Comune di Cisterna di Latina Settore 3 Urbanistica Servizio Ambiente

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1 Comune di Cisterna di Latina Settore 3 Urbanistica Servizio Ambiente RELAZIONE TECNICA PER RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO DELLE ACQUE REFLUE DOMESTICHE PROVENIENTI DA INSEDIAMENTI CON POTENZIALITA FINO A 50 ABITANTI EQUIVALENTI, AI SENSI D.LGS. 152/06 E DRGL 219/2011 Ditta Insediamento sito in Tipo di insediamento* Data *: indicare se residenziale, commerciale, artigianale, industriale, agricolo 1

2 Premessa con i riferimenti ubicativi dell insediamento e descrizione del territorio circostante. La presente relazione é relativa alla richiesta di autorizzazione allo scarico delle acque reflue di tipo domestico provenienti dall insediamento sito nel comune di Cisterna di Latina, in n località. L insediamento insiste su un lotto distinto in catasto terreni al foglio n mappale/i e foglio n mappale/i per una superficie catastale complessiva di mq ed un volume complessivo dell edificato di mc distinto in mc residenziali e mc non residenziali di cui mc all interno del fabbricato residenziale (1). Il fabbricato è adibito a: residenza, attività commerciale e/o artigianale e/o industriale: (specificare). La morfologia del suolo risulta essere (2). La zona è caratterizzata dalla presenza di (3).La distanza dalla fognatura pubblica è di m.. All insediamento sono attribuibili n. abitanti equivalenti così come definiti all'art. 74 comma 1 lett. a) del D.Lgs. 152/06 e all'articolo 2 del documento tecnico allegato alla D.G.R.L. 219/2011 per cui per abitante equivalente si intende quello che produce un carico organico biodegradabile avente una richiesta di ossigeno a 5 giorni (BOD5) pari a 60 grammi di ossigeno al giorno Per gli insediamennti non residenziali si può assumere come riferimento la seguente tabella: 1. Abitazioni : 1 a.e. ogni persona 2. Alberghi, agriturismo, villaggi turistici, case di riposo e simili: 1 a.e. ogni persona + 1 a.e. ogni 3 addetti 3. Ospedali : 1 a.e. ogni posto letto 4. Ristoranti, trattorie, mense: 1 a.e. ogni 3 coperti + 1 a.e. ogni 3 addetti 5. Bar : 1 a.e. ogni 10 clienti + 1 a.e. ogni 3 addetti 6. Cinema, teatri, sale convegni, musei, impianti sportivi ed in genere per tutti gli edifici adibiti ad uso diverso da quelli in precedenza indicati.: 4 a.e. ogni wc installato 7. Scuole : 1 a.e. ogni 10 alunni 8. Uffici, negozi, attività commerciali : 1 a.e. ogni 3 impiegati 9. Fabbriche, laboratori (esclusi i reflui di lavorazioni): 1 a.e. ogni 2 lavoratori 2

3 Definizione della natura e della consistenza delle acque reflue domestiche Nell insediamento vengono prodotte esclusivamente acque reflue provenienti dai servizi igienici e/o mense o l impianto in questione è destinato a trattare le sole acque reflue classificabili come domestiche ai sensi delle norma vigenti. Approvvigionamento idrico dell insediamento e dotazione idrica di progetto L approvvigionamento idrico dell insediamento, è assicurato mediante : acquedotto pubblico acquedotto privato pozzo dotato non dotato di strumento di misura tipo altro per un quantitativo annuo di mc di cui : mc vengono utilizzati per usi domestici o per servizi; mc vengono utilizzati per scopi irrigui; mc vengono utilizzati per La dotazione idrica di progetto è lt/a.e. per un totale di lt. / giorno di refluo da trattare ( mc/h o / ) (prevedere un coefficiente di afflusso del 90%) Illustrazione e composizione del sistema di smaltimento delle acque reflue (barrare e riempire le parti di interesse) L impianto è costituito delle seguenti parte successivamente dettagliate (4): impianto di depurazione fossa imhoff vasche di evapotraspirazione condotta di sub-irrigazione condotte di sub-irrigazione drenata pozzo assorbente SISTEMI DI PRETRATTAMENTO O TRATTAMENTO Fossa Imhoff Gli abitanti equivalenti sono Dimensionamento Fossa Imhoff: sedimentazione (40-50 lt/utente, mai minore di 250/300 lt; per scuole, uffici o attività artigianali il compartimento è riferito alle ore di punta con un minimo di 3 ore di detenzione) fango ( lt/utente nel caso di estrazione fanghi almeno 2 volte/anno; litri/utente in caso di vasche piccole, con n. 1 estrazione/anno dei fanghi; per scuole, uffici o attività 3

