METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 DICEMBRE 2018

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 DICEMBRE 2018"

Transcript

1 METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 DICEMBRE 18 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: 1 la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata; la completezza dei passaggi riportati; 3 il livello di esemplificazione con cui sono espressi i risultati (ad esempio un risultato numerico reale non deve contenere l unità immaginaria); 4 la correttezza del formalismo utilizzato; 5 la chiarezza dell esposizione e la leggibilità del testo PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/3) Si calcolino gli integrali P k z k+1/ Γ ( z) dz, k, z + 1 dove Γ (w) è la funzione gamma di Eulero Una volta ottenuta l espressione degli integrali, si calcoli il limite SOLUZIONE DEL PRIMO PROBLEMA P lim k P k L integranda ha come singolarità sia i poli semplici della funzione gamma, ovvero i punti z j j, j, 1,,, che il polo semplice in z 1 1, dovuto al polinomio di primo grado a denominatore Nella circonferenza centrata nell origine e di raggio r k + 1/, con k sono contenuti i k + 1 poli k z j Sapendo che la funzione gamma j 1 ha nei punti z l, 1,,, ovvero nell origine e negli opposti dei numeri naturali, poli semplici con residui Res [Γ (z), z l] ( 1)l l! i residui della funzione integranda si ottengono come Da cui si hanno gli integrali cercati, l, 1,,, Γ ( z) Res z + 1, z 1 lim Γ ( z) Γ (1) 1, z 1 Γ ( z) Res z + 1, z j ( 1) j j+1 1 ( 1), j, 1,, j! j + 1 ( j + 1)! P k iπ k j 1 ( 1) j+1 k+1 ( j + 1)! iπ ( 1) j j! Il limite richiesto rappresenta la serie che converge a 1/e, infatti P lim P ( 1) j k iπ iπ e 1 iπ k j! e 4 dicembre 18 page 1 of 1

2 SECONDO PROBLEMA (PUNTEGGIO 6/3) Si dimostri l identità per valori di z tali che Re(z) > 1 SOLUZIONE DEL SECONDO PROBLEMA Γ (z)ζ(z) t z 1 e t 1 d t, Riscriviamo l integrale moltiplicando numeratore e denominatore dell integranda per e t e t t z 1 1 e t d t, avendo t > si ha e t < 1 e quindi possiamo sfruttare la somma della serie geometrica di ragione e t per riscrivere l integranda come e t t z 1 e tk d t La serie converge uniformemente, possiamo estrarre la somma dall integrale k k e t(k+1) t z 1 d t, facciamo prima la sostituzione w t(k + 1) nell integrale e poi k k + 1 nella serie k e w w z 1 (k + 1) z 1 dw k + 1 k 1 (k + 1) z e w w z 1 dw 1 k z k 1 ζ(z) e w w z 1 dw Γ (z) Infatti, per valori di z tali che Re(z) > 1, la serie rappresenta la funzione zeta di Riemann, mentre l integrale rappresenta la funzione gamma di Eulero entrambe valutate in z TERZO PROBLEMA (PUNTEGGIO 6/3) Si ottengano i primi quattro coefficienti della serie di Laurent centrata nell origine e convergente nella corona circolare di raggio interno nullo della funzione SOLUZIONE DEL TERZO PROBLEMA a(z) cos(z) z(z 1)sen(z) I poli della funzione a(z) si ottengono come unione dell insieme degli zeri della funzione seno con z 1/, ovvero {t k kπ} k {z 1/} Si tratta di tutti poli semplici ad eccezione dell origine che rappresenta un polo di ordine Il polo più vicino all origine che determina il raggio maggiore della corona di convergenza della "prima" serie di Laurent centrata nell origine è z 1/ Ne consegue che la serie di Laurent di cui sono richiesti i primi quattro coefficienti converge nella corona C {z : < z < 1/} 4 dicembre 18 page of 1

3 Procediamo sfruttando le serie di Taylor note per le funzioni trigonometriche e la serie geometrica per 1/(z 1), nel limite z, si ha 1 a(z) 1 ( 1) k z k z (k)! k (z) j ( 1) l z l+1 (l + 1)! l 1 z /! + z 4 /4! z + 4z + 8z z z z 3 /3! + z 5 /5! + 1 z /! + z 4 /4! z + 4z + 8z z z (1 z /3! + z 4 /5! + ) 1 1 z /! + z 4 /4! z + 4z + 8z 3 + z 1 (z /3! z 4 /5! + ) 1 1 z z! + z4 4! z + 4z + 8z 3 + z 1 + 3! z4 z 5! + + 3! z4 5! + + G(z) F(z) H(z) Raccogliamo i primi quattro termini della serie di Taylor totale centrata nell origine che si ottiene dal prodotto delle tre serie di Taylor T(z) F(z) G(z) H(z) t j z j, F(z) f j z j, G(z) g j z j, F(z) h j z j, definite nell espressione precedente Per il primo coefficiente, t si ottiene dal prodotto dei primi di ciascuna serie, cioè, Il coefficiente t 1 è dato da t f g h 1 t 1 f g 1 h, infatti solo la serie G(z) ha tutte le potenze, le altre due hanno solo quelle pari Il terzo coefficiente ha tre contributi Infine, il quarto, t 3 è dato da t f g h + f g h + f g h 1 3! + 4 1! 11 3 t 3 f g 1 h + f g 1 h + f g 3 h 3!! Ne consegue che i primi quattro coefficienti di Laurent sono c t 1, c 1 t 1, c t 11 3, c 1 t 3 3 QUARTO PROBLEMA (PUNTEGGIO 6/3) Si determinino la norma, gli autovalori e gli autovettori degli operatori ˆX a b, Ŷ j ˆX, X definiti nello spazio di Hilbert ad n dimensioni E n, in termini dei vettori a, b E n, con a b 4 dicembre 18 page 3 of 1

