I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

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1 I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

2 SCUOLA INCLUSIVA Primato della persona (umanesimo) La scuola comunità (Statuto stud.sse e studenti) Riconoscere la diversità presenti in ciascuno dei soggetti Valorizzare la diversità significa Individualizzare l azione didattica = uguaglianza = obiettivi comuni e Personalizzare = libertà = promuovere le risorse e le potenzialità/talenti di ciascuno Cambiamenti nel contesto: nei contenuti, nelle strutture, nelle metodologie Derivazione dai principi di solidarietà (Costituzione), di «inclusione sociale» (Trattato di Lisbona) e di socialità (etica)

3 SCUOLA-COMUNITÁ La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio. La comunità scolastica fonda il suo progetto e la sua azione educativa sulla qualità delle relazioni insegnante-studente La vita della comunità scolastica ripudia ogni barriera ideologica, sociale e culturale.

4 VINCOLI GIURIDICI La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. Lo studente ha diritto di essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Dirigente e docenti, con le modalità previste dal regolamento di istituto, attivano con gli studenti un dialogo costruttivo sulle scelte di loro competenza in tema di programmazione e definizione degli obiettivi didattici, di organizzazione della scuola, di criteri di valutazione, di scelta dei libri e del materiale didattico.

5 VINCOLI GIURIDICI Lo studente ha diritto a una valutazione trasparente e tempestiva Le attività didattiche curricolari e le attività aggiuntive facoltative sono organizzate secondo tempi e modalità che tengono conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. La scuola assicura: a) un ambiente favorevole alla crescita della persona e un servizio educativo-didattico di qualità; c) iniziative per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio; d) la salubrità e la sicurezza degli ambienti; e) adeguata strumentazione tecnologica; f) servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

6 OMS MENOMAZIONE DISABILITÁ HANDICAP - ICF

7 OMS FONDATA NEL 1946 È UN AGENZIA SPECIALIZZATA DELL ONU E QUINDI È UN SOGGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE

8 LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ICD, 1970/1990 ICIDH, 1980 ICF, 2001

9 LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ICD, 1970/1990 (CLASSIFICAZIONE DI TUTTE LE MALATTIE E DEI PROBLEMI CONNESSI) EZIOLOGIA PATOLOGIA MANIFESTAZIONE CLINICA

10 ICD La classificazione ICD (International Classification of Diseases) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall orgazzazione mondiale della sanità (OMS-WHO). Approvata nel 1970 è oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43esima Assemblea mondiale della sanità dell'oms e utilizzata a partire dal 1994.

11 LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ICIDH, 1980 (conseguenze delle malattie/disturbi) MENOMAZIONE - danno organico e/o funzionale ---> DISABILITÀ perdita di capacità operative > HANDICAP (svantaggio) difficoltà nell ambiente di vita a causa della menomazione

12 ICIDH La classificazione ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps), OMS 1980 distingue tra: menomazione intesa come perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione psicologica, fisiologica o anatomica e rappresenta l'estensione di uno stato patologico. Se tale disfunzione è congenita si parla di minorazione; disabilità, ovvero qualsiasi limitazione della capacità di agire, naturale conseguenza ad uno stato di minorazione/menomazione; handicap, svantaggio vissuto da una persona a seguito di disabilità o minorazione/menomazione. La disabilità viene intesa come lo svantaggio che la persona presenta a livello personale, l'handicap rappresenta lo svantaggio sociale della persona con disabilità. L'ICIDH prevede la sequenza: Menomazione--->Disabilità--- >Handicap

13 LE CLASSIFICAZIONI INTERNAZIONALI ELABORATE DALLA ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ ICF, 2001 (stato di salute) Classificazione Internazionale del FUNZIONAMENTO DISABILITÀ SALUTE (descrizione dello stato di salute delle persone negli ambiti sociale, familiare, lavorativo). Analizzatore e descrittore delle disabilità come esperienza umana che tutti possono sperimentare

