APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MATERIE PRIME E PRODOTTI CONSUMI/UTILIZZI DI MATERIE PRIME 2.2 CONSUMI IDRICI

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1 ALLEGATO 2 Piano di Monitoraggio e Controllo PIANO DI E CONTROLLO ALLEGATO 2 PIANO DI E CONTROLLO 1 0. PREMESSA 3 1. PRESCRIZIONI GENERALI CONTROLLO DI IMPIANTI, APPARECCHIATURE E LINEE DI DISTRIBUZIONE MALFUNZIONAMENTI E EVENTI INCIDENTALI 1.3 RAPPORTO ANNUALE APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MATERIE PRIME E PRODOTTI CONSUMI/UTILIZZI DI MATERIE PRIME 2.2 CONSUMI IDRICI CONSUMI ENERGETICI 6 3. ACQUA DI FALDA ACQUA DI FALDA. QUANTITATIVO 3.2 ACQUA DI FALDA. QUALITATIVO Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Spurgo Piezometri Spurgo dei Piezometri. Caratteristiche della Pompa Utilizzata Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Campionamento Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Esecuzione delle analisi Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Limiti di Riferimento Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Piano di Intervento ACQUA DI FALDA. RIEPILOGO ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SUPERFICIALI ACQUE SUPERFICIALI. PARAMETRI MONITORATI ACQUE SUPERFICIALI. RIEPILOGO ACQUE EMERGENZA IDRICA ACQUE EMERGENZA IDRICA ACQUA EMERGENZA IDRICA. PARAMETRI MONITORATI ACQUE EMERGENZA IDRICA. RIEPILOGO ACQUE METEORICHE PERCOLATO PERCOLATO. QUANTITATIVO. 7.2 PERCOLATO. QUALITATIVO Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Prelievo dei Campioni Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Conservazione dei Campioni e Trasporto in laboratorio. 44 pag. 1 di 82

2 7.2.3 Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Analisi dei campioni prelevati Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Frequenza del Monitoraggio PERCOLATO. RIEPILOGO 46 8 BIOGAS BIOGAS. COMPOSIZIONE BIOGAS. PORTATA BIOGAS. CARATTERIZZAZIONE BIOGAS DIFFUSO NEL SOTTOSUOLO BIOGAS DIFFUSO NEL SOTTOSUOLO. LIVELLO DI GUARDIA E PIANO DI INTERVENTO BIOGAS DIFFUSO NEL SOTTOSUOLO. PIANO DI INTERVENTO. VALUTAZIONE RISCHIO EFFETTIVO BIOGAS DIFFUSO NEL SOTTOSUOLO. PIANO DI INTERVENTO. FASE DI INTERVENTO 9.4 BIOGAS DIFFUSO NEL SOTTOSUOLO. CARATTERISTICHE DELLA STRUMENTAZIONE UTILIZZATA EMISSIONI EMISSIONI CONVOGLIATE MANUTENZIONE DELL IMPIANTO DI COMBUSTIONE EMISSIONI. EMISSIONI DIFFUSE FLUSSO BIOGAS EMESSO DALLA SUPERFICIE DELLA DISCARICA FLUSSO DI BIOGAS. METODO DELLA CAMERA DI ACCUMULO PARAMETRI METEOCLIMATICI MORFOLOGIA DELLA DISCARICA AGENTI INFESTANTI DISINFESTAZIONE Prodotti utilizzati per il trattamento DERATTIZZAZIONE Programma temporale Prodotti utilizzati RIFIUTI IN INGRESSO IN DISCARICA CONFERIMENTO TERRE E ROCCE CON CODICE RIFIUTO CER RESPONSABILITA NELL ESECUZIONE DEL PIANO ATTIVITÀ A CARICO DI ARPAT (PREVISIONE) 82 pag. 2 di 82

3 0. Premessa Nell Allegato II al D.M Linee Guida recanti i criteri per l'individuazione e l'utilizzazione delle migliori tecniche disponibili ex art. 3, comma 2 del decreto legislativo n. 372/1999 LINEE GUIDA IN MATERIA DI SISTEMI DI IPPC - (Prevenzione e riduzione integrate dell'inquinamento). Decreto legislativo n. 372/1999, art. 3, comma 2. Elementi per l'emanazione delle linee-guida per l'identificazione delle Migliori tecniche disponibili sono contenute tutte le azioni e gli interventi da valutare e attuare per il monitoraggio degli inquinanti in aria, acqua, per il monitoraggio acustico e dei rifiuti. Con riferimento ed in coerenza con quanto riportato nel Bref comunitario, il piano di controllo di un impianto è definibile come "l'insieme di azioni svolte dal gestore e dall'autorità di controllo che consentono di effettuare, nelle diverse fasi della vita di un impianto o di uno stabilimento, un efficace monitoraggio degli aspetti ambientali dell'attività costituiti dalle emissioni nell'ambiente e dagli impatti sui corpi recettori, assicurando la base conoscitiva che consente in primo luogo la verifica della sua conformità ai requisiti previsti nell Autorizzazione". Le sue finalità primarie sono quindi: la valutazione di conformità rispetto ai limiti emissivi prescritti; la raccolta dei dati ambientali richiesti dalla normativa IPPC e da altre normative europee e nazionali nell'ambito delle periodiche comunicazioni alle autorità competenti. Le modalità di misura, gli strumenti, la scelta delle metodiche di analisi e quant altro necessario per un corretto monitoraggio degli aspetti valutati come rilevanti saranno conformati alle Linee Guida e a quanto previsto dalla Normativa vigente. 1. PRESCRIZIONI GENERALI La Società dovrà comunicare alla Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti della Provincia di Firenze ed all ARPAT Dipartimento di Firenze con congruo anticipo (almeno 30 gg) la data e gli orari di attuazione degli autocontrolli. 1.1 Controllo di impianti, apparecchiature e linee di distribuzione Entro tre mesi dal rilascio del presente Atto, il Gestore dovrà presentare all ARPAT Dipartimento di Firenze e alla Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti della Provincia di Firenze, ad integrazione di quanto già inoltrato in precedenza: un elenco di apparecchiature, linee, serbatoi e strumentazione ritenuti di rilievo da un punto di vista ambientale; in particolare tale elenco dovrà comprendere apparecchiature, linee e serbatoi contenenti sostanze classificate pericolose ai sensi del DM e smi con i relativi sistemi di sicurezza, nonché i sistemi e gli impianti di trattamento delle emissioni atmosferiche; una programma aggiornato dei controlli, delle verifiche e delle manutenzioni degli elementi individuati al punto precedente; in particolare tale programma dovrà comprendere il controllo dello stato di conservazione di apparecchiature, linee, serbatoi, bacini di contenimento e la verifica dell efficienza dei sistemi di sicurezza e dei sistemi di trattamento delle emissioni; inoltre il programma dovrà precisare per ogni attività la frequenza, la metodologia e la modalità di registrazione dei risultati. 3

4 Il programma dovrà prevedere l impiego di tabelle relative alle varie tipologie di dispositivi e dovranno essere definite le modalità di registrazione delle operazioni. Nel programma dovrà anche essere riportato quanto inerente le tarature di eventuali sistemi di misura di rilievo ai fini della tutela ambientale. In particolare la documentazione di cui sopra dovrà ricomprendere anche l aggiornamento della tabella sui controlli di processo del sistema di trattamento reflui liquidi, riportando anche le frequenze e le modalità di taratura della strumentazione impiegata. Il programma e le modalità di registrazione in esso indicate, costituiscono parte integrante del presente piano di monitoraggio e controllo. Le principali risultanze del programma dovranno essere inserite nel Rapporto annuale. 1.2 Malfunzionamenti e eventi incidentali In caso di manutenzione, malfunzionamenti o eventi incidentali, si precisa quanto segue: il Gestore registra e comunica a Provincia di Firenze, ARPAT, Sindaco e ASL territorialmente competente gli eventi di fermata per manutenzione o per malfunzionamenti che possono avere impatto sull ambiente o sull applicazione delle prescrizioni previste dall AIA, insieme con una valutazione della loro rilevanza dal punto di vista degli effetti ambientali. In particolare, in caso di registrazione di valori di emissione non conformi ai valori limite stabiliti nell AIA ovvero in caso di non conformità ad altre prescrizioni tecniche, deve essere predisposta immediatamente una registrazione su file con identificazione di cause, eventuali azioni correttive/contenitive adottate e tempistiche di rientro nei valori standard. Entro 24 ore dal manifestarsi della non conformità, e comunque nel minor tempo possibile, deve essere resa un informativa dettagliata agli stessi Enti con le informazioni suddette e la durata prevedibile della non conformità. Alla conclusione dell evento il Gestore dovrà dare comunicazione agli stessi Enti del superamento della criticità e fare una valutazione quantitativa delle emissioni complessive dovute all evento medesimo. Il Gestore registra e comunica gli eventi incidentali che possono avere impatto sull ambiente a Provincia di Firenze, ARPAT, Sindaco e ASL territorialmente competente; in caso di eventi incidentali di particolare rilievo e impatto sull ambiente o comunque di eventi che determinano potenzialmente il rilascio di sostanze pericolose in ambiente, il Gestore ha l obbligo di comunicazione immediata scritta (per PEC o fax e nel minor tempo tecnicamente possibile). La comunicazione degli eventi incidentali di cui sopra deve contenere: le circostanze dell incidente, le sostanze rilasciate, i dati disponibili per valutare le conseguenze dell'incidente per l'ambiente, le misure di emergenza adottate, le informazioni sulle misure previste per limitare gli effetti dell'incidente a medio e lungo termine ed evitare che esso si riproduca. Tutte le informazioni di cui sopra dovranno essere inserite nel Rapporto annuale. La Ditta dovrà provvedere alle opportune azioni e comunicazioni previste nell ambito della normativa di settore in materia di bonifica dei siti inquinati. 1.3 Rapporto annuale Il rapporto annuale dei dati ambientali e dei consumi, dovrà essere fornito a questa Direzione Ambiente e Gestione Rifiuti della Provincia di Firenze, al Comune, all ARPAT Dipartimento di Firenze ed all ASL territorialmente competente, entro il 30 aprile di ogni anno con riferimento ai dati dell anno precedente. 4

