Elementi di Radioprotezione
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- Faustina Manzo
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1 AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 2 Via Cusmano 1, CALTANISSETTA SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Corso di formazione finalizzato alla radioprotezione (Art. 61 comma 3 lettera e) del D.Lgv. 230/95) (Art. 7 del D.Lgv. 187/00) LA RADIOPROTEZIONE DEL PAZIENTE, DEL LAVORATORE E DELLA POPOLAZIONE Elementi di Radioprotezione Dr. Francesco Di Rosa Dirigente Fisico UOC Radioterapia Esperto Qualificato Esperto in Fisica Medica fisica.posancataldo@asp.cl.it
2 PREMESSA Mi Raccomando Controlla Bene!! Qua, Quanto c è?? La sapevo che passava qualcosa Lavorando tutti i giorni, mi stanno cadendo i capelli (x le radiazioni!) Dopo una giornata di lavoro, mi fa male la testa (x le radiazioni!)?!?!
3 PREMESSA Secondo te Controlla Bene?? Qua c è sicuro qualcosa!! Io te lo avevo detto che passava qualcosa Ne parleremo al corso di Radioprotezione
4 PREMESSA VERA L'art. 61, comma 3, lettera e), del D. Lgs. 230/95, fa obbligo al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti di: rendere edotti i lavoratori, nell'ambito di un programma di formazione finalizzato alla radioprotezione [ ] e dal D.Lgs. n.81/2008 (che ha sostituito il D.Lgs.626/94), Art. 36 comma 1 e comma 2 e succ. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: [ ] sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi alla attività della impresa in generale; [ ] sui rischi specifici cui è esposto in relazione all attività svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia;
5 GENERALITA SULLE RADIAZIONI Radiazione: fenomeni apparentemente assai diversi tra loro Luce da una lampada Calore da una fiamma Effetto Effetto La luce può impressionare una lastra fotografica Il calore può generare un incendio Particelle elementari da una sorgente radioattiva Effetto Le particelle ionizzanti possono danneggiare l organismo umano Trasporto di energia nello spazio (senza il supporto di un mezzo materiale) Corpuscolari Al trasporto di energia associato al trasporto di materia RADIAZIONI Elettromagnetiche Solo trasporto di energia
6 RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONE IONIZZANTE Capace di produrre la ionizzazione degli atomi e delle molecole del mezzo attraversato Direttamente ionizzante particelle cariche la cui energia è sufficiente a produrre ionizzazione per collisione (elettroni, protoni e alfa). Indirettamente ionizzante particelle prive di carica elettrica (raggi X, raggi gamma, neutroni) possono mettere in moto particelle direttamente ionizzanti ENERGIA DELLE RADIAZIONI In fisica delle radiazioni l energia di una radiazione si misura in elettronvolt (ev) Un elettronvolt è l energia che una carica elementare (quella di un elettrone o di un protone) acquista attraversando una differenza di potenziale di 1 volt Esempio, l elettrone in un tubo a raggi X, attraversando la differenza di potenziale di Volt acquista una energia di ev (100 kev)
7 GRANDEZZE E UNITA DI MISURA Quando un mezzo biologicamente significativo è esposto a un campo di radiazioni ionizzanti, diviene sede di un certo numero di processi, derivanti dal trasferimento di energia (Assorbimento) al mezzo attraversato (materia), che si possono concludere con la manifestazione di un certo effetto GRANDEZZE DOSIMETRICE Danno subito dai tessuti biologici Relazionato Energia assorbita per unità di massa Dose media assorbita D T,R [Gy] = Energia media ceduta dalla radiazione (R) nel tessuto o nell organo (T) La massa di materia contenuta in tale volume Il grado di rischio derivante dall'esposizione alle radiazioni ionizzanti non è però solo proporzionale alla dose assorbita, ma tipo di radiazione incidente radiosensibilità dei vari organi e tessuti irradiati
