Monitoraggio della prateria di Posidonia oceanica sita davanti alle opere portuali a mare di Ospedaletti

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1 Dott. Fulvio Garibaldi Monitoraggio della prateria di Posidonia oceanica sita davanti alle opere portuali a mare di Ospedaletti OTTOBRE 2016 Via Aurelia Levante, S.Stefano al Mare (IM) Tel garibaldi.f@libero.it 1

2 INDICE Introduzione pag. 3 Materiali e metodi 1. Area di studio pag Rilevamenti in immersione pag Valutazione dello stato di salute della prateria pag Descrittori strutturali pag Parametri fenologici pag Parametri lepidocronologici pag Indice PREI pag. 16 Risultati 1. Transetti video pag Descrittori strutturali pag Parametri fenologici pag Parametri lepidocronologici pag Indice PREI pag. 43 Considerazioni conclusive pag. 45 Bibliografia pag. 47 2

3 INTRODUZIONE Gli interventi di difesa dall erosione delle coste e ripascimento degli arenili sono ormai divenuti una costante per il litorale ligure, resi spesso necessari dagli sconsiderati interventi condotti sulla fascia costiera durante gli anni passati, che prima hanno impedito ai sedimenti di giungere al mare (cfr. l imbrigliamento e cementificazione dei corsi d acqua) e poi hanno alterato la normale dinamica costiera che garantiva una omogenea diffusione dei sedimenti (cfr. costruzione di moli e pennelli perpendicolari alla linea di costa, porti, dighe frangiflutto etc.), con il risultato di una evidente diminuzione del tasso di ripascimento naturale delle spiagge. Il litorale di Ospedaletti negli ultimi 10 anni ha subito pesanti interventi, sia nella sua porzione di ponente, con la costruzione dell approdo turistico di Marina di Baia Verde, sia in quella di levante, con la realizzazione e rimodellazione dei pennelli esistenti e conseguente ripascimento. Queste ultime opere hanno l intento di limitare i fenomeni erosivi in atto da lungo tempo, dovuti in buona parte ad interventi effettuati in passato, sia in loco (costruzione di pennelli e di manufatti a protezione della sovrastante linea ferroviaria), sia lungo il litorale dei comuni circonvicini, che hanno alterato la naturale dinamica dei sedimenti lungo costa. Quando si interviene dall esterno sulla fascia costiera, occorre sempre considerare, oltre agli aspetti socioeconomici legati alla fruizione di massa della risorsa mare (mantenimento o ampliamento delle spiagge, realizzazione di approdi e altre attrezzature ricettive di carattere turistico), il notevole interesse di questo ambiente dal punto di vista biologico (presenza di habitat di particolare pregio ed importanza naturalistica, quali ad esempio la prateria della fanerogama marina Posidonia oceanica). E evidente che nell ambito della realizzazione di una qualsiasi struttura direttamente in mare, una parte del materiale terrigeno utilizzato viene disperso: quanto più grande sarà l entità o la durata di questa dispersione, tanto maggiori potrebbero essere i danni arrecati all ambiente marino. Per questi motivi si devono attentamente considerare la qualità del materiale utilizzato e la sua provenienza, e soprattutto l impiego di tecniche e tempi di costruzione atti a ridurre al minimo l impatto sui fondali. Quasi tutto il litorale del ponente ligure, a partire generalmente da una profondità variabile inferiore a -10m, è caratterizzato da una cintura di praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa, le quali costituiscono una notevole ricchezza dal punto di vista naturalistico; si tratta infatti non di alghe ma di fanerogame marine, cioè vere e proprie piante, con un ciclo vitale complesso, assai lente ad adattarsi alle variazioni dell ambiente. Soprattutto P. oceanica è estremamente sensibile al peggioramento delle condizioni ambientali, quali ad esempio intorbidamento delle acque e 3

4 infangamento dei fondali, che ne possano alterare le funzioni di sintesi clorofilliana e riproduzione. Essa quindi necessita di speciali attenzioni in quanto in molte località della costa ligure appare in uno stato di regressione e sofferenza rispetto al passato, come diretta conseguenza di una cattiva gestione della fascia costiera e del territorio. Nella realizzazione di questo studio si è posta quindi la massima attenzione alla presenza di biocenosi di particolare rilievo naturalistico o paesistico, valutando principalmente la presenza e lo stato di salute nella zona di praterie delle fanerogame marine C. nodosa e P. oceanica. I piani di monitoraggio delle praterie di P. oceanica previsti dalla Regione Liguria, comunemente utilizzati per la gestione dei SIC liguri, riportano una serie di analisi da condurre su una prateria al fine di determinarne lo stato di conservazione (Regione Liguria, 2003). Allo stesso modo anche nelle Metodologie analitiche di riferimento del Ministero dell Ambiente e della Difesa del Territorio (Cicero e Di Girolamo, 2001) si fa riferimento ad una serie di descrittori (strutturali, fenologici e lepidocronologici) da rilevare per seguire nel tempo l evoluzione e la vitalità di una prateria, descrittori che sono stati adottati anche dalle Agenzie Regionali per la Protezione dell Ambiente (ARPA). Tra i vari descrittori proposti vengono individuati, come prioritari, alcuni parametri strutturali della prateria, quali la densità dei fasci fogliari (sia assoluta sia relativa) ed il ricoprimento del fondo con P. oceanica viva (Buia et al., 2003; Pergent-Martini et al., 2005; Montefalcone, 2009). La Direttiva Quadro per le Acque (Water Framework Directive, WFD) (2000/60/EC) e la Direttiva Quadro per il Mare (Marine Strategy Framework Directive, MSFD) (2008/56/EC) sono state promulgate dalla Comunità Europea per esprimere la necessità di valutare le condizioni ecologiche delle acque costiere e dei nostri mari e per sottolineare la necessità di intervenire in caso non vengano rispettati i requisiti per un buono stato ecologico. Il principio generale su cui si basano entrambe le Direttive è la comparazione tra lo stato ecologico attuale di un area e quello atteso in una situazione ideale di fruizione sostenibile dell area stessa: nell eventualità di uno stato ecologico degradato si auspica, quindi, il ripristino delle condizioni ideali. Per rispondere a questa necessità, l'italia ha individuato nell'indice PREI (Posidonia oceanica Rapid Easy Index) (Gobert et al., 2009) lo strumento per misurare lo stato ecologico delle acque utilizzando le fanerogame marine come bioindicatore. L'indice PREI integra i diversi livelli di complessità di P. oceanica, basandosi su 5 descrittori che forniscono informazioni pertinenti la vitalità delle praterie: densità dei fasci, superficie dei fasci, rapporto tra biomassa epifita e biomassa fogliare, profondità del limite inferiore, tipo di limite inferiore. 4