4 SOLUZIONE DEL QUARTO PROBLEMA L azione dell operatore ˆX è definita dal prodotto scalare, infatti, c E n, si ha ˆX c b c a c, il vettore c è proporzionale al vettore a e la costante di proporzionalità è il numero complesso b c Ne consegue che un autovettore è proprio il vettore a, infatti si ha l equazione agli autovalori ˆX a b a a α a, ovvero l autovalore dell autovettore a è α b a D altro canto, l immagine di ogni vettore ortogonale al vettore b sarà il vettore nullo; ovvero, d, tale che b d, si ha ˆX d a Possiamo, quindi, definire una base ortonormale dello spazio vettoriale E n che contenga lo stesso vettore b, o meglio, il suo versore b / b Consideriamo ad esempio la base ortonormale e j n, con e 1 b / b L azione dell operatore ˆX sui vettori della base è descritta dalla duplice legge ne consegue che gli n 1 vettori e j n b a j 1 ˆX e j a b e j b a e 1 e j e j j,, n, j, che sono ortogonali al vettore b, rappresentano altrettanti autovettori dell operatore ˆX In definitiva l operatore ˆX ha come autovettori gli n vettori dell insieme { a / a, e, e 3,, e n } Gli autovalori corrispondenti sono gli elementi dello spettro discreto σ {α b a,,,, } L autovalore nullo è degenere con ordine di degenerazione pari a n 1 Questo risultato può essere ottenuto anche con la procedura matriciale Gli elementi di X, la matrice n n che rappresenta l operatore rispetto alla base ortonormale e j n, sono X j m e j ˆX e m b e j a δ 1m b a j δ 1m, j, m 1,,, n, dove a j rappresenta la j-esima componente (controvariante) del vettore a rispetto alla base ortonormale e j n Solo la prima colonna (m 1) della matrice X è non nulla e si ha L equazione caratteristica di questa matrice è X 1 1 X 1 X 1 n b a 1 X 1 X X n X b a X n 1 X n X n n b a n det det (X λi) b a 1 λ b a λ b a n λ ( 1) n 1 b a 1 λ λ n 1, da cui si ottengono gli autovalori λ 1 b a 1, λ λ 3 λ n Questi autovalori corrispondono agli elementi dello spettro discreto σ, infatti ci sono n 1 autovalori nulli e l unico diverso da zero vale esattamente α b a, come già visto seguend1o il primo metodo Infatti, alla luce della definizione del primo vettore della base e 1 b / b, si ha α b a b e 1 a b a 1 λ 1 4 dicembre 18 page 4 of 1

5 Riassumendo, gli n autovettori e gli n autovalori dell operatore ˆX sono rispettivamente La norma dell operatore è definita come ˆX c X sup c c Usando la disuguaglianza di Schwarz a a, e, e 3,, e n ; b a 1,,,, sup c a b c a b c sup c c c b c b c, si ottiene X sup c a b c c sup {a b} a b, c da cui X a b, infatti la disuguaglianza vale come identità se c b Questo valore è diverso dal massimo dei moduli degli autovalori, cioè X a b max λ j b a 1,,,,n poiché l operatore non è normale Si può verificare calcolando direttamente il commutatore ˆX, ˆX ˆX ˆX ˆX ˆX a b b a b a a b b a a a b b a b a a a b b, b che risulta essere non nullo in quanto a b In particolare si ha che la norma X è strettamente maggiore del massimo dei moduli degli autovalori, cioè X a b b a 1, come conseguenza della disuguaglianza a a 1 Rispetto alla base { b / b, e, e 3,, e n }, il vettore a ha, in generale, altre componenti non nulle, avrebbe la sola componente a 1 e quindi si avrebbe l identità a a 1, solo se a fosse parallelo a b Per calcolare gli autovalori e gli autovettori dell operatore Ŷ, cerchiamo di ottenerne un espressione "finita", ovvero cerchiamo di sommare la serie attraverso la quale è definito A tal fine studiamo le sue potenze intere; partiamo dal quadrato per cui avremo ˆX a b a b α a b α ˆX α Seguendo la stessa procedura, il cubo si comporta come quindi la potenza j-esima ˆX 3 a b a b a b α a b α ˆX, α α ˆX j a b a b a b α j 1 a b α j 1 ˆX j 1 fattori Usando il valore della norma X a b e l identità α b a 1 e imponendo la condizione a 1 < a, la serie può essere sommata come j ˆX α Ŷ ˆX j b a 1 j a 1 j 1 ˆX ˆX X X j a b a 1 a 1 /a 1 a ˆX 1 a a ˆX 1 4 dicembre 18 page 5 of 1

6 Poiché l operatore Ŷ è proporzionale all operatore ˆX, ha gli stessi autovettori, mentre gli autovalori si ottengono da quelli dell operatore ˆX moltiplicandoli per il fattore di proporzionalità Quindi gli autovettori e gli autovalori dell operatore Ŷ sono rispettivamente a a, e, e 3,, e n ; b (a 1 ),,,, a a1 Infine, sfruttando ancora la proporzionalità con l operatore ˆX, la norma vale Y a 1 a a 1 X a b a1 a a 1 QUINTO PROBLEMA (PUNTEGGIO 6/3) Sia a un autovettore dell operatore  con autovalore α, ovvero a verifica l equazione agli autovalori Si dimostri che il vettore  a α a b exp β ˆB a, è un autovettore dell operatore  con autovalore (α β), sapendo che l operatore ˆB è tale da verificare la relazione di commutazione Â, ˆB Î, dove Î è l operatore identità SOLUZIONE DEL QUINTO PROBLEMA Facciamo agire l operatore  sul vettore b e usiamo la serie di Taylor dell esponenziale per l operatore exp( β ˆB), ( β) k  b  ˆB k ( β) k a  Π+ ˆB k ( β) k a α a + ˆB k a k k1 L azione sul vettore a del prodotto di operatori ˆB k, con k, può essere calcolata usando il commutatore dato Â, ˆB Î Calcoliamo il commutatore dell operatore  con un potenza intera k dell operatore ˆB, si ha k1 Â, ˆB k Â, ˆB ˆB k 1 ˆB Â, ˆB k 1 + Â, ˆB ˆB k 1 ˆB Â, ˆB k 1 + ˆB k 1 Ripetendo la stessa operazione sul commutatore rimasto otteniamo Â, ˆB k ˆB Â, ˆB k 1 + ˆB k 1 ˆB ˆB Â, ˆB k + ˆB k + ˆB k 1 ˆB Â, ˆB k + ˆB k 1 Dopo k 1 iterazioni si arriva al risultato Â, ˆB k ˆB k 1 Â, ˆB + (k 1)ˆB k 1 k ˆB k 1, da cui si ottiene ˆB k ˆB k  k ˆB k 1 ˆB k ˆB k  + k ˆB k 1 4 dicembre 18 page 6 of 1

