PROPOSTA DI RISOLUZIONE

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1 PARLAMENTO EUROPEO Documento di seduta B8-0387/2015 PROPOSTA DI RISOLUZIONE presentata a seguito di una dichiarazione del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza a norma dell'articolo 123, paragrafo 2, del regolamento sull'uccisione di studenti in Kenya ad opera del gruppo terroristico al-shabaab (2015/2661(RSP)) Enrique Calvet Chambon, Petras Auštrevičius, Beatriz Becerra Basterrechea, Izaskun Bilbao Barandica, Dita Charanzová, Gérard Deprez, Marielle de Sarnez, Martina Dlabajová, José Inácio Faria, Alexander Graf Lambsdorff, Nathalie Griesbeck, Antanas Guoga, Ivan Jakovčić, Petr Ježek, Louis Michel, Javier Nart, Urmas Paet, Maite Pagazaurtundúa Ruiz, Jozo Radoš, Frédérique Ries, Robert Rochefort, Marietje Schaake, Pavel Telička, Yana Toom, Ramon Tremosa i Balcells, Johannes Cornelis van Baalen, Ivo Vajgl, Hilde Vautmans a nome del gruppo ALDE RE\ doc PE v01-00 Unita nella diversità

2 B Risoluzione del Parlamento europeo sull'uccisione di studenti in Kenya ad opera del gruppo terroristico al-shabaab (2015/2661(RSP)) Il Parlamento europeo, viste le sue precedenti risoluzioni sul Kenya, visto il secondo accordo di partenariato rivisto stipulato tra i membri del gruppo degli Stati dell'africa, dei Caraibi e del Pacifico, da un lato, e la Comunità europea e i suoi Stati membri, dall'altro, firmato a Cotonou il 23 giugno 2000 (accordo di Cotonou), con particolare riferimento agli articoli 8, 11 e 26 ivi contenuti, viste le dichiarazioni del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini, del 23 novembre 2014 sul massacro di 28 viaggiatori civili, e del 3 aprile 2015 sulla strage all'università di Garissa, vista la dichiarazione alla stampa del Consiglio per la pace e la sicurezza dell'unione africana (UA), resa in occasione della sua 497a riunione tenutasi il 9 aprile 2015, sull'attacco terroristico perpetrato all'università di Garissa in Kenya, visto il raid delle forze aeree kenyote compiuto sui campi di addestramento di al- Shabaab in Somalia in risposta alla carneficina perpetrata all'università di Garissa, vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, vista la dichiarazione delle Nazioni Unite del 1981 sull'eliminazione di ogni forma di intolleranza e di discriminazione basata sulla religione o il credo, vista la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, visti gli orientamenti dell'ue sul diritto umanitario internazionale, visto l'articolo 123, paragrafo 2, del suo regolamento, A. considerando che le azioni terroristiche ad opera degli jihadisti sono aumentate e hanno preso recentemente di mira civili innocenti, prendendo ostaggi, bombardando e dando alle fiamme interi villaggi e città, compiendo attacchi suicidi in mercati e altri luoghi affollati, e sfidando la comunità internazionale in tutto il mondo; B. considerando che i recenti attacchi terroristici perpetrati a Garissa, in Kenya, hanno preso di mira i giovani, il mondo dell'istruzione e quindi il futuro del paese; che i giovani rappresentano una promessa e la pace e sono i futuri sostenitori dello sviluppo del paese; che l'istruzione è fondamentale per contrastare gli estremismi violenti e i fondamentalismi; PE v /5 RE\ doc

