti con condanna definitiva, che tende alla rieducazione del soggetto attraverso l istruzione, il lavoro, la religione, le attività culturali, ricreative, sportive e i contatti familiari, nella prospettiva della futura reintegrazione sociale. Tribunale di Sorveglianza Organo giurisdizionale collegiale costituito in ciascun distretto di Corte d Appello e in ciascuna circoscrizione territoriale di sezione distaccata di Corte d Appello. Ha principalmente compiti in materia di concessione e revoca delle misure alternative alla detenzione. 17

18 Ministero Della Giustizia Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria Provveditorato Regionale Marche Ufficio dell Esecuzione Penale Esterna Indirizzo Via Martiri della Resistenza n. 17/A Ancona Tel fax 071/ Provveditore Regionale Raffaele Iannace Dirigente Uepe Regionale Mariantonietta Cerbo Assistente Sociale Responsabile segreteria organizzativa Rossella Longo 18

ALLEGATO 2 EVOLUZIONE COMPETENZE UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA NORMATIVA COMPETENZE UEPE COMPITI UEPE

ALLEGATO 2 EVOLUZIONE COMPETENZE UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA NORMATIVA COMPETENZE UEPE COMPITI UEPE ALLEGATO 2 EVOLUZIONE COMPETENZE UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA NORMATIVA COMPETENZE UEPE COMPITI UEPE Legge 354/ 75 (Ordinamento Penitenziario) collegato con DPR 431/ 76 modificato dal DPR 230/ 00

Dettagli

IL SERVIZIO SOCIALE DELLA GIUSTIZIA E L'AREA TRATTAMENTALE ESTERNA

IL SERVIZIO SOCIALE DELLA GIUSTIZIA E L'AREA TRATTAMENTALE ESTERNA IL SERVIZIO SOCIALE DELLA GIUSTIZIA E L'AREA TRATTAMENTALE ESTERNA Ass. Sociale Dottoressa Maria Biondo Ass. Sociale Dottoressa Laura Borsani Istituzione, competenze e funzioni degli U.E.P.E. Gli Uffici

Dettagli

CONVENZIONE TRA UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA di Venezia, Treviso e Belluno e ASSOCIAZIONI, ORGANISMI, ENTI

CONVENZIONE TRA UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA di Venezia, Treviso e Belluno e ASSOCIAZIONI, ORGANISMI, ENTI CONVENZIONE TRA UFFICIO ESECUZIONE PENALE ESTERNA di Venezia, Treviso e Belluno e ASSOCIAZIONI, ORGANISMI, ENTI L Ufficio di Esecuzione Penale Esterna ( codice fiscale 90086400273) nella persona del Direttore

Dettagli

Le misure alternative alla detenzione Concas Alessandra. Diritto.it

Le misure alternative alla detenzione Concas Alessandra. Diritto.it Le misure alternative alla detenzione Concas Alessandra Diritto.it Le misure alternative alla detenzione sono l'affidamento in prova ai servizi sociali, la detenzione domiciliare, le misure alternative

Dettagli

Legge 5 dicembre 2005, n. 251

Legge 5 dicembre 2005, n. 251 Legge 5 dicembre 2005, n. 251 " Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI. Premessa:

CARTA DEI SERVIZI. Premessa: CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards

Dettagli

Indice sommario. Norme sull ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà

Indice sommario. Norme sull ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà Indice sommario - Costituzione della Repubblica italiana... pag. XLVII - Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell uomo e delle libertà fondamentali...» LXIX Titolo I - Trattamento penitenziario

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO

PROTOCOLLO OPERATIVO PROTOCOLLO OPERATIVO Tra Dipartimento dell Amministrazione Penitenziaria Provveditorato Regionale di Bari e Conferenza Regionale Volontariato Giustizia e Unione Italiana dei Ciechi o.n.l.u.s. Sede Regionale

Dettagli

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1

IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 IL PROGETTO CARCERE RESPONSABILE GIOVANNI VINCI 1 Attività in sede Si effettuano colloqui di orientamento per persone che si trovano in arresti domiciliari o sottoposte ad altre misure alternative alla