8 GRANDEZZE DOSIMETRICHE Diversa pericolosità delle radiazioni incidenti Fattore di ponderazione delle radiazioni (w R ) Dose Equivalente nel tessuto o organo H T = Σ R w R *D T,R Tiene conto della pericolosità delle radiazioni rispetto alla radiazione di riferimento (fotoni, w R = 1) Unità di misura: Sievert (Sv) Fotoni/Elettroni: w R = l Dose assorbita 1 Gray = Dose Equivalente 1 Sv ESEMPIO: Particelle alfa, a parità di dose assorbita, producono un danno biologico 20 volte maggiore dei fotoni => Dose assorbita di 1 Gy = Dose equivalente di 20 Sv Diversa radiosensibilità degli organi e tessuti del corpo umano Fattore di ponderazione per l organo o il tessuto T (w T ) Dose Efficace E = Σ T w T *H T = Σ T w T *Σ R w R *D T,R La grandezza dosimetrica dose efficace mette in relazione la quantità di radiazione ricevuta con il rischio a cui un individuo è esposto (Unità di Misura: Sievert, Sv)
9 DOSIMETRIA SCOPO DELLA DOSIMETRIA Determinazione della dose efficace Utile in relazione agli effetti stocastici Determinazione della dose equivalente agli organi critici Utile in relazione agli effetti deterministici limitatamente al singolo organo La dosimetria va diversificata in funzione della GEOMETRIA di irradiazione Si parla di irradiazione o esposizione ESTERNA quando la sorgente di radiazioni resta all esterno del corpo umano Quando la sorgente viene invece introdotta nell organismo (contaminazione interna) si parla di irradiazione o esposizione INTERNA
10 FONTE DI RADIAZIONI Irradiazione esterna in ambito sanitario Macchine radiogene (apparecchi per raggi X e acceleratori di particelle) Sorgenti e materiali Radioattivi Particella alfa Radiazione gamma Particella beta
11 DOSIMETRIA ESTERNA Irradiazione Esterna in ambito sanitario Dosimetria Esterna: Determinazione della dose efficace e della dose equivalente per l irradiazione esterna Determinazione delle grandezze dosimetriche mediante specifica strumentazione (camera a ionizzazione, contatori geiger o contatori proporzionali) nel luogo ove si pensa che possa trovarsi l organismo o il tessuto irradiato La determinazione della dose personale ai lavoratori esposti e alla popolazione avviene mediante due tipi di rivelamenti (monitoraggio): sugli individui (dosimetria individuale) nell ambiente di lavoro (dosimetria ambientale) Per ridurre l esposizione a irradiazione esterna: Schermare la sorgente Aumentare la distanza tra sorgente e bersaglio Diminuire il tempo di esposizione alla sorgente
12 IRR. ESTERNA: DOSIMETRIA INDIVIDUALE E AMBIENTALE DOSIMETRIA INDIVIDUALE La valutazione della dose individuale ricevuta dai lavoratori viene di norma effettuata mediante dosimetri personali Dosimetri Personali: Dosimetri a TermoLuminescenza (DMR 10 µsv) dosimetri individuali a lettura diretta - dosimetri individuali elettronici dosimetri a film (DMR 30 µsv) Uso pratico vd NORME DI RADIOPROTEZIONE SPECIFICHE PER L IMPIEGO DEI DOSIMETRI PERSONALI DOSIMETRIA AMBIENTALE Mappatura dosimetrica dei luoghi di lavoro per una stima di dose individuale per il lavoratore che svolga le proprie mansioni in tali luoghi e delle persone del pubblico che possono stazionare in luoghi attigui Si impiegano dosimetri ambientali lasciati sui luoghi frequentati dai lavoratori e/o dalla popolazione (campagna di dosimetria ambientale)
13 DOSIMETRIA INTERNA Irradiazione interna in ambito sanitario luoghi in cui sono utilizzati radionuclidi per diagnosi e per terapia Dosimetria interna: determinazione della dose assorbita da un organismo, da un tessuto, da un apparato bersaglio specifico, oppure da tutto l organismo, in conseguenza dell incorporazione di uno o più radionuclidi La valutazione della contaminazione interna è possibile tramite la stima del rischio radiologico (approccio teorico), il controllo routinario del personale (misure dirette e/o indirette sul lavoratore) e dal controllo eccezionale in caso di incidente La determinazione della dose tramite misure di tipo ambientale condotte rilevando la concentrazione di radioisotopi nell aria, sulle superfici e sui filtri dei condizionamenti Misure individuali: rilevare esternamente la concentrazione del radioisotopo in uno specifico organo o nel corpo intero (radionuclide gamma emettitore) Misure indirette di concentrazione su escreti biologici (radioisotopi alfa o beta emettitori) Attraverso la storia espositiva e la fisiologia degli organi interessati è possibile ricostruire la dose equivalente ed efficace
