Regione Abruzzo DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA REGIONALE PROPOSTA

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1 Regione Abruzzo DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA REGIONALE PROPOSTA L Aquila, dicembre 2009

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3 Indice 1. L evoluzione del contesto Pag L evoluzione del contesto economico L evoluzione dell economia nella prima metà del Le prospettive economiche nel periodo del DPEFR Il contesto istituzionale nell emergenza L organizzazione e la gestione dell emergenza I provvedimenti del decreto legge n. 39 del 28 aprile Le misure straordinarie della legge finanziaria regionale Il contesto programmatico regionale La programmazione per la ricostruzione e lo sviluppo La programmazione unitaria La finanza regionale L evoluzione del quadro nazionale Il federalismo fiscale Le risorse straordinarie per l emergenza e la ricostruzione La situazione finanziaria regionale L evoluzione del debito della Regione Le operazioni di copertura del debito ed il loro impatto sul bilancio La struttura del bilancio regionale Le risorse del bilancio Le spese Le risorse per gli investimenti strutturali Disavanzi, politica di bilancio e politica fiscale Le prospettive nel periodo del DPEFR Gli indirizzi generali della politica di bilancio Le linee di programmazione La modernizzazione delle istituzioni Programmazione, pianificazione e legislazione Le riforme istituzionali e la governance Le nuove tecnologie nella PA e l e-government bis Pluralismo informatico La riorganizzazione del Sistema- Regione Politiche per la competitività del sistema produttivo Attività produttive, ricerca e innovazione

4 Documento di programmazione economico-finanziaria Turismo e cultura Il lavoro e lo sviluppo dell occupazione Il sistema educativo Ambiente e Protezione civile La manutenzione e la gestione del territorio La mobilità: trasporti e infrastrutture Le Politiche per la persona e la famiglia Le politiche per la salute Le politiche sociali Housing sociale 126 2

5 1 L EVOLUZIONE DEL CONTESTO 1.1 L EVOLUZIONE DEL CONTESTO ECONOMICO L EVOLUZIONE DELL ECONOMIA NELLA PRIMA METÀ DEL 2009 L ingresso in una fase di crisi acuta dell economia nazionale si è reso evidente a cavallo dei mesi estivi del 2008, come ricordato nel DPEFR I dati della Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2008, presentati a maggio 2009, evidenziano, infatti, come nel bilancio di fine anno 2008 il prodotto lordo delle principali grandezze economiche, espresse in termini di quantità, mostrassero già tutte valori negativi. TAB. 1.1 ITALIA: CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI A PREZZI CORRENTI: VARIAZIONI PERCENTUALI RISPETTO ALL ANNO PRECEDENTE QUANTITÀ PREZZI VALORE Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato 1,6-1,0 2,4 2,8 4,0 1,8 Importazioni di beni e servizi 3,8-4,5 2,6 6,9 6,5 2,1 TOTALE DELLE RISORSE 2,1-1,8 2,5 3,7 4,6 1,8 Consumi nazionali 1,1-0,5 1,8 3,4 3,0 2,9 - spesa delle famiglie residenti 1,2-0,9 2,2 3,2 3,4 2,3 - spesa della P.A. e delle istituzioni 2,7 1,7 2,3 7,0 5,0 8,8 Investimenti fissi lordi 2,0-3,0 2,5 3,2 4,6 0,2 - investimenti fissi netti 2,1-15,8 2,4 2,9 4,6-13,4 - ammortamenti 2,0 1,6 2,6 3,4 4,6 5,0 Esportazioni di beni e servizi 4,6-3,7 4,0 5,0 8,8 1,2 TOTALE DEGLI IMPIEGHI 2,1-1,8 2,5 3,7 4,6 1,8 Fonte: Relazione generale sulla situazione economica del paese 2008 Nel complesso dell anno, rilevante era stato il contributo alla crescita fornito dalla domanda interna, soprattutto dei consumi (circa +3%), grazie però soprattutto al sostegno della domanda della pubblica amministrazione (-8,8%), che aveva approntato pacchetti di misure anticrisi, a livello nazionale e di singole Regioni. Preoccupante, invece, si era mostrata la dinamica fortemente negativa degli investimenti (-13,4%) che lasciava presagire ad un immediato rafforzamento delle tendenze di crisi in atto. In Abruzzo, dopo che i primi segnali si erano resi evidenti già verso la fine del 2008, la crisi economica si è manifestata in tutta la sua virulenza nella prima metà del 2009, 3

6 Documento di programmazione economico-finanziaria aggravata dall immediato impatto distruttivo del terremoto che il 6 aprile ha colpito il capoluogo regionale ed i comuni circostanti. L effetto combinato di crisi e terremoto è ancora tutto da valutare, ma è evidente dai dati relativi al secondo semestre 2009, che mostrano come già nei primi mesi si sia registrata una chiara svolta negativa nell economia regionale. PIL I dati sul prodotto interno lordo regionale diffusi dall ISTAT, che aggiornano la serie precedente fino a fine 2008, mostrano che fino al 2004 l Abruzzo si è mosso a stento, con tassi di crescita sistematicamente inferiori ai valori nazionali. L ultimo quadriennio si era invece dimostrato abbastanza soddisfacente: i tassi di crescita del PIL abruzzese, infatti, sono stati in media superiori al 4,5%. Nel 2008, la nostra regione, in un contesto nazionale di forte rallentamento, è cresciuta del 2,4%, tasso dimezzato rispetto agli anni precedenti, ma comunque superiore alla media nazionale e a quelli delle altre ripartizioni territoriali. TAB. 1.2 TASSI DI CRESCITA A PREZZI COSTANTI (2000) NEL PERIODO PIL ai prezzi di mercato Abruzzo 3,1 1,4 0,2 4,7 4,7 4,2 2,4 Nord-Ovest 3,7 3,3 3,8 2,7 3,5 4,2 1,6 Nord-Est 2,7 3,3 4,3 2,8 4,4 4,6 2,0 Centro 4,9 3,0 5,5 2,6 3,9 4,4 2,1 Mezzogiorno 3,7 2,8 3,5 2,8 4,1 2,9 1,5 Italia 3,7 3,1 4,2 2,7 3,9 4,0 1,8 Componenti della domanda Consumi finali interni 3,2 4,1 2,7 3,2 3,6 2,5 Spesa delle Famiglie 2,7 2,9 3,2 2,1 3,9 3,3 Spesa delle Pubbliche Amministrazioni 4,5 7,2 1,4 6,1 2,9 0,4 Investimenti fissi lordi 3,3 3,6 2,4 1,9 8,5 5,0 Fonte: Istat Indicatori congiunturali La crisi avviatasi nella nostra regione nell ultimo scorcio del 2008, come sottolineato dalle indagini congiunturali sulla produzione industriale, si è rafforzata nella prima metà del 2009, come evidenzia l indagine congiunturale del CRESA sulle imprese manifatturiere. A giugno 2009, produzione, fatturato ed occupazione rispetto ad un anno prima mostrano dinamiche fortemente negative (pari, rispettivamente, a -6,4, -9,5 e -4,1%); si tratta di tendenze diffuse in tutti i settori, ma particolarmente accentuate in quelli trainanti lo sviluppo regionale, a partire dai mezzi di trasporto. Da un punto di vista territoriale, in tutte le province, indistintamente, si registrano forti contrazioni di produzione, fatturato ed occupazione. Ma, essendo le 4