4 artigianali il compartimento è riferito alle ore di punta con un minimo di 3 ore di detenzione) totale. E previsto a monte della fossa un pozzetto degrassatore: si no. (E richiesto per scarichi di tipo domestico originati da attività di ristorazione e insediamenti artigianali e/o industriali le cui acque reflue di tipo domestico possono contenere olii e grassi) In caso sia previsto il suo volume è di mc. (E richiesto per scarichi di tipo domestico originati da attività di ristorazione e insediamenti artigianali e/o industriali le cui acque reflue di tipo domestico possono contenere olii e grassi) Impianto di depurazione DATI CARATTERISTICI DELLO SCARICO a) abitanti equivalenti n (a.e.) b) dotazione idrica: l/a.e.*g (valore consigliato 200 l/a.e.*g) c) portate 1) portata allo scarico:(*) (a.e.) X (l/a.e.*g) x 0.9 = m 3 /g 1000 l/m 3 (*) Il valore della portata dello scarico si determina inserendo il numero di abitanti equivalento (punto a) e della dotazione idrica (punto b) nella formula (punto c) che prevede un coefficiente di afflusso all impianto pari al 90% della dotazione idrica. 2) portata massima: (portata allo scarico c1) x 3 = m 3 /h 24 d) carichi inquinanti specifici 1) carico organico grbod 5 /a.e.*g 60 2) carico azoto grn-nh 4 /a.e.*g 12 e) carichi inquinanti in ingresso all impianto 1) carico organico (a.e.)x 60 grbod 5 /a.e.*g = KgBOD 5 /g 1000 indicare il numero degli abitanti equivalenti (punto a) 2) carico ammoniacale(tkn) (a.e.) X 12 grn-nh 4 /a.e.*g = KgN-NH 4 /g 1000 indicare il numero degli abitanti residenti (punto a) 4

5 CARATTERISTICHE DEL DEPURATORE INSTALLATO OSSIDAZIONE CARATTERISTICHE DIMENSIONALI f) PIANTA FORMA CIRCOLARE RETTANGOLARE ALTRA SUPERFICIE UTILE m 2 g) ALTEZZA ALTEZZA VASCA (indicare l altezza totale della vasca installata espressa in metri) ALTEZZA UTILE (indicare l altezza utile della vasca misurando il livello idrico dal fondo della vasca) m m h) VOLUME i) AERAZIONE VOLUME UTILE della fase di ossidazione m 3 (indicare il volume utile della vasca di ossidazione ottenuto dal prodotto della superficie utile per l altezza utile). sistema di produzione aria soffiante modello potenza kw Portata d aria m 3 /h altro sistema diffusione aria diffusori a candela diffusori a piatto altro sistema 5