7 Usiamo l ultima identità nella prima espressione ( β) k  b α a + ˆB k ( β) k a α a + ˆB k  + k ˆB k 1 a k1 k1 ( β) k α a + ˆB k α + k ˆB k 1 a k1 ( β ˆB) k ( β) k ˆB k 1 α a + α a + a (k 1)! k1 k1 ( β ˆB) k ( β ˆB) k 1 α a + α a β (k 1)! a La somma dei primi due termini dà la serie completa con k da zero all infinito, facendo la sostituzione k 1 j nella seconda serie, si ottiene il risultato finale ( β ˆB) k ( β ˆB) j  b α a β a, (α β) exp β ˆB a (α β) b j! k Questa non è altro che l equazione agli autovalori per il vettore b che rappresenta, quindi, un autovettore dell operatore  con autovalore (α β) SESTO PROBLEMA (PUNTEGGIO 6/3) Si calcoli la matrice k1 T(k) k A 1 (x), definita coma la trasformata di Fourier dell inversa della matrice x + 1 A(x) x + 1 x + SOLUZIONE DEL SESTO PROBLEMA Per valori reali di x la matrice A(x) è hermitiana ed è quindi possibile usare il teorema spettrale La rappresentazione spettrale della matrice A(x) è A(x) 3 λ j (x)p j, dove λ j (x) 3 e 3 P j sono gli insiemi degli autovalori e dei corrispondenti proiettori ortogonali Questi ultimi verificano anche la condizione 3 P j I L inversa della matrice A(x) ha la rappresentazione spettrale A 1 (x) 3 λ 1 j (x)p j, inoltre, poiché la trasformata di Fourier è lineare rispetto alla funzione trasformanda, per la matrice T(k) si ha la rappresentazione spettrale T(k) 3 k λ 1 j (x) P j k1 4 dicembre 18 page 7 of 1

8 È quindi sufficiente, quindi, ricavare le matrici che rappresentano i proiettori e calcolare le trasformate di Fourier degli inversi degli autovalori Iniziamo ottenendo gli autovalori della matrice A(x) come soluzioni dell equazione caratteristica det det (A(x) λi) x + λ 1 x + λ 1 x + λ x + λ 3 x + λ, si hanno i tre autovalori λ 1 x + 1, λ x +, λ 3 x + 3 Gli autovettori corrispondenti u 1, u e u 3 si ottengono risolvendo le equazioni agli autovalori x + 1 x + 1 x + A(x)u j λ j u j, j 1,, 3 x j x j y j λ j y j x + j z j z j x j y j z j Per il primo autovettore, j 1, si ha il sistema x + 1 x + 1 x + x 1 y 1 z 1 x 1 z 1 y 1 x 1 + z 1 x + 1 da cui seguono: y 1 e x 1 z 1, quindi, scegliendo x 1 z 1 1/, il primo autovettore normalizzato è u Il secondo autovettore, j, ha solo una componente non nulla, infatti dal sistema x + 1 x x + y x + x y 1 x + z z z x si ha x z, mentre y è arbitrario, quindi, posto y 1, il secondo autovettore normalizzato è u 1 Infine, per il terzo autovettore, j 3, avremo x + 1 x + 1 x + x 3 y 3 z 3 x 3 z 3 y 3 x 3 z 3,, x + 3, x 1 y 1 z 1 x 3 y 3 z 3 4 dicembre 18 page 8 of 1

9 da cui si ottengono: y 3 e x 3 z 3, quindi, scegliendo x 3 1/, il terzo autovettore normalizzato è u I tre autovettori hanno componenti reali e sono ortonormali ne consegue che le componenti dei tre proiettori P j, j 1,, 3, sono (P j ) k m uk j um j, j, k, m 1,, 3, dove u k j rappresenta la k-esima componente controvariante del j-esimo autovettore I tre proiettori sono P 1 1/ 1/ 1/ 1/, P 1 Le trasformate di Fourier degli inversi degli autovalori sono k λ 1 j (x) 1 π e ikx λ j (x) d x 1 π, P 1 e ikx x + j d x π 1/ 1/ 1/ 1/ j e j k, j 1,, 3 Infine otteniamo la matrice T(k) usando la rappresentazione spettrale 3 e k + e 3 k / 3 e k e 3 k / 3 π T(k) k λ 1 j (x) P j e k e k e 3 k / 3 e k + e 3 k / 3 Una procedura alternativa consiste nell utilizzo delle matrici diagonali, ovvero si diagonalizza la matrice A(x) ottenendo A d (x), attraverso la matrice unitaria ricavata dagli autovettori A questo punto la trasformata di Fourier dell inversa di A d (x) è la matrice diagonale, T d (k), che ha per elementi le trasformate di Fourier degli inversi degli elementi di A d (x), ovvero degli autovalori Infine, la matrice T(k) si calcola come la rappresentazione rispetto alla base canonica della matrice T d (x) La matrice unitaria che diagonalizza A(x) è ovvero si ha U 1/ 1/ 1 1/ 1/, A d (x) U A(x)U diag x + 1, x +, x + 3 Inoltre, diagonalizzando l inversa si ottiene l inversa della matrice diagonale, cioè A 1 d U AU 1 U 1 AU 1 U 1 A 1 U U A 1 U diag 1/(x + 1), 1/(x + ), 1/(x + 3) In virtù della linearità della trasformata di Fourier e del teorema spettrale, la matrice U diagonalizza anche T(k), cioè Calcoliamo la matrice T d (k) T d (k) 1 diag π π diag π diag T d (k) U T(k)U k A 1 d (x) e ikx d x x + 1, π e k, k π 4 e, k 3 k e k, e, e 3 e ikx d x x +, 6 e 3 k e ikx d x x dicembre 18 page 9 of 1