7 piccolissime e le micro-imprese le più colpite dalla crisi, si può presumere che le aree caratterizzate da questa tipologia di attività produttive stiano soffrendo molto di più delle altre. TAB. 1.3 INDICATORI CONGIUNTURALI DELL INDUSTRIA ABRUZZESE II TRIMESTRE 2009 (VARIAZIONI PERCENTUALI RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DELL ANNO PRECEDENTE) Settore di attività Produzione Fatturato Occupazione Ordinativi interni esteri Alimentari, bevande e tabacco - 0,6-1,5-2,6-2,8 10,3 Tessile abbigliamento e calzature - 9,1-12,2-5,1-10,7-5,4 Legno e Mobili - 10,9-9,7-2,8-6,8-20,8 Lavoraz. minerali non metalliferi - 10,1-6,4-4,3-7,5-27,7 Metalmeccaniche - 0,5-7,4-4,4-2,9-9,9 Elettromeccanica ed elettronica 3,1-12,9-6,6-45,6-25,5 Mezzi di trasporto - 41,7-37,5-2,7-44,9-34,8 Chimico - farmaceutica - 2,5-3,7 1,3 0,7-0,8 Altre imprese manifatturiere - 6,5 4,9-1, ,1 Totale - 6,4-9,5-4,1-12,9-14,3 CHIETI 2,9-6,2 5,0-16,6-11,0 L'AQUILA - 11,7-11,5-0,2-7,8-15,7 PESCARA - 4,2-7,8-2,7-4,5-21,1 TERAMO - 14,2-12,3-5,9-19,9-13,9 Classe dimensionale addetti - 8,6-6,3-5,9-4,8-8, addetti - 5,7-9,2-3,3-8,2-11,0 oltre 250 addetti - 5,7-15,1-1,7-37,5-26,7 Fonte: CRESA - Congiuntura Economica Abruzzese TAB. 1.4 ABRUZZO: ESPORTAZIONI REGIONALI PRODOTTI MILIONI DI EURO VARIAZIONE % Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della - pesca 34,89 34,66 41,61 20,01 20,06 10,89 Estrattive minerarie ed energetiche 27,16 47,28 51,19 9,93 8,26-57,03 Prodotti alimentari, bevande e tabacco 288,68 322,59 339,56 162,95 5,26-3,74 Prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori 709,59 772,78 752,61 280,99-2,61-26,02 Legno e prodotti in legno; carta e stampa 158,71 181,47 165,95 73,94-8,55-16,46 Sostanze e prodotti chimici 178,00 215,46 225,20 86,47 4,52-38,11 Articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 634,47 685,65 663,51 281,71-3,23-23,98 Metalli di base e prodotti in metallo 442,16 453,22 518,14 176,03 14,32-35,70 Macchine e apparecchiature elettroniche, elettriche e meccaniche 1.330, , ,63 453,22 1,44-26,39 Mezzi di trasporto 2.167, , ,25 702,65 8,81-57,64 Prodotti delle altre attività manifatturiere 262,28 279,29 276,33 108,44-1,06-23,93 Altro 10,17 9,99 14,65 5,91 46,60-36,32 Totale 6.545, , , ,16 4,86-38,53 Fonte: ISTAT Valori riferiti al 1 semestre 2009 Variazioni calcolate sulla base dei dati riferiti al semestre dell anno precedente 5

