CAPITOLATO SERVIZI TERRITORIALI A SUPPORTO DELLA DOMICILIARITÀ E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO ARTICOLO 1 OGGETTO
|
|
- Muzio Zamboni
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 CAPITOLATO SERVIZI TERRITORIALI A SUPPORTO DELLA DOMICILIARITÀ E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO ARTICOLO 1 OGGETTO 1. Oggetto dell appalto è lo svolgimento di Servizi Territoriali a supporto della domiciliarità e di prevenzione del disagio di competenza della stazione appaltante Consorzio Monviso Solidale di seguito per brevità indicata come: C.M.S.. 2. Nello specifico si richiede la gestione di: SERVIZI FONDAMENTALI a) Servizi di Assistenza domiciliare con O.S.S. su tutto il territorio consortile; b) Servizi di Educativa Territoriale con Educatori Professionali su tutto il territorio consortile così suddiviso: b.1 Servizio individuale a domicilio; b.2 Servizio collettivo in spazi dedicati; c) Servizio a supporto della Domiciliarità con operatori non professionalizzati (assistenti familiari); d) Servizio di intervento educativo nell Ambito Scolastico e di Assistenza alla Comunicazione con Educatori Professionali; SERVIZI COMPLEMENTARI e) Servizi attinenti all Area Minori e Famiglie su tutto il territorio consortile con Educatori professionali e Animatori; f) Servizi attinenti all Area Progetti. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 1 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc1
2 ARTICOLO 2 AMBITI DI LAVORO E TERRITORIALI 1. Il servizio in appalto si articola nei seguenti ambiti di lavoro e territoriali: a) Servizio Assistenza Domiciliare con O.S.S. Definizione del Servizio Nell'ambito degli obiettivi previsti dalla L.R. 1/2004 il servizio di assistenza domiciliare del C.M.S. si articola in: interventi diretti a persone o a nuclei familiari in situazione di disagio o di parziale o totale mancanza di autonomia / autosufficienza o non in grado, anche temporaneamente, di garantirsi il soddisfacimento delle esigenze personali, domestiche e relazionali, con lo scopo di salvaguardare / sostenere le capacità degli individui e la loro permanenza nel proprio nucleo familiare o nella propria residenza evitando il rischio di emarginazione; prestazioni d aiuto, da parte di personale in possesso dei requisiti professionali previsti dalla D.G.R. Piemonte n del , per il governo della casa e per il soddisfacimento dei bisogni essenziali e ove necessario, per consentire l'accesso ai servizi territoriali, nonché per il supporto o la sostituzione temporanea del nucleo familiare delle persone in difficoltà; interventi attivati in collaborazione con la sanità, nel contesto dei protocolli e delle direttive predisposti dalla Amministrazione Regionale per l attuazione: o della Lungoassistenza e dell Assistenza Domiciliare Integrata tra il C.M.S. e l'asl; o dei Progetti individualizzati e di miglioramento della qualità della vita dei soggetti individuati; o di eventuali nuovi servizi attinenti la professionalità O.S.S. che Leggi, Regolamenti o accordi successivi al presente Appalto dovessero essere previsti. Ambito territoriale Tutti i Comuni che compongono il C.M.S. suddivisi come segue: zona di Fossano: Bene Vagienna, Cervere, Fossano, Genola, Salmour, S. Albano Stura, Trinità; zona di Saluzzo: Bagnolo P.te, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre S. Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo; zona di Savigliano: daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 2 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc2
3 Caramagna P.te, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Savigliano, Villanova Solaro, Vottignasco, Villafalletto. Orario Servizio Il servizio di Assistenza domiciliare è distribuito su tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, e secondo un orario di lavoro articolato su gran parte della giornata (dalle 7.00 alle 22.00) in ottemperanza alle esigenze dei singoli utenti. In situazioni particolari e su richiesta e con l autorizzazione da parte dei Responsabili del C.M.S., il servizio dovrà essere svolto anche in orari diversi da quelli sopra indicati. Garanzie di qualità del Servizio Domiciliare L Appaltatore deve fornire, almeno quindici giorni prima dell inizio del Servizio l elenco nominativo degli operatori che impiegherà con i titoli professionali richiesti e deve provvedere a comunicare, per iscritto, ogni variazione a detto elenco, prima che detta variazione abbia luogo. L Appaltatore deve garantire la sostanziale continuità del rapporto tra i singoli operatori e gli utenti, curando la polivalenza degli interventi, la cui attuazione deve essere prevista ed estesa a tutto l arco dell anno, compresi i periodi di ferie e di festività. L Appaltatore deve altresì limitare i fenomeni di turn over, tali da compromettere la peculiarità del servizio ed il rapporto operatore-utente. L Appaltatore è tenuto, inoltre, a dare immediata comunicazione scritta eventualmente preceduta da telefonata al C.M.S., di qualsivoglia evento di carattere straordinario riguardante l andamento del servizio, nonché delle eventuali difficoltà di rapporto con l utente. Qualora i Responsabili del C.M.S. dovessero accertare che l O.S.S. non si è inserito adeguatamente nell ambito familiare e ne richiedessero, pertanto, la sua sostituzione, l Appaltatore si impegna a provvedervi con altro operatore avente i requisiti professionali richiesti. In caso di sostituzione definitiva dell operatore, i Responsabili del C.M.S. e il Coordinatore del Servizio di Assistenza Domiciliare dell Appaltatore concorderanno le modalità di sostituzione prevedendo un periodo di compresenza dei due operatori per almeno 4 interventi domiciliari. L Appaltatore si impegna, inoltre, ad assicurare, la continuità nell aggiornamento e nella formazione/supervisione degli addetti all assistenza della durata minima di 40 ore annuali. Inoltre gli Operatori dell Appaltatore dovranno partecipare ad incontri periodici finalizzati al coordinamento, all'organizzazione degli interventi complessivi (prese in carico, dimissioni), e verifica del piano di lavoro, nonché ad assicurare identiche metodologie di lavoro tra i diversi operatori che agiscono in questo settore di attività. Le attività e le spese relative agli incontri di coordinamento con gli operatori previsti e calendarizzati dall Appaltatore sono a carico dello stesso. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 3 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc3
4 I tempi di spostamento da un utente all altro sono previsti dal piano di lavoro concordato con le Assistenti Sociali di riferimento. Spese di Gestione Sono a carico dell Appaltatore i costi relativi a: a) materiali di consumo per la realizzazione delle attività quotidiane, compresi detersivi, phon e kit per manicure e pedicure; b) materiale per attività di socializzazione; c) abbigliamento del personale (camici, cuffie, grembiuli, scarpe, mascherine, guanti monouso e guanti di gomma); d) spese di spostamento del personale (autovetture, rimborso chilometrico, assicurazione); e) attività di formazione e di aggiornamento del personale; f) ore di eventuale compresenza del personale, dovute a conoscenza dell utente; g) tempi di spostamento delle assistenti domiciliari sul territorio del C.M.S. per la realizzazione del servizio, fatto salvo quanto meglio precisato per lo spostamento da un utente all altro; h) trasporto degli utenti per eventuali attività previste nel piano individuale; i) attività di coordinamento e di supervisione del personale. Definizione economica del Servizio Assistenza Domiciliare con O.S.S. ( a ) Monte ore annuale: TERRITORIO : ore DISABILI : ore TOTALE : ore Monte ore settimanali: 460 ore Variazione contratto: più o meno 50% Costo massimo orario per operatore O.S.S.: 20,70 + IVA b) Servizio Educativa Territoriale con EE.PP. Definizione del Servizio L'Appaltatore deve espletare tutte le funzioni e le attività relative all'educativa territoriale. In particolare si evidenziano i seguenti aspetti: Esercizio contestuale delle funzioni b.1) Attività individuale b.1.1 Attività per minori normodotati presa in carico del caso singolo e del sistema parentale con priorità ad interventi precoci rivolti ai bambini più piccoli: il modello d intervento, in questo caso, deve essere centrato su un lavoro educativo di relazione interpersonale, attivando strategie di daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 4 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc4
5 sostegno alla famigliae di cura dei legami familiari attraverso azioni di connessione con la rete delle risorse che agiscano sui rapporti «educatore - minore - famiglia - territorio». Nella funzione della presa in carico del caso singolo, l'educativa territoriale interviene consistentemente laddove si manifestano problematiche gravi sia relativamente al minore che alla famiglia. La relazione con il minore deve occupare uno spazio importante del progetto individualizzato, costituendo uno strumento specifico dello stesso, e presentando al contempo elementi di complessità ad alta valenza educativa che richiedano la necessità di tale intervento. In particolare ricorre quando: ci si trovi di fronte a situazioni familiari multiproblematiche derivanti da una pluralità di cause quali la deprivazione sociale, culturale, relazionale e materiale, difficoltà di accesso alle risorse formali ed informali, grave carenza delle capacità educative genitoriali, tossicodipendenza, etilismo, carcerazione di un genitore. Queste condizioni, di grave pregiudizio per lo sviluppo evolutivo del minore, necessitano di interventi educativi professionali rivolti alla famiglia, ai genitori ed al minore, comportando una condivisione e corresponsabilità progettuale con gli operatori dei Servizi Sociali, Sanitari ed Educativi anche a seguito di prescrizioni dell Autorità giudiziaria preposta. siano presenti disposizioni dell'autorità Giudiziaria che comportino la necessità di un supporto al minore e ai suoi legami familiari da parte dell'educatore per l'osservazione delle dinamiche familiari e per la costruzione di un progetto complessivo che preveda una rete di nuove opportunità esperienziali; sia necessario favorire il rientro del minore ( dalla comunità residenziale o dall affido familiare), temporaneamente allontanato dal nucleo, nella propria famiglia, attraverso il sostegno ad entrambi. La "presa in carico" da parte dell'educatore di Territorio, funzione b.1.1), si articola in prestazioni: dirette: si definisce un progetto con i relativi obiettivi ed è necessario un periodo osservativo ed un percorso reciproco di conoscenza e relazione; indirette: la richiesta è già esplicita e definita; la relazione è saltuaria e l'attività viene svolta da altri soggetti coinvolti; di consulenza con altri operatori: viene svolta da attività di colloquio, supporto e riflessione sul caso; di consulenza con l'utenza: consiste nello svolgimento delle funzioni di orientamento scolastico, lavorativo e di tempo libero; la relazione viene circoscritta ad alcuni colloqui direttamente con l'utenza; di rete e connessione con altre Istituzioni del territorio e soggetti diversi che partecipano al progetto in favore del minore e della famiglia; daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 5 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc5