14 ICF Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute (International Classification of Functioning, Disability and Health) O.M.S. Organizzazione Mondiale della Sanità 21 maggio 2001 Dalla prospettiva sanitaria alla prospettiva bio-psico-sociale

15 Diagnosi funzionale educativa e ICF INTESA STATO REGIONI 20 MARZO 2008 Prevede DF su base ICF Prevede per la redazione della DF la presenza di un famigliare e di un esperto di pedagogia e didattica speciale, integrandola con il PDF LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÁ (MIUR, 2009) ICF sta penetrando nelle pratiche di diagnosi condotte dalle AA.SS.LL, che sulla base di esso elaborano la Diagnosi Funzionale

16 ICF. CLASSIFICAZIONE DELLO STATO DI SALUTE Negli anni 90, l'oms ha commissionato a un gruppo di esperti di riformulare la classificazione tenendo conto dei limiti rappresentati dall ICDIH. La nuova classificazione, detta ICF (International Classification of Functioning) o Classificazione dello stato di salute, definisce lo stato di salute delle persone piuttosto che le limitazioni, dichiarando che la persona sana è «individuo in stato di benessere psicofisico». Introduce inoltre una classificazione dei fattori ambientali. Lo stato di salute è correlato all ambiente. L approccio è quindi multi-prospettico: biologico, personale, sociale. La disabilità come esito dell interazione fra condizione di funzionamento della persona e il contesto sociale. Approccio culturale all integrazione

17 LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ_PARTE I_ICF DELL OMS/ L ICF È UN MODELLO BIO-PSICO-SOCIALE CHE CORRELA LA CONDIZIONE DI SALUTE E IL SUO CONTESTO - LA DISABILITÀ È PERTANTO «UNA CONDIZIONE DI SALUTE IN UN AMBIENTE SFAVOREVOLE», CORRELATA CIOÈ AI FATTORI CONTESTUALI - «La disabilità viene perciò definita come la conseguenza o il risultato di una complessa relazione tra la condizione di salute di un individuo, i fattori personali e i fattori ambientali che rappresentano le circostanze in cui vive l individuo» (Organizzazione Mondiale della Sanità, ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Erickson, Trento 2002 (ed. orig. 2001), p. 21).

18 LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ_PARTE I_ICF DELL OMS/ L ICF è un modello sociale della disabilità che «vede la questione principalmente come un problema creato dalla società e in primo luogo nei termini di una piena integrazione degli individui nella società» (Organizzazione Mondiale della Sanità, ICF. Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, Erickson, Trento 2002 (ed. orig. 2001), p. 23) - I MOLTEPLICI ELEMENTI DEL CONTESTO POSSONO ESSERE QUALIFICATI COME: BARRIERE SE OSTACOLANO L ATTIVITÀ E LA PARTECIPAZIONE o FACILITATORI SE FAVORISCONO L ATTIVITÀ E LA PARTECIPAZIONE

19 OBIETTIVI DELL ICF Fornire una base scientifica per la comprensione e lo studio della salute, delle condizioni, conseguenze e cause determinanti ad essa correlate Stabilire un linguaggio comune per la descrizione della salute e delle condizioni ad essa correlate allo scopo di migliorare la comunicazione fra i diversi utilizzatori, tra cui gli operatori sanitari, i ricercatori, gli esponenti politici e la popolazione, incluse le persone con disabilità Rendere possibile il confronto fra dati raccolti in Paesi, discipline sanitarie, servizi e in periodi diversi Fornire uno schema di codifica sistematico per i sistemi informativi sanitari.

20 I SETTE AMBITI DI FUNZIONAMENTO UMANO COSTITUTIVI DELLO STATO DI SALUTE 1. CONDIZIONI FISICHE 2. STRUTTURE CORPOREE 3. FUNZIONI CORPOREE 4. ATTIVITÁ PERSONALI 5. PARTECIPAZIONE SOCIALE 6. CONTESTO AMBIENTALE 7. CONTESTO PERSONALE

21 MODELLO ICF GLI AMBITI DI FUNZIONAMENTO UMANO - L alunno che viene conosciuto e compreso, nella complessità dei suoi bisogni, attraverso il modello ICF, può evidenziare difficoltà specifiche in vari ambiti del funzionamento. - L ICF è uno strumento di lettura dei bisogni di tutti gli alunni.