3 C. considerando che la protezione dei diritti dei bambini e dei giovani, nonché il potenziamento delle competenze, dell'istruzione e dell'innovazione, sono aspetti fondamentali per migliorare le loro opportunità economiche, sociali e culturali, e per potenziare lo sviluppo del paese; D. considerando che al-shabaab ha regolarmente preso di mira studenti, scuole e altre strutture educative, ivi incluso, nel dicembre 2009, un attentato suicida in cui sono rimaste uccise 19 persone durante una cerimonia di laurea di studenti di medicina a Mogadiscio, mentre nell'ottobre 2011, il gruppo terroristico ha rivendicato la responsabilità per un attentato dinamitardo in cui hanno perso la vita 70 persone, tra cui studenti in attesa dei risultati degli esami presso il ministero dell'istruzione, sempre a Mogadiscio; E. considerando che il Kenya sta assistendo a un aumento degli attacchi ai danni di civili dall'ottobre 2011, quando le sue truppe sono entrate nel parte meridionale della Somalia per partecipare a un'operazione in coordinamento con l'esercito somalo contro un'area controllata da al-shabaab dopo che il gruppo terroristico ha preso in ostaggio quattro persone, tre provenienti dall'europa e una dal Sud Africa (Marie Dedieu proveniente dalla Francia, Judith Tebutt dal Regno Unito, Mercedes Garcia dalla Spagna e Pilar Bauza dall'argentina); F. considerando che dal novembre 2011 le truppe kenyote fanno parte dell'amisom (missione dell'unione africana in Somalia), istituita dal Consiglio di pace e di sicurezza dell'unione Africana il 19 gennaio 2007 e autorizzata dal Consiglio di sicurezza dell'onu il 20 febbraio 2007 (risoluzione 1744(2007)13), che di recente ha autorizzato l'ua a prorogare la sua missione fino al 30 novembre 2015 (risoluzione 2182(2014)); G. considerando che i principali fautori della lotta contro il gruppo terroristico al-shabaab sono l'esercito etiope e, in misura minore, l'esercito ugandese; H. considerando che il gruppo terroristico al-shabaab, conformandosi ad al Qaida, bombarda e uccide regolarmente soprattutto civili in Somalia e nei paesi vicini, come a Kampala, in Uganda, nel luglio 2010, e con una maggiore frequenza in Kenya, dove hanno suscitato un'attenzione internazionale soltanto le azioni di più ampia portata, anche se gli attacchi di minore entità sono stati una caratteristica costante; I. considerando che al-shabaab ha rivendicato la responsabilità per i raid condotti nel luglio 2014 nei villaggi di Hindi, Gamba, Lamu e Tana River lungo la costa kenyota, dove sono state giustiziate più di 100 persone, e per due attacchi nella contea di Mandela negli ultimi mesi del 2014, dove sono state uccise 64 persone; J. considerando che la Forza di pronto intervento africana (ASF) non è ancora operativa, e che l'ue ha reso noto di volere sostenere le capacità africane preposte al mantenimento della pace nel quadro della sua strategia di sicurezza per l'africa; K. considerando che in base all'articolo 11 dell'accordo di partenariato ACP-UE "Le attività di pacificazione e prevenzione e risoluzione di conflitti mirano in particolare ad assicurare un'equa distribuzione delle opportunità politiche, economiche, sociali e culturali tra tutti i settori della società, il rafforzamento della legittimità democratica e RE\ doc 3/5 PE v01-00

4 dell'efficienza dei sistemi di governo, la creazione di efficaci meccanismi di conciliazione pacifica degli interessi di gruppo, [...] il superamento delle divisioni tra settori diversi della società e la promozione di una società civile attiva e organizzata"; 1. condanna con la massima fermezza gli attacchi terroristici deliberati perpetrati da al- Shabaab il 2 aprile 2015 a Garissa, uccidendo 147 giovani e innocenti studenti universitari e provocando 79 feriti; condanna fermamente tutte le violazioni dei diritti umani, in particolare le uccisioni di persone sulla base delle loro religioni, convinzioni e origini etniche; 2. condanna ancora una volta i raid condotti da al-shabaab nell'estate del 2014 in diversi villaggi lungo la costa kenyota, tra cui quello di Mpeketoni, dove sono state giustiziate 50 persone; condanna con vigore l'attacco al centro commerciale Westgate di Nairobi avvenuto il 24 settembre 2013, in cui sono stati rinvenuti 67 cadaveri; 3. esprime il suo cordoglio alle famiglie delle vittime e al popolo e al governo della Repubblica del Kenya; esprime vicinanza al popolo del Kenya per questi deprecabili atti di aggressione; 4. riconosce che la vera risposta deve essere organizzata nell'ambito di azioni coordinate con altri paesi africani, e invita il vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e il Consiglio ad affrontare le minacce terroristiche e alla sicurezza concernenti quest'area regionale in cooperazione con l'unione africana, onde sostenere i suoi sforzi fondamentali intesi a contrastare al- Shabaab attraverso l'amisom; 5. chiede all'ue di attuare un programma in materia di missioni di formazione militare in Kenya e di fornire attrezzature moderne, collaborando con le forze militari e di polizia del Kenya e istruendo queste ultime al fine di contrastare il terrorismo e impedire l'espansione di al-shabaab; 6. esorta il governo kenyota a compiere ogni sforzo necessario per conformarsi allo Stato di diritto, ai diritti umani, ai principi democratici e alle libertà fondamentali, e invita l'ue a guidare i suoi partner internazionali lungo questo percorso, a raccogliere contributi finanziari per rafforzare i programmi esistenti in materia di governance e dare attuazione alla cooperazione militare, onde garantire la sicurezza nazionale e apportare pace e stabilità al paese e alla regione; 7. invita le forze di sicurezza kenyote a garantire risposte legittime nell'ambito del contrasto alla minaccia terroristica; chiede al governo kenyota di garantire la sicurezza e la protezione dei campi profughi situati nel suo territorio; 8. chiede all'ue di mettere a punto la sua strategia per il Kenya prestando particolare attenzione agli aspetti della pace e della sicurezza, che sono essenziali per lo sviluppo e la prosperità del Kenya; 9. sollecita l'unione europea a sostenere con fermezza l'attuazione dei meccanismi continentali e regionali concernenti la gestione dei conflitti, in particolare per quanto concerne la Forza di pronto intervento africana (ASF); PE v /5 RE\ doc

5 10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al governo del Kenya, alle istituzioni dell'unione africana, all'autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD), al Segretario generale delle Nazioni Unite, all'assemblea generale delle Nazioni Unite e ai copresidenti dell'assemblea parlamentare paritetica ACP-UE. RE\ doc 5/5 PE v01-00