27 Gennaio Giorno della memoria Ricordare il passato per restare umani

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1 Progetto di Educazione alla Pace Classe III D Don Milani - Forlimpopoli Insegnanti Milena Raggi e Raffaella Ceccaroni. 27 Gennaio Giorno della memoria Ricordare il passato per restare umani Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Anna Frank

2 Celebrare la Giornata della Memoria ci ha richiesto parecchi giorni, perché non abbiamo solo commemorato il passato, ma anche parlato di ciò che accade oggi nel mondo e di come si può costruire la pace tra di noi. L'obiettivo è stato quello di far comprendere ai bambini che gli orrori del passato sono sempre in agguato e che solo l'uso della ragione, un profondo senso di umanità, il rispetto per se stessi e per gli altri, il confronto aperto tra culture diverse, la solidarietà con i più deboli e indifesi e lo spirito critico possono salvarci da razzismo, guerre e violenza. Abbiamo preferito utilizzare il linguaggio della parola, piuttosto che quello cinematografico, per evitare che immagini troppo crude potessero turbare eccessivamente i bambini, ancora piccoli...e poi perché ci piace leggere libri. Per questo il percorso si è saldamente ancorato al Progetto di Educazione alla Lettura che prevede la lettura quotidiana a voce alta da parte dell'insegnante. Abbiamo scelto testi semplici, adatti all'età dei bambini. Dapprima abbiamo proposto due libri illustrati che parlano della persecuzione degli Ebrei ai tempi del Nazismo: Anne Frank di Josephin Poole e Angela Barret e Otto - autobiografia di un orsacchiotto di Tomi Ungerer Abbiamo poi letto due testi che affrontano temi di attualità: Una gatta in fuga di Vanna Cercenà e Piccoli Rifugiati Bambini come noi. Il primo racconta la storia di una piccola profuga siriana e del suo viaggio clandestino per raggiungere l'italia nel tentativo di sfuggire alla guerra e alle persecuzioni. Il secondo è una pubblicazione dell'alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati che spiega la terribile realtà di chi è costretto a lasciare la propria terra a causa della guerra, del razzismo, dell'intolleranza religiosa ed etnica. Dalle letture si sono sviluppati approfondimenti e riflessioni che hanno coinvolto anche noi e il nostro modo di stare insieme...per capire che un mondo di pace si può costruire fin da piccoli, cercando di non fare mai del male a nessuno e aiutando chi ha bisogno.

3 Abbiamo intrapreso il nostro percorso leggendo il libro Anne Frank di Josephin Poole e Angela Barret Si tratta di un libro illustrato adatto a bambini anche piccoli, a partire dagli otto anni, con illustrazioni molto belle. Il libro racconta che Anna era una bambina felice e vivace che viveva una vita tranquilla. Ma un giorno, per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, fu costretta a nascondersi con la propria famiglia in una soffitta, dove cominciò a scrivere su un diario i suoi segreti, le sue idee e le sue le paure. Questo diario fu pubblicato dopo la sua morte ed è oggi un libro famosissimo in tutto il mondo. Conversazione e testo collettivo Alla lettura sono seguite una conversazione e la rielaborazione collettiva del testo. Quella che segue è la fotocopia di uno dei nostri quaderni.

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5 Successivamente abbiamo letto Otto - autobiografia di un orsacchiotto, libro illustrato di Tomi Ungerer, adatto a bambini a partire dai sette anni. E' la storia delicata e commovente dell'orsetto Otto e di due bambini. Costretti a separarsi a causa delle persecuzioni naziste e della guerra, riusciranno però a ritrovarsi molti anni dopo e a ricostruire la loro amicizia. Circle time, giochi in palestra e testo collettivo Abbiamo letto la parte finale del libro in palestra, in cerchio, parlando di noi e delle nostre emozioni. Abbiamo poi fatto dei giochi per riuscire a esprimere il nostro affetto nei confronti dei compagni, usando parole gentili, l'abbraccio e il sorriso. Quello che segue è il testo che abbiamo scritto collettivamente per rielaborare la storia di Otto.

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7 La pace : le sue parole e le sue azioni In seguito abbiamo lavorato in gruppo per trovare quali sono le parole della pace, poi abbiamo scritto tutti insieme quali sono secondo noi i comportamenti positivi per vivere in pace tra di noi a scuola e fuori dalla scuola. Ecco il nostro lavoro sul quaderno

8 Una canzone per ricordare : Auschwitz di Francesco Guccini Nei giorni successivi abbiamo ascoltato e guardato su youtube il video dei Nomadi che cantano Auschwitz di Francesco Guccini. Il testo scorre sopra le immagini a tempo di musica, così abbiamo cantato anche noi. Ecco il link del video. E questo è il testo della canzone che abbiamo incollato sul quaderno Auschwitz di Francesco Guccini Son morto con altri cento, son morto ch'ero bambino, passato per il camino e adesso sono nel vento e adesso sono nel vento. Ad Auschwitz c'era la neve, il fumo saliva lento nel freddo giorno d'inverno e adesso sono nel vento, adesso sono nel vento. Ad Auschwitz tante persone, ma un solo grande silenzio: è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento, a sorridere qui nel vento. Io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento, in polvere qui nel vento. Ma ancora tuona il cannone e ancora non è contento di sangue la belva umana e ancora ci porta il vento e ancora ci porta il vento. Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà. Io chiedo quando sarà che l'uomo potrà imparare a vivere senza ammazzare e il vento si poserà e il vento si poserà e il vento si poserà.