5 Il rapporto dovrà avere inoltre allegati la copia degli autocontrolli effettuati dalla Ditta sulle varie matrici di emissione, così come individuate nel presente Allegato, nonché la sintesi dei dati delle tabelle ai paragrafi 2 e 7. Il rapporto annuale dovrà essere trasmesso per PEC, integrato, se necessario, causa le eventuali dimensioni di alcuni file, con materiale cartaceo e/o con CD/DVD. Il trend relativo all'andamento dei consumi (energia, risorsa idrica, produzione rifiuti) dovrà riportare con continuità anche l'andamento degli anni precedenti a quello trasmesso (a partire dall'anno della prima comunicazione), accompagnato da osservazioni sugli andamenti, nonché una relazione nella quale sia indicato un consuntivo dei rifiuti smaltiti. La restituzione dei risultati analitici dovrà essere corredata dal riferimento alle metodiche utilizzate e all incertezza dei metodi. Il gestore dovrà conservare presso l impianto e rendere disponibili tutti i dati pertinenti il monitoraggio, cartacei o elettronici, per un periodo di 10 anni. In particolare dovranno essere conservati, per quanto pertinente: - rapporti di prova; - eventuali rapporti di taratura; - dati DCS relativi ad apparecchiature/attività individuate come critiche sotto il profilo ambientale; - registri cartacei o informatici; - comunicazioni agli enti. 5

6 2. APPROVVIGIONAMENTO E GESTIONE MATERIE PRIME E PRODOTTI 2.1 Consumi/Utilizzi di materie prime Deve essere registrato il consumo delle principali materie prime e ausiliarie, secondo lo schema indicato nella tabella 2.1.1, precisando le diverse fasi di utilizzo di ogni materia. Per tutte le materie prime dell impianto, il Gestore dovrà effettuare gli opportuni controlli alla ricezione. Tabella Consumo delle principali materie prime e ausiliarie Materie prime e Unità di Quantità Fase di utilizzo ausiliarie (no rifiuti) misura Mg Mg N.B. riportare in tabella le materie prime acquistate annualmente. 2.2 Consumi idrici Deve essere registrato annualmente il consumo di acqua, secondo lo schema indicato nella tabella seguente, indicando per ogni tipologia di consumo le fonti di approvvigionamento. Tipologia (es. acqua di pozzo, acquedotto, acqua industriale) Tabella Consumi idrici Quantità Unità di misura m 3 m Consumi energetici Deve essere registrato annualmente il consumo di energia, secondo lo schema indicato nella tabella seguente. Tabella Consumi energetici Tipologia Quantità Unità di misura energia elettrica kwh 6

7 3. ACQUA DI FALDA Gli studi geologici, condotti presso il sito, hanno rilevato la presenza di alcuni livelli sabbiosi relativamente continui, che possono essere suddivisi in: Livello A1 (più superficiale) profondità ca. 3-4 m dal piano campagna; Livello A2 (profondità intermedia) profondità ca. 5-6 m dal piano campagna; Livello B (più profondo) profondità ca. 13 m a valle discarica (profondità maggiori a monte) Tali livelli, a seguito dei suddetti studi condotti, hanno mostrato: Una giacitura stratigrafica media, inclinata verso il quadrante Sud, sede di modeste falde acquifere; Assenza di comunicazione idraulica tra loro, per la presenza di potenti interstrati limo-argillosi; Modesta circolazione idrica avviene con flusso sub-orizzontale; Impedimenti o, comunque, scarsa comunicazione verticale. Tali livelli sono captati attraverso una rete piezometrica, costituita da n. 8 pozzi, ubicati intorno alla discarica, secondo il seguente schema riepilogativo: SIGLA PIEZOMETRO PROFONDITÀ (M) ORIZZONTE ACQUIFERO CONTROLLATO POSIZIONE P n.d. (1) Monte P n.d. (1) Monte P B Monte P B Valle P A Valle P A Valle P B Valle P B Monte (2) Note 1. I piezometri P1 e P2, attivano orizzonti acquosi, posti a quote non correlabili né con quelle dell orizzonte A, né con quelle dell orizzonte B; 2. Vista la distanza dalla discarica il piezometro P8, può essere considerato bianco analitico 7

8 3.1 Monitoraggio Acqua di Falda. Quantitativo Il monitoraggio quantitativo dell acqua di falda consiste nella determinazione mensile del livello piezometrico dell acqua, contenuta in ogni pozzo, secondo quanto di seguito riepilogato: MATRICE Acqua di Falda TIPO DI Quantitativo PUNTO DI Rete Piezometrica Gestione postoperativa FASE FREQUENZA PARAMETRI Gestione Trimestrale Semestrale Livello Piezometrico METODO DI DETERMINAZIONE Utilizzo freatimetro ADDETTO AL Personale Publiambiente S.p.A., specializzato o debitamente formato 8

9 3.2 Monitoraggio Acqua di Falda. Qualitativo. Il controllo qualitativo delle falde viene eseguito, attraverso la determinazione della composizione dei campioni di acqua, prelevati dai piezometri. L esecuzione di tale monitoraggio è caratterizzata da tre fasi, quali: I fase Spurgo Piezometri; II fase Campionamento e recapito dei campioni in laboratorio; III fase Esecuzione delle analisi. Si riportano, ai paragrafi successivi, le modalità di esecuzione di ogni singola operazione legata al monitoraggio delle acque di falda Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Spurgo Piezometri Lo spurgo dei piezometri è un operazione fondamentale per un efficiente monitoraggio delle acque di falda, in quanto permette di eliminare dai pozzi l acqua ivi stagnante, che non può essere ritenuta rappresentativa della falda, perché possano ricaricare con acqua fresca. Tali operazioni vengono eseguite dal personale addetto di Publiambiente S.p.A. attraverso l utilizzo di una pompa mobile, le cui caratteristiche sono riportate di seguito, 72 ore prima del campionamento. Le operazioni di spurgo sono eseguite tenendo conto delle caratteristiche idrauliche del pozzo e della produttività dell acquifero, in modo tale che il pompaggio dell acqua non provochi un richiamo improvviso, con brusche ricadute, che potrebbero portare alla perdita di sostanze volatili o fenomeni di intorbidimento e turbolenza. Durante le operazioni di spurgo vengono determinati e registrati su apposita modulistica, i seguenti dati: Livello statico dell acqua contenuta nel pozzo prima dello spurgo (determinato attraverso l utilizzo del freatimetro); Altezza della colonna d acqua (ottenuta per differenza tra la profondità del pozzo e livello statico dell acqua); Volume di acqua contenuta nel pozzo (ottenuto per calcolo, moltiplicando l altezza della colonna d acqua contenuta nel pozzo per l area della sezione dello stesso); Tempo di spurgo (determinato attraverso l utilizzo di cronometro); Portata Spurgo (determinata per calcolo, dividendo il volume determinato, per la durata dello spurgo); Livello statico acqua contenuto nel pozzo dopo lo spurgo (determinato attraverso l uso del freatimetro). Lo spurgo prevede l emungimento di un solo volume di acqua dal pozzo, considerando che le falde non sono caratterizzate da una portata tale, da permettere una continua ricarica del piezometro e pertanto l estrazione di un maggior numero di volumi Spurgo dei Piezometri. Caratteristiche della Pompa Utilizzata. La pompa mobile utilizzata per lo spurgo dei piezometri presenta le caratteristiche, qui riepilogate. TIPO POMPA POTENZA DELLA POMPA (KW) PORTATA (M 3 /H) PREVALENZA (M) MAX PREVALENZA (M Q=0 M 3 /H) 230 V CORRENTE A PIENO CARICO L 1/1 (D) 200 V RACCORDO TUBAZIONE RP LUNGHEZZA (MM) ALTEZZA BATTENTE IDRAULICO (M) SQ ¼

