Sentenza n. 418/2019 pubbl. il 02/04/2019 RG n. 4017/2012

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1 R.G. 4017/2012 Udienza del 02/04/2019 Nanti il Giudice Dott. Francesco De Giorgi nella causa iscritta al 4017/2012 compare per VIRDIS COSTRUZIONI SRL l avv. SORGENTONE ANDREA e per BANCA DI CREDITO SARDO, oggi ITALFONDIARIO l avv. CUGIOLU FRANCESCA in sostituzione dell avv. CUGIOLU GIANCARLO. L Avv. Sorgentone precisa le conclusioni come da foglio di pc già in atti, limitatamente ai punti nn. 5, 6 e 7, non oggetto delle sentenza non definitiva già emessa. L avv. Cugiolu precisa le conclusioni come da foglio di pc già in atti. I procuratori discutono oralmente la causa. Il giudice, all esito, pronunzia la sentenza, dando lettura del dispositivo e della concisa esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione ai sensi dell art. 281 sexies c.p.c., come di seguito riportati nel presente verbale. REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL TRIBUNALE DI SASSARI in composizione monocratica nella persona del giudice dott. Francesco De Giorgi, ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa iscritta al numero 4017 del Ruolo Generale dell anno 2012 promossa da: Virdis Costruzioni s.r.l ( ), con sede in Sassari, in persona del legale rappresentante pro tempore Virdis Gian Mario (VRDGMR52S20E377K), e da questi anche in proprio; Ghera Andreangela (GHRNRN56S50L989G), entrambi residenti in Sassari ed elettivamente domiciliati in Cagliari, presso lo studio dell avv. Andrea Sorgentone che li rappresenta e difende in virtù di procura speciale depositata telematicamente unitamente alla comparsa di costituzione di nuovo difensore del 1

2 ; attori, contro Italfondiario s.p.a., ( ), con sede in Roma, in persona del legale rappresentante pro tempore, quale procuratore di Banca di Credito Sardo s.p.a., elettivamente domiciliata in Sassari presso lo studio dell avv. Giancarlo Cugiolu, che la rappresenta e difende in virtù di procura speciale in calce alla comparsa di costituzione e risposta; convenuta. Ragioni di fatto e di diritto della decisione 1. Con ricorso ex art. 702 bis c.p.c., la Virdis Costruzioni s.r.l., Gian Mario Virdis e Andreangela Ghera hanno convenuto in giudizio la Banca di Credito Sardo s.p.a. assumendo: - che tra la società e l istituto di credito era intercorrente, almeno dal 1993, un rapporto di conto corrente, identificato con il n ; - che il contratto era da ritenersi nullo perché stipulato oralmente; - che in ogni caso il saldo del conto alla data del , pari ad euro ,06 a favore della Banca, era erroneo in quanto frutto dell applicazione illegittima di interessi debitori determinati con rinvio agli usi su piazza, dell illegittima capitalizzazione trimestrale degli interessi passivi, dell illegittima applicazione della commissione di massimo scoperto e di altre commissioni variamente denominate, dell illegittima applicazione dei c.d. giorni di valuta sulle operazioni in c/c, dell applicazione di interessi usurari ai sensi della l. 108/96; - che il Virdis e la Ghera erano, salvo errore, fideiussori della società correntista e avevano, in quanto tali, interesse a verificare l effettivo saldo debitore dell obbligato principale, quantomeno sotto il profilo della contrarietà a norme imperative o della illiceità della causa di alcuni addebiti. Gli attori hanno, pertanto, domandato l accertamento della nullità del contratto di conto 2

