La competitività del Piemonte: scenario atteso
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- Stefano Annibale Bernardi
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1 SEGNALI DI RIPRESA IN PIEMONTE, COME RAFFORZARLI La competitività del Piemonte: scenario atteso Riccardo Masoero Head of Territorial & Sectorial Intelligence
2 DINAMICA DEL PIL Dinamica del PIL italiano, (e) numero indice, 2007=100 2 Tra il 2007 e il 2014 si osserva una forte caduta del PIL italiano, che perde quasi 9 punti percentuali rispetto al periodo pre-crisi. Si stima una lenta ma graduale ripresa a partire da quest'anno Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia, aggiornati a febbraio 2015 Dati sottostanti: valori concatenati, base = 2010
3 MODELLO PREVISIVO UNICREDIT ANALISI DI SCENARIO E INDICATORI GEO-SETTORIALI Previsioni di scenario macro - economico ELABORAZIONE STATISTICA E PROBABILISTICA Bilanci storici Previsioni Geo-Settoriali (3.600 aggregati Geo-Settoriali) 180 Microsettori 20 Regioni 4 indicatori previsivi (per ogni aggregato Geo-Settoriale) Val. Produzione Ebitda D/E PFN/Ebitda Valore centrale Modello NEXT 4 indicatori previsivi (per ogni impresa con bilanci) Val. Produzione Ebitda D/E PFN/Ebitda Scostamento atteso 3
4 COMPOSIZIONE DEL CAMPIONE NUMERO IMPRESE FATTURATI SOGLIE FATTURATO 1,1 milioni (335mila campione effettivo) mld Campione nazionale 22 mila 130 mld Piemonte GRANDI IMPRESE 0,2% 26% > 250 Mio 64% 72% PMI 0,5-250 Mio 36% 2% MICRO IMPRESE <0,5 Mio 4 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia
5 CONFRONTO SINTESI DEI RISULTATI e VARIAZIONE mld RICAVI TOTALI mld +0,9% 6,6% MARGINE EBITDA 7,5% +0,9% 3,8 3,3 PFN/EBITDA -0,5 275 mld (-5,4%) INVESTIMENTI FISSI LORDI 266 mld (-0,7%) -3,2% 5
6 CONFRONTO SINTESI DEI RISULTATI e VARIAZIONE 130 mld RICAVI TOTALI 133 mld +2,8% 9,5% MARGINE EBITDA 9,5% 0,0% 2,3 1,9 PFN/EBITDA -0,4 24 mld (-4,5%) INVESTIMENTI FISSI LORDI 24 mld (-0,5%) -2,4% 6
7 VALORE DELLA PRODUZIONE: PREVISIONI AL 2015 REGIONI VALORE DELLA PRODUZIONE VAR. MEDIA ANNUA VALLE D'AOSTA -0,4% PIEMONTE 1,4% LIGURIA 0,4% LOMBARDIA 0,7% TRENTINO ALTO ADIGE 0,9% VENETO 1,1% FRIULI VENEZIA GIULIA 1,2% EMILIA ROMAGNA 1,0% MARCHE 1,2% UMBRIA 0,8% TOSCANA 1,2% LAZIO -1,1% ABRUZZO 1,8% MOLISE -1,8% CAMPANIA 0,7% PUGLIA 0,4% BASILICATA 0,5% CALABRIA 0,5% SICILIA 0,2% SARDEGNA -4,2% ITALIA 0,4% PIEMONTE 1,4% Dinamica del valore della produzione, e tasso di variazione medio annuo Tasso di variazione medio annuo del valore della produzione tra il 2013 e il 2015 >= 1% tra 1% e 0% < 0% 7 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia
8 VALORE DELLA PRODUZIONE: PREVISIONI AL 2016 REGIONI VALORE DELLA PRODUZIONE VAR. % VALLE D'AOSTA 3,2% PIEMONTE 3,0% LIGURIA 3,8% LOMBARDIA 3,1% TRENTINO ALTO ADIGE 2,8% VENETO 2,8% Manifattura FRIULI VENEZIA GIULIA 3,5% Veicoli industriali +5,1% EMILIA ROMAGNA Componentistica 3,0% automotive +3,0% MARCHE Macchine 2,9% agricole +3,7% UMBRIA Macchine 3,0% utensili +3,1% TOSCANA Cosmesi e 2,9% chimico casa +6,7% Prodotti in plastica +4,2% LAZIO 3,5% ABRUZZO 3,3% Servizi alle imprese MOLISE 1,0% Servizi informatici +4,2% CAMPANIA Servizi professionali 2,4% e consulenza +3,7% PUGLIA 2,1% BASILICATA 2,5% CALABRIA 2,1% SICILIA 2,6% SARDEGNA 6,8% ITALIA 3,0% Dinamica del valore della produzione, 2015e-2016e tasso di variazione Tasso di variazione del valore della produzione tra il 2015 e il 2016 >= 1% tra 1% e 0% < 0% 8 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia
9 MARGINE EBITDA: PREVISIONI AL 2015 REGIONI MARGINE EBITDA MEDIA VALLE D'AOSTA 4,8% PIEMONTE 9,5% LIGURIA 7,7% LOMBARDIA 7,7% TRENTINO ALTO ADIGE 8,3% VENETO 6,6% FRIULI VENEZIA GIULIA 6,6% EMILIA ROMAGNA 6,6% MARCHE 6,0% UMBRIA 4,8% TOSCANA 7,2% LAZIO 5,8% ABRUZZO 7,5% MOLISE 5,0% CAMPANIA 6,2% PUGLIA 5,7% BASILICATA 5,5% CALABRIA 5,7% SICILIA 7,1% SARDEGNA 4,8% ITALIA 7,1% PIEMONTE 9,5% Dinamica del margine EBITDA, e media Media del margine EBITDA tra il 2013 e il 2015 >= 7% tra 7% e 6% < 6% 9 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia
10 MARGINE EBITDA: PREVISIONI AL 2016 REGIONI MARGINE EBITDA VALORE 2016 VALLE D'AOSTA 4,9% PIEMONTE 9,6% LIGURIA 7,9% LOMBARDIA 7,8% TRENTINO ALTO ADIGE 8,5% VENETO 6,9% Manifattura FRIULI VENEZIA GIULIA 7,0% Lavorazione del tè e caffè 22,1% EMILIA ROMAGNA Trattamento 6,9% metalli 11,9% MARCHE 6,2% UMBRIA Servizi alle 4,9% imprese TOSCANA Servizi informatici 7,4% 16,9% LAZIO Noleggio 6,3% e leasing 36,3% ABRUZZO Servizi professionali 7,6% e consulenza 11,1% MOLISE 5,2% CAMPANIA 6,3% Utilities PUGLIA 6,1% Telecomunicazioni 37,3% BASILICATA Gas e acqua 5,4% 28,9% CALABRIA Energia elettrica 5,9% 24,7% SICILIA 7,3% SARDEGNA 4,8% ITALIA 7,7% Margine EBITDA, 2016e valore percentuale Margine EBITDA nel 2016 >= 7% tra 7% e 6% < 6% 10 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia
11 SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO: PREVISIONI AL 2015 REGIONI PFN/EBITDA MEDIA VALLE D'AOSTA 4,3 PIEMONTE 2,1 LIGURIA 3,0 LOMBARDIA 3,5 TRENTINO ALTO ADIGE 2,4 VENETO 2,8 FRIULI VENEZIA GIULIA 2,6 EMILIA ROMAGNA 3,4 MARCHE 3,8 UMBRIA 4,5 TOSCANA 4,4 LAZIO 5,4 ABRUZZO 2,2 MOLISE 3,3 CAMPANIA 2,9 PUGLIA 3,2 BASILICATA 2,9 CALABRIA 3,4 SICILIA 3,2 SARDEGNA 2,4 ITALIA 3,6 PIEMONTE 2,1 Dinamica di PFN/EBITDA, e media Media del PFN/EBITDA tra il 2013 e il 2015 <= 3% tra 3% e 3,5% > 3,5% 11 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia Il valore ITALIA è calcolato come somma dei valori regionali. E' escluso il microsettore NHOL (Società di partecipazione holding)
12 SOSTENIBILITÀ DEL DEBITO: PREVISIONI AL 2016 REGIONI PFN/EBITDA VALORE 2016 VALLE D'AOSTA 3,7 PIEMONTE 1,7 LIGURIA 2,6 LOMBARDIA 3,0 TRENTINO ALTO ADIGE 1,9 VENETO 2,3 Manifattura FRIULI VENEZIA GIULIA 2,1 Altre macchine di impiego generale 1,0 EMILIA ROMAGNA Trattamento 2,8metalli 0,8 MARCHE Pneumatici 3,3 0,7 UMBRIA 4,2 TOSCANA 3,9 LAZIO Servizi informatici 4,3 0,6 ABRUZZO Ingrosso di 1,8 beni strumentali 1,1 Servizi professionali e consulenza 1,0 MOLISE 2,9 CAMPANIA 2,5 Utilities PUGLIA 2,4 Gas e acqua 1,5 BASILICATA 2,3 CALABRIA 2,9 SICILIA 2,7 SARDEGNA 1,6 ITALIA 3,0 Servizi alle imprese e Distribuzione PFN/EBITDA, 2016e valore percentuale PFN/EBITDA nel 2016 <= 3% tra 3% e 3,5% > 3,5% 12 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia Il valore ITALIA è calcolato come somma dei valori regionali. E' escluso il microsettore NHOL (Società di partecipazione holding)
13 INVESTIMENTI FISSI LORDI: PREVISIONI AL 2015 REGIONI INVESTIMENTI FISSI LORDI VAR. MEDIA ANNUA VALLE D'AOSTA -1,9% PIEMONTE -1,2% LIGURIA -1,0% LOMBARDIA -0,9% TRENTINO ALTO ADIGE -0,8% VENETO -0,9% FRIULI VENEZIA GIULIA -1,9% EMILIA ROMAGNA -0,5% MARCHE -2,7% UMBRIA -2,0% TOSCANA -0,5% LAZIO -2,0% ABRUZZO -3,3% MOLISE -3,0% CAMPANIA -2,6% PUGLIA -3,7% BASILICATA -2,4% CALABRIA -3,9% SICILIA -3,4% SARDEGNA -3,1% ITALIA -1,6% PIEMONTE -1,2% Dinamica degli investimenti fissi lordi, e tasso di variazione medio annuo Tasso di variazione medio annuo degli investimenti fissi lordi tra il 2013 e il 2015 > 3% tra 3% e 2% < 2% 13 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia, aggiornati a febbraio 2015