10 3.2.3 Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Campionamento Il campionamento delle acque di falda viene eseguito, come suddetto, 72 ore dopo le operazioni di spurgo dei piezometri, prelevando campioni di acqua a partire dai pozzi di monte e scendendo, quindi, verso valle. Il personale Publiambiente S.p.A. addetto, provvede, prima dell esecuzione di ogni prelievo, alla determinazione del livello piezometrico e, quindi, all altezza della colonna d acqua, ivi contenuta; nel caso in cui il livello statico dell acqua registrato, si trovi al disotto dell altezza dei filtri di ricarica, o prossimo a quello misurato al termine dello spurgo, il piezometro non è campionato. Tali valori, infatti, sono indice di una mancata ricarica del pozzo con acqua fresca, a seguito delle operazioni di spurgo, e, pertanto, quella, ivi contenuta, non può essere ritenuta rappresentativa della falda captata. L esecuzione del campionamento viene eseguita attraverso l utilizzo di un bicchiere in acciaio inox dedicato all operazione, della capacità di 1.5 L, il quale può essere sostituito da un campionatore bailer, nel caso in cui l altezza della colonna d acqua rappresentativa contenuta nel pozzo, non sia tale da permettere l impiego del primo dispositivo. Il campionamento di ogni piezometro, prevede il prelievo di tre aliquote di acqua per un totale di 4.5 L, le quali sono riunite all interno di un bricco, a formare un campione omogeneo, che viene, poi, suddiviso in due ulteriori aliquote, da trasmettere al laboratorio di analisi. Le due suddette aliquote finali, in particolare, sono: Aliquota n. 1 Conservata in bottiglia di vetro della capacità di 1L, per la determinazione dei parametri chimici, diversi dai metalli; Aliquota n. 2 Conservata in bottiglia di plastica, della capacità di 1L, per la determinazione dei metalli. Ogni bottiglia è, poi, identificata, attraverso un etichetta, riportante: Denominazione della discarica; Sigla del piezometro; Data prelievo. I campioni prelevati sono conservati in ambiente refrigerato, prima e durante il trasporto in laboratorio. Questa azienda provvede, affinché gli stessi campioni siano recapitati in laboratorio entro la fine della giornata lavorativa, in cui sono stati prelevati. Il campionamento delle acque di falda per il monitoraggio qualitativo viene eseguito con frequenza trimestrale Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Esecuzione delle analisi Il laboratorio convenzionato con questa azienda provvede, dietro specifica richiesta di Publiambiente S.p.A., alla determinazione dei parametri oggetto del monitoraggio. Si riportano, nella seguente tabella, tutti i parametri, interessati e previsti dal D.Lgs 36/03, per la caratterizzazione qualitativa delle acque di falda, indicando, per ognuno, il metodo analitico, con cui saranno determinati. ph COD PARAMETRO METODO (1) Conducibilità APAT CNR IRSA 2060 Man APAT CNR IRSA 5130 Man APAT CNR IRSA 2030 Man

11 PARAMETRO METODO (1) Ossidabilità Kubel UNI EN ISO 8467:1997 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 Man Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Man Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 Man Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD (2) APAT CNR IRSA 5120 A2 Man TOC (2) EPA IPA (2) APAT CNR IRSA 5080 Man Fluoruri (2) EPA 9056A 2007 Cianuri (2) APAT CNR IRSA 4070 Man Sodio (2) EPA 6020A 1998 Calcio (2) EPA 6020A 1998 Potassio (2) EPA 6020A 1998 Arsenico (2) EPA 6020A 1998 Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Cromo VI (2) APAT CNR IRSA 3150 B2 Man Mercurio EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Magnesio (2) EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 APAT CNR IRSA 5110 Man 29 APAT CNR IRSA 5140 Man 29 Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 Pesticidi fosforati e totali (2) 2003 Solventi clorurati (2) EPA 5030C EPA 8260C 2006 Solventi organici aromatici (2) 2003 Solventi organici azotati (2) EPA 5030C EPA 8260C 11

12 PARAMETRO METODO (1) 2006 Note 1. Le analisi saranno eseguite da un laboratorio, che possiede la certificazione ACCREDIA per ognuna delle determinazioni analitiche indicate. Le metodiche riportate in tabella potranno, pertanto, essere sostituite con altre equivalenti, sulla base degli eventuali aggiornamenti emessi dallo stesso Ente ACCREDIA. Il laboratorio analitico si impegnerà, in ogni caso, a riportare sul certificato il nome della metodica analitica utilizzata per la determinazione di ogni parametro e il relativo valore di incertezza; 2. Parametri monitorati con frequenza annuale. Publiambiente S.p.A. provvede, perché sul certificato analitico emesso dal laboratorio vi sia il valore dell incertezza, associato al metodo analitico utilizzato, per la determinazione di ogni parametro analizzato Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Limiti di Riferimento I valori limite di concentrazione, quale riferimento nella valutazione dei risultati analitici, ottenuti a seguito del monitoraggio dell acqua di falda, riportati, per ciascun piezometro, nelle tabelle successive, sono stati definiti: Assumendo il limite presente alla tabella n.2, allegato 5, alla parte IV del D.Lgs 152/06, per i parametri ivi contenuti; Sommando il doppio del valore della deviazione standard, alla media dei dati registrati al 31 Dicembre PARAMETRO U.M. P1 P2 P3 P4 P5 P6 P7 P8 COD mg/l Azoto Nitroso mg/l Azoto Nitrico mg/l Azoto Ammoniacale mg/l Cloruri mg/l Solfati mg/l Cadmio g/l Cromo g/l Ferro g/l Manganese g/l Nichel g/l Piombo g/l Rame g/l Zinco g/l Monitoraggio Qualitativo Acqua di Falda. Piano di Intervento Il piano di intervento per far fronte al superamento dei livelli di concentrazione definiti nel paragrafio precedente, consiste sostanzialmente nella realizzazione e nella messa in esercizio di una barriera di pozzi drenanti in linea di spurgo. 12

13 La barriera sarà realizzata nei livelli geologici di valle maggiormente permeabili in cui si è verificato il superamento dei livelli di riferimento definiti precedentemente. Quindi saranno da prevedersi un certo numero di pozzi (da un minimo di 1 ad un massimo di 7 a seconda l entità del fenomeno in atto) ubicati a valle della discarica e captanti le acque di falda del livello geologico interessato dalla contaminazione. In altre parole si potrebbero predisporre in prossimità dei livelli geologici interessati ( livello A1 e A2) da un numero minimo di 1 pozzo ad un massimo di 7 pozzi drenanti per l estrazione dell acqua e conseguente smaltimento in un depuratore autorizzato Una diversa soluzione potrebbe essere considerata in alternativa alla precedente e solo in condizioni ambientali particolarmente gravose; ossia la realizzazione di una trincea drenante continua di captazione dei livelli permeabili (A1 e/o A2), connessione della stessa con un unico pozzo drenante di valle per l estrazione dell acqua, quindi deposito dell acqua emunta in un apposita cisterna per lo smaltimento in un depuratore autorizzato. All occorrenza, a valle del setto drenante potrebbe essere realizzato anche un setto bentonitico di chiusura (in uscita dei suddetti livelli permeabili A1 e A2), in maniera da opporre al flusso sotterraneo non solo la barriera drenante ma anche una barriera impermeabile continua. Per gli schemi grafici relativi alle due soluzioni tecniche eventualmente da adottarsi si rimanda alle integrazioni tecniche al Piano di Gestione ai sensi del D.Lgs. 36/2003. (Settembre 2006) 13

14 3.3 Monitoraggio Acqua di Falda. Riepilogo Si riporta, di seguito, una tabella riepilogativa circa il monitoraggio delle acque di falda, sia durante la fase di gestione, che in quella di post gestione della discarica. Fase di Gestione MATRICE Acqua di Falda TIPO DI Quantitativo Qualitativo PUNTO DI Rete Piezometrica Gestione FASE FREQUENZA Mensile Trimestrale ph Trimestrale COD PARAMETRI Livello Piezometrico Trimestrale Conducibilità Trimestrale Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE Utilizzo freatimetro APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Trimestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Trimestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Trimestrale Solfati EPA 9056A 2007 ADDETTO AL Personale Publiambiente S.p.A. 14

15 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA Annuale IPA APAT CNR IRSA 5080 Bimestrale (1) Idrocarburi Totali EPA 8015D EPA UNI EN ISO Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Trimestrale Rame EPA 6020A 1998 Trimestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Trimestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Trimestrale Zinco EPA 6020A 1998 Trimestrale Nichel EPA 6020A 1998 ADDETTO AL 15

16 MATRICE TIPO DI PUNTO DI (1) Da effettuarsi fino al 31/12/2013 FASE FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE Trimestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Trimestrale Manganese EPA 6020A 1998 Trimestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 Annuale Annuale Annuale Annuale Pesticidi fosforati e totali Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati A1/A2 APAT CNR IRSA 5110 EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 16

17 Fase di gestione post-operativa MATRICE Acqua di Falda TIPO DI Quantitativo Qualitativo PUNTO DI Rete Piezometrica FASE FREQUENZA Gestione postoperativa Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale PARAMETRI Livello Piezometrico ph COD Conducibilità Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE Utilizzo freatimetro APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Semestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Semestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Semestrale Solfati EPA 9056A 2007 Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA ADDETTO AL Personale Publiambiente S.p.A. 17

18 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA Annuale IPA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5080 Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Semestrale Rame EPA 6020A 1998 Semestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Semestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Semestrale Zinco EPA 6020A 1998 Semestrale Nichel EPA 6020A 1998 Semestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Semestrale Manganese EPA 6020A 1998 Semestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 ADDETTO AL 18

19 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA Annuale Annuale Annuale Annuale Si riporta di seguito, una planimetria circa l ubicazione dei piezometri. PARAMETRI Pesticidi fosforati e totali Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5110 EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 19

