Gli scenari per l'economia della Lombardia

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1 milano 3 maggio 2011 conferenza stampa indagine congiunturale industria lombarda Gli scenari per l'economia della Lombardia

2 riservatezza Questo documento è la base per una presentazione orale, senza la quale ha quindi limitata significatività e può dar luogo a fraintendimenti. Sono proibite riproduzioni, anche parziali, del contenuto di questo documento senza la previa autorizzazione scritta di Prometeia. copyright 2011 prometeia 2

3 Le previsioni per il Lo scenario per l'economia lombarda qui presentato si basa su quello più recente elaborato da Prometeia. A differenza dello scenario presentato a febbraio si tratta di previsioni tendenziali, che presentano l'andamento più probabile dell'economia lombarda in relazione alle informazioni attualmente disponibili. Secondo le informazioni più recenti, l'economia lombarda ha chiuso il 2010 con una dinamica del PIL più sostenuta di quanto non ci si attendesse (+1,7%), con uno scarto significativo rispetto alla media nazionale (+0,9pp). Per l'anno in corso e per il 2012 si conferma la ripresa dell'economia lombarda (+1,5% nei due anni), più robusta di quella prevista a livello nazionale (+0,9%) e nella maggior parte delle altre grandi regioni. L'accelerazione della ripresa è comunque attesa solo a partire dal 2013, quando il tasso di crescita si avvicinerà prima, e poi supererà il 2%. 3

4 Il confronto con altre regioni La Lombardia dovrebbe presentare nel corso del 2011 e negli anni successivi una dinamica economica sistematicamente superiore a quelle delle altre grandi regioni. Solo Veneto ed Emilia Romagna si avvicinano ai risultati della Lombardia, mentre le altre regioni sembrano destinate a presentare una crescita che fino al 2013 rimane al di sotto dell'1%. Ancora nel 2014, quando ormai il recupero degli effetti della crisi del è in pieno svolgimento, la Lombardia evidenzia un differenziale positivo nella crescita del PIL rispetto alle altre regioni. Il vantaggio della Lombardia sembra quindi destinato a persistere anche nel medio periodo e rinvia a fattori di tipo strutturale. 4

5 La dinamica del PIL in Lombardia ed in alcune regioni (var. % / valori concatenati 2000) Regioni Lombardia -6,3 1,7 1,5 1,5 1,8 2,2 Piemonte -6,2 0,8 0,9 0,9 1,2 1,6 Veneto -5,9 1,6 1,3 1,2 1,6 1,9 Liguria -3,3 0,7 0,6 0,5 0,9 1,3 Emilia Romagna -5,9 1,2 1,0 1,0 1,3 1,7 Toscana -4,3 1,0 0,7 0,8 1,2 1,5 Lazio -3,3 0,8 0,8 0,8 1,2 1,5 Campania -5,2 0,4 0,3 0,2 0,5 0,9 Puglia -5,0 0,2 0,2 0,3 0,7 1,0 Sicilia -3,6 0,3 0,0 0,0 0,4 0,8 Nord Ovest -6,0 1,4 1,3 1,2 1,6 1,9 Nord Est -5,0 1,3 1,1 1,1 1,4 1,8 Centro -3,9 0,9 0,8 0,8 1,2 1,5 Mezzogiorno -4,3 0,3 0,4 0,3 0,7 1,0 Italia -5,0 1,0 0,9 0,9 1,3 1,6 5

6 La revisione dello scenario per le regioni italiane Il confronto con lo scenario presentato il 1 febbraio non è del tutto significativo, in quanto si mette a confronto una scenario tendenziale come quello qui presentato con uno scenario alto basato su attese di crescita dell'economia italiana più ottimistiche di quelle attualmente adottate anche a livello governativo. Nondimeno il confronto tra i due scenari può essere utile per indicare se non l'intensità, almeno la direzione della revisione delle stime sulla crescita economica regionale. La distanza tra i due scenari per il 2011 è modesta in quanto la revisione del tasso di crescita del PIL è per la Lombardia di -0,3 pp e per l'italia -0,4 pp. La correzione del tasso di crescita per il 2011 è coerente con le attuali prospettive dell'economia mondiale influenzata nel breve periodo dal terremoto in Giappone e dalla crisi politica in Medio Oriente. Nel 2012 la revisione è decisamente più forte sia per la Lombardia (-1,0 pp) che per l'italia e per altre regioni. Su queste revisioni al ribasso incidono non solo le prospettive dell'economia mondiale ma in una qualche misura anche l'orientamento della politica economica in Europa, che si rivolgono sempre più nella direzione del riequilibrio dei conti pubblici e del controllo dell'inflazione. 6