6 progettuali: si tratta del lavoro di analisi, elaborazione, attuazione e verifica dei progetti; promozionali: si tratta del lavoro di contatto, sensibilizzazione, stimolo e di sviluppo "per" ed "alle" risorse ed agenzie esistenti sul territorio. Per la funzione b.1.1) il caso viene segnalato dal Servizio Sociale competente che è il "titolare" del progetto in favore del minore e del nucleo; per ogni destinatario (minore, famiglia) deve essere formulato uno specifico progetto educativo da parte dell'appaltatore concordato con i Servizi Sociali, eventualmente di concerto con altre Istituzioni, Enti ed Organizzazioni del privato sociale. In tale progetto devono essere specificati i seguenti aspetti: modalità di osservazione, obiettivi da raggiungere, attività e prestazioni previste, rapporti con le reti formali ed informali del territorio, tempo settimanale e giornaliero di intervento, nominativo dell'operatore assegnato, indicatori di qualità, modalità di verifica, processi di dimissioni e chiusura intervento. Il C.M.S. promuove, qualora sia necessario, forme di collaborazione con i Servizi Sanitari per consulenze ed integrazioni delle prestazioni educativo - assistenziali. b.1.2. Attività per minori disabili L'Appaltatore deve espletare tutte le funzioni e le attività relative ad attività di carattere educativo a favore di persone disabili. In particolare si evidenziano i seguenti aspetti: presa in carico del caso singolo e del sistema parentale: il modello d intervento deve essere centrato su un lavoro educativo di relazione interpersonale, attivando strategie di sostegno alla famiglia nella sua interezza e di rete delle risorse che agiscano sui rapporti «educatore - disabile - famiglia - territorio». La relazione con il disabile occupa uno spazio importante del progetto individualizzato, costituendo uno strumento specifico dello stesso, e presenta al contempo elementi di complessità ad alta valenza educativa che richiedono la necessità di tale intervento. In particolare ricorre quando: a) siano necessari interventi educativi professionali socio riabilitativi per soggetti con disabilità e/o disturbi relazionali così come definito nell'allegato B della deliberazione Giunta Regionale n del 23 dicembre 2003 per i quali il progetto d'intervento comporti prevalentemente l'inserimento degli stessi in contesti di "normalità. Bisogni e relative progettualità sono valutate e validate dalle competenti commissioni interistituzionali UVM/UMVD/UVH ai sensi di specifiche convenzioni tra C.M.S. e ASLCN1 ed in applicazione dei L.E.A. regionali dell area socio-sanitaria; b) siano presenti disposizioni dell'autorità Giudiziaria che comportino la necessità di un supporto da parte dell'educatore per l'osservazione delle dinamiche daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 6 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc6
7 familiari e per la costruzione di un progetto complessivo che preveda una rete di nuove opportunità esperienziali; La "presa in carico" da parte dell'educatore Professionale, si articola in prestazioni: dirette: si definisce un progetto con i relativi obiettivi ed è necessario un periodo osservativo ed un percorso reciproco di conoscenza e relazione; indirette: la richiesta è già esplicita e definita; la relazione è saltuaria e l'attività viene svolta da altri soggetti coinvolti; di consulenza con altri operatori: viene svolta da attività di colloquio, supporto e riflessione sul caso; di consulenza con l'utenza: consiste nello svolgimento delle funzioni di orientamento scolastico, lavorativo e di tempo libero; la relazione viene circoscritta ad alcuni colloqui direttamente con l'utenza di rete e connessione con altre Istituzioni del territorio e soggetti diversi che partecipano al progetto in favore del minore e della famiglia; progettuale: si tratta del lavoro di analisi, elaborazione, attuazione e verifica dei progetti; promozionale: si tratta del lavoro di contatto, sensibilizzazione, stimolo e di sviluppo "per" ed "alle" risorse ed agenzie esistenti sul territorio. b.2) Attività Collettiva b.2.1. Attività per minori Presa in carico di gruppi di minori e promozioni di reti: il gruppo, in particolare per i preadolescenti e gli adolescenti, costituisce un'occasione privilegiata, un "laboratorio" di confronto e crescita, per la costruzione dell'identità, per l'elaborazione ed il superamento dei diversi compiti di sviluppo riconducibili a quest'età. Per queste ragioni la funzione dell'educatore non può limitarsi ed esaurirsi nella sola presa in carico individuale. L'azione educativa deve mirare sia alla conoscenza ed alla valorizzazione della risorsa gruppo, che alla promozione e alla offerta di opportunità di aggregazione e socializzazione per tutti i minori, compresi quelli stranieri, al fine di prevenire situazioni di disagio, emarginazione e devianza; la promozione, attraverso la conoscenza del territorio, di reti formali ed informali e la conseguente partecipazione a progetti integrati con le risorse locali (istituzionali e private) favorisce l'inserimento nel territorio di vita dei minori presi in carico e incide sui processi e sulle condizioni di vita dei residenti, inserendo fattori protettivi, migliorando la qualità della vita e promuovendo la cittadinanza attiva attraverso la partecipazione. Per le funzioni b.2.1 per ogni destinatario (gruppo formale ed informale, comunità locale) deve essere formulato uno specifico progetto dall'appaltatore concordato con i Servizi Sociali competenti, possibilmente di concerto con altri Istituzioni, Enti ed Organizzazioni del privato sociale. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 7 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc7
8 In tali progetti devono essere specificati i seguenti aspetti: analisi dei bisogni, numero destinatari, modalità di osservazione, obiettivi da raggiungere, attività e prestazioni previste, rapporti con il volontariato e con le reti formali ed informali del territorio, tempo settimanale e giornaliero di intervento, nominativi degli operatori assegnati, indicatori di qualità, modalità di verifica, processi di apertura e chiusura dell'intervento. b.2.2. Attività per disabili Presa in carico di gruppi di disabili e promozioni di reti: L attività in gruppo costituisce per persone giovani / adulti disabili un occasione privilegiata per la stimolazione delle capacità individuali e la crescita di competenze collaborative. L attività consiste nella promozione di gruppi il più possibile omogenei all interno dei quali vengono proposte iniziative laboratoriali legate alla manualità, espressività, socializzazione e autonomia. Le attività si svolgono in locali idonei reperiti dall Appaltatore o dal C.M.S. in contesti urbani facilmente accessibili. L accessibiltà al servizio viene definita in relazione al contesto territoriale di riferimento e dovrà essere concordata con i Responsabili di settore del C.M.S.. La disponibilità dei locali e l accessibilità (trasporto utenti) ai servizi determinano la differenziazione del costo orario complessivo, qualora vengano forniti dall Appaltatore comporterebbero un incremento del 10 % del costo orario. Per ogni gruppo di attività deve essere formulato uno specifico progetto dell Appaltatore concordato con i Responsabili di settore del C.M.S. e contenente i seguenti aspetti: o Obiettivi; o Attività; o Strumenti; o Risorse; o Orario; o Indicatori di valutazione e di verifica della qualità. Ambito territoriale Tutti i Comuni che compongono il C.M.S. suddivisi come segue: zona di Fossano: Bene Vagienna, Cervere, Fossano, Genola, Salmour, S. Albano Stura, Trinità; zona di Saluzzo: Bagnolo P.te, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre S. Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo; zona di Savigliano: Caramagna P.te, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Savigliano, Villanova Solaro, Vottignasco, Villafalletto. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 8 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc8
9 Orario Servizio Il servizio di Educativa Territoriale è distribuito su tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, e secondo un orario di lavoro articolato su gran parte della giornata (dalle 7.00 alle 22.00) in ottemperanza alle esigenze dei singoli utenti. In situazioni particolari e su richiesta e con l autorizzazione da parte dei Responsabili del C.M.S., il servizio potrà essere svolto anche in orari diversi da quelli sopra indicati. Garanzie di qualità del Servizio Per rendere più incisiva l azione professionale svolta dagli educatori a favore dei minori/gruppi/comunità, nell ambito dell attività di educativa territoriale e per la disabilità, gli Aggiudicatari devono prevedere l applicazione di strumenti di valutazione di qualità rispetto al servizio offerto nonché valutazioni di efficacia, di qualità erogata, di qualità percepita, di giudizio degli esperti e di verifica del percorso. I proponenti, quindi, devono specificare quali tipi di valutazioni adottare nei progetti e quali indicatori utilizzare. A tale proposito il C.M.S. può proporre strumenti valutativi che integrino quanto gli Aggiudicatari indicano ed attuano per favorire criteri di valutazione omogenei nei diversi lotti cittadini, utilizzando anche l esperienza e l elaborazione teorica e tecnica prodotta in questi anni dal C.M.S. stesso. La raccolta ed elaborazione delle informazioni su cui si basa la valutazione è una attività integrante dei progetti relativi alle funzioni del Servizio di educativa territoriale. Qualora i responsabili del C.M.S. dovesso accertare che l operatore non si è inserito adeguatamente nell ambito familiare e ne richiedessero, pertanto, la sua sostituzione, l Appaltatore si impegna a provvedervi con altro operatore avente i requisiti professionali richiesti. Spese di Gestione Sono a carico dell Appaltatore i costi relativi a: a) materiale per attività di socializzazione; b) spese di spostamento del personale (autovetture, rimborso chilometrico, assicurazione); c) attività di formazione e di aggiornamento del personale; d) ore di eventuale compresenza del personale, dovute a conoscenza dell utente; e) tempi di spostamento degli educatori professionali sul territorio del C.M.S. per la realizzazione del servizio, fatto salvo quanto meglio precisato per lo spostamento da un utente all altro; f) trasporto degli utenti per eventuali attività previste nel piano individuale; g) attività di coordinamento e di supervisione del personale. Definizione economica del Servizio Educativa Territoriale con EE.PP. intervento b b.1. Attività individuale: Monte ore annuale: TERRITORIO : ore DISABILI : ore TOTALE : ore Monte ore settimanali: 500 ore daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 9 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc9