8 Documento di programmazione economico-finanziaria Esportazioni La variabile che meglio descrive come il primo semestre 2009 segni il passaggio verso la crisi sono le esportazioni. Nonostante i segnali di rallentamento dell economia, infatti, a fine 2008 le esportazioni, ed in particolare quelle del settore meccanico, dell agroalimentare e dei mezzi di trasporto e di vari altri settori evidenziavano ancora apprezzabili incrementi. Nel complesso, le esportazioni regionali erano cresciute quasi del 6%. Al contrario, il primo semestre 2009 si è chiuso con un dati fortemente negativi. Le esportazioni sono crollate, riducendosi di quasi il 40%, per effetto di una caduta generalizzata a tutti i settori, dai mezzi di trasporto (-57,6%), alla meccanica (-35,7%), all elettronica (-26,4%), ai minerali non metalliferi (-24%), al tessile-abbigliamento (-26%), per rimanere quelli più rappresentativi. Anche gli stessi indicatori ufficiali del mercato del lavoro segnalano come il primo semestre 2009 sia stato il periodo del passaggio alla crisi. Mercato del lavoro A fine 2008, il bilancio occupazionale si era chiuso in maniera decisamente positiva. Rispetto all anno precedente, in media d anno, l aumento di 13mila unità della forza lavoro (+2,4%), sintomo di una ancora buona propensione ad immettersi sul mercato da parte dei lavoratori, si era tradotto in un incremento di 10mila unità degli occupati (con un corrispondente incremento del tasso di occupazione di 1,1 punti percentuali) e di 3mila delle persone in cerca di occupazione (corrispondenti ad un aumento di mezzo punto percentuale, da 6,1 a 6,6, del tasso di disoccupazione). Gli altri tassi caratteristici presentavano andamenti positivi: il tasso di attività era salito di 1,3 punti, il tasso di occupazione di 1,1 punto. TAB. 1.5 EVOLUZIONE ED INDICATORI DEL MERCATO DEL LAVORO IN ABRUZZO: SEM VAR % * 2009 VALORI ASSOLUTI IN MIGLIAIA DI UNITÀ Occupati ,98 In cerca di occupazione ,69 Forze di lavoro ,20 INDICATORI Tassi di attività ,2 59,5-6,15 Tassi di occupazione ,0 54,7-7,13 Tassi di disoccupazione ,6 8,0 12,68 OCCUPATI PER SETTORE (VALORI ASSOLUTI IN MIGLIAIA DI UNITÀ) Agricoltura ,00 Industria ,87 Servizi ,56 TOTALE ,98 Fonte: ISTAT Rilevazione sulle forze lavoro * Variazioni calcolate sulla base dei dati riferiti al semestre dell anno precedente A giugno 2009, invece, su base annua si registra un crollo del numero di occupati di 23mila unità (pari al 6% ), 6mila dei quali risultano travasati tra le persone in cerca di occupazione (+7,7%), i rimanenti 17mila fuoriusciti dalle forze di lavoro. Il crollo dell occupazione industriale (-11mila unità) si è accompagnato ad una forte riduzione degli addetti ai servizi (-7mila unità) e dell agricoltura (-5mila). Il tasso di attività scende fortemente (dal 62,2 al 59,5%), ma ancor di più il tasso di occupazione (da 58 6

9 a 54,7%). Di conseguenza, il tasso di disoccupazione sale dal 6,6 del 2008 all 8% di giugno Analoga tendenza caratterizza gli indicatori della generazione di impresa. Il 2008, nonostante i segnali della crisi nell ultimo scorcio dell anno, si erano conclusi con un bilancio positivo, dopo l annata negativa del Il numero delle imprese attive era cresciuto dello 0,8%, con incrementi quasi generalizzati a tutti i settori. A metà 2009, invece, si registra una riduzione complessiva del numero di imprese che sfiora il 2%, a causa soprattutto del crollo delle imprese manifatturiere -12% e di quelle del terziario avanzato. Più lievi, ma comunque di segno negativo, le riduzioni delle imprese agricole e commerciali. TAB. 1.6 ABRUZZO: IMPRESE ATTIVE PER SETTORE DI ATTIVITÀ (VARIAZIONI PERCENTUALI) SETTORE DI ATTIVITÀ SEM 2009 * Agricoltura, caccia e silvicoltura -3,3-2,2-2,1-1,2-2,5-3,4-2,1-2,2 Pesca -1,7-2,2-1,5-0,8-3,6-11,6 1,5 1,2 Attività manifatturiere 3,0 1,4 0,9 1,1 0,1-0,5 1,0-12,9 Costruzioni 3,7 4,0 5,1 5,1 4,5 4,4 2,6 2,7 Commercio 1,5 1,5 1,7 1,3-0,2-0,7 0,6-1,9 Alberghi e ristoranti 3,2 2,8 3,6 3,4 2,8 2,1 4,3 4,4 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 1,7 1,1 3,9 0,7-1,7-2,1-1,3-2,1 Intermediazione monetaria e finanziaria 3,2 0,4 0,4 2,8 2,2 5,1 3,2 0,3 Att. Immobiliari, noleggio, informatica, ricerca 7,1 6,5 4,9 8,0 5,3 5,0 3,8-6,8 Istruzione 5,0 3,6 4,3 3,6 4,2 1,0 2,3 5,9 Sanità e altri servizi sociali 5,6 5,3 6,3 5,9 2,3 0,9 6,3 1,7 Altri servizi pubblici, sociali e personali 2,0 2,1 2,9 1,9 0,9 0,4 1,8 1,6 Totale 0,8 1,0 1,2 1,5 0,4-0,1 0,8-1,9 Fonte: UnionCamere Infocamere: Movimprese: * Variazioni calcolate sulla base dei dati riferiti al 3 trimestre dell anno precedente Non si dispone ancora di dati ufficiali relativi ai flussi turistici della prima metà della stagione estiva del 2009, ma si ha certamente contezza del fatto che il terremoto ha avuto effetti fortemente negativi sull attrattività dell Abruzzo nei confronti del turismo nazionale ed estero. Flussi turistici Il bilancio del 2008 del settore si era invece concluso in maniera positiva. Recuperando nettamente i flussi perduti l anno precedente, il movimento turistico complessivo ha fatto registrare ottimi tassi di crescita, intorno al 4% medio. Arrivi e presenze avevano di nuovo superato i valori record di ogni tempo, sia nel segmento nazionale che in quello straniero, attestandosi rispettivamente oltre i 6 milioni e mezzo ed oltre 1,6 milioni. 7

10 Documento di programmazione economico-finanziaria TAB. 1.7 MOVIMENTO TURISTICO IN ABRUZZO ANNI ITALIANI STRANIERI TOTALE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ESERCIZI ALBERGHIERI ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI TOTALE ESERCIZI ANNI VARIAZIONI PERCENTUALI ITALIANI STRANIERI TOTALE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ARRIVI PRESENZE ,8 8,2-7,8-5,7 6,8 6, ,2-4,7 5,4 0,9-0,5-4, ,4 1,4 0,1-3,3 3,9 0, ,5 6,1 4,1 8,4 5,3-13, ,46-3,40 3,58 1,19-2,70 19, ,58 0,37-0,16-1,02 3,15 0,20 ESERCIZI EXTRA ALBERGHIERI ,2 2,4-20,6-20,7 1,6-2, ,3 1,1-3,2-4,5 1,2 0, ,2-2,0 10,8 2,9 8,7-1, ,0 10,7 2,7 7,9 11,0 10, ,68 4,76-3,17-4,41 8,20 3, ,98 7,08 8,75 11,57 9,78 7,75 TOTALE ESERCIZI ,8 6,6-10,9-11,6 6,1 3, ,8-3,1 3,5-1,0-0,3-2, ,8 0,4 2,3-1,2 4,5 0, ,4 7,4 3,8 8,2 6,1 7, ,56-1,08 2,09-0,80-1,13-1, ,55 2,39 1,71 3,29 4,20 2,51 Fonte Cresa - Rapporto sull'economia Abruzzese