20 Recinzione Recinzione O N E S Recinzione 20

21 4. ACQUE SUPERFICIALI Il monitoraggio delle acque superficiali consiste nel controllo qualitativo del fosso La Grotta, che scorre lungo la recinzione di fondo della discarica. Il suddetto monitoraggio viene eseguito, prelevando due campioni di acqua dal letto del fosso, nelle seguenti posizioni: Monte della discarica, ovvero prima che il corso d acqua, costeggi il perimetro dell impianto di smaltimento; Valle della discarica, rispetto alla discarica; in modo da valutare la permanenza delle caratteristiche qualitative iniziali. 4.1 Monitoraggio acque Superficiali. Campionamento. Il campionamento delle acque superficiali, rispettivamente nella posizione a Monte e a Valle della discarica, rispetto al corso del fosso La Grotta, viene eseguito, prelevando aliquote istantanee di acqua. I prelievi vengono eseguiti attraverso l impiego di un bricco in plastica dedicato della capacità di ca. 3L, passando dalla posizione di monte a quella di valle; l acqua contenuta nel bricco viene suddivisa in n. 2 aliquote conservate in: Aliquota n. 1 bottiglia di vetro, per la determinazione dei parametri chimici, diversi dai metalli; Aliquota n. 2 bottiglia di plastica, per la determinazione dei metalli. Ogni bottiglia è, poi, identificata, attraverso un etichetta, riportante: Denominazione della discarica; Sigla del piezometro; Data prelievo. I campioni prelevati sono conservati in ambiente refrigerato, prima e durante il trasporto in laboratorio. Questa azienda provvede, affinché gli stessi campioni siano recapitati in laboratorio entro la fine della giornata lavorativa, in cui sono stati prelevati. Il campionamento viene eseguito con frequenza trimestrale, in occasione del giorno stabilito per il monitoraggio delle acque di falda. Si fa, inoltre, presente che l acqua del fosso deve essere campionata solamente se rappresentativa della matrice, oggetto del monitoraggio, ovvero se il corso d acqua è caratterizzato da una portata tale da permetterne lo scorrimento dalla posizione di monte a quella di valle della discarica. Il campionamento non sarà effettuato se l acqua del fosso si presenterà stagnante. 4.2 Monitoraggio Acque Superficiali. Parametri Monitorati. Il laboratorio convenzionato con questa azienda provvede, dietro specifica richiesta di Publiambiente S.p.A., alla determinazione dei parametri oggetto del monitoraggio. Si riportano, nella seguente tabella, tutti i parametri, interessati e previsti dal D.Lgs 36/03, per la caratterizzazione qualitativa delle acque di falda, indicando, per ognuno, la metodica analitica, con cui saranno determinati. ph COD PARAMETRO METODO (1) APAT CNR IRSA 2060 Man APAT CNR IRSA 5130 Man

22 PARAMETRO METODO (1) Conducibilità APAT CNR IRSA 2030 Man Ossidabilità Kubel UNI EN ISO 8467:1997 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 Man Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Man Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 Man Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD (2) APAT CNR IRSA 5120 A2 Man TOC (2) EPA IPA (2) APAT CNR IRSA 5080 Man Fluoruri (2) EPA 9056A 2007 Cianuri (2) APAT CNR IRSA 4070 Man Sodio (2) EPA 6020A 1998 Calcio (2) EPA 6020A 1998 Potassio (2) EPA 6020A 1998 Arsenico (2) EPA 6020A 1998 Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Cromo VI (2) APAT CNR IRSA 3150 B2 Man Mercurio EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Magnesio (2) EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 APAT CNR IRSA 5110 Man 29 Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 Pesticidi fosforati e totali (2) 2003 Solventi clorurati (2) EPA 5030C EPA 8260C 2006 Solventi organici APAT CNR IRSA 5140 Man 29 22

23 PARAMETRO METODO (1) aromatici (2) 2003 Solventi organici azotati (2) EPA 5030C EPA 8260C 2006 Note 1. Le analisi saranno eseguite da un laboratorio, che possiede la certificazione ACCREDIA per ognuna delle determinazioni analitiche indicate. Le metodiche riportate in tabella potranno, pertanto, essere sostituite con altre equivalenti, sulla base degli eventuali aggiornamenti emessi dallo stesso Ente ACCREDIA. Il laboratorio analitico si impegnerà, in ogni caso, a riportare sul certificato il nome della metodica analitica utilizzata per la determinazione di ogni parametro e il relativo valore di incertezza; 2. Parametri monitorati con frequenza annuale. Publiambiente S.p.A. provvede, perché sul certificato analitico emesso dal laboratorio vi sia il valore dell incertezza, associato al metodo analitico utilizzato, per la determinazione di ogni parametro analizzato. 23

24 4.3 Monitoraggio Acque Superficiali. Riepilogo Si riportano, di seguito, due schemi riepilogativi circa le modalità di monitoraggio delle acque superficiali sia durante la fase di gestione e che di post-gestione della discarica. Fase di Gestione MATRICE Acque Superficiali TIPO DI PUNTO DI Qualitativo Fosso La Grotta Gestione FASE FREQUENZA PARAMETRI Trimestrale ph Trimestrale COD Trimestrale Conducibilità Trimestrale Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Trimestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Trimestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Trimestrale Solfati EPA 9056A 2007 Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA ADDETTO AL Personale di Publiambiente S.p.A. 24

25 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale IPA METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5080 Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Trimestrale Rame EPA 6020A 1998 Trimestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Trimestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Trimestrale Zinco EPA 6020A 1998 Trimestrale Nichel EPA 6020A 1998 Trimestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Trimestrale Manganese EPA 6020A 1998 Trimestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 ADDETTO AL 25

26 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale Annuale Annuale Annuale Pesticidi fosforati e totali Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5110 EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 26

27 Fase di gestione Post-Operativa MATRICE Acque Superficiali TIPO DI Qualitativo PUNTO DI Fosso La Grotta FASE FREQUENZA PARAMETRI Gestione postoperativa Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale ph COD Conducibilità Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Semestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Semestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Semestrale Solfati EPA 9056A 2007 Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA Annuale IPA APAT CNR IRSA 5080 Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 ADDETTO AL Personale di Publiambiente S.p.A. 27

28 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Semestrale Rame EPA 6020A 1998 Semestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Semestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Semestrale Zinco EPA 6020A 1998 Semestrale Nichel EPA 6020A 1998 Semestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Semestrale Manganese EPA 6020A 1998 Semestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 Annuale Pesticidi fosforati e totali A1/A2 APAT CNR IRSA 5110 ADDETTO AL 28

29 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale Annuale Annuale Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati METODO DI DETERMINAZIONE EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 29

30 5. ACQUE EMERGENZA IDRICA Il PCM prevede il monitoraggio delle acque provenienti dall emergenza idrica individuata al di sotto del fondo vasca della discarica. Tale flusso viene raccolto attraverso un canale drenante e tubazione sotto diga in un pozzetto di raccolta, da cui sono pompate verso la vasca di raccolta del percolato, perché possano essere smaltite con questo. Si riportano, ai paragrafi successivi, le relative modalità di monitoraggio. 5.1 Monitoraggio Acque Emergenza Idrica. Campionamento Le acque relative all emergenza idrica sono campionate dal pozzetto di raccolta, prima di essere trasferite nella vasca di raccolta e stoccaggio del percolato, attraverso un bicchiere in plastica dedicato della capacità di 3L. Il campione istantaneo contenuto all interno del bricco viene suddiviso in due aliquote, conservate in: Aliquota n. 1 bottiglia di vetro, per la determinazione dei parametri chimici, diversi dai metalli; Aliquota n. 2 bottiglia di plastica, per la determinazione dei metalli. Ogni bottiglia è, poi, identificata, attraverso un etichetta, riportante: Denominazione della discarica; Sigla del piezometro; Data prelievo. I campioni prelevati sono conservati in ambiente refrigerato, prima e durante il trasporto in laboratorio. Questa azienda provvede, affinché gli stessi campioni siano recapitati in laboratorio entro la fine della giornata lavorativa, in cui sono stati prelevati. Il campionamento viene eseguito con frequenza trimestrale, in occasione dl giorno stabilito per il monitoraggio delle acque di falda e superficiali. 5.2 Monitoraggio Acqua Emergenza Idrica. Parametri Monitorati Il laboratorio convenzionato con questa azienda provvede, dietro specifica richiesta di Publiambiente S.p.A., alla determinazione dei parametri oggetto del monitoraggio. Si riportano, nella seguente tabella, tutti i parametri, interessati e previsti dal D.Lgs 36/03, per la caratterizzazione qualitativa delle acque di falda, indicando, per ognuno, il metodica analitica, con cui saranno determinati. PARAMETRO METODO (1) ph APAT CNR IRSA 2060 Man COD APAT CNR IRSA 5130 Man Conducibilità APAT CNR IRSA 2030 Man Ossidabilità Kubel UNI EN ISO 8467:1997 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 Man Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Man Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 Man

31 PARAMETRO METODO (1) Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD (2) APAT CNR IRSA 5120 A2 Man TOC (2) EPA IPA (2) APAT CNR IRSA 5080 Man Fluoruri (2) EPA 9056A 2007 Cianuri (2) APAT CNR IRSA 4070 Man Sodio (2) EPA 6020A 1998 Calcio (2) EPA 6020A 1998 Potassio (2) EPA 6020A 1998 Arsenico (2) EPA 6020A 1998 Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Cromo VI (2) APAT CNR IRSA 3150 B2 Man Mercurio EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Magnesio (2) EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 Pesticidi fosforati e APAT CNR IRSA 5110 Man 29 totali (2) 2003 Solventi clorurati (2) EPA 5030C EPA 8260C 2006 Solventi organici APAT CNR IRSA 5140 Man 29 aromatici (2) 2003 Solventi organici azotati (2) EPA 5030C EPA 8260C 2006 Note 1. Le analisi saranno eseguite da un laboratorio, che possiede la certificazione ACCREDIA per ognuna delle determinazioni analitiche indicate. Le metodiche riportate in tabella potranno, pertanto, essere sostituite con altre equivalenti, sulla base degli eventuali aggiornamenti emessi dallo stesso Ente ACCREDIA. Il laboratorio analitico si impegnerà, in ogni caso, a riportare sul certificato il nome 31

32 della metodica analitica utilizzata per la determinazione di ogni parametro e il relativo valore di incertezza; 2. Parametri monitorati con frequenza annuale. Publiambiente S.p.A. provvede, perché sul certificato analitico emesso dal laboratorio vi sia il valore dell incertezza, associato al metodo analitico utilizzato, per la determinazione di ogni parametro analizzato. 32