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3 REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori

Dettagli

vista la legge n. 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali;

vista la legge n. 328/2000 legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; REGIONE PIEMONTE BU7 19/02/2015 Deliberazione della Giunta Regionale 26 gennaio 2015, n. 18-942 Approvazione Protocollo Operativo tra Ministero della Giustizia, Regione Piemonte, Anci Piemonte, Tribunale

Dettagli

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali

L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali L affido in Italia: dalle prime esperienze all attuale normativa giuridica L affido, il Tribunale per i Minorenni e i Servizi Sociali Interventi della dott.ssa Barbara Montisci,, Giudice Onorario del T.M.

Dettagli

F. D Orsi M. Di Giorgio A B C. ad uso del datore di lavoro e del RSPP

F. D Orsi M. Di Giorgio A B C. ad uso del datore di lavoro e del RSPP F. D Orsi M. Di Giorgio A B C della SICUREZZA ad uso del datore di lavoro e del RSPP Compiti, deleghe, obblighi e responsabilità secondo il D.Lgs. 81/2008 e s.m. e l Accordo Stato Regioni per la formazione

Dettagli

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna.

lavorativo di persone con provvedimenti penali detentivi e/o in esecuzione penale esterna. Allegato alla Delib.G.R. n.32/ 45 del 15.9.2010 L.R. n. 1 del 24.2.2006, art 9, comma 11. L.R. n. 2 del 29.5.2007, art 33, comma 11. Finanziamento di un programma di attività finalizzate al recupero e

Dettagli

Politiche sociali per le famiglie. Stefania Mazza 25 marzo 2015

Politiche sociali per le famiglie. Stefania Mazza 25 marzo 2015 Politiche sociali per le famiglie Stefania Mazza 25 marzo 2015 La legge ordinaria legge 26 luglio 1975 n. 354 Norme sull Ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative

Dettagli

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA

Provincia di Pisa PROVINCIA DI PISA PROVINCIA DI PISA Avviso per la concessione di incentivi alle imprese che assumono soggetti in mobilità, a valere sul POR Toscana OB.2 competitività regionale e occupazione 2007-2013 PROVINCIA DI PISA

Dettagli

La sanzione prevista per chi ha commesso un reato è LA PENA. Essa può essere pecuniaria (tipo multa, denaro) o detentiva (reclusione in carcere).

La sanzione prevista per chi ha commesso un reato è LA PENA. Essa può essere pecuniaria (tipo multa, denaro) o detentiva (reclusione in carcere). Breve percorso sulla Magistratura La Magistratura La funzione giurisdizionale è la funzione dello stato diretta all applicazione delle norme giuridiche per la risoluzione delle controverse tra cittadini

Dettagli

Sono strutture giudiziarie dipendenti dalla Amministrazione Penitenziaria e dal Ministero della Giustizia

Sono strutture giudiziarie dipendenti dalla Amministrazione Penitenziaria e dal Ministero della Giustizia Sono strutture giudiziarie dipendenti dalla Amministrazione Penitenziaria e dal Ministero della Giustizia Il ricovero in O.P.G. è trattato dall art. 222 del C.P. A volte funzionano da serbatoio di controllo

Dettagli

NAPOLI, 12 giugno 2013

NAPOLI, 12 giugno 2013 Avv. Daniela DONDI NAPOLI, 12 giugno 2013 Iniziativa della Commissione Servizi agli Ordini e agli Avvocati del CNF NUOVA DISCIPLINA DELL ORDINAMENTO DELLA PROFESSIONE FORENSE Legge 31 dicembre 2012 n.