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23 I SETTE AMBITI FORMANO DUE MACRO-AREE DI FUNZIONAMENTO Parte 1: Funzionamento e disabilità, comprendente i fattori organici Strutture corporee (organi e strutture anatomiche in genere) Funzioni corporee (le funzioni fisiologiche espletate da tali strutture) Parte 2: Fattori contestuali Fattori ambientali (ovvero dell'ambiente fisico - sociale) Fattori personali, consistenti nella capacità d'interazione con l'ambiente fisico - sociale

24 I Bisogni Educativi Speciali secondo l ICF (International Classification of Functioning, OMS, 2002) - «Il Bisogno Educativo Speciale (Special Educational Need) è qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria, in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all interazione dei vari fattori di salute secondo il modello ICF dell OMS, e che necessita di educazione speciale individualizzata» (D. Ianes, Bisogni educativi speciali e inclusione, Erickson, Trento 2005, p. 29).

25 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI COMPRENDONO TRE SOTTO - CATEGORIE DI DIFFICOLTÀ NELL APPRENDIMENTO 1. Disabilità (L. n. 104/1992) 2. DSA (L. n. 170/2010) 3. Restanti forme di difficoltà di apprendimento (Direttiva ; C.M. n. 8/2013; L. n. 107/2015).

26 BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Restanti forme di difficoltà di apprendimento (Direttiva ; C.M. n. 8/2013; L. n. 107/2015). Disturbi evolutivi specifici o misti funzionamento cognitivo limite/borderline. Deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, da disturbo dell attenzione e dell iperattività (ADHD). Svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. D Disturbi coordinazione motoria (Disprassie) isturbi autistici lievi (Asperger) Disturbi attenzione e iperattività (ADHD) Funzionameno Intellettivo o Cognitivo Limite (FLI, FCI: QI compreso tra 85 e 70 punti)

27 I Bisogni Educativi Speciali secondo l ICF (International Classification of Functioning, OMS, 2002). I BES sono pertanto una macro-categoria che ingloba tutte le forme possibili di difficoltá a scuola. BES sostituisce, nell area dello svantaggio, termini come disadattamento troppo sociocentrico e disagio scolastico (insieme delle difficoltá che uno studente vive e manifesta nello svolgimento che la scuola richiede Triani) auto-centrico Mario Falanga

28 DISABILITÁ DSA E BES DISABILITÁ. «È persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione (art. 3, L. n. 104/1992). DSA. «La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana» (art. 1, L. 170/2010). BES. Difficoltà derivante da «svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e /o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse» (Direttiva 2012). Un bambino con Bisogni Educativi Speciali (S.E.N.) è quello che: Ha una difficoltà di apprendimento che richiede interventi di educazione speciale (Education Act, UK 1996)

29 ALUNNI CON DISABILITA ALUNNI CON DSA ALUNNI CON BES individuazione Strumenti diagnostici Progettualità educativa Asl, commissione medico legale, INPS Certificazione con riferimento all ICD- 10 e diagnosi funzionale SERVIZI ASL, specialisti o strutture accreditate Diagnosi clinica del disturbo ai sensi della legge 170/2010 PEI PDP PDP Gruppo docente- (scuola primaria) CdC (scuola di 1 e 2 grado) Eventuale segnalazione dei servizi sociali (Enti esterni) o criteri deliberati nel Coll.Doc Criteri di valutazione Valutazione coerente con gli obiettivi del Pei art.318 DLgs 297/1994 Valutazione coerente con gli obiettivi del PDP art. legge 170/2010 Valutazione in relazione al PDP (Rondanini)

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