11 1.1.2 LE PROSPETTIVE ECONOMICHE NEL PERIODO DEL DPEFR Nell immediato, la ripresa sembra ancora lontana, come segnalano gli imprenditori nell indagine congiunturale del CRESA sulle imprese manifatturiere. Gli ordinativi, sia quelli interni che quelli esteri, evidenziano dinamiche ancora molto negativi e con riduzioni dell ordine del 13%-14%, lasciando intendere che il periodo di crisi in corso non è affatto superato. Le aspettative degli imprenditori, infatti, sono di forti contrazioni: la produzione ed il fatturato potrebbero ridursi del 20%, l occupazione quasi di un quarto. Breve periodo Su tali previsioni può indubbiamente influire l onda emotiva del terremoto, nonostante l emergenza si sia conclusa il più rapidamente possibile e la ricostruzione sia già partita. TAB. 1.8 INDICATORI CONGIUNTURALI DELL INDUSTRIA ABRUZZESE PREVISIONI PER IL III TRIMESTRE 2009 (VARIAZIONI PERCENTUALI RISPETTO ALL ANNO PRECEDENTE) Settore di attività Produzione Fatturato Occupazione Ordinativi interni esteri Alimentari, bevande e tabacco Tessile abbigliamento e calzature Legno e Mobili Lavoraz. minerali non metalliferi Metalmeccaniche Elettromeccanica ed elettronica Mezzi di trasporto Chimico - farmaceutica Altre imprese manifatturiere Totale CHIETI L'AQUILA PESCARA TERAMO Classe dimensionale addetti addetti oltre 250 addetti Fonte: CRESA - Congiuntura Economica Abruzzese Le previsioni di medio periodo, pertanto, si confermano come negative. Tali, almeno erano già i risultati dell indagine sugli Scenari delle economie locali predisposta da Prometeia, non ancora aggiornata a quest anno. Medio periodo In condizioni normali, non influenzate dal terremoto, l Abruzzo era previsto crescere a tassi notevolmente inferiori alla media nazionale per tutto il periodo del DPEFR. 9

12 Documento di programmazione economico-finanziaria TAB. 1.9 PREVISIONI DEI TASSI DI CRESCITA A PREZZI COSTANTI (2000) Prodotto interno lordo Esportazioni verso l estero Abruzzo Nord ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Abruzzo Nord ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Consumi delle famiglie Abruzzo Nord ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Investimenti fissi lordi Abruzzo Nord ovest Nord Est Centro Mezzogiorno Fonte: Unioncamere, Scenari di sviluppo delle economie locali italiane Roma, 6 novembre IL CONTESTO ISTITUZIONALE NELL EMERGENZA L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELL EMERGENZA In seguito al sisma del 6 aprile, il giorno stesso e stato emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che dichiara lo stato di emergenza fino al 31 dicembre 2010 ed affidato al capo del Dipartimento della Protezione Civile l incarico di commissario per l emergenza. Con tre successive ordinanze, la Presidenza del Consiglio dei Ministri da disposizioni per l attuazione degli interventi nominando il Commissario delegato. I Comuni del cratere Il Decreto del Commissario Delegato n. 3 del 16 aprile 2009 ha individuato come area di intervento per la ricostruzione, 49 comuni in quanto sulla base dei dati disponibili hanno risentito di un intensità uguale o superiore al sesto grado della scala MCS (Mercalli Canzani Sieberg), L elenco comprende i comuni della provincia dell Aquila inclusi nei quattro bacini 10

13 sismologici sede degli epicentri dello sciame sismico e i comuni dei versanti teramano e pescarese del Gran Sasso, anch essi molto prossimi agli epicentri registrati (rispettivamente, 5 e 7 comuni). Tab PROVINCE L Aquila Teramo Pescara Comuni della Regione Abruzzo colpiti al 6 aprile 2009 da scosse sismiche di intensità uguale o superiore al sesto grado della Scala Mercalli - Decreto del Commissario delegato n. 3 del 16 aprile 2009 COMUNI INTERESSATI Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequeo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne Vestini, San Pio delle Camere, Sant Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi. Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pietracamela e Tossicia Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre de Passeri. La lista dei comuni è stata compilata con criteri scientifici, sulla base dei rilievi macrosismici che il Dipartimento della Protezione Civile ha effettuato in collaborazione con l INGV, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia dopo la scossa del 6 aprile. Ma da un lato successive scosse di magnitudo non di molto inferiore si sono registrate dopo quella principale, provocando probabilmente danni a strutture già pericolanti, anche in altri ambiti territoriali contermini, in funzione di variabili locali (come e noto, distanza degli epicentri degli eventi, caratteristiche geologiche dei suoli e tecniche costruttive utilizzate nei manufatti, edifici e infrastrutture, in loco). Il Decreto non esclude pertanto che ulteriori comuni possano essere inseriti tra le aree di intervento, se viene dimostrato il nesso di causalità tra gli eventi sismici e i danni subiti. La prima fase dell organizzazione dell emergenza e iniziata con due Decreti del Commissario Delegato. Il Decreto n. 2 del 9 aprile 2009 ha istituito la direzione di comando e controllo (Di.Coma.C), centro di coordinamento delle componenti e delle strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile per le attività di soccorso sull area interessata dal terremoto, in costante contatto con il Comitato Operativo che coordina le attività a livello centrale. Di.Coma.C La Di.Coma.C., coordinata dal Vice Capo Dipartimento della Protezione Civile per l area tecnico-operativa con sede a Coppito nella Scuola della Guardia di Finanza, e composta da una serie di funzioni di supporto, ognuna delle quali interviene nella gestione dell emergenza in uno specifico campo tematico: la Tecnica di valutazione e il censimento dei danni; la Sanità; il Volontariato e i rapporti con gli enti locali; le strutture operative e la viabilità; i materiali e mezzi, l assistenza alla popolazione, la 11

