COMUNE DI PRADALUNGA PROVINCIA DI BERGAMO. Committente: LIVET S.a.s. di Carrara Claudio & C. - Via G. Paglia n.15, Bergamo

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1 COMUNE DI PRADALUNGA PROVINCIA DI BERGAMO PROGRAMMA INTEGRATO DI INTERVENTO "VIA GRITTI - VIA CRESPI" VERIFICA DI COMPATIBILITÀ GEOLOGICA ED IDRAULICA DELL INTERVENTO Committente: LIVET S.a.s. di Carrara Claudio & C. - Via G. Paglia n.15, Bergamo 13 FEBBRAIO 2009 DOTT. MARCO MAGGI Dott. Marco Maggi - Via Piave 9, Dalmine (BG) - Tel Fax C.F. MGGMCP62E04A794L - P.IVA

2 1 INDICE 1 INDICE PREMESSA COMPATIBILITÀ DELL INTERVENTO RISPETTO AGLI ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE ED AI VINCOLI DI CARATTERE IDROGEOLOGICO PIANO STRALCIO PER L ASSETTO IDROGEOLOGICO (PAI) STUDIO GEOLOGICO DI SUPPORTO AL PIANO REGOLATORE GENERALE INDIVIDUAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE COMPATIBILITÀ IDRAULICA DELL INTERVENTO RISPETTO A POSSIBILI FENOMENI DI ESONDAZIONE DEL FIUME SERIO ALLEGATI CARTOGRAFICI TAVOLA 1: (SCALA 1:500) 1

3 2 PREMESSA La presente relazione, redatta su incarico della proprietà dell area (LIVET S.a.s. di Carrara Claudio & C. - Via G. Paglia n.15, Bergamo), ubicata in via Gritti via Crespi in comune di Pradalunga (BG), presenta i risultati di una serie di verifiche sulla compatibilità dell intervento rispetto ai vincoli di carattere geologico ed idrogeologico gravanti sull area e sul suo intorno. L ubicazione dell area è ricavabile dalla figura di seguito riprodotta (CTRL, non in scala). UBICAZIONE DELL AREA SU CTRL (NON IN SCALA) Inoltre, considerando la posizione dell area rispetto al fiume Serio e le problematiche connesse alla possibile esondazione di questo, si forniscono nel presente documento una serie di valutazioni sulla compatibilità idraulica dell intervento, deducibili dalla documentazione esistente. 2

4 3 COMPATIBILITÀ DELL INTERVENTO RISPETTO AGLI ELEMENTI DI PIANIFICAZIONE ED AI VINCOLI DI CARATTERE IDROGEOLOGICO Relativamente ai vincoli esaminati nel presente capitolo, si rinvia anche all esame degli elementi presentati nella Tavola 1 allegata alla presente relazione, nella quale sono riportati, relativamente all area di intervento, i limiti relativi a: Reticolo idrico minore: limite della fascia di rispetto lungo il reticolo idrico principale e minore ricavato dalla carta Determinazione del reticolo idrico minore e individuazione delle fasce di rispetto in scala 1:2.000 (Comunità Montana Valle Seriana, anno 2004); Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano: limite tra classi di fattibilità IV (fattibilità con gravi limitazioni) e III (fattibilità con consistenti limitazioni), ricavato dalla cartografia redatta in scala 1:2.000 ai sensi della LR 41/97 (anno 2001). I limiti sono stati ricavati per sovrapposizione della cartografia esaminata sull aerofotogrammetrico comunale, nel quale è stato inserito per l area di intervento il rilievo topografico di dettaglio dell area stessa, in scala originaria 1:200, fornito dalla proprietà. VISTA DELL AREA E DELLA PISTA CICLABILE LUNGO L ARGINE DEL FIUME SERIO VISTA IN DIREZIONE NORD DELL ARGINE DEL FIUME SERIO 3.1 Piano Stralcio per l assetto idrogeologico (PAI) La figura seguente costituisce uno stralcio non in scala della cartografia facente parte del Piano Stralcio per l assetto idrogeologico (PAI). 3

