REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 38/ 9 DEL
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1 DELIBERAZIONE N. 38/ 9 Oggetto: Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), ai sensi del D.P.R. del e della L.R , n. 1, art. 31, e successive modifiche e integrazioni relativa al progetto Realizzazione di un centro di raccolta ed impianto trattamento dei veicoli fuori uso da destinare ad autodemolizioni, bonifica e trattamento delle carcasse di veicoli, rimorchi e simili. Proponente: Eurodemolizioni 131 S.r.l.. L'Assessore della Difesa dell'ambiente, di concerto con l Assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, riferisce che: ai sensi dell'art. 31 della L.R , n. 1 recante "Norma transitoria in materia di valutazione di impatto ambientale", e della deliberazione della Giunta regionale n. 5/11 del , il Servizio sostenibilità ambientale e valutazione impatti (SAVI) ha svolto la procedura di valutazione di impatto ambientale relativamente all intervento in oggetto, ascrivibile alle categorie di opere di cui all allegato B1 della citata deliberazione, punto 11) Impianti di smaltimento e recupero di rifiuti pericolosi, mediante operazioni di cui all'allegato B ed all'allegato C, lettere da R1 a R9 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, ad esclusione degli impianti di recupero sottoposti alle procedure semplificate di cui agli articoli 31 e 33 del medesimo decreto legislativo n. 22/1997 ; il relativo procedimento è stato avviato con il deposito della prescritta documentazione presso gli Uffici interessati e con la pubblicazione del previsto comunicato in un quotidiano a diffusione nazionale e in uno a diffusione regionale. Successivamente alla pubblicazione non sono pervenute osservazioni; in data 8/11/2005, presso il Centro sociale del Comune di Bonnanaro, si è tenuta la presentazione al pubblico del progetto e dello studio di impatto ambientale, cui hanno partecipato, oltre ai rappresentanti della Società e del Servizio SAVI, funzionari 1/ 6
2 dell Amministrazione comunale di Bonnanaro. Nel corso della presentazione non sono state effettuate osservazioni; nell ambito della Conferenza Istruttoria del 23/11/2005, convocata allo scopo di acquisire elementi conoscitivi del contesto necessari per la successiva istruttoria propedeutica alla espressione del giudizio di compatibilità ambientale, hanno partecipato, l Amministrazione provinciale di Sassari e l Amministrazione comunale di Bonnanaro. Il Servizio Tutela del Paesaggio di Sassari dell Assessorato regionale della Pubblica Istruzione, non ha partecipato alla Conferenza, ma, con nota pervenuta in data 30/11/2005 (prot. A.D.A. n del 6/12/2005) ha comunicato: - che l area non risulta sottoposta a vincolo di natura paesaggistica; - che, trattandosi di sito visibile da arteria stradale di rilevante importanza, è consigliata l adozione di tutti i provvedimenti atti a garantire la massima schermatura dell area interessata: la stessa potrà essere costituita da piante a cespuglio a ridosso della recinzione e da due filari di ulivo con disposizione a vertice di triangolo di ml 3 di lato e di altezza all impianto non inferiore a 2. Il Servizio conservazione della natura e degli habitat dell Assessorato regionale della Difesa dell Ambiente, con nota prot. n del 22/11/2006, ha comunicato che il sito di intervento non interessa aree ricadenti all interno dei proposti Siti di importanza comunitaria e delle ZPS, né ricade in aree di cui alla L.R. n. 31/1989 e di cui alla L.R. n. 23/1998. Il Servizio atmosferico e del suolo, gestione rifiuti e bonifiche con nota prot. n del 15/12/2005 ha comunicato il proprio parere favorevole condizionato al rispetto delle seguenti prescrizioni: l attività di rottamazione sia nettamente separata rispetto a qualsiasi altra, con ingressi separati; la recinzione lungo tutto il perimetro dell impianto sia realizzata con pannelli ciechi in conglomerato cementizio; la barriera di protezione ambientale sia costituita da alberatura autoctona di adeguata altezza in maniera tale da fungere da barriera visiva. L Assessore riferisce che il progetto sottoposto alla valutazione di impatto ambientale concerne la realizzazione di un impianto destinato a raccogliere rottami metallici e veicoli fuori uso che insiste 2/ 6
