Relazione sulle metodologie, obiettivi e risultati raggiunti nell a.s
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- Dario Clemente
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1 Assistenza alla Comunicazione tiflodidattica per gli alunni con disabilità sensoriale visiva frequentanti i servizi scolastici ed educativi pubblici o paritari presenti sul territorio della Regione Lazio quali: asilo nido, scuola infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo, secondo grado e percorsi FP. Relazione sulle metodologie, obiettivi e risultati raggiunti nell a.s Destinatari del servizio: Il servizio di assistenza alla comunicazione tiflodidattica è un servizio a supporto dell integrazione scolastica degli alunni con disabilità sensoriale visiva (ciechi o ipovedenti) frequentanti le scuole pubbliche di ogni ordine grado, presenti sul territorio della Regione Lazio. Il Centro Regionale S. Alessio ha soddisfatto tutte le richieste pervenute, dalla Regione Lazio con Determinazione Dirigenziale n. G13562 del 05/10/2017 e dalle scuole con le quali ha stipulato apposite convenzioni. Nello specifico nel territorio di Roma e provincia sono state stipulate 35 convenzioni, Frosinone e provincia 24, Latina e provincia 5 e Viterbo e provincia 4 per un totale di 68 convenzioni. Di seguito la distribuzione del servizio nelle scuole della Regione Lazio.
2 Bisogni dei destinatari: Strategie d intervento nella didattica e uso di ausili tiflodidattici, consulenza per l ipovisione e trascrizione di testi. Obiettivi dell attività: Agevolare e seguire il percorso di inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Lazio. Attività svolte: Nell anno scolastico 2017/2018 il servizio ha avuto inizio il 25/09/2017 a favore di 391 alunni distribuiti su 217 scuole sul territorio della Regione Lazio. Per l erogazione del servizio sono stati impegnati complessivamente 227 assistenti tiflodidattici con contratto co.co.co. alcuni dei quali hanno operato in più scuole. Nello specifico la distribuzione degli alunni sul territorio Regionale: Roma e provincia 318 Latina e provincia 27 Frosinone e provincia 42 Viterbo e provincia 5.
3 La distribuzione per classi di scuole nel territorio Regionale risulta essere la seguente: 198 alunni frequentano la scuola di infanzia e primaria, 67 la scuola secondaria di primo grado e 126 la scuola secondaria di secondo grado. Emerge che nella Regione Lazio il 50% degli studenti fruitori del servizio frequentano scuole d infanzia e primarie. Ciò grazie anche ad una maggiore informazione delle stesse sul servizio e sull importanza e l efficacia di un intervento precoce, sempre più richiesto anche negli asili nido. La distribuzione del servizio sui diversi cicli scolastici è confermata su tutte le province della Regione, come si evince dai due grafici seguenti.
4 DISTRIBUZIONE DEGLI STUDENTI FRUITORI DEL SERVIZIO ROMA E PROVINCIA 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% 12% 41% 17% Scuola dell'infanzia Scuola primaria Scuola secondaria di I grado 30% Scuola secondaria di II grado DISTRIBUZIONE DEGLI STUDENTI FRUITORI DEL SERVIZIO NELLE PROVINCE DI VITERBO, LATINA E FROSINONE Scuola dell'infanzia VITERBO LATINA FROSINONE Scuola primaria Scuola secondaria di I grado Scuola secondaria di II grado I destinatari del servizio risultano essere nel 47% dei casi allievi ipovedenti, nel 39% dei casi sono allievi che presentano minorazioni aggiuntive e il 15% degli allievi sono ciechi assoluti. Da ciò si evince la necessità di saper rispondere ad esigenze molto diversificate, con uso di specifiche metodologie e strategie d intervento.
