De Poi & Associati STUDIO DI DIRITTO COMMERCIALE & TRIBUTARIO ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE. COMUNICAZIONI DATI FATTURE nuovo spesometro trimestrale

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1 Treviso, lì Ai Signori Clienti Loro Sedi CIRCOLARE N. 12/2017 COMUNICAZIONI DATI FATTURE nuovo spesometro trimestrale L'art. 4 co. 1 del DL 193/2016 (conv. L. 225/2016) prevede un nuovo obbligo di comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute e delle relative variazioni nonché delle bollette doganali, a decorrere dall'anno d'imposta La comunicazione è effettuata su base semestrale per il solo 2017, mentre a decorrere dall'anno d'imposta 2018 assumerà, in via ordinaria, carattere trimestrale. ll nuovo obbligo di comunicazione dei dati delle fatture è strettamente "connesso" con l'obbligo di comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA, anch'esso introdotto con il DL 193/2016 ed efficace a decorrere dall'anno d'imposta I nuovi adempimenti sono giustificati dall esigenza dell amministrazione finanziaria di incrociare i dati ai fini del controllo. Di seguito in sintesi, alcuni aspetti dell obbligo comunicativo dell invio dei dati delle fatture emesse e ricevute, tra cui quello del ravvedimento operoso in caso di irregolarità. Per maggiori informazioni circa la compilazione della comunicazione, si consiglia di consultare i chiarimenti sul tema dell Agenzia delle Entrate: Circ. n. 1/E del 7 febbraio 2017, Ris.n.87/E del 5 luglio 2017, Ris.n.104/E del 28 luglio Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 1

2 INDICE Premessa 1. Soggetti interessati pag Esonero dall obbligo di presentazione pag Oggetto dell invio pag Fatture per competenza pag Fatture cointestate pag Documenti riepilogativi delle fatture pag Fatture annotate sul registro dei corrispettivi pag Esclusi gli scontrini e le ricevute fiscali pag Operazioni fuori campo Iva pag Bolle doganali con dati esteri pag Sistema di interscambio (Sdl) pag Dati da indicare nelle comunicazioni pag Le cause del rifiuto pag Termini di invio pag Sanzioni pag. 10 Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 2

3 Premessa Il nuovo obbligo sostituisce il precedente "spesometro" annuale, relativo alle operazioni effettuate e ricevute sino all'anno d'imposta In sintesi si tratta, del c.d. spesometro trimestrale, con la differenza che il nuovo spesometro rispetto a quello passato, richiede informazioni molto più dettagliate (in pratica, la comunicazione telematica deve essere lo specchio fedele della contabilità Iva), oltre ad un obbligo ravvicinato (ogni trimestre) di comunicazione analitica dei dati delle fatture. A differenza del precedente adempimento, la trasmissione dei dati delle fatture potrà avvenire solo in forma analitica e non anche in forma aggregata. 1. Soggetti interessati Sono obbligati alla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute (c.d. spesometro) tutti i soggetti passivi IVA, ossia tutti gli operatori economici esercenti attività di impresa, arte o professione ai sensi degli artt. 4 e 5 del DPR 633/72. Sono inoltre tenuti all'adempimento il rappresentante fiscale e/o la stabile organizzazione in Italia di soggetti non residenti. 1.1 Esonero dall obbligo di presentazione Sono esonerati dalla comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute i soggetti che entro il 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento: - hanno optato per il regime facoltativo di trasmissione dei dati delle fatture all'agenzia delle Entrate di cui all'art. 1 co. 3 del DLgs. 127/2015; - hanno optato, in presenza dei presupposti, sia per la trasmissione dei dati delle fatture che per la trasmissione dei dati dei corrispettivi (art. 2 co. 1 del DLgs. 127/2015). La trasmissione è esclusa, a prescindere dalla modalità di invio adottata (obbligatoria od opzionale), se i dati sono già acquisiti dall Agenzia delle entrate attraverso l utilizzo, da parte del soggetto passivo, del Sistema di Interscambio (SdI). 2. Oggetto dell invio Rientrano nell'obbligo comunicativo i dati relativi a: tutte le fatture emesse comprese le fatture emesse in regime di split payment e di reverse charge e quelle con Iva non esposta, indipendentemente dalla loro registrazione nel registro di cui all'art. 23 del DPR 633/72 (facendo riferimento alla data di emissione del documento); tutte le fatture d'acquisto e le bollette doganali registrate a norma dell'art. 25 del DPR 633/72 (facendo riferimento alla data di registrazione). Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 3

