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1 ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARETICA ACP-UE ASSEMBLEA PARLAMENTARE PARETICA ACP-UE Commissione per gli affari politici PROGETTO DI RELAZIONE sulla valutazione del Fondo per la pace in Africa dopo dieci anni: efficacia e prospettive per il futuro Commissione per gli affari politici Correlatori: Kombo Gberi (Cameroon) Mariya Gabriel (Parlamento europeo) DR\ doc AP v01-00 Unita nella diversità

2 DR_Assemblies INDICE Pagina PAGINA REGOLAMENTARE...3 PROGETTO DI PROPOSTA DI RISOLUZIONE...4 MOTIVAZIONE (pubblicata separatamente) AP v /8 DR\ doc

3 PAGINA REGOLAMENTARE Nella sua riunione del 30 novembre 2014, l'ufficio di presidenza dell'assemblea parlamentare paritetica ACP-UE ha autorizzato la commissione per gli affari politici a elaborare una relazione, a norma dell'articolo 2, paragrafo 8, del suo regolamento, sulla valutazione del Fondo per la pace in Africa dopo dieci anni e prospettive per il futuro. Nella riunione del 19 marzo 2015, la commissione per gli affari politici ha nominato correlatori Kombo Gberi (Camerun) e Mariya Gabriel. La commissione per gli affari politici ha esaminato il progetto di relazione nelle riunioni del Nel corso dell'ultima riunione la commissione ha approvato il progetto di proposta di risoluzione che la correda. Erano presenti al momento della votazione: La risoluzione è stata depositata il DR\ doc 3/8 AP v01-00

4 PROPOSTA DI RISOLUZIONE sulla valutazione dello strumento per la pace in Africa, dopo dieci anni: efficacia e prospettive per il futuro L'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE, riunioni a... da... a... visto l'articolo 18, paragrafo 1, del suo regolamento, visto l'accordo di partenariato di Cotonou tra l'ue e i paesi ACP, e in particolare i suoi articoli 1, 8, paragrafo 5, 11, 28, paragrafo 2, lettera a) e 29, paragrafo 1, vista la decisione n. 3/2003 del Consiglio dei ministri ACP-CE, dell'11 dicembre 2003, volta a destinare le risorse della dotazione per lo sviluppo a lungo termine del nono Fondo europeo di sviluppo alla creazione di un Fondo per la pace in Africa, vista la strategia dell'ue per l'africa del 12 maggio 2005, viste le conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2006 in materia di rafforzamento delle capacità africane nei settori della prevenzione, della gestione e della risoluzione dei conflitti, viste le conclusioni del Consiglio del novembre 2007 in materia di sicurezza e sviluppo, vista la dichiarazione della riunione ministeriale del Consiglio pace e di sicurezza del 26 aprile 2011 sullo stato della pace e della sicurezza in Africa, vista la decisione del Consiglio del 26 giugno 2013 concernente l'accordo interno tra i rappresentanti dei governi degli Stati membri dell'ue, riuniti in sede di Consiglio, riguardante il finanziamento degli aiuti dell'ue forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo in applicazione dell'accordo di partenariato ACP-CE e lo stanziamento degli aiuti finanziari ai paesi e territori d'oltremare ai quali si applica la parte quarta del trattato sul finzionamento dell'ue, vista la tabella di marcia , adottata nel corso del 4 vertice Africa-UE tenutosi a Bruxelles (2-3 Aprile 2014), vista la relazione del Consiglio pace e sicurezza del 31 gennaio 2015 sul sue attività e lo stato della pace e della sicurezza in Africa, vista la decisione della Commissione europea del 15 luglio 2014 sul programma d'azione del Fondo per la pace in Africa da finanziare a titolo del meccanismo di transizione del Fondo europeo di sviluppo e dell'11 Fondo europeo di sviluppo, AP v /8 DR\ doc

5 visto l'atto costitutivo dell'unione africana, visto il protocollo relativo all'istituzione del Consiglio pace e sicurezza dell'unione africana adottato il 9 luglio 2002 in occasione della 1 sessione ordinaria dell'assemblea dell'unione africana, vista la decisione dell'unione africana del 12 luglio 2003 sull'istituzione, da parte dell'unione europea, di uno strumento operativo di sostegno alla pace per l'unione africana, vista la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, visto il memorandum di intesa del 2 settembre 2007 sulla cooperazione in materia di pace e sicurezza tra l'unione africana, le comunità economiche regionali e i meccanismi di coordinamento delle forze regionali in attesa dell'africa orientale e dell'africa del Nord, vista la decisione dell'assemblea dell'unione africana del 15 giugno 2015 sulla scala di valutazione e fonti alternative di finanziamento dell'unione africana, visto il protocollo ECOWAS del 10 dicembre 1999, relativo al meccanismo di prevenzione, gestione, risoluzione dei conflitti, di mantenimento della pace e di sicurezza, vista la risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 31 ottobre 2000 sulle donne, la pace e la sicurezza, vista la dichiarazione del presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 16 aprile 2010 sul consolidamento della pace dopo i conflitti, vista la dichiarazione del presidente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 29 giugno 2010 sulla promozione e il rafforzamento dello Stato di diritto nelle attività di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale, vista la risoluzione 2151 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 28 aprile 2014 sul mantenimento della pace e della sicurezza internazionali: Riforma del settore della sicurezza: sfide e opportunità, vista la relazione della commissione per gli affari politici (ACP-UE/ /14/def.), A. considerando che i conflitti armati interni, generati da tensioni di ordine politico, sociale, economico, etnico o religioso, esistono o sono esistiti in molti paesi africani; B. considerando che la creazione di condizioni socioeconomiche di base è essenziale per assicurare un processo realmente inclusivo di consolidamento della stabilità e dello sviluppo e di riconciliazione, e che tale processo è l'unico modo per evitare il riemergere di conflitti; DR\ doc 5/8 AP v01-00