5 Il Centro Regionale si è avvalso per l erogazione del servizio di personale, utilmente collocato all interno dell apposito albo delle risorse umane Determinazione del Direttore Generale n. 41 del 14 aprile 2016, procedendo all abbinamento operatore-alunno secondo le modalità contrattuali. Attraverso l analisi delle competenze del personale impiegato, rilevate durante l anno scolastico, emerge un quadro della figura dell assistente tiflodidattico che nel 50% è in possesso di Laurea Triennale o Magistrale e nell 84% dei casi ha una esperienza professionale di almeno 4 anni. Si sottolinea che il 57% degli assistenti tiflodidattici raggiunge un esperienza maturata nel settore da almeno 8 anni di servizio. Anni di lavoro come Assistente tiflodidattico
6 Dalla stessa analisi si evince che, oltre al titolo di studio e all esperienza di lavoro, le conoscenze ed abilità messe in campo dagli assistenti tiflodidattici risultano ampie ed idonee a rispondere alle esigenze di inclusione sociale e scolastica degli studenti con deficit visivo, attraverso competenze sviluppate anche nelle aree dello sport, della musica e delle attività artistico-manuali come rappresenta il grafico seguente. Metodologie di lavoro: L Assistente alla Comunicazione Tiflodidattica (ACT), operatore specializzato nella disabilità visiva, ha svolto il proprio lavoro intervenendo nel processo educativo e sociale del bambino e dell adulto, attraverso attività tese allo sviluppo dell autonomia, della capacità di comunicazione, della socializzazione. Il servizio di assistenza scolastica alla comunicazione tiflodidattica, gestito e coordinato dal Centro Regionale, interviene dal 2005 nelle scuole con assistenza in aula, consulenza tiflopedagogica, programmazione e implementazione delle misure a sostegno degli studenti con disabilità visiva. Per tutti gli interventi tiflopedagogici e socio-educativi sono stati effettuati confronti, nei G.L.H. (Gruppo di lavoro Handicap), operativi, di osservazione, valutazione e programmazione di piani educativi, mediazione sociale, oltre che delle attività direttamente connesse con la didattica.
7 Per favorire e garantire la possibilità di confronto con il maggior numero di istituti scolastici il Centro, organizza i GLH in video conferenze eliminando i tempi di trasferimento e permettendo a tutti gli insegnanti e gli specialisti di essere presenti. Durante l anno scolastico , constatata l importanza di organizzare e strutturare una formazione specifica rivolta agli Assistenti tiflodidattici, il Centro Regionale in collaborazione con l IRSEF-Istituto di Ricerca e Studi sull Educazione e la Famiglia, ha realizzato un percorso di formazione-ricerca a cui hanno partecipato 70 operatori. Tale percorso formativo ha rappresentato un momento di crescita professionale e di condivisione esperenziale riguardo le principali problematiche che gli alunni con disabilità visiva incontrano nel percorso scolastico. Il corso intitolato L apprendimento negli alunni con disabilità visiva: strumenti di rilevazione e approccio didattico ha avuto un duplice scopo: - Creare un esperienza formativa comune riguardo le tematiche dell apprendimento e le strategie di studio; - Raccogliere dati, attraverso l uso di strumenti di misurazione delle abilità di apprendimento, finalizzati all individuazione di modelli e strumenti da utilizzare nella pratica lavorativa e la stesura di linee guida per l anno scolastico La formazione specifica per gli operatori ha riguardato le seguenti tematiche: Concetto di apprendimento in riferimento alla disabilità visiva; Individuazione di strumenti da utilizzare per la rilevazione delle abilità di studio; Ricerca di strategie per aiutare gli alunni ad acquisire di un metodo di apprendimento; Realizzazione di unità didattiche a supporto dello sviluppo del pensiero divergente sulla base della programmazione per competenze; Notevole attenzione è stata posta sulle difficoltà di approccio allo studio derivanti da carenze e/o cattivo uso delle strategie e alla progettazione di attività atte a sviluppare le funzioni metacognitive, con l obiettivo di favorire la crescita e la maturazione degli studenti, promuovendo l abilità di riflettere sul loro atteggiamento verso lo studio e l organizzazione flessibile del metodo. Lo strumento pedagogico utilizzato dagli operatori per rilevare le abilità di studio è stato il Questionario QMS- Questionario Metacognitivo sul metodo di studio che è composto 21 aree che lasciano ampio spazio di scelta all operatore riguardo l area dell apprendimento