33 5.3 Monitoraggio Acque Emergenza Idrica. Riepilogo Si riportano, di seguito, due schemi riepilogativi circa le modalità di monitoraggio delle acque emergenza idrica sia durante la fase di gestione e che di Gestione post-operativa della discarica. Fase di Gestione MATRICE Acque Emergenza Idrica TIPO DI Qualitativo PUNTO DI Pozzetto di raccolta e ispezione dedicato FASE FREQUENZA PARAMETRI Gestione Trimestrale ph Trimestrale COD Trimestrale Conducibilità Trimestrale Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Trimestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Trimestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Trimestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Trimestrale Solfati EPA 9056A 2007 Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA ADDETTO AL Personale di Publiambiente S.p.A. 33

34 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale IPA METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5080 Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Trimestrale Rame EPA 6020A 1998 Trimestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Trimestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Trimestrale Zinco EPA 6020A 1998 Trimestrale Nichel EPA 6020A 1998 Trimestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Trimestrale Manganese EPA 6020A 1998 Trimestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 A1/A2 ADDETTO AL 34

35 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale Annuale Annuale Annuale Pesticidi fosforati e totali Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5110 EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 35

36 Fase di Gestione post-operativa MATRICE Acque Emergenza Idrica TIPO DI Qualitativo PUNTO DI Pozzetto di raccolta e ispezione dedicato FASE FREQUENZA PARAMETRI Gestione postoperativa Semestrale Semestrale Semestrale Semestrale ph COD Conducibilità Ossidabilità Kubel METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 2060 APAT CNR IRSA 5130 APAT CNR IRSA 2030 UNI EN ISO 8467:1997 Semestrale Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Semestrale Azoto APAT CNR IRSA 4030 Ammoniacale A2 Semestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Semestrale Solfati EPA 9056A 2007 Annuale BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Annuale TOC EPA Annuale IPA APAT CNR IRSA 5080 Annuale Fluoruri EPA 9056A 2007 ADDETTO AL Personale di Publiambiente S.p.A. 36

37 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE Annuale Cianuri APAT CNR IRSA 4070 Annuale Sodio EPA 6020A 1998 Annuale Calcio EPA 6020A 1998 Annuale Potassio EPA 6020A 1998 Annuale Arsenico EPA 6020A 1998 Semestrale Rame EPA 6020A 1998 Semestrale Cadmio EPA 6020A 1998 Semestrale Cromo totale EPA 6020A 1998 Annuale Cromo VI APAT CNR IRSA 3150 B2 Annuale Mercurio EPA 6020A 1998 Semestrale Zinco EPA 6020A 1998 Semestrale Nichel EPA 6020A 1998 Semestrale Piombo EPA 6020A 1998 Annuale Magnesio EPA 6020A 1998 Semestrale Manganese EPA 6020A 1998 Semestrale Ferro EPA 6020A 1998 Annuale Fenoli APAT CNR IRSA 5070 Annuale Pesticidi fosforati e totali A1/A2 APAT CNR IRSA 5110 ADDETTO AL 37

38 MATRICE TIPO DI PUNTO DI FASE FREQUENZA PARAMETRI Annuale Annuale Annuale Solventi clorurati Solventi organici aromatici Solventi organici azotati METODO DI DETERMINAZIONE EPA 5030C EPA 8260C 2006 APAT CNR IRSA 5140 EPA 5030C EPA 8260C 2006 ADDETTO AL 38

39 6. ACQUE METEORICHE La discarica di Vigiano-Lanciafame è dotata di una rete di captazione e allontanamento delle acque meteoriche, realizzata attraverso un sistema di canalette e drenaggi distribuiti, come illustrato nell Elaborato tecnico acque meteoriche non contaminate Aprile 2012, che convogliano la matrice in oggetto verso il Fosso La Grotta. Publiambiente S.p.A. ha provveduto ad installare n. 5 pozzetti di ispezione, lungo la suddetta rete di captazione, attraverso cui vengono prelevati i campioni di acque meteoriche, da sottoporre ad analisi per l esecuzione del monitoraggio previsto dal D.Lgs 36/03. Si riporta, di seguito, una tabella riepilogativa circa le modalità di esecuzione del monitoraggio, sia in fase di gestione, che di post gestione della discarica. MATRICE TIPO DI MONITOR. Acque Meteoriche Qualitativo PUNTO DI CAMPIONAM. FASE FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE Pozzetto ph APAT CNR IRSA 2060 Am1 APAT CNR IRSA COD 5130 APAT CNR IRSA Gestione Trimestrale Conducibilità Pozzetto 2030 Am2 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4050 Azoto APAT CNR IRSA Nitroso 4050 Pozzetto APAT CNR IRSA Am3 Azoto 4030 A2 Man 29 Ammoniac. Gestione 2003 Pozzetto postoperativa Semestrale Cloruri EPA 9056A 2007 Am4 Solfati EPA 9056A 2007 Pozzetto Manganese EPA 6020A 1998 Am5 Ferro EPA 6020A 1998 Nella planimetria seguente vengono indicati i 5 pozzetti di ispezione per il campionamento delle acque meteoriche. ADDETTO AL MONITORAG. Personale addetto di Publiambiente S.p.A. 39

40 ARRIVO AI /2 TUBO Ø ,50 Recinzione TUBO CLS Ø /2 TUBO Ø 300 FOSSO 1/2 CLS Ø800 FOSSO 1/2 CLS Ø FOSSO 1/2 CLS Ø800 FOSSO A MATERASSI 60x50x TUBO Ø300 FOSSO 1/2 CLS Ø /2 TUBO Ø RECINZIONE Ancoraggio guaina 83.8 TUBO Ø FOSSO 1/2 CLS Ø800 Limite di bordo vasca Recinzione 1/2 TUBO Ø /2 TUBO Ø FOSSO 1/2 CLS Ø /2 TUBO Ø PDP DEODORIZZATORI POZZETTO DI ISPEZIONE RECINZIONE FOSSO 1/2 CLS Ø FOSSO 1/2 CLS Ø FOSSO 1/2 CLS Ø RECINZIONE FOSSO 1/2 CLS Ø800 FOSSO C MATERASSI 50x40x FOSSO C MATERASSI 50x40x140 FOSSO 1/2 CLS Ø RECINZIONE FOSSO 1/2 CLS Ø FOSSO 1/2 CLS Ø800 FOSSO C MATERASSI 50x40x140 40

41 7. PERCOLATO Il sistema di drenaggio di fondo discarica del lotto n. 2 è stato realizzato mediante la posa in opera dei seguenti materiali: Strato di geotessuto di protezione (1200 gr/mq) direttamente sopra la membrana in PEAD impermeabilizzante di tutto il cavo della discarica); Strato di ghiaia (pezzatura e mm), immediatamente sopra il geotessuto, avente un contenuto di carbonati totali inferiore al 2% in peso e spessore di 50 cm. Rete di tubazioni fessurate in PEAD, aventi veri diametri, che costituiscono la vera rete di captazione del percolato. 7.1 Monitoraggio Percolato. Quantitativo. Publiambiente S.p.A. provvede al monitoraggio del volume di ogni singolo flusso di percolato in ingresso e in uscita dalla vasca di omogeneizzazione e stoccaggio, attraverso l utilizzo di idonee strumentazioni analitiche di controllo o secondo calcoli aritmetici. Si riepilogano, di seguito i flussi di percolato interessati dal monitoraggio quantitativo: Flusso n. 1 Percolato prodotto dal Lotto n. 1 e dalle vecchie utilizzazioni4-5 FL1VU45; Flusso n. 2 Percolato prodotto dalle vecchie utilizzazioni FVU123 Flusso n. 3 Percolato prodotto dal Lotto n. 2 FL2 Flusso n. 4 Percolato prodotto dalla discarica di Vigiano-Lanciafame FD Il volume di percolato prodotto da ogni suddetto singolo flusso viene registrato su un apposito modulo, sottoscritto dal personale di Publiambiente S.p.A., addetto al controllo, con frequenza mensile. Si riporta, di seguito, una tabella riepilogativa circa le modalità di esecuzione del monitoraggio quantitativo del percolato, sia in fase di gestione, che di post gestione della discarica. 41

42 MATRICE TIPO DI FASE Percolato. Quantitativo Gestione FLUSSO MONITORATO QFD QFL2 QFVU123 MODALITÀ DI Somma di tutti i pesi riportati sulle quarte copie dei formulari, relativi al mese di monitoraggio, con cui il rifiuto viene conferito presso un idoneo impianto di trattamento/smaltimento. (1) Misuratore di Portata Misuratore di Portata PARAMETRI FREQUENZA Volume (m 3 ) Mensile ADDETTO AL Personale addetto di Publiambiente S.p.A. QFL1VU45 Calcolo. Differenza tra il percolato totale prodotto e la somma degli altri due secondo la formula: QFL1VU45=QFD (QFL2+QFVU123) 42

43 MATRICE TIPO DI FASE FLUSSO MONITORATO QFD MODALITÀ DI Somma di tutti i pesi riportati sulle quarte copie dei formulari, relativi al mese di monitoraggio, con cui il rifiuto viene conferito presso un idoneo impianto di traattamento/smaltimento. PARAMETRI FREQUENZA ADDETTO AL Percolato. Quantitativo Post Gestione QFL2 QFVU123 Misuratore di Portata Misuratore di Portata Volume (m 3 ) Mensile Personale addetto di Publiambiente S.p.A. QFL1VU45 Calcolo. Differenza tra il percolato totale prodotto e la somma degli altri due secondo la formula: QFL1VU45=QFD (QFL2+QFVU123) Note 1. Considerando che i pesi netti riportati sui formulari sono espressi in kg, al fine di determinare i m 3 prodotti, si assume che la densità del percolato sia pari a qualla dell acqua, ovveo 1kg/cm 3. 43

