VARIANTE n. 17 al PRGC
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1 Regione Friuli Venezia Giulia Provincia di Udine Comune di Santa Maria la Longa VARIANTE n. 17 al PRGC RELAZIONE VERIFICA VAS degli effetti significati sull ambiente I REDATTORI geom. Renato Bragagnolo arch. Mario Franzotti
2 verifica preventiva (ai sensi dell'art. 12 del D.L. 16 gennaio 2008, n 4 e dell'art. 5 della L.R. 11/2005) La procedura di Valutazione Ambientale Strategica è stata varata nell'ordinamento regionale con la L.R. n 11 del 6 maggio 2005, in conseguenza della Direttiva comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno Inoltre la VAS è stata introdotta dal "Testo Unico dell'ambiente" ex D.Lgs. n. 152 del 3 aprile 2006, emendato nella prima parte con il D. Lgs. 16 gennaio 2008, n 4. Data la puntuale tipologia di questa "variante al Piano Regolatore, che determina la modifica di due porzioni di aree, ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. 3 aprile 2006 n 152, modificato dal D.Lgs. 16 gennaio 2008, n 4, è utile in questa sede effettuare una "procedura di verifica preventiva" atta a controllare se l'iniziativa debba, o meno, essere assoggetta a procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Per la definizione di "piccole aree a livello locale e per le modifiche minori dei piani e programmi" a scala regionale, si fa riferimento all'art. 4 co. 2 dalla L.R. 16/2008 (1) che a sua volta rimanda all'art. 63 co. 5 della L.R. 5/2007 (2) "riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio". Sulla base della indicazioni normative vigenti, il rapporto ambientale è stato strutturato secondo l'allegato II della direttiva 2001/42/CE (criteri per la determinazione dei possibili effetti significativi di cui all'articolo 3, paragrafo 5) - integrato dall'art. 12 del D.Lgs. 152/2006 allegato II (3). localizzazione del Piano Il Piano urbanistico si riferisce al territorio comunale di Santa Maria la Longa. Nella cartografia è rappresentata la Regione Friuli Venezia Giulia in cui sono evidenziati i limiti amministrativi della Provincia di Udine e del Comune di Santa Maria la Longa. 2
3 premessa al rapporto ambientale I proprietari dei fondi hanno incaricato di elaborare questa variante per le modifiche di tipo puntuale. Con questa Variante si apporta alla strumentazione urbanistica le variazioni necessarie ad introdurre le nuove previsioni, senza intervenire o stravolgere l'assetto e l'impianto urbanistico complessivo. 3
4 caratteristiche del Piano Lo stato di fatto della strumentazione Urbanistica Comunale, prima della realizzazione di questa Variante, è costituito principalmente dal "Piano Regolatore Generale Comunale approvato con D.P.G.R. n. 088/Pres. del 28 marzo 2008, successivamente dotato della relazione di flessibilità, di cui all Art. 63 bis, co. 7 lett b.1 della L.R. 5/2007 e del Piano Struttura. Questa variante al Piano Regolatore del Comune di Santa Maria la Longa ha un interesse marginale con modifiche di tipo puntuale, ovvero: si prevedono piccoli incrementi di aree edificabili di circa 1800 mq; non si modifica l'assetto urbanistico, ne l'impianto generale del comune ne l'assetto dei singoli nuclei; si prevede una espansione urbanistica definendone con chiarezza i limiti. Le Direttive approvate utili alla stesura del PRGC sono: - per la residenza riconoscimento dell edificato esistente, tenendo conto delle richieste e delle tendenze in atto per un rapporto equilibrato. - per ambiente tutela e valorizzazione del territorio, comprendendo in una pianificazione unitaria i beni naturali e storici presenti. modifiche introdotte Le modifiche introdotte in questa variante al PRGC riguardano la variazione della zonizzazione che implica incremento di carico edificatorio di lieve entità. 4
5 Nella frazione di Tissano in via Lauzacco le modifiche introdotte derivano dalla richiesta di variazione di destinazione d uso di una porzione del territorio, della superficie di mq 1.800, da zona E5 degli ambiti di preminente interesse agricolo, a zona B2 di completamento estensiva. variante n. 15 variante n. 17 5
