Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa APPROFONDIMENTI. Decreto Sblocca-cantieri. Analisi e valutazioni

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1 APPROFONDIMENTI Confederazione Nazionale dell Artigianato e della Piccola e Media Impresa Decreto Sblocca-cantieri Analisi e valutazioni Giugno 2019

2 Premessa Entrano in vigore le nuove disposizioni del cosiddetto decreto Sblocca-cantieri. Nel complesso, sono presenti molti interventi di sospensione fino al 2020 di diverse norme introdotte con il nuovo codice degli appalti, e, a dire il vero, poche vere innovazioni. In sostanza, il provvedimento si conferma poco incisivo e non pare essere in grado di smuovere, come sarebbe invece necessario, il settore delle costruzioni che è da sempre motore trainante dell intera economia, ma che, nell ultimo decennio, è stato vittima di un arretramento davvero pesante. Una crisi che ha generato la scomparsa di 120mila imprese e di 800mila posti di lavoro. Continua a mancare, a nostro avviso, un indirizzo chiaro rispetto a tre nodi centrali: i. l effettivo coinvolgimento del mondo della micro e della piccola impresa, da perseguire attraverso un intervento stringente sull obbligo della suddivisione in lotti; ii. l individuazione di strumenti che favoriscano la partecipazione delle piccole imprese locali; iii. l avvio di un effettivo processo di qualificazione delle stazioni appaltanti. 1 Merita, però, di essere sottolineata l efficacia di una attività di lobby che ha consentito di circoscrivere l impatto di disposizioni pericolose per il mondo da noi rappresentato, così come il raggiungimento di alcuni risultati positivi.

3 Analisi e valutazioni Tornando al merito del decreto, la novità più importante è il superamento della cosiddetta soft law, linee guida e decreti attuativi, e il ritorno alla previsione di un regolamento unico. Rimane il forte dubbio che si riesca a definire tale regolamento entro i termini previsti, 180 giorni, e per questa ragione avevamo proposto la predisposizione di più regolamenti distinti, in modo tale che la definizione di qualche specifico istituto non tenesse bloccato l intero regolamento. Una novità importante è la ridefinizione delle modalità di affidamento dei contratti sotto soglia. Si è evitato, anche grazie al nostro intervento, di stravolgere nuovamente l impianto normativo, disorientando ulteriormente stazioni appaltanti e imprese, e di relegare a micro e piccole imprese le briciole di questo mercato. Merita ricordare, infatti, che la prima versione del decreto prevedeva procedure aperte a partire da 200mila euro, circoscrivendo, nei fatti, a questo importo il mercato di micro e piccole imprese. Era, inoltre, prevista l abrogazione della norma introdotta con la recente legge di bilancio che consentiva l affidamento diretto fino a 150mila euro. 2 La formulazione definitiva conferma l affidamento diretto da 40 a 150mila euro per lavori (fino alla soglia per forniture e servizi) previa valutazione di 3 preventivi, e il ricorso alla procedura negoziata per lavori da 150mila a 1 milione di euro, previa consultazione di 10 operatori per la fascia inferiore a 350mila, e di 15 per la fascia da 350mila a 1 milione di euro. Permane la necessità di aprire un confronto che coinvolga stazioni appaltanti e rappresentanti del mondo della micro e della piccola impresa, per superare le incertezze in merito alla corretta gestione dell affidamento diretto fino a 150mila euro e per gestire al meglio la formazione degli elenchi e il principio di rotazione

4 nelle procedure negoziate fino ad 1 milione di euro, evitando che questa tipologia di procedure si trasformi in una lotteria. Siamo, altresì, riusciti a contenere le spinte per il superamento del limite al subappalto (portato ora, in deroga e fino al , al 40%), che avrebbe rappresentato un premio per le imprese non sufficientemente organizzate, a discapito delle imprese che hanno, invece, l effettiva capacità di realizzare in proprio le opere commissionate e che non scaricano su altre imprese, quelle più piccole, responsabilità ed oneri di cui dovrebbe farsi carico direttamente l aggiudicatario. Sempre fino al è sospeso l obbligo di indicare la terna dei subappaltatori già in sede di gara. È stata confermata, inoltre, la chiara esplicitazione per cui, per i consorzi, compresi quelli tra imprese artigiane, l affidamento delle prestazioni ai soci non costituisce subappalto, così come l estensione del periodo documentale da considerarsi per la qualificazione da 10 a 15 anni, che dovrebbe consentire alle imprese di recuperare parametri di riferimento più coerenti, posta la virulenza con cui la crisi ha colpito il settore. 3 Apprezzabile anche il non perseguimento delle ipotesi di eliminazione del tetto massimo del 30% alla valorizzazione del prezzo nell OEPV. Tale eliminazione, nei fatti, avrebbe smantellato nel merito il concetto stesso alla base dell OEPV. Esprimiamo qualche dubbio, invece, in merito alla sospensione, sempre fino al , del divieto di ricorso all appalto integrato. Questa disposizione, se letta congiuntamente alla possibilità di affidare lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla base di progetti definitivi, rischia di generare un ulteriore rallentamento nel processo di crescita delle stazioni appaltanti, anche da noi sostenuto attraverso la valorizzazione della progettazione esecutiva.

5 Nel testo approvato non ha trovato conferma, purtroppo, l eliminazione del divieto di subappalto ad operatori che abbiano partecipato alla gara, mentre è stato correttamente espunta la previsione di esclusione di un operatore economico a fronte di una possibile violazione nel pagamento di imposte o dei contributi previdenziali, ancorché non definitivamente accertata. È stata inoltre evitata, anche su nostra precisa sollecitazione, l estensione del perimetro di attività di Consip ai lavori pubblici. L utilizzo di piattaforme per la gestione degli acquisti della PA è sicuramente utile e funzionale se lo scambio è riferito a beni e servizi caratterizzati da definizioni precise e condivise, ma se si entra in ambiti i cui confini sono più labili si generano disorientamento e incomprensioni e si rischia di comprometterne l utilità. Va segnalata, inoltre, l indeterminatezza e la conseguente possibilità di scelta lasciata alle stazioni appaltanti su due temi importanti. Da un lato la scelta del criterio di aggiudicazione per i contratti sotto soglia (indifferentemente prezzo o OEPV), dall altro la possibilità di indicare nei bandi la possibilità di ricorso al subappalto (purché nei limiti del 40%). 4 Proprio l esperienza di questi anni ha dimostrato come l eccessiva discrezionalità lasciata alle stazioni appaltanti non abbia giovato, anzi abbia generato indeterminatezza nelle decisioni. Auspichiamo che non si ripeta il fenomeno anche in questo caso. Infine, rimarchiamo, speriamo positivamente, la sospensione, a titolo sperimentale e fino al , dell obbligo di ricorso a centrali committenza per comuni non capoluogo. È del tutto evidente che il processo di aggregazione della domanda ha generato la concentrazione dell offerta, danneggiando le imprese di minori dimensioni, per questo auspichiamo che il possibile mantenimento di un rapporto più stretto con il territorio possa favorire il coinvolgimento delle imprese locali.

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