5 CARTOGRAFIA PAI RELATIVA ALL AREA DI INTERVENTO (NON IN SCALA) L area di intervento ricade in area classificata Em (esondazioni e dissesti morfologici a carattere torrentizio - area a pericolosità media o moderata). Il limite tra l area classificata Em e l area classificata Ee (esondazioni e dissesti morfologici a carattere torrentizio - area a pericolosità molto elevata), è posizionato in corrispondenza della scarpata che costituisce, sulla cartografia in scala 1:10.000, l argine del fiume Serio. Relativamente all area Em, nella quale ricade l area di intervento, le Norme di Attuazione del PAI prevedono quanto di seguito riportato. Nelle aree Em compete alle Regioni e agli Enti locali, attraverso gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, regolamentare le attività consentite, i limiti e i divieti, tenuto anche conto delle indicazioni dei programmi di previsione e prevenzione ai sensi della L. 24 febbraio 1992, n Gli interventi ammissibili devono in ogni caso essere soggetti ad uno studio di compatibilità con le condizioni del dissesto validato dall'autorità competente. 3.2 Studio geologico di supporto al Piano Regolatore Generale Il comune di Pradalunga è dotato di studio geologico redatto ai sensi della LR 41/97, approvato definitivamente dalla Regione Lombardia, unitamente al nuovo Piano Regolatore Generale, con D.G.R. n. VII/14655 del 17 ottobre Nella figura di seguito riportata è presentato uno stralcio della Carta di fattibilità geologica delle azioni di piano (scala originaria 1:2.000), relativa all area di interesse e ad un suo intorno significativo. 4

6 CARTA DI FATTIBILITÀ GEOLOGICA DELLE AZIONI DI PIANO (NON IN SCALA) L area di intervento, secondo quanto previsto dalla vigente zonazione geologica in dotazione al comune di Pradalunga, redatta ai sensi della L.R. 41/97 e delle successive delibere regionali attuative, è inserita in classe di fattibilità III Sottoclasse I (fattibilità con consistenti limitazioni, identificata come Zona di transizione alle aree di esondazione Pericolosità media o moderata ). Una limitata porzione del settore nord dell area, verso l alveo del fiume Serio, ricade in classe di fattibilità IV (fattibilità con gravi limitazioni). Va però evidenziato che la fascia di classe IV era stata inserita come fascia di rispetto lungo l alveo del fiume Serio, a partire dalla posizione del ciglio superiore dell argine, come identificabile nel momento in cui era stata redatta la carta di fattibilità (2001). Una verifica topografica di dettaglio della situazione morfologica attuale (si veda la Tavola 1 allegata alla presente relazione), con la presenza tra l altro, tra l argine del fiume Serio e l area di intervento, di un ampia fascia di oltre 10 m lungo la quale è stato realizzato dalla Comunità Montana Valle Seriana il tracciato della nuova pista ciclabile, consente di valutare che la fascia di rispetto posta a lato dell alveo può essere considerata esterna rispetto all area di intervento. Tale fascia è stata tra l altro definita, con i relativi vincoli, anche nello studio sul reticolo idrico minore, descritto nel paragrafo successivo. 3.3 Individuazione del reticolo idrico minore La Comunità Montana Valle Seriana ha predisposto, per tutto il territorio di sua competenza e quindi anche per il comune di Pradalunga, lo studio 5