5 Il presente rilievo è stato condotto come continuazione del piano di monitoraggio, terminato nel 2012, della prateria di Posidonia oceanica antistante le opere già realizzate ed ora in fase di fermo ammnistrativo per la costruzione del porto turistico Marina di Baia Verde. Scopo del presente studio è quindi quello di fornire indicazioni sull'evoluzione dello stato di salute della prateria di P. oceanica presente sui fondali antistanti questa area costiera del litorale di Ospedaletti, attraverso la ripetizione dei rilevamenti in immersione subacquea lungo i medesimi transetti già realizzati nell ultimo monitoraggio del E quindi stato possibile ottenere una descrizione fisiografica della prateria, effettuare la misurazione di una serie di descrittori strutturali indicativi dello stato di salute del posidonieto, nonché raccogliere i fasci fogliari per le successive analisi fenologiche e lepidocronologiche, indispensabili per l'elaborazione finale dell'indice PREI. 5

6 MATERIALI E METODI 1) Area di studio La prateria di Posidonia oceanica oggetto del presente monitoraggio è la prateria di Ospedaletti inserita nel SIC marino Fondali di Sanremo-Arziglia (codice IT ) (Fig. 1). Figura 1. Carta della prateria di Posidonia oceanica realizzata dalla Regione Liguria nell Atlante degli habitat marini della Liguria (Diviacco e Coppo, 2006). I tematismi riportati sono la prateria di Posidonia oceanica (verde brillante), la prateria di Cymodocea nodosa (verde tenue), fondo sabbioso (grigio), alghe fotofile (verde). I limiti in rosso rappresentano i confini del sito SIC Natura 2000 IT ) Rilevamenti in immersione Le attività di rilevamento in mare per lo studio della prateria di Posidonia oceanica di Ospedaletti hanno avuto luogo nei giorni 19 e 20 ottobre Come già sottolineato nell introduzione, al fine di mantenere una continuità con le attività di monitoraggio della prateria di Posidonia oceanica di Ospedaletti realizzate dall anno 2007 all anno 2012 (Montefalcone, 2007, 2008, 2009a, 2010, 2011, 2012), le attività realizzate nel presente monitoraggio sono state effettuate in corrispondenza dei 4 transetti (T2, T3, T4, T6) dei 7 realizzati in passato, come richiesto dal bando della Regione Liguria. 6

7 I rilevamenti subacquei con autorespiratore ad ARA sono stati effettuati esclusivamente da operatori scientifici subacquei qualificati utilizzando come normativa di riferimento per l immersione scientifica il codice di pratica dell Unesco (Scientific Diving: a general code of practice, edizione del 1996 e aggiornamenti successivi) e adottando gli standard previsti dalla Comunità Europea (ESD, European Scientific Diver, e AESD, Advanced European Scientific Diver, MAST CT , Maggio 1997). Gli operatori scientifici subacquei partecipanti alle attività di campo sono stati: NOME Dott.ssa Monica Montefalcone assegnista di ricerca DiSTAV Università di Genova Dott.ssa Alice Oprandi dottoranda di ricerca DiSTAV Università di Genova sig. Onur Karayali studente laureando DiSTAV Università di Genova BREVETTO SDI-TDI Instructor Advanced European Scientific Diver Master Scuba Diver NAUI Divemaster PADI I transetti sono stati effettuati con orientamento perpendicolare alla linea di costa, a partire dal limite inferiore fino al limite superiore della prateria. Per comodità di descrizione e facilità di esposizione lo svolgimento dei 4 transetti in questa relazione è riportato sulle immagini di Google Earth (Fig. 2): i dati puntuali, trasformati in coordinate decimali, e riportati su piattaforma GIS sono forniti in files a parte. Tre transetti sono stati posizionati in corrispondenza della diga del molo (T2, T3, T4) ed il quarto (T6) invece nell area di controllo individuata a ponente del porto. Questa zona è stata scelta come bianco di controllo, in quanto si tratta di un area di prateria che per la sua lontananza ha certamente subito un impatto limitato a seguito di tutte le opere realizzate a mare negli ultimi 10 anni a Ospedaletti, non solo in relazione alla costruzione del porto, ma anche al progetto di ricostruzione e ripascimento dell arenile davanti all abitato di Ospedaletti stesso. I transetti sono stati effettuati quanto più possibile vicino a quelli realizzati nel Gli operatori subacquei in immersione hanno condotto i transetti seguendo precise rotte stabilite in precedenza grazie all ausilio di bussola subacquea. Essi sono stati seguiti in superficie con una imbarcazione che ha raccolto in continuo i dati relativi alla posizione geografica tramite ricevitore GPS GARMIN e alla profondità tramite scandaglio. Le coordinate d immersione (di seguito denominata entrata ) ed emersione (di seguito denominata uscita ) degli operatori scientifici subacquei e la rotta seguita dall imbarcazione sono state poi importate su piattaforma GIS tramite il software ArcGis

8 Figura 2. Posizionamento dei 4 transetti e delle stazioni di campionamento nell area di indagine per la caratterizzazione della prateria di Posidonia oceanica (T2 (rosso) -T3 (giallo) -T4 (verde) -T6 (violetto)). Immagine da Google Earth La seguente Tabella 1 riporta in maniera sinottica l elenco dei punti di inizio e di fine dei transetti di profondità realizzati ad Ospedaletti, delle stazioni di campionamento individuate a 15 m di profondità nella prateria di Posidonia oceanica e le attività che vi sono state svolte. Tabella 1. Transetti in immersione e stazioni di campionamento nel monitoraggio del 2016 (coordinate espresse in gradi decimali) Sigla LONG (E) LAT (N) ATTIVITÀ Transetto T2 inizio 43, , fine 43, ,70495 Stazione T2 43, , Transetto T3 inizio 43, , fine 43, ,70695 Stazione T3 43, ,70755 Transetto T4 inizio 43,796 7, fine 43, , Stazione T4 43, ,71105 Transetto T6 inizio 43, , fine 43, , Stazione T6 43, , Descrizione prateria, rilevamenti video Valutazione stato di salute della prateria, prelievo 18 fasci fogliari, indice PREI Descrizione prateria, rilevamenti video Valutazione stato di salute della prateria, prelievo 18 fasci fogliari, indice PREI Descrizione prateria, rilevamenti video Valutazione stato di salute della prateria, prelievo 18 fasci fogliari, indice PREI Descrizione prateria, rilevamenti video Valutazione stato di salute della prateria, prelievo 18 fasci fogliari, indice PREI 8