4 Non sono previsti limiti minimi di importo ai fini dell'adempimento. In generale quindi, devono essere comunicate tutte le operazioni che rientrano nel campo di applicazione dell imposta, sia in regime di imponibilità, che di esenzione o non imponibilità. Sono infine comprese le fatture relative alle utenze, ai contratti di leasing e a tutte le altre fattispecie che erano state escluse dal precedente spesometro perché relative a dati già in possesso dell Anagrafe tributaria. Per gli acquisti intracomunitari e per gli acquisiti in regime di reverse charge, pur essendoci una doppia registrazione (sia sul registro fatture emesse che su quello degli acquisti), la comunicazione deve riguardare il solo lato passivo. Infine non devono essere comunicati i dati che non risultano da fatture quali, ad esempio, quelli delle schede carburanti, degli scontrini e delle ricevute fiscali. 2.1 Fatture per competenza I dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva (fatture emesse e ricevute nonché le bollette doganali ed eventuali note di variazioni) dovranno essere trasmessi in forma analitica. La Risoluzione 87/E/2017, l Agenzia delle Entrate ha confermato che la comunicazione dei suddetti dati deve avvenire per competenza ; nello specifico, occorrerà inviare: per le fatture emesse : le informazioni riferite alle fatture con data coerente con il periodo di riferimento. Ad esempio, la comunicazione del primo semestre 2017 dovrà contenere i dati relativi alle fatture emesse dal 1 gennaio 2017 al 30 giugno Attenzione, invece, alle fatture differite (che possono essere emesse entro il 15 del mese successivo a quello di effettuazione dell operazione): questi documenti, in base all articolo 23 del decreto Iva, devono essere registrati entro il termine di emissione e con riferimento al mese di effettuazione delle operazioni ; per le fatture ricevute : i dati delle fatture di acquisto registrate nel primo semestre In tal caso, infatti, la competenza sarà riferita al valore della data di registrazione del documento, pertanto nella comunicazione del 1^ semestre si riporteranno le fatture di acquisto registrate tra gennaio e giugno Fatture cointestate Nel caso di cointestazione di fatture a soggetti privati, la compilazione degli identificativi fiscali si effettua riportando i dati solo di un cointestatario. 2.3 Documenti riepilogativi delle fatture Sono soggette all'obbligo di comunicazione anche le fatture attive e/o passive di importo inferiore a 300,00 per le quali è data facoltà di registrazione attraverso un documento Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 4

5 riepilogativo; indipendentemente dalla modalità di registrazione, è obbligatorio comunicare i dati relativi ad ogni singola fattura. Devono quindi essere comunicate anche le fatture di importo minimo come ad esempio quelle emesse dai ristoranti, anche se registrate cumulativamente. 2.4 Fatture annotate sul registro dei corrispettivi L'obbligo di comunicazione riguarda anche le fatture emesse annotate nel registro dei corrispettivi ai sensi dell'art. 24 co. 2 del DPR 633/ Esclusi gli scontrini e ricevute fiscali L obbligo comunicativo ha carattere generale, riguardando i dati di tutte le fatture emesse e di quelle ricevute e registrate nel periodo di riferimento; per cui devono essere comunicati i dati di tutte le operazioni documentate mediante fattura, restando escluse quelle per le quali è emesso lo scontrino o la ricevuta fiscale. In tale quadro, l obbligo ricade anche sui commercianti al minuto che emettono fatture in luogo dello scontrino o della ricevuta fiscale. È il caso delle fatture relative a: - cessioni di beni che esulano dall attività di commercio al minuto (es. cessioni di immobili o di beni strumentali); - operazioni effettuate nell ambito della vendita al dettaglio per le quali il cliente ha richiesto tempestivamente l emissione della fattura o per le quali è stata emessa fattura su base volontaria Operazioni "fuori campo" iva Sono soggette all'obbligo di comunicazione le operazioni non rilevanti ai fini IVA in Italia per mancanza del requisito di territorialità ai sensi degli artt. 7 ss. del DPR 633/72 2. Sono inoltre ricomprese negli obblighi comunicativi di cui all'art. 21 del DL 78/2010 anche le operazioni fuori campo IVA per le quali non vi è l'obbligo di emissione della fattura (vale a dire tutte le operazioni fuori campo ad eccezione delle "extraterritoriali") nella misura in cui la fattura sia stata emessa su base volontaria dal cedente o prestatore. 1 La circ. Agenzia delle Entrate n. 1/2017 chiarito che sono oggetto di comunicazione le fatture emesse, indipendentemente dalla loro registrazione, comprese quelle annotate o da annotare nel registro dei corrispettivi ex art. 24 comma 2 del DPR 633/72. 2 Operazioni soggette all'obbligo di emissione della fattura, anche in assenza del requisito di territorialità: Es. prestazione di servizi "generica" resa ad un soggetto non stabilito in Italia, per la quale non sussiste il presupposto territoriale ai fini IVA in Italia ex art. 7-ter del DPR 633/72. Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 5