14 DOSIMETRIA INTERNA Per ridurre il rischio di contaminazione Valgono le regole della irradiazione esterna (per quanto applicabili) Appropriate procedure di igiene del lavoro (uso di indumenti protettivi, barriere di contenimento, etc.) L uso sistematico di indumenti (guanti monouso, soprascarpe, camici), non disgiunto da corrette norme procedurali, è di indubbia efficacia per la riduzione del rischio di contaminazione personale L unica misura realmente efficace è quella di prevenire qualsiasi introduzione VEDI PRESENTAZIONE SEGUENTE (Dr. Scalisi)
15 FONTE DI RADIAZIONI Irradiazione esterna in ambito sanitario Macchine radiogene (apparecchi per raggi X e acceleratori di particelle) Sorgenti e materiali Radioattivi Particella alfa Radiazione gamma Particella beta
16 LA PENETRAZIONE DELLE RADIAZIONI IONIZZANTI NELLA MATERIA I meccanismi di interazione delle radiazioni nella materia sono diversi a seconda del tipo di radiazione, della sua energia e delle caratteristiche del materiale attraversato. α β n γ Ne segue una diversa capacità di penetrazione dei vari tipi di radiazioni nei vari materiali. carta corpo alluminio piombo cemento
17 TUBO A RAGGI X Anodo di tungsteno toriato Rotore Circuito anodico (DDP) Bulbo di vetro Filamento di tungsteno elettroni Circuito del filamento Guaina di piombo Coppa focalizzante Apparecchiature nelle quali vengono accelerate particelle elementari cariche, che interagendo su opportuni bersagli producono i fasci di radiazione da utilizzare (tubo a raggi X) Alloggiamento per filtri (Al) e collimatori (Pb) Fascio utile Finestra Tubo a raggi X: piccolo acceleratore di elettroni, emessi da un filamento riscaldato e accelerati verso l'anodo per mezzo di una differenza di potenziale. Gli elettroni quando arrivano sull anodo danno origine a uno spettro di raggi X con energia fino a quella degli elettroni incidenti
18 ATTENUAZIONE DELLA RADIAZIONE X sorgente collimatore spessori assorbenti Nel caso delle radiazioni indirettamente ionizzanti (raggi X) rivelatore LA RIDUZIONE DI INTENSITA (ATTENUAZIONE) E IL RISULTATO DELLA SUA INTERAZIONE CON LA MATERIA. la penetrazione nella materia è assai maggiore delle particelle cariche Intensita trasmessa UN MODO PER MISURARE L ATTENUAZIONE E QUELLO DI INTERPORRE TRA LA SORGENTE ED UN RIVELATORE DEGLI SPESSORI DEL MATERIALE IN ESAME. NEL CASO DEI RAGGI X L ATTENUAZIONE HA SEMPRE UN ANDAMENTO COME IN FIGURA 1 0,5 0 X 0 = spessore di dimezzamento (SEV) x 0 Spessore attraversato (cm) non ha senso parlare di percorso nella materia Per attenuare efficacemente le radiazioni X e gamma si devono usare materiali pesanti con elevato numero atomico Z, cioè ad alta densità elettronica, quali piombo, tungsteno, uranio, etc
19 I PRINCIPI FONDAMENTALI DELLA RADIOPROTEZIONE SCOPO DELLA RADIOPROTEZIONE Preservare lo stato di salute e benessere degli individui, della popolazione nel suo insieme, dei lavoratori e dei pazienti, riducendo i rischi sanitari da radiazioni ionizzanti nella realizzazione di attività umane che siano giustificate dai benefici che ne derivano alla società e ai suoi membri Principio di giustificazione Nuovi tipi o nuove categorie di pratiche che comportano un esposizione alle radiazioni ionizzanti debbono essere giustificati, anteriormente alla loro prima adozione o approvazione, dai loro vantaggi economici, sociali o di altro tipo rispetto al detrimento sanitario che ne può derivare Principio di ottimizzazione Qualsiasi pratica deve essere svolta in modo da mantenere l esposizione al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori economici e sociali Principio di limitazione della dose La somma delle dosi derivanti da tutte le pratiche non deve superare i limiti di dose stabiliti per i lavoratori esposti, gli apprendisti, gli studenti e gli individui della popolazione