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO TRA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, REGIONE PUGLIA, ANCI PUGLIA E TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA DI BARI, LECCE,TARANTO

PROTOCOLLO OPERATIVO TRA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, REGIONE PUGLIA, ANCI PUGLIA E TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA DI BARI, LECCE,TARANTO PROTOCOLLO OPERATIVO TRA MINISTERO DELLA GIUSTIZIA, REGIONE PUGLIA, ANCI PUGLIA E TRIBUNALI DI SORVEGLIANZA DI BARI, LECCE,TARANTO - Considerato in premessa che le parti impegnate nel presente Accordo

Dettagli

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA

COMUNE DI COGGIOLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA COMUNE DI COGGIOLA REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI BIELLA VIA GARIBALDI, 24 13863 COGGIOLA REGOLAMENTO DI GESTIONE DELLA CASA SOGGIORNO ANZIANI DI COGGIOLA FINALITA DEL SERVIZIO Articolo 1 Il Comune di Coggiola

Dettagli

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori

COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania. Regolamento per l affidamento familiare dei minori COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per l affidamento familiare dei minori Adottato con deliberazione consiliare n 41 del 16/03/2000 COMUNE DI RIPOSTO Provincia di Catania Regolamento per

Dettagli

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA

AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA AZIENDA SPECIALE CONSORTILE PER I SERVIZI ALLA PERSONA PROGRAMMA PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n.41/2014 INDICE PREMESSA... 3 1. LE PRINCIPALI

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS Area Persone Anziane Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS OBIETTIVI Scopo del servizio è permettere agli anziani, parzialmente o totalmente non

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l Istruzione Direzione Generale per lo studente S.I.C.E.S. SrL Società Italiana Centri Educazione Stradale Parco Scuola del Traffico

Dettagli

S T A T U T O. Associazione di Volontariato Penitenziario. CRIVOP Onlus Sicilia

S T A T U T O. Associazione di Volontariato Penitenziario. CRIVOP Onlus Sicilia Allegato A S T A T U T O Associazione di Volontariato Penitenziario CRIVOP Onlus Sicilia OGGETTO Articolo 1 "CRIVOP Onlus Sicilia" è un'associazione di volontariato penitenziario che non ha fini di lucro

Dettagli

STATUTO NAZIONALE CENTRO DI AZIONE GIURIDICA (Ce.A.G.) Il Centro di Azione Giuridica ha sede in Roma, Via Salaria n.

STATUTO NAZIONALE CENTRO DI AZIONE GIURIDICA (Ce.A.G.) Il Centro di Azione Giuridica ha sede in Roma, Via Salaria n. STATUTO NAZIONALE CENTRO DI AZIONE GIURIDICA (Ce.A.G.) DI LEGAMBIENTE ONLUS Approvato il 14.04.2013 ART. 1. Organizzazione e sede del Ce.A.G. Il Centro di Azione Giuridica ha sede in Roma, Via Salaria

Dettagli

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA

1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA INTRODUZIONE: 1. ORGANIZZAZIONE E FUNZIONI DELLA SOCIETÀ... 2. AMBITO NORMATIVO... IL PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E LA PUBBLICITA 1. IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE E ADOZIONE. 2. IL FLUSSO

Dettagli

L ESPERIENZA ITALIANA. Angela Della Bella Università degli Studi di Milano

L ESPERIENZA ITALIANA. Angela Della Bella Università degli Studi di Milano L ESPERIENZA ITALIANA 1 Angela Della Bella Università degli Studi di Milano ANDAMENTO POPOLAZIONE CARCERARIA 1991-2014 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0.000 2 Fonte: Dipartimento

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI ELETTORALI. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All.

DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI DIREZIONE CENTRALE DEI SERVIZI ELETTORALI. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All. Circolare n. 12/2009 Roma, 23 marzo 2009 All.1 AI PREFETTI DELLA REPUBBLICA AI COMMISSARI DEL GOVERNO NELLE PROVINCE AUTONOME DI AL PRESIDENTE DELLA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA SERVIZI DI PREFETTURA

Dettagli

TRIBUNALE DI VICENZA UFFICIO (1) Istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato ex D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115

TRIBUNALE DI VICENZA UFFICIO (1) Istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato ex D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 TRIBUNALE DI VICENZA UFFICIO (1) Istanza di ammissione al patrocinio a spese dello Stato ex D.P.R. 30 maggio 2002 n. 115 Il sottoscritto/a prov. il cittadinanza residente in (via) n. CAP Città prov. professione