44 7.2 Monitoraggio Percolato. Qualitativo Il monitoraggio qualitativo del percolato viene eseguito, ai sensi del D.Lgs 36/03, attraverso il prelievo di campioni istantanei, che sono, poi, trasmessi ad un idoneo laboratorio di analisi, perché possano essere caratterizzati analiticamente. Il suddetto monitoraggio è caratterizzato dalle fasi descritte ai paragrafi successivi, di seguito elencate: Prelievo dei campioni; Trasporto dei campioni in laboratorio; Analisi dei campioni Si descrivono, nei seguenti paragrafi, le suddette fasi di controllo Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Prelievo dei Campioni Il personale addetto di Publiambiente S.p.A., attraverso l utilizzo di un bicchiere in plastica dedicato della capacità di ca 1 L, provvede al prelievo di tre aliquote istantanee di percolato da ogni pozzetto/vasca, dedicato all ispezione e alla raccolta di ogni singolo flusso di percolato. Le tre aliquote di percolato prelevate, vengono poi riunite in uno specifico bricco della capacità di 5L, per ogni flusso monitorato, per poi essere ulteriormente suddivise in due aliquote, così conservate: Aliquota n. 1 Conservata in bottiglia di vetro della capacità di 1L, per la determinazione dei parametri chimici, diversi dai metalli; Aliquota n. 2 Conservata in bottiglia di plastica, della capacità di 1L, per la determinazione dei metalli. Ogni bottiglia viene identificata, attraverso un etichetta, riportante: Denominazione della discarica; Sigla del flusso di percolato monitorato; Data prelievo Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Conservazione dei Campioni e Trasporto in laboratorio. I campioni di percolato, prelevati secondo le modalità riportate al precedente paragrafo, vengono conservati in ambiente refrigerato, prima di essere conferiti ad un idoneo laboratorio di analisi. Publiambiente S.p.A. provvede affinché i campioni giungano in laboratorio, entro la fine della giornata lavorativa, in cui ne è stato eseguito il prelievo; il trasporto verso il laboratorio di analisi viene eseguito, ponendo le bottiglie di percolato in dispositivi tali, da mantenerne inalterata la temperatura fino a destinazione Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Analisi dei campioni prelevati Le analisi chimiche, necessarie alla caratterizzazione del percolato vengono eseguite da un idoneo laboratorio di analisi, che opera secondo metodiche analitiche accreditate. Si riepilogano, di seguito, i parametri, oggetto del monitoraggio, indicando per ognuno la metodica analitica utilizzata per la determinazione. PARAMETRO METODO (1) ph APAT CNR IRSA 2060 COD APAT CNR IRSA 5130 Conducibilità APAT CNR IRSA 2030 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 44

45 PARAMETRO METODO (1) Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Solfiti APAT CNR IRSA 4150A Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 Solidi Sospesi Totali APAT CNR IRSA 2090B Tensioattivi Totali APAT CNR IRSA APAT CNR IRSA 5180 Man MP/C/534 Note 1. Le analisi saranno eseguite da un laboratorio, che possiede la certificazione ACCREDIA per ognuna delle determinazioni analitiche indicate. Le metodiche riportate in tabella potranno, pertanto, essere sostituite con altre equivalenti, sulla base degli eventuali aggiornamenti emessi dallo stesso Ente ACCREDIA. Il laboratorio analitico si impegnerà, in ogni caso, a riportare sul certificato il nome della metodica analitica utilizzata per la determinazione di ogni parametro e il relativo valore di incertezza; Monitoraggio Qualitativo del Percolato. Frequenza del Monitoraggio La caratterizzazione analitica della composizione del percolato viene eseguita con frequenza trimestrale, finché la discarica non passerà definitivamente alla fase di post gestione, allora la periodicità dei campionamenti sarà semestrale, ai sensi del D.Lgs 36/03. Ai fini di ottenere la massima efficienza dal monitoraggio, il campionamento del percolato viene eseguito lo stesso giorno, in cui sono effettuati i prelievi delle acque di falda, salvo diversa necessità. Tale modalità operativa consente di confrontare costantemente la composizione delle due matrici ambientali e rilevare tempestivamente eventuali interferenze tra le due. 45

46 FLUSSO 7.3 Monitoraggio Percolato. Riepilogo Si riportano, di seguito, due tabelle riepiloganti le modalità di monitoraggio del percolato, la prima relativa alla fase di gestione, la seconda a quella fase di Gestione post-operativa. Monitoraggio Percolato. Fase di Gestione TIPO DI PUNTO DI FASE DISCARICA FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE FVU123 Pozzo dedicato Misuratore di Portata FL2 Pozzo Dedicato Misuratore di Portata Quantitativo Gestione Mensile Volume FL1VU45 Pozzo Dedicato Calcolo (differenza di volumi) FD Vasca Stoccaggio Calcolo (somme pesi formulari) Qualitativo Gestione Trimestrale ph APAT CNR IRSA 2060 COD APAT CNR IRSA 5130 FVU123 Pozzo dedicato Conducibilità APAT CNR IRSA 2030 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 FL2 Pozzo dedicato Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Solfiti APAT CNR IRSA 4150A FL1VU45 Pozzo dedicato Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 ADDETTO AL Personale Addetto di Publiambiente S.p.A. Personale Addetto di Publiambiente S.p.A. 46

47 FLUSSO FD TIPO DI PUNTO DI Vasca di Stoccaggio FASE DISCARICA FREQUENZA PARAMETRI Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 Solidi Sospesi Totali Tensioattivi Totali METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 2090B APAT CNR IRSA 5170 Man APAT CNR IRSA MP/C/534 ADDETTO AL FLUSSO Monitoraggio Percolato. Fase di Gestione post-operativa TIPO DI PUNTO DI FASE DISCARICA FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE FVU123 Pozzo dedicato Misuratore di Portata Gestione FL2 Pozzo Dedicato Misuratore di Portata Quantitativo postoperativa Mensile Volume FL1VU45 Pozzo Dedicato Calcolo (differenza di volumi) FD Vasca Stoccaggio Calcolo (somme pesi formulari) FVU123 Qualitativo Pozzo dedicato Gestione Semestrale ph APAT CNR IRSA 2060 postoperativa COD APAT CNR IRSA 5130 Conducibilità APAT CNR IRSA 2030 Azoto Nitrico APAT CNR IRSA 4020 ADDETTO AL Personale Addetto di Publiambiente S.p.A. Personale Addetto di Publiambiente S.p.A. 47

48 FLUSSO TIPO DI PUNTO DI FASE DISCARICA FREQUENZA PARAMETRI METODO DI DETERMINAZIONE ADDETTO AL Azoto Nitroso APAT CNR IRSA 4050 FL2 FL1VU45 FD Pozzo dedicato Pozzo dedicato Vasca di Stoccaggio Azoto Ammoniacale APAT CNR IRSA 4030 A2 Cloruri EPA 9056A 2007 Solfati EPA 9056A 2007 BOD APAT CNR IRSA 5120 A2 Solfiti APAT CNR IRSA 4150A Rame EPA 6020A 1998 Cadmio EPA 6020A 1998 Cromo totale EPA 6020A 1998 Zinco EPA 6020A 1998 Nichel EPA 6020A 1998 Piombo EPA 6020A 1998 Manganese EPA 6020A 1998 Ferro EPA 6020A 1998 Solidi Sospesi Totali APAT CNR IRSA 2090B 48

49 FLUSSO TIPO DI PUNTO DI FASE DISCARICA FREQUENZA PARAMETRI Tensioattivi Totali METODO DI DETERMINAZIONE APAT CNR IRSA 5170 Man APAT CNR IRSA MP/C/534 ADDETTO AL 49

50 8 BIOGAS Il monitoraggio del biogas è differenziato in tre fasi di controllo, quali: Monitoraggio della Composizione del Biogas, ovvero dei parametri fondamentali, previsti dal D.Lgs 36/03 e dal DM 05/02/1998 e s.m.i., quali Metano, Ossigeno, Anidride Carbonica, H 2 S e P.C.I.; Monitoraggio del volume di Biogas in ingresso all impianto di combustione, attraverso la determinazione della portata di gas prodotta; Caratterizzazione del Biogas in ingresso all impianto di combustione, ovvero un analisi estesa della matrice. Si descrivono, nei paragrafi successivi, le suddette fasi di controllo, illustrandone le modalità operative di attuazione ed esecuzione. 8.1 Monitoraggio Biogas. Composizione Il controllo della composizione del biogas, ovvero la determinazione della percentuale di Metano Ossigeno e Anidride Carbonica, ivi contenuti, viene eseguito alle 3 sottostazioni, installate lungo la linea di captazione, a cui viene convogliato singolarmente ogni singolo camino; si ricorda che, a tale scopo, le sottostazioni sono dotate di idonei dispositivi di misura, in quantità pari al n. di postazioni di collegamento camini, più una, per il controllo generale dell intero dispositivo. Il periodico monitoraggio della composizione del gas prodotto ed estratto dalla discarica, convogliato alle sottostazioni è utile, ai fini di una corretta gestione della discarica, in quanto permette di: Conoscere la qualità del gas inviato all impianto di combustione; Comprendere le cause dell eventuale spegnimento dell impianto di combustione o del mal funzionamento; Publiambiente S.p.A. ha provveduto, fino ad oggi all esecuzione del monitoraggio in oggetto, misurando la composizione, prima alla testa di ogni pozzo, poi presso i dispositivi installati alle sottostazioni, del gas prodotto da ogni singolo camino di captazione e, quindi, in ingresso all impianto di combustione. A seguito dell esperienza assunta nell esecuzione dei monitoraggi, considerando, anche che: Il progressivo avanzamento della coltivazione della discarica prevede il temporaneo scollegamento dei camini, ubicati nell area interessata dai lavori di conferimento e compattazione dei rifiuti, dalla linea di captazione del biogas; le posizioni a cui tali camini si collegano alla sottrazione vengono, quindi chiuse mediante apposita valvola; I camini che, a seguito delle misure di portata, risultano poco produttivi, vengono chiusi per non condizionare l attività dei camini più attivi; al fine di valutare l effettiva qualità del biogas estratto dalla discarica, ed inviato alla torcia dinamica di combustione, si ritiene opportuno eseguire le misure ufficiali della composizione del gas dal dispositivo di controllo generale, posto all uscita di ogni sottostazione, piuttosto che monitorare ogni singolo camino di captazione; il biogas in uscita dalle sottostazioni, ottenuto dalla miscelazione dello stesso gas captato da ogni camino attivo e convogliato verso i tre dispositivi, rappresenta, infatti, quello in ingresso all impianto di combustione, la cui composizione ne determina la giusta programmazione e il corretto funzionamento. L attivazione delle suddette modalità di monitoraggio, data l esperienza assunta presso altri siti di discarica in gestione e Gestione post-operativa, permetterà, inoltre, di ottimizzare i tempi conoscitivi sia della matrice che delle potenzialità delle linee di estrazione presenti, fattori necessari all eventuale installazione di un impianto di cogenerazione. 50