7 relativo al reticolo idrico minore, con l individuazione dello stesso e delle relative fasce di rispetto. Lo studio al momento è stato adottato dall Amministrazione Comunale di Pradalunga. La figura seguente costituisce uno stralcio della cartografia allegata allo studio, predisposta in scala 1:2.000, relativa all area di interesse. CARTA RELATIVA ALLA DETERMINAZIONE DEL RETICOLO IDRICO MINORE E INDIVIDUAZIONE DELLE FASCE DI RISPETTO (NON IN SCALA) La fascia di rispetto individuata lungo il reticolo idrico principale (limite corrispondente alla linea in colore viola), è esterna rispetto all area in esame. Da notare tra l altro, nella figura sopra riportata, la posizione (limite in colore azzurro) stabilita per l area occupata dal reticolo idrico principale (alveo del fiume Serio). Nelle Norme di Piano relative allo studio del reticolo idrico, si indicano alcune definizioni tra le quali si ritiene opportuno evidenziare la seguente: Fasce di rispetto fluviale: insieme delle aree direttamente connesse con il corso d acqua per le funzioni idrauliche e dell uso del suolo, anche esterne ai rilevati arginali. In relazione al reticolo minore la loro individuazione viene definita nei successivi articoli. In relazione al reticolo principale comprendono le aree esondabili in eventi di piena con portate stimate con tempo di ritorno di almeno 100 o 200 o 500 anni, i terrazzi fluviali direttamente connessi con l alveo, le aree con presenze di vegetazione che costituiscono il corridoio ecologico del corso d acqua, le aree da salvaguardare per ridurre i rischi di inquinamento dei corsi d acqua e/o di innesco dei fenomeni di instabilità dei versanti. Al comma 2 dell art. 6 delle norme di piano si prevede: La misurazione 6

8 delle fasce di rispetto, già individuate sommariamente negli elaborati cartografici (1: :5.000), dovrà venire effettuata per ogni singolo intervento sulla base di un rilievo topografico dettagliato a partire dal ciglio superiore di sponda e qualora tale morfologia non sia evidente e ben individuabile si prende come riferimento il limite d alveo inteso come area in cui defluisce la piena con tempo di ritorno di 25 anni ; Il comma 3 dello stesso art.6 prevede inoltre: Le fasce di rispetto si articolano in una prima fascia di in edificabilità assoluta ed in una seconda fascia in cui, previa acquisizione della necessaria autorizzazione, sono ammessi interventi non strutturali purché non influiscano negativamente con il regolare deflusso delle acque in concomitanza ad eventuali fenomeni di piena. L area di intervento risulta esterna rispetto alla fascia individuata lungo l argine del fiume Serio, e pertanto non è soggetta ad alcun vincolo connesso alla normativa di piano relativa al reticolo idrico minore. Si segnala infine quanto riportato all art. 14 delle stesse norme (coordinamento tra i Piani e studi di settore). In particolare si vuole fare riferimento alle problematiche che potranno scaturire dal confronto dei dati relativi alle fasce di tutela individuate sulle carte della Fattibilità Geologica per le azioni di Piano, prodotte dai singoli comuni ai sensi della L.R. 41/97, e le fasce individuate nel presente piano. In tal senso, le priorità di valutazione delle diverse interpretazioni devono essere assunte considerando come pericolose ai fini dell assetto idrogeologico e idraulico le fasce individuate sulla carta della fattibilità per le azioni di Piano prodotta ai sensi della L.R. 41/97 in prossimità delle aste fluviali dei corsi d acqua principali o dei conoidi, mentre le fasce individuate per i corsi d acqua minori nel presente piano, sono da considerarsi a tutti gli effetti fasce di tutela, che operano pertanto anche per omogeneità interpretativa, ove lo studio geologico non abbia posto o interpretato più severi limiti di natura idrogeologica, rispetto a quelli individuati dal presente Piano. 1. Qualora la delimitazione a grande scala di fasce di rispetto per i corsi d acqua non abbia il significato di effettiva e reale zona di pericolo, ma solamente come elemento di protezione, sarà deliberato dall Amministrazione Comunale il limite da adottare. 2. In assenza di fattori di rischio è preferibile che siano adottati i limiti imposti dal presente Piano in modo da raggiungere un buon livello di omogeneizzazione su tutto il territorio. 3.4 Considerazioni conclusive Considerando quanto esposto nei paragrafi precedenti, si ritiene che una verifica topografica di dettaglio relativa all area in esame, che tenga conto dell attuale situazione morfologica dell area e conseguentemente 7