Dettagli

ACCORDO CONVENZIONALE TRA AUTOSTRADE PER L ITALIA S.p.A. E LA CASA CIRCONDARIALE ROMA REBIBBIA NUOVO COMPLESSO

ACCORDO CONVENZIONALE TRA AUTOSTRADE PER L ITALIA S.p.A. E LA CASA CIRCONDARIALE ROMA REBIBBIA NUOVO COMPLESSO ACCORDO CONVENZIONALE TRA AUTOSTRADE PER L ITALIA S.p.A. E LA CASA CIRCONDARIALE ROMA REBIBBIA NUOVO COMPLESSO TRA Autostrade per l Italia S.p.A., con sede in Roma, Via Alberto Bergamini 50, in seguito

Dettagli

PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ

PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ (Ai sensi degli artt. 54 del D.Lgs 28 agosto 2000 n. 274 e 2 del D.M. 26 marzo 2001) Premesso che, a norma dell art. 54 del D. L.vo 274 del

Dettagli

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale.

il rispetto della legalità, la mediazione dei conflitti e il dialogo tra le persone, l integrazione e l inclusione sociale. Comune di Modena Corpo Polizia Municipale PROGETTO VOLONTARI Il Corpo di Polizia Municipale di Modena, ai sensi di quanto previsto dall articolo 8 della legge regionale 24/03 intende realizzare forme di

Dettagli

C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~

C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~ C I T T À DI SURBO Provincia di Lecce ~~~~~~o~~~~~~ REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO AUSILIARIO VOLONTARIO - Approvato con deliberazione C.C. n. 7 del 01.03.2013 - Modificato con deliberazione C.C. n.

Dettagli

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Piano di Zona 2010-2013. La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare Piano di Zona 2010-2013 La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare I servizi di assistenza domiciliare Servizio di assistenza domiciliare territoriale a totale carico

Dettagli

TRIBUNALE ORDINARIO DI RAGUSA. Presidenza. l'associazione Servizio civile e Sostegno Disabili -onlus ACCORDO PREMESSO

TRIBUNALE ORDINARIO DI RAGUSA. Presidenza. l'associazione Servizio civile e Sostegno Disabili -onlus ACCORDO PREMESSO TRIBUNALE ORDINARIO DI RAGUSA Presidenza E l'associazione Servizio civile e Sostegno Disabili -onlus ACCORDO PER LO SVOLGIMENTO DEL LAVORO DI PUBBLICA UTILITÀ AI SENSI DEL DECRETO MINISTERIALE 26 MARZO

Dettagli

Codice di Comportamento

Codice di Comportamento Approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 15 del 3 maggio 2005 e successivamente modificato con deliberazione n. 12 del 2 marzo 2009 Indice Premessa 1 Codice Etico 2 Regolamento gare

Dettagli

Entrata in vigore. Art. 2

Entrata in vigore. Art. 2 Regolamento per la determinazione dei criteri di riparto, della misura, delle modalità e dei criteri per la concessione dei benefici da destinare al sostegno delle famiglie per adozioni e affidamento familiare

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI E DEI RECLAMI Approvato con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 511031/2004 del 01/03/2005 Preambolo IL CONSIGLIO PROVINCIALE Visto l art. 117, comma

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE E IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI STUDENTI DISABILI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DELLA BASILICATA Emanato con D.R. n. 686 del 29 novembre 2010 Entrato in vigore il 1 dicembre

Dettagli

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI PARTE I - Disposizioni generali... 2 ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Circolazione dei dati all'interno dell'università...

Dettagli

Reg. 80 Bis n 460 I L R E T T O R E D E C R E T A :

Reg. 80 Bis n 460 I L R E T T O R E D E C R E T A : Reg. 80 Bis n 460 I L R E T T O R E RICHIAMATO lo Statuto ed il Regolamento di Ateneo; RICHIAMATA la delibera n 491/29121 assunta dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 20.07.2011 con la quale

Dettagli

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE COMUNE DI VIGNALE MONFERRATO Provincia di Alessandria REGOLAMENTO GRUPPO VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE INDICE: ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO 7 : ARTICOLO

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA. Atteso che l articolo 27, c. 3 della Costituzione stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato.