51 MATR ICE Biogas Si riepilogano, di seguito, le modalità di monitoraggio del biogas prodotto ed estratto dalla discarica di Vigiano-Lanciafame, comune di Borgo San Lorenzo. FASE Gestione e postgestione PUNTO DI MISURA Dispositivi installati all uscita dalle sottostazioni Ingresso impianto di Combustione MODALITÀ DI MISURA Introduzione della sonda di misura della strumentazione portatile utilizzata, negli appositi dispositivi, installati sulla linea di captazione ed estrazione del biogas. FREQUEN ZA Mensile PARAMETRI MISURATI Metano Ossigeno Anidride Carbonica H 2S P.C.I. METODO DI DETERMINAZIONE Infrarosso Elettrochimica Infrarosso EPA Method 15-15A o EPA Method 16-16A-16B UNI EN ISO 6976:2008 ADDETTO AL MONITORAG GIO Personale di Publiambiente S.p.A. Al termine del controllo, il personale addetto di Publiambiente S.p.A. provvede a sottoscrivere un modulo di monitoraggio dedicato, archiviato presso gli uffici di questa stessa azienda. Di seguito si riporta la planimetria di ubicazione dei camini e delle sottostazioni della linea di captazione del biogas. 51

52 C (croce su bordo) S S (chiodo sotto centr. meteo) Fosso la Grotta P (tomb. in ghisa) C (chiodo topogr. su cordolo) 52

53 8.2 Monitoraggio Biogas. Portata Il monitoraggio mensile della portata di ogni singolo camino di captazione, viene eseguito sulle tubazioni che convogliano il gas estratto alla stazione di monitoraggio, immediatamente prima dell ingresso in quest ultima, contestualmente all esecuzione del monitoraggio qualitativo. 8.3 Monitoraggio Biogas. Caratterizzazione La caratterizzazione del Biogas prevede un analisi specifica della matrice, che va oltre la determinazione di Metano Ossigeno e Anidride Carbonica, Tale tipologia di monitoraggio, permette di conoscere l effettiva qualità della matrice, sia come combustibile, che come potenziale inquinante dell atmosfera. Il monitoraggio sia nel campionamento, che nell analisi della matrice, viene eseguito a cura del laboratorio, convenzionato con questa azienda, secondo quanto riepilogato nella seguente tabella. MATR ICE Biogas FASE Gestion e e post gestione PUNTO DI CAMPIONA MENTO Ingresso Impianto di Combustion e Metano Ossigeno PARAMETRI MONITORATI Anidride Carbonica Azoto Composti Solforati Idrogeno Solforato Mercaptani Composti Organici Clorurati METODO DI Campionamento diretto con GC portatile Fiala di Vetro Fiala di Vetro Assorbimento in AcCd(aq) Fiala di Vetro Fiala di Vetro METODO DI DETERMINA ZIONE DIN 51666:2007 DIN 51666:2007 DIN 51666:2007 DIN 51666:2007 NIOSH 2542:1994 MU 634:84 NIOSH 2542:1994 NIOSH 1003:2003 FREQU ENZA Annuale ADDETTO AL MONITORA GGIO Tecnici Laboratorio Convenzion ato 53

54 MATR ICE FASE PUNTO DI CAMPIONA MENTO PARAMETRI MONITORATI METODO DI METODO DI DETERMINA ZIONE Composti Organici NIOSH Fiala di Vetro Aromatici 1501:2003 Idrogeno Fiala di Vetro DIN 51666:2007 Monossido di Carbonio Fiala di Vetro MP/C/667 Ossidi Azoto Fiala di Vetro NIOSH 6014:1994 Ossidi di Zolfo Fiala di Vetro NIOSH 6004:1994 Idrocarburi non NIOSH Fiala di Vetro Metanici 1500:1994 Aldeidi Fiala di Vetro EPA 8315A 1996 Chetoni Fiala di Vetro EPA 8315A 1996 Silossani Fiala di Vetro NIOSH 2549:1996 Umidità MP/C/669 Temperatura P.C.I. UNI EN ISO 6976:2008 FREQU ENZA ADDETTO AL MONITORA GGIO 54

55 9. Monitoraggio Biogas Diffuso nel Sottosuolo Il campionamento del biogas eventualmente migrante nel suolo e nel sottosuolo viene eseguito a: N. 10 Pozzi PBs, realizzati con tubi fessurati della stessa tipologia utilizzata per la realizzazione della linea di estrazione del biogas. Tali tubi sono piantati ad una profondità variabile, compresa tra un max di 4m e un min di 1m. I dispositivi sono inoltre dotati di adeguato coperchio, in modo tale che vengano aperti solamente in occasione dei monitoraggi previsti; Si riporta di seguito una tabella, dove si riepiloga la proposta per il monitoraggio del biogas diffuso nel sottosuolo e una planimetria con l indicazione dei punti di misura: MATRICE Biogas diffuso nel sottosuolo FASE Gestione Gestione postoperativa PUNTO DI MISURA Pozzi PBs1- PBs10 Pozzi PBs1- PBs10 MODALITÀ DI MISURA Utilizzo di strumentazione portatile PARAMETRO FREQUENZA Metano Mensile Semestrale ADDETTO AL Personale di Publiambiente S.p.A. 55

56 C (croce su bordo) S S (chiodo sotto centr. meteo) Fosso la Grotta P (tomb. in ghisa) C (chiodo topogr. su cordolo) 56

57 9.1 Monitoraggio Biogas Diffuso nel Sottosuolo. Livello di Guardia e Piano di Intervento Nel caso in cui dal monitoraggio del Biogas Diffuso nel Sottosuolo, eseguito secondo le modalità riportate al precedente paragrafo venga determinata in uno o più punti di campionamento una concentrazione di Metano superiore a 50 vpm, Publiambiente S.p.A. provvederà ad attivare un piano di intervento caratterizzato da due fasi, quali: 1. la "fase della valutazione del rischio effettivo", finalizzata alla definizione del fenomeno specifico in atto; tale definizione si completa attraverso l'effettuazione di indagini sul corretto funzionamento del sistema di estrazione del biogas e del percolato dalla discarica e un monitoraggio delle concentrazioni dei principali parametri guida (se presenti) del biogas nel suolo e/o sottosuolo; 2. la "fase di intervento vera e propria" finalizzata a far rientrare la situazione in condizioni, cosiddette, normali. 9.2 Monitoraggio Biogas Diffuso nel Sottosuolo. Piano di Intervento. Valutazione Rischio Effettivo La "fase di valutazione del rischio effettivo" si basa su un preciso programma di monitoraggio di: Sistema di estrazione dalla discarica sia del biogas, che del percolato dalla discarica; Concentrazione degli inquinanti, dovuti alla migrazione dello stesso biogas nel suolo e sottosuolo. Il monitoraggio dei parametri, che descrivono la produzione e la migrazione del biogas sia all'interno dei rifiuti sia nei terreni all'esterno della discarica, è di primaria importanza, in quanto permette di: Descrivere le caratteristiche del fenomeno di inquinamento in atto (tasso di produzione di biogas, estensione raggiunta dall'inquinamento, volumetrie in gioco ecc.); Progettare le opere di bonifica; Mantenere sotto controllo i risultati raggiunti dalle attività di bonifica se intraprese. Il suddetto monitoraggio avviene analizzando (in sito o in laboratorio) le concentrazioni dei principali composti presenti in campioni di Biogas appositamente prelevati dai livelli permeabili del terreno e/o dei rifiuti. Il campionamento nei terreni circostanti la discarica viene effettuato mediante perforazione e allestimento di appositi pozzi, mentre il campionamento all'interno dei rifiuti, ai fini della stima della quantità di biogas prodotto dalla discarica, è attuato mediante gli stessi campionamenti effettuati sulle linee di captazione. 9.3 Monitoraggio Biogas Diffuso nel Sottosuolo. Piano di Intervento. Fase di Intervento La fase di Intervento è finalizzata al recupero di una situazione ambientale deteriorata, causata dalla dispersione del biogas, all'interno di un ambiente incontaminato. Nel caso in cui si accerti, a seguito dei risultati ottenuti dal monitoraggio, di cui al precedente paragrafo, che è in corso un fenomeno di migrazione del biogas prodotto dalla discarica, verso il suolo e/o il sottosuolo, sarà necessario: gestire la fuoriuscita incontrollata del biogas dalla sorgente costituita dall'impianto della discarica; 57