6 SEDIMENTAZIONE SECONDARIA CARATTERISTICHE DIMENSIONALI l) PIANTA FORMA CIRCOLARE RETTANGOLARE ALTRA SUPERFICIE UTILE m 2 m) ALTEZZA ALTEZZA VASCA (indicare l altezza totale della vasca installata espressa in metri) ALTEZZA UTILE (indicare l altezza utile della vasca misurando il livello idrico dal fondo della vasca) m m n) VOLUME Volume utile della vasca di sedimentazione.... m 3 (indicare il volume utile della vasca di sedimentazione ottenuto dal prodotto della superficie utile per l altezza utile). o) RICIRCOLO FANGHI La vasca di sedimentazione ha caratteristiche tali da consentire un completo ricircolo dei fanghi attivi in testa alla fase di ossidazione. Il sistema di ricircolo dei fanghi è costituito da AIR-LIFT (sollevatore idropneumatico) ELETTROPOMPA NATURALE CONDIZIONI DI FUNZIONAMENTO DELL IMPIANTO DI DEPURAZIONE: P) OSSIDAZIONE Concentrazione del fango in vasca di ossidazione:.. (valori consigliati mgss/1) mgss/l Carico del fango: (*) KgBOD5/(g*KgSS) (*) Il carico del fango può essere calcolato utilizzando la seguente formula: carico organico totale (e1)(kgbod 5/g) X volume utile della vasca di ossidazione (m 3 ) X concentrazione del fango mgss/l) (p1) Tempo di residenza idraulica (ore) Tale parametro può essere determinato dal seguente rapporto: volume utile vasca di ossidazione (punto h) X 24 portata (punto c1) h Q) SEDIMENTAZIONE SECONDARIA Tempo di residenza idraulica (ore) Tale parametro può essere determinato dal seguente rapporto: volume utile sedimentazione secondaria (punto n) h 6

7 portata max (punto c2) Carico idraulico superficiale Tale parametro può essere determinato dal seguente rapporto: portata max (punto c2). superficie utile sedimentazione secondaria (punto l) m 3 /m 2 *h R) FANGHI DI PRODOTTI I fanghi di supero prodotti dal processo di depurazione vengono smaltiti : a mezzo di autospurgo tramite ditte autorizzate. altro L impianto, nel rispetto dei dati base di progetto e se correttamente gestito, consente di ottenere un effluente con caratteristiche rientranti entro i limiti fissati dalle normative vigenti (D.Lgs. 152/06 e s.m.i.). SISTEMI DI SICUREZZA L impianto è dotato dei seguenti sistemi di sicurezza: non è dotato di sistema automatico di allarme con segnalazione ottico acustica per avaria delle apparecchiature elettromeccaniche. La conduzione dell impianto è affidata a ditta specializzata SI NO LEGENDA a.e. abitanti equivalenti g giorno h ore BOD 5 domanda biologica di ossigeno N-NH4 azoto totale (ammoniacale + organico) SS concentrazione fanghi attivi in ossidazione SISTEMI DI TRATTAMENTO FINALE Vasche di evapotraspirazione fitoassistita Il trattamento di evapotraspirazione fitoassistita poggia su processi di tipo biologico in cui interagiscono meccanismi di fitodepurazione associati alla riduzione di volume del refluo mediante evapotraspirazione. L impianto di trattamento è costituito da n. vassoi assorbenti in serie contenenti l apposito substrato di coltivazione per le macrofite, nei quali il liquame scorre e viene depurato dalle sostanze inquinanti ed assorbito dagli arbusti e dalla vegetazione. Tali vasche sono precedute da un sistema di pretrattamento (degrassatore e fossa Imhoff) o di trattamento (depuratore) e di regolazione (pozzetti distributori e regolatori). Gli abitanti equivalenti sono (max 25 a.e.) che produrranno lt/giorno di refluo da trattare (tenendo conto di eventuali coefficienti riduttivi per assimilazione, innaffiamento, ecc ) 7