6 2.7 Bolle doganali con dati esteri Con riferimento alla comunicazione delle bolle doganali di importazione, è stato chiarito 3 che le informazioni che identificano il cedente extracomunitario, compreso il Paese di residenza (Paese estero e identificativo estero), devono essere riportate nei registri Iva e quindi vanno obbligatoriamente inseriti nella comunicazione periodica. Ciononostante, per evitare maggiori aggravi a carico degli operatori, viene consentito, per il solo anno d imposta 2017, di compilare i suddetti campi in modo semplificato: IdPaese con la stringa 00 ; IdCodice con una sequenza di undici 9. Qualora il cliente o fornitore modifichi alcuni suoi dati anagrafici in corso di periodo (mantenendo invece lo stesso codice fiscale), è possibile riportare l'informazione più aggiornata disponibile. Se non è nota la sede della controparte, si valorizzerà il campo con dato assente. Se i dati riguardano una fattura semplificata resta obbligatorio indicare nome, cognome o denominazione se gli identificativi fiscali non sono riportati. 2.8 Sistema di interscambio Nell'ipotesi in cui i documenti siano stati inviati o ricevuti in formato elettronico mediante il Sistema di Interscambio (SdI), i relativi dati vengono acquisiti automaticamente dall'agenzia delle Entrate. Pertanto, se il soggetto passivo IVA abbia inviato e ricevuto le fatture esclusivamente mediante il Sistema di Interscambio, non è tenuto ad effettuare la comunicazione periodica dei medesimi dati ai sensi dell'art. 1 co. 3 del DLgs. 127/2015. Tuttavia, se il soggetto IVA, nel periodo di riferimento, ha gestito solo una parte del flusso 4 di fatturazione attivo o passivo mediante il Sistema di Interscambio, può decidere di effettuare la comunicazione periodica: riportando i soli dati delle fatture non veicolate sul SdI (in quanto i dati dei documenti transitati sul SdI si intendono già acquisiti dall'amministrazione finanziaria); riportando i dati di tutte le fatture emesse e ricevute nel periodo, comprese quelle veicolate mediante SdI, qualora ciò risulti più agevole in ragione delle procedure informatiche adottate. 3. Dati da indicare nelle comunicazioni Anche se la maggior parte dei contribuenti avrà utilizzato un pacchetto software per la compilazione delle comunicazioni dati fatture, proponiamo di seguito una sintesi dei dati da 3 Risoluzione dell Agenzia n. 87/ circ. 1/2017 Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 6