20 GLI ATTORI DELLA RADIOPROTEZIONE La sorveglianza fisica viene assicurata dal Datore di Lavoro tramite la figura professionale dell Esperto Qualificato, e la sorveglianza medica tramite il medico addetto alla sorveglianza medica (Medico Autorizzato e/o Medico Competente). Datore di lavoro: definizione Soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o, comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l assetto dell organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell organizzazione stessa o dell unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di spesa (Art. 2, comma 1, lett. b) del D.Lgs 81/08) Esperto Qualificato: definizione Persona che possiede le cognizioni e l addestramento necessari per misurare le radiazioni ionizzanti, per assicurare l esatto funzionamento dei dispositivi di protezione, per dare le istruzioni e le prescrizioni necessarie a garantire la sorveglianza fisica della radioprotezione (Art. 4, comma 1, lett u) D.Lgs. 230/95)
21 DATORE DI LAVORO: COMPITI (Art. 61 D.Lgs 230/95) 1. Provvedere affinché gli ambienti di lavoro siano individuati, classificati, delimitati e segnalati (il tipo di zona, la natura delle sorgenti, e i relativi tipi di rischio) 2. Provvedere affinché i lavoratori interessati siano classificati 3. Predispone norme interne di protezione e sicurezza 3. Fornire al lavoratore, ove necessari, i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione, in relazione ai rischi cui sono esposti 4. Rendere edotti i lavoratori nell ambito di un programma di formazione, finalizzato alla radioprotezione dei rischi specifici a cui sono esposti 5. Provvedere affinché i singoli lavoratori osservino le norme interne di protezione e sicurezza, usino i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione 6. Fornire al lavoratore esposto i risultati delle valutazioni di dose effettuate dall esperto qualificato, che lo riguardano direttamente, nonché assicurare l accesso alla documentazione di sorveglianza Fisica.
22 ESPERTO QUALIFICATO: COMPITI Rientrano tra le competenze autonome dell esperto qualificato, o di collaborazione nei confronti del datore di lavoro, una serie di fondamentali azioni organizzative generali, le principali delle quali riguardano: 1. Individuare e classificare le aree ove sussiste il rischio da radiazioni ionizzanti 2. Classificare i lavoratori ai fini della radioprotezione, previa definizioni da parte del datore di lavoro delle attività che questi devono svolgere 3. Predisporre Norme Interne di Radioprotezione 4. Effettuare una valutazione della radioprotezione degli ambienti dove sono installate apparecchiature emittenti radiazioni ionizzanti 5. Attuare la verifica delle attrezzature con esame preventivo e rilascio di benestare dei progetti di istallazione di apparecchiature e loro ubicazione con verifica di prima istallazione, modifiche, verifica periodica di radioprotezione, calcolo e indicazione di sistemi di radioprotezione (barriere fisse e mobili)
23 ESPERTO QUALIFICATO: COMPITI 6. Verificare periodicamente l efficacia dei dispositivi ovvero delle tecniche di radioprotezione e le buone condizioni di funzionamento degli strumenti di misurazione 7. Effettuare la sorveglianza ambientale di radioprotezione (dosimetria ambientale) 8. Valutare le dosi ricevute dai lavoratori e le introduzioni dei radionuclidi; 9. Assegnare ai lavoratori i dosimetri individuali 10. Determinare le dosi ricevute o impegnate dei lavoratori esposti (scheda dosimetrica) 11. Accertare, nelle aree controllate, la presenza di idonei sistemi di protezione individuale (camici, guanti, occhiali)
24 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE Ogni area di lavoro ove sussiste per i lavoratori ivi operanti il rischio di superamento di uno qualsiasi dei seguenti valori: 1 msv/anno per la dose efficace; 15 msv/anno per la dose equivalente al cristallino; 50 msv/anno per la dose equivalente a pelle, mani, avambracci, piedi, caviglie. Zona Classificata Se in una Zona Classificata sussiste per i lavoratori ivi operanti il rischio di superamento di uno qualsiasi dei seguenti valori: 6 msv/anno per la dose efficace; 45 msv/anno per la dose equivalente al cristallino; 150 msv/anno per la dose equivalente a pelle, mani, avambracci, piedi, caviglie. Una Zona Classificata, che non sia Zona Controllata Zona Controllata Zona Sorvegliata