8 Il sistema di evapotraspirazione è costituito da un bacino o lettiera a sezione trasversale trapezoidale o a forma semicircolare, realizzato con materiale impermeabile prefabbricato o in cemento. Il fondo è colmato per uno spessore di centimetri (da 5 a 40 cm) di materiale drenante costituito da ghiaia, all interno del quale è inserito il sistema di distribuzione del liquame e di recupero delle acque drenate realizzati con tubazioni microfessurate di materiale plastico. Al di sopra dello strato di ghiaia è previsto l alloggiamento di un strato di tessuto non tessuto per favorire la corretta distribuzione del liquame ed impedire intasamenti della linea di distribuzione, al disopra del quale è steso terreno vegetale per uno spessore di cm (tra i cm) e la messa a dimora delle seguenti piante perenni, erbacee ed arbustive. Il sistema è inoltre dotato di un pozzetto di cacciata dotata di pompa di rilancio, per migliorare la distribuzione del liquame lungo i vassoi, e di una stazione di ricircolo con pozzetto adeguatamente dimensionato per immettere i liquami all inizio del trattamento con i vassoi. La superficie traspirante totale è di mq (solitamente per un refluo pretrattato di origine civile si considerano superfici minime pari a 8-10 mq per abitante equivalente, tuttavia è possibile avvalersi di parametri diversi nel caso le vasche siano precedute da un depuratore). Sulla superficie traspirante saranno collocate n. piante di per mq capaci di garantire una traspirazione di lt/giorno, n. piante di per mq capaci di garantire una traspirazione di lt/giorno, n. piante di per mq capaci di garantire una traspirazione di lt/giorno per una capacità totale traspirante di lt/giorno. Nell impianto non saranno immesse le acque meteoriche. L impianto è dotato di argini perimetrali che impediscono l'ingresso di acque meteoriche provenienti dalle aree circostanti. Le vasche sono dotate di una doppia camicia in modo tale da realizzare una intercapedine stagna ispezionabile per l individuazione di perdite dell impianto. Lo spazio di intercapedine tra la vasca di contenimento in cemento e la vasca che contiene il sistema di evapotraspirazione è di cm (non inferiore a 30 cm) e sarà ispezionabile attraverso più pozzetti (quattro o più) posti a distanza regolare e impermeabilizzati in modo che sia evitata qualsiasi infiltrazione di acqua meteorica o di dilavamento. I pozzetti saranno quindi adeguatamente sigillati per evitare possibili infiltrazioni dalla superficie. L impianto di evapotraspirazione dista mt dalle abitazioni e almeno 2 metri di distanza dal confine. Condotta disperdente in subirrigazione Lo scarico depurato è immesso nel suolo. L impianto di dispersione dello scarico è stato realizzato mediante un sistema di: sub irrigazione costituito da una rete disperdente di lunghezza complessiva mt costituita da elementi tubolari di (5) del diametro interno di cm 10/12 e lunghezza (fra 30 e 50 cm), distanziati 1-2 cm, con pendenza compresa fra lo 0,2 e 0,5 % provvisti di fori o fessure per il passaggio dell acqua. La condotta è stata posta in trincea profonda circa metri 0,70 dentro uno 8

9 strato di pietrisco collocato nella metà inferiore della trincea stessa. La parte rimanente di trincea è stata riempita con terreno proveniente dallo scavo predisponendo un telo di (5) onde impedire che il terreno di rinterro vada ad occludere i vuoti del pietrisco sottostante. La pendenza della condotta è mediamente pari a % (tra 0,2 e 0,5%). La distanza tra il fondo della trincea ed il massimo livello della falda è di metri (> m. 1,00) e dista almeno 10 metri da qualsiasi fabbricato e almeno 30 metri da altri sistemi disperdenti e da qualunque condotta, serbatoio o altra opera destinata al servizio potabile. Come si evince dall elaborato grafico, lo sviluppo della condotta disperdente è di metri corrispondente a metri per abitante (caso della subirrigazione non drenata). La condotta è preceduta da pozzetto dotato di sifone di cacciata per l immissione in condotta o rete disperdente. Caratteristiche geologiche del suolo interessato dallo scarico (6). sabbia sottile, materiale leggero di riporto - 2 metri per abitante; sabbia grossa e pietrisco - 3 metri per abitante; sabbia sottile con argilla - 5 metri per abitante; argilla con un pò di sabbia - 10 metri per abitante; altro (la lunghezza del sistema di dispersione è stata determinata attraverso delle prove di permeabilità di cui si allega specifica relazione tecnica. Condotta percolante mediante subirrigazione con drenaggio Lo scarico depurato è immesso nel suolo. L impianto di dispersione dello scarico è stato realizzato mediante un sistema di subirrigazione con drenaggio costituito da una condotta disperdente sovrastante una condotta drenante più corta di essa di almeno 5 metri costituite da elementi tubolari di (5) del diametro interno di cm 10/12, lunghezza di cm (tra 30 e 50) con pendenza compresa fra lo 0,2 e lo 0,5%, lunghezza totale di mt. provvisti di fori o fessure per il passaggio dell acqua, poste entrambe in trincea ai lati della quale sono posti tubi di aerazione verticali posti alternativamente a destra e sinistra a distanza di metri l uno dall altro. Le condotte sono state poste in trincea profonda mt (tra 1 e 1,5), avente al fondo uno strato di argilla sui cui posa la condotta drenante, dentro uno strato di pietrisco grosso, sovrastato da una strato di pietrisco piccolo e uno grosso. La loro pendenza è mediamenti del % (tra 0,2 e 05%) La parte rimanente di trincea è riempita con terreno proveniente dallo scavo predisponendo un telo di (5) onde impedire che il terreno di rinterro vada ad occludere i vuoti del pietrisco sottostante. La condotta drenante sbocca nel seguente corpo ricettore. La trincea ha la condotta disperdente come rappresentata in planimetria e segue l andamento delle curve di livello per mantenere la stessa in idonea pendenza e circa equidistante dal piano di campagna. Il sistema disperdente è lontano da fabbricati, aie, aree pavimentate e sistemazioni che ostacolano il passaggio dell aria nel terreno, dista almeno 30 metri da altri sistemi disperdenti e almeno 30 metri da qualunque condotta, serbatoio o altra opera destinata al servizio potabile. 9

