OBIETTIVI E MODELLI TEORICI DI VIGILANZA. Giuseppe G. Santorsola EIF 1
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1 OBIETTIVI E MODELLI TEORICI DI VIGILANZA Giuseppe G. Santorsola EIF 1
2 Fondamenti del sistema di controlli sul sistema finanziario Ex-ante adverse selection MERCATI FINANZIARI asimmetrie informative Ex-post moral hazard screening dell intermediario CONFLITTI DI INTERESSE giustificano l esistenza di un sistema di regole monitoring dell intermediario Giuseppe G. Santorsola EIF 2
3 Definizioni Asimmetria informativa: nei contratti che hanno ad oggetto strumenti finanziari, l informazione non è equamente distribuita tra il datore di fondi e il prenditore di fondi dal momento che quest ultimo è in possesso di maggiori e migliori elementi per poter valutare la propria affidabilità. Adverse selection (selezione avversa): è l asimmetria informativa che caratterizza il momento precedente la conclusione del contratto finanziario poiché il prezzo pagato dal prenditore non corrisponde al prezzo che si determinerebbe se il datore di fondi fosse a conoscenza di tutti i fattori di rischio. (The market for lemons) Moral hazard (azzardo morale): è l asimmetria informativa che caratterizza il contratto finanziario nel corso del suo svolgimento, in quanto il prenditore può, in base alle informazioni a sua disposizione, condizionare a proprio vantaggio l evoluzione e la conclusione del rapporto di finanziamento. Giuseppe G. Santorsola EIF 3
4 I fondamenti teorici del controllo Secondo la teoria tradizionale, il controllo sul sistema finanziario è necessario dal momento che il mercato non è in grado di prevenire e curare i fallimenti del mercato stesso (esempi ne sono le asimmetrie informative, l esistenza di economie di scala, ). Secondo un altro approccio, il controllo deve limitarsi a favorire/facilitare l incontro tra domanda e offerta di strumenti finanziari. Secondo un moderno approccio il controllo è la risultante di diversi gruppi di pressione tra cui i gruppi di imprese e l elettorato. Giuseppe G. Santorsola EIF 4
5 Obiettivi della regolamentazione STABILITA dell operatore a livello macro e a livello micro. TRASPARENZA del comportamento dell operatore a livello macro e a livello micro. CONCORRENZA tra gli operatori partecipanti al mercato. Giuseppe G. Santorsola EIF 5
6 Obiettivi della regolamentazione Stabilità Affidabilità del sistema Trasparenza e correttezza Ortodossia dei comportamenti degli operatori Concorrenza Contendibilità degli assetti A livello macroeconomico è necessario implementare una serie di controlli rivolti ai mercati e ai sistemi di compensazione e pagamento A livello macroeconomico è indispensabile incentivare la diffusione di informazioni relative alle scelte operate e la parità di trattamento A livello microeconomico è indispensabile garantire l equilibrio gestionale degli intermediari favorendone patrimonializzazione, diversificazione del portafoglio, A livello di singolo operatore è necessario avere un buon sistema di governance che permetta la rintracciabilità delle decisioni prese Ineliminabile è la pressione competitiva al fine di conseguire migliori performance Giuseppe G. Santorsola EIF 6
7 Soggetti preposti al controllo: soluzioni organizzative e caratteristiche INTERVENTO DELLO STATO AUTORITA AMMINISTRATIVE INDIPENDENTI AUTO-REGOLAM. allocazione di poteri accountability tra le diverse authority terzietà dell attività sanzionatoria rispetto a quella istruttoria Giuseppe G. Santorsola EIF 7
8 Caratteristiche del sistema di regole e dei soggetti preposti al controllo LEGITTIMAZIONE dipende dalle previsioni di legge e dall autorevolezza dei soggetti preposti allo svolgimento dei controlli COMPETENZA discende dalla capacità di individuare le soluzioni tecniche più adeguate CONDIVISIONE si ha quando l apparato di regole si ispira alla buona pratica prevalente Giuseppe G. Santorsola EIF 8