10 Variazione contratto: più o meno 50% Costo massimo orario per operatore E.P. per Servizio Individuale: IVA b.2. Attività collettiva: Monte ore annuale: TERRITORIO : ore DISABILI : ore TOTALE : ore Monte ore settimanali: 140 ore Variazione contratto: più o meno 50% Costo massimo orario per operatore E.P. per Servizio Collettivo: 21,50 + IVA c) Servizio a supporto della Domiciliarità con operatori non professionalizzati Assistente Familiare. Definizione del Servizio Nell ambito delle norme previste dalla legge Regionale 1/2004 si prevede la creazione di un servizio non professionalizzato relativo ai seguenti ambiti: Esecuzione di lavori domestici; Cura e riordino del contesto abitativo; Preparazione pasti; Acquisti vari, accompagnamento per l accessibilità ai Servizi; Disbrigo di semplici pratiche burocratiche. Ambito territoriale Tutti i Comuni che compongono il C.M.S. suddivisi come segue: zona di Fossano: Bene Vagienna, Cervere, Fossano, Genola, Salmour, S. Albano Stura, Trinità; zona di Saluzzo: Bagnolo P.te, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre S. Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo; zona di Savigliano: Caramagna P.te, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Savigliano, Villanova Solaro, Vottignasco, Villafalletto. Orario Servizio Il servizio di Assistenza familiare non professionalizzata è distribuito su tutti i giorni della settimana, compresi i festivi, e secondo un orario di lavoro articolato su gran parte della giornata (dalle 7.00 alle 22.00) in ottemperanza alle esigenze dei singoli utenti. In situazioni particolari e su richiesta e con l autorizzazione da parte dei Responsabili del C.M.S., il servizio potrà essere svolto anche in orari diversi da quelli sopra indicati. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 10 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc10
11 Garanzie di qualità del Servizio Domiciliare L Appaltatore deve garantire la sostanziale continuità del rapporto tra i singoli operatori e gli utenti, curando la polivalenza degli interventi, la cui attuazione deve essere prevista ed estesa a tutto l arco dell anno, compresi i periodi di ferie e di festività. L Appaltatore deve altresì limitare i fenomeni di turn over, tali da compromettere la peculiarità del servizio ed il rapporto operatore-utente. Qualora i Responsabili del C.M.S. dovessero accertare che l operatore non si è inserito adeguatamente nell ambito familiare e ne richiedessero, pertanto, la sua sostituzione, l Appaltatore si impegna a provvedervi con altro operatore avente i requisiti professionali richiesti. Definizione economica del Servizio a supporto della Domiciliarità con operatori non professionalizzati Assistente Familiare intervento c Monte ore annuale: Variazione contratto: più o meno 50% Costo massimo orario per operatore non professionalizzato: 11,50 + IVA d) Servizio di intervento educativo nell ambito scolastico e assistenza alla comunicazione con EE.PP. Definizione del Servizio L'Appaltatore deve espletare tutte le funzioni e le azioni relative ad attività di carattere educativo a favore di persone disabili sensoriali. In particolare nella presa in carico del caso singolo e del sistema parentale si evidenzia come il modello d intervento debba essere centrato su un lavoro educativo di relazione interpersonale, attivando strategie di sostegno alla famiglia nella sua interezza e di rete delle risorse che agiscano sui rapporti «educatore - disabile - famiglia - scuola». La relazione con il disabile occupa uno spazio importante del progetto individualizzato, costituendo uno strumento specifico dello stesso e presentando al contempo elementi di complessità ad alta valenza educativa che richiedano la necessità di tale intervento. In particolare il modello d intervento attuato nei confronti dei disabili sensoriali è caratterizzato da un approccio di tipo globale che include tre aree specifiche: 1. area dell autonomia, prima fra tutte quella linguistico-comunicativa; 2. area dello sviluppo cognitivo e relazionale, dell apprendimento e dell integrazione. 3. le agenzie e i servizi presenti sul territorio; La finalità che sta alla base degli interventi, infatti, è quella di migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità sensoriale, mediante l attivazione e il mantenimento di tutta una serie di interventi mirati ad un corretto sviluppo comunicativo e cognitivo-relazionale, e all integrazione nel contesto sociale di appartenenza. Relativamente ai sordi, i bambini che utilizzano la Lingua Italiana dei Segni, o per esposizione naturale ad essa (figli di genitori sordi segnanti) o perché la LIS viene scelta quale lingua principale, sono bambini rispettati nel loro bisogno di vedersi riconoscere la possibilità di comunicare secondo un registro diverso da quello vocale. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 11 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc11
12 L affiancamento al bambino sordo di un Assistente alla Comunicazione che conosce e utilizza la LIS diventa di fondamentale importanza per permettere al bambino l accesso e l acquisizione delle diverse informazioni che via via gli vengono proposte. I progetti educativi inglobanti la LIS devono prevedere due metodi di intervento riabilitativo: il metodo bimodale, che espone il bambino a input trasmessi contemporaneamente in lingua segnata e parlata; il bilinguismo, che espone il bambino a due lingue, quella dei segni e quella parlata, in situazioni e contesti separati. L utilizzo dell uno o dell altro, o di entrambi, dipende da fattori legati al fruitore dell intervento stesso, quali il contesto in cui il metodo viene utilizzato, il tipo di linguaggio prioritario usato da genitori e parenti, il tipo di sordità da cui è affetta la persona. L intervento terrà conto di tutta una serie di fattori personali, linguistici, ambientali che variano da persona a persona, e utilizzerà pertanto strumenti diversi a seconda dei casi. I bambini sordi dotati di impianto cocleare, seguono un percorso specifico sulla base delle indicazioni fornite di volta in volta dall equipe medica responsabile dell impianto. Analogamente l Assistente alla Comunicazione affiancato al bambino riceve precise indicazioni, in termini di metodo e di strategie da adottare nell intervento sia a scuola che a casa. Per i bambini sordi oralizzati (non esposti alla LIS e non dotati di impianto cocleare), il lavoro dell Assistente alla Comunicazione è particolarmente importante dal momento che spesso le competenze linguistiche di questi bambini sono estremamente scarse, generando quasi sempre una compromissione a livello cognitivo. In tutti i casi, compresi anche i soggetti non vedenti, è indispensabile la stretta collaborazione con i servizi di Neuropsichiatria Infantile per l individuazione e la continua verifica dell intervento proposto. La presa in carico da parte dell Educatore Professionale, si articola in prestazioni: a) dirette: si definisce un progetto con i relativi obiettivi ed è necessario un periodo osservativo ed un percorso reciproco di conoscenza e relazione; b) di consulenza con altri operatori: viene svolta da attività di colloquio, supporto e riflessione sul caso; c) progettuale: si tratta del lavoro di analisi, elaborazione, attuazione e verifica dei progetti. Procedura di presa in carico Il caso viene segnalato dal Servizio Sociale competente che è il titolare dello stesso; per ogni destinatario deve essere formulato uno specifico progetto educativo da parte dell Appaltatore concordato con i Servizi Sociali, di concerto con l ASL. In tale progetto devono essere specificati i seguenti aspetti: modalità di osservazione, obiettivi da raggiungere, attività e prestazioni previste, rapporti con la scuola, tempo daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 12 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc12