25 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE SCHEMA RIEPILOGATIVO 1 msv/anno per la dose efficace 15 msv/anno per la dose equivalente al cristallino 50 msv/anno per la dose equivalente a pelle, mani, avambracci, piedi, caviglie Zona Libera Zona Sorvegliata 6 msv/anno per la dose efficace 45 msv/anno per la dose equivalente al cristallino 150 msv/anno per la dose equivalente a pelle, mani, avambracci, piedi, caviglie Zona Controllata
26 CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI La classificazione dei lavoratori è un operazione preliminare, indispensabile per una corretta programmazione delle azioni di radioprotezione Deve essere effettuata prima di adibire il personale alle attività con rischio da radiazioni La classificazione di radioprotezione è formulata dall EQ, tenuto conto di tutte le attività svolte dal lavoratore per conto del datore di lavoro. La classificazione di radioprotezione viene formulata per mezzo della scheda di individuale di attività sulla base delle condizioni di lavoro comunicate dal datore di lavoro. La scheda individuale deve essere compilata prima che il lavoratore sia adibito alle attività lavorative con rischio da radiazioni ionizzanti (Regolamento interno di radioprotezione Presentazione Successiva)
27 CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI Sulla base del D.Lgs. 230/95, i lavoratori devono essere distinti in: Lavoratori Esposti e Lavoratori NON Esposti Lavoratori Esposti: i soggetti che, in ragione dell'attività svolta per conto del datore di lavoro, sono suscettibili di una esposizione alle radiazioni ionizzanti superiore a uno dei qualsiasi dei limiti per le persone del pubblico Lavoratori NON Esposti: i soggetti sottoposti, in ragione dell'attività svolta per il datore di lavoro, ad una esposizione non superiore ad uno qualsiasi dei sopra riportati limiti fissati per le persone del pubblico Limiti per le persone del pubblico Lavoratori NON Esposti 1 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 15 msv per il cristallino 50 msv per la pelle 50 msv per mani, avambracci, piede e caviglie. < < Lavoratori Esposti
28 CLASSIFICAZIONE DEI LAVORATORI Ulteriore suddivisione dei lavoratori in due categorie Sono classificati in categoria A i lavoratori esposti che, sulla base degli accertamenti compiuti dall esperto qualificato, sono suscettibili di un esposizione superiore, in un anno solare, a uno dei seguenti valori: A B 1 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 15 msv per il cristallino 50 msv per la pelle 50 msv per mani, avambracci, piede e caviglie Limiti per le persone del pubblico 6 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 45 msv per il cristallino; 150 msv per la pelle 150 msv per mani, avambracci, piede e caviglie 20 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 150 msv per il cristallino; 500 msv per la pelle 500 msv per mani, avambracci, piede e caviglie Lavoratori NON Esposto Lavoratori Esposti Classificati B LIMITI DI DOSE per i Lavoratori Lavoratori Esposti Classificati A
29 DALLA DOSIMETRIA ALLA CLASSIFICAZIONE Maggior Parte dei Lavoratori Esposti ASP CL - Classificati B Tutti i Lavoratori Esposti ASP CL - Classificati A 1 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 15 msv per il cristallino 50 msv per la pelle 50 msv per mani, avambracci, piede e caviglie 6 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 45 msv per il cristallino; 150 msv per la pelle 150 msv per mani, avambracci, piede e caviglie 20 msv per la dose efficace uno qualsiasi dei seguenti limiti di dose equivalente: 150 msv per il cristallino; 500 msv per la pelle 500 msv per mani, avambracci, piede e caviglie Lavoratori NON Esposto Lavoratori Esposti Classificati B LIMITI DI DOSE tutti i Lavoratori Lavoratori Esposti Classificati A