9 Qui di seguito sono riportati i dati di dettaglio per ogni transetto effettuato - IMMERSIONE N : 1 Data: 20/10/2016 Località: Ospedaletti, Transetto T2 - Lunghezza 210m - Direzione: 330 N Profondità massima: 20 m Coordinate geografiche (Long/Lat): entrata: 43, N 7, E uscita: 43, N 7,70495E Orario entrata:10:48 Orario uscita: 11:06 Tempo totale di immersione: 18' Strumentazione utilizzata: 2 cornici quadrate in PVC di misura 40 cm x 40 cm; sacchetti; bussole subacquee; computer subacquei, lavagnette subacquee, telecamera scafandrata, fotocamera scafandrata - Operatori scientifici in immersione: M. Montefalcone, A. Oprandi - IMMERSIONE N : 2 Data: 19/10/2016 Località: Ospedaletti, Transetto T3 Lunghezza 282m - Direzione: 330 N - Profondità massima: 23 m Coordinate geografiche (Long/Lat): entrata: N 7, E uscita: 43, N 7,70695E Orario entrata: 12:57 Orario uscita: 13:23 Tempo totale di immersione: 26' Strumentazione utilizzata: 2 cornici quadrate in PVC di misura 40 cm x 40 cm; sacchetti; bussole subacquee; computer subacquei, lavagnette subacquee, telecamera scafandrata, fotocamera scafandrata - Operatori scientifici in immersione: M. Montefalcone, O. Karayali - IMMERSIONE N : 3 Data: 19/10/2016 Località: Ospedaletti, Transetto T4 Lunghezza 326m - Profondità massima: 21.8 m - Direzione: 350 N Coordinate geografiche (Long/Lat): entrata: 43,796N 7, E uscita: 43, N 7, E Orario entrata: 14:33 Orario uscita: 15:18 Tempo totale di immersione: 45' Strumentazione utilizzata: 2 cornici quadrate in PVC di misura 40 cm x 40 cm; sacchetti; bussole subacquee; computer subacquei, lavagnette subacquee, telecamera scafandrata, fotocamera scafandrata - Operatori scientifici in immersione: M. Montefalcone, A. Oprandi - IMMERSIONE N : 4 Data: 20/10/2016 Località: Ospedaletti, Transetto T6 Lunghezza 210m - Profondità massima: 18,8 m - Direzione: 340 N Coordinate geografiche (Long/Lat): entrata: 43, N 7, E uscita: 43, N 7, E Orario entrata: 9:40 Orario uscita: 10:15 Tempo totale di immersione: 35' Strumentazione utilizzata: 2 cornici quadrate in PVC di misura 40 cm x 40 cm; sacchetti; bussole subacquee; computer subacquei, lavagnette subacquee, telecamera scafandrata, fotocamera scafandrata - Operatori scientifici in immersione: M. Montefalcone, A. Oprandi, O. Karayali Durante lo svolgimento dei transetti sono stati effettuati rilevamenti fotografici, tramite fotocamera digitale scafandrata Panasonic Lumix. In particolare sono state raccolte le seguenti immagini: 9

10 Tr. T2: 66 foto, da P a P Tr. T4: 72 foto, da P a P Tr. T3: 48 foto, da P a P Tr. T6: 79 foto, da P a P In corrispondenza di ciascun transetto è stato inoltre registrato un filmato video in alta definizione tramite videocamera digitale GOPRO. In particolare: Transetto T2: video Tr2 bis, durata 16:30 Transetto T3: video Tr3, durata 26:07 Transetto T4: video Tr4, durata 44:53 Transetto T6: video Tr6, durata 34:44 Tutte le immagini ed i video sono forniti a parte in formato digitale nel DVD allegato alla presente relazione. 10

11 3) Valutazione dello stato di salute della prateria Per la valutazione dello stato di salute della prateria i rilevamenti sono stati effettuati in corrispondenza delle 4 stazioni di campionamento posizionate a 15 m di profondità: 3 stazioni lungo i 3 transetti realizzati in corrispondenza della diga foranea del molo (T2, T3, T4) ed una stazione nel transetto nell area di controllo (T6). In ciascuna stazione sono stati registrati tutti i dati strutturali della prateria utili alla valutazione del suo stato di salute e sono stati raccolti i 18 fasci fogliari. 3.1) Descrittori strutturali a) Densità assoluta Le misure di densità dei fasci fogliari sono state eseguite in corrispondenza di tutte e 4 le stazioni di campionamento. Seguendo le indicazioni del protocollo di monitoraggio delle praterie di P. oceanica dell'ispra, la strategia di rilevamento è stata gerarchizzata, ovvero sono state definite 3 aree di circa 400 m 2 ciascuna e distanziate di 10 m tra loro (indicate come "area a", "area b", "area c") (si veda la Fig. 3), in ciascuna delle quali sono state realizzate 3 repliche di conteggio di densità dei fasci, per un totale di 9 repliche per stazione. I ricercatori subacquei, dopo aver lasciato cadere in modo casuale sopra la, hanno contato i fasci fogliari di posidonia presenti all'intero della cornice. La densità assoluta è stata poi espressa come numero dei fasci presenti su ogni m 2 di fondo ed i valori medi di densità assoluta per ciascuna stazione (6 valori) sono stati successivamente classificati secondo gli stadi previsti da Giraud (1977) (Tabella 2), da Pergent et al. (1995) e da Buia et al. (2003). b) Ricoprimento del fondo Le stime del ricoprimento (in percentuale) di Posidonia oceanica sono state registrate nelle 4 stazioni di campionamento da due operatori indipendentemente, ed i due valori sono poi stati mediati in ciascun punto di rilevamento. La metodica utilizzata è quella della stima visiva su una superficie nota (Montefalcone, 2009). Il ricercatore, nuotando ad una altezza dal fondo pari a circa 3 m, stima il ricoprimento del descrittore in una superficie di fondo pari a circa 25 m 2, immaginando un cerchio di 2,5-3 m di raggio attorno al punto marcato lungo il transetto). c) Densità relativa La densità relativa è stata calcolata in ciascuna stazione rapportando i valori di densità assoluta dei fasci fogliari ai valori di ricoprimento percentuale del fondo con P. oceanica stimati visivamente in corrispondenza di ciascuna stazione (Romero, 1986). I valori di densità assoluta ottenuti in ciascuna 11