8 da indagare al fine di realizzare una personalizzazione dell intervento educativo-didattico (Allegato A). La versatilità di tale strumento si presta alla realizzazione un percorso di rilevazione che accompagna l alunno nella carriera scolastica e allo stesso tempo favorisce l inclusione perché estendibile a tutti gli alunni. Al fine di favorire un pieno affiancamento, agli operatori, è stata predisposta una piattaforma on-line con un forum di discussione. In piattaforma è stato anche possibile visionare i materiali e le slide utilizzate durate le lezioni. I dati raccolti sono oggetto di una valutazione statistica in forma anonima ed entreranno a far parte di un processo di realizzazione di linee guida per l anno scolastico Come da prassi collaudata, sono state organizzate riunioni periodiche tra responsabile tecnico scientifico, coordinatore degli operatori, consulente didattico ed assistenti alla comunicazione tiflodidattica, nelle quali sono tati esaminati i casi, le strategie d intervento ed i risultati ottenuti. Il responsabile tecnico scientifico e il coordinatore degli operatori, operando anche nel servizio di assistenza domiciliare tiflopedagogica per il plurihandicap (assicurato dall intervento del settore politiche sociali della Regione Lazio) garantiscono una azione coordinata sull alunno che usufruisce di più servizi, educativi, riabilitativi, domiciliari e del servizio di produzione materiale accessibile del Centro. Questa impostazione permette di svolgere un lavoro comune tra gli operatori coinvolti, evitando un intervento settoriale e permettendo il raggiungimento dell obiettivo finale. Scopo dell inclusione scolastica è quello di creare idonee condizioni affinché l alunno disabile possa frequentare positivamente il contesto classe, mettendo in atto strategie utili a far sviluppare ed intraprendere la strada dell autonomia, mediante l utilizzo di specifici strumenti intrinseci ed estrinseci, schede del progetto, monitoraggi riunioni di equipe GLH. Gli interventi messi in atto dagli operatori con l obiettivo prioritario di far intraprendere percorsi di autonomia agli allievi con disabilità visiva sono stati mirati a far individuare, emergere e potenziare competenze e risorse individuali presenti nel soggetto, considerando l unicità della persona; pertanto tali azioni sono state centrate sull individuo nella sua interezza e non esclusivamente sul deficit. Gli operatori sono stati sostenuti nel creare e alimentare - in una modalità funzionale- una rete collaborativa con i docenti curriculari, l insegnante di sostegno, la famiglia e tutte le figure professionali che lavorano per questo scopo.
9 La maggior parte degli interventi effettuati hanno avuto una linea prioritaria ovvero quella di cercare di fornire il più possibile strade che portino ad intraprendere una propria autonomia personale, in quanto la capacità di essere autonomi contribuisce e favorisce il benessere ed una migliore qualità della vita stessa. Al fine di mantenere la qualità e tempestività del servizio, agli operatori è stata garantita la reperibilità telefonica del coordinatore tecnico del servizio, in modo che gli stessi dispongano di un contatto diretto laddove vi siano difficoltà ad intraprendere e promuovere percorsi di autonomia e autodeterminazione degli alunni. L affiancamento è stato garantito anche attraverso la nuova una piattaforma on-line con un forum di discussione. Obiettivi raggiunti: Il Centro Regionale ha risposto a tutte le domande di servizio sul territorio, anche attraverso la stipula di convenzioni con le singole scuole, raggiungendo l obiettivo generale di agevolare il percorso di inclusione scolastica degli alunni con disabilità visiva inseriti nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Lazio perseguendo i dei seguenti obiettivi specifici: Buon andamento tecnico-amministrativo del Servizio attraverso una gestione condivisa da tutti i lavoratori coinvolti (responsabile tecnico scientifico, coordinatore, specialista amministrativo, etc.) Istituzione di équipe di riferimento sui casi, composta da neuropsichiatra e ortottista, costituente una modalità aggiuntiva di programmazione dell intervento disponibile per consulenze agli operatori e alle famiglie Sviluppo di strumenti di efficientamento delle procedure attraverso le nuove tecnologie, piattaforma informatica, forum di discussione, GLH on line Aggiornamento e formazione degli assistenti tiflodidattici Monitoraggio dei punti di forza e delle criticità Criticità riscontrate: Nonostante il buon andamento generale del servizio, di seguito si evidenziano alcune criticità al fine della loro futura risoluzione: 1. Limitata considerazione del ruolo dell assistente tiflodidattico e della sua peculiarità rispetto alle altre figure educative presenti nella scuola. 2. Limitata capacità da parte degli istituti scolastici ad adeguarsi alle procedure previste e agli adempimenti amministrativi
10 3. Limitata individuazione di momenti di confronto e condivisione tra ente finanziatore ed ente erogatore del servizio 4. Scarsa uniformità delle procedure di assegnazione del sevizio (in appalto e convenzione) con conseguente diversificazione della gestione amministrativa e tecnica, e dispendio di risorse economiche e umane. Al fine di avere un quadro dell andamento del servizio anche dal punto di vista dell assistente tiflodidattico, è stato svolto un sondaggio sulle criticità riscontrate nel lavoro e sui punti di forza. Da tale sondaggio emerge che le maggiori criticità percepite dagli assistenti durante il lavoro quotidiano sono: la mancanza di tempo, ovvero le limitate ore assegnate al singolo caso; la mancanza di strumentazione tiflologica e tifloinformatica nelle scuole; le scarse opportunità di coordinamento del lavoro con le altre figure professionali. Di contro gli assistenti tiflodidattici hanno individuato quali punti di forza del loro lavoro la buona relazione instaurata con l alunno, la buona organizzazione del servizio e la proficua collaborazione con il team dei docenti.