9 dell effettiva posizione del ciglio dell argine del fiume Serio e della sua distanza dal limite dell area di intervento, possa far considerare i limiti della fascia Ee del PAI, della classe di fattibilità IV dello studio geologico di supporto al PRG e della fascia di rispetto prevista dallo studio del reticolo idrico minore, esterni rispetto all area di intervento. L area di intervento ricade pertanto nella fascia Em (PAI) e nella classe III di fattibilità geologica, e per l area valgono pertanto i vincoli di seguito elencati: 1) Fascia Em del PAI: nelle aree Em compete alle Regioni e agli Enti locali, attraverso gli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, regolamentare le attività consentite, i limiti e i divieti, tenuto anche conto delle indicazioni dei programmi di previsione e prevenzione ai sensi della L. 24 febbraio 1992, n Gli interventi ammissibili devono in ogni caso essere soggetti ad uno studio di compatibilità con le condizioni del dissesto validato dall'autorità competente. 2) Classe III di fattibilità geologica (sottoclasse I): Per le nuove edificazioni in zone definite di transizione alle fasce esondabili (aree Em della perimetrazione PAI), ricadenti quindi in classe 3 di fattibilità, nella fase di progettazione si dovrà tener conto del potenziale rischio connesso all ubicazione degli edifici e delle opere infrastrutturali. Con riferimento a quanto previsto dal comma 6bis dell articolo 9 delle Norme di Attuazione del PAI, in tali aree gli interventi previsti devono in ogni caso essere soggetti ad uno studio di compatibilità con le condizioni del dissesto, e quindi ad una verifica della compatibilità dell intervento rispetto ai livelli di piena previsti, validato dall Autorità competente. In queste aree non è comunque consentita la realizzazione di piani interrati. Da evidenziare che quest ultimo punto risulta più restrittivo rispetto a quanto consentito dalle successive D.G.R. di applicazione della L.R. 41/97 relativamente ad aree caratterizzate da problematiche di natura idraulica. Ci si riferisce in particolare alla D.G.R. 29 ottobre 2001, n. VII/6645, Approvazione direttive per la redazione dello studio geologico ai sensi dell articolo 3 della L.R. 41/97 che sostituisce la previgente D.G.R. 6 Agosto 1998, n. VI/37918 Criteri ed indirizzi relativi alla componente geologica nella pianificazione comunale, secondo quanto disposto dall art. 3 della legge regionale 24 novembre 1997, n. 41, utilizzata come riferimento tecnico per la redazione dello studio geologico in dotazione al comune di Pradalunga. Si ricorda in ogni caso che il comune di Pradalunga ha installato e gestito, nel periodo , un sistema in automatico di monitoraggio della falda, nel quale era compreso un piezometro (S5) installato all angolo tra i due rami di via Crespi, in una situazione morfologica molto simile a quella dell area in esame. Il grafico seguente consente di verificare come, in occasione di eventi meteorici particolarmente intensi ed in concomitanza con 8

10 eventi di piena del fiume Serio, la falda abbia raggiunto una soggiacenza molto limitata, pari a circa 30 centimetri rispetto al piano campagna. In funzione di quanto sopra citato, si riportano pertanto nel seguito una serie di valutazioni e prescrizioni, il cui rispetto consente di valutare positivamente, dal punto di vista formale, la compatibilità dell area rispetto alla sua edificabilità. In primo luogo, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di piano di carattere geologico allegata al PRG, nell area di intervento si deve escludere la realizzazione di piani interrati. Considerando i livelli raggiunti dalla falda in occasione di eventi meteorici rilevanti od estremi, sarebbe in ogni caso indispensabile prevedere la totale impermeabilizzazione di qualunque struttura sottostante la quota del piano campagna. Data la situazione idrogeologica complessiva, legata anche a risalite occasionali della falda, si deve escludere la possibilità di realizzare sistemi di smaltimento nel primo sottosuolo delle acque meteoriche (tipo pozzi disperdenti) nel perimetro degli edifici. 9