6 valutazioni Per valutare gli effetti della variante rispetto le previsioni del PRGC è necessario procedere a calcolare gli effetti dell'insieme delle modifiche introdotte in cui vi sia un'influenza nei carichi insediativi ed edificatori, valutando sia singolarmente che complessivamente, quali possono essere le variazioni degli assetti urbanistici e il carico complessivo. Le valutazioni saranno compiute analizzando le "Aree introdotte" di tipo B, scomponendo gli effetti delle modifiche introdotte per i molteplici effetti possibili e riconducendo le valutazioni anche in funzione del Capacità Insediativa Residenziale Teorica Massima. Mobilità: Valutando le modifiche introdotte per quanto riguarda l area di tipo B si può dire che i casi relativi a questa variante del PRGC s inseriscono su aree già sufficientemente servite da viabilità di tipo comunale e di relazione. I carichi aggiuntivi sono concentrati e in tutti i casi si presentano come porzioni di piccole dimensioni in cui si prevedono nuove edificazioni a carattere familiare (genericamente 3 nuclei familiari aggiunti). Carico insediativo aggiunto: Nel complesso delle modifiche introdotte il carico insediativo aggiuntivo risulta essere di lievi dimensioni. I carichi aggiunti non si configurano in alcun caso come nuove edificazioni di grandi dimensioni, ma si configurano come zone omogenee a edificazione singola. Reti: consumi acqua potabile / depurazione / reti tecnologiche ed energetiche / rifiuti A riguardo l'utilizzo e lo sfruttamento delle reti tecnologiche e di urbanizzazione primaria si può stabilire con certezza che le modifiche introdotte e le nuove aree inserite di tipo B2, non si configurano come un ulteriore e significativo aggravio sulle infrastrutture esistenti. Le scelte della Variante al Piano Regolatore si connotano come puntuali e volte alla concentrazione degli agglomerati urbani. Con la volontà di concentrare ci si è impegnati in una progettazione che non ecceda nel consumo di suolo e di risorse, cercando di compiere scelte che limitino lo sviluppo dell'edificato. Le aree introdotte non vanno ad intaccare nessuna aree sensibile dal punto di vista naturalistico o di valenza ambientale. Le porzioni introdotte non stravolgono gli assetti ambientali e naturalistici del Comune, sia per effetti diretti, sia per gli effetti indiretti. Da punto di vista dei valori paesaggistici le modifiche introdotte non comportano mutazioni alle caratteristiche e valori dei luoghi. 6
7 Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti e loro carattere cumulativo Visto il carattere ridotto degli interventi (lieve estensione e lieve intensità), possiamo stabilire che dal punto di vista della Valutazione delle incidenze ambientali del PRGC, le modifiche introdotte non risultano gravare sullo stato di fatto. Nel medio e nel lungo periodo non si prevedono effetti tali da determinare un mutamento degli equilibri ambientali. Le modifiche proposte nella Variante del PRGC non hanno effetti transfrontalieri, non producono rischi per la salute umana o per l'ambiente e, non hanno un'ampia estensione degli aspetti nello spazio. conclusioni Per le valutazioni suesposte e per l'analisi urbanistica delle scelte compiute è possibile affermare che la proposta inserita, non produce effetti in nessuno degli aspetti ambientali e naturali dei luoghi, pertanto si ritiene la variante NON ASSOGGETTABILE alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica. Le caratteristiche del carico insediativo e delle nuove volumetrie permesse con le variazioni della zona omogenea, si connotano come variazioni di lieve entità e a carattere diffuso, non assumendo pressioni ambientali estese ed intense. Le porzioni in cui si permettono nuove edificazioni, tutte a carattere residenziale, sono di dimensioni e d interesse ridotto (monofamiliari). La differenza tra zone edificabili introdotte e zone edificabili stralciate della Variante al PRGC ha un saldo di mq, che fa comprendere il ruolo e le intenzioni di questa variante. I REDATTORI geom. Renato Bragagnolo arch. Mario Franzotti 7