10 La lunghezza della condotta drenante è di m. ; la lunghezza di quella disperdente è di m. (2-4 metri per utente). Scarico nel suolo mediante pozzo assorbente. Lo scarico depurato viene immesso nel suolo. L impianto di dispersione dello scarico è stato realizzato mediante due pozzi assorbenti di forma cilindrica a funzionamento alternato con diametro interno di metri (almeno 1 mt) realizzato in (5) al fondo privo di platea sostituita da uno strato di pietrame e pietrisco per uno spessore di circa metri 0,5, i cui assi sono distanti mt (non inferiore a 4 volte il diametro dei pozzi) e preceduti da un pozzetto di derivazione con paratoie per alternarne il funzionamento. Uno strato di pietrisco è sistemato ad anello attorno alle pareti con feritoie, disposte nella parte di pozzo che attraversa il terreno permeabile, per uno spessore orizzontale di m 0,5 circa, predisponendo un telo di (5) onde impedire che il terreno di rinterro vada ad occludere i vuoti nel pietrisco sottostante e tubi di aerazione penetranti dal piano campagna almeno un metro nello strato di pietrisco. Il pozzo è lontano da fabbricati, aie, aree pavimentate e sistemazioni che ostacolano il passaggio dell aria nel terreno e dista almeno 50 metri da qualunque condotta, serbatoio o altra opera destinata al servizio potabile. La differenza di quota tra il fondo del pozzo ed il massimo livello della falda è di m (sempre > 2 metri). Come si evince dalle dimensioni riportate nell elaborato grafico, lo sviluppo della parete disperdente del pozzo è di mq corrispondente a metri quadri per abitante. Caratteristiche geologiche del suolo interessato dallo scarico (6). sabbia grossa o pietrisco - 1 mq per abitante; sabbia fina - 1,5 mq per abitante; argilla sabbiosa o riporto - 2,5 mq per abitante; argilla con molta sabbia o pietrisco - 4 mq per abitante; argilla con poca sabbia o pietrisco - 8 mq per abitante; altro (la lunghezza del sistema di dispersione è stata determinata attraverso delle prove di permeabilità di cui si allega specifica relazione tecnica). NOTE (1) per volume non residenziale da calcolare ai fini del dimensionamento del sistema di smaltimento delle acque reflue nel suolo si intende in modo alternativo: a) un volume non residenziale posto all interno di un fabbricato a prevalente uso residenziale; b) un volume non residenziale autonomo nel quale sono svolte attività di tipo commerciale o artigianale da cui originano solo acque reflue di tipo domestico o le cui eventuali acque reflue di processo sono trattate separatamente da quelle di tipo domestico; c) un volume non residenziale autonomo ma dotato di servizi igienici e pertinente ad un fabbricato ad uso residenziale. (2) indicare : pianeggiante collinare montano (3) indicare : abitazioni simili attività agricole, artigianali, industriali, pubbliche (4) Indicare le sezioni componenti l impianto. (5) Specificare il materiale (6) Indicare il tipo di terreno contrassegnando la casella corrispondente 10

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