3 corrente perché stipulato oralmente, delle clausole che hanno comportato le varie illegittimità sopra indicate, con applicazione degli interessi al tasso legale e hanno domandato, infine, che venisse dichiarata l erroneità del saldo del conto corrente al con determinazione della sua effettiva entità Si è tempestivamente costituita in giudizio la Italfondiario s.p.a., quale procuratore della Banca di Credito Sardo s.p.a., che si è opposta all accoglimento delle avverse domande sostenendone l infondatezza in fatto ed in diritto. In particolare, la convenuta ha esposto: - che la Virdis Costruzioni aveva stipulato per iscritto il contratto di conto corrente in data ; - che in conto corrente erano regolati anche plurimi contratti di apertura di credito; - che la Banca di Credito Sardo aveva applicato del tutto legittimamente sia la capitalizzazione trimestrale degli interessi (in ossequio alla delibera CICR del ), sia la commissione di massimo scoperto che le ulteriori commissioni; - che non era mai stato superato il tasso-soglia ai fini della normativa antiusura La causa, previo mutamento del rito, istruita con produzioni documentali anche a seguito di ordine di esibizione ex art. 210 c.p.c. e consulenza tecnica d ufficio, è stata oggetto di sentenza non definitiva ai sensi dell art. 279, comma 2, n. 4, c.p.c. n. 1488/2017, resa secondo il procedimento descritto dall art. 281 sexies c.p.c. all udienza del , con la quale si è così deciso: Il Tribunale, non definitivamente pronunciando sulle domande proposte dalla Virdis Costruzioni s.r.l., Gian Mario Virdis e Andreangela Ghera, nei confronti della Banca di Credito Sardo s.p.a., e del suo procuratore Italfondiario s.p.a.: - dichiara la nullità della clausola del contratto di conto corrente stipulato tra la Virdis Costruzioni s.r.l. e la Banca di Credito Sardo in data n , che prevede a carico della correntista la capitalizzazione degli interessi debitori e, per l effetto, dichiara non dovuti dalla correntista gli addebiti effettuati sul conto per tale 3

4 titolo dal momento della apertura del rapporto e sino alla chiusura; - dichiara che il predetto contratto non prevede a carico della correntista l addebito di commissioni di massimo scoperto, la cui applicazione nel corso del rapporto non può quindi essere legittimamente avvenuta in forza di tale previsione contrattuale; - dichiara che il predetto contratto di conto corrente non ha previsto a carico della correntista l addebito di spese e commissioni di qualunque tipo - ad eccezione delle spese fisse di chiusura per lire (da computarsi solo annualmente in conseguenza della sopra dichiarata illegittima capitalizzazione degli interessi) e della aliquota per scrittura per lire la cui applicazione nel corso del rapporto non può quindi essere legittimamente avvenuta in forza di previsioni contrattuali; - provvede per l ulteriore istruzione della causa in ordine alla domanda di accertamento del saldo del predetto conto corrente come da separata ordinanza; - rigetta tutte le altre domande proposte dagli attori; - rinvia la pronuncia sulle spese processuali alla sentenza definitiva Con separata ordinanza ex art. 280 c.p.c. si è così disposto in ordine all ulteriore istruzione della causa: - rilevato che in tale sentenza è stato previsto che per decidere le domande degli attori volte all accertamento del saldo è necessario far ricorso ad una consulenza tecnica d ufficio; - ritenuto, pertanto, che a tal fine sia necessario disporre consulenza tecnica d'ufficio affinché, alla stregua della documentazione prodotta in causa dalle parti e salva la sua eventuale integrazione nei soli limiti previsti dall art.198, secondo comma, c.p.c., l'ausiliario determini il saldo del conto corrente bancario per cui è causa alla data del , partendo dal saldo del predetto conto alla data del , depurandolo: a) delle somme addebitate a titolo di capitalizzazione degli interessi debitori; b) delle somme addebitate a titolo di commissioni di massimo scoperto; c) delle somme addebitate a titolo di commissioni, oneri e spese comunque denominati ad eccezione 4