10 Infine, otteniamo T(k) come T(k) U T d (k)u 1/ 1/ π 1 1/ 1/ π π e k / e 3 k / 6 e k / e k / e 3 k / 6 e k e k / e 3 k / 3 e k + e 3 k / 3 e k e 3 k / 3 e k e k e 3 k / 3 e k + e 3 k / 3 1/ 1/ 1 1/ 1/ 1/ 1/ 1 1/ 1/ 4 dicembre 18 page 1 of 1

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 3 LUGLIO 08 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 20 FEBBRAIO 2019

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 20 FEBBRAIO 2019 METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - FEBBRAIO 9 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 LUGLIO 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati:. la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;.

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 6 GIUGNO 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Facendo uso delle proprietà della matrici di Pauli, si calcoli

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 19 SETTEMBRE 2018

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 19 SETTEMBRE 2018 METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 9 SETTEMBRE 8 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati:. la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;.

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 5 GIUGNO 6 Si svolgano cortesemente i seguenti Problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Dati due operatori hermitiani  and ˆB in uno spazio di Hilbert

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - SETTEMBRE 6 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/3) Si calcoli l integrale in valore principale P = Pr x sen(x) x

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 7 FEBBRAIO 2017

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 7 FEBBRAIO 2017 METODI MATEMATICI PER LA FIICA PROVA CRITTA - 7 FEBBRAIO 7 i risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/3) i calcoli l integrale V = L z dz L = {z : z ( )} {z : Re(z) = Im(z)

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 9 APRILE 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 24 FEBBRAIO 215 Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi. ESERCIZIO 1 (PUNTEGGIO: 6/3) Si calcoli l integrale Im(z) K= cos(x) x d x. Suggerimento: Si

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA MEODI MAEMAICI PER LA FISICA PROVA SCRIA - 6 SEEMBRE 6 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNEGGIO: 6/3) Si calcoli l integrale S arccos() + 3 Suggerimento È utile iniziare con

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi Esercizio (6 punti) Si calcoli l integrale Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - dicembre 03 I = sen (x) cosh 3 (x) Possiamo riscrivere l integrale

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - giugno 0 Esercizio 8 punti) Si consideri la funzione fz) = z sinz) sin[sinz)], si studino e classifichino le singolarità e, di conseguenza, si stabilisca

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi Esercizio (6 punti) Calcolare l integrale in valore principale I Pr Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - 6 gennaio 03 γ dz ( + z ) sen (z), con γ

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 7 DICEMBRE 6 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/3) Si stabilisca per quali valori di α l integrale M(α) = converge

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - LUGLIO 9 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: la correttea del risultato ottenuto e della procedura utiliata; la

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 3 FEBBRAIO 6 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/3) Si calcoli l integrale SOLUZIONE DEL PRIMO PROBLEMA M=. (+ x

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 20 FEBBRAIO 2018

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 20 FEBBRAIO 2018 METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - FEBBRAIO 8 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati:. la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;.

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi. ESERCIZIO (6 PUNTI) Si calcoli l integrale con m, n ed L {z : Im(z) l > 0}. SOLUZIONE METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 26 FEBBRAIO 204 J L (z

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - LUGLIO 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi sapendo che verranno valutati:. la correttezza del risultato ottenuto e della procedura utilizzata;.

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PRIMO ESONERO - 26 FEBBRAIO 206 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: /0) Si ottenga il valore dell integrale N= z = z 2 + senh(/z) dz.

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi. Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - 6 febbraio 3 Esercizio 6 punti Si calcoli l integrale con a e b reali e < a < b. I a x b x + dx, Riscriviamo

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercii. METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 30 APRILE 05 ESERCIZIO (PUNTEGGIO: 4/30) Si studi il comportamento dell integrale in valore principale al variare

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - GENNAIO 7 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 7/) Si calcoli l integrale J Suggerimento: Si faccia attenzione al residuo

Dettagli

1 Esercizio A Soluzione

1 Esercizio A Soluzione Prova scritta di: Studio di Funzioni di Interesse Fisico del 07/04/200. Firmare e riconsegnare il testo d esame 2. Spegnere e non utilizzare i cellulari 3. Indicare, contrassegnando l opzione scelta, se

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - FEBBRAIO 06 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 6/0) Si calcoli l integrale SOLUZIONE DEL PRIMO PROBLEMA Q = cosh (ln

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - 6 settembre Esercizio 6 punti Calcolare l integrale π dx I π + 4 cos x. Con la sostituzione z e ix quindi: x i lnz e dx idz/z l integrale diventa dz/z I

Dettagli

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1/AC

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1/AC Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S/AC Filippo Cesi 2 Nome Cognome Devo verbalizzare questo esame come (fare una croce): 2 CFU (AA 2-) 6 CFU (solo anal. funzionale) 6 CFU (solo anal. complessa)

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi. ESERCIZIO (5 PUNTI) METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 3 LUGLIO 4 Sia f (z) una funzione analitica nel dominio D = {z : z (, ), > }, con f (z),

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi ESERCIZIO (6 PUNTI) METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 4 SETTEMBRE 4 Si calcoli l integrale S = Γ Re(z) z 4 + z, con Γ = {z : z = Re iθ, θ [, π]}

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 18 GENNAIO 2019

METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 18 GENNAIO 2019 METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 8 GENNAIO 09 Si risolvano cortesemente i seguenti problemi, sapendo che verranno valutati: la correttea del risultato ottenuto e della procedura utiliata;