11 4 COMPATIBILITÀ IDRAULICA DELL INTERVENTO RISPETTO A POSSIBILI FENOMENI DI ESONDAZIONE DEL FIUME SERIO Per valutare la quota dell area di intervento rispetto ai livelli di piena del fiume Serio, ci si può basare sugli studi di carattere idraulico disponibili per l area. Ci si riferisce in particolare allo studio idraulico realizzato dal Prof. Ing. Domenico Zampaglione e dal Dott. Ing. Fulvio Bernabei nel 1999 su incarico della Regione Lombardia, e relativo al tratto di fiume Serio compreso tra il comune di Villa d Ogna ed i comuni di Pradalunga e Nembro. Secondo tale studio (nel quale si è proceduto alla perimetrazione della aree soggette ad allagamento utilizzando il medesimo criterio adottato dall Autorità di Bacino per la definizione delle fasce di pertinenza fluviale A, B e C), l area in questione ricadrebbe all esterno della fascia B (fascia corrispondente alla portata con tempo di ritorno 200 anni) individuata dallo studio stesso; nel settore in esame non è presente una fascia C (fascia corrispondente alla portata con di tempo di ritorno 500 anni, ovvero alla piena catastrofica ), la cui portata di riferimento dovrebbe pertanto essere contenuta nell ampiezza della fascia B. La figura di seguito presentata rappresenta uno stralcio della cartografia allegata allo studio citato, relativa al settore di territorio comunale in esame. FASCE DI ESONDAZIONE DEL FIUME SERIO DEFINITE NELLO STUDIO ZAMPAGLIONE (REGIONE LOMBARDIA, 1999, NON IN SCALA) Nella figura sopra riprodotta sono riportate anche le tracce di due delle sezioni di verifica utilizzate nello studio sopra citato (sezioni n.88 e n.89). Tali sezioni (poste rispettivamente circa 150 m a monte e 150 m a valle rispetto all area in esame) sono presentate nella figura seguente, nella quale 10

12 sono evidenziate anche le quote dei livelli di piena corrispondenti all evento con tempo di ritorno 200 anni (fascia B). SEZIONI DI VERIFICA LUNGO IL FIUME SERIO TRATTE DALLO STUDIO ZAMPAGLIONE (REGIONE LOMBARDIA 1999, NON IN SCALA) Dall esame della documentazione sopra riportata si può pertanto ricavare quanto di seguito esposto. 1) L area di intervento, sulla base dello studio idraulico realizzato nel 1999, risulta esterna rispetto alle aree di esondazione definite lungo il fiume Serio, sia per il tempo di ritorno di 200 anni (fascia B), sia per tempi di ritorno superiori (nel tratto in esame non è stata individuata una fascia C, corrispondente ad un tempo di ritorno di 500 anni). 2) Le quote dei livelli di piena calcolate lungo le sezioni ubicate circa 150 m a monte ed a valle dell area in esame risultano rispettivamente pari a m ed a m. Nel tratto corrispondente all area in esame, lungo la pista ciclabile posta sull argine del fiume Serio si hanno, sulla base dl rilievo topografico di dettaglio appositamente eseguito, quote comprese tra m e m. L area di intervento oggetto del presente lavoro si trova infine a quote assolute comprese tra m e 304,7 m. 3) In corrispondenza dell area in esame si può ragionevolmente valutare, lungo il fiume Serio, una quota del livello di piena con tempo di ritorno 200 anni intermedia tra quelle calcolate nelle sezioni n.88 e n.89 sopra riportate, pari quindi a m. Sulla base dei dati disponibili, l area si trova quindi ad una quota di sicurezza rispetto ai livelli di piena del fiume Serio. 13 febbraio 2009 Dott. Marco Maggi 11

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