5 delle spese fisse di chiusura per lire (da computarsi solo annualmente in conseguenza della illegittima capitalizzazione degli interessi) e della aliquota per scrittura per lire Istruita la domanda di accertamento del saldo del conto corrente con ulteriore consulenza tecnica d ufficio conformemente ai quesiti sopra riportati, la causa viene ora a decisione ai sensi dell art. 281 sexies c.p.c. in base alle conclusioni richiamate nel presente verbale. 2. Gli esiti della consulenza volta a depurare il conto corrente di cui al contratto del dalle voci derivanti dall applicazione delle clausole nulle o comunque illegittimamente applicate nel periodo dal all estinzione del Come già rilevato nella sentenza non definitiva gli attori hanno rinunziato alla contestazione del saldo alla data del e hanno domandato che venisse accertato il saldo al momento dell estinzione avvenuta il eliminando per il periodo di tempo in questione gli addebiti conseguenti all accertamento dell invalidità di talune clausole contrattuali e dell illegittima applicazione di costi non pattuiti. Con la predetta sentenza non definitiva è stata dichiarata nulla la clausola riguardante la capitalizzazione degli interessi e sono state dichiarate illegittime l applicazione della commissione di massimo scoperto e delle somme addebitate a titoli diversi dalle spese fisse di chiusura e della aliquota per scrittura L ausiliario nominato per effettuare la depurazione del conto - il cui elaborato è esaustivo, congruamente motivato, sostanzialmente condiviso nel metodo e nel merito anche dalle parti stesse (ferme ovviamente le eventuali contestazioni che esse faranno alla sentenza non definitiva, allo stato oggetto di riserva di appello) e dal quale il Tribunale non intende discostarsi e al quale rimanda - ha accertato che il saldo finale del conto corrente debba essere determinato non in quella originariamente risultante dalle scritture contabili della banca pari a euro ,06, bensì nella minor somma di euro 5

6 27.031,09, comprensiva degli interessi semplici al tasso convenzionale, sempre a favore dell istituto di credito (in tal modo si è tenuto conto della modifica ai tassi contrattuali in senso più favorevole al correntista avvenuta a seguito della modifica unilaterale del contratto di cui all estratto conto del e di cui il ctu da conto nelle sue risposte alle osservazioni delle parti) In conseguenza degli accertamenti effettuati il saldo del conto deve quindi essere rideterminato nella somma di cui sopra con assorbimento della domanda subordinata volta alla dichiarazione di non accertabilità del saldo formulata al n. 6 delle conclusioni di parte attrice. 3. Le spese processuali In considerazione dell esito complessivo del giudizio, che si è concluso con l accertamento della nullità della clausola anatocistica e dell illegittimità dell applicazione della commissione di massimo scoperto e di voci diverse da quelle dedotte in contratto, nonché con l accertamento di un saldo debitore sensibilmente inferiore a quello risultante dalle scritture contabili della banca, le spese processuali possono essere compensate per 1/3 e per i restanti 2/3 devono essere poste a carico della Banca convenuta Esse sono liquidate in dispositivo direttamente a favore dell avv. Sorgentone che si è dichiarato antistatario - con applicazione dei parametri stabiliti dal D.M. 55/2014 per le cause di valore indeterminabile tenendo conto della non eccessiva complessità della causa e con i valori medi per tutte le fasi ad eccezione di quelli per la fase istruttoria liquidati nel valore minimo essendosi l istruttoria svoltasi con soli documenti e c.t.u Le spese delle due c.t.u. svolte devono essere ripartite nella stessa misura di cui sopra. P.Q.M. Il Tribunale, definitivamente pronunciando sulle domande proposte dalla Virdis 6

7 Costruzioni s.r.l., Gian Mario Virdis e Andreangela Ghera, nei confronti della Banca di Credito Sardo s.p.a., e del suo procuratore Italfondiario s.p.a.: - accerta che il saldo finale del conto corrente stipulato tra la Virdis Costruzioni s.r.l. e la Banca di Credito Sardo in data n , è pari ad euro ,09 a favore della banca; - compensa per 1/3 le spese processuali e condanna Italfondiario s.p.a. nella sua qualità di procuratore di Banca di Credito Sardo s.p.a. alla rifusione in favore dell avv. Andrea Sorgentone, procuratore costituito degli attori che si è dichiarato antistatario, dei restanti 2/3 che si liquidano in euro 4.667,29, di cui euro 4.492,00 per compensi, oltre spese generali, i.v.a. e c.p.a., come per legge; - pone le spese di ctu a carico delle parti nella stessa misura delle spese, con onere di rifusione della differenza alla parte che abbia corrisposto oltre la propria quota. Così deciso in Sassari, in data 2 aprile Il Giudice Francesco De Giorgi