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - 6 ottobre 0 Esercizio (6 punti Si usi il metodo dei residui per calcolare l integrale J (z + sin 3 (/z, z con il cammino d integrazione percorso in senso

Dettagli

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA Programma dettagliato del corso - A.A. 2018-19 Lezione 1, 25 febbraio 2019: Organizzazione del corso. Introduzione ai numeri complessi. Rappresentazione cartesiana

Dettagli

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S2/AC

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S2/AC Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S/AC Filippo Cesi 010 11 Nome Cognome Devo verbalizzare questo esame come (fare una croce): 1 CFU (AA 010-11) 6 CFU (solo anal. funzionale) 6 CFU (solo anal. complessa)

Dettagli

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2008/2009 Prof. F. Cesi e C. Presilla. Prova Finale 2 Febbraio 2010

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2008/2009 Prof. F. Cesi e C. Presilla. Prova Finale 2 Febbraio 2010 MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 8/9 Prof. F. Cesi e C. Presilla Prova Finale Febbraio 1 Cognome Nome Canale Cesi (Astrofisica) Presilla (Fisica) intendo MANTENEE il voto degli esoneri 1 penalità

Dettagli

Metodi Matematici per la Fisica

Metodi Matematici per la Fisica Metodi Matematici per la Fisica Prova scritta - 7 febbraio Eserciio (6 punti) Calcolare il valore principale di Cauchy dell integrale con a e b reali e a, b >. J = P.V. Soluione L integrale può essere

Dettagli

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1/AC

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1/AC Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1/AC Cesi A.A. 9 1 Nome Cognome 6 CFU (AA 9-1) 8 CFU 4 CFU (solo analisi complessa) 4 + 6 CFU altro: problema voto 1 4 6 7 8 9 Test totale coeff. voto in trentesimi

Dettagli

METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2006/2007 Prof. C. Presilla. Prova finale 29 marzo 2007

METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2006/2007 Prof. C. Presilla. Prova finale 29 marzo 2007 METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 006/007 Prof. C. Presilla Prova finale 9 marzo 007 Cognome Nome in sostituzione delle prove in itinere segnare penalità esercizio voto 3 4 5 6 Esercizio Siano a, b,

Dettagli

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A

MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA. Programma dettagliato del corso - A.A MODELLI e METODI MATEMATICI della FISICA Programma dettagliato del corso - A.A. 2017-18 Lezione 1, 28 febbraio 2018: Introduzione ai numeri complessi. Rappresentazione cartesiana e polare. Radice n-esima

Dettagli

Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 11

Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 11 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2011/2012 2 Argomento della lezione N. 1 Fondamenti assiomatici. L unità immaginaria Argomento della lezione N. 2 Moduli e coniugati. Disuguaglianza

Dettagli

ATTENZIONE: : giustificate le vostre argomentazioni! Geometria Canale 3. Lettere J-PE (Prof P. Piazza) Esame scritto del 12/02/2014. Compito A.

ATTENZIONE: : giustificate le vostre argomentazioni! Geometria Canale 3. Lettere J-PE (Prof P. Piazza) Esame scritto del 12/02/2014. Compito A. Geometria Canale. Lettere J-PE (Prof P. Piazza) Esame scritto del 12/02/2014. Compito A. Nome e Cognome: Numero di Matricola: Esercizio Punti totali Punteggio 1 7 2 6 6 4 6+1 5 6+2 Totale 1+ ATTENZIONE:

Dettagli

Geometria I. Soluzioni della prova scritta del 19 settembre 2016

Geometria I. Soluzioni della prova scritta del 19 settembre 2016 Geometria I Soluzioni della prova scritta del 9 settembre 6 Esercizio Consideriamo una forma bilineare simmetrica g : V V R su uno spazio vettoriale reale V di dimensione finita, una sua base B e la matrice

Dettagli

3. Elementi di Algebra Lineare.

3. Elementi di Algebra Lineare. CALCOLO NUMERICO Francesca Mazzia Dipartimento Interuniversitario di Matematica Università di Bari 3. Elementi di Algebra Lineare. 1 Sistemi lineari Sia A IR m n, x IR n di n Ax = b è un vettore di m componenti.

Dettagli

Richiami di Algebra Lineare

Richiami di Algebra Lineare Richiami di Algebra Lineare Fabrizio Silvestri December 14, 010 Matrice Sia R il campo dei numeri reali. Si indica con R m n l insieme delle matrici ad elementi reali con m righe ed n colonne. Se A R n

Dettagli

ANALISI MATEMATICA II Sapienza Università di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Esame del 22 gennaio Soluzioni compito 1

ANALISI MATEMATICA II Sapienza Università di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Esame del 22 gennaio Soluzioni compito 1 ANALISI MATEMATICA II Sapienza Università di Roma - Laurea in Ingegneria Informatica Esame del gennaio 6 - Soluzioni compito E Determinare l insieme di definizione e di olomorfia della funzione ( ) f(z)

Dettagli

14 febbraio Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...

14 febbraio Soluzione esame di geometria - 12 crediti Ingegneria gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono stati consegnati tre fogli, stampati fronte e retro. Come prima cosa scrivi

Dettagli

Esercitazione 05: Trasformata di Laplace e funzione di trasferimento

Esercitazione 05: Trasformata di Laplace e funzione di trasferimento Esercitazione 05: Trasformata di Laplace e funzione di trasferimento 28 marzo 208 (3h) Fondamenti di Automatica Prof. M. Farina Responsabile delle esercitazioni: Enrico Terzi Queste dispense sono state

Dettagli

Elementi di Algebra Lineare

Elementi di Algebra Lineare Elementi di Algebra Lineare Corso di Calcolo Numerico, a.a. 2009/2010 Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari 13 Marzo 2006 Francesca Mazzia (Univ. Bari) Elementi di Algebra Lineare

Dettagli

NOME:... MATRICOLA:... Corso di Laurea in Matematica, A.A. 2012/2013 Analisi Reale e Complessa, Test del dx x 1/3 (x 4 + 5x 2 + 4).