9 Poteri dei soggetti preposti al controllo legislativo: normativa primaria volta a creare un quadro di regole base per tutte le aree componenti il sistema finanziario; esecutivo: poteri di intervento attribuiti al governo, o a comitati di ministri, o a singoli ministri e che si traducono o in politiche di indirizzo rivolte al livello istituzionale e tecnico, o in normazione secondaria; amministrativo: autorità di controllo indipendenti competenti per specifiche materie e che operano fondamentalmente sul terreno tecnico, attraverso le politiche e gli strumenti di regolamentazione e vigilanza. Giuseppe G. Santorsola EIF 9
10 L assetto istituzionale delle autorità di controllo I compiti attribuiti alle singole autorità possono essere identificati in base alle aree di intervento: per categorie dei soggetti vigilati per tipo di attività svolta per finalità della vigilanza vigilanza istituzionale vigilanza per attività vigilanza per finalità Poiché le funzioni di controllo sono svolte per ambiti specifici con margini di esclusività ampi ma non totali ciò richiede: coordinamento e integrazione Giuseppe G. Santorsola EIF 10
11 Articolazione Vigilanza istituzionale 1 categoria di operatori 1 autorità di vigilanza vantaggi MINORI COSTI DELLA REGOLAMENTAZIONE ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE Se intermediari a oggetto esclusivo svantaggi ARBITRAGGIO DELLA FORMA GIURIDICA FENOMENI DI CATTURA DELL AUTHORITY Giuseppe G. Santorsola EIF 11
12 Vigilanza per finalità 1 obiettivo di vigilanza 1 autorità di vigilanza vantaggi ASSENZA DI FENOMENI DI ARBITRAGGIO DELLA FORMA GIURIDICA ASSENZA DI FENOMENI DI CATTURA DELL AUTHORITY MIGLIORE RISPONDENZA DEGLI OBIETTIVI AGLI STRUMENTI svantaggi MAGGIORI COSTI DELLA REGOLAMENTAZIONE DERESPONSABILIZZAZIONE DELLE AUTORITA Giuseppe G. Santorsola EIF 12
13 Vigilanza per attività 1 attività 1 autorità di vigilanza vantaggi ASSENZA DI ARBITRAGGI ECONOMIE DI SPECIALIZZAZIONE svantaggi SOVRAPPOSIZIONE DI CONTROLLI PER LO STESSO SOGGETTO Può coincidere con il modello istituzionale allorquando vi è completa identificazione tra un soggetto e un attività Giuseppe G. Santorsola EIF 13
14 Vigilanza accentrata tutti gli operatori e tutte le attività 1 autorità di vigilanza vantaggi COSTI DELLA REGOLAMENTAZIONE ECONOMIE DI SCALA E DI DIFFERENZIAZIONE UNITARIETA DELLA VIGILANZA svantaggi COERENZA INTERNA TRA GLI OBIETTIVI FENOMENI DI CATTURA DELL AUTHORITY Giuseppe G. Santorsola EIF 14
15 Vigilanza funzionale 1 funzione 1 autorità di vigilanza vantaggi svantaggi FLESSIBILITA FALLIMENTO DELL INTERMEDIARIO Giuseppe G. Santorsola EIF 15
16 Approcci misti La gran parte dei modelli adottati dai diversi Paesi costituiscono delle combinazioni dei modelli teorici prima descritti. L Italia adotta un approccio che si è progressivamente evoluto verso un modello misto. Austria, Danimarca, Svezia e Regno Unito sono attualmente gli unici Paesi in Europa ad avere un single supervisor. Giuseppe G. Santorsola EIF 16
17 Assetto della vigilanza nell Unione Europea e in Italia Le scelte operate con il Trattato di Maastricht e l approccio misto del sistema di vigilanza italiano Giuseppe G. Santorsola EIF 17
18 La politica monetaria europea BCN Banca centrale nazionale di uno dei 12 paesi aderenti alla moneta unica Trasferimento delle funzioni di politica monetaria BCE 12 BCN EUROSISTEMA La politica monetaria non influisce direttamente sull andamento dei prezzi (obiettivo principale della PM), ma esercita i suoi effetti attraverso un complesso meccanismo di trasmissione che coinvolge il sistema finanziario e il sistema bancario in primo luogo. Giuseppe G. Santorsola EIF 18
19 Assetto della vigilanza nell UME Le BCN svolgono attività operative per conto della BCE, ma non sono più responsabili della politica monetaria. In ossequio al principio dell home country control la vigilanza bancaria è un area di competenza interna. La maggior parte delle BCN si occupano della vigilanza sul sistema bancario. E opportuno trasferire alla BCE competenze in materia di vigilanza bancaria? O in altri termini, qual è l assetto istituzionale migliore per l area unica? Giuseppe G. Santorsola EIF 19