14 Documento di programmazione economico-finanziaria logistica, gli evacuati; il Coordinamento dell attività delle Regioni; le Telecomunicazioni; i Servizi essenziali; i Mass media e informazione; la salvaguardia dei beni culturali; il supporto amministrativo. Tab Centri Operativi Misti istituiti dal Decreto del Commissario Delegato n. 1 CENTRI E SEDI COM 1 - L Aquila COM 2 - San Demetrio ne Vestini COM 3 - Pizzoli COM 4 - Pianola (fraz. de L Aquila) COM 5 - Paganica (fraz. de L Aquila) COM 6 - Navelli COM 7 - Sulmona COMUNI DI COMPETENZA L Aquila con le frazioni di Preturo, Sassa, San Vittorino Acciano, Barisciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Fossa, Poggio Picenze, Prata d Ansidonia, S. Eusanio Forconese, S. Demetrio nei Vestini, S. Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Villa S. Angelo Arischia (fraz. De L Aquila), Barete, Cagnano Amiterno, Campostosto, Capitignano, Lucoli, Montereale, Pizzoli, Scoppito, Torninparte Bagno (fraz. de L Aquila), Bagno Grande (fraz. de L Aquila), Civita di Bagno (fraz. de L Aquila), Ocre, Ovindoli, Pianola (fraz. de L Aquila), Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, Roio Colle (fraz. de L Aquila), Roio Piano (fraz. de L Aquila), Roio Poggio (fraz. de L Aquila), San Benedetto di Bagno (fraz. de L Aquila), Valle Sindola di Bagno (fraz. de L Aquila) Aragno (fraz. de L Aquila), Bazzano (fraz. de L Aquila), Assergi (fraz. de L Aquila), Camarda (fraz. de L Aquila), Filetto (fraz. de L Aquila), Paganica (fraz. de L Aquila), Pesco Maggiore (fraz. de L Aquila), Tempera (fraz. de L Aquila), Onna (fraz. de L Aquila), S. Gregorio (fraz. de L Aquila) Calascio, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castelvecchio Calvisio, Castel del Monte, Collepietro, Navelli, Ofena, S. Benedetto in Perillis, S. Stefano di Sessanio, Villa S. Lucia degli Abruzzi Anversa degli Abruzzi, Bugnara, Cansano, Castel di Ieri, Castelvecchio Subequo, Goriano Sicoli, Introdacqua, Molina Aterno, Pettorano sul Gizio, Pacentro, Pratola Peligna, Secinaro, Sulmona, Vittorito Centri Operativi Misti Con il precedente Decreto del Commissario delegato n. 1 del 9 aprile 2009, sono stati istituiti Centri Operativi Misti (COM), strutture operative di coordinamento dei Servizi di Emergenza. I COM, come la Di.Coma.c., sono suddivisi in funzioni di supporto (Tecnica di valutazione e censimento dei danni, Sanità, Telecomunicazioni, Volontariato, Strutture operative/viabilità, Materiali e mezzi, assistenza alla popolazione, logistica, evacuati, Servizi essenziali, Supporto amministrativo). A ciascun COM sul territorio fa riferimento un insieme di comuni o centri abitati, rispetto ai quali l'ubicazione della sede del COM e baricentrica o equidistante. Il decreto istituisce 7 COM, tre nel territorio comunale dell Aquila (di riferimento rispettivamente uno per il centro urbano, le sue numerose frazioni e i centri dell Altopiano delle Rocche, uno per comuni e frazioni a Nord del capoluogo con sede a Pizzoli, uno per comuni e frazioni a sud e ovest con sede a Paganica), uno per i comuni della Piana di Navelli e il versante sud del Gran Sasso con sede a Navelli, uno di riferimento per i comuni della Valle Peligna, con sede a Sulmona. 12

15 Tab Cronologia dei provvedimenti del Governo Centrale per il terremoto in Abruzzo ORDINANZA DATA OGGETTO numero Primi interventi urgenti conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito la provincia di l'aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile numero numero 3755 numero 3757 numero 3758 numero 3760 numero 3761 [numero 3763 numero 3766 Numero 3767 numero 3768 numero Ulteriori disposizioni urgenti conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito la provincia dell'aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile Attuazione dell'articolo 6, comma 1, lettera l), del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante: «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile» Attuazione dell'articolo 2, comma 3, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella provincia dell'aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile Attuazione dell'articolo 2, comma 12, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella provincia dell'aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile Attuazione del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante: «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile» Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori disposizioni urgenti conseguenti agli eventi sismici che hanno colpito la provincia dell'aquila ed altri comuni della regione Abruzzo il giorno 6 aprile Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania ed altre disposizioni di protezione civile Criteri e modalita' di assegnazione di alloggi in affitto a favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 6 aprile 2009, ai sensi dell'articolo 2, commi 10 e 11, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39. numero 3771 numero 3772 numero 3773 numero 3774 numero 3778 numero 3779 numero 3780 numero 3781 numero 3782 numero 3783 numero 3784 numero Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori disposizioni conseguenti alla dichiarazione di «grande evento» nel territorio della regione Abruzzo per garantire il regolare svolgimento dei «XVI Giochi del Mediterraneo» del Disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni urgenti di protezione civile Attuazione del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, recante: «Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009». ( Ulteriori disposizioni urgenti dirette a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 Disposizioni urgenti di protezione civile. Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni di protezione civile. 13