NOME:... MATRICOLA:... Corso di Laurea in Matematica, A.A. 2012/2013 Analisi Reale e Complessa, Test del dx x 1/3 (x 4 + 5x 2 + 4). NOME:... MATRICOLA:.... Corso di Laurea in Matematica, A.A. 202/203 Analisi Reale e Complessa, Test del 4.0.203 ) Calcolare l integrale improprio x /3 (x 4 + 5x 2 + 4). 0 Suggerimento: estendere la funzione

Dettagli

Corso di Geometria III - A.A. 2016/17 Esercizi

Corso di Geometria III - A.A. 2016/17 Esercizi Corso di Geometria III - A.A. 216/17 Esercizi (ultimo aggiornamento del file: 2 ottobre 215) Esercizio 1. Calcolare (1 + 2i) 3, ( ) 2 + i 2, (1 + i) n + (1 i) n. 3 2i Esercizio 2. Sia z = x + iy. Determinare

Dettagli

3 Soluzione di sistemi lineari

3 Soluzione di sistemi lineari 3 Soluzione di sistemi lineari Prima di addentrarci nello studio dei metodi numerici, è doveroso introdurre le matrici e alcune strutture particolari di matrici nonchè alcuni concetti fondamentali quali

Dettagli

Convergenza per funzioni tra spazi metrici. Funzioni uniformemente continue e Lipschitz continue. Esempi. somma e prodotto, il campo C dei numeri

Convergenza per funzioni tra spazi metrici. Funzioni uniformemente continue e Lipschitz continue. Esempi. somma e prodotto, il campo C dei numeri Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Fondamenti assiomatici del sistema di numeri L unita immaginaria. Convergenza per funzioni

Dettagli

GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del 11 Gennaio 2012

GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del 11 Gennaio 2012 GEOMETRIA svolgimento di uno scritto del Gennaio ) Trovare una base per lo spazio delle soluzioni del seguente sistema omogeneo: x + y 5z = 3x y + z = x y + 8z =. Il sistema può essere scritto in forma

Dettagli

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2012/2013 Prof. C. Presilla. Prova A3 18 settembre 2013

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2012/2013 Prof. C. Presilla. Prova A3 18 settembre 2013 MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 0/03 Prof. C. Presilla Prova A3 8 settembre 03 Cognome Nome II anno III anno o successivi penalità esercizio voto 3 4 5 6 Esercizio Determinare il dominio

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Compito di Analisi Matematica II del 28 giugno 2006 ore 11

Compito di Analisi Matematica II del 28 giugno 2006 ore 11 Compito di Analisi Matematica II del 28 giugno 26 ore Esercizio. ( punti) Calcolare il flusso del campo vettoriale F (,, z) = (z, z 2, z 2 ) } uscente dalla frontiera di D = (,, z) R 3 : 2 + z 2, z,. Svolgimento

Dettagli

Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12

Argomento della lezione N. 2. Argomento della lezione N. 1. Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2015/2016 1 Argomento della lezione N. 1 Argomento della lezione N. 2 Argomento della lezione N. 11 Argomento della lezione N. 12 Fondamenti assiomatici.

Dettagli

Registro delle lezioni

Registro delle lezioni Complementi di Analisi Matematica - a.a. 2006-07 Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Civile (CIS) Registro delle lezioni Laura Poggiolini e Gianna Stefani 2 ottobre 2006, 2 ore, LP Il campo dei

Dettagli

Serie e Trasformata di Fourier

Serie e Trasformata di Fourier Serie e Trasformata di Fourier Corso di Analisi Funzionale Prof. Paolo Nistri Cancelli, D Angelo, Giannetti Polinomio di Fourier Si consideri la successione costituita dalle restrizioni delle funzioni

Dettagli

x n i sima pos. x, y = x T y = x i y i R. i=1

x n i sima pos. x, y = x T y = x i y i R. i=1 1 Elementi di Algebra Lineare In questo capitolo introduttivo al corso di Calcolo Numerico per la laurea triennale in Informatica, saranno presentate una serie di definizioni e proprietà di matrici e dei

Dettagli

La forma normale di Schur

La forma normale di Schur La forma normale di Schur Dario A Bini, Università di Pisa 30 ottobre 2013 Sommario Questo modulo didattico contiene risultati relativi alla forma normale di Schur, alle sue proprietà e alle sue applicazioni

Dettagli

METODI MATEMATICI PER LA FISICA

METODI MATEMATICI PER LA FISICA Si svolgano cortesemente i seguenti esercizi ESERCIZIO (6 PUNTI) METODI MATEMATICI PER LA FISICA PROVA SCRITTA - 2 GENNAIO 25 Una volta identificato, nel piano complesso α, il dominio di convergenza della

Dettagli

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. S1 Modelli e Metodi Matematici della Fisica S Filippo Cesi 0 Nome Cognome Devo verbalizzare questo esame come (fare una croce): 6 CFU 8 CFU 4 + 6 CFU altro: problema 4 5 6 7 8 9 0 test totale voto in trentesimi

Dettagli

Esercitazione 4 - Matematica Applicata

Esercitazione 4 - Matematica Applicata Esercitazione - Matematica Applicata Lucia Pilleri // Esercizio dal compito del //). Considerato il seguente metodo alle differenze finite, dipendente dai parametri reali e β )] η i+ = η i + h 5fx i, η

Dettagli

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2011/2012 Prof. C. Presilla. Prova A3 19 settembre 2012

MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2011/2012 Prof. C. Presilla. Prova A3 19 settembre 2012 MODELLI E METODI MATEMATICI DELLA FISICA A.A. 2011/2012 Prof. C. Presilla Prova A3 19 settembre 2012 Cognome Nome II anno III anno o successivi penalità esercizio voto 1 2 3 4 5 6 Esercizio 1 Siano n e

Dettagli

Geometria 2. Università degli Studi di Trento Corso di Laurea in Matematica A.A. 2011/ luglio 2012

Geometria 2. Università degli Studi di Trento Corso di Laurea in Matematica A.A. 2011/ luglio 2012 Geometria Università degli Studi di Trento Corso di Laurea in Matematica A.A. 011/01 0 luglio 01 Si svolgano i seguenti esercizi. Esercizio 1. Sia E il -spazio euclideo dotato del riferimento cartesiano

Dettagli

Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso.

Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso. Argomento della Lezione N. 1 Argomento della Lezione N. 2 Argomento della Lezione N. 11 Argomento della Lezione N. 12 Introduzione al corso. Il campo C dei numeri complessi. Fondamenti assiomatici del

Dettagli

1. Martedì 1/10/2013, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Martedì 1/10/2013, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Biomedica 6 CFU - A.A. 2013/2014 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2013 1. Martedì 1/10/2013, 12 14. ore:

Dettagli

METODI MATEMATICI PER L INGEGNERIA - A.A Primo appello del 9/6/2010. e 2ix dx = e ix 2 dx = t e it dt = [ it e it e it ] π/2

METODI MATEMATICI PER L INGEGNERIA - A.A Primo appello del 9/6/2010. e 2ix dx = e ix 2 dx = t e it dt = [ it e it e it ] π/2 METODI MATEMATICI PER L INGEGNERIA - A.A. 29- Primo appello del 9/6/2 Risolvere i seguenti esercizi, spiegando il procedimento usato. Calcolare la proiezione in L 2 π 2, π 2 di xt = t sul sottospazio generato

Dettagli

Eserciziario del corso di Metodi Matematici per l Ingegneria. (Proff. Ugo Gianazza - Giuseppe Savaré)

Eserciziario del corso di Metodi Matematici per l Ingegneria. (Proff. Ugo Gianazza - Giuseppe Savaré) Eserciziario del corso di Metodi Matematici per l Ingegneria (Proff. Ugo Gianazza - Giuseppe Savaré) Dott. Antonio Marigonda 6 febbraio 9 Dipartimento di Matematica F. Casorati Università di Pavia Ufficio

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8 Geometria BAER 6-7 Canale A-K Esercizi 8 Esercizio Si consideri il sottospazio (a) Si trovi una base ortonormale di U (b) Si trovi una base ortonormale di U U = L v =, v, v 3 = (c) Si scriva la matrice

Dettagli

1. Martedì 27/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Martedì 27/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Chimica e Meccanica 6 CFU - A.A. 2016/2017 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2016 1. Martedì 27/09/2016,

Dettagli

Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. a m,1 x 1 + a m,2 x a m,n x n = b m

Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. a m,1 x 1 + a m,2 x a m,n x n = b m 1 Sistemi lineari. Sia A R m n, x R n Ax = b è un vettore di m componenti. Numero di operazioni per calcolare b: m n moltiplicazioni m (n 1) addizioni. a 1,1 x 1 + a 1,2 x 2 +... + a 1,n x n = b 1 a 2,1

Dettagli

Metodi Matematici della Fisica. S3

Metodi Matematici della Fisica. S3 Metodi Matematici della Fisica. S Filippo Cesi 0 Nome Cognome Devo verbalizzare questo esame come (fare una croce): 6 CFU 8 CFU 4 + 6 CFU altro: problema 4 5 6 7 8 9 0 test totale voto in trentesimi voto

Dettagli

ESERCIZIO 1 Si consideri il sistema con ingresso u(t) ed uscita y(t) descritto dalle seguenti equazioni

ESERCIZIO 1 Si consideri il sistema con ingresso u(t) ed uscita y(t) descritto dalle seguenti equazioni ESERCIZIO 1 Si consideri il sistema con ingresso u(t) ed uscita y(t) descritto dalle seguenti equazioni ẋ 1 (t) x 1 (t) + 3x 2 (t) + u(t) ẋ 2 (t) 2u(t) y(t) x 1 (t) + x 2 (t) 1. Si classifichi il sistema

Dettagli

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 2 Secondo Appello 7 Settembre 2016

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 2 Secondo Appello 7 Settembre 2016 Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria Secondo Appello 7 Settembre 6 Cognome: Nome: Matricola: Es.: punti Es.: 7 punti Es.3: 7 punti Es.4: 7 punti Totale. Sia f : R 3 R 3 l applicazione

Dettagli

Daniela Lera A.A

Daniela Lera A.A Daniela Lera Università degli Studi di Cagliari Dipartimento di Matematica e Informatica A.A. 2016-2017 Richiami Algebra Lineare Spazio normato Uno spazio lineare X si dice normato se esiste una funzione

Dettagli

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI

AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI AUTOVALORI, AUTOVETTORI, AUTOSPAZI. Esercizi Esercizio. Sia f : R 3 R 3 l endomorfismo definito da f(x, y, z) = (x+y, y +z, x+z). Calcolare gli autovalori ed una base per ogni autospazio di f. Dire se

Dettagli

1. Mercoledì 27/09/2017, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Mercoledì 27/09/2017, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Chimica e Meccanica 6 CFU - A.A. 2017/2018 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2017 1. Mercoledì 27/09/2017,

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8 Geometria BAER Canale A-K Esercizi 8 Esercizio. Si consideri il sottospazio U = L v =, v, v 3 =. (a) Si trovino le equazioni cartesiane ed una base ortonormale di U. (b) Si trovi una base ortonormale di

Dettagli

1. Lunedì 26/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Lunedì 26/09/2016, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Biomedica 6 CFU - A.A. 2016/2017 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 13 dicembre 2016 1. Lunedì 26/09/2016, 11 13. ore:

Dettagli

Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi 1 (Geometria e Algebra Lineare) 3 settembre 2009 Tema A

Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi 1 (Geometria e Algebra Lineare) 3 settembre 2009 Tema A Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi (Geometria e Algebra Lineare) settembre 009 Tema A Tempo a disposizione: ore. Calcolatrici, libri e appunti non sono ammessi. Ogni esercizio

Dettagli

1. Mercoledì 1/10/2014, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Mercoledì 1/10/2014, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Biomedica 6 CFU - A.A. 2014/2015 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 16 dicembre 2014 1. Mercoledì 1/10/2014, 15 17. ore:

