RECUPERO DEI VANI E LOCALI SEMINTERRATI ESISTENTI AI SENSI DELLA L.R. N. 7/2017

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1 STUDIO DI GEOLOGIA Tel. e Fax ufficio: e_mail: geologoparmigiani@gmail.com COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese RECUPERO DEI VANI E LOCALI SEMINTERRATI ESISTENTI AI SENSI DELLA L.R. N. 7/2017 INDIVIDUAZIONE AMBITI DI ESCLUSIONE ASPETTI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO RELAZIONE TECNICA Tradate, Ottobre 2017 Studi e progetti nel settore della idrogeologia e geologia ambientale

2 COMUNE DI MALNATE Provincia di Varese recupero dei vani e locali seminterrati esistenti AI SENSI DELLA L.R. N. 7/2017 individuazione ambiti di esclusione ASPETTI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO RELAZIONE TECNICA Sommario 1. PREMESSA ASPETTI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO AREE A RISCHIO IDROGEOLOGICO E PIANO DI GESTIONE RISCHIO ALLUVIONI NEL BACINO DEL FIUME PO (P.G.R.A.) SOGGIACENZA E OSCILLAZIONE DELLA FALDA AMBITI INTERESSATI DA SITUAZIONI DI CONTAMINAZIONE OVVERO DA OPERAZIONI DI BONIFICA RISCHIO DI ESPOSIZIONE AL GAS RADON INDICAZIONI PER INDAGINI PUNTUALI... 7 Tavole Tav. 1 Individuazione degli ambiti di esclusione ai sensi dell Art. 4, comma 1-1 -

3 1. PREMESSA La Legge Regionale 10 marzo 2017, n. 7 Recupero dei vani e locali seminterrati esistenti, promuove il recupero dei vani e locali seminterrati ad uso residenziale, terziario o commerciale, con gli obiettivi di incentivare la rigenerazione urbana, contenere il consumo di suolo e favorire l'installazione di impianti tecnologici di contenimento dei consumi energetici e delle emissioni in atmosfera. I comuni, con deliberazione del Consiglio comunale, motivata in relazione a specifiche esigenze di tutela paesaggistica o igienico-sanitaria, di difesa del suolo e di rischio idrogeologico, sulla base dell Art. 4 comma 1 della legge L.R. 7/2017, possono disporre l'esclusione di parti del territorio dall'applicazione delle disposizioni della legge stessa. Va rilevato che l'applicazione è comunque esclusa per le parti di territorio per le quali sussistono limitazioni derivanti da situazioni di contaminazione ovvero da operazioni di bonifiche in corso o già effettuate. L esclusione è determinata dall eventuale rischio seminterrati. nell'utilizzo di spazi La presente relazione tecnica illustra pertanto l individuazione effettuata per il Comune di Malnate delle aree da escludere dall applicazione della L.R. 7/2017, per quanto riguarda gli aspetti di difesa del suolo e di rischio idrogeologico, cioè rischio alluvionale, possibile risalita della falda e presenza di contaminazione, sulla base di quanto definito nella componente geologica del P.G.T. e delle eventuali indicazioni dei gestori del servizio idrico integrato. In caso di nuovi eventi alluvionali, rinvenimento di ulteriori situazioni di contaminazione, nonché a seguito di specifiche analisi di rischio geologico e idrogeologico locale, il Comune è tenuto all aggiornamento degli ambiti di esclusione 2. ASPETTI DI RISCHIO IDROGEOLOGICO E DIFESA DEL SUOLO Per quanto riguarda gli aspetti di rischio idrogeologico e più in generale di difesa del suolo indicati nell art. 4 comma 1 della L.R. 7/2017, la valutazione degli ambiti da escludere dall applicazione della legge è derivata dall analisi e confronto dei dati contenuti nella componente geologica di P.G.T. (Parmigiani, agg. 2012) e nelle mappe di pericolosità e rischio del Piano di Gestione Rischio Alluvioni nel bacino del fiume Po (P.G.R.A.)