13 settimanale e giornaliero di intervento, nominativo dell operatore assegnato, indicatori di qualità, modalità di verifica, processi di dimissioni e chiusura intervento. Il C.M.S. promuove le opportune forme di collaborazione con i Servizi Sanitari per consulenze ed integrazioni delle prestazioni educativo assistenziali (NPI). Ambito territoriale Tutti i Comuni che compongono il C.M.S. suddivisi come segue: zona di Fossano: Bene Vagienna, Cervere, Fossano, Genola, Salmour, S. Albano Stura, Trinità; zona di Saluzzo: Bagnolo P.te, Barge, Bellino, Brondello, Brossasco, Cardè, Casalgrasso, Casteldelfino, Castellar, Costigliole Saluzzo, Crissolo, Envie, Faule, Frassino, Gambasca, Isasca, Lagnasco, Manta, Martiniana Po, Melle, Moretta, Oncino, Ostana, Paesana, Pagno, Piasco, Polonghera, Pontechianale, Revello, Rifreddo, Rossana, Saluzzo, Sampeyre, Sanfront, Scarnafigi, Torre S. Giorgio, Valmala, Venasca, Verzuolo; zona di Savigliano: Caramagna P.te, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Marene, Monasterolo di Savigliano, Murello, Racconigi, Ruffia, Savigliano, Villanova Solaro, Vottignasco, Villafalletto. Orario Servizio Il servizio di intervento educativo nell ambito della scuola si deve articolare nei giorni dell anno scolastico e l'orario di lavoro deve coprire quello di frequenza in ottemperanza alle esigenze dei singoli utenti. Particolari esigenze potranno determinare interventi limitati anche nel periodo estivo. Garanzie di qualità del Servizio L Appaltatore deve fornire, almeno 15 giorni prima dell inizio del servizio, l elenco nominativo degli operatori che impiegherà nel servizio con i titoli professionali richiesti e deve provvedere a comunicare, per iscritto, ogni variazione a detto elenco, prima che detta variazione abbia luogo. L Appaltatore deve garantire la sostanziale continuità del rapporto tra i singoli operatori e gli utenti, curando la polivalenza degli interventi, la cui attuazione deve essere prevista ed estesa a tutto l arco dell anno, compresi i periodi di ferie e di festività. L Appaltatore deve altresì limitare i fenomeni di turn over, tali da compromettere la peculiarità del servizio ed il rapporto operatore-utente. L Appaltatore è tenuto, inoltre, a dare immediata comunicazione scritta preceduta da telefonata al C.M.S., di qualsivoglia evento di carattere straordinario riguardante l andamento del servizio, nonché delle eventuali difficoltà di rapporto con l utente. Qualora i Responsabili del C.M.S. dovessero accertare che l E.P. non si è inserito adeguatamente nell ambito familiare e ne richiedessero, pertanto, la sua sostituzione, l Appaltatore si impegna a provvedervi con altro operatore avente i requisiti professionali richiesti. Per rendere più incisiva l azione professionale svolta dagli educatori a favore dei disabili sensoriali, nell ambito dell attività di assistenza alla comunicazione, l Appaltatore deve prevedere l applicazione di strumenti di valutazione di qualità rispetto al servizio offerto nonché valutazioni di efficacia, di qualità erogata, di qualità percepita, di giudizio degli esperti e di verifica del percorso. I proponenti, quindi, devono specificare quali tipi di valutazioni adottare nei progetti e quali indicatori utilizzare. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 13 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc13
14 A tale proposito il C.M.S. può anche proporre strumenti valutativi che integrino quanto l Appaltatore indica ed attua per favorire criteri di valutazione omogenei nei diversi contesti, utilizzando anche l esperienza e l elaborazione teorica e tecnica prodotta in questi anni dal C.M.S. stesso. La raccolta ed elaborazione delle informazioni su cui si basa la valutazione è un elemento integrante dei progetti relativi alle funzioni dell attività di intervento educativo in ambito scolastico. Spese di Gestione Sono a carico dell Appaltatore i costi relativi a: a) spese di spostamento del personale (autovetture, rimborso chilometrico, assicurazione); b) attività di formazione e di aggiornamento del personale; c) ore di eventuale compresenza del personale, dovute a conoscenza dell utente; d) tempi di spostamento degli educatori professionali sul territorio del C.M.S. per la realizzazione del servizio, fatto salvo quanto meglio precisato per lo spostamento da un utente all altro; e) trasporto degli utenti per eventuali attività previste nel piano individuale; f) attività di coordinamento e di supervisione del personale. Definizione economica dell intervento d Monte ore annuale: ore Variazione contratto: più o meno 50% Costo massimo orario per operatore E.P.: 23,00 + IVA e) Servizi attinenti all area Minori e Famiglie su tutto il territorio consortile. Definizione del servizio I servizi di comunità appartenenti all Area Minori e famiglie sono definiti dalla Delibera dell Assemblea Consortile n. 3 del 26/03/08 come servizi collettivi a carattere preventivo-promozionale rivolti a target di popolazione diversi: minori, adolescenti, giovani, famiglie. Le tipologie di servizi dell Area Famiglie e Minori sono: Centri famiglia, Ludoteche, Educativa di strada e nei luoghi dell informalità, Centri di aggregazione, Centri diurni pomeridiani, Doposcuola, Progetto Pedagogia dei genitori. La programmazione e lo sviluppo di politiche per le famiglie e per i giovani sul territorio avviene attraverso la creazione di nuovi sistemi di welfare locale sostenibile che coinvolgono le Istituzioni pubbliche, i diversi Soggetti del III Settore e la partecipazione attiva dei cittadini singoli e associati, attraverso la creazione e il rinforzo di reti e legami sociali utilizzando forme di sussidiarietà e di cooperazione. Le finalità dei servizi collettivi riferite ai target di popolazione individuati sono: la prevenzione del disagio e la promozione dell agio per soggetti in età evolutiva, la creazione di reti e associazioni di famiglie, il sostegno e il rinforzo delle competenze genitoriali e dei legami familiari, lo sviluppo di contesti di vita attenti alla crescita, educazione e formazione delle nuove generazioni, l attenzione all integrazione sociale e inclusione di persone esposte a varie forme di disagio attivando percorsi di solidarietà e inclusione sociale. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 14 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc14
15 Modalità specifiche per realizzare le finalità descritte sono: l attivazione delle risorse delle comunità locali, il lavoro di rete e di comunità tra Istituzioni pubbliche e cittadini, azioni di sistema finalizzate a creare contesti di vita attenti ai bisogni delle giovani generazioni, ai bisogni delle famiglie con particolare attenzione per le nuove povertà e persone esposte alla vulnerabilità sociale. Finalità specifica dei servizi dell Area è la progettazione e la gestione di attività collettive rivolte alla prevenzione del disagio, alla promozione dell agio, all inclusione sociale che si realizzano nei Centri famiglie e Ludoteche, nei Centri aggregativi per adolescenti, nei luoghi dell informalità per i giovani ( strada e luoghi delle città) nei Doposcuola e nei Centri diurni pomeridiani per minori. La metodologia specifica per realizzare questi obiettivi è il lavoro di sviluppo di comunità, la conduzione di gruppi e attività laboratoriali, la ricerca e attivazione delle risorse delle comunità locali, la costruzione di tavoli di lavoro locali e protocolli di intesa tra le Istituzioni coinvolte e i Soggetti del III Settore per creare un sistema di sussidiarietà orizzontale che valorizza la partecipazione attiva e il protagonismo dei cittadini. Gli operatori dell Appaltatore partecipano e concorrono alla realizzazione delle politiche pubbliche in favore delle famiglie,dei minori e dei giovani su specifico mandato delle Istituzioni Comuni e C.M.S.- perseguendo le finalità e gli obiettivi definiti al tavolo di concertazione locale. I servizi sucitati sono normalmente a carico deli comuni appartenenti al C.M.S. e vengono attivati a seguito di formale richiesta degli Enti interessati che garantiscono la copertura finanziaria attivata / icrementata in aggiunta ai servizi già previsti dallo Statuto del C.M.S.. Le finalità, le attività e le risorse a disposizione vengono descritte nei diversi protocolli di intesa tra i diversi soggetti aderenti, attivi nelle comunità locali ( Comune richiedente, C.M.S., Associazioni familiari, Parrocchie, Servizi ASL, Associazioni giovanili, Associazioni di Volontariato, Associazioni culturali, Fondazioni bancarie, ecc) Funzioni richieste agli operatori: L Appaltatore deve espletare e le attività e le le funzioni di seguito elencate: 1. Capacità di lettura degli indicatori di disagio individuali e collettivi relativi ai diversi targets di popolazione e riferiti ai contesti territoriali assegnati, in stretta sinergia con i Servizi sociali ed educativi del C.M.S. 2. Capacità di progettazione dei servizi di promozione e di prevenzione attraverso l utilizzo della rete dei servizi pubblici territoriali educativi, sociali, sanitari e gli altri soggetti appartenenti alla comunità locale creando azioni di sistema orientate al welfare locale sostenibile. 3. Attivazioni e conduzione di processi di sviluppo di comunità attraverso il coinvolgimento delle reti formali e informali e dei contesti di vita dei cittadini. 4. Organizzazione, gestione e coordinamento dei servizi affidati, gestione di gruppi (laboratori, gruppi di narrazione, attività espressive) per targets individuati, gestione di iniziative ed eventi collettivi. 5. Conduzione di gruppi di lavoro e tavoli permanenti per le politiche familiari e giovanili nel territorio dei singoli comuni. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 15 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc15
16 6. Organizzazione e gestione di attività rivolte alla prevenzione del disagio e alla promozione dell agio con particolare attenzione all inclusione sociale e al contrasto dell emarginazione. 7. Progettazione e verifica dei servizi affidati,presentazione di report e studi sulle azioni svolte ; pubblicizzazione e promozione delle attività. 8. Ricerca di fondi e di nuove forme di partenariato per la realizzazione di iniziative progettuali. Tipologia e qualifiche richieste agli operatori: Educatori Professionali, Animatori, e in assenza di operatori con qualifica di Educatori professionali anche Laureati in Servizio Sociale o Psicologia formati al lavoro di comunità alle medesime condizioni di prezzo. Ambito territoriale I servizi di comunità sono rivolti a tutti i Comuni che compongono il C.M.S., ma vengono attivati-rinnovati di anno in anno a seguito di formale richiesta e impegno spesa da parte dei Comuni richiedenti. Alla data del 30/06/2012 i Comuni coinvolti sono 26: zona Fossano: Fossano, Genola, Trinità,Salmour, S.Albano Stura; zona Savigliano: Savigliano, Marene, Cavallermaggiore, Racconigi, CaramagnaP.te, Vottignasco, Villafalletto; Zona Saluzzo: Saluzzo, Barge, Bagnolo, Manta, Polonghera, Piasco, Venasca, Costigliole Saluzzo, Sanfront, Paesana, Envie, Verzuolo, Martiniana Po, Gambasca. Orario del servizio I servizi di comunità per le caratteristiche specifiche e i target di popolazione a cui si rivolgono sono attivi nel corso dell anno con modalità diverse: Servizi per adolescenti e giovani: 12 mesi nel corso dell anno con frequenza diversificata nel periodo gennaio-dicembre Servizi per bambini e famiglie: nei mesi da settembre a dicembre e da gennaio a luglio con interruzioni coincidenti con le vacanze scolastiche. L orario dei servizi è articolato in base al singolo progetto sui 7 giorni della settimana (compreso il sabato e domenica e in fasce serali) l orario viene stabilito in congruità con le finalità approvate nel progetto, con il target di riferimento, con le risorse a disposizione. Garanzie di qualità Considerate le caratteristiche dei servizi finanziati per lo più da diversi partners progettuali gli aggiudicatari devono prevedere l applicazione di strumenti di valutazione della qualità del servizio offerto nonché valutazioni di efficacia, qualità erogata e qualità percepita, di giudizio degli esperti e di verifica del percorso. I proponenti devono specificare quali tipi di valutazione adottare nella formulazione dei progetti e quali indicatori utilizzeranno. Dovranno essere previste a conclusione di ogni anno di attività relazioni conclusive-report da presentare ai diversi partner che hanno finanziato i servizi. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 16 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc16