3 su un area di mq 6.650, organizzato in diverse fasi e aree e/o settori (area operativa, area destinata a viabilità e parcheggio, area destinata a verde). L impianto in progetto è stato dimensionato per una potenzialità di processo di circa veicoli annui. Per quanto attiene l attività di autodemolizione, le fasi principali previste sono essenzialmente tre: 1. separazione dei rifiuti pericolosi (benzina, batterie, liquidi idraulici, etc.) per il trattamento di bonifica e messa in sicurezza del veicolo; 2. separazioni delle componenti di pregio che possono trovare collocazione sul mercato dell usato e delle parti recuperabili, quali plastica, vetro e carcasse per il trattamento di valorizzazione; 3. movimentazione e compressione delle carcasse bonificate e successiva commercializzazione dei materiali ferrosi e di acciaio per la rottamazione. È prevista la strutturazione dell impianto in specifici settori corrispondenti alle diverse fasi di gestione dei veicoli fuori uso, definite nel D.Lgs. n. 209/2003: a. settore di conferimento e di stoccaggio degli autoveicoli fuori uso prima del trattamento: con una estensione pari a m 2 408, dimensionata sulla base della superficie occupata da un veicolo (12 m 2 ) e stimando un tempo di permanenza al più di due settimane; b. settore di trattamento dei veicoli fuori uso: si prevede di dedicare quest area di mq 118,80, dotata di adeguata copertura, alle operazioni di messa in sicurezza del veicolo e rimozione delle parti di ricambio nonché dei rifiuti recuperabili; c. settore di deposito delle parti di ricambio: l area di deposito viene individuata all interno dei capannoni esistenti. Nel capannone esterno (A) all area di intervento, già predisposto per la attività di commercializzazione, confluiranno i pezzi di ricambio di piccole dimensioni mentre all interno del capannone (B), interno all area di intervento, verranno depositati i materiali di grosse dimensioni (es. motori) privati di qualsiasi componente inquinante; d. settore di rottamazione per eventuali operazioni di riduzione volumetrica: è prevista un area di mq 21 in cui saranno effettuate le operazioni di riduzione volumetrica mediante pressatura; e. settore di stoccaggio dei rifiuti pericolosi: è previsto in un area di mq 60, dotata di idonea copertura, di rete di raccolta degli eventuali sversamenti accidentali e di una serie di contenitori 3/ 6
4 per il contenimento dei liquidi estratti dai veicoli (combustibili inutilizzabili, olio cambio, olio motore, liquidi idraulici e refrigeranti, acidi di batteria, etc.); f. settore di stoccaggio dei rifiuti recuperabili: previsto in un area di circa mq 81, destinato al deposito dei rifiuti avviati alle operazioni di recupero, tenuto conto delle specifiche caratteristiche degli stessi; g. settore di deposito dei veicoli trattati: in questa area di mq 274 è previsto l accatastamento delle carcasse, con sistemazione al massimo su tre livelli (max m 5 di altezza) dei veicoli bonificati. Il dimensionamento dell area è basato sul parametro di una superficie di mq 10 per veicolo, la possibilità di sovrapposizione e un tempo di permanenza di massimo tre mesi. L Assessore, evidenziato che il costo complessivo dell intervento è stimato in euro e non beneficia di finanziamenti pubblici, informa che il Servizio preposto alla valutazione di impatto ambientale (Sostenibilità Ambientale e Valutazione Impatti-SAVI), previa richiesta di integrazioni documentali, ha concluso l istruttoria con un parere positivo di compatibilità ambientale per l'opera proposta, a condizione che la Società Eurodemolizioni 131, tenuto conto delle misure di mitigazione e compensazione previste nel progetto e nello Studio di impatto ambientale, rispetti le seguenti prescrizioni: 1. i volumi massimi stoccati non dovranno occupare oltre il 50% della superficie, e con un tempo massimo di detenzione di 180 giorni per i veicoli dismessi; 2. lo scarico dei materiali dovrà avvenire solo in zone impermeabilizzate, dotate di pavimentazione in cemento e guaina in HDPE ad alta densità; 3. dovranno essere effettuate operazioni semestrali di bonifica dei settori di deposito del ferroso con asportazione del minuto residuo e suo smaltimento in impianti autorizzati; 4. tutte le apparecchiature di lavorazione dovranno essere mantenute in perfetta efficienza, con particolare riferimento ai dispositivi per il contenimento delle polveri, attraverso manutenzione periodica; 5. tutte le piste di percorrenza interne all impianto dovranno essere opportunamente asfaltate; 6. dovranno essere rigorosamente rispettate le prescrizioni realizzative e gestionali di cui all allegato 1 del D.Lgs n. 209 Attuazione della direttiva 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso. In particolare la gestione delle apparecchiature fuori uso contenenti CFC e 4/ 6