4 Inoltre, con la collaborazione degli uffici comunali, si è provveduto a censire le aree ad oggi interessate da situazioni di contaminazione ovvero da operazioni di bonifica in corso o già effettuate. Nel seguito vengono approfonditi i singoli aspetti. 2.1 Aree a rischio idrogeologico e Piano di Gestione Rischio Alluvioni nel bacino del fiume Po (P.G.R.A.) Per quanto attiene l assetto idrografico, il territorio comunale di Malnate è caratterizzato dalla presenza di corsi d acqua di importanza provinciale, quali il F. Olona e il Rio Lanza suo affluente, e di corsi d acqua a carattere torrentizio di importanza locale, quali il T. Fugascè e il T. Quadronna, anch essi affluenti dell Olona. Nella componente geologica di P.G.T. sono individuate le aree connesse al reticolo idrografico caratterizzate da pericolosità/vulnerabilità di tipo idrogeologico idraulico. In particolare sono individuate: le aree adiacenti ai corsi d'acqua da mantenere a disposizione per consentire l'accessibilità per interventi di manutenzione e per la realizzazione di interventi di difesa; le aree derivate dalla zonazione del rischio idraulico sull'olona e il T. Ranza (Lanza); le aree corrispondenti al massimo invaso delle opere per la riduzione dei colmi di piena del fiume Olona realizzato in località Ponte Gurone. Alle suddette aree si aggiungono quelle ricadenti nelle Fasce Fluviali del P.A.I. sul F. Olona, sul T. Bevera e sul Rio Lanza. Le aree così individuate sono state ricomprese nelle seguenti classi di fattibilità geologica: 3c 3e 4b 4c 4d 4f aree esterne di fondovalle con moderato rischio di esondazione aree di conoide quiescente aree degli impluvi asciutti aree di pertinenza dei corsi d'acqua aree di fondovalle con elevato rischio di esondazione aree adiacenti ai corsi d acqua Le più recenti Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni contenute nel PGRA (agg. 2015) indicano per il Comune di Malnate diverse aree interessate da alluvione a diverso grado di pericolosità (aree P1, o aree interessate da - 3 -

5 alluvione rara L; aree P2, o aree interessate da alluvione poco frequente M; aree P3, o aree interessate da alluvione frequente H) in ambito di reticolo principale (RP) e in ambito di reticolo secondario collinare e montano (RSCM). Le stesse rappresentano un aggiornamento e integrazione del quadro conoscitivo rappresentato negli Elaborati del P.A.I. Le aree in ambito di reticolo secondario collinare e montano coincidono con le aree in dissesto soggette alle limitazioni previste dall'art. 9 delle NdA del P.A.I. già comprese nel quadro dei dissesti della componente geologica a supporto del PGT attualmente vigente, mentre le aree in ambito di reticolo principale non sono del tutto coincidenti con le fasce P.A.I., in quanto calcolate con diversa metodologia. Estratto della mappa di pericolosità del Piano di Gestione Rischio Alluvioni nel bacino del fiume Po P.G.R.A (aggiornamento 2015). Quindi, viste le condizioni di pericolosità idrogeologica e idraulica, le aree ricedenti nelle classi di fattibilità citate e le aree definite nel PGRA come aree - 4 -

6 interessate da alluvione poco frequente (M P2) e aree interessate da alluvione frequente (H P3) sono da ritenersi escluse dall applicazione della L.R. 7/ Soggiacenza e oscillazione della falda Fenomeni di risalita della falda e la conseguente eventuale interferenza della superficie piezometrica con l abitato possono determinare situazioni di rischio nell'utilizzo di spazi seminterrati, quindi portare all esclusione gli ambiti interessati da tali fenomeni dall applicazione della L.R. 7/2017. Nella componente geologica di P.G.T., la superficie piezometrica é stata ricostruita dall elaborazione di dati di misure di livello effettuate sui pozzi pubblici e privati presenti in territorio di Malnate, Vedano Olona e Lozza condotte nel corso di precedenti studi e integrati con le misure di livello effettuate da Aspem. Il territorio di Malnate è interessato per una buona parte da aree prive di falda idrica significativa per presenza del substrato roccioso affiorante o a debole profondità. Nel settore Nord-Est del territorio considerato si osserva che le quote altimetriche della falda sono piuttosto alte a testimonianza che la falda è prossima all area di alimentazione e risente della presenza del substrato impermeabile a debole profondità che la sostiene conferendole caratteristiche di falda sospesa rispetto al sistema principale. Verso Sud-Ovest, approfondendosi il substrato si assiste ad un repentino decremento delle quote piezometriche che testimoniano la confluenza della falda sospesa nella falda principale della Valle Olona. In tale contesto la soggiacenza varia tra 20 m e i 70 m dall attuale superficie topografica. Nel settore Sud-Ovest la falda superiore si pone in equilibrio con le quote del F. Olona che localmente interagisce con la falda ed ha ruolo drenante della falda stessa. Pertanto, considerando il caso peggiore, la soggiacenza minima ipotizzabile per Malnate presenta un valore ampiamente non interferente con vani e locali seminterrati. Quindi, per quanto attiene l applicazione della L.R. 7/2017, va rilevato che sul territorio comunale di Malnate non sono presenti ambiti da escludere per - 5 -