17 Il C.M.S. può proporre strumenti valutativi che integrino quanto gli aggiudicatari indicano e attuano per favorire criteri di valutazione omogenei nei diversi lotti cittadini, utilizzando anche l esperienza e l elaborazione teorica e tecnica prodotta in questi anni dal C.M.S. stesso. Devono essere previste attività di formazione e supervisione del personale su contenuti e temi concordati con il C.M.S. in relazione ai singoli progetti. Qualora i Responsabili del C.M.S. dovessero accertare che l E.P. non si è inserito adeguatamente nell ambito familiare e ne richiedessero, pertanto, la sua sostituzione, l Appaltatore si impegna a provvedervi con altro operatore avente i requisiti professionali richiesti Spese di Gestione Sono a carico dell Appaltatore i costi relativi a: a) materiale per attività di socializzazione; b) spese di spostamento del personale (autovetture, rimborso chilometrico, assicurazione); c) attività di formazione e di aggiornamento del personale; d) ore di eventuale compresenza del personale, dovute a conoscenza dell utente; e) tempi di spostamento del personale sul territorio del C.M.S. per la realizzazione del servizio, fatto salvo quanto meglio precisato per lo spostamento da un utente all altro; f) trasporto degli utenti per eventuali attività previste nel piano individuale; g) attività di coordinamento e di supervisione del personale. f) Servizi attinenti all Area Progetti su tutto il territorio consortile. Definizione del servizio Le attività progettuali gestite dal C.M.S. si riferiscono a diverse possibili tipologie di intervento: f.1. quelle che prevedono l utilizzo di figure professionali come gli Operatori Socio Sanitari (OSS) e gli Educatori Professionali ( EP ), dipendenti del C.M.S. stesso, con la possibilità di subentro da parte dell Appaltatore delle stesse figure professionali nei servizi coinvolti nell attività; f.2. quelle che presuppongono l utilizzo delle stesse figure professionali di cui al capo f.1. con richiesta diretta all Appaltatore, ma in contesti ed attività diverse da quelle istituzionali; f.3. quelle che richiedono figure professionali specifiche o con competenze di area sociale, psicologica, linguistica, tecnica e gestionale, sempre nell ambito degli interventi sociali e socio sanitari, con richiesta diretta all Appaltatore. Per la tipologia f.1. l attività rientra nei servizi di base del presente appalto e ne segue i criteri di definizione e attribuzione. Per la tipologia f.2. l attività non rientra tra i servizi istituzionali del C.M.S. ma si riferisce a specifiche iniziative progettuali ( animazione, accompagnamento utenti, daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 17 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc17
18 attività in sedi predefinite, ecc. ) che non prevedono costi aggiuntivi di accesso, trasporto utenti, documentazione e verifica. Per la tipologia f.3. l attività non rientra tra i servizi istituzionali del C.M.S. e prevede profili e competenze tecniche e professionali con maggiori livelli di specializzazione e autonomia ( es. psicologo, sociologo, traduttore/interprete, animatore teatrale, tecnico di attività espressive, tecnico della comunicazione e grafica, coordinatore/gestore di azioni progettuali, ecc. ). In relazione alle specifiche attività progettuali da realizzare, l Appaltatore condividerà con il responsabile del progetto i criteri di individuazione delle figure professionali più idonee all azione I servizi e gli interventi in capo all Area Progetti e Qualità sono normalmente riferiti a proposte progettuali ( bandi europei, nazionali, regionali, comunali o di terzi [ fondazioni bancarie, altri Enti privati, ecc. ]) e si attivano in base al finanziamento accordato previa determinazione di avvio del progetto stesso. Ambito territoriale e durata I servizi e le attività progettuali sono realizzate in tutto il territorio consortile e/o presso le sedi degli enti partner di progetto; vengono attivati secondo scadenze proprie del progetto, in genere con durata annuale e/o biennale. Orari delle attività L orario dei servizi e degli interventi è articolato in base a ogni singolo progetto, distribuito su 7 giorni della settimana (compreso il sabato e domenica e in fasce serali) e stabilito in congruità con le finalità del progetto, con il target di riferimento, con le risorse a disposizione. Considerate le condizioni di flessibilità oraria richieste dai progetti, che possono prevedere anche diverse giornate consecutive, l orario giornaliero riconosciuto non potrà superare le 15 ore pro die. Definizione economica dell intervento e e f L appaltatore dovrà definire la miglior offerta economica relativamente al costo orario delle seguenti professionalità Profili specializzati per attività previste al precedente comma f.3 del presente articolo: - Psicologo, Sociologo: - Traduttore/Interprete: - Animatore teatrale, tecnico di attività espressive, tecnico della comunicazione e grafica: - Coordinatore/Gestore di azioni progettuali Animatore: I suddetti prezzi avranno valore puramente indicativo e al momento della effettiva attivazione degli interventi e - f saranno soggetti a modifica o conferma in sede di stipulazione dell accordo tra le parti. Garanzie di qualità Considerate le caratteristiche dei servizi e degli interventi, che sono finanziati da organismi con regole di rendicontazione differenziate, l Appaltatore deve prevedere, daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 18 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc18
19 oltre alla puntuale e tempestiva rendicontazione nelle forme richieste, anche l applicazione di strumenti di valutazione della qualità del servizio offerto nonché valutazioni di efficacia, qualità erogata e qualità percepita, di giudizio degli esperti e di verifica del percorso. l Appaltatore deve specificare quali tipi di valutazione adottare nella realizzazione dei progetti e adeguarsi agli indicatori previsti dal documento di progetto. Dovranno quindi essere previste a conclusione di ogni attività specifiche relazioni conclusive-report da presentare al C.M.S. in considerazione dei suoi rapporti con coloro che hanno finanziato i progetti. Devono essere previste attività di formazione del personale su contenuti e temi concordati con il C.M.S. in relazione ai singoli progetti. Spese di Gestione Sono a carico dell Appaltatore, se non previste dai finanziamenti progettuali, i costi relativi a: a. spese di spostamento del personale (autovetture, rimborso chilometrico, assicurazione); b. attività di formazione e di aggiornamento del personale; c. attività di coordinamento e di supervisione del personale. ARTICOLO 3 DURATA E DECORRENZA DEL CONTRATTO. 1. Il contratto di appalto avrà la durata di 24 mesi decorrenti dalla data di stipulazione del contratto o dalla diversa data indicata nel provvedimento amministrativo di aggiudicazione. E facoltà del C.M.S., qualora, ai sensi dell art.11, comma 12, del D.lgs. 163/2006 e s. m. e i. ne ricorressero i presupposti, richiedere l anticipata esecuzione del contratto nell attesa del perfezionamento degli atti amministrativi e contrattuali. In tal caso l Appaltatore s impegna a rispettare tutte le norme del presente capitolato, fatte salve quelle incompatibili con l anticipata esecuzione. 2. Il C.M.S. si riserva la facoltà di affidare ai sensi dell art. 57, comma 5, lett. b) del D. Lgs. 163/2006 per un massimo di ulteriori 24 mesi i Servizi Territoriali a supporto della domiciliarità e di prevenzione del disagio, di cui al presente appalto, alle medesime condizioni di cui al contratto principale. 3. Qualora allo scadere del contratto, eventualmente prorogato ai sensi del comma 2, non siano state completate le formalità relative al nuovo appalto ed al conseguente affidamento del servizio, l Appaltatore, su richiesta formale del C.M.S., dovrà garantire l espletamento del servizio per un periodo di tempo non superiore a mesi 12 (c.d proroga tecnica ) e comunque sino alla data di assunzione del servizio da parte della ditta subentrante, alle stesse condizioni economiche ed operative del presente Capitolato speciale e del contratto di appalto del servizio in essere. daniela.ponzi/livio.tesio Pagina 19 16/11/2012 DELLA DOMICILIARITA' E DI PREVENZIONE DEL DISAGIO_XII.doc19
N infortuni sul lavoro riconosciuti dall INAIL
AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI TOTALE AGRICOLTURA ALTRI COMPARTI TOTALE Infortuni sul lavoro DEFINIZIONE N infortuni sul lavoro riconosciuti dall INAIL SPRESAL ASL CN1 PERIODO 2005-2006 VALORE DELL COMUNI
DettagliConsorzio Monviso Solidale CAPITOLATO
CAPITOLATO SERVIZI TERRITORIALI A SUPPORTO DELLA DOMICILIARITÀ - SERVIZI INNOVATIVI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO E DI SVILUPPO DI COMUNITA procedura aperta aggiudicazione con il criterio dell offerta economicamente
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale
Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: servizisociali@comune.cisterna.latina.it Fax: 069695031 CAPITOLATO SPECIALE ASS.DOMICILIARE COMUNE DI CISTERNA DI LATINA
DettagliCONTESTO TERRITORIALE
SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CONSORZIO MONVISO SOLIDALE 2) Codice di accreditamento: NZ00135 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliCONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA ED AMBIENTE c/o SEDE MUNICIPALE SALUZZO DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA CONSORZIALE VERBALE N.8
CONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA ED AMBIENTE c/o SEDE MUNICIPALE SALUZZO DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA CONSORZIALE VERBALE N.8 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO 2017 - BILANCIO AL 31.12.2017 E ATTI COMPLEMENTARI.
DettagliCONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA ED AMBIENTE c/o SEDE MUNICIPALE SALUZZO DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA CONSORZIALE VERBALE N.8
CONSORZIO SERVIZI ECOLOGIA ED AMBIENTE c/o SEDE MUNICIPALE SALUZZO DELIBERAZIONE DELL ASSEMBLEA CONSORZIALE VERBALE N.8 OGGETTO: APPROVAZIONE DEL CONTO CONSUNTIVO 2016 BILANCIO AL COMPLEMENTARI. 31.12.2016
DettagliDati turistici di contesto Prime elaborazioni RD
Dati turistici di contesto Prime elaborazioni RD Carta Europea per il Turismo Sostenibile Parco del Po Cuneese Maggio 2015 Luca Dalla Libera - consulente Federparchi Il Rapporto diagnostico 1. Inquadramento
DettagliAZIENDA ULSS N. 6 VICENZA
Servizio Sanitario Nazionale - Regione Veneto AZIENDA ULSS N. 6 VICENZA Viale F. Rodolfi n. 37 36100 VICENZA COD. REGIONE 050 COD. U.L.SS. 006 COD.FISC. E P.IVA 02441500242 BANDO PER LA PREDISPOSIZIONE
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA
Allegato alla Delib.G.R. n. 21/52 del 2008 Strutture rivolte al trattamento di adolescenti e giovani adulti con disturbo mentale, sottoposti a misure giudiziarie: requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi
DettagliComune di Bardolino Provincia di Verona REGOLAMENTO AFFIDI FAMILIARI
Comune di Bardolino Provincia di Verona REGOLAMENTO AFFIDI FAMILIARI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 38 del 08.07.2002 Articolo 1 Oggetto Oggetto del presente regolamento è la gestione
DettagliF.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)
17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate
DettagliAREA FAMIGLIA E MINORI. Coordinatore Area: A. S. Cinzia RICCARDI 1. SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE PER FAMIGLIE E MINORI
AREA FAMIGLIA E MINORI Coordinatore Area: A. S. Cinzia RICCARDI 1. SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE PER FAMIGLIE E MINORI - Scuole - Servizi ASL - USSM - Organizzazioni di Volontariato Il Servizio di
DettagliREGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA D AMBITO TERRITORIALE (S.A.D.E.)
ENTE CAPOFILA SAN GIORGIO DEL SANNIO UFFICIO DI PIANO VIA MAZZINI 1, 82018 San Giorgio del Sannio BN Tel. 0824/58214 fax 0824337270 e-mail ambitoterritorialeb2@libero.it REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DEL SERVIZIO
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ASSOCIATO NEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 17
REGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE ASSOCIATO NEI COMUNI DELL AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 17 Castelraimondo, Esanatoglia, Fiuminata, Gagliole, Matelica, Pioraco, San Severino Marche, Sefro PREMESSA
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO: L inclusione sociale SETTORE e Area di Intervento: Assistenza Anziani e disabili 01/06 ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO OBIETTIVI DEL PROGETTO obiettivi generali Il concetto
DettagliRegolamento affido familiare
Regolamento affido familiare Premessa L affidamento etero-familiare consiste nell inserire un minore in un nucleo familiare diverso da quello originario per un tempo determinato. È un esperienza di accoglienza
DettagliREGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD)
COMUNE DI CANEGRATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE (SAD) PREMESSA Il presente Regolamento disciplina il Servizio di Assistenza Domiciliare (di seguito denominato SAD) nel rispetto
DettagliFondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese
Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle
DettagliPROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
C O M U N E D I G I A R R E PROVINCIA DI CATANIA AREA V - SERVIZI ALLA COLLETTIVITA - SERVIZIO ATTIVITA SOCIALI Fax n. 095/963511 - Tel. n. 095/963522 PROGETTO : SERVIZIO DI EDUCATIVA DOMICILIARE MINORI
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato Parte Speciale. Gestione del Centro Diurno per Minori La Tartaruga
Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: servizisociali@comune.cisterna.latina.it Fax: 069695031 CAPITOLATO SPECIALE CENTRO DIURNO LA TARTARUGA COMUNE DI CISTERNA
DettagliPROGETTAZIONE. ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016. per l affidamento del progetto
Municipio Roma VIII Direzione Socio educativa Servizio Sociale PROGETTAZIONE ai sensi dell art. 23 comma 15 del Decreto Legislativo n. 50/2016 per l affidamento del progetto DIMISSIONI PROTETTE del Municipio
DettagliC O M U N E D I O P E R A REGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE
C O M U N E D I O P E R A P R O V I N C I A D I M I L A N O REGOLAMENTO SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE APPROVATO CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE N. 15 DEL 27 FEBBRAIO 1996 MODIFICATO CON DELIBERA DI
DettagliRegolamento per l'accesso al servizio di Assistenza Domiciliare
Regolamento per l'accesso al servizio di Assistenza Domiciliare e Territoriale per l infanzia e l adolescenza del Piano Sociale di Zona Ambito Territoriale N34 Art. 1 Oggetto e finalità del Regolamento
DettagliCOMUNITA ALLOGGIO e di Pronto Accoglimento per MINORI VIAREGGIO (LU) CARTA DEL SERVIZIO
COMUNITA ALLOGGIO e di Pronto Accoglimento per MINORI VIAREGGIO (LU) CARTA DEL SERVIZIO Sommario C.RE.A. società cooperativa sociale Pag. 02 Che cosa è la Comunità Alloggio per Minori Pag. 02 Destinatari
DettagliSETTORE PREVENZIONE e SPAZIO FAMIGLIA
SETTORE PREVENZIONE e SPAZIO FAMIGLIA SETTORE PREVENZIONE e FAMIGLIA Il Settore Prevenzione è stato attivato nel 1998 per offrire una risposta specifica e continuativa al bisogno di contrastare le crescenti
DettagliREGOLAMENTO PER SERVIZIO AFFIDI
ALLEGATO C.C. n 43 del 19/09/05 REGOLAMENTO PER SERVIZIO AFFIDI ART. 1 OGGETTO Il presente Regolamento disciplina il funzionamento del Servizio Affidi. Definisce, in particolare i criteri, i tempi e le
DettagliPromuovere la salute e il benessere della persona di ogni età.
Promuovere la salute e il benessere della persona di ogni età. LA COOPERATIVA SOCIALE ONLUS LA BOTTEGA DEI RAGAZZI NASCE NEL 2004. REALIZZA SERVIZI CHE SOSTENGONO IL CAMBIAMENTO E I PERCORSI DI CRESCITA
DettagliI centri per le famiglie in Piemonte. Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale. 31 marzo 2016
ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, DELLA FAMIGLIA E DELLA CASA I centri per le famiglie in Piemonte Antonella Caprioglio Maria Celeste Anglesio Direzione Coesione Sociale 31 marzo 2016 Italia e Piemonte: alcune
Dettagli1.NUMERO AZIONE TITOLO AZIONE Assistenza Domiciliare Anziani 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ
1.NUMERO AZIONE 16 2. TITOLO AZIONE Assistenza Domiciliare Anziani 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il progressivo invecchiamento della popolazione e la carenza delle azioni di supporto dei familiari, rendono
DettagliIL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA
IL LAVORO DI RETE NELLA VALLE OLONA Incontro con gli educatori impiegati nei servizi scolastici Biennio 2011-2013 Busto Arsizio, sabato 1 giugno 2013 Premessa operativa A partire dalle linee di indirizzo
DettagliART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità)
ART.1 (Definizione) Il Centro diurno per disabili Thalita Kumi Società Cooperativa Sociale Onlus è una struttura che persegue lo scopo di offrire una risposta qualificata ai bisogni di autonomia e di inclusione
DettagliSERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI
Area Minori SERVIZIO ASSISTENZA DOMICILIARE MINORI Il servizio ADM è un intervento attivato dal servizio sociale, svolto da educatori professionali presso il domicilio di minori in situazione di pregiudizio
DettagliRegolamento comunale di funzionamento del Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa (ADE)
COMUNE DI NUXIS Provincia Sud Sardegna Regolamento comunale di funzionamento del Servizio di Assistenza Domiciliare Educativa (ADE) (Approvato con deliberazione C.C. n. 31 del 29 dicembre 2017) Articolo
DettagliSCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CONSORZIO MONVISO SOLIDALE 2) Codice di accreditamento: NZ00135 3) Albo e classe di iscrizione:
DettagliSCHEDA SOCIALE DESTINATARIO DELL INTERVENTO
SCHEDA SOCIALE ALLEGATO C (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto e l eventuale rimborso delle somme
DettagliSPECIFICHE TECNICHE Lotto 2 Gestione attività terapeutico riabilitative in ambito semiresidenziale e territoriale CSM di Chivasso.