5 HCF (Codice CER *) dovrà avvenire in conformità a quanto previsto dal D.M. 20/9/2002; 7. il centro di rottamazione dovrà essere nettamente separato da qualsiasi altra attività e dovrà essere dotato di ingresso esclusivamente dedicato; 8. la recinzione sia realizzata lungo tutto il perimetro dell impianto con pannelli ciechi in muratura o in fitta maglia di lamiera stirata; 9. dovrà essere realizzata, lungo tutto il perimetro dell impianto, in modo da costituire una schermatura totale, una barriera verde di protezione ambientale attraverso la messa a dimora di specie arboree ed arbustive autoctone sempreverdi, di adeguata altezza, e coerenti con il contesto vegetazionale locale. Tale barriera dovrà essere efficace nel contenimento dei disturbi ambientali (rumore, impatto visivo, polveri) e si dovrà assicurarne, nel tempo, la cura e il mantenimento in buono stato vegetativo. In particolare, nel lato che fronteggia la SS131 la barriera di protezione ambientale dovrà essere composta da specie arbustive a cespuglio (a ridosso della recinzione) e da due filari di specie arboree con disposizione a vertice di triangolo di ml 3 di lato e di altezza all impianto non inferiore a 2. Le fasi di progettazione e realizzazione della barriera verde dovranno essere supervisionate da esperto in botanica; 10. la gestione degli spazi aperti sia tale da limitare al massimo l accumulo a vista dei materiali di risulta, riducendo l impatto visivo; 11. preventivamente all esercizio dell impianto dovrà essere formulata apposita richiesta di parere al competente comando dei Vigili del Fuoco circa l idoneità dei presidi antincendio previsti dal progetto; 12. al fine di garantire il rispetto dei limiti di rumorosità ambientale, a conclusione dei lavori e durante gli orari di esercizio del centro, si dovrà prevedere una campagna di misure fonometriche atta a verificare la conformità dei livelli sonori nelle aree limitrofe all impianto; tale campagna di monitoraggio dovrà essere pianificata e condotta da un tecnico competente in acustica ambientale ai sensi della legge n. 447/1995. Tutto ciò premesso, l'assessore della Difesa dell'ambiente, di concerto con l'assessore della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, constatato che i rispettivi Direttori Generali hanno espresso i prescritti pareri favorevoli di legittimità sulla proposta in esame, propone alla Giunta regionale la discussione della proposta. 5/ 6
6 La Giunta regionale, dopo ampia e articolata discussione sulla proposta di deliberazione rileva che l impianto proposto è collocato ai margini della più importante arteria stradale della Sardegna e risulta essere di indubbio impatto visivo. Considerato, inoltre, che il recente Piano Paesaggistico Regionale, approvato con deliberazione della Giunta n. 36/7 del 5 settembre 2006 e pubblicato l 8 settembre 2006 sul BURAS, definisce le principali direttrici di traffico di interesse paesaggistico in quanto costituiscono il supporto per la fruizione e la comprensione del territorio e del paesaggio regionale, ritiene l intervento proposto non compatibile con le previsioni del citato PPR. La Giunta regionale, tutto ciò considerato DELIBERA - di sospendere il giudizio di compatibilità ambientale per il progetto in esame al fine di procedere ad una verifica della compatibilità con il Piano Paesaggistico Regionale; - di dare mandato agli Uffici regionali competenti in materia di paesaggio e di assetto del territorio di procedere, d intesa con il Servizio delle Valutazioni Ambientali, alla verifica della compatibilità dell intervento proposto con le previsioni del Piano Paesaggistico Regionale. Il Direttore Generale Fulvio Dettori Il Presidente Renato Soru 6/ 6
L'Assessore della Difesa dell'ambiente riferisce che:
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