PROTOCOLLO D INTESA. Atteso che l articolo 27, c. 3 della Costituzione stabilisce che le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. PROTOCOLLO D INTESA Tra Dipartimento dell'amministrazione Penitenziaria - Provveditorato Regionale di Bari Ufficio Esecuzione Penale Esterna e Conferenza Regionale Volontariato Giustizia della Puglia Atteso

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE 2000 Adottato con deliberazione del Consiglio comunale n. 86 del 29 settembre ARTICOLO 1 - RIFERIMENTI LEGISLATIVI L affido è disposto dal Comune, o chi da esso delegato, in

Dettagli

INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300

INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 INCONTRO SUL TEMA: D. LGS. N. 81/2008, ART. 300 La norma applica a tutti i casi di omicidio colposo o lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme sulla salute e sicurezza sul

Dettagli

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196,

Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, Regolamento di attuazione degli articoli 20, comma 2, e 21 del decreto legislativo 30 giugno 2003 n. 196, relativo alla individuazione dei tipi di dati e delle operazioni eseguibili in tema di trattamento

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI BRESCIA REGOLAMENTO PER LA TUTELA DELLA RISERVATEZZA RISPETTO AL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Adottato dalla Giunta Comunale nella seduta del 26.3.2003 con provvedimento n. 330/11512 P.G. Modificato

Dettagli

LA REALTA PIEMONTESE

LA REALTA PIEMONTESE LA REALTA PIEMONTESE Annalisa Lantermo S.Pre.S.A.L. TO1 Convegno Nazionale DIAGNOSI DELLA INFEZIONE TUBERCOLARE LATENTE: LUCI E OMBRE Torino, 20-21 settembre 2012 CAMPO DI APPLICAZIONE D.Lgs. 81/08 (art.

Dettagli

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici

Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

ESECUZIONE DELLA MISURA DI SICUREZZA PER SOGGETTI NON IMPUTABILI PER VIZIO PARZIALE O TOTALE DI MENTE IL RUOLO DELL U.E.P.E.

ESECUZIONE DELLA MISURA DI SICUREZZA PER SOGGETTI NON IMPUTABILI PER VIZIO PARZIALE O TOTALE DI MENTE IL RUOLO DELL U.E.P.E. ESECUZIONE DELLA MISURA DI SICUREZZA PER SOGGETTI NON IMPUTABILI PER VIZIO PARZIALE O TOTALE DI MENTE IL RUOLO DELL U.E.P.E. Parma 17 ottobre 2014 UFFICI ESECUZIONE PENALE ESTERNA L UEPE ex Centro di Servizio

Dettagli

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE GRIMOLDI, MATTEO BRAGANTINI

CAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE GRIMOLDI, MATTEO BRAGANTINI Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1079 PROPOSTA DI LEGGE D INIZIATIVA DEI DEPUTATI GRIMOLDI, MATTEO BRAGANTINI Istituzione del Registro nazionale delle guardie particolari

Dettagli

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni;

LA GIUNTA REGIONALE. VISTA la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6, e successive modificazioni; Oggetto: Approvazione del protocollo d intesa-tipo tra Regione Lazio ed enti o soggetti interessati concernente la promozione di un programma di interventi strutturali finalizzati al potenziamento dell

Dettagli

COMUNI DI Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Villa d Almè. Criteri per l erogazione dei Voucher per Servizi Formazione Autonomia

COMUNI DI Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Villa d Almè. Criteri per l erogazione dei Voucher per Servizi Formazione Autonomia COMUNI DI Almè, Paladina, Ponteranica, Sorisole, Valbrembo, Villa d Almè Criteri per l erogazione dei Voucher per Servizi Formazione Autonomia 1. Principi generali I seguenti criteri disciplinano, all

Dettagli

Regolamento GESTIONE E AGGIORNAMENTO SITO WEB ISTITUZIONALE

Regolamento GESTIONE E AGGIORNAMENTO SITO WEB ISTITUZIONALE Regolamento GESTIONE E AGGIORNAMENTO SITO WEB ISTITUZIONALE Approvato con delibera di G.C. n. 10 del 31-12-2011 Indice Articolo 1 Istituzione sito internet comunale 2 Oggetto del regolamento comunale 3