16 Documento di programmazione economico-finanziaria numero 3790 numero 3791 numero 3795 numero 3797 numero 3799 numero 3803 numero 3805 numero 3806 numero 3808 numero 3810 numero 3811 numero 3813 numero 3814 numero 3817 numero 3818 numero Disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare la grave situazione di pericolo in atto nell'area archeologica di Pompei Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni di protezione civile Disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni di protezione civile. Disposizioni urgenti di protezione civile Ulteriori interventi urgenti diretti a fronteggiare gli eventi sismici verificatisi nella regione Abruzzo il giorno 6 aprile 2009 e altre disposizioni di protezione civile. Popolazione sfollata ed assistita Secondo i dati della Protezione Civile nazionale, il numero complessivo degli sfollati al 25 maggio 2009, probabilmente momento di massima emergenza dal punto di vista dell assistenza, era pari a unità. La cifra riguardava solo la popolazione assistita, e non includeva persone ospiti di familiari o rifugiati in seconde case di proprietà al mare o in altri luoghi solitamente di vacanza. Se consideriamo quest ultima tipologia di persone, il numero complessivo degli sfollati si stimava superasse le 70mila unità. Dei sfollati assistiti, erano alloggiati negli alberghi ed in case private dei Comuni sulla costa, e nelle aree di ricovero e campi spontanei allestiti in tutta la provincia dell Aquila e nei centri maggiormente colpiti del Teramano e del Pescarese. Ad inizio dicembre, sotto la spinta della ricostruzione degli edifici parzialment3e agibili e dell'incentivazione alla sistemazione autonoma, la situazione è nettamente migliorata. Il numero complessivo degli assistiti si è ridotto di oltre il 70%, e sono ancora le persone assistite in alberghi, case private e campi di accoglienza. 14

17 Tab Numero di sfollati assistiti e luoghi di ospitalità per provincia SITUAZIONE AL 25/05/2009 AREE DI RICOVERO ALBERGHI CASE PRIVATE NUM OSPITI NUM OSPITI NUM OSPITI L Aquila Teramo Pescara Chieti Ascoli Piceno TOTALI SITUAZIONE AL 01/12/2009 L Aquila Teramo Pescara Chieti Ascoli Piceno 107 TOTALI Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile Al 25 maggio, risultavano allestite 176 aree di ricovero compresi i campi spontanei, aumentate in continuazione dopo lo sfollamento delle aree minacciate dallo sciame sismico, dotate complessivamente di tende, 107 cucine da campo e 34 punti di pronto intervento medico. La tabella seguente riporta una stima della popolazione assistita nei centri di ricovero. Tab Centri di accoglienza, servizi e numero di sfollati assistiti per COM Aree e COM Numero di Numero Popolaz. Cucine da PMA Centri di Tende alloggiata campo COM 1 - L Aquila COM 2 S. Demetrio COM 3 - Pizzoli COM 4 Pianola COM 5 Paganica COM 6 Navelli COM 7 Sulmona Totale Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile Al 3 novembre risultano chiusi 141 campi mentre 8 sono in via di chiusura. Si è cominciato dalle tendopoli non più utili, dalle più popolose e dalle situazioni di maggiore disagio. Parallelamente al programma di assistenza, condotto con il supporto delle Regioni e del volontariato dei sistemi regionali di protezione civile che gestiscono i campi di accoglienza, il sistema nazionale della protezione civile ha posto in essere un ampia azione di valutazione dello stato del patrimonio edilizio, al fine di verificare le condizioni di agibilità delle abitazioni e degli edifici pubblici ed effettuare un primo censimento del patrimonio danneggiato e del suo stato. Per questi motivi, il Piano dei sopralluoghi e stato predisposto in maniera da effettuare le prime verifiche nelle zone che risultavano chiaramente meno danneggiate dal sisma, per poi spostarsi nel centro storico dell Aquila e dei centri più danneggiati. Danni a patrimonio ed infrastrutture 15

18 Documento di programmazione economico-finanziaria Secondo dati diffusi dalla Protezione civile il 25 aprile, a quella data risultavano effettuati ed informatizzati sopralluoghi ad edifici pubblici e privati (compresi edifici fatiscenti e baracche), di cui quasi 990 ad edifici pubblici, ospedali, caserme e scuole. Nel complesso, in questo gruppo di ispezioni: risultavano pienamente agibili il 52,3% degli edifici ispezionati; il 18% circa degli edifici può essere reso agibile con interventi di rapida esecuzione, essendo temporaneamente o parzialmente inagibile ed avendo subito in sostanza danni di non elevata entità; oltre il 30% degli edifici ispezionati è assolutamente inagibile, o per l entità dei danni subiti o per pericolo di tipo ambientale. TAB EDIFICI ISPEZIONATI PER VERIFICA DI AGIBILITÀ ED ESITI AL 25 MAGGIO 20 Privati Pubblici Ospedali Caserme Scuole Attività Totale produttive Numero totale Agibili (tipo A) 52,0% 54,3% 42,3% 74,8% 54,7% 60,4% 52,3% Temporaneamente inagibili 13,4% 15,9% 34,6% 18,9% 25,9% 16,7% 13,7% (B) Parzialmente inagibili (tipo 2,8% 3,9% 11,5% 2,1% 2,2% 3,8% 2,9% C) Da rivedere (tipo D) 1,0% 2,2% 1,9% 3,3% 0,6% 1,0% Inagibili (E) 25,8% 20,7% 9,6% 4,2% 12,4% 14,6% 25,3% Inagibili per rischio esterno (F) 4,9% 2,9% 1,5% 3,8% 4,8% Fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile L aggiornamento alla data del 3 novembre, indica che il numero delle verifiche di agibilità è salito a , di cui edifici privati e edifici pubblici. Tra gli edifici privati il 48,6% è risultato agibile, mentre il 14,2% è stato classificato B o C e il 25,1% è di tipo E. Tra gli edifici pubblici il 50,4% è agibile A, il 23% è di tipo B o C, il 17,3% è inagibile E. Danni ai beni culturali Il patrimonio dei beni culturali risulta particolarmente colpito dal sisma. Secondo i dati della Protezione civile, al 21 maggio 2009 risultavano effettuati sopralluoghi di verifica dell agibilità sui beni culturali dell area colpita dal sisma. Dei beni culturali ispezionati: solo un quarto (274 edifici, il 25,9% del totale) risultava agibile; grosso modo, un altro quarto (246 edifici, il 23,4%) risultava agibile con interventi di piccola entità, o parzialmente o temporaneamente inagibile; oltre la metà (537 manufatti, il 51,8% del totale) risultava inagibile anche per cause esterne. 16