12 delle 4 stazioni sono stati quindi moltiplicati per i valori di ricoprimento del fondo con P. oceanica. I valori ottenuti di densità relativa sono infine stati ordinati secondo la classificazione proposta dalla Regione Liguria (Tabella 3) che individua, in funzione del fattore batimetrico, tre stati di salute della prateria: 1) prateria in uno stato di conservazione non soddisfacente; 2) prateria in uno stato di conservazione soddisfacente; 3) prateria in uno stato di conservazione eccezionale. Tabella 2. Classificazione della densità di Posidonia oceanica in base al numero di fasci fogliari per m 2 (da Giraud, 1977). DENSITÀ (fasci m -2 ) CLASSE > 700 fasci m -2 Classe I: prateria molto densa fasci m -2 Classe II: prateria densa fasci m -2 Classe III: prateria rada fasci m -2 Classe IV: prateria molto rada fasci m -2 Classe V: semiprateria < 50 fasci m -2 Classe VI: ciuffi isolati Tabella 3. Classificazione della densità relativa (fasci m -2 ) di P. oceanica in base al numero di fasci fogliari per m 2 in funzione della profondità (Regione Liguria, 2003). Profondità (m) Stato di conservazione non soddisfacente Stato di conservazione soddisfacente Stato di conservazione eccezionale 0-3 < 550 da 550 a 900 > 900 3,01-5 < 420 da 420 a 700 > 700 5,01-7 < 330 da 330 a 600 > 600 7,01-10 < 240 da 240 a 500 > ,01-14 < 160 da 160 a 400 > ,01-18 < 90 da 90 a 350 > ,01-23 < 30 da 30 a 280 > 280 Oltre 23 < 10 da 10 a 200 > ) Parametri fenologici Seguendo le indicazioni del protocollo nazionale di monitoraggio delle praterie di P. oceanica dell'ispra, come già avvenuto per il conteggio dei fasci fogliari anche per il campionamento dei fasci è stata seguita una strategia di campionamento gerarchizzata, che prevede l'individuazione di 3 aree di circa 400 m 2 ciascuna e distanziate di 10 m tra loro (indicate come "area a", "area b", "area 12

13 c") (Fig. 3) ed in ciascuna area sono stati campionati 6 fasci fogliari. In totale sono stati quindi campionati 18 fasci fogliari in corrispondenza di ciascuna delle 4 stazioni di campionamento T2, T3, T4, T6, posizionate a circa 15 m di profondità come previsto dal protocollo nazionale. Figura 3. Strategia di campionamento gerarchica per il monitoraggio di P. oceanica sulla stazione di 15 m. I 72 fasci sono stati poi analizzati in laboratorio al fine di determinare una serie di parametri fenologici indicativi della morfometria della pianta. Ciascun fascio è stato scomposto nelle singole foglie, rispettando l ordine distico d inserzione. Le foglie sono state suddivise in classi di età (foglie adulte, foglie intermedie, foglie giovanili) (Pergent et al., 1995) e per ciascuna foglia sono state misurate: Larghezza Lunghezza totale Lunghezza della base per le sole foglie adulte Lunghezza del tessuto verde Lunghezza del tessuto bruno, se presente Lunghezza del tessuto bianco, se presente Stato dell apice Sulla base di questi dati sono stati stimati i seguenti parametri fenologici derivati per ciascuna stazione: 13

14 Numero medio di foglie per fascio (foglie adulte + foglie intermedie + foglie giovanili) Lunghezza media delle foglie giovanili, intermedie e adulte per fascio Larghezza media delle foglie giovanili, intermedie e adulte per fascio Superficie fogliare media (foglie adulte + foglie intermedie) Indice fogliare (LAI): superficie fogliare per m 2 di prateria Coefficiente A: percentuale di apici rotti sul numero totale di foglie Il LAI, o Leaf Area Index, è un parametro fenologico che misura la superficie fogliare presente in 1 m 2 di prateria e viene calcolato moltiplicando la superficie fogliare media per fascio (adulte + intermedie) per il valore medio di densità assoluta misurato durante le attività di campo. Il coefficiente A è un parametro fenologico che misura il numero totale delle foglie con apice rotto rispetto al numero totale delle foglie presenti nei fasci campionati, adulte ed intermedie. Questo parametro, quindi, fornisce un indicazione dell impatto dei fattori meccanici, come l idrodinamismo, o dei fattori naturali, come la brucatura delle foglie della pianta, che agiscono sugli apici delle foglie. 3.3) Parametri lepidocronologici Su 9 dei fasci campionati in ciascuna stazione (3 fasci per ciascuna area: area a, area b, area c) è stata eseguita l'analisi lepidocronologica al fine di determinare la produzione primaria di rizoma e foglie nel tempo, secondo il protocollo di Pergent e Pergent-Martini (1991), presentato anche in Buia et al. (2003). L analisi è realizzata in modo che, partendo dalla base del rizoma verticale (ortotropo), si proceda in direzione del ciuffo, staccando con delicatezza le scaglie (i.e., le basi delle foglie adulte morte che si conservano sul rizoma) e ordinandole secondo la loro disposizione distica (Fig. 4). Di ciascuna scaglia si misura lo spessore così da poter individuare le scaglie con spessore minimo, in corrispondenza del quale si taglia il rizoma; quest ultimo viene misurato e lasciato in vicinanza del ciclo individuato. Di ogni scaglia integra si misura anche la lunghezza, mentre delle foglie presenti sul ciuffo terminale si misurano le variabili descritte per la fenologia e la biomassa, avendo cura di conservare separatamente le foglie adulte più vecchie di ogni ciuffo. Dopo aver tolto tutte le scaglie, si contano gli anni lepidocronologici individuati e, partendo dall anno in corso (2016 nel presente studio), si risale all età di ogni porzione di rizoma; contando le scaglie comprese negli anni individuati, si otterrà il numero di foglie prodotte nei rispettivi anni. Le porzioni datate di rizoma 14

15 vengono successivamente avvolte nella carta stagnola e messe in stufa a C sino al raggiungimento del peso costante (almeno 48 ore), e poi vengono pesate, previo raffreddamento in essiccatore, per la valutazione della biomassa. Dall analisi lepidocronologica si ottengono quindi i seguenti parametri: Produzione annuale del rizoma Allungamento annuale del rizoma (tasso di allungamento del rizoma) Lunghezza intera del rizoma Età del rizoma (in anni) Numero foglie prodotte annualmente (tasso di formazione delle foglie) Produzione annuale delle foglie Il tasso di formazione delle foglie (n foglie fascio -1 anno -1 ) è calcolato come media del numero di scaglie prodotte per ogni anno lepidocronologico. Il tasso di allungamento del rizoma (cm fascio -1 anno -1 ) è calcolato come media della lunghezza di ogni pezzo di rizoma per ogni anno lepidocronologico. La produzione del rizoma (g ps fascio -1 anno -1 ) è calcolata come media dei pesi di ogni pezzo di rizoma per ogni anno lepidocronologico. La produzione fogliare per fascio, secondo Pergent e Pergent-Martini (1991), può essere desunta grazie alla correlazione positiva tra basi e lembi delle ultime foglie adulte, che permette di calcolare la lunghezza dei lembi fogliari caduti (L) ricavandola dalla lunghezza delle scaglie. La produzione fogliare viene quindi calcolata applicando la seguente formula: dove: N = numero medio di foglie fascio, L = lunghezza media annuale delle foglie P = N L D D = densità media annuale delle foglie più vecchie (ricavata dal peso medio delle ultime foglie adulte) 15