SPECIFICHE TECNICHE Lotto 2 Gestione attività terapeutico riabilitative in ambito semiresidenziale e territoriale CSM di Chivasso. Il presente lotto da aggiudicare in lotto unico prevede i seguenti settori
DettagliDeterminazione Dirigenziale
MUNICIPIO ROMA II DIREZIONE SOCIO EDUCATIVA Programmazione, progettazione e monitoraggio dell'intero sistema dei servizi alla persona UFFICIO CONTABILE/AMMINISTRATIVO SETTORE SOCIALE SEDE VIA GOITO Determinazione
DettagliDIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE
AZIENDA U.L.S.S. 21 DIPARTIMENTO DISTRETTO Unità Operativa Tutela Età Evolutiva Adolescenti e Giovani APPUNTI DAL REGOLAMENTO OPERATORI SOCIO SANITARI SERVIZIO INTEGRAZIONE SCOLASTICA E SOCIALE PROGETTO
DettagliProgetto: Bari Social Summer Estate per tutti. Attività pomeridiane estive per il Tempo Libero di Minori e Famiglie
Progetto: Bari Social Summer Estate per tutti Attività pomeridiane estive per il Tempo Libero di Minori e Famiglie 18 luglio 18 settembre 2016 bre 2016 Proposta progettuale L Amministrazione Comunale di
DettagliSCHEDA SVILUPPO PROGETTUALITÀ TERRITORIALI AREA SOCIALE E SOCIO SANITARIA INTEGRATA PIANO ESECUTIVO ANNUALE
Fondi Famiglia 2018 assegnati dal Dipartimento Politiche per la Famiglia ex DGR n. 90 del 28 gennaio 2019 DGR n. 769 del 10 giugno 2019 SCHEDA SVILUPPO PROGETTUALITÀ TERRITORIALI AREA SOCIALE E SOCIO SANITARIA
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale. Gestione Centro Diurno per disabili L Agora
Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: garaservizisociali@comune.cisterna.latina.it CAPITOLATO SPECIALE CENTRO DIURNO L AGORA COMUNE DI CISTERNA DI LATINA
DettagliIL RUOLO DELL EQUIPE MULTIDISCIPLINARE NELLA PRESA IN CARICO DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI. a cura di Carlo Bassignani
IL RUOLO DELL EQUIPE MULTIDISCIPLINARE NELLA PRESA IN CARICO DEI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI a cura di Carlo Bassignani LE 3 FASI DELL ACCOGLIENZA ACCOGLIENZA \ PRONTO INTERVENTO SECONDA ACCOGIENZA
DettagliSCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO S.C.N. OLTRE L APPARENZA. SETTORE e Area di Intervento ASSISTENZA: 01 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO:
SCHEDA PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO S.C.N. OLTRE L APPARENZA SETTORE e Area di Intervento ASSISTENZA: 01 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO: Il progetto Oltre l apparenza, condividendo i principi secondo
DettagliPopolazione residente nei Comuni del Distretto. Banca Dati Evolutiva della Regione Piemonte
DATI DEMOGRAFICI Popolazione residente Popolazione residente nei Comuni del Distretto VALORE DELL Comune Popolazione RUFFIA 338 VOTTIGNASCO 554 CAVALLERLEONE 640 SALMOUR 750 VILLANOVA SOLARO 777 MURELLO
DettagliRete dei Servizi Sociali del Comune di Fermo e dell Ambito Territoriale Sociale XIX
Rete dei Servizi Sociali del Comune di Fermo e dell Ambito Territoriale Sociale XIX Premessa Questa vuole essere una rappresentazione sintetica del Sistema che è stato implementato nell area dei servizi
DettagliCOMUNE DI CASNATE CON BERNATE Provincia di Como
COMUNE DI CASNATE CON BERNATE Provincia di Como APPENDICE PRESTAZIONI SOCIALI RESE E DISCIPLINATE IN AUTONOMIA DAL COMUNE DI CASNATE CON BERNATE E BENEFICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione
DettagliQualificazione delle Scuole dell Infanzia del Sistema nazionale di istruzione e degli Enti locali risorse ,77
ALLEGATO Programma provinciale anno 2015 per interventi di qualificazione e di miglioramento delle scuole dell'infanzia ed a sostegno delle figure di coordinamento pedagogico (L.R. n.26-8 agosto 2001 e
DettagliPIANO DI ZONA
PIANO DI ZONA 2012-2014 ANNUALITÀ 2012 Distretto: Comune capofila: 1. Descrizione del territorio (geografica, urbanistica, produttiva, ecc.) 2. Descrizione del territorio dal punto di vista demografico
DettagliSUSSIDIARIETA' ORIZZONTALE, TERZO SETTORE E SPORT DETERMINAZIONE. Estensore PARIS SIMONA. Responsabile del procedimento ROSA MARIA
REGIONE LAZIO Direzione Regionale: Area: SALUTE E POLITICHE SOCIALI SUSSIDIARIETA' ORIZZONTALE, TERZO SETTORE E SPORT DETERMINAZIONE N. G01174 del 01/02/2018 Proposta n. 1122 del 24/01/2018 Oggetto: Legge
DettagliFSE. Fondo Sociale Europeo. Il PO FSE BASILICATA
FSE 2014-2020 POR BasilicataEuropa Unione Europea Fondo Sociale Europeo Il PO FSE BASILICATA 2014-2020 IL FONDO SOCIALE EUROPEO AGEVOLA L INSERIMENTO NEL MERCATO DEL LAVORO E L AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE,
DettagliPIANO DI ZONA Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 ASSISTENZA DOMICILIARE INDIRETTA 1. Titolo del progetto Assistenza domiciliare indiretta. 2. Nuovo progetto - No 3. Progetto già avviato - Sì 4. Se il progetto dà
DettagliEnte: Numero Posti totali del progetto: 4. Sedi di Attuazione di Progetto: comune Indirizzo Numero di volontari richiesti
Ente: CARITAS DIOCESANA DI TORINO c/o Polo animativo Paolo VI, Via Morgari 9 CAP 10125 TORINO (TO) Tel. 0110362601 E-mail (solo per informazioni): g.fallo@diocesi.torino.it Persona di riferimento: Graziella
DettagliREGOLAMENTO SERVIZIO SOLLIEVO
AMBITO TERRITORIALE ALTO SEBINO Comuni di: Bossico, Castro, Costa Volpino, Fonteno, Lovere, Pianico, Riva di Solto, Rogno, Solto Collina, Sovere. REGOLAMENTO SERVIZIO SOLLIEVO INDICE Art. 1 - Individuazione
DettagliComune di Mezzolombardo (Provincia di Trento)
Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (approvato con delibera del Consiglio comunale n. 6 dd. 07/03/2011)
DettagliSTESURA PROGETTO DATA REVISIONE 9/06/2014 INDICE REV. 0. CSF Montedomini Via Malcontenti,6 Firenze
1 di 11 TITOLO CORSO Matricola / identificativo OSA DI PIU qualifica per addetti all assistenza di base TARGET DELL UTENZA (PRE REQUISITI INGRESSO) TIPOLOGIA DI EVENTO TIPOLOGIA DI FORMAZIONE - Compimento
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
ALLEGATO 6 TITOLO DEL PROGETTO: SENZA BARRIERE SETTORE e Area di Intervento: ASSISTENZA SU DISABILI E ANZIANI ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO OBIETTIVI DEL PROGETTO Coerentemente con il dettato del comma
DettagliREGOLAMENTO dei CENTRI ESTIVI
COMUNE DI SIZIANO REGOLAMENTO dei CENTRI ESTIVI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 21 del 28 maggio 2001 Modificato con deliberazione consiliare n. 1 Sommario Art. 1 Finalità... 3 Art.