Dettagli

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO AFFIDO FAMILIARE Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza

Dettagli

d iniziativa dei senatori GALPERTI, CASSON, LATORRE, CAROFIGLIO, CHIURAZZI, D AMBROSIO, DELLA MONICA, MARITATI e D ALIA

d iniziativa dei senatori GALPERTI, CASSON, LATORRE, CAROFIGLIO, CHIURAZZI, D AMBROSIO, DELLA MONICA, MARITATI e D ALIA Senato della Repubblica XVI LEGISLATURA N. 1219 DISEGNO DI LEGGE d iniziativa dei senatori GALPERTI, CASSON, LATORRE, CAROFIGLIO, CHIURAZZI, D AMBROSIO, DELLA MONICA, MARITATI e D ALIA COMUNICATO ALLA

Dettagli

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO

L Assessorato alla Sanità della regione Marche ed il Coordinamento Regionale del Tribunale per la Tutela dei diritti del Malato CONVENGONO E STIPULANO PROTOCOLLO D INTESA tra l Assessorato alla Tutela della salute, volontariato, veterinaria, acque minerali termali e sorgenti della Regione Marche ed il Movimento Cittadinanzattiva Tribunale per i Diritti

Dettagli

Sostegno e Accompagnamento Educativo

Sostegno e Accompagnamento Educativo Sostegno e Accompagnamento Educativo 1. Definizione La prestazione sostegno e accompagnamento educativo consiste nel fornire sia un supporto e una consulenza ai genitori nello svolgimento della loro funzione

Dettagli

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.)

Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) Programma triennale per la trasparenza e l integrità (P.T.T.I.) 2015 2017 Predisposto dal responsabile per la trasparenza Pubblicato sul sito internet nella sezione Amministrazione trasparente Indice Introduzione:

Dettagli

COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE

COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE COMUNE DI CAROSINO Provincia di Taranto ALLEGATO ALLA DELIBERA DI C.C. N 84 DEL 28/12/1996 REGOLAMENTO COMUNALE PER L'AFFIDAMENTO TEMPORANEO FAMILIARE 1 FINALITA DELL AFFIDAMENTO FAMILIARE DISPOSIZIONI

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli

SCHEDA DI MONITORAGGIO

SCHEDA DI MONITORAGGIO SCHEDA DI L.r. 8/2005 - Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 Dati identificativi del progetto Ente titolare del progetto: Associazione Carcere Territorio Bergamo Data convenzione con ASL: 10/06/2014

Dettagli

CONVENZIONE DI TIROCINIO DI INSERIMENTO/REINSERIMENTO LAVORATIVO TRA. CAP Comune. Provincia.. Rappresentato da: nato/a il.

CONVENZIONE DI TIROCINIO DI INSERIMENTO/REINSERIMENTO LAVORATIVO TRA. CAP Comune. Provincia.. Rappresentato da: nato/a il. Allegato C Convenzione stipulata in data..con protocollo CONVENZIONE DI TIROCINIO DI INSERIMENTO/REINSERIMENTO LAVORATIVO TRA SOGGETTO PROMOTORE. Indirizzo.. CAP Comune. Provincia.. Codice fiscale:. Partita

Dettagli

ACCORDI OPERATIVI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE. Dipartimento Dipendenze Patologiche Ser.T. Carceri S.s.

ACCORDI OPERATIVI MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE. Dipartimento Dipendenze Patologiche Ser.T. Carceri S.s. MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DIPARTIMENTO GIUSTIZIA MINORILE ISTITUTO PENALE PER MINORENNI Cesare Beccaria Dipartimento Dipendenze Patologiche Ser.T. Carceri S.s. Minori ACCORDI OPERATIVI IN MERITO AGLI INTERVENTI