7 fenomeni di risalita della falda idrica principale o comunque interferenti con la stessa. 2.3 Ambiti interessati da situazioni di contaminazione ovvero da operazioni di bonifica L articolo 4 della L.R. 7/2017 indica che: L'applicazione [della legge] è comunque esclusa per le parti di territorio per le quali sussistono limitazioni derivanti da situazioni di contaminazione ovvero da operazioni di bonifiche in corso o già effettuate A tale scopo, si è provveduto a censire, con la collaborazione degli uffici comunali, tutte le aree ricadenti nella suddetta definizione, dettagliatamente elencate nella tabella seguente. Le stesse sono state riportate nella tavola Individuazione degli ambiti di esclusione. Si precisa che tali aree sono cartografate con valore dichiarativo e pertanto possono essere soggette a precisazione e modifica sulla base delle specifiche individuazioni (anche su base catastale) riportate nei relativi procedimenti autorizzativi. 1 area ex Siome S.S. 342, località la Folla 2 area ex cava Cattaneo S.S. 342, località San Salvatore 3 area di cava cessata ex Maccecchini S.S. 342, località San Salvatore 4 area ex Roncoroni Via 1 Maggio Via Macazzola Siome 5 area Negri Uberto Via Cacciatori delle Alpi n. 10 Tali ambiti sono pertanto esclusi dall applicazione della L.R. 7/2017. Va rimarcato che il suddetto elenco è passibile di aggiornamento, qualora si riscontrino sul territorio ulteriori situazioni di contaminazione. 2.4 Rischio di esposizione al gas radon L articolo 3 comma 3 della L.R. 7/2017 indica che, in caso di creazione di autonoma unità ad uso abitativo, le Agenzie di tutela della salute (ATS) predispongono obbligatoriamente controlli inerenti l'idoneità igienico-sanitaria dei locali, anche relativamente ai valori del gas radon. Uno dei principali fattori di rischio del radon è legato al fatto che tende ad accumularsi all'interno di abitazioni. Il gas migra dal suolo (o dai materiali da costruzione) e penetra all interno degli edifici attraverso le fessure (anche - 6 -

8 microscopiche), gli attacchi delle pareti al pavimento, i passaggi dei vari impianti (elettrico, termico, idraulico). Di conseguenza, i livelli di radon sono generalmente maggiori nelle cantine, nei vani seminterrati e nei piani più bassi delle abitazioni. Nella componente geologica di P.G.T. è contenuto uno specifico capitolo relativo a tale problematica, facente riferimento alla mappatura della concentrazione di gas radon, realizzata da ARPA Lombardia tra il 2003 e il Sono inoltre riportate a titolo orientativo le raccomandazioni che ARPA propone per le nuove edificazioni allo scopo di minimizzare l esposizione della popolazione al radon indoor. Di per sé, la problematica non è ostativa all applicazione della L.R. 7/2017 se viene garantita l'idoneità igienico-sanitaria dei locali. A tale scopo, Regione Lombardia, con decreto n del 21 dicembre 2011, ha adottato le Linee Guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor. Il documento, che rappresenta uno strumento operativo per i Comuni, per i progettisti e per i costruttori di edifici, fornisce indicazioni e suggerimenti riguardanti la realizzazione di nuovi edifici radon-resistenti e le azioni per ridurre l esposizione al gas radon nel caso di edifici esistenti, in sinergia con gli interventi finalizzati al risparmio energetico. 3. INDICAZIONI PER INDAGINI PUNTUALI Sulla base di quanto previsto dalla normativa tecnica sulle costruzioni e di quanto suggerito/raccomandato, in genere, dagli Enti gestori del servizio idrico integrato, chiamati ad esprimersi sul tema in oggetto per quanto di specifica competenza, si formulano alcune indicazioni atte ad orientare gli specifici approfondimenti che dovranno supportare la programmazione/progettazione degli interventi di recupero dei vani e locali seminterrati esistenti, garantendo i necessari presupposti di sicurezza e progettazione consapevole. Il proponente l intervento dovrà impostare la progettazione responsabilmente sulla base di quanto previsto alle Norme Tecniche Costruzioni D.M. 14/01/2008 pubblicate in Gazzetta Ufficiale n.29 del 04/02/08: Paragrafo n Caratterizzazione e modellazione geologica del sito; Paragrafo n Indagini, caratterizzazione e modellazione geotecnica; Capitolo n.8 Costruzioni esistenti