11 E esperienza nel tempo consolidata che il buon rapporto dell assistente con l allievo favorisce il miglioramento della socializzazione, obiettivo prefissato nel piano educativo per la totalità degli alunni. I dati confermano che migliore è l interazione dell ACT con le altre figure e più è favorito e semplificato il processo di inclusione dell alunno. Obiettivi di miglioramento proposti per a. s : Dall analisi delle criticità riscontrate è possibile individuare tre aree di intervento e le rispettive aree di miglioramento del servizio. Criticità ed Obiettivi Area di Criticità Obiettivo Azioni previste Ruolo dell assistente Tiflodidattico nella scuola Precisare la denomizzazione e puntualizzare il profilo professionale Formazione operatori e docenti Comunicazione ed Informazione dei Dirigenti Scolastici Adempimenti amministrativi da parte delle scuole Implementare la collaborazione con gli istituti scolastici Supervisione ed accompagnamento delle nuove scuole Sviluppo Linee Guida del Servizio Sinergie tra enti Condividere procedure e Individuazione di momenti di
12 Scarsa uniformità delle procedure di assegnazione del servizio modalità del servizio Semplificare le procedure amministrative e gestionali confronto e condivisione di procedure e modelli focus group nelle fasi di avvio del servizio rapporti diretti con le istituzioni scolastiche Al fine di precisare la definizione e il ruolo dell assistente tiflodidattico, si intendono attivare percorsi di formazione per operatori e docenti sui metodi tiflopedagogici e sulla gestione delle dinamiche scolastiche. Contemporaneamente si intende sviluppare i rapporti con le istituzioni scolastiche attraverso campagne di informazione dei Dirigenti Scolastici sulle mansione dell assistente tiflodidattico e le modalità di erogazione del servizio. Sempre al fine di sviluppare una maggiore collaborazione con le scuole, si prevede di accompagnare i nuovi istituti nella fruizione del servizio e sviluppare Linee guida che chiariscano tutti gli adempimenti legati al servizio, le finalità e le modalità operative. La promozione di una gestione maggiormente condivisa tra ente finanziatore ed ente erogatore del servizio potrebbe omogeneizzare e semplificare le procedure amministrative con le esigenze operative, attraverso focus group periodici nelle delicate fasi di avvio e organizzazione del servizio. Il rapporto diretto con le istituzioni scolastiche garantirebbe la possibilità di condividere il progetto educativo e accorciare i tempi di osservazione rendendo immediatamente operativa la figura del tiflodidatta. Infine per quanto attiene la gestione del personale impiegato si intende valorizzarlo continuando le azioni di formazione ed aggiornamento degli assistenti tiflodidattici secondo le esigenze individuate dal monitoraggio, ovvero approfondendo l utilizzo delle nuove tecnologie a fini didattici e le metodologie specifiche, così come evidenziato dal grafico seguente.
13 In relazione alla richiesta da parte degli assistenti tiflodidattici di approfondire le tematiche di progettazione e valutazione dell intervento, si intende informare, adottare e fornire consulenza sull utilizzo degli strumenti on line di progettazione (allegato B Progetto educativo assistenza tiflodidattica) e conseguente monitoraggio. Il coordinatore tecnico dei servizi educativi scolastici Dott.ssa Antonella Mazza
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