Dettagli

COMUNE DI NORMA PROVINCIA DI LATINA

COMUNE DI NORMA PROVINCIA DI LATINA COMUNE DI NORMA PROVINCIA DI LATINA REGOLAMENTO COMUNALE PER LA DISCIPLINA DEL DIRITTO DEI CONSIGLIERI COMUNALI ALL ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI, IN ATTUAZIONE DEL DISPOSTO DELL ART. 43, C. 2 DEL

Dettagli

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ; Consiglio di Amministrazione Deliberazione n. del OGGETTO: RECEPIMENTO DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE N. 79 11035 DEL 17/11/03 Approvazione linee d indirizzo per lo sviluppo di una rete di servizi

Dettagli

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE

REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE REGOLAMENTO PER IL RECLUTAMENTO DEL PERSONALE Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 09/12/2010 Indice Art.1 Oggetto Art.2 Riferimenti Art.3 Ambito di applicazione ed esclusioni Art.4 Principi

Dettagli

Procedura per il riconoscimento della Protezione Internazionale. La fase amministrativa

Procedura per il riconoscimento della Protezione Internazionale. La fase amministrativa Procedura per il riconoscimento della Protezione Internazionale La fase amministrativa Nella prima fase, amministrativa, le autorità competenti in materia di protezione sono la Polizia uffici di frontiera

Dettagli

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO

Dettagli

LA PRESA IN CARICO (PROSPETTO)... 23 L IMPEGNO PER LA QUALITÀ. 24 DIRITTI DELL UTENTE DEL SERVIZIO... 26

LA PRESA IN CARICO (PROSPETTO)... 23 L IMPEGNO PER LA QUALITÀ. 24 DIRITTI DELL UTENTE DEL SERVIZIO... 26 Indice PERCHÈ LA CARTA DEI SERVIZI?... 3 CHI SIAMO?...4 Breve storia dell Ufficio di Esecuzione Penale Esterna... 5 DOVE SIAMO?... 6 DI QUALE TERRITORIO CI OCCUPIAMO?... 7 A CHI CI RIVOLGIAMO?... 8 CHI

Dettagli

COMUNE DI SAMUGHEO PROVINCIA DI ORISTANO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE, LA DISCIPLINA E LA GESTIONE DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI SAMUGHEO PROVINCIA DI ORISTANO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE, LA DISCIPLINA E LA GESTIONE DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI SAMUGHEO PROVINCIA DI ORISTANO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE, LA DISCIPLINA E LA GESTIONE DELL ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI ART. 1 PRINCIPI GENERALI Il Comune di Samugheo riconosce e promuove

Dettagli

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria

COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria Approvato con Delibera G.C. n. 20 del 30/01/2013 COMUNE DI CINQUEFRONDI Provincia di Reggio Calabria PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ *** 2013 2015 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche

Dettagli

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA

LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA LEGGE REGIONALE N. 30 DEL 09-09-1998 REGIONE LIGURIA RIORDINO E PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SOCIALI DELLA REGIONE E MODIFICHE ALLA LEGGE REGIONALE 8 AGOSTO 1994 N. 42 IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO

CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO CARTA DEI SERVIZI CENTRO DIURNO DISABILI IL MELOGRANO 1. L'Istituto San Vincenzo L'Istituto San Vincenzo è un ente religioso legalmente riconosciuto che dipende dalla Arcidiocesi di Milano. E' presieduto

Dettagli

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI

Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Trentino Mobilità s.p.a. REGOLAMENTO PER LA SELEZIONE DEL PERSONALE E PER IL CONFERIMENTO DI INCARICHI Approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 21 dicembre 2012 In vigore dal 22 dicembre 2012

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

Codice antimafia, via libera alle modifiche Ipsoa.it

Codice antimafia, via libera alle modifiche Ipsoa.it Codice antimafia, via libera alle modifiche Ipsoa.it Il Consiglio dei Ministri del 26 ottobre 2012 ha approvato in via definitiva, dopo aver acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti,

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE COMUNE DI GARGNANO Provincia di Brescia REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEL NUCLEO DI VALUTAZIONE - appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi - (Approvato

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445) DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DELL ATTO DI NOTORIETA (resa ai sensi dell art. 47 del DPR 28.12.2000, n. 445) All Agenzia delle Entrate Direzione regionale del.. Oggetto: Dichiarazione sostitutiva. Art. 2,

Dettagli

Legge Simeone-Saraceni del 27 maggio 1998 n. 156

Legge Simeone-Saraceni del 27 maggio 1998 n. 156 Legge Simeone-Saraceni del 27 maggio 1998 n. 156 Art. 1 Esecuzione delle pene detentive 1. L'articolo 656 del codice di procedura penale è sostituito dal seguente: "Art. 656 (Esecuzione delle pene detentive).