9 L approfondimento di indagine dovrà essere commisurato all entità delle opere, sia per quanto attiene gli aspetti strutturali dell edificio, che per quanto attiene gli eventuali fenomeni di interferenza con la falda (es. formazione di falde sospese ed effimere riscontrabili solo a livello di dettaglio), che, non ultimo, per quanto attiene le problematiche legate al deflusso delle acque meteoriche ricadenti sulle superfici contermini (es. vulnerabilità intrinseca dell edificio nei riguardi di episodici allagamenti urbani anche con riferimento ad eventi pregressi). In tal senso deve essere eseguito, preliminarmente al progetto per il recupero dei seminterrati, un rilievo plano-altimetrico che individui puntualmente: - le quote delle strade potenzialmente interessate dai fenomeni di allagamento; - le quote delle aree di pertinenza dell edificio oggetto di intervento; - le quote di imposta delle aperture del piano seminterrato; - le quote delle rampe di collegamento al piano seminterrato. Il suddetto rilievo deve essere attentamente verificato dal progettista dell intervento rispetto alle quote di potenziale allagamento verificate per lo specifico ambito, al fine di individuare i rischi conseguenti. In esito alle suddette valutazioni il progetto deve contenere tutte le soluzioni volte ad escludere ogni potenziale danno per gli spazi oggetto di recupero. Si rileva inoltre la necessità che sia verificato, negli interventi di recupero, che lo smaltimento dei reflui (acque bianche e nere) dal sistema fognario interno verso la rete di fognatura avvenga sempre per sollevamento, in mancanza di un franco adeguato tra la quota dell allacciamento privato e quella del condotto fognario stradale, al fine di evitare rigurgiti. In generale si suggerisce la richiesta di rinuncia da parte del soggetto interessato al risarcimento in caso di danno riconducibile a fenomeni di innalzamento di carattere eccezionale della falda freatica e/o allagamenti connessi ad eventi meteorici di particolare intensità, espresso mediante dichiarazione sostitutiva di atto notorio, da effettuarsi preventivamente alla concessione dell intervento. Per quanto riguarda, infine, la problematica gas radon, il recupero dei seminterrati dovrà avvenire nel pieno rispetto di quanto disposto dalla Regione Lombardia nelle Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor approvate con decreto n del La concentrazione del gas radon nei locali e vani seminterrati recuperati deve essere inferiore ai livelli massimi ammissibili previsti dalla normativa vigente - 8 -

10 (D.lgs 230/1995 come modificato dal D.lgs. 241/2000 attuazione della direttiva 96/29 EURATOM in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti per gli ambienti di lavoro e CEE n. 90/143 del 21/02/1990 Tutela della popolazione contro l esposizione al radon in ambienti chiusi per le abitazioni). Tale verifica deve essere depositata agli atti comunali contestualmente alla richiesta del titolo abilitativo/preventiva comunicazione necessaria, ai sensi di legge, per il recupero dei seminterrati. La verifica del rispetto dei limiti suddetti deve essere effettuata da organismi idoneamente attrezzati così come disposto dalle Linee guida per la prevenzione delle esposizioni al gas radon in ambienti indoor approvate dalla Regione Lombardia con decreto n del Il Tecnico - 9 -

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