9 Brani tratti dal diario di Anna Frank Nei giorni seguenti abbiamo cercato maggiori informazioni su Anna Frank trovando delle frasi molto commoventi tratte dal suo diario. Le abbiamo fotocopiate e lette divisi in piccoli gruppi. Poi ognuno ha scelto la frase che più lo aveva colpito e l'ha letta davanti alla classe. Ecco qui le bellissime frasi di Anna Frank Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. Non soltanto perché non ho mai scritto, ma perché mi sembra che più tardi né io né altri potremo trovare interessanti gli sfoghi di una scolaretta di tredici anni. Però, a dire il vero, non è di questo che si tratta; a me piace scrivere e soprattutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente. Come è meraviglioso che non vi sia nessun bisogno di aspettare un singolo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo. So quello che voglio. Ho uno scopo, un pensiero, ho la fede e l amore. Permettetemi di essere me stessa e sarò soddisfatta. So che sono una donna, una donna piena di coraggio e di forza d animo. Non ci è permesso di avere opinioni. Le persone possono dirti di tenere la bocca chiusa, ma non possono impedirti di avere un opinione. Anche se si è ancora molto giovani, non dovrebbero impedirti di dire quello che pensi. Anche le donne dovrebbero essere rispettate! In generale, gli uomini sono molto stimati in ogni parte del mondo, quindi perché non dovrebbero esserlo anche le donne? Soldati ed eroi di guerra sono onorati e commemorati, agli esploratori è garantita fama imperitura, i martiri sono riveriti, ma quanti considerano anche le donne come combattenti? Le donne, che lottano e soffrono per assicurare la sopravvivenza della razza umana, sono soldati molto più forti e coraggiosi di tutti quegli eroi che lottano per la libertà messi insieme! Ognuno di noi ha dentro di sé una buona notizia. Ed è che non si sa quanto grande si può essere! Quanto si può amare! Che cosa si può realizzare! E quale sarà il nostro potenziale!

10 Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà. È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell intima bontà dell uomo. Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo. Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora. Chi è felice farà felici anche gli altri, chi ha coraggio e fiducia non sarà mai sopraffatto dalla sventura! Una cosa però l ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta. Solo allora puoi giudicarne il carattere. Viviamo tutti con l obiettivo di essere felici; le nostre vite sono diverse, eppure uguali. La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta. A dispetto di tutto quanto credo ancora che la gente abbia davvero un buon cuore. Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei. Penso che quello che mi sta accadendo sia meraviglioso, e non solo per quello che si può vedere del mio corpo, ma tutto quello che sta crescendo dentro. Non ho mai discusso di me stessa o rivelato alcune di queste cose a qualcun altro. Questo è il motivo per il quale ho parlato con me stessa di queste cose. I genitori possono solo dare ai figli buoni consigli o indirizzarli sulla buona strada, ma la formazione definitiva della personalità di una persona è nelle mani della persona stessa. È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare. Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia

11 veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità. Diffondiamo il messaggio! Abbiamo scelto una di queste frasi, secondo noi la più significativa, l'abbiamo ingrandita e fotocopiata e ognuno di noi venerdì 25 gennaio se l'è appesa al collo per ricordare a tutta la scuola il giorno della Memoria e il suo significato. Poi siamo andati a casa con quella frase sul petto per farla leggere anche ai genitori.

12 Infine abbiamo realizzato un grande cartellone che abbiamo appeso in corridoio insieme alla bandiera della pace. Eccolo qui sotto...e ci siamo anche noi: belli come l'arcobaleno della pace!

13 Abbiamo poi voluto seguire l'insegnamento di Anna Frank quando dice che si può impedire che quello che è accaduto succeda di nuovo. Abbiamo pensato che anche oggi esistono bambini che vivono situazioni simili a quelle di Anna Frank: nei Paesi in guerra, e non solo, molte persone vengono perseguitate e sono costrette a fuggire come profughi. Una gatta in fuga di Vanna Cercenà Abbiamo perciò letto il romanzo Una gatta in fuga di Vanna Cercenà. Il libro è adatto ai bambini dai sette ai dieci anni e ci è stato regalato dalla casa editrice Giunti perché abbiamo aderito al progetto Leggimi ancora. Lettura ad alta voce e life skills. Racconta la storia di una gattina che vive a Damasco, in Siria, un Paese in guerra. Un giorno l'esplosione di una bomba costringe tutti alla fuga e lei si perde, mentre le case le crollano intorno. Cercando un riparo, incontra una bambina che l'adotta di nascosto dai genitori. Con lei partirà per un viaggio clandestino e molto pericoloso verso la Francia, attraversando la Giordania, l'egitto, il mare e l'italia. Il libro ci è piaciuto moltissimo e, come al solito, l'abbiamo rielaborato insieme per non dimenticarlo.

14 Questo sotto è il testo collettivo che abbiamo scritto, fotocopiato da un nostro quaderno. Per finire la maestra ha portato ad ognuno di noi un libretto intitolato Piccoli Rifugiati, bambini come noi, scritto dall'alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l'abbiamo abbiamo letto insieme a scuola.

15 Il libro è semplice e adatto ai bambini a partire dagli otto anni. E' un po' vecchiotto, perché è stato pubblicato nel 2001, ma ugualmente interessante. Ha lo scopo di sensibilizzare i bambini al problema delle persone che ancor oggi sono costrette a scappare da guerre e persecuzioni. In particolare, vuol far capire chi sono i rifugiati e quant'è triste essere costretti ad abbandonare la propria casa per mettersi in salvo. In fondo c'è anche un dizionarietto che spiega molte parole difficili sull'argomento. Con quest'attività si è conclusa una tappa del nostro percorso che è partito ricordando il passato per guardare con occhi critici il presente.