Dettagli

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio.

Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani, e persone in temporanea situazione di disagio. Regolamento per il servizio di trasporto per minori e adulti disabili, anziani,

Dettagli

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente

Capo I disposizioni comuni. art. 1 contenuti e finalità. art. 2 struttura competente Regolamento per la concessione e l erogazione dei contributi per la realizzazione di alloggi o residenze per studenti universitari, ai sensi della legge regionale 23 gennaio 2007, n. 1, art. 7, comma 18

Dettagli

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO

CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE. CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO CIRCOLO RICREATIVO AZIENDALE LAVORATORI DI POSTE ITALIANE CRALPoste CODICE DI COMPORTAMENTO Roma, 31 Marzo 2005 INDICE Premessa pag. 3 Destinatari ed Ambito di applicazione pag. 4 Principi generali pag.

Dettagli

REGOLAMENTO PER GLI STAGE

REGOLAMENTO PER GLI STAGE REGOLAMENTO PER GLI STAGE emanato con D.R. n. 5146 del 2000, successivamente modificato con D.R. n. 9 del 16 gennaio 2007 e D.R. n. 198 del 29 novembre 2011 1/5 ART. 1 Ambito di applicazione 1.1 Il presente

Dettagli

DECRETI PRESIDENZIALI

DECRETI PRESIDENZIALI DECRETI PRESIDENZIALI DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 24 luglio 2014. Ripartizione delle risorse relative al «Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità» 2013-2014

Dettagli

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale

Comune di Bracciano. Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale Comune di Bracciano Regolamento per la pubblicazione di atti e documenti amministrativi sul sito Internet Istituzionale (approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. del ) Indice Art. 1 Oggetto...

Dettagli

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 ***

PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ 1 *** 2013 2015 1 Approvato con delibera della GC n 30 del 29/01/2013, immediatamente eseguibile. 1 PREMESSA Le recenti e numerose modifiche normative

Dettagli

DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA DIREZIONE GENERALE DEI DETENUTI E DEL TRATTAMENTO. UFFICIO V - "Osservazione e Trattamento" AII'INAIL

DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA DIREZIONE GENERALE DEI DETENUTI E DEL TRATTAMENTO. UFFICIO V - Osservazione e Trattamento AII'INAIL MOD. 40/255 DIPARTIMENTO DELL'AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA DIREZIONE GENERALE DEI DETENUTI E DEL TRATTAMENTO UFFICIO V - "Osservazione e Trattamento" GDAP- 0205401-2014 LETTERA CIRCOLARE PU-GDAP-1 «80-WW2B14-0205401

Dettagli

De Agostini Professionale S.p.A. - FulShow - UIL P.A. PENITENZIARI

De Agostini Professionale S.p.A. - FulShow - UIL P.A. PENITENZIARI Pagina 1 di 6 240. MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Epigrafe Premessa 1. Ambito di applicazione. 2. Documenti inaccessibili per motivi attinenti alla sicurezza alla difesa nazionale ed alle relazioni internazionali.

Dettagli

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9 Regolamento Funzionamento del Servizio Sociale Professionale Ambito S9 1 Art.1 OGGETTO DEL REGOLAMENTO In conformità del quadro normativo definito dalla legge 328/2000, della legge regionale 11/2007 (art.

Dettagli

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO

COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO ********** Allegato sub A alla deliberazione C.C. n. 70 del 26 maggio 2003 REGOLAMENTO COMUNALE PER L EROGAZIONE DEGLI INTERVENTI ECONOMICI NEL CAMPO DEI SERVIZI SOCIALI Premessa

Dettagli