19 1.2.2 I PROVVEDIMENTI DEL DECRETO LEGGE N. 39 DEL 28 APRILE 2009 Il decreto legge 28 aprile 2009, n. 39 reca gli Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009 e ulteriori interventi urgenti di protezione civile, e, approvato con modifiche dalle Camere, è diventato Legge 77 del Il provvedimento fissa l ambito di applicazione delle ordinanze del Presidente del Consiglio dei Ministri per la ricostruzione nei comuni interessati dagli eventi sismici (individuati sulla base del Decreto del Commissario delegato n. 3 emanato in data 16 aprile 2009 sopra citato, che come detto individua i comuni che hanno subito eventi di intensità MSC uguale o superiore al sesto grado, riconoscendo però che gli interventi decisi per la ricostruzione possono riguardare anche beni localizzati al di fuori di quei territori dei comuni in presenza di un nesso di causalità diretto e dimostrabile tra il danno subito e l'evento sismico. Gli interventi per la ricostruzione vengono collocati funzionalmente e temporalmente in quattro categorie: gli interventi immediati per il superamento dell'emergenza (capo I); le Misure urgenti per la ricostruzione (capo II), contenenti norme speciali per lo stoccaggio, il trasporto e lo smaltimento dei materiali provenienti da demolizioni; gli interventi per lo sviluppo socio economico delle aree terremotate (capo III); le misure per la prevenzione del rischio sismico (capo IV). Il decreto prevede inoltre disposizioni di carattere fiscale (capo V), ed un insieme di provvedimenti finali, tra i quali l iniziativa di ospitare la riunione del G8 di luglio a L Aquila e le disposizioni per evitare infiltrazioni malavitose nell espletamento delle gare d appalto pubbliche necessarie alla ricostruzione. Tra i provvedimenti, le misure che interessano più direttamente la ricostruzione e lo sviluppo economico delle zone colpite dal sisma sono gli interventi immediati per il superamento dell'emergenza (capo I) e gli interventi per lo sviluppo socio economico delle aree terremotate (capo III). Interventi emergenziali Tra gli Interventi immediati per il superamento dell'emergenza (capo I) si distinguono quelli previsti per la ricostruzione ed il recupero delle abitazioni. Si tratta di una serie di provvedimenti volti a garantire la ricostruzione delle abitazioni private, la ricostruzione degli edifici pubblici ed il riavvio dei servizi pubblici e rendere possibile dell attività amministrativa per la ricostruzione nelle zone colpite dal sisma, ma anche, come noto, di misure per la progettazione e realizzazione urgente di abitazioni di durevole utilizzazione e volte al reperimento di alloggi per le persone sgomberate anche individuando immobili non utilizzati. 17

20 Documento di programmazione economico-finanziaria Un secondo gruppo di interventi agevola la ricostruzione e la funzionalità degli edifici e dei servizi pubblici. In quest ambito, sono previsti il trasferimento, in esenzione da ogni imposta e tassa, alla Regione Abruzzo o ai Comuni, di immobili non utilizzabili o dismissibili del patrimonio immobiliare dello Stato; la predisposizione e l attuazione di un Piano di interventi urgenti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (d'intesa con le amministrazioni interessate, con la regione Abruzzo, sentiti i sindaci dei comuni interessati), per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati dagli eventi sismici e di interesse storico-artistico; la riserva, a favore dell Abruzzo, di una quota aggiuntiva delle risorse previste dall'articolo 18 del D.L. 185/2008, destinate al finanziamento degli interventi in materia di edilizia scolastica; la sottoscrizione di un nuovo Accordo di programma finalizzato alla ricostruzione ed alla riorganizzazione delle strutture sanitarie regionali riducendo il rischio sismico. Un terzo gruppo di interventi assicura risorse per investimenti pubblici. In quest ambito è prevista la riprogrammazione dei programmi finanziati con fondi statali o con il contributo dello Stato a favore della Regione Abruzzo, e sono contemplate delle modalità speciali di attuazione delle misure in materia di politica agricola comunitaria (PAC) e di programmi di sviluppo. Un ulteriore gruppo di interventi modifica modalità, termini e scadenze per l attività della Pubblica Amministrazione. Tra di esse, è prevista la sospensione dei processi civili, penali e amministrativi, e di una serie di adempimenti onerosi per gli enti pubblici, le famiglie, i lavoratori e le imprese; la deroga per gli enti dal rispetto del patto di stabilità interno; nuove modalità di attuazione del Piano di rientro dai disavanzi sanitari; la possibilità, per gli enti locali, di differire i termini per la deliberazione del bilancio di previsione 2009, la deliberazione di approvazione del rendiconto di gestione dell'esercizio 2008, la presentazione della certificazione attestante il mancato gettito ICI derivante dall'esenzione riconosciuta sugli immobili adibiti ad abitazione principale (di cui al decreto del 1 aprile 2009), la presentazione da parte degli enti locali della certificazione attestante l'iva corrisposta per prestazioni di servizi non commerciali, della certificazione attestante l'iva corrisposta per i contratti di servizio per il trasporto pubblico locale e della certificazione attestante la perdita di gettito ICI sugli edifici classificati in categoria D; il rinvio elezioni nella provincia di L'Aquila; la proroga fino al 31 dicembre 2009 dei contratti di lavoro a tempo determinato e di collaborazione coordinata, continuativa od occasionale stipulati nei settori della protezione civile, della sanità e dell'informatica in corso al 6 aprile Infine, sono state adottate alcune misure di sostegno al reddito e servizi per le imprese, quali la proroga indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali; l indennizzo in favore dei collaboratori coordinati e continuativi, di agenti e rappresenti di commercio, dei lavoratori autonomi iscritti a qualsiasi forma obbligatoria di previdenza e assistenza, che abbiano dovuto sospendere l attività a causa del sisma; l attivazione di servizi socio-educativi per la prima infanzia, di residenze per anziani, di residenze per nuclei monoparentali madre bambino e altri servizi sociali. Interventi per lo sviluppo Tra gli Interventi per lo sviluppo socio-economico delle zone terremotate (CAPO III) vi sono: a. l istituzione, nell'ambito del Fondo di garanzia di una apposita sezione destinata 18