Dettagli

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE

SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE SPAZI EUCLIDEI, APPLICAZIONI SIMMETRICHE, FORME QUADRATICHE. Esercizi Esercizio. In R calcolare il modulo dei vettori,, ),,, ) ed il loro angolo. Esercizio. Calcolare una base ortonormale del sottospazio

Dettagli

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 11

Geometria BAER Canale A-K Esercizi 11 Geometria BAER 6-7 Canale A-K Esercizi Esercizio. Scrivere la matrice delle seguenti trasformazioni ortogonali del piano (a Proiezione ortogonale sulla retta x + y = (b Rotazione di π/4 seguita da riflessione

Dettagli

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014

FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 FONDAMENTI DI ALGEBRA LINEARE E GEOMETRIA INGEGNERIA INDUSTRIALE 27 GENNAIO 2014 DOCENTE: MATTEO LONGO Rispondere alle domande di Teoria in modo esauriente e completo. Svolgere il maggior numero di esercizi

Dettagli

Registro di Matematica Applicata /18 - Dott.ssa L. Fermo 2

Registro di Matematica Applicata /18 - Dott.ssa L. Fermo 2 Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Biomedica 6 CFU - A.A. 2017/2018 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 15 dicembre 2017 1. Lunedì 25/09/2017, 11 13. ore:

Dettagli

VETTORIALE E PRODOTTO MISTO. PIANI E RETTE DI

VETTORIALE E PRODOTTO MISTO. PIANI E RETTE DI Universita degli Studi di Roma - "Tor Vergata" - Facolta Ingegneria Esercizi GEOMETRIA (Edile-Architettura e dell Edilizia) PRODOTTO VETTORIALE E PRODOTTO MISTO. PIANI E RETTE DI R 3. FASCI E STELLE. FORMULE

Dettagli

1. Martedì 29/09/2015, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità

1. Martedì 29/09/2015, ore: 2(2) Introduzione al corso: problemi ben posti, condizionamento, stabilità, complessità Registro delle lezioni di MATEMATICA APPLICATA Corsi di Laurea in Biomedica 6 CFU - A.A. 2015/2016 docente: Dott.ssa Luisa Fermo ultimo aggiornamento: 18 dicembre 2015 1. Martedì 29/09/2015, 12 14. ore:

Dettagli

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare.

Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizi di ripasso: geometria e algebra lineare. Esercizio. Sia r la retta passante per i punti A(2,, 3) e B(,, 2) in R 3. a. Scrivere l equazione cartesiana del piano Π passante per A e perpendicolare

Dettagli

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. Scritto 2/A

Modelli e Metodi Matematici della Fisica. Scritto 2/A Modelli e Metodi Matematici della Fisica. Scritto /A Cesi/Presilla A.A. 007 08 Nome Cognome Il voto dello scritto sostituisce gli esoneri 1 Devo verbalizzare il primo modulo da 4 crediti? S N problema

Dettagli

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 2

Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria 2 Politecnico di Milano Ingegneria Industriale Analisi e Geometria Preparazione al primo compito in itinere. (a) Mostrare che l insieme B = {b, b, b 3 }, formato dai vettori b = (,, ), b = (,, ) e b 3 =

Dettagli

Richiami di algebra delle matrici a valori reali

Richiami di algebra delle matrici a valori reali Richiami di algebra delle matrici a valori reali Vettore v n = v 1 v 2. v n Vettore trasposto v n = (v 1, v 2,..., v n ) v n = (v 1, v 2,..., v n ) A. Pollice - Statistica Multivariata Vettore nullo o

Dettagli

MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE

MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE DIAGONALIZZAZIONE 1 MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE Matrici ortogonali e loro proprietà. Autovalori ed autospazi di matrici simmetriche reali. Diagonalizzazione mediante matrici

Dettagli

CAPITOLO 14. Quadriche. Alcuni esercizi di questo capitolo sono ripetuti in quanto risolti in maniera differente.

CAPITOLO 14. Quadriche. Alcuni esercizi di questo capitolo sono ripetuti in quanto risolti in maniera differente. CAPITOLO 4 Quadriche Alcuni esercizi di questo capitolo sono ripetuti in quanto risolti in maniera differente. Esercizio 4.. Stabilire il tipo di quadrica corrispondente alle seguenti equazioni. Se si

Dettagli

Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 13. Argomento della lezione N. 14

Argomento della lezione N. 11. Argomento della lezione N. 12. Argomento della lezione N. 13. Argomento della lezione N. 14 C. Presilla Modelli e Metodi Matemacici della Fisica a.a. 2016/2017 1 Argomento della lezione N. 1 Argomento della lezione N. 2 Argomento della lezione N. 11 Argomento della lezione N. 12 Fondamenti assiomatici.

Dettagli

Si deve verificare (sulla brutta copia) che (1 i 3)z dà lo stesso risultato usando l espressione del testo e la soluzione trovata.

Si deve verificare (sulla brutta copia) che (1 i 3)z dà lo stesso risultato usando l espressione del testo e la soluzione trovata. Università degli Studi di Bergamo Corso integrato di Analisi 1 (Geometria e Algebra Lineare 18 febbraio 1 Tema A Tempo a disposizione: ore. Calcolatrici, libri e appunti non sono ammessi. Ogni esercizio

Dettagli

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R +

NORMA DI UN VETTORE. Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + NORMA DI UN VETTORE Una NORMA VETTORIALE su R n è una funzione. : R n R + {0}, che associa ad ogni vettore x R n di componenti x i, i = 1,..., n, uno scalare in modo che valgano le seguenti proprietà:

Dettagli

Compito numero 2 - Compito intero

Compito numero 2 - Compito intero Esercitazione 6 - Correzione esame dell 8//3 Lucia Pilleri 9//3 Compito numero - Compito intero Esercizio del parziale - del compito intero Risolvere, mediante la fattorizzazione P A = LU, il sistema lineare

Dettagli