6 C. considerando che i conflitti inaspriscono i fenomeni della carestia e della povertà assoluta e bloccano lo sviluppo per lunghi periodi; D. considerando che la logica alla base del Fondo per la pace in Africa (FPA) è l'interdipendenza della sicurezza e dello sviluppo di un paese o in una regione; E. considerando che il FPA è stato istituito nel 2004 per potenziare l'unione africana (UA) e, attraverso di essa, le otto comunità economiche regionali (CER) e per fornire loro uno strumento per gestire meglio i conflitti nel continente senza l'intervento di truppe straniere; F. considerando che la strategia comune Africa-UE, dalla sua adozione a Lisbona nel 2007 e di nuovo in occasione del vertice UE-Africa dell'aprile 2014, ha definito la pace e la sicurezza come uno dei settori prioritari del partenariato e il FPA come uno strumento che rientra in una più ampia strategia dell'ue; G. considerando che, dal 2005, oltre il 90% del totale di oltre EUR 1,2 miliardi assegnati al FPA è stato utilizzato per le operazioni di sostegno alla pace in sei paesi, in particolare AMIS (Darfur), Amisom (Somalia), Miopax seguito da Misca (Repubblica Centrafricana - RCA) Afisma (Mali) e RCI-LRA (RCA, RDC, Sud Sudan, Uganda); H. considerando che, nel 2007, il FPA ha allargato il proprio campo di applicazione fino a comprendere una gamma più ampia di attività di prevenzione dei conflitti; I. considerando che, in particolare dal 2007, circa l'8,3% di tutti i contratti è stato assegnato alle attività di sviluppo delle capacità dell'architettura africana di pace e di sicurezza (APSA), contribuendo significativamente a rendere operativa l'apsa; J. considerando che, dal 2009, l'1,3% del bilancio è stato destinato alle attività legate al meccanismo di reazione rapida, che comprende mediazione, start-up, missioni conoscitive e missioni volte al rafforzamento temporaneo dell'unità di pianificazione; K. considerando che, fornendo risorse prevedibili e affidabili affinché l'ua e le organizzazioni regionali possano agire, il FPA ha permesso azioni collettive dei paesi africani a favore della sicurezza imperniate sul ruolo politico nascente del Consiglio di pace e di sicurezza dell'ua, mettendo alla prova quest'ultimo e rendendolo operativo; L. considerando che, il 15 giugno 2015, l'ua ha adottato una decisione sulle fonti alternative di finanziamento che prevede che il 25% di tutte le risorse sarà utilizzato per il bilancio delle operazioni di sostegno alla pace dell'ua; M. considerando che richieste a titolo del FPA dell'ue per operazioni a sostegno della pace sono in aumento a causa degli abusi di mandato, come evidenziato dall'esperienza di alcune missioni ONU, e a causa di nuove missioni sotto l'egida della "responsabilità di proteggere"; N. considerando che, in questo settore è attivamente coinvolto anche un insieme di altri donatori, tra cui figurano organizzazioni internazionali (Nazioni Unite e altri), alleanze politiche e militari (Organizzazione del trattato dell'atlantico del Nord NATO) e alcuni AP v /8 DR\ doc