16 Figura 4: Distribuzione delle scaglie lungo un rizoma ortotropo e corrispondenti cicli di variazione dello spessore delle stesse nel corso del cosiddetto anno lepidocronologico delimitato dalla comparsa di due valori minimi (da Pergent e Pergent-Martini, 1991, modificato). 3.4) Indice PREI Su 9 dei fasci campionati in ciascuna stazione (3 fasci per ciascuna area: area a, area b, area c, gli stessi sulla quale è stata eseguita l'analisi lepidocronologica) sono state eseguite le analisi delle biomasse di foglie ed epifiti fogliari al fine di calcolare l'indice PREI (Gobert et al., 2009), indice proposto a livello nazionale come indicatore ecologico di stato delle praterie di Posidonia oceanica. Successivamente alle misure morfometriche effettuate su ciascuna foglia, queste sono state "grattate" con una lametta al fine di raccogliere gli organismi epifiti presenti su entrambe le lamine fogliari di tutte le foglie del fascio (adulte + intermedie). I campioni di epifiti per fascio e le foglie di ciascun fascio sono stati avvolti in carta stagnola e posti in stufa a C per almeno 48 ore, sino al raggiungimento del peso costante. Successivamente i campioni sono stati pesati previo raffreddamento in essiccatore ed i parametri di biomassa per fascio sono espressi in mg di peso secco per gli epifiti e g di peso secco per le foglie. L indice PREI integra il calcolo di cinque descrittori: 1) la densità della prateria (fasci m -2 ); 2) la superficie fogliare del fascio (cm 2 ); 3) il rapporto tra la biomassa degli epifiti (mg fascio -1 ) e la biomassa fogliare (mg fascio -1 ); 4) la profondità del limite inferiore; 5) la tipologia del limite 16

17 inferiore. Una volta ottenuti tutti questi dati vengono messi a confronto con i dati delle condizioni di riferimento ottenuti in una prateria che presenta uno stato inalterato, cioè una situazione ipotetica considerata come luogo teorico ottimale (Gobert et al., 2009) e corrispondente ai valori migliori di ciascuna misurazione riscontrati sul campo, così da ottenere il Rapporto di Qualità Ecologica (EQR) (Gobert et al., 2009). L EQR è il rapporto tra la qualità ecologica riscontrata in una determinata area e i valori di riferimento fissati in precedenza ed ha come risultato una fascia di valori compresi tra 0 e 1, dove 1 rappresenta delle ottime condizioni ecologiche e 0 delle pessime condizioni ecologiche (Fig. 5). Figura 5. Calcolo dell EQR e possibili classi di qualità ecologica risultanti. L equazione da applicare per il calcolo del Rapporto di Qualità Ecologica (EQR) con l indice PREI è la seguente: dove: EQR = EQR + 0, ,10 N densità + N superficie fogliare fascio + N rapporto tra biomasse + N limite inferiore EQR = 3.5 valore misurato 0 N densità = valore di riferimento 0 valore misurato 0 N superficie fogliare fascio = valore di riferimento 0 biomassa epifiti N rapporto tra biomasse = (1 ( )) 0.5 biomassa fogliare N limite inferiore = N 12 valore di riferimento 12 17

18 Nell equazione N densità compare il valore 0, che è considerato il valore di densità indicativo di pessime condizioni; allo stesso modo nell equazione N superficie fogliare fascio, il valore 0 è considerato il valore del descrittore indicativo di pessime condizioni. Nell equazione N limite inferiore il valore 12 è riferito alla profondità minima del limite inferiore indicativa di pessime condizioni; inoltre N nella stessa equazione è uguale a: N = profondità limite inferiore misurata + λ Il valore λ si determina in base alla tipologia del limite inferiore, in particolare λ=0 se il limite inferiore è stabile, λ=3 se il limite inferiore è progressivo, λ= -3 se il limite inferiore è regressivo. I valori di riferimento sopra citati per il calcolo del PREI sono (Gobert et al., 2009): - Densità = 599 fasci m -2 ; - Superficie fogliare fascio = 310 cm 2 fascio -1 ; - Biomassa epifiti/biomassa fogliare = 0; - Profondità limite inferiore = 38 m Il valore dell indice PREI varia tra 0 e 1; il risultato finale fornisce direttamente l EQR e va interpretato in base alla classificazione proposta (Tabella 4). Tabella 4. Classi di EQR per la classificazione dell indice PREI (da Gobert et al., 2009). 18

19 RISULTATI 1. Transetti video Risultati delle attività di verità mare Nelle pagine che seguono vengono riportate le osservazioni subacquee registrate durante la descrizione dei 4 transetti di profondità (T2-T3-T4-T6), oggetto di verità mare, facendo particolare riferimento ad eventuali cambiamenti rispetto a quanto osservato nei monitoraggi precedenti. Il posizionamento dei 4 transetti è individuabile in Fig. 2. Le caratteristiche di ciascun transetto sono state descritte nei materiali e metodi. Le osservazioni subacquee sono state effettuate secondo gli approcci tipici del rilevamento subacqueo adottato nello studio e nella descrizione delle fanerogame marine. La caratterizzazione rappresenta una sintesi delle note di campo e soprattutto tende a definire le caratteristiche della formazioni a fanerogame marine riconosciute in situ con criterio fisionomico. 1.1) TRANSETTO 2 (T2) Figura 6. Sviluppo del Transetto 2, con la relativa stazione di campionamento (St2) Il transetto 2 riportato sulla mappa (Fig. 6) rappresenta il percorso effettuato in immersione per la realizzazione del video in alta definizione e la raccolta delle immagini fotografiche. Si tratta della ripetizione del Transetto 2 originario, durante il quale per un problema tecnico, sono andate perdute le immagini originali. Si spiega quindi in questo modo il lieve scostamento della stazione di 19