7 trasmettere all Agenzia delle entrate. Nella tabella più in basso si riportano i dati oggetto di comunicazione, così come indicati nel documento "Specifiche tecniche e regole per la compilazione dei dati delle fatture", allegato al provv. Agenzia delle Entrate 58793/ I dati delle fatture emesse e ricevute, sono trasmessi secondo le specifiche tecniche 6 e devono essere inviati in forma analitica. Sono richiesti: - i dati identificativi del cedente o prestatore; - i dati identificativi del cessionario o committente; - la data ed il numero della fattura (della bolletta doganale o della nota di variazione); - la base imponibile IVA; - l'aliquota IVA applicata; - l'imposta; - la tipologia dell'operazione. Dati da indicare nel file "Dati-Fatture" (fatture emesse) Dati identificativi - Codice Paese (IT); del cedente o - Numero di partita IVA (del soggetto residente in Italia, del soggetto che opera in prestatore Italia tramite stabile organizzazione, ovvero del soggetto identificato in Italia ai fini IVA; - Codice fiscale (dato opzionale); - Denominazione (persona non fisica)/nome e Cognome (persona fisica); - Sede (dato opzionale; se valorizzato devono essere presenti almeno gli elementi Indirizzo, CAP, Comune, Provincia e Nazione); - Indirizzo, CAP, Comune, Provincia e Nazione della Stabile organizzazione (da valorizzare solo se il cedente/prestatore è un soggetto non residente e ha effettuato la transazione oggetto del documento tramite l'organizzazione residente sul territorio nazionale); - Partita IVA, Codice Paese (IT), Denominazione/Nome e Cognome del rappresentante fiscale (solo se il cedente/prestatore si avvale di un rappresentante fiscale in Italia). Dati identificativi - Codice del Paese che ha assegnato l'identificativo fiscale al del cessionario o cessionario/committente; committente - Numero di identificazione fiscale - Codice fiscale (tale campo può non essere valorizzato se sono valorizzati i campi Codice Paese e Numero di identificazione fiscale) 5 aggiornato al Provv. Agenzia delle Entrate n Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 7

8 Dati identificativi del documento Dati relativi all'operazione Rettifica - Denominazione (persona non fisica)/nome e Cognome (persona fisica) - Sede (Indirizzo, CAP, Comune, Provincia, Nazione) - Indirizzo, CAP, Comune e Nazione della Stabile organizzazione (solo se il cessionario/committente è un soggetto non residente e ha effettuato la transazione oggetto del documento tramite l'organizzazione residente sul territorio nazionale; si riferiscono alla stabile organizzazione in Italia) - Partita IVA, Codice Paese, Denominazione/Nome e Cognome del rappresentante fiscale (gli elementi indicati devono essere valorizzati soltanto qualora il cessionario/committente si avvalga di un rappresentante fiscale) - Tipo di documento (fattura, nota di credito, nota di debito, fattura semplificata, nota di credito semplificata) - Data del documento - Numero progressivo attribuito al documento dal cedente/prestatore - Imponibile (ammontare dei beni ceduti e dei servizi resi su cui applicare l'iva) o Importo (ammontare dei beni ceduti e dei servizi resi per il quale non deve essere evidenziata l'imposta) - Imposta - Aliquota IVA - Natura dell'operazione (codice che esprime la natura delle operazioni ovvero il "motivo" specifico per il quale - il cedente/prestatore non deve indicare l'imposta in fattura) - Percentuale di detraibilità (se gli importi si riferiscono a spese detraibili) - Percentuale deducibile (se gli importi si riferiscono a spese deducibili) - Esigibilità IVA (i valori ammessi sono "I", "D" e "S", per indicare, rispettivamente, se si tratta di un'operazione a esigibilità immediata, a esigibilità differita, ovvero soggetta al meccanismo della scissione dei pagamenti) - Identificativo del file con il quale i dati sono stati trasmessi la prima volta - Posizione occupata dal documento all'interno del file all'interno del quale i dati sono stati originariamente trasmessi In caso di operazioni esenti, non imponibili, in reverse charge, in regime del margine, ecc., in luogo dell imposta deve essere indicata una specifica causale (da N1 a N7) che indica la natura cioè la tipologia dell operazione (le causali sono identiche a quelle utilizzate nelle fatture elettroniche emesse nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni). Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 8

9 Il dato Natura dell operazione deve essere inserito nel tracciato del file solo nel caso in cui il cedente/prestatore non abbia indicato l imposta in fattura, avendo inserito una specifica annotazione. Per queste operazioni, quindi, non deve essere valorizzato il campo Imposta, ma il campo Natura (corrispondente all annotazione), con l inserimento di una specifica codifica. Escluse Tipologia di operazione N1 escluse ex articolo 15 7 N2 non soggette Non soggette Non imponibili Esenti Soggette al regime del margine Soggette a inversione contabile/reverse charge Soggette a modalità speciali di determinazione/assolvimento dell Iva N3 non imponibile N4 esente Codifica N5 regime del margine / Iva non esposta in fattura N6 inversione contabile (reverse charge) N7 Iva assolta in altro Stato Ue 4. Le cause del rifiuto o di segnalazione L esito delle verifiche operate dal sistema ricevente dei file trasmessi può essere per alcune cause immediato con il conseguente rifiuto della comunicazione dei file trasmessi 8 Tra le principali cause evidenziamo: 1. la duplicazione del nome del file; se è già stato trasmesso un file e si prova a re-inviare la comunicazione, verrà segnalato che si tratta di un file duplicato. 2. la mancanza del codice relativo alla natura dell operazione; si può trattare anche di fatture ricevute con codice N6, relativo ad acquisti in reverse charge e contemporaneamente, dalla valorizzazione a zero del campo aliquota. Sono rifiutate anche le comunicazioni in cui è indicata una fattura in reverse charge con segnalazione che si tratta di operazione in split payment, visto che i due regimi non possono convivere. 3. le incompatibilità dei dati (comunicazione acquisita ma segnalata); E il caso in cui la data della fattura emessa è incompatibile con il periodo di riferimento della comunicazione. 4. la doppia situazione 7 In carenza di uno dei presupposti richiesti per l applicazione dell IVA (soggettivo, oggettivo e/o territoriale). 8 Per i dettagli si rimanda all elenco sul sito delle Entrate nella sezione «specifiche tecniche del modello di comunicazione - fatture e corrispettivi», Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 9