20 Il Trattato di Maastricht L articolo 5 considera la possibilità di affidare alla BCE competenze in materia di vigilanza prudenziale sulle istituzioni creditizie e sulle altre istituzioni finanziarie. A tal scopo occorre una proposta della Commissione, previo parere della BCE e sentito il Parlamento, sul quale il Consiglio decide all unanimità. Giuseppe G. Santorsola EIF 20
21 Aree della vigilanza bancaria (strumenti di tipo prudenziale) Tutela investitori: regole di condotta per gli intermediari e informativa al pubblico. Vigilanza microprundenziale: solidità degli intermediari e tutela dei creditori (depositanti in particolare). Vigilanza macroprudenziale: rischio sistemico derivante dagli andamenti macroeconomici e dalle infrastrutture del sistema dei pagamenti. È in particolare questo aspetto ad essere oggetto di dibattito tra chi sostiene l utilità dell accentramento della funzione monetaria e della vigilanza bancaria in un unica istituzione e chi sostiene, invece, la necessità di mantenere due soggetti distinti per le due funzioni. Giuseppe G. Santorsola EIF 21
22 Pro accentramento di politica monetaria e vigilanza bancaria SINERGIE INFORMATIVE CONTROLLO RISCHIO SISTEMICO INDIPENDENZA E COMPETENZA TECNICA Giuseppe G. Santorsola EIF 22
23 Contro l accentramento di politica monetaria e vigilanza bancaria RISCHIO DI CONFLITTI DI INTERESSI CONGLOMERATI FINANZIARI DESPECIALIZZAZIONE DI PRODOTTI E DI INTERMEDIARI CONCENTRAZIONE DI POTERE Giuseppe G. Santorsola EIF 23
24 Assetto della vigilanza in USA...global financial systems retains the capacity to contain market shocks. This is a nevere-ending process that requires never-ending vigilance. Greenspan Giuseppe G. Santorsola EIF 24
25 I riferimenti normativi della vigilanza in Italia norme\competenze delle autorità BI CONSOB AGCM L. n. 77/83 stabilità trasparenza - L. n. 287/ concorrenz a tranne L. n. 1/91 stabilità trasparenza su banche su richiesta Consob trasparenza stabilità su Sim su richiesta della BI - D. Lgs. n. 58/98 (TUIF) stabilità trasparenza e correttezza concorrenz a Giuseppe G. Santorsola EIF 25
26 Le Autorità di controllo BANCA D ITALIA CO.N.SO.B. (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) IS.V.A.P. (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private) CO.VI.P. (Commissione per la Vigilanza sui Fondi Pensione) A.G.C.M. (Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato) Giuseppe G. Santorsola EIF 26
27 La Banca d Italia La Banca d Italia nasce nel 1893 con funzione di istituto di emissione nel tempo si trasforma in banca centrale cui fanno capo: attività tecniche del sistema dei pagamenti funzione di controllo della moneta e del credito funzione di vigilanza sul sistema bancario con l avvio dell UEM, politica monetaria e sistema dei pagamenti sono passati sotto la responsabilità della BCE Giuseppe G. Santorsola EIF 27
28 La CO.N.SO.B. La CO.N.SO.B. è stata istituita nel 1974 e ha poteri di: Regolamentazione: competenze in materia di prestazione dei servizi di investimento da parte degli intermediari obblighi informativi delle società quotate e offerte al pubblico di strumenti finanziari Autorizzazione a: pubblicazione dei prospetti e dei documenti relativi alle offerte pubbliche istituzione di nuovi mercati regolamentati esercizio delle attività di gestione accentrata degli strumenti finanziari Giuseppe G. Santorsola EIF 28
29 Vigilanza su: La CO.N.SO.B. società di gestione dei mercati regolamentati funzionamento ordinato e trasparente delle negoziazioni trasparenza e correttezza di comportamento degli intermediari e dei promotori finanziari correttezza delle informazioni fornite al mercato dalle società quotate e dai promotori di offerte pubbliche Monitoraggio di: eventuali anomalie nell andamento delle negoziazioni, soprattutto in relazione all eventuale abuso di informazioni privilegiate (insider trading) e all aggiotaggio Giuseppe G. Santorsola EIF 29