7 La dinamica del PIL (differenze % rispetto allo scenario del 27 luglio) Regioni Lombardia 0,0 0,1-0,3-1,0-0,6-0,6 Piemonte 0,0-0,6-0,7-1,3-0,9-0,9 Veneto 0,0-0,4-0,2-0,9-0,5-0,6 Liguria 0,0-0,1-0,3-1,0-0,7-0,6 Emilia Romagna 0,0-0,6-0,6-1,3-0,9-0,9 Toscana 0,0-0,1-0,5-1,2-0,8-0,8 Lazio 0,0-0,1-0,1-0,9-0,6-0,6 Campania 0,0 0,0-0,3-1,1-0,8-0,8 Puglia 0,0-0,1-0,6-1,3-0,9-0,9 Sicilia -1,0-0,4-1,1-1,7-1,3-1,2 Nord Ovest 0,0-0,1-0,4-1,1-0,7-0,7 Nord Est 0,5-0,5-0,4-1,1-0,7-0,7 Centro 0,0-0,1-0,3-1,1-0,7-0,7 Mezzogiorno 0,0-0,1-0,4-1,2-0,9-0,9 Italia 0,0-0,2-0,4-1,1-0,7-0,7 7

8 I fattori della ripresa Lo scenario attuale è caratterizzato rispetto allo scenario CSU presentato ad inizio febbraio dalla minore dinamica della domanda interna, che a partire dal 2012 segna il passo e non presenta una significativa accelerazione dopo la fase di recupero del I consumi delle famiglie presentano un progressivo consolidamento reso possibile dalla ripresa del reddito disponibile delle famiglie a partire dal 2012, ma non sembrano in grado di imprimere una significativa spinta all'economia regionale. Anche gli investimenti presentano un recupero significativo rispetto al 2009, ma mantengono poi un profilo di crescita piuttosto piatto. Rimane dunque determinante il contributo del commercio internazionale, con un profilo di crescita delle esportazioni di beni caratterizzato da tassi di crescita sostenuti, che potrebbero raggiungere l'8,1% nel 2011, ma che poi si stabilizzerebbero intorno al 6%, in risposta ad un'evoluzione del quadro internazionale meno favorevole di quanto non ci si attendesse ad inizio anno. 8

9 Lombardia: scenario di previsioni al 2014 (var. % / valori concatenati 2000) Indicatori Prodotto interno lordo -6,3 1,7 1,5 1,5 1,8 2,2 Saldo regionale (% risorse interne) 12,2 11,2 10,7 11,4 12,2 12,7 Domanda interna (al netto var. scorte) -4,6 1,4 1,3 1,5 1,7 1,9 Consumi finali interni -1,4 0,8 0,7 1,0 1,2 1,4 - spesa per consumi delle famiglie -1,9 1,0 0,9 1,1 1,3 1,6 - spesa per consumi delle AAPP e delle ISP 0,5-0,2 0,0 0,5 0,8 0,7 Investimenti fissi lordi -15,1 3,9 3,3 3,6 3,4 3,6 Importazioni di beni dall estero -13,9 9,9 6,6 6,2 5,3 5,7 Esportazioni di beni verso l estero -20,6 6,1 8,1 6,4 5,9 6,0 Rapporti caratteristici (%): Tasso di occupazione 44,3 43,7 43,3 43,1 43,2 43,5 Tasso di disoccupazione 5,7 6,3 7,3 7,7 7,1 6,3 Tasso di attività 46,8 46,4 46,4 46,4 46,2 46,2 Reddito disponibile (var. %) Deflatore dei consumi (var. %) -4,0 0,2 1,8 2,5 3,5 4,3-0,1 1,5 2,2 1,6 1,8 1,6 9