21 alla concessione gratuita di garanzie per le piccole e medie imprese, comprese quelle commerciali, turistiche, di servizi, nonché per gli studi professionali; b. la rinegoziazione dei mutui e di ogni altro finanziamento senza applicazione di costi da parte degli intermediari ed esenzione da imposte e tasse di ogni genere, con esclusione dell'imposta sul valore aggiunto; c. la destinazione di una quota delle risorse del Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale, al finanziamento di accordi di programma già sottoscritti per l'attuazione degli interventi agevolativi nei settori dei componenti e prodotti hardware e software per ICT, della farmaceutica, dell'agroalimentare, della chimica e dell'automotive e dell'edilizia sostenibile; d. La destinazione di una quota delle risorse disponibili del Fondo per le politiche giovanili per le iniziative di sostegno delle giovani generazioni della regione Abruzzo colpite dall'evento sismico; e. La destinazione di una somma pari a 3 milioni di euro per l'anno 2009 al fine di favorire la ripresa delle attività dei centri di accoglienza, di ascolto e di aiuto delle donne e delle madri in situazioni di difficoltà LE MISURE STRAORDINARIE DELLA LEGGE FINANZIARIA REGIONALE La legge finanziaria regionale per il 2009, votata in Consiglio regionale immediatamente dopo gli eventi sismici, contiene alcune norme che integrano quelle nazionali ed hanno già avuto immediata applicazione, sempre nei comuni contenuti nell art. 1 dell Ordinanza n del 9 aprile Tali misure sono sinteticamente indicate nella tabella seguente. TAB Art 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 Art. 6 MISURE REGIONALI PER L EMERGENZA TERREMOTO Agevolazioni per i servizi di trasporto a favore dei residenti nei Comuni colpiti dal sisma Misure straordinarie per le Piccole e Medie Imprese (PMI) e per i consumatori, finalizzate a promuovere lo sviluppo economico ed a rilanciare la competitività del sistema produttivo regionale Misure volte ad accelerare l erogazione dei finanziamenti di Programmi Operativi Regionali FSE Abruzzo o di finanziamenti regionali a favore dei beneficiari coinvolti nel sisma Attivazione di procedure di comando provvisorio del personale sanitario in ambito regionale Proroga, sino al 30 giugno 09, di tutti i termini previsti dalle vigenti disposizioni legislative regionali e da atti amministrativi non ancora scaduti al 06 aprile 1.3 IL CONTESTO PROGRAMMATICO REGIONALE Sia per il cambiamento di priorità che ha caratterizzato l avvio della nuova legislatura, sia per la mancata definizione da parte del Governo Centrale di alcune regole di attuazione del ciclo di programmazione unitaria , in particolare per i programmi operativi cofinanziati con risorse nazionali (il PAR FAS), sia infine 19

22 Documento di programmazione economico-finanziaria a seguito degli eventi sismici di aprile, che, oltre ad interrompere l attività amministrativa, hanno modificato le priorità programmatiche regionali per i prossimi anni, il contesto della programmazione regionale si è sostanzialmente modificato nella prima metà del Gli sforzi di programmazione erano volti a condurre a termine la fase di programmazione della politica regionale unitaria , in particolare alla predisposizione del PAR FAS, in attesa di regole e procedure da definire in sede ministeriale e concordare con la Conferenza Stato-Regioni. Il verificarsi del sisma del 6 aprile ha distolto l attenzione dal calendario dei lavori prefissato e ha modificato le priorità programmatiche. Le strutture regionali sono state impegnate alla prima stima dei danni, anche finalizzata ad individuare gli ambiti all interno dei quali fosse necessario intervenire con maggiore urgenza con le risorse messe a disposizione dal Governo Nazionale e dall Unione Europea. Gli stessi programmi operativi comunitari, in fase di attuazione, hanno richiesto dei cambiamenti, oltre a quelli già previsti per la riprogrammazione a metà del ciclo, nelle priorità di intervento LA PROGRAMMAZIONE PER LA RICOSTRUZIONE E LO SVILUPPO La Regione assume come prioritario in tutti gli atti di programmazione di settore l'obiettivo della ricostruzione del centro storico dell'aquila e la conseguente rinascita del relativo tessuto sociale, economico e produttivo. Il tremendo sisma dello scorso 6 aprile che ha colpito l Abruzzo, seminando lutti e distruzione, in particolare nel comprensorio della provincia dell Aquila, si inserisce in una fase di recessione economica che sta caratterizzando l intera economia mondiale da circa un anno. Le conseguenze del terremoto hanno accelerato gli impatti negativi della crisi economica su tutti i settori produttivi presenti nella regione; per alcuni di essi, i danni subiti dalle infrastrutture ne hanno compromesso anche la funzionalità operativa. Il Master Plan Per questo motivo, in accordo con il Governo Centrale, la Giunta ha predisposto un piano integrato di interventi e di strumenti finalizzati non solo a superare l emergenza del terremoto, ma, più in generale, a rafforzare e valorizzare la competitività dell intero territorio regionale per offrire nuove opportunità di sviluppo. Un programma che possa essere il volano per avviare una ripresa dell intero sistema economico regionale, orientando, da un lato, i settori produttivi presenti verso frontiere tecnologiche più alte e, dall altro, promuovendo e valorizzando le numerose eccellenze naturali e culturali che caratterizzano il territorio abruzzese. Il Master Plan per gli interventi diretti a favorire la ripresa produttiva della Regione Abruzzo persegue l obiettivo di rafforzare e valorizzare le competenze e le produzioni territoriali, massimizzando l impatto delle nuove tecnologie, favorendo la connessione a dinamiche di sviluppo internazionali, attivando reti lunghe e network in grado di superare il localismo delle imprese. Il documento, allegato come parte integrante all Accordo di Programma sottoscritto 20

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