30 L IS.V.A.P. L IS.V.A.P. nasce nel 1982 e assorbe parte delle funzioni di indirizzo e di controllo fino ad allora svolte direttamente dal Ministero dell Industria Vigilanza: controllo sulle imprese di assicurazione e sugli operatori del mercato assicurativo (agenti, broker), per monitorarne gestione tecnica, finanziaria e patrimoniale e verificare l osservanza della normativa cooperazione con il Ministero in materia di autorizzazione per l esercizio dell attività e di gestione delle crisi. Giuseppe G. Santorsola EIF 30
31 La CO.VI.P. La CO.VI.P. istituita dal D. Lgs. n. 124/1993 Con il D. Lgs. 252/2005 l attività di vigilanza della Covip si estende a tutto l universo della previdenza complementare Vigilanza poteri propri: tenuta dell albo dei fondi pensione, attività ispettiva, regole per la tenuta della informazione contabile, definizione di regole per la trasparenza nei confronti dei partecipanti ambiti di intervento complementari a quelli del Ministero del lavoro: autorizzazione all esercizio dell attività, crisi dei fondi pensione rapporti con Anitrust e enti di controllo degli intermediari che possono assumere la gestione del patrimonio dei fondi pensione (banche, SIM, imprese di assicurazione) Analisi e ricerca Giuseppe G. Santorsola EIF 31
32 L AGCM E nata con la legge n. 287/1990 Finalità Tutela della concorrenza: intervento diretto nei confronti degli operatori volto a prevenire o impedire l adozione di comportamenti anticompetitivi. Promozione della concorrenza: segnalazioni, pareri e proposte forniti al Parlamento e al Governo mediante l esercizio dell attività consultiva, propositiva e conoscitiva. Poteri: esistono delle limitazioni relative ai soggetti nei confronti dei quali deve essere applicata la disciplina antitrust e dei settori dove la competenza dell autorità si limita ad esporre dei pareri Giuseppe G. Santorsola EIF 32
33 Le fattispecie oggetto di controllo Le fattispecie oggetto di istruttoria da parte dell Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) possono essere: 1. Intese 2. Possibili abusi di posizione dominante 3. Concentrazioni fra imprese indipendenti 4. Separazioni societarie A ciò si aggiungono le indagini conoscitive sulle fattispecie indicate e i pareri forniti alla Banca d Italia sui servizi finanziari e i pareri richiesti all ISVAP sui servizi assicurativi Giuseppe G. Santorsola EIF 33
34 Le Autorità di controllo in Italia Secondo la legge sul risparmio (Legge 28 dicembre 2005 n. 262) è previsto che i profili di concorrenza relativi all attività bancaria siano di competenza dell Antitrust che estende, quindi, la sua competenza ai seguenti fenomeni del settore bancario intese restrittive della libertà di concorrenza abuso di posizione dominante E previsto, invece, un concorso di autorizzazioni dell Antitrust e di Banca d Italia per divieto alle operazioni di concentrazione restrittive della libertà di concorrenza nel settore bancario. Giuseppe G. Santorsola EIF 34
35 I pareri alla Banca d Italia 71% Concentrazioni 29% Intese In 2 casi su 6 si è rinvenuta un intesa lesiva della concorrenza E in corso un indagine conoscitiva sulla mobilità della clientela nei servizi di intermediazione finanziaria Fonte: AGCM, Relazione per l anno 2004 Giuseppe G. Santorsola EIF 35
36 intermediario modello Stabilità Trasparenza e correttezza Concorrenza Banche (attività bancaria) Assicurazioni modello istituzionale BI ISVAP BI ISVAP Agcm parere BI* Agcm parere ISVAP Fondi pensione modello misto COVIP COVIP Agcm Banche (attività mobiliare) Sim Sgr e OICR modello per finalità BI BI BI Consob Consob Consob BI parere Agcm* Agcm Agcm *DaGiuseppe gennaio G Santorsola l Antitrust si occupa della concorrenza EIF nell ambito delle banche con parere 36 della BI limitatamente alle operazioni di fusione e concentrazione
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