8 note Note: (1) Legge Regionale 5 dicembre 2008, n Art. 4 co. 2 (Valutazione ambientale strategica degli strumenti di pianíficazione comunale) 2. Ai sensi dell'articolo 6, comma 3, del decreto legislativo 152/2006, sono considerate piccole aree a livello locale: a) le aree oggetto di varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici comunali di cui all'articolo 63, co. 5, della legge regionale 23 febbraio 2007, n. 5 (Riforma dell'urbanistica e disciplina dell'attività edilizia e del paesaggio); b) le aree interessate dai piani particolareggiati comunali ancorché comportino variante agli strumenti urbanistici nei limiti di cui alla lettera a). (2) Legge Regionale 23 febbraio 2007, n. 5 - art. 63 co. 5 (Norme finali e transitorie) 5. Il Comune, nelle more dell'adeguamento di cui all'articolo 12, co. 2, può: a) adottare con le procedure stabilite dal regolamento di attuazione varianti non sostanziali agli strumenti urbanistici che non siano in contrasto con il PTR; b) prevedere nuove zone residenziali di espansione o ampliamenti delle medesime nella misura complessiva massima del 2 per cento dei residenti risultanti dalle liste anagrafiche dell'anno precedente per i Comuni eccedenti abitanti e nella misura massima del 4 per cento nei Comuni fino a abitanti; c) prevedere nuove zone omogenee D2 e D3 o ampliamenti delle medesime nella misura complessiva massima del 5 per cento della relativa superficie prevista dai vigenti strumenti urbanistici. (3) Art. 12 D.Lgs. 152/2006 (Procedura di verifica) 1. Nel caso di piani e programmi di cui all'articolo 6, co. 3, l'autorità procedente trasmette all'autorità competente, su supporto cartaceo ed informatico, un rapporto preliminare comprendente una descrizione del piano o programma e le informazioni e i dati necessari alla verifica degli impatti significativi sull'ambiente dell'attuazione del piano o programma, facendo riferimento ai criteri dell'allegato l del presente decreto. 2. L'autorità competente in collaborazione con l'autorità procedente, individua i soggetti competenti in materia ambientale da consultare e trasmette loro il documento preliminare per acquisirne il parere. Il parere é inviato entro trenta giorni all'autorità competente ed all'autorità procedente. 3. Salvo quanto diversamente concordato dall'autorità competente con l'autorità procedente, l'autorità competente, sulla base degli elementi di cui all'allegato 1 del presente decreto e tenuto conto delle osservazioni pervenute, verifica se il piano o programma possa avere impatti significativi sull'ambiente. 4. L'autorità competente, sentita l'autorità procedente, tenuto conto dei contributi pervenuti, entro novanta giorni dalla trasmissione di cui al comma 1, emette il provvedimento di verifica assoggettando o escludendo il piano o il programma dalla valutazione di cui agli articoli da 13 a 18 e, se del caso, definendo le necessarie prescrizioni. 5. Il risultato della verifica di assoggettabilità, comprese le motivazioni, deve essere reso pubblico. 8
9 Allegato I - Criteri per la verifica di assoggettamento di piani e programmi di cui all'articolo 12 del D. Lgs. 152/ Caratteristiche del piano o del programma, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi in quale misura il piano o íl programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività, o per quanto riguarda l'ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse, in quale misura il piano o il programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati, la pertinenza del piano o del programma per!'integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, problemi ambientali pertinenti al piano o al programma, la rilevanza del piano o del programma per l'attuazione della normativa comunitaria nel settore dell'ambiente (ad es, piani e programmi connessi alla gestione dei rifiuti o alla protezione delle acque). 2. Caratteristiche degli effetti e delle aree che possono essere interessate, tenendo conto in particolare, dei seguenti elementi. - probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli effetti, - carattere cumulativo degli effetti, - natura transfrontaliera degli effetti, - rischi per la salute umana o per l'ambiente (ad es. in caso di incidenti), - entità ed estensione nello spazio degli effetti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate), - valore e vulnerabilità dell'area che potrebbe essere interessata a causa: - delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale, - del superamento dei livelli di qualità ambientate o dei valori limite, - dell'utilizzo intensivo del suolo, - effetti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale - impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazionale, comunitario o internazionale. 9
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