20 campionamento (St2) riportata sulla carta dal percorso del transetto (ca 25 metri di distanza). I calcoli di tutti i parametri strutturali e la valutazione della prateria sono stati effettuati comunque sul punto di campionamento St2 riportato sulla carta. I dati riportati nei materiali e metodi si riferiscono al transetto 2 descritto nel video e riportato sulla carta. Il limite inferiore si pone tra -20m e -21 m di profondità e risulta netto; il fondale sabbioso che degrada verso profondità maggiori non evidenzia presenza di matte morta (Fig.7). Figura 7. Limite inferiore netto della prateria -20m di profondità La prateria risulta molto rigogliosa, con fronde lunghe e abbondanti. A profondità inferiori (tra - 17m e -15m, ma soprattutto verso i -15m di profondità) si rilevano alcune ampie radure e canali intermatte, di non recente formazione, all interno dei quali non è evidenziata presenza di matte morta, ma piuttosto di abbondanti rizomi plagiotropi (Fig. 8). Figura 8. Radure e canali intermatte a -15m di profondità, con presenza di rizomi plagiotropi. 20

21 La stazione di campionamento St2 è situata a -15,6m di profondità; l area campionata è caratterizzata dalla presenza di radure e canali intermatte, con ampie zone di prateria continua e densa (Fig. 9). Figura 9. Radure aree di prateria continua nella stazione di campionamento St2, a -15m di profondità Aree limitate di matte morta sono presenti intorno a -9m di profondità. La prateria continua con caratteristiche simili anche in acque più costiere, dove trova il limite superiore attorno a -8m di profondità, in corrispondenza del piede del molo lungo del porto (Fig. 10). Si tratta comunque anche in questo caso di un limite netto, senza presenza evidente o abbondante di matte morta. Figura 10. Aree di matte morta e limite netto verso il piede del molo del porto a -8m di profondità In alcune zone si osservano ciuffi di posidonia tra i massi del piede, in altre esiste un breve spazio tra limite superiore e manufatto (Fig. 11). 21

22 Figura 11. Piede del molo e presenza di ciuffi di posidonia tra gli scogli a -8m di profondità. 1.2) TRANSETTO 3 (T3) Figura 12. Sviluppo del Transetto 3, con relativa stazione di campionamento (St3) Lo sviluppo complessivo del Transetto 3 è riportato nella Figura 12. Il limite inferiore della prateria è posto tra -20m e -22m, con un aspetto completamente diverso da quello osservato per il transetto precedente. Si tratta infatti di un limite progressivo, eroso, con ampie zone di matte morta (Fig. 13). 22

23 Figura 13. Limite inferiore della prateria sul T3, con abbondante presenza di matte morta a circa -22m di profondità. Queste caratteristiche si riscontrano fino ad una profondità di ca -20m/-21m, quando la prateria inizia ad essere meglio strutturata, con ampie aree ricoperte senza soluzione di continuità, intervallate dalle caratteristiche radure e canali intermatte (Fig. 14). Figura 14. Prateria di posidonia sul T3 ad una profondità tra -19m e -20m. Nella sua porzione centrale la prateria si presenta invece compatta. La stazione di campionamento (St3) situata a -15,5m di profondità presenta caratteristiche molto simili a quelle già descritte per la stazione St2, e cioè prateria densa, con aree molto estese senza soluzione di continuità, intervallate da radure e canali intermatte (Fig. 15). Proseguendo verso terra, la prateria mantiene sempre buone percentuali di ricoprimento, con radi esempi di iniziale erosione e discoprimento della matte, con piccole aree di matte morta al centro dei cespugli (Fig. 16). Il limite superiore è sempre limitato ovviamente dal piede del molo del porto; tuttavia in questo tratto non si osserva lo spazio tra massicciata e limite della prateria, in 23

24 quanto le piante di posidonia si trovano assolutamente a ridosso del pietrame e degli scogli che costituiscono la base del molo (Fig. 17). Figura 15. Prateria densa di posidonia sul T3 ad una profondità di -15,5m, sulla stazione di campionamento St3. Figura 16. Prateria densa di posidonia sul T3 ad una profondità di -10m/-11m (transetto T3). Figura 17. Prateria di posidonia a ridosso del piede del molo a -7m di profondità (termine transetto T3). 24

25 1.3) TRANSETTO 4 (T4) Figura 18. Sviluppo del Transetto 4, con relativa stazione di campionamento (St4) Lo sviluppo del Transetto 4 (T4) è riportato in Figura 18. Si tratta del transetto più lungo, per uno sviluppo complessivo di oltre 320 metri. Il limite inferiore è posto anche in questo caso a oltre - 22m di profondità; si presenta molto eroso, in regressione, con ampie aree di matte morta e radi ciuffi di posidonia, esattamente come per il transetto precedente (Fig. 19). Figura 19. Limite inferiore della prateria in regressione sul Transetto 4, con abbondante matte morta (-22m di profondità) 25

26 Si evidenzia la presenza di una condotta, probabilmente fognaria, che continua verso profondità maggiori e che è stata utilizzata dai subacquei in immersione come filo di Arianna per il mantenimento della rotta lineare. Come per i transetti precedenti la prateria inizia ad assumere un aspetto decisamente migliore attorno alla profondità di -20m. La presenza della condotta in alcuni tratti ha evidentemente danneggiato la prateria e ormai poggia su aree di matte morta; in altri il tubo è stato completamente sommerso dalla vegetazione e risulta di difficile individuazione anche in immersione (Fig. 20). Figura 20. Differenti condizioni della condotta in rapporto alla prateria: profondità -17m Figura 21. Differenti condizioni della condotta in rapporto alla prateria: profondità -14m La stazione di campionamento St4 è stata come al solito individuata a -15m di profondità, in un intervallo batimetrico in cui la struttura della prateria presenta caratteristiche molto simili a quelle degli altri transetti nella porzione centrale: vaste aree con elevata densità, intervallate ad ampie radure e canali intermatte (Fig. 22). La presenza di matte morta in questo intervallo batimetrico è comunque trascurabile. 26

27 Figura 22. Caratteristiche della prateria sulla stazione di campionamento St4 (-15,5m di profondità). Il limite superiore in questa area non è netto, ma piuttosto frastagliato, con alcune isole di posidonia separate dal resto della prateria ancora a profondità di circa -7m, con la presenza di alcune zone di matte morta (Fig. 23) Figura 23. Caratteristiche della prateria sul limite superiore a -8m di profondità. Lo svolgimento del transetto ha seguito quindi il percorso della condotta sino all interno dello specchio acqueo che si è creato tra il molo lungo ed il molo di sottoflutto, in corrispondenza della foce del Rio Porrine, dove, da un lato sono evidenti gli accumuli di detrito dovuti all attività del torrente stesso, dall altra sono presenti invece gli accumuli di risulta dei lavori, con una porzione del piede dell estremità del molo lungo che a seguito dell azione del moto ondoso è scivolata e si è adagiata sul fondo; nella zona il fondale sabbioso presenta grandi accumuli di foglie morte di posidonia (Fig. 24). Per quanto riguarda infine la condotta, questa prosegue verso terra, appoggiata in parte su aree di matte morta, in parte sul detrito alla foce del torrente Porrine, mentre a basse profondità (-6m) 27