30 LIMITI DI DOSE PER I LAVORATORI Per tutti i lavoratori classificati esposti (A o B) valgono i seguenti limiti di dose: Dose efficace < 20 msv in un anno solare (In caso di superamento per situazioni accidentali e di emergenza o soggette ad autorizzazioni speciali, le successive esposizioni, per l anno solare devono essere limitate a 10 msv sino a quando la media annuale, per tutti gli anni solari a venire, incluso quello del superamento risulti non superiore a 20 msv) Inoltre, devono essere rispettati, in un anno solare, i seguenti limiti di dose equivalente: 150 msv per il cristallino; 500 msv per la pelle (tale limite si applica alla dose media, su qualsiasi superficie di 1 cm 2 indipendentemente dalla superficie esposta); 500 msv per mani, avambracci, piede e caviglie. I lavoratori esposti non possono essere adibiti ad attività con rischio da radiazioni ionizzanti fino a quando il medico addetto alla sorveglianza medica non abbia rilasciato il relativo giudizio di idoneità, sulla base delle risultanze della visita medica preventiva. Il giudizio di idoneità deve poi essere confermato nelle successive visite periodiche
31 LE RADIAZIONI IONIZZANTI E L'AMBIENTE IN CUI VIVIAMO LE SORGENTI NATURALI DI RADIAZIONI IONIZZANTI La radioattività è una normale componente dell'ambiente naturale. L uomo è stato costantemente esposto alle radiazioni di origine naturale fin dal suo apparire sulla terra La radioattività naturale continua a fornire il maggior contributo alla dose ricevuta dalla popolazione RADIOATTIVITÀ NATURALE Componente di origine extraterrestre (raggi cosmici) Dipendenza dall altezza dal livello del mare Componente di origine terrestre (radionuclidi primordiali presenti nella crosta terrestre) La concentrazione dei radionuclidi naturali nel suolo e nelle rocce varia fortemente da luogo a luogo in dipendenza della conformazione geologica delle diverse aree
32 RAGGI COSMICI 13 µsv/h m 5 µsv/h m 0,2 µsv/h 0,1 µsv/h 4000 m 2000 m 0,03 µsv/h Livello del mare
33 FONDO NATURALE PRESENTE IN ITALIA valore minimo 0,49 Aosta 0,82 0,86 Milano Torino 0,76 Genova 0,86 Cagliari 0,84 Trento 0,80 Bologna 0,77 Firenze 0,75 0,77 Trieste Venezia 0,85 Ancona 0,86 Perugia 0,82 1,78 L Aquila Roma Campobasso Napoli 0,69 2,13 valore massimo 1,31 0,83 Bari Potenza Sorgente di esposizione Radiazione cosmica Componente dirett. Ion. e fotoni Neutroni Radionuclidi cosmogenici Esposizione esterna alla radiazioni terrestre All aperto In luoghi chiusi Esposizione per inalazione Serie dell uranio e del torio Radon (Rn-222) Toron (Rn-220) Totale Totale Totale Esposizione per ingestione Dose efficace annuale (msv) Media Intervallo tipico , ,90 1,20 Palermo Reggio Calabria Totale Sono riportati tipici valori di equivalente di dose ambientale in Italia K-40 Serie dell uranio e del torio Totale
34 MISURE DI RADIOPROTEZIONE ALL INTERNO DELL ASP kv 100 ma 200 ms 200 Numero Pazienti Anno Lavorativo Carico ptz reale Lettura dosimetro = 360 ptz/sett = 50 sett/anno = 400 ms = msv/h Dose Efficace dietro visiera 0.16 msv/anno
35 DOSI EFFICACI A CONFRONTO VALORE MEDIO DOSE EFFICACE DEL LAVORATORE vs DOSE EFFICACE PER ALCUNI ESAMI DIAGNOSTICI Media Lavoratore (1 anno) 0.5 msv RX Torace (PA+LL) 0.04 msv Volo A/R New York - Milano 0.05 msv RX Panoramica Dentale 0.1 msv RX Addome 0.5 msv TC Encefalo 3 msv TC Addome 8 msv Radiologia Interventistica 5-50 msv
36 NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE Le norme interne di radioprotezione sono lo strumento per mezzo del quale vengono disciplinate le attività radiologiche intorno a ciascun impianto o sorgente di radiazioni. In esse vengono in particolare specificate le regole da seguire per l'accesso e la permanenza nelle zone classificate ovvero per la manipolazione e l'utilizzo delle sorgenti radioattive. Vi sono inoltre descritti i sistemi di segnalazione, sicurezza ed emergenza, specificate le responsabilità dei dirigenti e dei preposti e illustrate le azioni da assicurare in condizioni di emergenza. Le norme interne sono predisposte dall'esperto qualificato ed emanate dal datore di lavoro. I lavoratori sono tenuti ad osservare le disposizioni in esse contenute
37 No No è stato il corso di Radioprotezione!! Zoppichi per colpa delle Radiazioni? GRAZIE PER L ATTENZIONE
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