DettagliFORMULARIO DELL AZIONE
FORMULARIO DELL AZIONE 1.NUMERO AZIONE 11 2. TITOLO AZIONE Centro Diurno per minori 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Il Centro Diurno, rivolto a minori del Comune Capofila, si prefigge di offrire interventi
DettagliRELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA AI SENSI DELLA LETTERA A DELL ART. 279 DEL DPR
GARA D APPALTO PER AFFIDAMENTO FORNITURA SERVIZI A CARATTERE ASSISTENZIALI ED EDUCATIVI A FAVORE DI MINORI A RISCHIO DI DISAGIO SOCIALE E CULTURALE E DI ATTIVITA ALL INTERNO DEL CENTRO PER LE FAMIGLIE
DettagliSaranno considerati quali ulteriori requisiti qualificanti anche: INTERVENTO PRECOCE E PREVENTIVO
Perché una call? A seguito dell emanazione delle Linee guida regionali sulla tutela dei minori (d.g.r. n. 4821/2016), la Regione Lombardia è interessata a far emergere buone pratiche e modelli operativi
DettagliDETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DELL'AREA INTEGRATIVA
Pareri preventivi di regolarità amministrativa e contabile ai sensi dell art. 147 bis del D.Lgs. 267/2. IL RESPONSABILE DELL'AREA INTEGRATIVA F.to Dott.ssa Elisabetta Bogge IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO
DettagliELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO
Allegato 3 Italia ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: A MODO TUO SETTORE e Area di Intervento: ASSISTENZA: 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO: Il seguente progetto, attraverso
DettagliPIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE
PIANO ANNUALE PER L`INCLUSIONE ANNO SCOLASTICO 17/18 Tutti i dati relativi alle sezioni disabilita`, Des e svantaggio sono automaticamente inseriti dal sistema in base ai dati inseriti Parte I - analisi
DettagliREGOLAMENTO DEI SERVIZI DI TRASPORTO NEL SETTORE SOCIALE
REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI TRASPORTO NEL SETTORE SOCIALE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 8 del 28.02.2003 COMUNE DI CALOLZIOCORTE Provincia di Lecco REGOLAMENTO DEI SERVIZI DI TRASPORTO
DettagliMISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE
MISURA/SOTTOMISURA 1.1 1.2 1. Titolo dell Intervento SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato
Dettagli0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4
!"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)
DettagliCDD Il Granaio Pieve Fosciana (LU)
CDD Il Granaio Pieve Fosciana (LU) CARTA DEL SERVIZIO Sommario C.RE.A. società cooperativa sociale Pag. 02 Che cosa è il Centro Diurno per Disabili Pag. 02 Destinatari Pag. 02 Attività/servizi offerti
DettagliART. 6 ENTITA DEL FINANZIAMENTO E SUDDIVIONE DELLO STESSO 1
Allegato 1 alla determinazione dirigenziale 367/2018 PROGETTO EX LEGE 285/1997 DELL AREA RESIDENZIALITÀ PROPRIO TU - PROMOZIONE PERCORSI RECUPERO IN OSPITALITÀ. TECNICHE UTILIZZABILI. ART. 1 SOGGETTO PROPONENTE
DettagliAREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI
50 3.2 I Fattori Positivi e Critici emergenti dall analisi di domanda e offerta e dalle informazioni più significative AREA PRIMA INFANZIA - SERVIZI EDUCATIVI Domanda educativa di servizi 0 3 anni in costante
DettagliTOTALE COSTO SERVIZIO AL NETTO DELL'IVA 3.435, , ,92 COSTO TOTALE COORDINATORE , ,00
Area di intervento PERSONE ANZIANE SCHEDA N. 1 E7 ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE PER PERSONE ANZIANE A VALERE SU RISORSE PAC N. utenti previsti n. 115 Durata 9 mesi L Assistenza Domiciliare a carattere
DettagliPROGETTAZIONE DEL SERVIZIO Art. 23 c. 15 d.lgs. n. 50/2016
1 Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute Direzione Servizi alla persona U.O. Protezione dei minori ALLEGATO A D.D. N. QE/1478/2017 PROT. QE/35023/2017 PROGETTAZIONE DEL SERVIZIO Art. 23
DettagliSCHEDA TECNICA PROGETTUALE CENTRI DIURNI DISABILI
SCHEDA TECNICA PROGETTUALE 1. TITOLO AZIONE CENTRI DIURNI DISABILI 2. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ Descrivere sinteticamente le attività che si intendono realizzare all interno dell azione di riferimento,
DettagliGli interventi rientranti nel presente Programma riguardano i seguenti ambiti:
Programma provinciale annuale AS 2008/2009 per gli interventi di qualificazione delle scuole dell'infanzia del sistema nazionale di istruzione e degli enti locali nonché per le azioni di miglioramento
DettagliREGOLAMENTO DEL CENTRO APERTO E CENTRO DIURNO PER MINORI. Approvato con delibera Assemblea comprensoriale n. 11 di data
Pagina 1 di 5 REGOLAMENTO DEL CENTRO APERTO E CENTRO DIURNO PER MINORI Approvato con delibera Assemblea comprensoriale n. 11 di data 26.11.2009 Art. 1 Finalità del Centro Aperto Minori Il Centro Aperto
DettagliGESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE?
GESTIRE A CASA IL FAMILIARE NON AUTOSUFFICIENTE: COSA FARE? CHI MI PUO AIUTARE? Assistente Sociale Barbara Miscoria Cividale del Friuli 16 gennaio 2012 L AMBITO DISTRETTUALE Si riferisce a una realtà territoriale
DettagliP.I.P.P.I. IL PARTENARIATO TRA LA SCUOLA, LA FAMIGLIA E I SERVIZI INCONTRI DI FORMAZIONE DOCENTI A.S. 2017/2018
P.I.P.P.I. INCONTRI DI FORMAZIONE DOCENTI A.S. 2017/2018 I.C. MONTESSORI di Bollate I.C. BRIANZA di Bollate I.C. RODARI di Baranzate IL PARTENARIATO TRA LA SCUOLA, LA FAMIGLIA E I SERVIZI 1 P.I.P.P.I.
DettagliSCHEDA INFORMATIVA SAISH Scheda informativa carta del servizio
SCHEDA INFORMATIVA SAISH Scheda informativa carta del servizio Nome organismo accreditato Tutti giù per terra Onlus Servizio Servizio per l Autonomia e liintegrazione Sociale della persona con Hancicap
DettagliSCHEDA SOCIALE. DESTINATARIO DELL INTERVENTO Cognome Nome Nato a il / / Sesso
SCHEDA SOCIALE Allegato C alla Delib.G.R. n. 48/46 del 11.12.2012 (In base alla normativa vigente qualunque dichiarazione mendace comporta sanzioni penali, nonché l esclusione dal finanziamento del progetto
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO POLO EST LUMEZZANE a.s QUESTIONARIO AUTOVALUTAZIONE INCLUSIONE
ISTITUTO COMPRENSIVO POLO EST LUMEZZANE a.s. -16 QUESTIONARIO AUTOVALUTAZIONE INCLUSIONE Quali sono state le modalità della scuola per l elaborazione del Pei? Mai Raramente Spesso Sempre Quali strategie
DettagliREGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/13 DEL
IBERAZIONE N. 44/13 31.10.2007 Oggetto: Fondo per la non autosufficienza: sostegno alle persone anziane che si avvalgono dell aiuto di un assistente familiare (LR 2/2007 art. 34 comma 4 lettere b) ed f)
Dettaglicooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI Ver ottobre 2010
cooperativa sociale comunità del giambellino CARTA DEI SERVIZI housing sociale Ver. 1 19 ottobre 2010 housing@giambellino.org Cooperativa sociale Comunità del Giambellino via Gentile Bellini 6-20146 Milano
DettagliPIANO DI ZONA Annualità SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE, SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e PRONTO INTERVENTO SOCIALE
PIANO DI ZONA 2012-2014 Annualità 2012 PROGETTO SEGRETARIATO SOCIALE PROFESSIONALE, SERVIZIO SOCIALE PROFESSIONALE e PRONTO INTERVENTO SOCIALE 1. Titolo del progetto 1 Segretariato Sociale Professionale,
DettagliREGOLAMENTO COMUNALE ASSISTENZA ECONOMICA ED ACCESSO AI SERVIZI A FAVORE DI PORTATORI DI HANDICAP
REGOLAMENTO COMUNALE ASSISTENZA ECONOMICA ED ACCESSO AI SERVIZI A FAVORE DI PORTATORI DI HANDICAP Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 27 del 03.10.2006 Integrazione al "Regolamento dell assistenza
DettagliIndagine campionaria: bambini e adolescenti fuori dalla famiglia di origine Scheda sull affidamento familiare per il SERVIZIO TERRITORIALE Anno 2016
Indagine campionaria: bambini e adolescenti fuori dalla famiglia di origine Scheda sul familiare per il SERVIZIO TERRITORIALE Anno 2016 1. INFORMAZIONI GENERALI SUL SERVIZIO DENOMINAZIONE DEL SERVIZIO
DettagliSCHEDA DI MONITORAGGIO
SCHEDA DI L.r. 8/2005 - Dgr 1004 del 29 novembre 2013 BIENNIO 2014-2015 Dati identificativi del progetto Ente titolare del progetto: Associazione Carcere Territorio Bergamo Data convenzione con ASL: 10/06/2014
DettagliCOMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale. Gestione Centro Diurno per disabili L Agora
Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: servizisociali@comune.cisterna.latina.it Fax: 069695031 CAPITOLATO SPECIALE CENTRO DIURNO L AGORA COMUNE DI CISTERNA
DettagliTERRA DI INCONTRI 2 Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DETENUTI IN MISURA ALTERNATIVA ALLA PENA, EX DETENUTI
ELEMENTI SINTETICI TERRA DI INCONTRI 2 Settore: ASSISTENZA Area di intervento: DETENUTI IN MISURA ALTERNATIVA ALLA PENA, EX DETENUTI POSTI DISPONIBILI Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4
DettagliArea Anziani. Componente dell U. d. P. referente e responsabile d Area
Area Componente dell U. d. P. referente e responsabile d Area Nome e cognome Enrichetta La Ragione - Antonietta Albanese Anna Sardo Antonio Scotto Di Uccio Angela Ferrara Indirizzo e sede Via Vigna, 29
DettagliPROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL PROGETTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE
Municipio Roma V Direzione Socio Educativa Allegato A Determinazione Dirigenziale n. 1624 / 29.5.18 PROCEDURA APERTA PER L AFFIDAMENTO DEL PROGETTO PER L AFFIDAMENTO FAMILIARE Il presente Progetto, ai
Dettagliper tipologie di servizio
ASSEMBLEA DEI SINDACI AMBITO TERRITORIALE DI SESTO CALENDE (Comuni di Angera, Cadrezzate, Comabbio, Ispra, Mercallo, Osmate, Ranco, Sesto Calende, Taino, Ternate, Travedona Monate, Varano Borghi, Vergiate)
Dettagli«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018
«L'affido familiare in Umbria: realtà, esperienze e scenari futuri" 14 novembre 2018 L Affido nella programmazione regionale Susanna Schippa, Responsabile della P.O. Aspetti socio assistenziali in materia
DettagliAzienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio
Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Ubaldo Campagnola di Avio Via Campagnola, 5 38063 - AVIO (TN) REGOLAMENTO DEL CENTRO DIURNO PER ANZIANI Approvato con Atto del Commissario Straordinario n. 14 del
Dettagli2. TIPOLOGIA DEGLI INTERVENTI
CRITERI E MODALITA DI RIPARTO ED ASSEGNAZIONE DELLE RISORSE STRAORDINARIE A SOSTEGNO DI NUCLEI FAMILIARI IMPEGNATI NELL ASSISTENZA AD ANZIANI CON PIU DI SESSANTACINQUE ANNI NON AUTOSUFFICIENTI. (IMPORTO
Dettagli