28 compare una seconda condotta che però risulta insabbiata per la maggior parte del suo percorso (Fig. 25). Figura 24. Accumuli di detrito e di foglie morte di posidonia al termine del transetto, nella zona della bocca del porto (- 7m di profondità). Figura 25. La condotta nella sua porzione iniziale. Si noti la seconda condotta (foto a sx) completamente insabbiata. 1.4) TRANSETTO 6 (T6) Come evidenziato nei materiali e metodi, il Transetto 6 è stato scelto lontano dalle opere realizzate lungo il litorale di Ospedaletti e serve da transetto di controllo in una zona che dovrebbe essere stata meno impattata dalla realizzazione delle opere stesse: il suo svolgimento è riportato nella Figura 26. Nella zona il fondale è più ripido e quindi la lunghezza del transetto limitata rispetto agli altri. 28

29 Figura 26. Svolgimento del Transetto 6 con indicazione della relativa stazione di campionamento (St6). Ad una profondità di ca -19m il fondale è caratterizzato dalla presenza di radi e sparsi ciuffi e cespugli di posidonia; la loro distribuzione fa pensare alla presenza probabile di matte morta sotto uno strato superficiale di sedimento (Fig. 27). Figura 27. Fondale con la presenza di sparsi ciuffi e cespugli di posidonia a -19m sul transetto 6 (T6). Il vero limite inferiore della prateria, ben strutturato e netto, si trova ad una profondità di circa - 18m (Fig. 28). Proseguendo verso la costa, la prateria assume le caratteristiche già descritte per i precedenti transetti: elevata densità in aree di vasta estensione, interrotte da radure, anche di grandi dimensioni e canali intermatte (Fig. 29). 29

30 Figura 28. Limite inferiore della prateria a -18m sul Transetto 6. Figura 29. Caratteristiche della prateria sulla stazione di campionamento St6 (-15m di profondità). Sulla stazione di campionamento (ST6), sempre posta a -15m di profondità, all interno delle radure e sulla matte si osservano numerose plantule giovani e abbondanti rizomi plagiotropi (Fig. 30). Figura 30. Caratteri della prateria sulla stazione St6 (-15m di profondità): neo plantule e rizomi plagiotropi. 30

31 Il limite superiore netto è a -9 metri di profondità (Fig. 31), ma la posidonia si spinge fino a -7,7m di profondità, con la presenza di numerosi cespugli ed isolotti, anche di grandi dimensioni (Fig. 32). Figura 31. Limite superiore netto della prateria a -9m di profondità sul Transetto 6. Figura 32. Cespugli isolati di posidonia a -8m di profondità verso la fine del Transetto 6. Le grosse porzioni di prateria isolate sono caratterizzate dalla presenza di giovani plantule, caratterizzate da rizomi plagiotropi in espansione, che fuoriescono dal sedimento sabbioso (Fig. 33). Figura 33. Rizomi plagiotropi sul bordo delle isole di posidonia -8m di profondità. 31

32 Per finire, al di sotto dei -7 m di profondità è presente un prato rado di Cymodocea nodosa (Fig. 34). Figura 34. Prato di Cymodocea nodosa a -6m di profondità. 32

33 2. Descrittori strutturali Si faccia riferimento ai dati riportati nei file Excel denominati T2, T3, T4 e T6 allegati alla relazione per i dati di laboratorio e di campo ottenuti in ciascuna stazione di campionamento e nel file Excel Elaborazioni_Ospedaletti2016 per le elaborazioni successive dei valori dei dati strutturali registrati durante le attività di campo e delle analisi di laboratorio. 2.1 Densità assoluta I valori medi di densità assoluta dei fasci fogliari di Posidonia oceanica ottenuti in ognuna delle 4 stazioni di campionamento sono riportati in Figura 35. Il valore minimo di densità assoluta è stato registrato in corrispondenza della stazione T2 (306,94 ± 70,46 fasci m -2 ), mentre il valore massimo in corrispondenza della stazione T6 (361,11 ± 63,87 fasci m -2 ). fasci m -2 DENSITA' ASSOLUTA T2 T3 T4 T6 Figura 35: valori medi (+ d.s.) della densità assoluta dei fasci fogliari di Posidonia oceanica in ognuna delle 4 stazioni di campionamento lungo i transetti T2, T3, T4, T6. Classificando i valori di densità assoluta secondo Giraud (1977), secondo Pergent et al. (1995) e secondo Buia et al. (2003) si ottengono i risultati riportati in Tabella 4. I valori di densità assoluta classificati utilizzando le tre metodologie proposte indicano una situazione molto uniforme della densità all interno della prateria. La classificazione di Giraud (1977) individua tutte le stazioni con densità rada. Le classificazioni di Pergent et al. (1995) e di Buia et al. (2003), che prendono in considerazione anche il fattore batimetrico, classificano tutte le stazioni in una condizione di densità normale, ovvero una prateria in equilibrio. 33

34 Tabella 4. Classificazione dei valori di densità assoluta secondo Giraud (1977), Pergent et al. (1995), Buia et al. (2003). Stazioni Profondità Densità assoluta Classificazione Classificazione Classificazione (m) (fasci m -2 ) Giraud Pergent et al. Buia et al. St2 15,2 306,9 ± 70,5 Rada Densità normale In equilibrio St3 15,5 308,3 ± 75,0 Rada Densità normale In equilibrio St4 15,0 319,4 ± 74,8 Rada Densità normale In equilibrio St6 15,0 361,1 ± 63,9 Rada Densità normale In equilibrio 2.2. Ricoprimento del fondale I valori di ricoprimento del fondale con Posidonia oceanica viva in ognuna delle 4 stazioni di campionamento sono riportati in Fig. 36. La prateria, in tutte le stazioni, mostra valori di ricoprimento del fondo pari al 100%, tranne che nella stazione T2 dove è stato registrato un valore di ricoprimento pari a 97,5 ± 4,2%., % Figura 36. Valori medi (+ d.s.) di ricoprimento del fondale con Posidonia oceanica viva in ognuna delle 4 stazioni di campionamento lungo i transetti T2, T3, T4, T6. RICOPRIMENTO T2 T3 T4 T Densità relativa I valori medi di densità relativa dei fasci fogliari di P. oceanica ottenuti in ognuna delle 4 stazioni di campionamento sono riportati in Fig. 37 e in Tabella 5. I valori di densità relativa si discostano da quelli di densità assoluta solo in corrispondenza della stazione T2, poiché i valori di ricoprimento del fondo con P. oceanica viva sono risultati inferiori al 100%. Il valore minimo di densità relativa è stato registrato in corrispondenza della stazione T2 (299,27 ± 68,7 fasci m -2 ), mentre il valore 34