58 ridurre e/o annullare il volume del biogas in eccesso accumulatosi nei terreni permeabili circostanti la discarica che fungono da serbatoio. Al fine di raggiungere tale scopo, Publiambiente S.p.A. provvederà: Mantenere in depressione la massa dei rifiuti presenti nella discarica, in modo da trattenere il biogas ed evitare così l'ulteriore alimentazione del serbatoio di accumulo formatosi all'interno dei terreni permeabili circostanti il sito; Rimuovere il biogas già presente nei terreni all'esterno della discarica mediante opportune opere di dispersione o di captazione. Publiambiente S.p.A. provvederà ad intervenire all'interno della discarica (nell'ammasso dei rifiuti) o nei terreni circostanti il sito, mediante l'utilizzo di sistemi di dispersione passiva (trincee, canali, fossi artificiali) oppure attraverso l'applicazione di sistemi di estrazione attiva del biogas stesso (pozzi di aspirazione). La dispersione passiva in atmosfera del biogas in eccesso, avverrà tramite la realizzazione di trincee, canali o fossi sia nella parte superiore sia sui bordi della discarica; tali scavi potranno essere lasciati completamente aperti oppure riempiti, utilizzando materiale di grossa taglia che non intralci la dispersione (per esempio ghiaia e pietrisco). Questi sistemi passivi potranno, comunque, essere utilizzati in aggiunta ai sistemi di aspirazione attiva per completare il progetto di intervento. L attivazione del piano di intervento sarà conseguente al superamento di precisi livelli di guardia che il biogas potrebbe assumere all interno del terreno circostante la discarica. 9.4 Monitoraggio Biogas Diffuso nel Sottosuolo. Caratteristiche della strumentazione utilizzata Lo strumento utilizzato per il monitoraggio del biogas diffuso nel sottosuolo è un rivelatore a ionizzazione di fiamma (FID), con rivelatore dei livelli in ppm. Si riportano, di seguito le principali caratteristiche dello strumento. Sensore di Misura FID Gas Misurati Idrocarburi Gassosi Calibrato su Metano Campo di Misura ppm Precisione ± 10% Tempo di risposta <2sec. Alimentazione Batteria Li-ion Durata di funzionamento 22 h batteria Temperatura di funzionamento - 5 C 55 C Ingresso Campione Connettore rapido con filtro 58

59 10. Monitoraggio Emissioni Le emissioni prodotte dalla discarica di Vigiano Lanciafame, comune di Borgo San Lorenzo sono di tipo: Convogliato, ovvero le emissioni prodotte dall impianto di combustione del Biogas; Diffuso, ovvero le immissioni, prodotte dalla discarica nell ambiente. Si riportano ai paragrafi successivi le modalità di monitoraggio previste per le due matrici Monitoraggio Emissioni Convogliate Le emissioni convogliate sono, al momento, costituite da quelle prodotte, dalla torcia dinamica di combustione del Biogas. Publiambiente S.p.A provvede alla caratterizzazione del biogas in ingresso alla torcia dinamica di combustione monitorando in continuo i seguenti parametri: - Temperatura; - Portata totale in ingresso (m 3 /h); - Portata istantanea (m 3 /h); - Metano (%); - Ossigeno (%); - Ore di funzionamento della torcia; - Ore di funzionamento aspiratore. E prevista giornalmente l ispezione visiva da parte del personale Publiambiente dei parametri suddetti per la verifica del corretto funzionamento della torcia. Mensilmente viene effettuata una caratterizzazione del biogas in ingresso andando a misurare i seguenti parametri: - Metano; - Ossigeno; - Anidride carbonica; - H 2 S; - P.C.I. Il controllo mensile di tali parametri permette di verificare la qualità del biogas in ingresso alla torcia in modo da garantire una completa distruzione dei composti chimici pericolosi, che potrebbero formarsi. Inoltre la torcia dinamica è tale da garantire le condizioni ottimali di combustione; il processo avviene ad alta temperatura, in modo che i fumi di combustione siano trattati a T>900 C, secondo quanto previsto dalla D.C.R.T. 88/98, per un tempo non inferiore a 0.3s, e che, pertanto, siano distrutti tutti i composti chimici pericolosi, che potrebbero formarsi, durante il processo stesso. Al momento in cui sarà introdotto il motore a combustione interna per il recupero energetico del biogas, la torcia rimarrà come sistema di emergenza. Publiambiente S.p.a. in seguito all introduzione del motore a combustione interna provvederà a monitorare l emissione convogliata derivante dallo stesso monitorando gli inquinanti individuati dal DM 05/02/1998 così come modificato dal DM 186/2006, All.2 suball. 3 punto 2. 59

60 Si riportano, nello schema successivo le modalità di monitoraggio, dell emissione convogliata prodotta da un impianto di recupero energetico. MATRICE FASE Emissioni Convogliate in atmosfera Gestione Post Gestione PUNTO DI Camino di Emissione motore MODALITÀ DI Prelievo di campioni, attraverso idonee prese, installate sul camino PARAMETRI DETERMINATI METODO DI DETERMINAZIONE FREQUENZA NOx Allegato 1, D.M. 25/08/00 CO UNI EN 15058:2006 TOC UNI EN 12619:2002 PTS UNI EN HCl Allegato 2, D.M. 25/08/00 HF Allegato 2, D.M. 25/08/00 NOx Allegato 1, D.M. 25/08/00 CO UNI EN 15058:2006 TOC UNI EN 12619:2002 PTS UNI EN HCl Allegato 2, D.M. 25/08/00 HF Allegato 2, D.M. 25/08/00 Trimestrale Annuale (1) ADDETTO AL Tecnici del Laboratorio, convenzionato con Publiambiente S.p.A. Tecnici del Laboratorio, convenzionato con Publiambiente S.p.A. Note 1. Il monitoraggio sarà eseguito con frequenza trimestrale per i primi tre anni di Gestione post-operativa, o comunque, per i primi tre anni successivi all installazione del motore. pag. 60 di 82

61 Si riporta di seguito il quadro emissivo della Discarica di RSU di Vigiano Lanciafame, in seguito all introduzione dell impianto di recupero energetico dalla combustione del biogas, comprensivo del quadro di monitoraggio nei termini previsti dal DM 05/02/1998, così come modificato dal DM 186/2006. Quadro di riferimento delle emissioni Stabilimento: Discarica RSU di Vigiano - Lanciafame (FI) SIGLA ET2 (3) ET1 ORIGINE Emissione derivante dalla torcia Emissione derivante dall impianto di combustione interna del biogas PORTAT A NM 3 /H R SEZION E VELOCI TÀ TEMPERATU RA ALTEZZ A DURATA M 2 M/S C M H/G G/ANNO (3) 0, , , IMPIANTO DI ABBATTIMEN TO (3) (3) Combustore termico Combustore termico INQUINANTI EMESSI PARAMETR O Note 1. Tali limiti sono quelli definiti dal DM 05/02/1998 così come modificato dal DM 186/2006, All.2 suball. 1 punto Tali limiti sono quelli definiti dal D. Lgs. 152/2006, parte III-sezione 3 - Valori limite per gli impianti che utilizzano biogas 3. Emissione che si verifica solo in caso di fermo impianto del motore 4. Emissione massima in condizioni di fermata del motore a combustione interna Quadro di Monitoraggio dell emissione dal motore a combustione interna del biogas Stabilimento: Discarica RSU di Vigiano Lanciafame SIGL A ORIGINE INQUINANTI PRELIEVO FREQUENZ A METODICA NOX CO HCl TOC NO X CO HCl HF TOC PTS LIMITE ET1 Emissione derivante NO X Prese campione( 1 ) Annuale All. 1, D.M. 25/08/ mg/nmc MG/NM 3 ( 1 ) ( 2 ) pag. 61 di 82

62 dall impianto di combustione interna del biogas CO UNI EN 15058: mg/nmc TOC UNI EN 12619: mg/nmc PTS UNI EN mg/nmc HCl All. 2, D.M. 25/08/00 10 mg/nmc HF 2 mg/nmc Note 1. Sul camino di emissione del motore e della torcia è previsto il controllo analitico dell emissione attraverso prese per il campionamento dei fumi di combustione realizzate in base alla norma UNI 10169:2001. pag. 62 di 82

63 10.2 Manutenzione dell impianto di Combustione. Le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria, che comportano la fermata del gruppo di generazione di energia comprendono: Operazioni di manutenzione - controllo/sostituzione filtri olio - controllo/sostituzione filtri aria - controllo livelli olio, aggiunta/cambio olio - controllo/pulizia candele - controllo e manutenzione soffiante Tempi e Frequenza 5-10 ore/mese 3-5 ore/mese - controllo registrazione valvole - sostituzione parti usura ore/anno Tali operazioni oltre agli eventuali malfunzionamenti saranno annotati nel registro di gestione dell impianto Monitoraggio Emissioni. Emissioni Diffuse Il monitoraggio delle emissioni diffuse prodotte dalla discarica verso l ambiente esterno viene eseguito presso i tre recettori sensibili individuati, quali: R1 Vigiano Vecchio R2 La Grotta R3 Lanciafame ubicati nei punti, riportati nella seguente planimetria. pag. 63 di 82

64 pag. 64 di 82

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