10 La revisione dello scenario per la Lombardia Rispetto allo scenario CSU presentato a febbraio, le revisioni introdotte dall'attuale quadro previsivo sono quasi assenti per il 2009 (la base informativa si è ormai consolidata) e contenute anche per il Per il 2011 la revisione è significativa per alcune voci quali il saldo regionale, le importazioni dall'estero ed il tasso di disoccupazione, ma contenuta per quanto riguarda il PIL e le altre componenti della domanda. Per il 2012 la distanza tra i due scenari è decisamente più ampia, mentre si attenua nel biennio successivo. I nuovi scenari presentano un profilo di crescita più basso per i consumi delle famiglie e delle AAPP e per le esportazioni internazionali. Presentano invece una dinamica attesa superiore le importazioni internazionali e gli investimenti. La correzione in negativo del saldo regionale è indicativa della maggiore difficoltà che l'economia lombarda potrebbe incontrare nei prossimi anni a compensare la minore crescita della domanda interna con l'espansione delle esportazioni interregionali ed internazionali. 10

11 Scenario per la Lombardia (differenze % rispetto allo scenario del 1* febbraio) Indicatori Prodotto interno lordo 0,0 0,1-0,3-1,0-0,6-0,6 Saldo regionale (% risorse interne) 0,2-1,1-2,5-2,5-2,3-2,5 Domanda interna (al netto var. scorte) 0,0 0,1 0,2-0,3-0,2-0,3 Consumi finali interni 0,0-0,2 0,2-0,5-0,5-0,4 - spesa per consumi delle famiglie 0,0 0,0 0,2-0,6-0,5-0,4 - spesa per consumi delle AAPP e delle ISP 0,0-0,7-0,1-0,2-0,4-0,5 Investimenti fissi lordi 0,0 1,3 0,4 0,6 0,7 0,2 Importazioni di beni dall estero 2,3 3,4 2,3 1,7 0,9 1,1 Esportazioni di beni verso l estero 0,1 1,9 1,1-0,4-0,1-1,0 Rapporti caratteristici (%): Tasso di occupazione 0,0 0,0-0,4-0,6-0,5-0,3 Tasso di disoccupazione 0,3 0,3 1,4 1,9 1,5 0,9 Tasso di attività 0,0 0,0 0,0 0,0-0,1-0,1 Reddito disponibile (var. %) Deflatore dei consumi (var. %) -0,9-1,4-0,5-0,8-0,7 1,1 0,0-0,1 0,4-0,3 0,0-0,6 11

12 Le conseguenze del terremoto in Giappone e della crisi politica in Medio Oriente Gli scenari confermano come il commercio internazionale rappresenti nella fase di ripresa dalla Grande Crisi il fattore chiave dello sviluppo dell'economia lombarda. In questo contesto avvenimenti che vanno ad incidere in senso negativo sulla dinamica della domanda mondiale possono avere conseguenze significative, andando a rallentare la ripresa dell'attività economica. Negli ultimi mesi il terremoto in Giappone e la crisi politica in Medio Oriente stanno creando una situazione di incertezza, con conseguenze negative che è difficile allo stato attuale quantificare con precisione, ma che cominciano già ad essere avvertite. Nel caso del Giappone nell'ipotesi che non avvengano altre scosse e che le centrali nucleari vengano riportate sotto controllo, gli effetti attesi sono di breve periodo e potrebbero forse esaurirsi nel corso del L'aspetto preoccupante è che la situazione di difficoltà del Giappone può avere conseguenze su tutta l'area dell'estremo Oriente (Cina, Corea del Sud, ) per la stretta integrazione commerciale e produttiva che esiste tra queste economie. 12

13 Le conseguenze... Per il Medio Oriente la situazione è in piena evoluzione ed è di grande incertezza. Dal punto di vista economico i paesi direttamente coinvolti nella crisi politica (Egitto, Tunisia, Libia, Siria, ) non hanno né il peso del Giappone né il suo ruolo nella divisione internazionale del lavoro. Nondimeno il Medio Oriente rappresenta un mercato importante per l'economia lombarda e quindi una riduzione dell'attività economica e delle importazioni di quest'area avrebbe conseguenze significative. La situazione in Medio Oriente è in continuo mutamento e quindi è impossibile definire scenari dotati di una qualche verosimiglianza. Un aspetto preoccupante è che, a differenza che per il Giappone, la crisi del medio Oriente con ogni probabilità non esaurirà i propri effetti nel corso del 2011 e che potrà pesare sulla situazione economica anche per gli anni successivi. 13