7 paesi (Stati Uniti, Cina, Giappone e gli Stati membri dell'unione europea); considerando che la complementarità è garantita dal gruppo dei partner dell'ua per la pace e la sicurezza, che si riunisce periodicamente ad Addis Abeba; 1. riconosce che il FPA ha consentito l'operatività del collegamento tra sicurezza e sviluppo e ha promosso un dialogo approfondito sulle sfide in materia di pace e sicurezza tra l'ue e l'ua; riconosce che il FPA ha svolto un ruolo di catalizzatore in un momento in cui nessun altro strumento era in grado di finanziare truppe africane per le operazioni di pace dell'ua o delle CER; 2. riconosce gli importanti risultati ottenuti finora dalle operazioni di sostegno alla pace a conduzione africana; sottolinea, tuttavia, la necessità di affrontare le cause profonde dei conflitti e il nesso tra sicurezza e sviluppo e di migliorare il dialogo, attuare approcci comuni e rafforzare il coordinamento nella gestione delle crisi; 3. sottolinea la necessità di sostenere l'attuazione di strategie a lungo termine in materia di sviluppo delle capacità di pace e sicurezza e sottolinea la necessità di migliorare il coordinamento e la complementarità dei donatori mobilitati nel settore della pace e della sicurezza (soprattutto l'ue, l'onu, la BM) in termini di sostegno finanziario, aiuto economico e per garantire la sostenibilità; 4. sottolinea la necessità di sviluppare una strategia e azioni per la prevenzione dei conflitti in modo tale da garantire l'efficace attuazione dei diversi strumenti dell'ua sulla democrazia, le elezioni e i diritti umani, affrontando allo stesso tempo le cause economiche e sociali alla base dell'instabilità e preservando l'equilibrio tra unità e diversità; ricorda che il rafforzamento delle capacità istituzionali dell'ua e delle CER costituisce la chiave per una pace ed una sicurezza durature, e chiede quindi un migliore coordinamento degli sforzi dell'ue attraverso il FPA ed altri strumenti; rileva la necessità di porre maggior accento sulla prevenzione dei conflitti, compresi i conflitti legati ai cicli elettorali, e sulle capacità di mediazione; 5. incoraggia l'unione europea e l'ua a migliorare la visibilità del successo di questo strumento agli occhi dei cittadini europei e africani; a questo proposito, chiede siano avviate una vasta campagna di informazione in merito al FPA, in particolare in Africa, e una formazione adeguata di tutti gli attori coinvolti nella sua attuazione per consentire loro di comprendere appieno questo meccanismo e i suoi obiettivi, e in modo tale che anch'essi possano dare più visibilità e leggibilità al Fondo; 6. sottolinea che la pace in Africa dipenderà soprattutto dalla volontà politica dei partner africani di lavorare insieme, anche rafforzando le strutture dell'ua; 7. sottolinea che occorre perseguire con ancora più impegno il principio della titolarità dei paesi africani, in particolare nel contesto delle definizione di priorità chiare e in numero limitato; invita l'ue ad esplorare opzioni intese a decentrare ulteriormente gli aspetti della gestione del programma FPA, compreso il monitoraggio delle attività dell'ua e delle CER/RM finanziate a titolo del FPA, il coordinamento in loco degli affari unionali in materia di FPA e il supporto tecnico; DR\ doc 7/8 AP v01-00

8 8. invita l'ue ad impegnarsi più frequentemente con gli Stati membri dell'ua e delle CER/RM sia a livello strategico che politico e a gettare le basi per un dialogo regolare su come consolidare i recenti risultati positivi ottenuti grazie al FPA nel medio-lungo termine; 9. chiede una programmazione congiunta più sistematica con altri strumenti dell'ue e come parte di altre politiche, nonché il rafforzamento del ruolo e della capacità delle delegazioni dell'ue; 10. accoglie con favore l'intenzione dell'ua di rendere operativa la sua capacità di rispondere rapidamente alle crisi, integrando la propria Capacità africana per una risposta immediata alle crisi (ACIRC) nelle Forze africane in attesa; 11. sottolinea i progressi compiuti verso la piena operatività dell'apsa, il cui obiettivo è quello di garantire che tutti gli strumenti dell'ua progettati per la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti in Africa operino in sinergia e producano i risultati attesi; 12. invita i partner del FPA (UE/UA/CER/RM) ad adottare un approccio più personalizzato allo sviluppo delle capacità in materia di pace e sicurezza che si basi su una approfondita valutazione dei bisogni, ispirata da un piano strategico globale per lo sviluppo istituzionale; 13. sottolinea che il FPA può essere soltanto uno strumento di integrazione degli sforzi collettivi internazionali; accoglie con favore la volontà dell'ua di assumersi maggiori responsabilità quanto alla propria sicurezza attraverso la sua decisione del 15 giugno 2015 sulle fonti alternative di finanziamento; 14. accoglie con favore la decisione dell'ue di applicare un massimale dell'80% al contributo dell'ue alle truppe per tutte le nuove operazioni di sostegno della pace e per AMISOM a partire dal gennaio 2016; 15. insiste sul fatto che l'unione europea dovrebbe continuare a essere un partner impegnato in questa impresa, anche se i migliori risultati si potranno ottenere solo attraverso una vera leadership africana; 16. raccomanda l'integrazione della discussione sul FPA, che fa parte del Fondo europeo di sviluppo, nella discussione sul futuro dell'accordo di Cotonou; 17. incarica i suoi copresidenti di trasmettere la presente risoluzione alle istituzioni dell'ua e dell'unione europea, al Consiglio ACP, alle organizzazioni di integrazione regionale del gruppo ACP e al Segretario generale delle Nazioni Unite. AP v /8 DR\ doc

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