35 massimo in corrispondenza della stazione T6 (361,1 ± 63,9 fasci m -2 ), esattamente come per la densità assoluta. I valori di densità relativa sono stati classificati secondo la classificazione prevista dalla Regione Liguria (Tabella 5). La stazione di controllo T6 mostra uno stato di conservazione eccezionale. Tutte le restati stazioni sono classificate in uno stato di conservazione soddisfacente. Tabella 5. Valori di ricoprimento e della densità relativa e classificazione della densità secondo i criteri della Regione Liguria (2003). NS = stato di conservazione non soddisfacente; S = stato di conservazione soddisfacente; E = stato di conservazione eccezionale. Stazioni Profondità Ricoprimento Densità relativa Classificazione (m) (%) (fasci m -2 ) Regione Liguria St2 15,2 97,5 299,27 ± 68,7 S St3 15, ,3 ± 75,0 S St4 15, ,4 ± 74,8 S St6 15, ,1 ± 63,9 E fasci m DENSITA' RELATIVA T2 T3 T4 T6 Figura 37. Valori medi (+ d.s.) della densità relativa dei fasci fogliari di P.oceanica in ognuna delle 4 stazioni di campionamento. 35

36 3. Parametri fenologici Si faccia riferimento ai dati riportati nei file Excel denominati T2, T3, T4 e T6, allegati alla relazione, per i dati di laboratorio ottenuti in ciascuna delle 4 stazioni di campionamento e nel file Excel Elaborazioni_Ospedaletti2016 per le elaborazioni successive dei valori dei parametri fenologici e dei dati di biomassa (fogliare e epifita) Numero medio di foglie per fascio Dal grafico in Fig. 38 si osserva che il numero più alto di foglie per fascio è pari a 6,1 ± 1,1 nella stazione T4. Non sono state rilevate sostanziali differenze in questo parametro tra i 4 transetti. N FOGLIE N T2 T3 T4 T6 Figura 38. Numero medio di foglie per fascio (+ d.s.) in ognuna delle 4 stazioni di campionamento 3.2. Lunghezza media delle foglie intermedie per fascio Dal grafico in Fig. 39 si osserva che il valore più alto di lunghezza media delle foglie intermedie per fascio è pari a 16,3 ± 7,3 cm nella stazione T2. Non sono state rilevate sostanziali differenze in questo parametro tra i 4 transetti ed in generale i valori sono risultati bassi a causa della stagione di campionamento (ottobre), stagione in cui le foglie sono fisiologicamente più corte. 36

37 cm LUNGHEZZA INTERMEDIE T2 T3 T4 T6 Figura 39. Valori medi (+ d.s.) della lunghezza delle foglie intermedie per fascio in ognuna delle 4 stazioni di campionamento Lunghezza media delle foglie adulte per fascio Dal grafico in Fig. 40 si osserva che il valore più alto di lunghezza media delle foglie adulte per fascio è pari a 54,6 ± 23,3 cm nella stazione T2. Non sono state rilevate sostanziali differenze in questo parametro tra i 4 transetti e, similmente alle foglie intermedie, anche le foglie adulte in questa stagione di campionamento sono fisiologicamente più corte. cm LUNGHEZZA ADULTE T2 T3 T4 T6 Figura 40. Valori medi (+ d.s.) della lunghezza delle foglie adulte per fascio in ognuna delle 4 stazioni di campionamento Superficie fogliare media per fascio Dal grafico in Fig. 41 si osserva che il valore più alto di superficie media delle foglie (adulte ed intermedie) per fascio è pari a 217,7 ± 32,6 cm 2 nella stazione T6 di controllo, mentre il valore più 37

38 basso è stato registrato in corrispondenza della stazione T3 (190,7 ± 54,3 cm 2 ). Non sono state rilevate sostanziali differenze in questo parametro tra i 4 transetti. cm 2 fascio SUPERFICIE FOGLIARE T2 T3 T4 T6 Figura 41. Valori medi (+ d.s.) della superficie fogliare per fascio in ognuna delle 4 stazioni di campionamento 3.5. LAI per stazione Dal grafico in Fig. 42 si osserva che il valore più alto di LAI per stazione è pari a 7,86 nella stazione di controllo T6. Il transetto T2 mostra invece dei valori di LAI più bassi (5,88) rispetto agli altri transetti LAI T2 T3 T4 T6 Figura 42. Valori del LAI in ognuna delle 4 stazioni di campionamento lungo i transetti T2, T3, T4, T Coefficiente A Dal grafico in Fig. 43 si osserva che il valore più alto di Coefficiente A è pari a 64,3 ± 15,2 nella stazione T2. Il transetto T3 mostra invece i valori del Coefficiente A più bassi (54,2 ± 17,2), ad indicare che l effetto dell idrodinamismo e degli organismi brucatori è leggermente minore in corrispondenza di questo transetto. 38

39 % COEFFICIENTE A T2 T3 T4 T6 Figura 43. Valori medi (+ ds) del Coefficiente A in ognuna delle 4 stazioni di campionamento 3.7. Biomassa delle foglie Dal grafico in Fig. 44 si osserva che il valore più alto di biomassa fogliare (adulte + intermedie) è pari a 0,98 ± 0,3 g (p.s) fascio -1 nella stazione T2. Il transetto T3 mostra invece dei valori di biomassa fogliare lievemente più bassi rispetto agli altri transetti (0,72 ± 0,3 g (p.s) fascio -1 ). BIOMASSA FOGLIE g (p.s) fascio -1 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 0,2 0,0 T2 T3 T4 T6 Figura 44. valori medi (+ ds) della biomassa delle foglie in ognuna delle 4 stazioni di campionamento 3.8. Biomassa degli epifiti delle foglie Dal grafico in Fig. 45 si osserva che il valore più alto di biomassa epifita delle foglie è pari a 78,4 ± 42,3 mg (p.s) fascio -1 nella stazione T4, mentre il valore più basso (78,4 ± 42,3 mg (p.s) fascio -1 ) è stato registrato in corrispondenza della stazione T2. 39

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