14 INVESTIMENTI FISSI LORDI: PREVISIONI AL 2016 REGIONI INVESTIMENTI FISSI LORDI VAR. % VALLE D'AOSTA 2,7% PIEMONTE 3,0% LIGURIA 3,2% LOMBARDIA 3,6% TRENTINO ALTO ADIGE 3,4% VENETO 3,3% FRIULI VENEZIA GIULIA 2,6% EMILIA ROMAGNA 3,6% MARCHE 1,9% UMBRIA 2,6% TOSCANA 3,4% LAZIO 2,1% ABRUZZO 1,4% MOLISE 1,1% CAMPANIA 3,0% PUGLIA 0,6% BASILICATA 1,9% CALABRIA 0,6% SICILIA 1,1% SARDEGNA 1,3% ITALIA 2,8% PIEMONTE 3,0% Dinamica degli investimenti fissi lordi, 2016e tasso di variazione Tasso di variazione degli investimenti fissi lordi tra il 2015 e il 2016 >= 3% tra 3% e 2% < 2% 14 Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence su dati Prometeia, aggiornati a febbraio 2015
15 (PFN/Ebitda) <6 SOLIDITÀ (PFN/Ebitda) =<6 IL SISTEMA PRODUTTIVO PIEMONTESE MATURE CHAMPIONS 79,3% delle imprese 70,8% del fatturato EBITDA margin 11,4% PFN/EBITDA 0,8 3% delle imprese 9,8% del fatturato EBITDA margin 12,7% PFN/EBITDA 0,001 17,2% delle imprese 18,4% del fatturato EBITDA margin 5,7% PFN/EBITDA 13,5 0,5% delle imprese 1,1% del fatturato EBITDA margin 5% PFN/EBITDA 29,7 15 TURNAROUND Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence Analisi effettuata sulle 22 mila imprese del Piemonte con valori previsionali medi 2014-'16 CRESCITA Cagr Produzione < 3% Cagr Produzione >=3% EMERGENTI
16 (PFN/Ebitda) =<6 (PFN/Ebitda) <6 IL SISTEMA PRODUTTIVO PIEMONTESE Valore della Produzione SOLIDITÀ MATURE CHAMPIONS 16 TURNAROUND CRESCITA Cagr Produzione < 3% Cagr Produzione >=3% Elaborazioni UniCredit Territorial & Sectorial Intelligence Analisi effettuata sulle 22 mila imprese del Piemonte con valori previsionali medi 2014-'16 EMERGENTI
17 CONCLUSIONI Prospettive di progressivo miglioramento per l'economia del Piemonte Crescita dei ricavi superiore alla media accompagnata da un miglioramento della sostenibilità del debito simile a quello registrato per il resto del Paese, con un'accelerazione attesa per il La redditività rimane stabile. La ripartenza dovrebbe essere guidata soprattutto dalla manifattura, con i settori dell'automotive, dei beni strumentali, della chimica e della gomma-plastica. Secondo le stime anche i servizi alle imprese più evoluti sono tra i protagonisti. In termini di marginalità operativa mantengono una posizione di particolare forza i settori regolati (telecomunicazioni, gas & acqua ed energia elettrica). Gli investimenti tornano in positivo nel 2016, con le nuove risorse che si auspicano in arrivo anche dal settore pubblico. Una ripresa selettiva Solo il 3% delle imprese piemontesi (con ricavi che sfiorano il 10%) dimostra capacità di crescita coniugata a buoni livelli di marginalità e basso indebitamento. Queste imprese costituiscono la punta di diamante del sistema produttivo e, grazie a modelli di business efficaci, appaiono meglio in grado di cavalcare la ripresa. Un ridotto nucleo di imprese riuscirà a crescere ad un buon passo, ma a costo di maggiori fragilità. D'altro canto, oltre il 79% delle imprese del campione regionale, pur evidenziano una buona solidità economica, non appare in grado di esprimere ritmi di crescita realmente significativi. Vi è infine un 17% di imprese che, appesantite da business scarsamente redditivi e da livelli di sostenibilità finanziaria poco invidiabili, non appare in condizione di cogliere le opportunità offerte dalla ripresa. 17
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