10 La comunicazione viene acquisita ma segnalata nel caso in cui vengono trasmessi dati di fatture con partita Iva cessata in Anagrafica tributaria. Sono invece rifiutati i files che riportano dati di soggetti la cui partita Iva non risulta valida. 5. Termini di invio dei dati delle fatture La comunicazione dati fatture deve essere effettuata, a regime con cadenza trimestrale, ossia entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo a ciascun trimestre. Per i dati relativi al secondo trimestre, il termine è posticipato al 16 settembre. Termini ordinari di invio della comunicazione opzionale Trimestre solare I trimestre II trimestre III trimestre IV trimestre Scadenza 31 maggio 16 settembre 30 novembre 28 febbraio (Ultimo giorno del mese di febbraio dell'anno successivo Costituisce eccezione il 2017, per il quale la comunicazione delle fatture avverrà su base semestrale. Sono, infatti, previste 2 comunicazioni da trasmettere, rispettivamente, entro il (per i primi due trimestri del 2017) e il (per il terzo e quarto trimestre 2017). 6. Sanzioni Nell introdurre il nuovo obbligo di comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute, il decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2017 ha definito anche il regime sanzionatorio applicabile in caso di violazione. Il novellato comma 2-bis dell art. 11, D.Lgs. n. 471/1997 stabilisce che, per l omissione o l errata trasmissione dei dati delle fatture emesse e ricevute, si applica la sanzione amministrativa di 2 per ciascuna fattura, con un limite massimo di per ogni trimestre. La sanzione è ridotta alla metà, entro il limite massimo di 500 euro, se la trasmissione è effettuata entro i 15 giorni successivi alla scadenza ordinaria, ovvero se, nel medesimo termine, è effettuata la trasmissione corretta dei dati. Non essendo applicabile l istituto del cumulo giuridico, occorre sommare le sanzioni applicate a ciascuna fattura non comunicata o erroneamente comunicata, fermo restando - come Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 10

11 specificato - il limite massimo di (ridotto a 500 se la regolarizzazione avviene nei 15 g. successivi al termine ordinario). Come precisato dall Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 104/E del 2017, sempreché non siano stati notificati atti di accertamento, le violazioni commesse possono essere corrette avvalendosi del ravvedimento operoso, in tal caso beneficiando delle riduzioni previste dall art. 13, comma 1, lettera a-bis) e seguenti, D.Lgs. n. 472/1997, a seconda del momento in cui interviene il versamento. Norma di riferimento Termine di regolarizzazione Riduzione della sanzione lettera a-bis) Entro 90 giorni dalla violazione 1/9 del minimo lettera b) Entro il termine della dichiarazione relativa all anno in cui è commessa la violazione 1/8 del minimo lettera b-bis) Entro il termine della dichiarazione relativa all anno successivo a quello in cui è commessa la violazione 1/7 del minimo lettera b-ter) lettera b-quater) Oltre il termine della dichiarazione relativa all anno successivo a quello in cui è commessa la violazione Se la regolarizzazione avviene dopo la constatazione della violazione nel PVC 1/6 del minimo 1/5 del minimo *** *** Per eventuali necessità, si prega di contattare il professionista di riferimento. Con l occasione si porgono cordiali saluti. Studio Circolare n. 12 del Riproduzione vietata. pag. 11