14 L'esposizione della Lombardia verso il Giappone ed il Medio Oriente Per la Lombardia il Giappone rappresenta nel 2010 l'1,2% delle importazioni ed una analoga quota delle esportazioni regionali complessiva. Le quote del mercato giapponese si riducono progressivamente nel lungo periodo, anche per effetto della crescita più intensa di altri mercati. In effetti la quota delle esportazioni lombarde verso l'estremo Oriente (Giappone compreso) è nel 2010 dell 8,1% e quella delle importazioni del 12,8%. In particolare la quota delle importazioni è in continuo aumento, a conferma della crescente integrazione con i mercati asiatici. La quota delle esportazioni presenta invece una sostanziale stabilità nell'ultimo decennio. I paesi del Medio Oriente più direttamente coinvolti nella crisi (Tunisia, Libia, Egitto, Siria e paesi della Penisola Arabica) rappresentano per la Lombardia nel 2010 il 6,0% delle esportazioni ed il 4,4% delle importazioni. Si tratta di mercati che hanno rapidamente aumentato il loro peso a partire dal 2005, risentendo tra il 2009 ed il 2010 in ridotta misura degli effetti della crisi economica. 14

15 Le esportazioni della Lombardia (% sul totale) 15

16 Le importazioni della Lombardia (% sul totale) 16

17 Le conseguenze economiche per la Lombardia L'impatto sull'economia lombarda dei problemi che si sono venuti a creare in Giappone ed in Medio Oriente (Tunisia, Libia, Egitto, Siria e paesi della Penisola Arabica) può avere diversi canali di trasmissione. In primo luogo è necessario tenere conto degli effetti sulle esportazioni della Lombardia rispetto alle due aree geografiche. In secondo luogo sarebbe necessario tenere conto dei possibili effetti indiretti di rallentamento del commercio mondiale nel suo complesso che possono verificarsi per effetto della diffusione del rallentamento di Giappone e Medio Oriente. Infine possono verificarsi conseguenze indirette sui mercati finanziari e valutari che possono portare a reazioni di politica economica con conseguenze negative sullo sviluppo di breve periodo dell'economia mondiale. Tenendo conto della grande incertezza che ancora esiste sulle effettive dimensioni delle crisi del Giappone e del Medio Oriente si considerano solo degli effetti diretti che possono derivare dal rallentamento delle esportazioni lombarde nelle due aree. Per il Medio Oriente si considerano solo i paesi più direttamente coinvolti nella crisi politica, mentre per il caso giapponese si considera tutta l'area Estremo Oriente per la forte integrazione commerciale e produttiva di questi paesi. 17

18 Le conseguenze economiche... Tenendo conto che negli ultimi anni le esportazioni verso l'estero rappresentano il 30% circa del PIL della Lombardia, si possono sviluppare alcuni scenari ipotetici che valutano l'impatto diretto sull'economia lombarda di una riduzione delle esportazioni verso l'estremo e il Medio Oriente. In assenza di informazioni precise, a puro titolo esemplificativo, supponiamo che le esportazioni verso l'estremo Oriente possano ridursi del 10% e quelle verso i paesi del Medio Oriente più direttamente coinvolti nella crisi del 20%. L'impatto diretto sull'economia lombarda in termini di PIL sarebbe pari complessivamente a -0,6 pp, una riduzione piuttosto sostenuta che potrebbe distribuirsi tra il 2011 ed il La stima è del tutto ipotetica e non tiene conto degli effetti indiretti sulle componenti della domanda interna, ovvero sulle decisione di spesa di famiglie ed imprese. Nondimeno, nonostante il suo carattere di semplice esempio, la stima evidenzia come gli sviluppi internazionali siano destinati a giocare un ruolo di primo piano nelle prospettive dell'economia lombarda. 18

19 Massimo Guagnini prometeia spa via g. marconi 43, bologna, italia tel , fax

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